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Messaggi - bluemax

#106
Citazione di: Elia il 21 Maggio 2018, 15:26:52 PM
ad esempio vuole fare il camionista od entrare nell'Esercito, lo fa, deve poterlo fare senza problemi ed ostacoli di sorta.
Sono perfettamente d'accordo con tutto quel che hai scritto.
Ho evidenziato finalmente un punto (a mio avviso) molto molto interessante... sul "LO FA".

quel "LO FA" secondo me è una forzatura, una cosa INDOTTA, una sorta di lavaggio del cervello che, ahime, negli anni ha visto sempre più donne considerare il proprio ruolo di MADRE, COME UN QUALCOSA di cui vergognarsi da abbandonare, da EVITARE con ogni mezzo.

La riflessione dovrebbe, secondo me, focalizzarsi molto su quel "lo fa".
Come detto ho una personale convinzione. Cosa che ha distrutto la società in ogni sua forma. Dalla famiglia in primis ad una o piu' generazioni in toto. Per questo motivo TEMO che la nostra società sia arrivata al capilinea. Mi ripeto ma... Nella famiglia tradizionale c'è una serva al servizio della famiglia e uno schiavo della società.

Nella società moderna non c'è nessuno che fa servizio alla famiglia e ci sono due schiavi della società.

Il "capitalismo" (notare virgolette in quanto non si tratta di questo) invece preferisce avere 2 schiavi lavoratori: doppi soldi, doppie cazzate da comprare, no tempo per i figli, no tempo libero, necessità di subappalatare il lavoro che una madre dovrebbe fare a babysitter, servizio pulizie, asili o simile... il PIL aumenta e il benessere scende.

Penso che le donne hanno abdicato al loro ruolo naturale che è quello di madri.

E la cosa grave è che non se sono accorte!! È per questo che sono iperstressate nevrasteniche e soprattutto depresse.

Gli uomini invece di solito se sono depressi è per il motivo opposto: una compagna che non vuole fare il ruolo che la natura gli ha affidato, oppure perchè non riescono a mantenere la famiglia (Le separazioni e relativi furti sono un capitolo a parte)



detto questo sarebbe anche opportuno ANALIZZARE quel "LO FA" e capire se non sia un "GLI E' STATO DETTO CHE MEGLIO FARLO".



non a caso oggi le "mamme" combattono piu' per avere asili nido dove parcheggiare i propri figli (ormai percepiti come un peso) che invece combattere per il proprio ruolo NATURALE (e nobile aggiungo). E gli uomini adoperarsi per RECLAMARE una condizione tale per poter ASSISTERE e PROTEGGERE la propria famiglia come da tempo memorabile.




grazie per l'intervento... :)
#107
Citazione di: Lou il 21 Maggio 2018, 14:30:36 PM
Ida Magli offre prospettive e considerazioni interessanti, posto una una sua intervista v
https://www.ilfattoquotidiano.it/2016/02/22/ida-magli-addio-io-destinata-alla-famiglia-ho-studiato-solo-perche-mio-padre-e-morto/2485249/
Ida Magli ha una personalità che è cresciuta nel tempo...
Come ben sai è una pentita femminista e negli ultimi suoi anni ha (secondo me sbagliando) con i suoi "articoli", chiesto più volte scusa al genere maschile riscoprendo non solo gli errori fatti dalle "donne" (notare la minuscola) moderne (ossia femministe) ma ha riscoperto la purezza e la grandezza d'animo (parole sue) del genere maschile che le donne non potranno mai egualiare.

Sono fermamente convinto (forse anche alla filosofia di cui mi interesso) che il maschile DEVE rimanere maschile e non femminilizzarsi e viceversa il femminile rimanere tale e non invadere campi a lei non congeniali scimmiottando l'uomo che la rende una caricatura di se stessa.

Detto questo gli ultimi articoli (come i primi che ho letto con interesse quanto gli ultimi) sembrano voler comunicare come vi sia stata una evoluzione culturale e spirituale dell'antropologa...
#108
Citazione di: Elia il 21 Maggio 2018, 12:20:59 PM
Premetto che non ho letto gli ultimi interventi.

Nel mio primo commento stavo per evidenziare il forte, profondo e soffocato maschilismo di Bluemax 

grazie :D 
comunque volevo sottolineare il fatto che lo spunto è stato preso da testi moderni di antropologia e psicologia.
Quello scritto non è del tutto di Bluemax ma di una attenta riflessione sociologica e culturale su cui oggi molti stanno riflettendo :)

il testo da cui ho avuto spunto ad esempio è di una Certa (famosa ma defunta) Ida Magli (per giunta ex femminista )

ciao e grazie per il tuo intervento sinceramente fa riflettere :)
#109
Tematiche Culturali e Sociali / Re:SQuola
21 Maggio 2018, 12:44:08 PM
Citazione di: Angelo Cannata il 21 Maggio 2018, 11:16:49 AM
Nel mio schermo risulta che hai scritto questo: ho evidenziato la parte in questione:
Citazione di: bluemax il 21 Maggio 2018, 10:46:23 AM
Citazione di: Angelo Cannata il 21 Maggio 2018, 10:28:22 AM
Quindi secondo te tua figlia, per il solo fatto di essere di sesso femminile, non potrà mai far apprezzare ad altri un credere nel sapere, non potrà, per questo suo difetto di nascita, insegnare bene tutto ciò che è stato creato o scoperto da maschi, non potrà mai penetrare i problemi come li penetra un maschio, sarà un impedimento alla profondità di pensiero tipicamente maschile?
Non hai capito... sto dicendo altro...
Ossia che lo squilibrio nella gestione e trasmissione del sapere genera fallimento.
Non solo...

Una mente femminile trasmette (ricordo della mia università) cose che, non potendo capire fino in fondo, in modo solo superficiale e privo di passione. Diversamente da una mente maschile in quanto il sapere è innegabile di stampo maschile.
Naturalmente la riflessione vale anche per il contrario... una donna puo' (e solo lei) trasmettere ed insegnare cosa significa prendersi cura di un figlio come farlo e cosa lui ha bisogno ecc... ecc.... Cosa che un uomo potrebbe fare solo per sentito dire.
Per quanto mi riguarda, la crisi scolastica e di crescita dei nostri ragazzi dipende molto da questo...

PS. Tale riflessione è ormai comune in molti testi di psicologia ed antropologia...

Si da il caso che il SAPERE insegnato nelle squole è maschile. Nulla da fare :) il sapere invece femminile (perchè esiste) non viene insegnato nelle squole :) 

Sono fermamente convinto che le Uome moderne stiano totalmente distruggendo la nostra cultura e società se per questo. Non a caso puoi leggere sempre piu' spesso in libri di psicologia ed antropologia questo strano fenomeno dove l'uomo è sempre piu' zerbino e spesso si vergogna del suo essere maschile mentre in realtà dovrebbe andarne fiero visto che non esiste una femminilità senza una mascolinità.

Ida Magli (Donna da cui ho preso lo spunto) spiega molto chiaramente questo fenomeno ed ha notato come la nostra cultura, ormai, sia in balia di femminette che hanno scordato il proprio ruolo e condannano quello maschile :) (parole sue che io approvo naturalmente... visto che io ADORO la differenza tra Uomo e Donna ed aborro la NON differenza tra Uomo e Uoma... ) ciao :)
#110
Tematiche Culturali e Sociali / Re:SQuola
21 Maggio 2018, 10:59:22 AM
Citazione di: Angelo Cannata il 21 Maggio 2018, 10:53:56 AM
Dici che non ho capito, ma intanto hai ribadito che il sapere è maschile e che una donna non può che trasmetterlo in modo superficiale e privo  di passione. Quindi, per quanto riguarda il sapere, tua figlia è destinata a rimanere per sempre superficiale e priva di passione?
rileggi meglio... ho scritto che il SAPERE MASCHILE viene trasmesso... e non che  il SAPERE E' MASCHILE... 

tempo fa il sapere femminile veniva trasmesso ed insegnato alle donne e viceversa...
#111
Tematiche Culturali e Sociali / Re:SQuola
21 Maggio 2018, 10:46:23 AM
Citazione di: Angelo Cannata il 21 Maggio 2018, 10:28:22 AM
Quindi secondo te tua figlia, per il solo fatto di essere di sesso femminile, non potrà mai far apprezzare ad altri un credere nel sapere, non potrà, per questo suo difetto di nascita, insegnare bene tutto ciò che è stato creato o scoperto da maschi, non potrà mai penetrare i problemi come li penetra un maschio, sarà un impedimento alla profondità di pensiero tipicamente maschile?
Non hai capito... sto dicendo altro...
Ossia che lo squilibrio nella gestione e trasmissione del sapere genera fallimento. 
Non solo...

Una mente femminile trasmette (ricordo della mia università) cose che, non potendo capire fino in fondo, in modo solo superficiale e privo di passione. Diversamente da una mente maschile in quanto il sapere è innegabile di stampo maschile.
Naturalmente la riflessione vale anche per il contrario... una donna puo' (e solo lei) trasmettere ed insegnare cosa significa prendersi cura di un figlio come farlo e cosa lui ha bisogno ecc... ecc.... Cosa che un uomo potrebbe fare solo per sentito dire.
Per quanto mi riguarda, la crisi scolastica e di crescita dei nostri ragazzi dipende molto da questo... 

PS. Tale riflessione è ormai comune in molti testi di psicologia ed antropologia...
#112
Tematiche Culturali e Sociali / SQuola
21 Maggio 2018, 10:01:38 AM
Mia figlia quest'anno ha gli esami di maturità. Finalmente 5 anni di di supplizi stanno per terminare e credo sia giusto far riflettere tutti i genitori che hanno a cura l'apprendimento e la crescita individuale del proprio figlio/a presso le scuole o che stanno per cominciare il ciclo scolastico.

Notato che dalla nascita e per tutta la prima infanzia i nostri figli vengono lasciati prima nei nidi poi negli asili per la maggior parte del giorno dove, sappiamo bene, il personale che li assiste è quasi tutto femminile (parliamo di oltre l'85% del personale ad oggi) che esercita un'assoluta autorità (diverso da autorevolezza) sui nostri figli.
Per tutto il ciclo scolastico poi il predominio del personale insegnante femminile impedisce ai maschi il contatto con una personalità maschile con la quale identificarsi, nella quale credere; Nel caso si parli poi di figli di separati, spesso totalmente gestiti da figure femminili (mamma, nonna o zia che sia) che con la loro totale egemonia sull' educazione e insegnamento (GIUSTO) del ragazzo, impediscono di fatto lo sviluppo del TIPO di pensiero maschile, rivolto alla profondità e all'analisi in modo molto diverso da quello femminile.
Per non parlare dell'aspetto più grave di una scuola affidata quasi del tutto alle donne: gli allievi, maschi o femmine che siano, non possono apprezzare, stimare, credere nel "sapere".
Tutto quello che le donne insegnano (cercano di insegnare) non è stato né creato né scoperto da loro. Socrate era maschio, Omero era maschio, Virgilio era maschio, Galileo era maschio, Leonardo era maschio, Mozart era maschio, Einstein era maschio... e così via.
Non si può insegnare bene nulla di ciò che non si è in grado di "pensare", di "creare". (Spero che le donne capiscano lo spirito con il quale faccio questa affermazione e non se ne offendano, nel qual caso me ne sbatto allegramente visto essere un loro problema e scrivo pensando soprattutto ai loro figli prima che a loro).
Si afferma di solito (e le statistiche lo provano) che le studentesse sono DIVENTATE (nel corso degli ultimi anni) più "brave" degli studenti.
Non ci potrebbe essere una dimostrazione migliore del fatto che viene fornito un insegnamento più adatto alle menti femminili che a quelle maschili in quanto è diverso (per fortuna aggiungo) il modo con il quale i maschi guardano ai problemi, li "penetrano" (termine significativo con il quale abbiamo sempre qualificato l'intelligenza).
Visto, però, che la scuola, l'Università, è un cadavere, del tutto inutile sia per il sapere che per la vita di tutti i giorni, i più bravi alla fin fine sono coloro che ne percepiscono il vuoto e la respingono dedicandosi ad altro (spesso maschi). Tuttavia è difficile cambiarla proprio perché c'è la massa femminile ad impedirne il tracollo perchè SERVE UNICAMENTE a loro stesse.
Se passiamo dagli studenti agli insegnanti, la situazione è la stessa. Esiste ormai uno strumento quasi infallibile per misurare lo stato di salute, e prevedere il futuro di una professione o di una istituzione: se il numero delle donne è crescente, si tratta di un istituto sulla via del tramonto.
Le forze armate di cui ho fatto parte sono in crisi ? Arrivano le donne, apprestandosi anche lì, grate dell'onore, a diventare le più brave della classe. Una classe in decadenza.
I maschi abbandonano la teologia e l'insegnamento della religione occidentale, luoghi sterili di pensiero e di potere? Ecco le donne occupare le aule delle Università Pontificie, vuote di maschi, pronte a imparare quel nulla che servirà a insegnare il nulla.

La Chiesa, però, sul sacerdozio non molla. Sa benissimo che, con le donne, il sacerdozio perderebbe il suo potere e sarebbe la sua fine.
#113
Citazione di: Lou il 16 Maggio 2018, 19:26:29 PM
Io  ritengo che queste istituzioni di per sè abbiano origine per venire incontro alle esigenze di tutti coloro, donne e uomini, che non limitano la propria realizzazione all'accudimento famigliare, ma la estendono anche oltre e non solo a questo ambito, ma a un ambito lavorativo esterno alla famiglia.

Ecco... questa frase secondo me è molto importante... 
sono le ESIGENZE che sono state, volutamente aggiungo, ad essere state cambiate... ESIGENZE che vedono denaturalizzare sia l'uomo che la donna.
Alla seconda è stato insegnato che esiste qualcosa di più importante dei propri figli, della propria famiglia, del proprio essere...
molto spesso questo qualcosa è semplicemente eggettistica.

Parlo di sovraesposizione alle illusioni...
#114
Citazione di: Socrate78 il 16 Maggio 2018, 11:10:36 AM
Ami la nostra "civiltà"? Io non molto, a dir la verità. Nella cosiddetta "civiltà occidentale" le donne sono sin troppe sfacciate, provocanti, spregiudicate, spesso cambiano i ragazzi e li "usano" a loro piacimento come se fossero vestiti da indossare quando a loro fa piacere e da gettar via se non le soddisfano più. Alcune si prostituiscono letteralmente solo per avere una ricarica del cellulare, per pagarsi gli studi o semplicemente perché cercano mezzi di guadagno facili! E' una libertà che equivale a licenza. Se questi sono gli effetti della libertà, preferisco semmai la donna marocchina con tanto di velo, mi dispiace ma è così.
Nella famiglia tradizionale c'è una serva al servizio della famiglia e uno schiavo della società.
Nella società moderna non c'è nessuno che fa servizio alla famiglia e ci sono due schiavi della società.
la nostra società occidentale invece preferisce avere 2 schiavi lavoratori: doppi soldi, doppie cazzate da comprare, no tempo per i figli, no tempo libero, necessità di subappalatare il lavoro che una madre dovrebbe fare a babysitter, servizio pulizie, asili o simile... il PIL aumenta e il benessere scende.
Penso che le donne hanno abdicato al loro ruolo naturale che è quello di madri.
E la cosa grave è che non se sono accorte!! È per questo che sono iperstressate nevrasteniche e soprattutto depresse.
Gli uomini invece di solito se sono depressi è per il motivo opposto: una compagna che non vuole fare il ruolo che la natura gli ha affidato, oppure perchè non riescono a mantenere la famiglia (Le separazioni e relativi furti sono un capitolo a parte)
#115
Citazione di: Jacopus il 15 Maggio 2018, 22:57:19 PM
Forse esagero ma questa discussione mi conferma quello che penso, ovvero che la "differenza imposta socialmente per assicurarsi un potere" fra uomo e donna, sia il prototipo di ogni tipo di razzismo. Con questo non voglio dire che non ci siano differenze fra uomo e donna come fra un cinese e un canadese, ma che queste differenze invece di essere considerate come un bene, un tesoro da condividere e da utilizzare, venga "manipolato" per affermare che le donne sono stupide, o sono più adatte a fare attività "emotive", oppure che sia il turacciolo che una volta stappato, fa venire meno ogni senso del limite.
Che vi siano discriminazioni mi sembra evidente, basta ogni tanto ricordarsi degli studi che dicono che a parità di professione le donne guadagnano di meno. E viviamo comunque nello splendido occidente. Immaginate solo lontanamente di quello che accade nel terzo mondo, dove ancora impera indisturbato il mito della "differenza" fra uomo e donna. Non risulta che il codice del dna della donna sia diverso da quello dell'uomo. Ciò che cambia è l'educazione e l'inserimento in un contesto sociale dove vengono interiorizzati dei ruoli di subalternità. Personalmente, nella mia esperienza professionale, devo dire che le donne, forse perché giunte alla realizzazione nel lavoro da meno tempo, sono mediamente più serie dei colleghi maschietti.
Difendere la parità dei diritti uomo-donna, pertanto è un dovere per ogni persona che voglia difendere i diritti di tutti, perchè la condizione simbolica di "donna" è stata nel corso dei secoli attribuita agli ebrei, ai negri, ai meridionali, agli arabi, ai giapponesi, ai mussulmani, ai cristiani, ai protestanti, ai russi ed anche agli italiani.
Che agli uomini dia fastidio perché così devono pensare anche loro a rammendare la camicia, o preparare il pasto o cambiare il pannolino, mi sembra questo davvero stupido e degno di un paese culturalmente arretrato, come del resto in parte ancora siamo.

Beh... per quanto riguarda il salario lavorativo, se la differenza fosse dovuta a discriminazione, sarebbe più bassa nei paesi che premiano il merito, in quanto ad un imprenditore basterebbe assumere donne per ottenere maggiori profitti. Invece la differenza è più bassa in  paesi a bassa meritocrazia come l'Italia.  La differenza è assente nel settore pubblico italiano, in cui la meritocrazia è assente.

penso che la differenza salariale sia dovuta ad EVIDENTI e BANALI motivazioni (secondo me ovviamente)

Gli uomini lavorano più delle donne. (gli uomini dedicano più tempo al lavoro). 
Gli uomini accettano i lavori pesanti. (piu' pagati)
Gli uomini accettano i lavori rischiosi. (piu' pagati)
Gli uomini accettano le difficoltà. (le donne tendono a vedere discriminazioni inesistenti in tutto, alla prima difficoltà iniziano a recriminare contro tutto e tutti, avvitandosi in una spirale che le porta ad auto-emarginarsi)
Gli uomini hanno migliori prestazioni fisiche. (Se un muratore porta più mattoni di una muratora, è giusto che vengano pagati eguale ?)

Continuo dicendo che nel fiorentino ho conosciuto una ragazza marocchina (molto carina) [A parte il fatto la pretesa di conversione alla sua religione che non accetto] e sue amicizie.
Incuriosito sono entrato in contatto con la loro cultura. Ho conosciuto amichE, amici, parenti, fratelli e sorelle.
Beh... in poche parole il loro RUOLO di donna è PRETESO da questa cultura e non come molti dicono IMPOSTO. Il velo la donna lo vuole portare. 
Per le ragazze l' UOMO non deve essere un "finocchietto occidentale" (parole loro :D
[PS. Nel fiorentino finocchio identifica un omosessuale o effemminato]

L'uomo deve farsi rispettare dalla donna, perchè per natura tende ad imporsi (detto da una donna eh... ) deve farla sentire protetta tramite la sua AUTOREVOLEZZA (che non è autorità) e non come i Froci (PS. Froci a Firenze significa sempre omosessuale od effemminato) di Firenze che ti chiedono sempre il tuo parere...

Secondo loro, la nostra cultura è destinata a morire perchè non coerente con le leggi naturali che bilanciano il tutto da sempre.
Per loro (i fratelli) i ragazzi occidentali sono stati femminilizzati ed infrociti visto come si fanno trattare dalle donne :)

e sinceramente, guardandomi attorno, comincio a PENSARLO. Pieno di femminilizzati pronti a farsi umiliare ed impauriti dalla donna.

Da troppi anni vi è un continuo, assillante, perpetuo bombardamento su ogni tipo di MEDIA dove la donna deve essere quel che non puo' essere.

La cosa, poi, mi ha incuriosito ed ho chiesto cosa ne pensasse un mio collega Giapponese (vero che vive da molti anni in toscana ma ha una educazione del tipo nipponico che non vuole lasciare).
Beh... mi ha detto che ad esempio nel Giappone quando la coppia cammina non lo fa mai a fianco. Ma l'uomo cammina avanti la donna in segno di protezione. L'uomo ha precisi compiti di protezione e virilità mentre la donna ne ha completamente altre (naturalmente quando ho raccontato lui la storia della marocchina, sorridendo, ha confermato che noi siamo troppo effemminati ed impauriti e ci siamo scordati cosa significa UOMO e DONNA :) ).

da qui comincio a sospettare che vi sia davvero una DENATURALIZZAZIONE Dell'uomo soprattutto grazie ai media.

PS. non di ultima la notizia che "alcune" mamme hanno preteso che alle scuole elementari non si racconti piu' la favola della bella addormentata nel bosco perchè quella è violenza visto che  la principessa viene baciata senza consenso... e questo sinceramente fa pensare... 

ciao :) 
(ho scritto sempre di fretta quindi chiedo perdono ) :)
#116
Citazione di: Elia il 13 Maggio 2018, 08:03:56 AM
Il fatto che abbia sviluppato nei millenni di evoluzione determinate capacità logiche rispetto agi altri esseri viventi, non toglie che sia l'unico essere in grado coscientemente di compiere il male (anche inutilmente) e distruggere lo stesso ambiente in cui vive; egli è per nulla in sintonia con l'essenza della vita. La necessità di soddisfare il proprio ego

ecco... penso che quella parolina (EGO) possa racchiudere in se tutto il resto.
L'essere umano (e tra questi la donna piu' dell'uomo) ha quella sensazione o percezione di sè totalmente errata (in neuroscienze ormai si parla di una forma di schizofrenia che matura con la crescita in quanto genera una VISIONE di sè stessi inesistente) che lo vede distaccato dal resto dell'universo, un INDIVIDUO a sè stante totalmente INDIPENDENTE dall'universo.

Questa forma di schizofrenia incurabile che ci accompagna dalla tenera età di un anno circa alla morte (a parte quando dormiamo) non è presente negli altri esseri viventi che invece hanno una percezione del proprio essere ma non un EGO.

Beh... quella malattia penso che sia la causa di tutto il resto... :)

ciao...
#117
Citazione di: Lou il 14 Maggio 2018, 14:31:30 PM
Non c'è bisogno di essere uterine/i per notare come la conclusione di questa lunga dissertazione affermi " è colpa delle donne, sempre." Tesi non inedita, ma che ha una lunga tradizione.
no... perdonami, non intendevo assolutamente che la colpa sia SEMPRE della donna...
se è passato questo messaggio perdonami non era mia intenzione...

volevo solo far capire il senso del limite che oggi, secondo me, sia nella famiglia, sia nella crescita dei propri figli, sia in ambito sociale stà svanendo.
Questo sia in TV che nella stampa sia in questo stesso forum dove ho scritto ALCUNE cose volutamente provocatorie visto che la provocazione genera una riflessione.

Ti chiedo ancora scusa per il fraintendimento...
#118
Citazione di: InVerno il 13 Maggio 2018, 08:49:53 AM
Diverse narrative di orgine femminista hanno fatto si che la donna si ritagliasse un posto da martire nella società, alcune fondate, alcune perniciose, altre fantasmagoriche. Una volta che un essere umano si ritaglia il ruolo di "vittima" insultarlo risulta immorale, o perlomeno ingeneroso, apatico. Tuttavia come molte femministe fanno notare, anche essere una "specie protetta" è una sorta di subalternità sociale, subalterna alla volontà del protettore. E' vero come dice acquario che ultimamente il femminino e il mascolino si sono invertiti, mescolati, resi più sfuggevoli..ma il vero miracolo sta nel aver ottenuto uno status che normalmente le società moderne tolleranti riservano alle minoranze, nonostante le donne rappresentino metà della popolazione, e abbiano ora pieno controllo della propria sessualità (che utilizzano sovente come leva di potere - affermazione pacifica, senza connotazioni morali -). Questa retorica di appoggio (a questioni spesso sacrosante) è entrata facilmente nella cultura, gli uomini non hanno opposto resistenza a teorie come quella del "patriarcato" che li dipinge come cupi oppressori senza scrupoli di vittime inermi, anzi capitano uomini più femministi delle donne (la dura oppressione è terminata con una resa incondizionata?) .. al di la di tutto ciò, la maggior parte degli studi scientifici nega esistano sostanziali differenze tra uomo e donna, al di la di una diversa affinità per alcune questioni, ma che si presentano più in la nell'età, quando è probabile che l'influenza sociale sia più prominente rispetto alla genetica.
Interessante questa tua osservazione. Fa riflettere...
Noi ragazzi, o meglio ex ragazzi visti i miei 40 anni, abbiamo un limite all'insulto, alla provocazione. 
Sappiamo che, superato quel limite, non e' piu' possibile verbalizzare la violenza, allora ci sono due strade: 
il disimpegno (l'allontanamento dei due litiganti, o di uno dei due) oppure la violenza fisica, che puo' iniziare con uno spintone, uno schiaffo, o un pugno. Insomma : FUGA o ATTACCO.
Nei bambini o ragazzi (purtroppo) generalmente avviene cosi'.

Questo fa' parte delle leggi naturali, lo impariamo fin da piccoli. Si litiga se si continua si combatte.
Tutti i ragazzi hanno provato e sanno cos'e' la violenza fisica. Non abbiamo la lingua velenosa come
le donne, oltre la lingua abbiamo le mani. Abbiamo sperimentato e conosciamo bene i limiti da non 
superare se vogliamo vivere in pace col prossimo, perche' nessuno di noi vuole la violenza fisica.
Per cui arrivati al limite ci fermiamo.

Questo negli ultimi anni almeno non vale per le donne, la maggior parte di loro non sa' nemmeno cosa significa la violenza fisica.

Non hanno combattuto con le loro coetane da bambine o adolescenti, non si sono azzuffate se non a suon di "parole". 
Spesso nemmeno i loro genitori gli hanno mai tirato un ceffone, e quindi risulta ovvio che un semplice ceffone 
e' per loro una tragedia di proporzioni immani. 

Chi di noi non ha preso ceffoni dai genitori, o dalle maestre, dagli amici e li ha restituiti. Questa "violenza"
(notare le virgolette) ci ha maturati, ha mitigato il nostro orgoglio, sappiamo qual'e' il nostro posto, conosciamo il nostro valore qualunque esso sia. Sappiamo per esempio che non siamo invincibili e che se possiamo "teoricamente" darle a uno, possiamo "teoricamente" prenderle dall'altro. 

Le donne tutto questo non lo sanno. Sono protette da una specie di intoccabilita'. Perche' sono donne.
Fin qua' mi potrebbe andare bene. Il guaio e' che le intoccabili poi, imparano ad usare questa dote, anzi proprio in virtu' della loro intoccabilita' a volte sviluppano un grado di stronzaggine e di stupidita' mentale piu' elevata del sesso maschile. 

"non mi puo' toccare nemmeno con un dito, ed io ho il diritto di dirgli quello che mi pare!"
tradotto
"lei e' nettamente piu' debole di me fisicamente, non c'è onore in uno scontro del genere, ma pero' mi rompe le palle anche oltre ogni limite possibile immaginabile"
E per limite, mi riferisco a quel limite di cui parlavo prima, oltre il quale per il maschio non e' piu' possibile 
verbalizzare, e deve per forza esserci o lo scontro oppure la fuga. Ovvio che per non mettersi dalla
parte del torto si sceglie la fuga. 

E quando questa non fosse possibile in quando i due sono sposati?
be allora, dai oggi e dai domani, alla fine il povero frustato mentale alla fine la fesseria la fa', anche
solo uno schiaffo e lei lo denuncia per violenza fisica, chiede divorzio per colpa, asseggo, figli, e.. ci siamo capiti.

Ma ritoriniamo al limite oltre il quale per il maschio diventa difficile verbalizzare e per la donna no.
Oltre quel limite, dove il maschio perde potenza nella parola perche' in lui si agitano forze fisiche,
la donna acquista maggior vigore e veleno, astuzia e finezza per proclamarsi vincitrice della discussione,
sopratutto da quando un'analisi oggettiva dei fatti lei e' dalla parte del torto (molto spesso).

Sappiamo bene come in queste condizioni di stress maschile le donne impongono le loro verita' fasulle
basate non sulla logica e sul raziocinio, ma sull'egoismo uterino promosso a verita' suprema.

La donna in queste discussioni assume il ruolo di provocatrice piu' o meno consapevole. Anche se il piu' delle volte e' inconsapevole. E quando il maschio sbotta, insomma fa' il botto, e' come una bomba che esplode. E tutti vedono la bomba, ma nessuno vede la miccia. 

E' questo limite maschile oltre il quale non puo' verbalizzare, credo non dipenda certo da una presunta superiorita' femminile nell'affrontare le discussioni, no di certo. Ma da un fatto puramente organico.
E' il livello di adrenalina che cresce, e ci prepara alla zuffa come accadrebbe per una lite con un'altro maschio. L'adrenalina porta alla prontezza fisica, ma riduce le capacita' verbali, non c'e' bisogno di essere
grandi oratori mentre si menano le mani.
Le donne sono state sempre delle grandi rompigloglioni, anche in passato. 
Ma prima l'uomo si sentiva (ed era considerato dalla societa' ) come superiore, per cui raramente partecipava alla lite, si limitava a "far sfogare" una che in fondo considerava inferiore. Oggi gli dicono CON OGNI MEZZO MEDIATICO che la donna sia "piu'" di lui, sia di tutto sempre piu'. Ovvio che lei che sfoga non e' piu' da considerarsi come una "inferiore" da lasciar sfogare. Ma una alla pari, anzi una che si atteggia a superiore che ti vuole pure mettere sotto moralmente, e cosi' nascono le liti in famiglia, oggi piu' di ieri, per niente ci si divorzia, ed e' sempre lei che accende la miccia.
#119
Cerco di spiegare meglio il concetto visto che forse la FRASE di per sè puo' creare fraintendimenti.

Tutto è nato ieri con una riflessione fatta tra me e mia figlia. Una litigata con sua madre per la frase su citata.
Da tale frase abbiamo cominciato a parlare e sono venuti fuori diversi argomenti interessanti...

Innanzi tutto ho scritto "LE DONNE SONO STUPIDE" per due motivi che possono aprire discussioni interessanti.
1) Se avessi scritto "GLI UOMINI SONO STUPIDI" sarebbe stato interpretato come OGNI ESSERE UMANO è stupido unito al fatto che di solito l'uomo (maschio) cerca una spiegazione a tale frase, si mette subito in discussione, in altre parole pensa "PUO' ESSERE VERO".
La donna invece crea subito un confronto ed ecco che la frase viene "IMMAGINATA" come diversa.

Tutto questo perchè ultimamente i mezzi di informazione (la Zanzara ad esempio o tutti i programmi televisivi pomeridiani (guarda caso diretti da donne per un pubblico femminile) associano ad una affermazione cose che quella affermazione non ha.

La discussione con mia figlia è nata perchè lei ha detto alla madre (in un momento di rabbia) che le donne sono stupide e come risposta ha immediatamente avuto "E PERCHE' GLI UOMINI " ? 

2) La discussione tra me e mia figlia ci ha portato a far notare come da tanto, troppo tempo ormai OGNI TIPO DI FILM, SERIE TELEVISIVA, PROGRAMMA TV che viene dagli stati uniti (se non sbaglio a partire dal primo film di alien) ha una costante.
In ogni film la donna è "la migliore". Quella che risolve il problema, quella eticamente perfetta, fisicamente prestante, capace di competere e poi battere l'uomo in ogni circostanza. 
Tale cosa me lo ha fatto notare mia figlia di 17 anni... pensa che io non ci avevo mai fatto caso... e mi sono accorto essere vero. 

IN OGNI FILM HOLLYWOODIANO la parte della donna è SEMPRE, ripeto SEMPRE messa in risalto e divinizzata, mentre l'uomo umiliato e reso quasi deficiente. Per non parlare di cartoni quali i Simpson dove i personaggi parlano da soli...

insomma...la frase non l'ho scelta per offendere qualcuno ma per far riflettere su due cose:
1) La frase genera immediatamente un confronto ed una discussione, cosa che non avverrebbe se vi fosse scritto "GLI UOMINI SONO STUPIDI"
2) La figura maschile zerbinata da decenni di pattume hollywoodiano ci ha resi in molti casi complici della prepotenza femminile

Ps. Detta da mia figlia, nel suo gruppo, le donne si permettono di offendere, prendere a ceffoni, zerbinare tutti i ragazzi e si chiede ancora il motivo per cui cio' possa avvenire... :)

beh... io e mia figlia abbiamo avuto una bella discussione e forse puo' nascere anche qua qualche riflessione...

PS. mi scuso in anticipo per grammatica e semantica ma ho scritto veramente di fretta... ciao :)
#120
Vi sono evidenti problemi di comunicazione... anzi forse di razionalizzazione.
Si può fare un banalissimo esperimento:
basta scrivere "Le donne sono stupide."
Questa è una frase. 
Una frase vera, in particolare. 
Ora, basta immaginare la reazione della maggior parte delle persone sia donne che uomini alla lettura di tale pensiero: 
occhi sgranati, sguardi attoniti, bocche a forma di O, il famoso pokerface insomma... 
Perchè esser dalla parte delle donne ormai è di moda e bla bla bla... 
oggi si deve difendere il concetto di "donna" a spada tratta, a qualunque costo e soprattutto qualsiasi cosa facciano... 
Mode che vengono, tempi che passano... passeranno... come tutto.
Immagino solo la Mussolini inveire contro gli uomini alla lettura di questa frase, la Santanchè ricordarmi le nostre radici cristiane e precristiane, la Carlucci insultare i miei parenti, la D'Urso parlarmi delle implicazioni di tale affermazione sulla psiche dei nostri figli con quella sua faccia di plastica presa ad esempio dalle nostre figlie e concittadine... 
ecco... involontariamente penso a questi quattro esempli lampanti che comprovano la tesi: le donne sono stupide. 
Se diciamo che le eccezioni sono esistenti ma statisticamente irrilevanti, abbiamo che l'affermazione può benissimo esser considerata vera. Le donne sono stupide. 
Questo è maschilismo, decisamente, ecco il pensiero/condanna della lettrice donna che, sentitasi tirata in causa, vede annebbiarsi le sue poche e confuse idee perdendo immediatamente l'obiettività e la razionalità (sempre le abbia mai avute). 
La frase "le donne sono stupide" viene INEVITABILMENTE elaborata ed interpretata come "le donne sono stupide MENTRE GLI UOMINI SONO INTELLIGENTI". 
Sbagliato !
Ho scritto che le donne sono stupide. Punto. 
Il fatto che io dica che le donne sono stupide non implica in nessun modo che io affermi l'intelligenza dell'uomo maschio. Non c'è una dualità: negando A non affermo B. Anche perchè non sto negando niente. 
Imparate a recepire il messaggio che vi viene sottoposto, non quello che IMMAGINATE di aver letto. 
Il mio messaggio è chiaro: "le donne sono stupide". Non c'è possibilità di fraintendimenti od errori da parte mia, la frase e ben chiara, quindi l'errore è tutto in fase di lettura. Dal punto di vista logico e sintattico non c'è alcun errore. Eppure se io pronunciassi la frase nessuno penserebbe al fatto che tale affermazione può essere parte di molti modi più ampi di vedere le cose.
"Le donne sono stupide. E gli uomini sono pelosi."
"Le donne sono stupide. E le fragole sono mature."
"Le donne sono stupide. E che Dio le benedica."
Tantomeno sarebbero tutti tanto impegnati con le accuse di misoginia e maschilismo che nessuno penserebbe che il modo di vedere le cose potrebbe essere il più semplice e realista, nonchè il modo di vedere le cose più brutalmente ed innegabilmente vero.