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Messaggi - niko

#1051
Tematiche Filosofiche / Re: Le radici della guerra
25 Giugno 2024, 19:43:20 PM
Citazione di: InVerno il 25 Giugno 2024, 16:33:47 PMVada per gli economisti, han solo un martello e vedono solo chiodi, ma gli altri che pensano che queste due guerre siano determinate dall'accesso alle risorse praticamente si autodenuncia di non averci capito niente ed essersi sintonizzato solo ieri tentando di usare euristiche consunte per recuperare il tempo perduto. Non ho contestato il termine *oligarchie* a Koba, ma sia quelle ucraine quelle russe sono in gran parte contrarie al conflitto, esiliate o defenestrate, une per la resa le altre per il ritiro. Questo è il "primato della politica" che taluni rimpiangono, un nesso forte tra popolo e leadership politica contro gli interessi economici prevalenti. Impossibile da spiegare a chi ha Satana-capitale a fonte di tutti i mali (in Italia una maggioranza) e già si inventava la genesi capitalistica del nazifascismo, ma per gli altri vale la pena dirlo: sono le leadership politiche, non economiche, e gli ultimi strali di "ideologia" di un mondo ormai postmoderno a fare a pezzetti le persone. Lunga vita al postmodernismo, che la naturale voglia delle persone di appecoronarsi non sia mai saziata, rimanga il dubbio contro i pensieri dicotomici, il sospetto verso le colpe e le retribuzioni collettive...sarà una debolezza, dicono, ma almeno non si finisce come polli da batteria.


No, il nazifascismo non ha una genesi capitalistica e controrivoluzionaria, e' spuntato da sotto un fungo.

Il fungo del popolo, dai moralisti eternamente colpevolizzato.

E' stato finanziato e voluto "dal popolo", non certo da capitalisti, agrari, e in italia, monarchia.

La saldatura del regime fascista, prima con la monarchia e poi con la chiesa, il concordato (che a un annoso "divorzio", tra elites, pose fine), la non dichiarazione dello stato d'assedio, non significa niente. Non indica, niente.

Davanti ai furori "della politica". E "del popolo". Per chi ha in testa solo quelli.

E attendo foto del fungo.

Insieme a prove che le elites russe e ucraine non vogliano la guerra.

Non e' l'autonomia del politico a fare a pezzi le persone, ma l'illusione, nefasta, dell'autonomia del politico.


#1052
Tematiche Filosofiche / Re: Le radici della guerra
25 Giugno 2024, 15:39:49 PM
Citazione di: bobmax il 24 Giugno 2024, 07:46:01 AMSì, questa questione è fondamentale:
Perché l'etica richiede la non esistenza del libero arbitrio individuale?

La motivazione di questo requisito è tutta nel senso stesso della vita.

Cosa è importante in questa vita?
Cosa è davvero importante, al punto da mettere tutto il resto in ombra, perché è ciò che solo davvero vale?

La risposta può essere una sola: l'etica.
Etica, che prescinde da ogni altra cosa.

Se viceversa rispondo di no, che vi è altro di importante, oppure che nulla davvero vale (nichilismo), allora sono ancora perduto nel regno della non consapevolezza.
Sono un pre Adamo e Eva, perciò ancora non ho passato l'esperienza di Caino, vago nel mondo senza meta.

Ma se rispondo necessariamente di sì, che ciò che vale sopra ogni cosa è l'etica, allora tutto ne deve sottostare.
Perché la Verità deve essere il Bene.
E la Verità è negazione della negazione. Non ammette alcuna possibile negazione.
È la possibilità contraria stessa a non poter essere in alcun modo!

Di modo che l'individuo non può scegliere autonomamente il male.
Lo richiede l'Etica.
Sì, sono tutti innocenti.

Epperò c'è il male...
Indubitabilmente.
Forse che se non sono libero allora il male non esiste?
Faccio lo struzzo?
Andiamo...

E stranamente, mentre inequivocabilmente gli altri sono tutti innocenti, io invece non lo sono!
Donde nasce questa mia colpa così solitaria?
E come mai il male nel mondo mi tocca sempre più?

Chi sono io?
Chi sei tu?


Vabbe', da tutta questa colpa di buono non si cava mai niente: meglio la fase, e la consapevolezza, dell'innocenza.

Dio e' solo, appunto egli non esiste.

E non intendo l'ente Dio. Intendo proprio l'Amore e l'Assoluto. 



#1053
Tematiche Filosofiche / Re: Le radici della guerra
25 Giugno 2024, 15:24:15 PM
Citazione di: InVerno il 25 Giugno 2024, 09:19:44 AMAbbiamo due esempi di guerre in atto con una genesi completamente differente così come è differente quanto sono sentite dai rispettivi popoli, il concetto di "guerra" è abbastanza ampio da contenere una moltitudine di aspetti contradditori. La guerra in Ucraina vent'anni fa non esisteva, e dal lato russo l'odio verso gli ucraini è stato scientemente instillato bombardandoli con i media. In Israele sono convinto che quasi tutti hanno un parente che nelle tre generazioni precedenti è stato coinvolto dal conflitto, e la spirale d'odio è in corso da quasi un secolo, tanto che la popolazione è molto più coinvolta.

Troppo facile comunque dare la colpa alle oligarchie, chi ce le ha messe, se non era possibile toglierle perchè si è permesso un sistema del genere, e in ultima istanza se proprio non si poteva fare niente perchè sei rimasto a farti coinvolgere. Dare la colpa alle oligarchie, seppur fa molto "amico del popolo" è una mossa da guitto, ed è infatti come gli Italiani si sono raccontati il fascismo, "è stato un raptus", dice l'omicida che prova a sfangarla col giudice. Diversamente i tedeschi hanno cominciato un percorso di profonda autocritica e responsabilizzazione sociale, partendo dal pressupposto più scomodo che nessuno vuole accettare, tutti, alle giuste condizioni, siamo potenzialmente delle SS. Chi da la colpa ai leader è destinato a ripetere, pure con una certa frequenza, la storia, perchè la legittimità della leadership, in qualsiasi amministrazione di qualsiasi forma di governo, si origina dal popolo e da niente altro. Per questo a volte si risponde a chi dice "non mi interesso di politica" che "la politica si interesserà di te".


Semmai l'odio dei russi verso gli ucraini e' stato instillato da due feroci e abbiette invasioni anticomuniste portate avanti contro l'autodeterminazione del popolo russo, in cui gli ucraini stavano sempre dalla parte sbagliata della storia e dalla parte dell'invasore straniero (guerra civile russa e seconda guerra mondiale, la storia esiste).

Negli anni 2014-2022 tale odio e' stato rinfocolato dal bombardamento e dal massacro dei russi ucraini, bombardamento qui si intende letteralmente, a suon di bombe in testa, ma tu improvvidamente parli di "bombardamento mediatico", ci sarebbe, appunto, da ridere, se non ci fosse da piangere.

Dare la colpa ai popoli per le guerre in generale e' benaltrista squallido, quasi sempre nei tempi moderni la colpa di tutte le guerre e' delle elites.

Di cosa parliamo?

Prima e seconda guerra mondiale: non ci andavi; ti fucilavano.

Le fanfaronate di Mussolini e D'Annunzio e le radiose giornate rappresentavano il (vero) popolo?

La priorita' di un analfabeta con cinque figli che coltiva patate a Catanzaro e' di andare di corsa in treno a liberare il Friuli Venezia Giulia perche' lo hanno detto D'Annunzio e Marinetti? Suvvia...

Viet Nam: vedi sopra, ma ti mettevano solo in galera: grande progresso.

La solita solfa, anti italiana, che gli italiani hanno votato fascista, e i tedeschi nazista: strumentale, e sostanzialmente falso.
Da italiano, mi sarei anche un po' rotto le scatole, di sentirla, e mi immaggino come mi sentirei da tedesco.
Gli italiani, finche' hanno potuto, hanno votato maggioritariamente altro. E i tedeschi pure. E gli spagnoli pure. Ci sono i documenti, che lo testimoniano.

La banalita' del male. E la banalita' dell'antistoria. Scritta sostanzialmente dal dominatore americano.
Chiunque puo' diventare un SS, ok, ma alle giuste, storicamente date, condizioni. Che per gli amanti del quieto vivere a quanto pare, a tutt'oggi, non val la pena di indagare. Meglio la fuffa e il volemosebene.

#1054
Tematiche Filosofiche / Re: Le radici della guerra
23 Giugno 2024, 22:01:55 PM
Citazione di: bobmax il 23 Giugno 2024, 20:03:16 PML'etica non si basa sul libero arbitrio individuale.
Quando avverti il male, non vi è alcuna libertà che tenga, quello è male!

E neppure alcuna considerazione razionale può influire sull'etica.
Se lo si cerca di fare, se si cerca di minimizzare il male attraverso ragionamenti razionali, non si sta che mentendo a se stessi.

La stessa consapevolezza della inesistenza del libero arbitrio individuale (per quanto e brevemente sia possibile averla), non è sufficiente a svalutare l'etica.
Il male resta male, a prescindere da qualsiasi altra considerazione.

È sempre e solo una questione di fede nella Verità.
Una fede, che ti conduce all'inferno.
Proprio perché il male è male!

Paradossalmente, ma non troppo, la fine della credenza nel libero arbitrio individuale conduce alla autentica libertà.
Cioè a chi davvero sei.


L'etica dell'occidente moderno, si basa sul libero arbitrio individuale.

La saggezza implicita ad altre forme di etica, e' perduta.

E continua a non essere chiaro come l'etica, o comunque un percorso etico, dovrebbe portare alla consapevolezza della non liberta' individuale (e quindi del non libero arbitrio).

Se io non sono libero, il bene e il male non hanno significato per me.

Faro', in ogni occasione, sempre e solo quello che la mia memoria, e la mia conoscenza, (o al massimo, volendo modernizzare un po' la questione, anche magari il mio inconscio, o il mio istinto) mi indurranno a fare.
E dunque il bene e il male misureranno, a posteriori, la qualita' e l'utilita' della mia conoscenza, e della mia memoria. 
O, al limite, del mio istinto. 
Ma a priori, e su un piano di attualita' e di presenza, il bene, in quanto oggetto del mio desiderio, sara' univerale e scontato. Tutti vorranno il bene. Ma in pochi, lo conosceranno veramente. E quindi, in pochi, lo faranno.

Il vero responsabile delle "nostre" azioni, se mettiamo cosi' le cose, non sara' mai la nostra liberta' o volonta', ma la nostra  "coscienza", e soprattutto, la nostra conoscenza. Coscienza e conoscenza nel loro essere intersoggettive, transindividuali, e impersonali.

Ma a queste condizioni, sono tutti innocenti. Non esistono malvagi, ma solo stolti. E, se sono tutti innocenti, non si puo' sopravvalutare, o istituzionalizzare a fini politici un'etica.



#1055
Citazione di: PhyroSphera il 23 Giugno 2024, 18:21:36 PMSforzatevi voi di reperire e capire la vera scienza senza farvi irretire dallo scientismo. Se siete interessati alla filosofia potete farlo.

Mauro Pastore


Sei tu, che credi che il modello standard non sia scienza, e che l'acustica e l'ottica non siano rami della fisica.

Inoltre, credi false, e confutate tutte quelle teorie scientifiche che contengano previsioni discordanti dalla realta' o che non siano omnicomprensive, dimostrando di non capire proprio il metodo, e la finalita' della scienza.

Scienza che di per se' non e' affatto una tuttologia (e non e' affatto confutata da chi un bel giorno scopra l'acqua calda, cioe' che non lo sia) ma una onesta qualcosologia.

Nonostate qualcuno di questi tempi ci voglia far ritornare indietro anche rispetto a molti dei vari "qualcosa", che ormai sappiamo.

#1056
Tematiche Filosofiche / Re: Le radici della guerra
23 Giugno 2024, 19:28:35 PM
Citazione di: bobmax il 23 Giugno 2024, 18:33:29 PMSecondo me, è pressoché impossibile vivere ogni istante senza dare per scontato il libero arbitrio individuale.
Questa credenza è implicita nella stessa esistenza.
È il corpo che necessita di un io e perciò lo crea. Questo io consiste principalmente nel focalizzare ciò che appare essere la propria volontà.

Ma la credenza nel libero arbitrio individuale svolge pure un altro ruolo fondamentale, perché permette la comparsa dell'etica.

A questo punto però, avviene dentro di noi uno scontro epocale. Tra l'uomo animale che vorrebbe tornare al paradiso terrestre, dove era inconsapevole del bene e del male, e l'uomo spirituale che viceversa avverte nell'etica il motivo stesso della propria esistenza.

Il considerare il LAI un'illusione utile per un'etica, non fa che ridurre l'etica a epifenomeno, cioè di secondaria importanza.
E questa è la reazione nichilistica. Di chi capisce di non poter più tornare indietro, al paradiso terrestre dell'ignoranza, ma non ha ancora colto il reale ruolo dell'etica.

Che non è affatto un mero epifenomeno dell'esistenza, bensì la sua ragion d'essere.


Continuo a non capire come fa l'etica, che sul libero arbitrio si basa, ad avere come sua estrema conseguenza la necessita' della non esistenza del libero arbitrio.

L'etica, secondo me, e' il campo dell'esistenza in cui proprio non si puo' superare, l'illusione del libero arbitrio.

La credenza nel libero favorisce anche la sopravvivenza spicciola e l'apprendimento, oltre ad essere una premessa irrinunciabile per l'etica.

Io devo immaginarmi libero, libero di scegliere tra A e B, anche per essere lungimirante e intelligente, oltreche' in generale responsabile delle mie azioni, e aderente ad una certa etica. Ed essere lungimiranti e intelligenti e' necessario, a sopravvivere, soprattutto in un ambiente ostile e in una condizione umana.



#1057
Citazione di: taurus il 21 Giugno 2024, 19:14:43 PMLascia perdere la retorica....

Piuttosto  rispondi in merito !
  Postami (se vuoi oppure PUOI)  il versetto/versetti ove il Gesù storico dica "esplicitamente" (ovvero in Prima persona) che egli sarebbe:

- l' unto/mesha (greco "kristos") _ cosi' come

- figlio dell' Abbà  +
- profeta  +
- maestro 

alleluia, alleluia

------------------------------------------



Prima che Abramo fosse Io Sono...

Sei tu Gesu' di Nazareth? Io Sono...

Io e il Padre siamo una cosa sola...

Chi ha visto me ha visto il Padre...

Io sono la via, la verita' e la vita...

E' pieno, di versetti in cui Gesu' si attribuisce la divinita'.

Il titolo stesso di Figlio dell'Uomo e' un titolo divino, il Figlio dell'uomo e' Dio, insomma e' la partecipazione dell'umanita' alla creazione che chiude il cerchio del tempo. 
Quando avrete innalzato il Figlio dell'uomo, allora saprete che Io Sono.

I simboli della dignita' sacerdotale, profetica e regale di Gesu' poi, sono espliciti nel vangelo, l'unzione dei piedi eccetera.

Naturalmente, nessuno puo' sapere se lui davvero parlo' cosi' o se sono cose che gli hanno fatto dire eccetera.


#1058
Tematiche Filosofiche / Re: Le radici della guerra
23 Giugno 2024, 17:39:13 PM
Citazione di: bobmax il 23 Giugno 2024, 16:36:45 PMÈ comune l'idea che sia la necessità, se vera, a rendere impossibile il libero arbitrio individuale.
Ma la situazione è in realtà ancor più semplice. Perché l'unica alternativa alla necessità è il caso.
Quindi anche se la necessità non fosse assoluta, non potrebbe esservi comunque alcun libero arbitrio individuale.

Infatti la eventuale esistenza del LAI implicherebbe una origine incondizionata di eventi.
Mentre la necessità esclude l'incondizionatezza e viceversa il caso dissolve l'origine.

Tuttavia la motivazione a mio avviso più importante, per la non esistenza del LAI, è invece etica.
È l'etica che richiede che non esista alcuna libertà individuale.

E allora, il male?

Non vedi che sei chiamato tu, proprio tu, in causa?
Donde sorge questo NO!, se non da te stesso?
Chi sei tu, che come individuo nulla puoi, visto che in definitiva manco esisti davvero?
Eppure questo mondo non ti va.
Soffri per il male.

Non provi forse addirittura compassione per chi manco conosci, epperò soffre ingiustamente?
Perché?

Non sarai per caso tu all'origine di tutte le cose?


Il libero arbitrio, e' infatti immaginato come un'istanza terza, rispetto sia al caso che alla necessita'. Chi credesse nel libero arbitrio, quindi non io, ti direbbe che no, non e' vero, che tutto accade o per caso o per necessita', ci sono a questo mondo anche eventi, una terza classe di eventi, che accadono per il libero arbitrio degli esseri intelligenti (quindi, non per caso, ne' per necessita').

Il libero arbitrio e' fondamentale, invece, proprio per l'etica. Tutta l'etica, diventa un po' ipocrita se togliamo dall'equazione il libero arbitrio; ad esempio, viene da chiedersi che diritto abbiamo noi di punire i criminali, se non esiste il libero arbitrio, e uno, un individuo qualsiasi, un bel giorno diventa serial killer o stupratore di bambini per caso, o per necessita'.

Io, non credendo nel libero arbitrio, non prendo neanche tanto sul serio l'etica;
ma il concetto di come immaginarci tutti dei pupazzi senza libero arbitrio (quali in effetti siamo) possa giovare all'etica, proprio non lo capisco.

L'etica, per me, e' proprio la fede di noi umani nell'illusione del libero arbitrio per tirare avanti e organizzarci, a livello pratico.
#1059
Tematiche Filosofiche / Re: Le radici della guerra
23 Giugno 2024, 17:14:42 PM
Citazione di: anthonyi il 23 Giugno 2024, 17:00:12 PMQuanto all'attacco fisico effettivamente l'Italia sarebbe sempre attaccabile via mare, se non fosse per l'azione protettiva svolta dagli USA.



Mi arrendo. Mi devo, arrendere.
Del resto, io ti ho chiesto di spiegarmelo, e tu me lo hai spiegato. Ottimo.


#1060
Tematiche Filosofiche / Re: Le radici della guerra
23 Giugno 2024, 17:10:20 PM
Citazione di: Koba II il 23 Giugno 2024, 15:44:00 PMSe il libero arbitrio non esiste, se siamo tutti condizionati a fare ciò che facciamo, allora la verità del mondo è la necessità. Non è il bene, ma la necessità.
Quindi se sono partito dall'idea che la verità sia il bene (come atto di fede, senza sapere però se poi questa fede ha un suo correlato reale), preso atto del fatto che il libero arbitrio non esiste, mi vedo costretto a rettificare il convincimento iniziale e a concludere che la verità, la vera struttura del reale, è la necessità.
Dopodiché mi chiedo: la necessità è un bene, è il bene che intuivo all'inizio?
Che forse il male che vedo così diffuso è solo un male dalla prospettiva di una creatura particolare, quindi solo un'illusione?
Certamente ciò che per me è male per altri "giocatori" può essere positivo, questo può accadere, è un dato di fatto.
Ma il punto secondo me è come possiamo vedere il tutto, la necessità del tutto: per ciò che sappiamo della natura, del mondo, e della storia, quindi dal punto di vista del sapere, il tutto non ci può più apparire come un tutto razionale e organico, ma solo come caos e indeterminazione.
Restiamo condizionati, senza libertà, ma ad ogni causa non segue sempre un effetto "coerente" ma spesso un effetto smisurato e incomprensibile, che produce disastri esponenziali.
La necessità del tutto non è la necessità delle filosofie antiche, impersonale ma pur sempre impregnata di logos, ma una necessità schizofrenica e apocalittica.



In realta', la necessita' del Tutto e', o almeno, puo' essere per noi un "bene", se non assoluto, relativo, un bene a noi e alla nostra esistenza relativo intendo, perche', brutalmente, tale Necessita' con la N maiuscola ci fa esistere, ci impone, di esistere. 

E' l'interdipendenza universale dei fenomeni, tale per cui io, meditando su tale interdipendenza, a prescindere dalla conoscenza e dal grado di conoscenza che posso avere di me stesso (scarsa), e dalla conoscenza che posso avere del tutto (ancora, piu' scarsa), intuisco che proprio non posso e non potrei vivere, esistere, senza il Tutto.

Il Tutto, anche a prescindere da cosa realmente esso sia, e' (sicuramente) la mia causa, e come potrei ora, in questo momento dunque vivere, senza la mia causa? Semplicemente, non potrei.

Ma il tutto e' anche il mio effetto: esistendo io contribuisco, se non in generale al mondo, di certo all'ipseita' del mondo, a far essere il mondo proprio e con assoluta precisione quello che e' non altro, non un altro simile: e come potrei dunque vivere, in modo ineffettuale, cioe' senza produrre all'esterno di me, i miei correlativi effetti? Di nuovo, non potrei.

Quindi, il giudizio sul "tutto" non puo' essere separato, o di esito diverso, dal giudizio sulla nostra vita.

Se la mia vita non vale, neanche tutto cio' che la fa esistere, ovvero il Tutto, vale. Se la mia vita vale, per coerenza esistenziale devo ammettere che anche tutto cio' che la fa esistere, cioe' il Tutto, vale.

La partecipazione al tutto, soddisfa il desiderio di vita degli esseri, il loro conatus. Non c'e', un altro modo alternativo di essere che non sia il partecipare, la vita stessa, prima ancora di essere "come vuole", e' come puo', cioe' partecipando.

Non si puo' essere pavidi, rispetto a tale desiderio di vivere nell'unico modo possibile che c'e' anche in noi, e, anche se il lieto fine alla fine della vita e della fiera non c'e', se tu nel qui e ora ti vuoi, devi volere anche tutte le tue cause e le tue conseguenze; solo chi non si vuole, e' "autorizzato", filosoficamente intendo, a non volere neanche il baraccone di tutte le sue cause, e le sue conseguenze.


#1061
Tematiche Filosofiche / Re: Le radici della guerra
23 Giugno 2024, 15:32:58 PM
Citazione di: anthonyi il 23 Giugno 2024, 15:11:05 PMMa bisogna pensare anche a chi non é sano di mente come me, e quindi si preoccupa che la Russia possa minacciare anche l'Italia.
Tanto più che dall'altra parte dell'oceano c'é un altro insano di mente, candidato presidente, che sbraita che i soldi spesi dagli USA per proteggere l'Europa, e in particolare l'Italia cioè il territorio più strategico che c'é in Europa, sono soldi sprecati.
Non é questione di buoni contro cattivi, comunque, esiste un diritto internazionale, c'é chi lo rispetta e chi non lo rispetta, questa é la separazione.
Comunque il narcisismo non c'entra nulla, anzi direi che nei confronti dell'ucraina sarebbe più ragionevole un senso di colpa, perché abbiamo fatto poco, direi il minimo, e lo abbiamo fatto tardi, mentre quel nobile e orgoglioso popolo sta dando a noi fifoni occidentali delle grandi lezioni.


E come avverrebbe, questo attacco, della russia sull'Italia? Cioe' dal cielo, dal mare, o conquistando tutti i paesi che ci stanno di mezzo?

O temi una russificazione ideologica?

Se temi una russificazione ideologica, rientri nel caso che ho spiegato prima, cioe' ti senti buono, e vuoi stare dalla parte dei buoni, tutto qui.

Se temi una guerra reale, sei un caso di perfetta riuscita, anche al di sopra della riuscita media, della propaganda. La russia non ha motivo, di attaccare la nato e l'Italia. Non ne ha nemmeno le forze. Non attaccherebbe l'italia, mai, nemmeno se, per ipotesi, domani, con un attacco a sorpresa, conquistasse Kiev e tutta l'ucraina. Continuerebbe a non esistere il nesso.

Se cadesse Kiev, certamente cio' sarebbe un "disastro" per l'occidente euroatlantico tutto. Ma un disastro morale, e antropologico, per tutti quelli che con l'occidente euroatlantico, e con le sue recenti scelte, si sono identificati e si identificano.
Magari, in parte e a breve termine, anche un bel "disastro" economico, uno tra i tanti, che, di recente, come cittadini e contribuenti abbiamo dovuto sopportare.

Ma certo non un disastro assoluto, e comportante chissa' quali effetti automatici e inevitabili su di noi a prescindere da ogni culturale, e culturalmente mediata, e commerciale, e commercialmente mediata, identificazione

Non e', che se cade Kiev il giorno dopo la russia attacca l'Italia.

Come magari dice il tg.

Non potete essere cosi' stupidi.
Non ci credo, che siete cosi' stupidi.

Credo piuttosto in Dio. Nel Dio di Bobmax. Una volta tanto  :D




#1062
Tematiche Filosofiche / Re: Le radici della guerra
23 Giugno 2024, 13:00:20 PM
Basterebbe capire che quello attualmente in corso non e' il conflitto tra buoni e cattivi (ogni riferimento alla guerra in ucraina, e al genocidio di Gaza, non e', puramente casuale) per superare ogni, quantomeno psicologica e sociale, necessita' di schierarsi.

Voi che in qualche modo vi schierate, in quanto italiani posti di fronte alla realta' di guerre lontane, in realta' vi schierate perche' pensate che questo qui sia il conflitto dei buoni contro i cattivi, non perche' vedete minacciata la vostra sopravvivenza.

Concedetemi un po' di psicologia spicciola, perche' questo e' un fatto: nessuno, sano di mente, pensa veramente che la russia, o Hamas, a parita' di condizioni presenti, possano in un futuro prossimo, diciamo entro il tempo che ci resta da vivere, attaccare o minacciare seriamente l'Italia. Noi stessi, il nostro quartiere, la nostra famiglia eccetera.
La stragrande maggioranza, si schiera con l'ucraina e con Israele per narcisismo (o se vogliamo: per autostima) e per conformismo; insomma perche' i media hanno detto che questo e' il conflitto dei buoni (ucraina/israele) contro i cattivi (russia/hamas), e loro, siccome ci credono, e si sentono buoni, vogliono stare coi buoni.
Stando coi buoni si vedono gratificati nella loro immaggine (sono buono, sto coi buoni) e nel loro conformismo (i piu' stanno coi buoni, se anche io come singolo individuo sto coi buoni, avro' piu' successo sociale, e piu' quieto vivere).

La guerra, e' il limite intrinseco della tecnocrazia: per fare una guerra, bisogna dare in pasto al popolo emozioni e sentimenti pseudoetici (tribali, identitari e suprematistici) non si puo' presentare una guerra come un problema tecnico. Se fosse un problema tecnico, non si schiererebbe nessuno, e tutti abborrirebbero la guerra, perche' e' evidente, che un problema tecnico tale da giustificare una guerra con tutti i suoi orrori non esiste, non c'e'.

Da cui il nesso tra guerra e fascismo. Uso razionale dell'irrazionale. Fare la guerra per fare la pace. Quale pace? Evidentemente, la pace in cui comandiamo noi, la pace in cui tutto il mondo sia, o rimanga, a nostra misura. La pace secondo noi "giusta", qualunque sia il concetto e il fondamento che abbiamo di giustizia.

La necessita' di schierarsi, almeno per quanto riguarda guerre lontane, e almeno per quanto riguarda comuni cittadini che non hanno le mani in pasta in chissa' cosa o interessi geopolitici e geoeconomici diretti, deriva esclusivamente dalla convinzione che qualcuno dei contendenti sia migliore dell'altro moralmente. Dall'idea che noi, siamo migliori, e che uno dei due contendenti sia come noi, e quindi migliore, e l'altro no. 

L'empatia stessa quale sentimento umano, sulla scena delle grandi guerre che vedono coinvolti imperi e potenze e' funzionalizzata e distorta: se toccano quelli che sono come noi, toccano anche noi. Solidarieta', liberare i prigionieri, vendicare i morti, mettere i cattivi in condizione di non nuocere. Del sangue di quelli che non sono come noi, invece, ce ne infischiamo altamente, anzi ne gioiamo e ne vogliamo sempre di piu'.
Al limite, noialtri ci vediamo si' minacciati, a causa delle guerre e dei nemici a noi "lontani", ma sempre minacciati, intendo,  in una identita' fantasmatica, in un simbolo di appartenenza. Mai direttamente nella pelle e nella nostra personale vita, o in quella dei nostri amici o familiari; il che sarebbe di per se' una (vera) minaccia, naturalmente e naturalisticamente giustificante una energica reazione, non necessitante di ulteriori spiegazioni.

Israele, e' come noi. L'ucraina banderana, e' come noi. C'e' da esserne fieri.

O forse anche NO.

L'eticita', delle umane "posizioni", nasconde sempre la volonta' di potenza.


#1063
Il modello standard e' scienza, non scientismo.

Non si puo' accusare la (vera) scienza di "non spiegare tutto", perche' essa non ne ha affatto la pretesa.

Una teoria, nella scienza, non e' confutata perche' non e' "omnicomprensiva", anzi, tutt'altro.

La scienza lascia ampio spazio all'ignoto, e dunque all'immaginazione e alla congettura.

Da sempre, l'uomo "riempie", e, in un certo senso, "raggiunge", quello che non sa con quello che immagina, o con quello che a vario titolo crede di indurre/dedurre, a partire da quello che gia' sa'.

La metafisica, rientrando a pieno titolo nell'ambito dell'immaginazione, e della congettura, puo' esistere solo negli spazi di ignoto lasciati in ogni momento, di epoca in epoca, dalla scienza (o comunque: dall'orizzonte umano del noto in senso lato).

Pero', come tutti i voli immagginativi protesi verso l'ignoto che pretendano di essere (anche) logicamente "fondati", o si confronta con il noto e lo rispetta oppure e' spazzatura. Vale per la metafisica, ma vale anche per l'arte, per la religione/teologia e per tante altre possibili attivita' umane.

Proprio perche' il confine tra noto e ignoto non e' assoluto, noi non possiamo fare speculazioni sull'ignoto che siano di qualita', infischiandocene del noto. Quelle intrinsecamente scadenti, invece, sono ben possibili e si sprecano.

Inoltre, val la pena di ricordare che si puo' umanamente superare il confine con l'ignoto non solo immaginando, o riflettendo, ma anche facendo. L'uomo puo' imparare, esplorare e viaggiare. Tante cose, che prima, ai nostri antenati erano ignote, oggi non lo sono piu'.

Il costo, di un viaggio e' spesso una nuova zona d'ombra e una perdita: tante cose che prima si sapevano, oggi non si sanno piu'.

E' la liminarita' di un orizzonte umano, tra noto ed ignoto, che e' molto piu' facile da muovere, o da spostare, (in modo che, tale orizzonte, prima racchiuda alcune cose, e poi invece altre) che non da ampliare o rendere omnicomprensivo.


#1064
Citazione di: anthonyi il 19 Giugno 2024, 22:36:48 PMMimetizzarsi come operatori sanitari in un teatro di guerra é un crimine umanitario perché i soldati dall'altra parte non riescono a distinguere gli uni dagli altri e sparano a tutti, oltretutto legittimamente, per cui il risultato é quello di dare al nemico l'opportunità di colpire legittimamente gli operatori sanitari.


Qui l'unica cosa mimetizzata mi sa che e' la decenza...

Infatti, non se ne vede.

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Citazione di: anthonyi il 19 Giugno 2024, 17:10:54 PMIn realtà anche per la Russia l'asimmetria, più o meno presunta, di forze in campo, non avrebbe dovuto permettere una guerra in senso proprio, perché nella loro logica gli ucraini dovevano arrendersi subito, ma così non é andata.
Ma l'anomalia della guerra di Gaza non c'entra nulla con questo, quanto piuttosto con il comportamento di hamas che usa i suoi civili come scudi umani, installa armamento negli ospedali e nelle scuole, usa le ambulanze per obiettivi militari, traveste i suoi uomini da paramedici.
In queste situazioni é chiaro che i morti civili sono tanti, morti che, bisogna precisarlo, sono responsabilità prevalente dei crimini di guerra compiuti da hamas nel suo modo terrorista di fare la guerra.


Ma che cattivi, questi colonizzati, che si travestono da paramedici (ammesso che sia vero :D ) nella loro guerra contro il colonizzatore...

Certi discorsi con me non attaccano, io la so, la storia...