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Messaggi - daniele22

#1051
Citazione di: Pensarbene il 16 Marzo 2023, 14:27:40 PMDa Wikipedia:

Gruppo Locale è il nome proprio dato al gruppo di galassie di cui fa parte la nostra galassia: la Via Lattea. Il Gruppo Locale comprende più di 80 galassie, per la maggior parte di piccole dimensioni, e il suo centro di massa si trova in un punto compreso fra la Via Lattea e la Galassia di Andromeda"

Se il centro di massa(!)  del Gruppo Locale si trova in un punto compreso tra la galassia di Andromeda e la Via Lattea, significa che in quel punto si trova un ATTRATTORE POTENTE E INVISIBILE!
Che cosa può essere?
A voi la risposta, io non lo so.

Perdona, ma il tuo "Se il centro di massa ...etc" è appoggiato ad un'altra ipotesi oppure su un dato di fatto?
#1052
Tematiche Culturali e Sociali / Re: Hitler artista
16 Marzo 2023, 15:05:21 PM
Citazione di: Pensarbene il 14 Marzo 2023, 05:39:15 AMIo sono bravo nella copia dal vero e lo sono  abbastanza  anche nel disegnare liberamente e dipingere.
A suo tempo ho pubblicato dei fumetti sul web, vignette satiriche su riviste e ho realizzato alcuni cartoni animati quindi, so quello che dico!
Amano la storia e la verità, ho studiato la vita scolastica e post scolastica di Hitler su fonti non certo filonaziste o di parte sua ma neppure su quelle scontate e lapidanti.
La verità, in poche parole, è questa.
Quando lui studiava nella scuola d' arte e mestieri,voleva intraprendere la carriera illustrativa e pittorica in cui riusciva bene.
I responsabili di quella scuola lo volevano obbligare, autoritariamente, a seguire quella di architetto, vista la sua innegabile competenza nel disegno architettonico delle sue cartoline.
Lui, non essendo d'accordo, lasciò la scuola vivendo in miseria per molti anni come la maggior parte dei suoi compatrioti di allora.
Per sopravvivere, vendeva le sue cartoline e i suoi dipinti, nel contempo  vedeva e soffriva le condizioni disperate della sua gente.
Osservando bene le sue opere, posso dire che aveva talento davvero nel disegno e nella copia dal vero, come pure nel rappresentare pittoricamente edifici,castelli,ecc...
Io mi chiedo che sarebbe successo se quei disgraziati dirigenti della scuola l'avessero lasciato libero di proseguire gli studi come voleva lui:
niente guerra mondiale, milioni di morti evitati, nessuna rovina e un artista in più!
Come potete vedere, per sapere le cause prime di un disastro, bisogna cercarle all'inizio e non quando il disastro è in atto o si prepara.
https://www.google.com/url?sa=t&source=web&rct=j&url=https://www.vanillamagazine.it/hitler-pittore-39-dipinti-del-dittatore-tedesco-1/amp/&ved=2ahUKEwjbnv6o0dr9AhWVtqQKHZ8wDqAQFnoECC8QAQ&usg=AOvVaw3EgrOvLMuIzBFRGGWbKHx_
Speriamo intanto che tu non divenga un nuovo Hitler, o Pensarbene! ... sai com'è, viviamo in strani periodi.
Se è andata come dici di sicuro non gli ha fatto bene essere costretto a scuola. Le costrizioni sono spesso foriere di cose brutte, ma non sempre.
Ho dato un'occhiata all'articolo e mi sono soffermato sulla domanda: "Sarà utile al lettore conoscere l'aspetto artistico del dittatore responsabile della Seconda Guerra Mondiale e dell'Olocausto?" Come suggerisce il mio acerrimo nemico anthonyi, la buona sorte sia sempre con lui, ognuno trattiene le informazioni a seconda di chi è .... e questo che dice anthonyi, con il quale ogni volta che dialogo arriviamo a coltelli, mi da motivo di preoccupazione. E' molto bene armato voglio dire e sembra possa calpestarmi quando vuole, ma non lo fa ... almeno per ora, e lo ringrazio ... comunque non badate molto a quello che dico ... Sì, dico, potrebbe essere utile sapere quello che ci chiede la succitata domanda, ma non sono convinto che la guerra non sarebbe accaduta, e sono senz'altro d'accordo con Ipazia, che tra l'altro accusai di non essere stata sincera con me. Però non è che ci creda molto che sia stata insincera e questo poiché sono ottimista di fondo. E' importante la condizione ottimista/pessimista di fondo in cui uno si trova a vivere. Insomma, in confidenza tra noi, mi son fatto l'idea che lei è con me, ma fintanto che ci sono grossi asini in giro continua la sua battaglia come se io non ci fossi ... ottima mossa, sempre se così fosse. Magari un giorno arriverà con un cavallo come ha fatto Caligola.
Concludendo, volevo dire che la costrizione avrebbe già potuto esistere anteriormente e che avesse prodotto magari quelle sue forme artistiche. Un saluto
#1053
Tematiche Filosofiche / Re: Il filosofo ignorante.
16 Marzo 2023, 09:58:46 AM
Citazione di: Claudia K il 16 Marzo 2023, 02:41:59 AMApprezzando molto il tuo condizionale, ti chiedo: secondo te c'è questa parentela stretta?
Per me no.
L'erudizione è una validissima stampella potenziale per la persona di intelligenza viva, ma non crea l'intelligenza viva, se questa non c'è.
In questo momento penso a due storici e critici d'arte. Uno dei due (purtroppo da poco deceduto) era un vero Artista senza mai aver prodotto lavori artistici: immenso il suo bagaglio  culturale a cui attingeva con una leggiadria senza pari per fare di ogni sua considerazione qualcosa di assolutamente coinvolgente e creativo, e non di rado anche molto simpatico. L'altro (acciaccatello ma vivente)...du' palle che la metà basta. Ogni suo intervento serioso lo vede come l'esaminando perfettino alla maturità in cui vorrebbe avere il doppio della votazione massima. Deve dimostrare "quanto sa". Di una aridità umana senza limiti e confini, di una noiosotà pari merito; in fase ormai discendente della propria parabola esistenziale resterà nell'immaginario collettivo come una personalità istrionica alquanto stucchevole o proprio sgradevole, mentre la sua sterile erudizione può essere meno noiosamente sopperita da un buon database...
Ciao Claudia, siccome mi devi ancora una risposta sul tema della scienza in cui da allora non sei certo stata prodiga di interventi, riterrei opportuno non avviare altri dialoghi con te, altrimenti non è mai finita. Sempre un caro saluto
#1054
Citazione di: iano il 15 Marzo 2023, 22:05:08 PMMamma mia Daniele  ;D
Aspettiamo allora che qualcuno ci chiarisca la differenza fra falsificabilità e verificabilità.
Io direi che è verificabile solo ciò che è falsificabile.
Ciao iano, ti conosco da molto e ho ripreso questo P.s. che mi hai dedicato nel giugno del 2021:
"P.S. : capisco che mimetizzato in tanta verbosità il tuo pensiero naviga libero in piena anarchia, e non occorre neanche che consulti le carte nautiche per giungere a coerenza.
Per approdare poi dove?
Qualunque terra d'approdo va' bene, e prima o poi, che tu lo voglia o no andrai coerentemente a sbatterci, e allora sarai sorpreso che noi saremo proprio lì ad aspettarti."
Ti dirò allora che io ci sono già sbattuto presso quei lidi, ma mi è difficile l'approdo. Mi è difficile soprattutto perché non c'è nessuno che mi aspetta e che mi indichi la giusta via tra le secche. Allora non resterebbe per me che riprendere il largo imbarcandomi ne "La nave morta" di B.Traven, quello del tesoro della sierra Madre.
Ho notato iano che ti appelli spesso al concetto di complementarietà per le tue speculazioni. Contraria sunt complementa era pure lo stemma di Bohr. In questo senso sarebbe certo che è verificabile quello che è falsificabile, ma solo in potenza, non è detto quindi che vi sarà certamente una falsificazione. L'atto con cui tu poni in moto la verifica viene prima dell'atto del giudizio falsificante. Cioè, sempre considerando che la mappa non è il territorio, tutto quel che dice la mappa è vero fino a prova contraria e la prova contraria te la da il giudizio sull'esperimento, sulla sua ripetizione e condivisione. Pertanto è il giudizio sull'esperimento a fornire la giustezza di una teoria e non altri orpelli posti a monte per filtrare le teorie di cui proprio non c'è alcun bisogno .... in capitolo giustizia vedi le pronunce della Procura generale della Cassazione e del ministro di Giustizia sul caso Cospito, quando a tagliare la testa al toro sarebbe stato il giudizio della Corte di Cassazione in piena autonomia. Un saluto
#1055
Citazione di: iano il 15 Marzo 2023, 16:34:03 PMLa falsificabilità non mi sembra un orpello, perchè a prima vista mi sfugge la differenza con verificabilità.
Mamma mia iano! Potevi dirlo prima che ti sfugge la distinzione tra falsificabilità e verificabilità. Beh ... anche tu dico ... stiamo parlando di Popper e Feyerabend in fondo. Tra l'altro, rimarco una cosa: quando parlo, parlo per me e non per altri ... dico, l'ideologia che seguo è la mia, anche se composta da altri pensieri di cui nemmeno so di preciso la paternità. Di Feyerabend conosco solo (e superficialmente) la critica che fa alla falsificazione e il suo sostenere la libertà della ricerca. So che ha fatto delle speculazioni sulle grandi scoperte, ma forse si trattava di Popper, non so. E soprattutto per questo suo "contro il metodo" attira le mie simpatie, dato che la mia ricerca conclusa già da due anni, e dalla quale ho avuto esauriente risposta alla mia domanda, si è svolta sotto l'egida dell'anarchia. C'è da dire che sono un tipo particolare giacché, a parte i testi scolastici e una dozzina di romanzi, cominciai a leggere a quarant'anni, poco dopo l'intuizione filosofica colta per le strade ... e che ritenni verace. Fui insomma il perfetto interprete che non si riferì ad altri interpreti in particolare. Era Nietzche quello che chiedeva provocatoriamente se noi poveri umani avessimo ancora bisogno di un interprete dietro l'interprete?
Citazione di: iano il 15 Marzo 2023, 16:34:03 PM@ Daniele.
Non è che sia un esperto, ma non credo che sia la teoria che noi sottoponiamo a verifica, ma la sua particolare applicazione.
La pretesa di falsificazione si riferirà alla formulazione della teoria, immagino, mentre la verificabilità si riferisce all'esperimento da intendersi come verificatore, validatore, comprovante della teoria. Quindi, la falsificazione agirebbe come forza attiva già nel risultato dell'esperimento e della sua riproducibilità, pertanto, che bisogno c'è di imporre regole (sempre che ve ne siano) alla nuova teoria? Una volta che sia accettata la ragionevolezza dell'ipotesi e una certa coerenza logico razionale nell'esposizione degli indizi che possano supportarla, il voler frapporre regole mi sembra irragionevole, un orpello, una ridondanza ... che avrebbe pure motivazioni profonde.
Por lo tanto, non so cosa tu intenda con "particolare applicazione", ma l'applicazione di una teoria sta nell'esperimento. Mi sembra inequivocabile. Un saluto
#1056
@iano & @Pensarbene
Non sono certo io quello che fa finta di niente e che cerca magari di scopare la polvere sotto il tappeto. Io non so su cosa pesi il sasso cui faccio riferimento alla fine del post. E non lo so perché non vivo tra coloro che svolgono attività di ricerca.
Da Wp alla voce "Principio di falsificabilità":
La metafisica, per Popper, non è più un insieme di teorie e fedi prive di senso, come per il neopositivismo; non è nemmeno la "filosofia prima" di Aristotele o in generale la ricerca delle verità ultime e trascendenti. Essa è semplicemente ogni postulato, dotato di senso e significato, che non è scienza perché non è mai falsificabile, ma che può, all'occasione, venire in aiuto alla scienza e al ricercatore fornendogli idee e prospettive per inquadrare i problemi ....
Sono sicuramente d'accordo col fatto che la metafisica debba intendersi come un postulato. Però mi chiedo: come può essere un postulato, che null'altro è se non un'ipotesi, non essere scienza perché non è mai falsificabile? Se io ipotizzo che la mia compagna mi faccia le corna posso tendere una serie di trappole per verificare se mi fa le corna. Mettiamo che non mi faccia le corna, però continuo a guardare le trappole finché un giorno scopro che mi ha fatto le corna. Ma quando me lo chiedevo, e c'era forse un motivo per chiedermelo, non me le faceva; e potrebbe pure essere che me le abbia fatte una volta che si sia accorta che la controllavo ... Sai com'è, le persone hanno reazioni molto individuali ai traumi, corrispondendo questo al fatto di essere "osservata" dal suo amato. O forse me le ha fatte perché da un po' di tempo mi percepiva privo di amore. Così funziona il gioco, ma torniamo a bomba. A parte il fatto che se si vuole produrre una nuova teoria lo si fa probabilmente perché quella precedente è già dotata di pezze nel culo ... anche se non necessariamente; ma come già detto, ogni ipotesi, a parte l'assoluto incausato, sarà sempre falsificabile poiché sarebbe inevitabile che col tempo essa presenterà ineluttabilmente ulteriori nuove ipotesi durante il nostro incedere verso la conquista del futuro eterno. Quindi, per conto mio, come dice Einstein: «Nessuna quantità di esperimenti potrà dimostrare che ho ragione; un unico esperimento potrà dimostrare che ho sbagliato.» Pensiero che fa riflettere pure sulle presunte corna. E pertanto mi accontento del concetto di "verificabilità", essendo la falsificabilità un orpello inutile messo lì sicuramente per motivi a me ignoti. Comunque, come dicono i bulgari, un sasso pesa dove sta. Un saluto
#1057
Tematiche Filosofiche / Re: Il filosofo ignorante.
15 Marzo 2023, 11:09:05 AM
Partirei dalla stretta parentela che vi sarebbe tra erudizione e intelligenza.
Ho visto persone colte umiliare oltremisura determinate persone. Questo è sintomo di scarsa intelligenza, ma pure di scarsa cultura.
Nel nostro mondo il ventisette del mese regola la vita di molti.
Nel nostro mondo la cultura della specializzazione, appagata dal ventisette del mese, si è distratta dall'avere una visione globale del vivere umano e delle sue scoperte, ma pure della sua sofferenza. Sarebbe quando il colto studia anche la sofferenza in tutte le sue forme che questo studio gli darebbe la possibilità di allineare la sua cultura alla sua intelligenza, ma evidentemente non lo fa, o sarebbero in pochi a farlo. Da questo scarno studiare deriverebbe senz'altro un'intelligenza zoppa.
La storia serve, noi siamo storia, e se non considerassimo la storia non sarebbe nemmeno possibile sapere, come dici tu iano, per quali vie si sia giunti ad una determinata soluzione. C'è sempre un problema a muovere qualcosa, tanto in fisica quanto in filosofia, e il problema sta sempre nella storia ... poi c'è un problema sul come un'intelligenza zoppa gestisca il proprio potere conoscitivo, zoppo pure quello. Un saluto

#1058
Citazione di: iano il 14 Marzo 2023, 21:54:01 PMQuello che riusciamo a rilevare è ''chiaro'', quello che possiamo solo supporre è ''scuro''.
Grazie iano, quindi lo scuro corrisponde alla metafisica. La materia e l'energia oscura sembrano il tentativo di generare un'unità dell'universo compensando l'energia e la materia chiara. In questa unità universale supposta, secondo quel che dice Pensarbene, io vedrei un "respiro" (espansione e contrazione) dell'universo che regolerebbe così i principi del suo moto tramite manifestazioni di accelerazione e contrazione che troverebbero punti critici dove la decelerazione tende a zero per via di forze repulsive che la contrastano. Un saluto
#1059
Citazione di: iano il 14 Marzo 2023, 18:40:14 PMPensarbene dice che:
''Le galassie si accumulano in Gruppi Locali,Ammassi,Superammassi,Iperammassi E NON SI SA COME E PERCHÉ.''
Dal che tu giustamente rilevi una contradizione.
Ma in effetti sappiamo il perchè, in quanto è l'effetto della gravità.
Il problema sta nel fatto che la dinamica che osserviamo nell'universo non riesce a spiegarsi con la sola gravità.
Se agisse la sola gravità dovremmo osservare un rallentamento delle galassie finché non regrediscono il loro moto per tornare al presunto punto di partenza, il big bang.
Invece inaspettatamente si osserva una accelerazione.
Moti locali in apparente controtendenza non smentiscono questa accelerazione, perchè anche quando le galassie si ammassano in supergalassie, è il centro di massa di questi superammassi ad accelerare in modo significativo, non le singole galassie.
In altri termini è il moto medio delle galassie ad accelerare, che anche quando fanno un passo indietro ne fanno quattro avanti.
Se ci concentriamo sul ''moto locale'' della ruota di una bici, questa non và ne avanti né indietro, perchè si limita a girare, o se preferisci và tanto avanti quanto indietro, però la bici và solo avanti... e pure in discesa e senza freni, se l'universo fosse una bici.
Ciao iano, grazie. Saremmo fuori tema, ma non è un problema; ho capito quello che dici e sono d'accordo. La contraddizione apparente però era quella relativa alle due galassie che si avvicinano con moto accelerato, suppongo positivo, e per quello chiedevo se Pensarbene fosse per più bang (o altro) piuttosto che per un  Big bang. Del resto, Pensarbene elogia Hawking e lo stesso Hawking sosterrebbe che non vi sia un centro dell'universo, almeno dai dati in nostra mano. Quel che invece non so proprio in prima battuta sarebbe cosa debba intendersi più definitamente con materia "chiara". In particolare, la luce è materia chiara o lo è solo la massa? Un saluto
#1060
Tematiche Filosofiche / Re: Marx e la filosofia
14 Marzo 2023, 16:02:39 PM
Ignoro totalmente il pensiero di Marx, ma ho colto forse sbagliandomi qualcosa che mi suona storto. Forse andrò fuori tema, semmai ditemelo. Partendo da lontano, cinque diecimila anni fa, il discorso, quand'anche il testo scritto, ha da sempre influito sulle nostre azioni. Il discorso fa parte della materia e ne regola il suo movimento tramite la politica. Ma è solo dal periodo del mercantilismo che si ebbero i primi abbozzi di quelle che divennero poi vere e proprie teorie economiche, periodo in cui Marx, Smith e altri di cui non so i nomi fondarono tutto quel che venne dopo. Naturalmente il concetto era già presente presso la Grecia antica, ma non in forma di scienza.
Vorrei pertanto insinuare che nella tradizione giudaica almeno, il discorso, fino all'epoca di Copernico più o meno, avrebbe esercitato un potere limitato per il motivo che questi di fatto era ispirato a Dio. Ma di lì in poi, Dio sarebbero divenute sempre più le varie teorie umane. Negare che l'idea di Dio e le teorie umane siano "materia" mi sembra in certa misura una sciocchezza. Naturalmente le strutture che immagino non sono cristallizzate in struttura e sovrastruttura, bensì in strutture che sormontano altre strutture e delle quali si alimentano in un moto diveniente e in modo ricapitolativo. Un saluto
#1061
Tematiche Filosofiche / Re: Credere nella Scienza
14 Marzo 2023, 08:41:07 AM
Giusto perché il tema è posto in "Filosofia" e non si tratterebbe quindi di una semplice disputa tra covax e contrari volevo esprimere il pensiero che la Scienza, a prescindere dalle determinazioni che noi si faccia per inquadrarne il concetto, sarebbe un fenomeno che a mio vedere pervade ogni singola particella concreta di cui noi si abbia conoscenza nell'universo. Consisterebbe cioè di un sistema in cui un contenuto viene applicato attraverso la ricerca, la quale al tempo stesso rifornisce il contenuto. Sarebbe infine il sostegno di cui abbisogna la materia per mantenersi "in vita". Per noi umani la scienza rappresenta lo strumento più efficace a compiere previsioni sul tempo non manifesto, il futuro. Se forse noi siamo gli unici a dedicarci a studi più che approfonditi, tali studi verrebbero comunque compiuti ineluttabilmente anche da una cellula entro i limiti delle sue possibilità. Cosa produca l'essere umano ce l'abbiamo sotto gli occhi in varie forme, dall'enciclopedia ai giornali, dalla rete alla guerra in Ucraina ... ovvero fino ad una guerra mondiale in corso non ancora esplosa nelle sue maggiori potenzialità a disposizione. Dico io che noi non possiamo non credere nella Scienza. Cioè, noi Possiamo, non!! Dobbiamo, credere nella Scienza. In che senso? Chiediamoci intanto quale sia la prima scienza? Quella quotidiana ovviamente, quella che più si avvicina alla scienza animale; tutto quello quindi che noi sappiamo e di cui sappiamo di avere disposizione per cercare di prevedere il domani, la settimana etc etc. Dopodiché, per carattere sono un po' giocatore, un po' fatalista, e tante volte ho rischiato grosso, non dico come ha fatto forse uno degli esemplari più puri del terrapittismo, però, senza rischiare più di tanto come ha fatto l'evaso da Nuoro sì. Il tratto che accomuna queste due figure, così come sono scorse sotto ai nostri sensi ovviamente, è un'espressione di vitalità, anche folle nel caso del terrapiattista, ma di cui la vita ha necessità, sempre a mio modesto parere. Rifacendomi quindi ad uno dei paradigmi della meccanica quantistica, il quale sostiene che non esistono in natura leggi che esprimano una successione fatale di fenomeni, vorrei dire che il raggiungimento di un obiettivo ragionevolmente quasi impossibile da ottenere, ma agognato, può senz'altro indurci a compiere un azzardo. Però è fuori di dubbio che in questa irragionevole impresa noi applicheremo tutto quello che a noi è disponibile in termini di conoscenza e raziocinio
#1062
Citazione di: Pensarbene il 12 Marzo 2023, 03:39:32 AMPer quanto riguarda l'universo,il discorso è quanto mai aperto.
Il modello Big Bang,infatti,non va molto d'accordo con l'universo che vediamo noi.
Se ci fosse stato un punto d'inizio,si dovrebbe vedere una distribuzione di materia e un suo svilupparsi ed espandersi conseguente.
Invece non è così,il cosmo appare uniforme e coerente,la materia distribuita "equamente" quasi fosse....sempre stato relativamente  stazionario.
Nel contempo si espande in modo accelerato,
ma non si espande a partire da un centro più o meno remoto:ogni galassia si allontana dall'altra ma  in ogni direzione.
Questo in termini generali e schematici,più in particolare,le cose vanno diversamente e vediamo come!
Le galassie si accumulano in Gruppi Locali,Ammassi,Superammassi,Iperammassi E NON SI SA COME E PERCHÉ.
La nostra via Lattea, si trova nel Gruppo Locale insieme a quella di Andromeda e altre.
La via Lattea e Andromeda si stanno avvicinando,altre si avvicinano o allontanano da nou e NON sappiamo il perché!
Il nostro Gruppo Locale sta letteralmente "precipitando" verso un punto dello spazio chiamato Grande Attrattore corrispondente a un Supperammasso di galassie.
I Superammassi di galassie si formano tramite la concentrazione gravitazionale di Ammassi di galassie precedentemente formatesi.
Gli Iperammassi sono superconcentrazioni di .Superammassi.
Nonostante questa concentrazione gravitazionale,l'universo si starebbe comunque espandendo in ogni direzione e in modo accelerato.
L'energia che lo espande viene chiamata Energia Oscura,oscura nel senso che non è identificabile,misurabile.
TUTTO QUESTO È VISIBILE FOTONICAMENTE E TRAMITE I RADIOTELESCOPI CHE LO LEGGONO IN TERMINI DI RADIAZIONI.
E adesso veniamo alla materia oscura e vediamo come e perché è stata IPOTIZZATA.
Osservando le galassie, si è notato che la materia visibile e misurabile in termini fotonici e radianti NON È SUFFICIENTE PER GARANTIRE LA STABILITÀ GRAVITAZIONALE DELLE GALASSIE.
Quindi,bisognava cercare il quid invisibile ma indispensabile che completa con la SUA massa e gravitazione l'insufficienza di massa e gravitazione visibili!
Per questo si è fatta l'ipotesi della materia oscura,un quid che avrebbe massa e gravitazione restando invisibile in tutti i sensi.
Da quel momento in poi,molte galassie sono state analizzate in questo senso verificando sempre,in esse, l'esistenza della ipotizzata materia oscura.
Perciò si pensava che tutte le galassie avrebbero dovuto avere,per forza e dovere di...gravitazione, materia oscura....
Senonché,qualche anno fa,se ne sono scoperte alcune che non ne necessitano,essendo la materia "chiara" sufficiente a tenerle assieme gravitazionalmente
E adesso veniamo al dunque: esiste o non esiste questa materia oscura?
La risposta viene dalla fisica: per esserci gravitazione, ci deve essere massa;la massa è materia,quindi la gravitazione supplementare nelle galassie,dovrebbe essere fornita da un quid di massa invisibile,la materia oscura per l'appunto!
MA ..eh eh eh....recentissimamente si sono scoperti buchi neri supermassicci equivalenti a milioni e milioni di masse solari già al presunto inizio dell'universo.Questo,quando la materia che conosciamo non era presente in modo tale da permettere a quei buchi neri di formarsi...ingoiandole una quantità enorme.
Si sa che i buchi neri si formano da esplosioni di stelle supergiganti in Supernovae,accrescono la loro massa inghiottendo letteralmente stelle e materiale cosmico fino ad avere masse incredibili e una forza di gravità immensa.
MA...quei buchi neri iniziali non si possono essere formati in questo modo per i motivi che ho spiegato,quindi si sono generati in un altro modo e le ipotesi sono due:
a)per distorsioni locali dello spazio-tempo iniziale che hanno creato imbuti gravitazionali senza il concorso di materia
b)buchi neri creati da materia oscura presente già all'inizio dell'universo.
Nel caso di a) si potrebbe spiegare la coerenza delle galassie attuali senza parlare di materia oscura.Il quid compensatorio sarebbe costituito da tensori gravitazionali locali!
Nel caso di b) bisognerebbe accettare l'*ipotesi della materia oscura come quid compensatorio MA NON SOLO!
Bisognerebbe accettare l'idea che,essendo la materia oscura maggioritaria nell'universo attuale,lo sia stata anche all'inizio,buchi neri iniziali docet!
Se fosse così,la materia oscura sarebbe la Regina incontrastata del cosmo RESPONSABILE DELLA CONCENTRAZIONE DELLE GALASSIE IN GRUPPI LOCALI,AMMASSI,SUPERAMMASSI E IPERAMMASSI!
La sua controparte,sarebbe l'Energia Oscura che espanderebbe l' universo nonostante la concentrazione gravitazionale su esposta.
DUE FANTASMI IMMANI E TITANICI CHE REGGONO TUTTO QUANTO L'UNIVERSO,una favola,in fondo...che non trova prove sufficienti neppure in positivo per confermarsi come verità.
Però...le favole hanno una morale,quindi,anche questa dovrebbe averne una,anzi,due:
a)quello che sappiamo è ancora poco per capire meglio l'universo.
b)la scienza procede osservando,intuendo, facendo ipotesi, verificandole e formulando modelli e teorie conseguenti.
Spesso le ipotesi sono ardite e azzardate,come in questo caso,altre volte meno MA,alla fin fine,bisogna provarle in positivo e,se possibile, "popperianamente"!
In questo caso,siamo solo agli inizi.




 


Ciao, sicuramente io mi trovo ad essere senz'altro un ammasso di ignoranza, ma da quel che leggo trovo una contraddizione apparente in quello che esponi. Cioè, prima dici che le galassie si allontanano (con moto accelerato) e poi che Via Lattea e Andromeda si avvicinano (immagino anche queste con moto accelerato). Questo mi farebbe pensare che invece di un big bang tu sia propenso ad immaginare molti bang. Giusto?
#1063
Citazione di: iano il 12 Marzo 2023, 10:13:06 AMPerchè no?
Purché sia falsificabile.  ;)
Ti dirò, iano, che l'idea che mi sono fatto è che la "falsificabilità" di una teoria mi sembra un falso problema. Accertata la coerenza con le evidenze empiriche, nel momento che si accetti che la formulazione di una teoria sia comunque un risultato dell'applicazione di una nuova causa rispetto a quella considerata nella teoria precedente si dovrebbe considerare che le cause sono sempre contestabili, Dio a parte giacché sarebbe appunto incausato. Un saluto
#1064
Tematiche Filosofiche / Re: Credere nella Scienza
13 Marzo 2023, 18:58:39 PM
Citazione di: Claudia K il 12 Marzo 2023, 00:40:26 AMCiao Daniele, ti assicuro che davvero non riesco a seguirti su questo, così come non riuscivo a seguirti sul rapporto utilitarimo/conoscenza, e ancor più dopo che di <utilitaristico> mi fornisci e confermi, a l tuo post precedente, l'accezione nota e corretta da dizionario che tutti condividiamo.
Ma torniamo a questo post.
E' del tutto pacifico che ciascuno di noi svilluppi un proprio mondo mentale in cui vivrà come autentiche o più che verosimili una serie infinita di autorappresentazioni che hanno infinite possibili origini : dalla propria salute fisica, al QI, alle esperienze di vita, all'ambito socio-culturale in cui cresce, e fino alla propria salute mentale o...persino alle sostanze che assume anche senza conoscerne gli effetti psicoattivi (solo per sorridere : una mia carissima amica da bambina, come i gattini, riconosceva le erbe "ok", e già in età prescolare mangiava i semi di papavero dai fiori freschi nel giardino di sua nonna...senza che nessuno glielo avesse mai insegnato, e anzi gli adulti  la sgridarono quando se ne accorsero ).
Che ogni singolo cervello sia una fucina di autorappresentazioni è basico, palmare, comprovatissimo, innegabilissimo. Talvolta anche drammatico...
Ma...tanto un delirante per 41 di febbre, quanto uno schizofrenico che "sente le voci" che gli comandano un omicidio, quanto un paziente Alzheimer che chiama "Michele" la moglie e le dice (stando in casa propria) che "vabbè Miche'...adesso devo andare a casa mia perchè mia moglie mi aspetta", e quanto un ventenne sotto allucinogeni che si butta da dodicesimo piano nella certezza che avrà ali per volare...sono tutte autorappresentazioni soggettive di stati di alterazione che non solo non hanno alcuna attinenza con la realtà reale e con la sua conoscenza, ma ancor meno presentano alcunchè di <utilitaristico> per chi purtroppo le vive!
Rinnovo anch'io un caro saluto a te, ma su questo non riesco davvero a seguirti.
E non ho dubbi sul fatto che l'unico air-bag rispetto a frontali esiziali sia proprio la Scienza che, pur con tutti i suoi limiti mai negati, si ancora alla DIMOSTRABILITA' di quel che E' (a prescidendere dal fatto che ciascuno di noi se lo rappresenti o meno a titolo individuale, o che possa rappresentarselo al contrario).
E la pandemia non ha fatto nessuna eccezione alla regola : centinaia di migliaia tra Scienziati e Medici sul campo IN TUTTO IL MONDO sono stati "sul pezzo" per affrontare una pandemia mondiale del tutto inedita e scambiarsi dati, e se è vero che le pandemie ci sono sempre state nella storia è ancora più vero che ai temi del villaggio globale hanno tutto l'agio di diffondersi come mai prima nella Storia, e cercano di inquadrare una terapia e un vaccino. Riescono a fare decisamente molto (misurabile in numeri che sono STATISTICHE) e...per ragioni che meriterebbero Studi di Psicologia Sociale per i prossimi decenni...esiste una minoranza della popolazione mondiale che...terrorizzata ad arte dal comparto qanon...parla e sbraita senza sapere perchè (e ovviamente senza poter saperlo dire), in stretta prossimità logico-scientifica con 'sto tizio :
https://www.ansa.it/sito/notizie/topnews/2020/02/23/terrapiattista-muore-su-razzo-fai-da-te_9f006b05-ddc3-42ff-bad0-bdba67ab5eef.html
E questo ce l'aveva granitica la sua rappresentazione della realtà. Peccato che fosse solo la sua e ...senza offesa per lui che non c'è più...un po' tanto bacata...
Ciao Claudia, parto da questi tuoi due pensieri per cercare farti capire:
"Anni fa apprendo, con sommo quanto motivato sconcerto di amica Preside e Docente di Lettere, che nelle più gettonate e costose uni private...gli esami sono sì continui, ma per qualche decina o max centinaio di pagine alla volta!
Mi venne allora (da allora) il dubbio atroce che "il metodo" fosse stato sovvertito in favore del terribile "tutti tecnici NON pensanti se non IN FUNZIONE DI".
Terrificante."
Questa è invece il detto al quale ti riferisci nel tuo pensiero successivo: "Ripetete una menzogna cento, mille, un milione di volte, e diventerà una verità".
"E' proprio questa la citazione che ho usato più spesso per tratteggiare in una sola frase il fenomeno complottista-negazionista, diffusosi (abbastanza spiegabilmente) attraverso i social nella loro fascia più bassa (per ignoranza e frustrazione), analogamente a quanto avveniva dai pulpiti dei parroci in cordata anti-Bergoglio."
Il primo pensiero, a prescindere dalle università private, esprime tutta la liceità del "dubbio". A mio giudizio ti dirò che il "dubbio" è l'unico strumento, e specialmente nella nostra società attuale permeata di menzogne, che possa conservarti nella sanità mentale. Purtroppo si scivola facilmente nella certezza e tale fatto si manifesta attraverso coloro che sempre più sentono il bisogno di dire: "Ripetete una menzogna cento, mille, un milione di volte, e diventerà una verità". Ordunque, in merito a questo veritiero pensiero posso benissimo ribaltarti la frittata dicendo la cosa opposta alla tua, cioè che le istituzioni ci hanno mentito dicendo cento, mille, un milione di volte una menzogna. Ho le prove di quello che dico, e sono tra l'altro tali prove a disposizione di tutti, ma di fronte ad uno che mi produca prove accertate e contrarie sono più che disposto a ravvedermi. Dubito comunque che vi siano, a meno che non siano stati contraffatti gli archivi televisivi, ma allora saremmo già spacciati.
In merito al post che hai fatto, forse non hai compreso del tutto quel che intendo con "utilità". Utilità si contrappone esclusivamente a inutilità. Quindi, "utile" è ciò che viene appreso, "inutile" quel che viene appreso, ma destinato al dimenticatoio salvo sorprese. Trascurerei ora il fenomeno della droga, il quale a mio vedere sarebbe immerso in una nube di pregiudizio, tenendo invece l'ampia letteratura disponibile per quel che attiene agli ammalati psichici e/o neurodegenerati. In tali casi sarebbe lecito dire, dal mio punto di vista, che le allucinazioni siano informazioni "utili" per l'ammalato, se costui continua rivolgersi alla loro presenza. Insomma, dico io, che non sarebbe legittimo da parte della Scienza cassare le testimonianze degli ammalati come si trattasse di cose che non appartengono alla realtà relegando quindi di conseguenza il paziente psichiatrico ad una vita da zombie, imbottito più o meno, dipende dalla bravura di un terapeuta, di farmaci. Gli stati allucinatori non apparterranno per certo ad una realtà ordinaria, ma nemmeno i sogni appartengono al regno della realtà ordinaria. E tutti e due i fenomeni dovrebbero avere qualche fondamento che sta nell'organicità dell'individuo, quand'anche il primo fenomeno possa essere infine considerato come un distruttore dell'organismo. Spero di esserti stato d'aiuto Claudia. Un caro saluto




#1065
Citazione di: iano il 10 Marzo 2023, 12:38:46 PMImmagino che la condizione di coerenza appaia ineludibile a chi vede la scienza come un progresso verso la ''verità''.
Diversamente non è un problema la coesistenza, nel residuo senso funzionale, di teorie che derivino da premesse non assimilabili, laddove non esiste più una teoria migliore, posto che una nuova teoria che inglobi la vecchia è sempre un plus desiderabile  se non ci si lascia troppo condizionare.
Non ricordavo che Popper avesse posto questa condizione, evidentemente perchè lontana è la lettura, o perchè magari allora, diversamente da oggi, a me sembrava ovvio porre quella condizione. Mentre purtroppo nulla sò dei successivi autori, ma mi riprometto di rimediare.
Certo iano, si può dire che la condizione di coerenza di una teoria si debba riferire in primo luogo ad una coerenza con i fatti che noi si riscontra nella nostra vita di ogni giorno.
- Facendo un esempio, la coesistenza di due teorie scientifiche come quella dei colori, Newton e Goethe, ne determina pure due campi di applicazione diversi. Vi sarebbe da notare che Goethe è successivo a Newton e che la sua teoria si pone in modi che almeno a me sembrano opposti; nel senso che Newton parte dalla luce bianca mentre invece Goethe dovrebbe essere partito dal nero (partendo tra l'altro a fronte di un errore nell'uso del prisma).
- Per quello che riguarda la condizione posta da Popper, non so cosa sia cambiato in questi ultimi anni da renderla obsoleta, ma Feyerabend è contemporaneo a Popper.
Da ultimo, un po' di propaganda; io sto facendo quello che fece Goethe. Un saluto