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Messaggi - cvc

#106
Citazione di: InVerno il 27 Novembre 2018, 13:15:02 PM
E' una prospettiva condivisibile. Te ne aggiungo un altra di segno opposto, dallo spazio al tempo, così per arricchire l'argomento di contradditorio.. Youtube è cresciuto molto in questi anni, dai video di gattini e dalle compilation "paperissima" siamo arrivati ad avere intere lezioni universitarie fruibili (e molto fruite) fino alla distruzione di interi paradigmi. Prendo per esempio il canale di Joe Rogan, ex pugile e comico, offre ai suoi spettatori interviste con vari personaggi che vanno dalle 2 alle 4 ore, con uno share pari a quello di una puntata del trono di spade. Vi ricordate quando vi dicevano che in televisione non si fa intrattenimento culturale perchè la gente si annoia? Ecco.. abbiamo scoperto che la gente non si annoia, erano gli sponsor che si annoiavano. Addio domanda 10 secondi - risposta 10 secondi = non ho capito un cazzo. Quattro ore per sviluppare un argomento, e la gente non si annoia: ascolta, e nel caso di Rogan sono in media 2 milioni... e la televisione insegue, senza poter inseguire, perchè la pubblicità incombe, diventa più schizofrenica, alla ricerca frenetica di una spettacolarizzazione senza senso per riprendere terreno sullo share digitale. Lo schermo sarà grande, ma solo per far vedere una stupidaggine più grande. Stamattina leggo (perchè devo leggerlo? qualcuno fa ancora eco a questa roba..) che una signora ieri su canale 5 ha bruciato i peli pubici della figlia come rito propiziatorio per farla accoppiare con un palestrato del grande fratello. Oh gli sponsor saranno felicissimi.. Fra poco, si spera, si daranno fuoco da soli, per far felice lo sponsor, e ci libereremo dei tanti tabù che la televisione ha usato per inibire qualsiasi tipo di approfondimento culturale. La gente si annoia.. la gente si da fuoco..diamogli la benzina.
Per non fare annoiare la gente - Kubrick docet - devi fare vedere sesso e violenza. Cosa sarebbe l'intrattenimento (tv, youtube, social, ecc) senza sesso e violenza? Probabilmente qualcosa di simile alla rai degli anni 60, con programmi di grande successo anche perché la tv la si guardava solo la sera e c'erano solo 2 canali. I media potrebbero fare approfondimento sui temi importanti, del sano intrattenimento, essere educativi. Ma la loro funzione non è questa ma quella di produrre programmi che sono in realtà veicoli pubblicitari che devono servire a sostenere i consumi. Ai tempi della rai la tv era un servizio dello stato all'interno del quale c'era anche la pubblicità i cui introiti non guastavano neanche all'epoca. Ora tutto dipende dalla pubblicità, e i conduttori dei programmi te lo dicono pure per inciso, senza pubblicità non si va avanti. Anche su youtube ti capita di doverti sorbire un inserto pubblicitario di 30 secondi per vedere un video che ne dura 20.
Una volta il combustibile della pubblicità era lo star system, e lo è ancora. Però con youtube si è visto che per produrre visualizzazioni/like=soldi per la  pubblicità va benissimo anche la gente comune, sconosciuta, anonima, senza ne arte ne parte. Perché per produrre visualizzazioni=soldi servono immagini scioccanti (per lo più sesso e violenza) che durino dai 30 secondi ai 5 minuti. E per fare ciò non occorono certo dei geni. Oramai il protagonista è sempre più lui, il mezzo tecnologico che orchestra tutta questa commedia e che con gli introiti pubblicitari diventerà sempre più potente.
Per il resto si è avverata la profezia di Andy Warhol quando diceva che nel futuro tutti avranno i loro 15 minuti di popolarità. In uno schermo di 4 pollici, piccoli piccoli.
#107
Un famoso cantante di una famosa band internazionale spega all'intervistatore come hanno avuto l'idea di un loro video musicale. Fa un'osservazione molto interessante, dice che coloro ai quali è destinato il video lo guarderanno in uno schermo molto piccolo, quello dello smartphone, pertanto in tale visione alcune cose hanno poco risalto. Ad esempio le vedute panoramiche nello smartphone non hanno risalto date le dimensioni dello schermo, perciò occorrono immagini forti, impressionanti, che catturino subito l'attenzione. Se a questa considerazione aggiungiamo che oramai tutto il mondo guarda i video più dallo smartphone che dalla tv, allora il discorso si allarga. Ci abituiamo ad osservare la realtà in piccolo, e in questo contesto occorre sempre un qualcosa di forte, di virale che tenga viva la nostra attenzione. Le immagini contemplative non hanno effetto sullo schermo piccolo, perciò nutriamo sempre più i nostri occhi con contenuti eccitanti piuttosto che immagini distensive che ispirino positivamente l'immaginazione. Certo lo stesso discorso lo si sarebbe potuto fare con la tv, la quale ci ha portato dappertutto ma con una visione sempre più ristretta di quella reale. Forse solo la visione del cinema col suo schermo gigante che ci da l'impressione di essere dentro la scena ci fa essere più ricettivi alla grandezza del mondo. Ma andare al cinema è un evento sporadico, la quotidianità è quella di un mondo visto da una finestra che poi è diventata una finestrella, un oblò, forse addirittura il buco di una serratura. E dato che la vista è il senso più potente e che quindi ci condiziona di più, forse tenderemo a perdere quelli che gli antichi chiamavano 'grandezza d'animo'. Se il mondo è piccolo, pure il nostro animo si adegua.
#108
Per me il fascismo che sta prendendo corpo è la standardizzazione digitale, la dittatura che le macchine stanno via via esercitando sull'uomo. Non si tratta della perdita di libertà in quanto tale, ma della perdita delle idee, della morte dell'immaginazione, della standardizzazione del pensiero all'interno della quale anche la trasgressione stessa è catalogata e prefabbricata, servita secondo le esigenze. Tutto ciò è peggio della perdita della libertà, è la distruzione della libertà. Può forse esserci libertà senza idee, senza immaginazione? Il conformismo non è più visto come un pericolo per lo spirito (anni 60 e 70) ma come una necessità. Bisogna conformare tutto per fare rientrare ogni cosa nei parametri degli elaboratori, degli algoritmi informatici, dei software, delle app. L'uomo è avviato a diventare schiavo del mezzo che ha creato. Il mezzo sta diventando il padrone e il creatore del mezzo sta diventando il suo strumento. Sarò un pazzo visionario ma è questa la forma di fascismo che vedo affermarsi.
#109
Oxdeadbeef, il problema è sia finanziario che economico. La finanza ci penalizza perché ci appioppa un rating che ci fa pagare interessi alti per il debito, ma il giudizio delle società di rating (che fanno parte dell'universo finanziario) danno tali giudizi su analisi economiche, le prospettive di crescita del pil. Se l'Italia è un paese dove l'economia ristagna, dove non vengono fatti investimenti in crescita e sviluppo, dove non si è nemmeno in grado di utilizzare i fondi stanziati dall'UE, dove i salari non crescono da decenni, ecc. Perché mai il resto del mondo dovrebbe considerare sicuri i nostri titoli di stato? Certo, se come dice Anthony i titoli fossero in pancia dei risparmiatori italiani allora la situazione sarebbe diversa, ci sarebbe meno volatilità, meno speculazione. Ma se gli italiani per primi non si fidano dei propri titoli, a maggior ragione perché dovrebbero fidarsi gli altri? L'unico percorso alternativo sarebbe quello di uscire dall'UE, e io non ho i mezzi per poter dire che sarebbe meglio o peggio. Però prima dell'Euro l'Italia ha campato per anni sulla svalutazione della moneta e non so se il giochino funzionerebbe ancora. E anche funzionasse non potrebbe potrarsi a lungo. Non mi pare ci siano molti paesi ricchi con la moneta inflazionata. Il punto è che se non abbiamo idea adesso di come fare per crescere, come possiamo sperare di averne quando saremo da soli?
#110
La questione è molto tecnica e spero di non dire castronerie, ma i titoli di stato che finanziano il debito pubblico hanno un interesse tanto più alto quanto più sono giudicati rischiosi dalle agenzie di rating. Quindi se si pagano interessi alti è perché la nostra economia non è giudicata affidabile. E il debito da solo non è indice di salute economica. Conta anche quanto un paese cresce o può crescere, in altri termini il pil e gli investimenti per la crescita. Il problema non è tanto lo sforamento al 2,4% ma piuttosto che a fronte di tale sforamento non si vedono convincenti investimenti per la crescita.
#111
Attualità / Re:IL POPOLO (secondo Conte)
22 Novembre 2018, 20:54:42 PM
Citazione di: 0xdeadbeef il 22 Novembre 2018, 18:51:10 PM
Citazione di: cvc il 22 Novembre 2018, 11:57:45 AMOxdeadbeef, parto dalla tua ultima considerazione: "se si accetta la democrazia" . Appunto, perché i paesi democratici sembrano accettarla un po' di meno secondo le statistiche. E la tendenza pare destinata ad aumentare. Macron che aveva salvato la Francia dalla deriva di destra ora è al minimo della popolarità. Pure in Germania l'estrema destra pare godere di buona salute. Ma la democrazia di cui qui si parla è quella particolare forma che risponde al nome di democrazia diretta.



Ciao CVC
Non mi risulta affatta si sia alla democrazia diretta. Mi risulta piuttosto che il "popolo" abbia votato per dei
rappresentanti che attualmente siedono in Parlamento (direbbe J.de La Palice...).
Ma tutto si chiarisce alla luce di questa affermazione:
"il popolo non è in grado di giudicare se il reddito di cittadinanza sia un bene per l'Italia o per l'economia in generale.
Il popolo giudica solo che è un bene per lui che ne beneficia. Le idee devono essere proposte da persone competenti e non
da chi tasta la pancia del popolo e agisce di conseguenza".
Perfetto, siamo al: "il popolo non sa cos'è bene per lui, e se anche lo sapesse poi non sarebbe in grado di agire per
questo scopo" (e non mi ricordo mai chi l'ha detta, anche se mi pare fosse Hegel -appunto l'ideologo del totalitarismo).
Questo è sempre stato il fondamento di ogni autocrazia. Si abbia almeno l'onestà intellettuale di dire chiaramente che
non si è più democratici (ammesso lo si sia stati).
saluti
Si hai ragione non siamo in democrazia diretta, questo è solo il sogno di Beppe Grillo. Ma democrazia non significa indebitarsi per finanziare gli ammortizzatori sociali. Se poi il popolo pensa che questa sia la soluzione perché vede solo i vantaggi nell'immediato, spiegare al popolo che questo non si può fare sr non c'è crescita non mu sembra antidemocratico. Poi spesso discutiamo sul fatto che questo mondo è schiavo della crescita, certamente. Però o vogliamo stare nell'UE e rispettiamo le regole oppure dovremmo uscirne e non avere più alcun vincolo di bilancio. Anche se la botte piena e la moglie ubriaca sarebbe l'ideale.
#112
Attualità / Re:IL POPOLO (secondo Conte)
22 Novembre 2018, 14:24:19 PM
Citazione di: Ipazia il 22 Novembre 2018, 13:40:32 PM
Citazione di: cvc il 22 Novembre 2018, 12:49:04 PM
Significa che il popolo non è in grado di giudicare se il reddito di cittadinanza sia un bene per l'Italia o per l'economia in generale. Il popolo giudica solo che è un bene per lui che ne beneficia. Le idee devono essere proposte da persone competenti e non da chi tasta la pancia del popolo e agisce di conseguenza. Che si spieghi allora in modo convincente come il reddito di cittadinanza risolleverà la crescita e diminuirà il debito negli anni futuri.
Sicuramente il reddito di cittadinanza sarà un bene per chi ne ha bisogno. Produrrà una crescita delle retribuzioni visto che diminuiranno i lavoratori disposti a farsi schiavizzare. Quanto al debito: comincino a pagarlo coloro che usano i servizi pubblici senza pagarli, gli evasori fiscali. Li sì ci vorrebbe Robespierre, i tribuni del popolo e la ghigliottina. Ma l'Ancien Régime di Bruxelles si oppone e pensa che il debito debbano pagarlo coloro che hanno sempre pagato, inasprendo ulteriormente le loro condizioni di vita e le condizioni di schiavitù: redditi bassi e vita lavorativa interminabile.
Per crescere bisogna investire in innovazione e sviluppo. Occorre stare al passo con lo sviluppo tecnologico e formare i lavoratori in modo adeguato. Si aumenteranno i consumi, ma gli investimenti dove sono? Non si produce ricchezza con la redistribuzione della ricchezza mentre l'economia non sta crescendo. Se fai debito lo devi fare per investire, non ha senso fare debito per gli ammortizzatori sociali. Se non cresci non vai da nessuna parte in questo mondo qua.
#113
Attualità / Re:IL POPOLO (secondo Conte)
22 Novembre 2018, 13:12:25 PM
Ciao Viator. I politici devono esserci e svolgere il loro lavoro di proposizione e mediazione. Un mondo senza politici è uno stato militare. Non saprei dirti se il sistema che auspichi potrebbe funzionare. Di sicuro in Italia bisogna darsi una svegliata. Bisogna investire su sviluppo e innovazione, sbloccare la burocrazia, liberare il paese dal giogo delle criminalità organizzate, creare i presupposti perché possano esserci grandi imprese solide, avere un'idea su cosa investire. Tutte cose che non vedo rappresentate dalla politica che è tutta intenta ad accaparrare voti con mance elettorali.
#114
Attualità / Re:IL POPOLO (secondo Conte)
22 Novembre 2018, 12:49:04 PM
Significa che il popolo non è in grado di giudicare se il reddito di cittadinanza sia un bene per l'Italia o per l'economia in generale. Il popolo giudica solo che è un bene per lui che ne beneficia. Le idee devono essere proposte da persone competenti e non da chi tasta la pancia del popolo e agisce di conseguenza. Che si spieghi allora in modo convincente come il reddito di cittadinanza risolleverà la crescita e diminuirà il debito negli anni futuri.
#115
Attualità / Re:IL POPOLO (secondo Conte)
22 Novembre 2018, 11:57:45 AM
Oxdeadbeef, parto dalla tua ultima considerazione: "se si accetta la democrazia" . Appunto, perché i paesi democratici sembrano accettarla un po' di meno secondo le statistiche. E la tendenza pare destinata ad aumentare. Macron che aveva salvato la Francia dalla deriva di destra ora è al minimo della popolarità. Pure in Germania l'estrema destra pare godere di buona salute. Ma la democrazia di cui qui si parla è quella particolare forma che risponde al nome di democrazia diretta. La democrazia è sempre stata rappresentativa perché il popolo non può rappresentare se stesso rivolgendosi a se stesso se non si vuol cadere in un discorso circolare. Il popolo deve avere chi lo rappresenta e ha il diritto di premiarlo o punirlo col voto. Ma qui siamo alla realizzazione della profezia di Grillo. I politici non servono più a nulla se non a confezionare le varie problematiche ai milioni di politici da tastiera (il popolo) i quali decidono inopinatamente le sorti della politica. Non ci sono politici con delle idee che cercano di persuadere il popolo a votarli, ma dei meri esecutori delle volontà popolari, umili servi del popolo incapaci di avere un'opinione propria che non sia compiacente della massa che li vota. Questa democrazia comincia ahimè a non piacere più.
#116
Attualità / Re:IL POPOLO (secondo Conte)
22 Novembre 2018, 09:07:13 AM
Assistendo ad un dibattito televisivo sulla questione dello scontro fra governo e unione europea, chi sosteneva il governo accusava l'UE di essere condizionata dai mercati (finanziari). D'altra parte chi invece sostiene l'UE afferma che il governo sta cercando di obbedire ciecamente alla volontà degli elettori anche in vista delle prossime elezioni, e che sia quindi (aggiungo io) condizionato da un altro tipo di mercato: quello del voto. La questione si riduce quindi ad uno scontro fra mercati: mercati finanziari vs mercato del voto. Uno scontro fra mercati laddove dovrebbe esserci confronto di idee, sentimenti, culture; laddove dovrebbe esserci la politica. Se la politica è diventata (o magari è sempre stata) questo c'è da chiedersi che senso abbia parlare ancora di politica. Se poi aggiungiamo che nella logica dei mercati il prezzo si fissa da solo in base all'incontro fra domanda e offerta, la questione è solo numerica. Non serve a nulla il ragionamento, la ragione, gli ideali. Non c'è nessuno da convincere, nessuno scopo, nessun valore da portare avanti. Se hai i soldi, allora sostieni i mercati finanziari con i loro sofismi tecnici che cercano di eliminare i rischi appiattendo la realtà. Se non hai soldi, allora venderai il tuo voto al miglior offerente (intanto dagli 80 euro renziani al reddito di cittadinanza la posta si sta alzando). Tutto qua.
#117
Io credo che il nobile sentimento della condivisione debba essere dedicato alla cultura più che alla filosofia. È giusto ed essenziale per l'umanità che la cultura venga diffusa e nessuno credo possa pensare che qualcosa di buono possa provenire dall'ignoranza, a meno che ci sia chi prende sul serio la 'parabola' del buon selvaggio. Ma la filosofia è in parte cultura e in parte percorso personale. Si può condividere la filosofia in quanto cultura ed anche il percorso personale come paradigma di un cambiamento che incarni lo spirito stesso della filosofia: l'affrancamento dal pregiudizio.
Per quanto riguarda il primo punto il problema riguarda la genuinità di un insegnamento extrascolastico, nel senso che ognuno tende a filtrare le proprie conoscenze coi propri pregiudizi, tradendo in ciò quello che secondo me è il già citato spirito della filosofia affrancante dai preconcetti. Nel senso che se ti spiego chi è Socrate dovrei farlo attenendomi ai fatti, senza cioè dipingere un Socrate buono o in Socrate cattivo.
Sul secondo punto invece mi incuriosisce la domanda: cosa si può imparare dal percorso filosofico personale di un altro? Forse si potrebbe imparare che in fondo non siamo poi così diversi fra noi come i nostri schieramenti filosofici danno ad intendere.
#118
Tematiche Filosofiche / Re:Cos'è la verità
07 Novembre 2018, 11:42:08 AM
La filosofia nasce come osservazione del Tutto (natura). È stata sostituita dalla scienza che isola i fenomeni particolari di cui può avere conoscenza sperimentale per poi generalizzare i principi. Quindi la parola verità se la sposti dal contesto 'Tutto/natura' al contesto 'caso particolare sperimentabile' non può mantenere immutate le sue implicazioni. Ciò che è vero riguardo al Tutto è vero e basta, ciò che è vero nel caso particolare e nelle conseguenti generalizzazioni è un vero relativo. Basta vedere che per far funzionare un programma informatico che risponda si o no ad una domanda occorrono una sfilza di vero e falso e non un solo vero o un solo falso. Eppoi c'è anche il concetto di certezza che ha sostituito quello di verità. Cartesio non si chiede se  ' è vero che esisto' ma se 'sono certo che esisto'. E la certezza in sè è vuota se non abbinata a qualcos'altro. Niente a che fare con la verità che intebdevano gli antichi che implicava scoperta di una nuova vita, illuminazione, accordo col Cosmo e con le leggi della natura (logos), immortalità dell'anima. Questa ricerca è stata abbandonata e sostituita con la ricerca della certezza.
#119
Adam Smith oltre due secoli fa, dopo averne magnificato l'efficienza diceva che la suddivisione del lavoro avrebbe reso l'uomo tanto stupido quanto poteva esserlo. Da quel momento in poi le macchine sono diventate sempre più intelligenti e gli uomini sempre più stupidi, tanto da procedere allegri sulla via dell'autodistruzione. Però vuoi mettere con l'efficienza e gli agi della vita comoda? Ha ragione Paul11, il processo è irreversibile. Chi tornerebbe indietro? Qualcuno forse, l'intera umanità mai.
#120
Citazione di: Sariputra il 25 Ottobre 2018, 11:38:29 AM
Ragazzi, si parla dell'emancipazione delle donne e dell' mgtow...ma cosa dovremmo dire dei maschi che hanno paura, o meglio, che sono terrorizzati dalle femmine ? Io sono uno di questi...la Villa è invasa da femmine tuttofare, che predicano di sporcizia da pulire, di lavori da fare, di suppellettili e mobili da cambiare, persino di doversi mettere a togliere la polvere dalla biblioteca...Io ne sono così terrorizzato che...beh! Un pò mi vergogno a dirlo...mi nascondo! Sì, signori, proprio così...sono costretto a nascondermi quando le vedo arrivare o sento la loro minacciosa presenza in casa. Le donne hanno sempre da ridire: stai vangando l'orto? Ti fanno osservare, mentre sei tutto preso e fradicio di sudore dal duro lavoro, che non stai andando dritto e ti indicano esattamente con la mano il punto dove hai perso la linea...Hai appena finito di pranzare? Le vedi allora, con un semplice sguardo, notare la pila di piatti da lavare ed esser così costrette a buttarsi sul divano, un attimino solo, perché hanno un pò di mal di testa, sapete "il ciclo"...questo maledetto ciclo...e se per favore li lavi tu...E' giusto lavarli, il maschio non si rovina le mani per questo, ma quando tocca farlo mezzogiorno e sera , tutti i santi giorni...beh! La cosa comincia a pesare un pò...Poi però ti abbracciano e ti dicono, quando hai finito di lavare la catasta, che hanno bisogno di coccole e ti scompigliano i capelli...io odio quando mi scompigliano i capelli, ma le lascio fare ovviamente, non oso dire nulla al riguardo...e se ti siedi con loro sul divano...naturalmente dopo aver spazzato per bene la cucina!! Le femmine sono di una furbizia terrificante...vogliono essere come noi maschi, ma poi...provate a dirgli se vangano loro l'orto ..."ma...ma...sei fuori"? Le avete per caso mai viste caricare nell'auto le valige pesanti ? Centocinquanta vestiti compressi in una valigiona da un quintale e venti e poi..."tu che sei forte, me la carichi"? Per non parlare delle femmine di specie "suocera"...le donne subiscono un'involuzione terribile quando passano di status e questo mi fa realmente dubitare delle teorie di Darwin...Forse costui non aveva una suocera, o meglio, se ne stava alla larga da lei alle Galapagos, altrimenti non avrebbe certo formulato quella bislacca teoria che l'essere umano evolve...Emanciparsi dalle suocere è più difficile che per una donna saudita farlo dalla sua condizione sociale...Le suocere sono onnipresenti, onniscienti e onnipotenti...è così...se non ti prostri in adorazione e soprattutto se ti dimentichi di ringraziarle...furore e pianto! Pianto e furore...e poi sei colpevolizzato: "Ma cosa hai detto a mia mamma? Dopo tutto quello che fa per noi". Io ..io, non ho detto niente...è che mi sono solo dimenticato di ringraziarla una decina di volte...mi dispiace...tanto...non mi fai un pò di coccole oggi? Sai, ho avuto una giornata dura, a far legna nel bosco...ma cos'hai? Perchè sei seria adesso?...E poi volete dirmi che non devo essere terrorizzato?
Eh già caro Sariputra. Se sei virile sei un maschilista sciovinista ('bomber' pare si dica oggi frai giovani), se sei un bravo ragazzo ti dicono: si, ti voglio bene ma.....
Mica facile essere uomo eh?
Il giusto sta nel mezzo diceva il maestro di quelli che sanno.