Citazione di: green demetr il 15 Febbraio 2023, 02:03:59 AMNon conosco la periecontologia, nè Rosmini, anche se avevo iniziato il suo commento al vangelo di giovanni.con trascendenza non mi riferisco a visioni mariane e visioni ultraterrene ovviamente. La trascendenza è l'autonomia del mondo rispetto agli schemi concettuali e gli apparati percettivi , la sua trascendenza rispetto al pensiero.
La trascendenza che tu convochi a mio modo di vedere esiste solo come pensiero della trascendenza, non esiste una trascendenza in sè.
Coloro come i santi che si dicono investiti da essa, per me parlano d'altro.
Infatti compito dell'uomo è fare silenzio del soggetto che si è. In questo senso mi avvicino al misticismo occidentale e orientale.
Ma fatto il silenzio di quel vento che soffia forte sulle acque di tradizione ebraica, va fatto pensiero, tematizzato dentro il soggetto che è da venire e non quello che rimane impigliato negli enti del mondo.
Ossia il soggetto che viene smosso dal vento.
Il soggetto contemporaneo è arido e non è più in grado di andare avanti con la tradizione ebraica o con quella di nice, che poi sono la stessa cosa.
Potremmo riferirci banalmente al mondo spirituale contro quello modaiolo con scappellamento a destra dell'oggi contemporaneo.
Penso a un mondo interno e a un mondo esterno, il mondo interno sono le categorie con i quali strutturiamo il sapere , gli schemi concettuali " sulla luna ci sono montagne alte 4000 metri" davvero potremmo dire che sulla luna ci sono montagne se non possedessimo i concetti o le parole "montagna" , "luna" ecc? . La realtà possiede un nesso strutturale ( e strutturato) che non solo è indipendente dagli schemi concettuali ma li precede. Propio per questo il concetto di "mondo esterno" va inteso primariamente come esterno ai nostri schemi e ai nostri apparati percettivi. Un tale mondo esiste altrimenti ogni nostro sapere sarebbe indistinguibile da un sogno.
Posso anche essere totalmente a digiuno di ogni sapere ma il fuoco continuerà a bruciare , il sole ad accecare e la ciabatta a starsene lì sul tappeto. Considerando l'indipendenza della realtà rispetto al sapere concettuale si smaschera la fallacia dell "essere/sapere" di matrice ermeneutica o kantina che ritiene , invece, che anche il fatto che sulla luna si trovino montagne alte 4000 metri non sia indipendente dai nostri schemi concettuali o anche solo dalle parole che usiamo. Questa posizione filosofica ritiene insomma che parti più o meno grandi della realtà siano costruite dai nostri schemi concettuali e dai nostri apparati percettivi.
