Citazione di: InVerno il 25 Giugno 2024, 16:33:47 PMVada per gli economisti, han solo un martello e vedono solo chiodi, ma gli altri che pensano che queste due guerre siano determinate dall'accesso alle risorse praticamente si autodenuncia di non averci capito niente ed essersi sintonizzato solo ieri tentando di usare euristiche consunte per recuperare il tempo perduto. Non ho contestato il termine *oligarchie* a Koba, ma sia quelle ucraine quelle russe sono in gran parte contrarie al conflitto, esiliate o defenestrate, une per la resa le altre per il ritiro. Questo è il "primato della politica" che taluni rimpiangono, un nesso forte tra popolo e leadership politica contro gli interessi economici prevalenti. Impossibile da spiegare a chi ha Satana-capitale a fonte di tutti i mali (in Italia una maggioranza) e già si inventava la genesi capitalistica del nazifascismo, ma per gli altri vale la pena dirlo: sono le leadership politiche, non economiche, e gli ultimi strali di "ideologia" di un mondo ormai postmoderno a fare a pezzetti le persone. Lunga vita al postmodernismo, che la naturale voglia delle persone di appecoronarsi non sia mai saziata, rimanga il dubbio contro i pensieri dicotomici, il sospetto verso le colpe e le retribuzioni collettive...sarà una debolezza, dicono, ma almeno non si finisce come polli da batteria.
No, il nazifascismo non ha una genesi capitalistica e controrivoluzionaria, e' spuntato da sotto un fungo.
Il fungo del popolo, dai moralisti eternamente colpevolizzato.
E' stato finanziato e voluto "dal popolo", non certo da capitalisti, agrari, e in italia, monarchia.
La saldatura del regime fascista, prima con la monarchia e poi con la chiesa, il concordato (che a un annoso "divorzio", tra elites, pose fine), la non dichiarazione dello stato d'assedio, non significa niente. Non indica, niente.
Davanti ai furori "della politica". E "del popolo". Per chi ha in testa solo quelli.
E attendo foto del fungo.
Insieme a prove che le elites russe e ucraine non vogliano la guerra.
Non e' l'autonomia del politico a fare a pezzi le persone, ma l'illusione, nefasta, dell'autonomia del politico.

