Nietzsche: l' uomo e il suo diritto al futuro.
Questa valanga di interventi mi pone seri problemi a prenderli tutti in esame e a rispondere. Anche perché mi sembra sempre di essere nella condizione di dover ricominciare da capo. E in merito a ciò chiedo scusa se a volte do per scontato cose di cui ho giàè argomentato e che ritengo siano state più o meno assorbite.
X Green Demetr
Caro Grenn Demetr mi hai letteralmente scioccato ieri sera. E Se ti perdono è soltanto perché, spento il computer per riflettere, ho acceso il televisore e mi sono imbattuto sul canale 25 ( RAI 5 ) sulle prime note del Bolero di Ravel eseguito in Piazza Duomo dall' orchestra della Scala. Una coincidenza strana che mi ha provocato un' estasi che vale mille perdoni.
A parte gli scherzi, comunque volevo sottolineare che il tuo post mi ha veramente sorpreso. Sorpreso anche in ciò che tu affermi che io abbia detto. E' vero che a volte confondo la mia anima vitale con la volontà di potenza di Nietzsche, ma io non ho detto affatto che essa sia e corrisponda con la natura. Ma dove l' hai letto? A meno che bios non sia inteso come vita ma proprio come natura. Ma abbi un po' di pazienza che devo prima salutare e ringraziare qualcun altro.
X Jean
Caro Jean non sai quanto mi ha confortato il tuo post. Il Giullare. Una persona di me ha scritto, Garbino Vento di Tempesta che quando se ne va lascia in scia un sorriso. L' ironia è tutto nella vita. E' proprio ciò che abbatte montagne granitiche più di mille fulmini. Il fulmine annienta ma carica di elettricità e perciò di rancore il malcapitato. L' ironia no. L' ironia libera. Ciò non toglie che vi ho trovato anche interessanti spunti di riflessione e che ritroverai nei miei post se come hai detto continuerai a leggerci. E non aver paura o timore di esprimere le tue opinioni, anche se altri potrebbero intenderle come castronate. Questo è il primo passo per vincere il proprio pudore o vergogna di sé. A me ad esempio capita spesso, come quando ho inteso l' uomo originale di Nietzsche citato da Paul11 come l' uomo Greco o Romano. Non per questo però demordo. Cosa importa di me? Prima di tutto la conoscenza. Anche se proprio la conoscenza, afferma Nietzsche in Verità e Menzogna, sarà ciò che l' uomo maledirà quando questo pianeta deciderà ( retoricamente ) di espellerci dal mondo vitale o tutto finirà. Una conoscenza che nell' infinità dei mondi sarà durata un attimo, un fruscio leggero, un alito di vento, dopo di che tornerà il silenzio nell' Universo. Grazie ancora.
X Green Demetr.
Puntualizzo che abbiamo parlato di giusnaturalismo in merito alla discussione: Nulla è contro-natura aperta da Voltaire. Ma se intendere le macchine come non-natura per te dimostri il mio giusnaturalismo che sia. Anche se non penso che la sua capacità di accecarmi sia così grande come ritieni. Anche se non escludo che in alcuni casi possa accadere, ciascuno è per sé stesso la cosa più lontana ( Nietzsche naturalmente ).
Quello che ho incominciato ad ipotizzare, caro Green, è che tu cerchi delle risposte e delle tematiche che forse in Nietzsche non esistono, o che comunque noi non riusciamo ad estrapolare dai suoi scritti. E allora non ti arrabbi con te stesso per questa presunzione, ma dai la colpa agli altri.
Comunque ricominciamo da capo e soprattutto parliamo di Nietzsche. Non è colpa mia se Nietzsche afferma quello che afferma. E come sai non vado alla ricerca di motivi estranei per cui Nietzsche avrebbe affermato o non affermato quello che afferma.
Sul Cristianesimo, in Ecce Homo nella parte finale del par. 8 del primo capitolo: Perché sono così saggio, trovo:
Al contrario, attaccare è, per me, una dimostrazione di benevolenza e, in determinate circostanze, di gratitudine ( ipotizzo si riferisca a Wagner e Schopenhauer, ma è possibile anche ad altri ). ............... Quando faccio guerra al Cristianesimo ne ho il diritto, perché non ho subito, da quella parte, né disgrazie né ostacoli, - i Cristiani più seri sono sempre stati ben disposti nei miei confronti. Io stesso, avversario di rigueur del Cristianesimo, sono ben lontano da volerne ai singoli per ciò che è una fatalità millenaria.-
Fatalità millenaria che avevo citato ieri e che a mio avviso determina che in Nietzsche la rivoluzione non è esterna al soggetto, non si fa con i fucili o con i mitra, ma, come ha affermato giustamente Paul11, avviene ( come unico logos di battaglia , di scontro ) a livello interiore.
Questo brano di Ecce Homo, che ho letto la prima volta non ti dico neanche quanti anni fa, ha determinato in me da subito una lettura di Nietzsche che seguo tuttora. Una lettura cioè che ha il suo logos dentro di me, non all' esterno.
Gli attacchi di Nietzsche agli anarchici o agli antisemiti o alla sinistra in genere, si basano proprio sul fatto che ciò che guida queste categorie, sempre secondo Nietzsche, è il reissentment. Il cercare cioè il colpevole di ciò che si è all' esterno e non interiormente. Ma se tutto si svolge a livello interiore, come si fa ad interpretare il Cristianesimo come male in sé. Anche se in più punti lo afferma. Al limite come male interiore, come ciò che acceca. Ed ecco perché mi permetto di determinare nell' attacco al Cristianesimo il suo esito interno, e cioè quegli effetti malefici sull' individuo.
Ma per un maggiore approfondimento dell' argomento ti rimando al par. 8 del capitolo:- I Quattro grandi errori - di Crepuscolo degli Idoli. Paragrafo che già un' altra volta ho riportato quasi per intero ma che non può trovare posto in questo post.
La volontà di potenza e l' Eterno Ritorno. Mi trovo un po' a disagio nel difendere ciò che io ritengo sia la giusta interpretazione di questa metafisica di Nietzsche e su cui mi sento molto critico. Su tematiche dove Nietzsche stesso è molto criptico e assai scarno di approfondimenti. Ho già detto altroive che mi sento in linea con l' interpretazione di Severino di cui ho già parlato e non mi sembra di dover ripetere all' infinito. L' unica cosa che voglio sottolineare è che tutta la costruzione nicciana è volta a svincolare la volontà di potenza da qualsiasi controllo o impedimento di sovranità sul tutto: passato, presente e futuro. Forse un giorno cambierò idea, ma per il momento questa è la mia opinione.
Inoltre non è colpa mia se Nietzsche afferma, in un brano che non riesco a ricordare dove si trovi e in ciò chiedo aiuto, che non considera suo lettore chi non intenda la volontà di potenza come la intende lui, se almeno fosse più chiaro?!!!!, una forza che attraversa tutta la vita e che per certi versi la rappresenta e si identifica con essa.
Ecco perché io interpreto la volontà di potenza come il modus stesso in cui la vita si manifesta. Non è nulla di esterno a qualsiasi soggetto esistente, ma è lo stesso pulsare della vita. Ripeto, le differenze sono determinate solo dalla complessità degli organismi in generale, e sulla diversità genetica individuale nel particolare.
Spero di aver risposto adeguatamente ai tuoi dubbi. Altrimenti non hai che da attaccarmi di nuovo. Ah dimenticavo un' ultima citazione, sempre da Ecce Homo, par. 9 del capitolo: Perché sono così accorto: ......la vera risposta alla domanda -come si diventa ciò che si è. Arrivo così al capolavoro nell' arte della conservazione - l' egoismo..... Ammesso che il compito ........sia molto al di sopra della media, nessun perivcolo sarebbe maggiore di vedere sé stessi di fronte a questo compito. Divenire ciò che si è presuppone che non si indovini neanche lontanamente ciò che si è.
Ti prego inoltre di chiarirmi cosa intendi non tanto sul tema del futuro ma cosa tu intendi con il tema degli amici.
Grazie a tutti per la cortese attenzione.
Garbino Vento di Tempesta.
Questa valanga di interventi mi pone seri problemi a prenderli tutti in esame e a rispondere. Anche perché mi sembra sempre di essere nella condizione di dover ricominciare da capo. E in merito a ciò chiedo scusa se a volte do per scontato cose di cui ho giàè argomentato e che ritengo siano state più o meno assorbite.
X Green Demetr
Caro Grenn Demetr mi hai letteralmente scioccato ieri sera. E Se ti perdono è soltanto perché, spento il computer per riflettere, ho acceso il televisore e mi sono imbattuto sul canale 25 ( RAI 5 ) sulle prime note del Bolero di Ravel eseguito in Piazza Duomo dall' orchestra della Scala. Una coincidenza strana che mi ha provocato un' estasi che vale mille perdoni.
A parte gli scherzi, comunque volevo sottolineare che il tuo post mi ha veramente sorpreso. Sorpreso anche in ciò che tu affermi che io abbia detto. E' vero che a volte confondo la mia anima vitale con la volontà di potenza di Nietzsche, ma io non ho detto affatto che essa sia e corrisponda con la natura. Ma dove l' hai letto? A meno che bios non sia inteso come vita ma proprio come natura. Ma abbi un po' di pazienza che devo prima salutare e ringraziare qualcun altro.
X Jean
Caro Jean non sai quanto mi ha confortato il tuo post. Il Giullare. Una persona di me ha scritto, Garbino Vento di Tempesta che quando se ne va lascia in scia un sorriso. L' ironia è tutto nella vita. E' proprio ciò che abbatte montagne granitiche più di mille fulmini. Il fulmine annienta ma carica di elettricità e perciò di rancore il malcapitato. L' ironia no. L' ironia libera. Ciò non toglie che vi ho trovato anche interessanti spunti di riflessione e che ritroverai nei miei post se come hai detto continuerai a leggerci. E non aver paura o timore di esprimere le tue opinioni, anche se altri potrebbero intenderle come castronate. Questo è il primo passo per vincere il proprio pudore o vergogna di sé. A me ad esempio capita spesso, come quando ho inteso l' uomo originale di Nietzsche citato da Paul11 come l' uomo Greco o Romano. Non per questo però demordo. Cosa importa di me? Prima di tutto la conoscenza. Anche se proprio la conoscenza, afferma Nietzsche in Verità e Menzogna, sarà ciò che l' uomo maledirà quando questo pianeta deciderà ( retoricamente ) di espellerci dal mondo vitale o tutto finirà. Una conoscenza che nell' infinità dei mondi sarà durata un attimo, un fruscio leggero, un alito di vento, dopo di che tornerà il silenzio nell' Universo. Grazie ancora.
X Green Demetr.
Puntualizzo che abbiamo parlato di giusnaturalismo in merito alla discussione: Nulla è contro-natura aperta da Voltaire. Ma se intendere le macchine come non-natura per te dimostri il mio giusnaturalismo che sia. Anche se non penso che la sua capacità di accecarmi sia così grande come ritieni. Anche se non escludo che in alcuni casi possa accadere, ciascuno è per sé stesso la cosa più lontana ( Nietzsche naturalmente ).
Quello che ho incominciato ad ipotizzare, caro Green, è che tu cerchi delle risposte e delle tematiche che forse in Nietzsche non esistono, o che comunque noi non riusciamo ad estrapolare dai suoi scritti. E allora non ti arrabbi con te stesso per questa presunzione, ma dai la colpa agli altri.
Comunque ricominciamo da capo e soprattutto parliamo di Nietzsche. Non è colpa mia se Nietzsche afferma quello che afferma. E come sai non vado alla ricerca di motivi estranei per cui Nietzsche avrebbe affermato o non affermato quello che afferma.
Sul Cristianesimo, in Ecce Homo nella parte finale del par. 8 del primo capitolo: Perché sono così saggio, trovo:
Al contrario, attaccare è, per me, una dimostrazione di benevolenza e, in determinate circostanze, di gratitudine ( ipotizzo si riferisca a Wagner e Schopenhauer, ma è possibile anche ad altri ). ............... Quando faccio guerra al Cristianesimo ne ho il diritto, perché non ho subito, da quella parte, né disgrazie né ostacoli, - i Cristiani più seri sono sempre stati ben disposti nei miei confronti. Io stesso, avversario di rigueur del Cristianesimo, sono ben lontano da volerne ai singoli per ciò che è una fatalità millenaria.-
Fatalità millenaria che avevo citato ieri e che a mio avviso determina che in Nietzsche la rivoluzione non è esterna al soggetto, non si fa con i fucili o con i mitra, ma, come ha affermato giustamente Paul11, avviene ( come unico logos di battaglia , di scontro ) a livello interiore.
Questo brano di Ecce Homo, che ho letto la prima volta non ti dico neanche quanti anni fa, ha determinato in me da subito una lettura di Nietzsche che seguo tuttora. Una lettura cioè che ha il suo logos dentro di me, non all' esterno.
Gli attacchi di Nietzsche agli anarchici o agli antisemiti o alla sinistra in genere, si basano proprio sul fatto che ciò che guida queste categorie, sempre secondo Nietzsche, è il reissentment. Il cercare cioè il colpevole di ciò che si è all' esterno e non interiormente. Ma se tutto si svolge a livello interiore, come si fa ad interpretare il Cristianesimo come male in sé. Anche se in più punti lo afferma. Al limite come male interiore, come ciò che acceca. Ed ecco perché mi permetto di determinare nell' attacco al Cristianesimo il suo esito interno, e cioè quegli effetti malefici sull' individuo.
Ma per un maggiore approfondimento dell' argomento ti rimando al par. 8 del capitolo:- I Quattro grandi errori - di Crepuscolo degli Idoli. Paragrafo che già un' altra volta ho riportato quasi per intero ma che non può trovare posto in questo post.
La volontà di potenza e l' Eterno Ritorno. Mi trovo un po' a disagio nel difendere ciò che io ritengo sia la giusta interpretazione di questa metafisica di Nietzsche e su cui mi sento molto critico. Su tematiche dove Nietzsche stesso è molto criptico e assai scarno di approfondimenti. Ho già detto altroive che mi sento in linea con l' interpretazione di Severino di cui ho già parlato e non mi sembra di dover ripetere all' infinito. L' unica cosa che voglio sottolineare è che tutta la costruzione nicciana è volta a svincolare la volontà di potenza da qualsiasi controllo o impedimento di sovranità sul tutto: passato, presente e futuro. Forse un giorno cambierò idea, ma per il momento questa è la mia opinione.
Inoltre non è colpa mia se Nietzsche afferma, in un brano che non riesco a ricordare dove si trovi e in ciò chiedo aiuto, che non considera suo lettore chi non intenda la volontà di potenza come la intende lui, se almeno fosse più chiaro?!!!!, una forza che attraversa tutta la vita e che per certi versi la rappresenta e si identifica con essa.
Ecco perché io interpreto la volontà di potenza come il modus stesso in cui la vita si manifesta. Non è nulla di esterno a qualsiasi soggetto esistente, ma è lo stesso pulsare della vita. Ripeto, le differenze sono determinate solo dalla complessità degli organismi in generale, e sulla diversità genetica individuale nel particolare.
Spero di aver risposto adeguatamente ai tuoi dubbi. Altrimenti non hai che da attaccarmi di nuovo. Ah dimenticavo un' ultima citazione, sempre da Ecce Homo, par. 9 del capitolo: Perché sono così accorto: ......la vera risposta alla domanda -come si diventa ciò che si è. Arrivo così al capolavoro nell' arte della conservazione - l' egoismo..... Ammesso che il compito ........sia molto al di sopra della media, nessun perivcolo sarebbe maggiore di vedere sé stessi di fronte a questo compito. Divenire ciò che si è presuppone che non si indovini neanche lontanamente ciò che si è.
Ti prego inoltre di chiarirmi cosa intendi non tanto sul tema del futuro ma cosa tu intendi con il tema degli amici.
Grazie a tutti per la cortese attenzione.
Garbino Vento di Tempesta.