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Messaggi - Jacopus

#1051
Tematiche Filosofiche / Re: Edonismo unica via?
06 Febbraio 2023, 21:03:19 PM
Benvenuto a Gennaro, innanzitutto. Dire che l'uomo cerca esclusivamente il piacere è tautologico, poiché, a meno che non si sia attratti dalla ricerca del dispiacere, ognuno di noi fa quello che può per vivere nel migliore dei mondi possibili. È più interessante e meno tautologico distinguere cosa piace a chi. Poiché è ben diverso il piacere posticipato di comprare una casa con i propri risparmi dopo 40 anni oppure darsi alla bella vita e fare serata. Affermare che l'uomo è alla sola ricerca del piacere o non significa nulla (nel migliore dei casi) o serve per giustificare ex post le proprie nefande inclinazioni al piacere.
Ciò che insegna la migliore filosofia (e psicoanalisi) è che si può ottenere un maggior livello di piacere proprio reprimendo la continua ricerca del piacere. A questa via si oppone però la macchina desiderante del consumismo e della sottostante struttura capitalistica. Si deve cercare il piacere materiale, anche quello più insulso, per mantenere a pieno regime il circo in cui siamo immersi fin dalla più tenera età.
#1052
Tematiche Filosofiche / Re: Metafisica del coronavirus
05 Febbraio 2023, 23:11:37 PM
Ipazia, Ipazia, mi vien da dire paternalisticamente😬. Gli antivirus a rna hanno almeno 20 anni di studi scientifici alle spalle. Anche per questo sono stati realizzati in fretta. Anche se in origine volevano usarli contro i tumori. Mi viene da pensare che ognuno sceglie il "mondo dietro il mondo" che più gli aggrada.
#1053
Tematiche Filosofiche / Re: Metafisica del coronavirus
05 Febbraio 2023, 22:29:39 PM
Il codice genetico dei virus compone circa l'8 per cento del nostro codice genetico da milioni di anni e in alcuni casi è stato fondamentale per il nostro passaggio a mammiferi placentati. Ovvio che qualcuno può morire. Anche l'aspirina può essere pericolosa. Non ci crederai ma anche l'acqua è mortale. Prova a bere un quintale d'acqua in un'ora. Farmakon in greco, lo saprai cosa significa, giusto?
#1054
Accidenti quanta foga Socrate. Ti chiedo soltanto se, in attesa della vita o dannazione eterna, sia possibile convivere pacificamente fra credenti e non credenti, oppure se ritieni che ci si debba combattere o eliminare. Io penso invece che la fede sia una bella scusa, se bastasse solo quella per salvarsi, condizione che non mi sto inventando io, ma che è scritta nel Vangelo.
#1055
Buonasera a te Alexander. Tocchi un punto importante. La divinità è forse stata la risposta per dare un senso di giustizia e di armonia alla vita umana, a homo sapiens, che da qualche decina di migliaia di anni ha iniziato a farsi delle domande riflessive che prima della "cacciata" non poteva farsi. Il senso morale e di giustizia è innato in tutti i mammiferi ed anche negli uccelli, ma nei mammiferi è chiarissimo ed è ancora più chiaro nei primati. Sono ormai a disposizione in tutte le varie piattaforme social molti esempi di questo tipo. Ciò perché abbiamo sviluppato stati affettivi ed emotivi che ci collegano l'un l'altro e tendiamo a dare importanza all'equità.
Tornando al tema, Primo Levi dichiarava che dopo Auschwitz non era più possibile credere in Dio, proprio per l'enormità della ingiustizia inflitta. Ciò non fece di Primo Levi un delinquente, smentendo così il motto di Dostoevskij secondo il quale "senza Dio tutto è permesso". Ma oltre al bisogno di credere in Dio, le comunità religiose sono anche e soprattutto altro, sono appunto "comunità". Durkheim imputava proprio al decadimento delle tradizioni religiose nella Francia di un secolo e mezzo fa, l'anomia, la freddezza e la solitudine delle società moderne. A molte persone religiose riconosco questo spirito di comunità e sono rimasti solo loro, poiché l'alternativa altrettanto comunitaria della sinistra si è liquefatta sulle spiagge di Capalbio. Queste persone le considero dei sinceri operatori di bene che si riconoscono però in una logica malsana, ovvero quella delle opere buone fatte per una ricompensa ultraterrena. Ma come dice Bob, il bene è ricompensa in sè. Il mondo potrebbe essere diverso se ci riconoscessimo come comunità, senza per questo dover sottostare ad una autorità tirannica, sia essa mondana o ultramondana?
#1056
Tematiche Spirituali / Re: I Papi e il caso Orlandi
04 Febbraio 2023, 21:47:18 PM
Forse quello che intendeva Inverno riguarda il fatto che i sacerdoti hanno un ruolo diverso, di guida pedagogica e spirituale e quindi a maggiori onori, maggiori oneri. Anche il codice penale, ad esempio aggrava le pene per il reato di violenza sessuale, se a compierlo è chi aveva un ruolo di custodia (polizia) o didattico (insegnante) nei confronti della vittima, o genericamente un rapporto di autorità.
#1057
Riflessioni sull'Arte / Re: Il ritmo nel sangue
04 Febbraio 2023, 17:48:55 PM
@Aspirante. Anch'io amo molto la musica ed ancor oggi certi brani mi emozionano anche se ascoltati miliardi di volte. Abbiamo anche altre cose in comune, come l'attività di Dj, al tempo delle radio private. A me allora addirittura mi pagavano ben 5000 lire all'ora ed ho recentemente scoperto che mi hanno anche pagato i contributi. Altra cosa in comune, la collezione di Lp. Mi sono rifiutato di cambiare tutto con i cd. Gli Lp sono molto affascinanti, anche se la qualità del suono è minore. Sugli ascolti, sono stato fortunatamente "traviato" da mio cugino e i miei primi Lp sono stati Pink Floyd e Genesis. Poi ho seguito le vicissitudini della musica, soprattutto rock, almeno fino all'inizio degli anni '90, quando la vita mi ha fatto traslocare nel sud del nord (Liguria). Non ho mai approfondito la musica classica: mi fermo ai capolavori essenziali. Ma il ritmo nel sangue lo sento molto di più se ascolto Fatboy Slim o i Chemical Brothers (oggi è la giornata dei ricordi😄).
#1058
@ Iano. Bella osservazione, molto profonda. Mi hai fatto venire in mente un aforisma famoso di Nietzsche: "le parole sono fatte per rendere permanente ciò che è mutevole". Nietzsche parlava di parole in generale, ma sicuramente la tecnologia della scrittura ha reso ancora più vera la coercizione di un mondo che descrive il mondo, sia che si tratti di religione, sia che si tratti di scienza, o perlomeno di una certa scienza, quella che per stereotipo definiamo cartesiana o galileiana. 
#1059
Come da titolo. Viviamo nel paese "culla" del cattolicesimo. Molti di noi, presumo, sono andati al catechismo, si sono comunicati, cresimati, sono anche andati a messa, o hanno provato altre religioni. Ad un certo punto, alcuni di noi hanno detto "basta, questa cosa non fa per me." Magari ci sono anche i casi contrari, di famiglie atee che allevano futuri seminaristi. In ogni caso vi dico cosa è accaduto a me. L'allontanamento dalla Chiesa è avvenuto con la prima adolescenza quando sono diventato un "credente tiepido": credevo ma mi recavo in Chiesa di rado. Poi con l'approfondimento dello studio, ho scoperto modi di pensare, teorie, approcci al mondo che facevano a meno delle religioni. Ed ho iniziato a considerare il monoteismo come una forma in "veste spirituale", del pensiero totalitario. In effetti è il monoteismo a essere, ai miei occhi, piuttosto irritante. Altre religioni o dottrine etiche come il paganesimo o il confucianesimo hanno una diversa organizzazione di pensiero e sviluppano al loro interno una sempre possibile dialettica. Il Dio monoteista, invece, depositario dell'unica verità possibile mi è apparso molto lontano dalla fatica quotidiana del vivere, che è ambiguità, compromessi, o se vogliamo, senso del tragico (nel senso ellenistico del termine). Non a caso Dante scrisse una divina commedia e non una divina tragedia. Molto più tragico e vicino a me è l'opera di Milton su Lucifero, descritto come un povero demone, costretto a quel ruolo ma che ancora sente la nostalgia di quando non era ancora stato cacciato dal paradiso terrestre.
Ovviamente il monoteismo del AT è molto diverso da quello del NT, ma resta di fondo, inevitabilmente, la netta polarizzazione fra buoni e cattivi, fra eletti e dannati, una visione per me patologica dei rapporti umani, alla base di millenni di violenze e di perpetuazione di un pensiero scisso e dicotomico, nel quale L'Unità avviene solo nella Fede o come dicono i Mussulmani nella Umma. Memore di Hegel e di tutta la letteratura che si rifà a lui, credo che gli opposti devono imparare a convivere, poiché ognuno di noi ha un Dracula che riposa nel guardaroba. Potrei continuare a lungo, ma...a voi la scrittura.
#1060
Tematiche Spirituali / Re: I Papi e il caso Orlandi
04 Febbraio 2023, 14:42:09 PM
Riprendendo la tua domanda iniziale, Claudia, pur da non cattolico, credo che non basti una vicenda, per quanto losca, a rendere la scelta di abbandonare o interrogarsi su un certo tipo di religione. Mutatis mutandis, sperando di non annoiarti, si potrebbe al contrario creare una discussione sui motivi per i quali i non credenti sono diventati tali. Eh che ne dici? Lo apro in filosofia peró😸.
#1061
Ipazia. La contrazione riguarda sia la Russia che l'Europa. L'Europa ha abdicato nel 1945, la Russia nel 1991. I veri poteri che vi sono all'alba del xxi secolo sono USA e Cina. La Russia è solo il simulacro di ciò che era. Ha dalla sua esclusivamente un arsenale nucleare e un territorio vasto, che però è nulla rispetto alla rete di alleanze imbastito nell'ultimo secolo dagli USA. Quest'ultima è una grande potenza con interessi imperialistici, lungi da me pensarla come una associazione di crocerossini. Ma hanno digerito la lezione della civiltà romana e sono stati finora in grado di condividere parte del loro benessere in una società aperta, dove è possibile persino criticarli. Lo stesso non si può dire di Russia, Cina e paesi simili, dove anche un forum come questo sarebbe stato chiuso e noi poveri moderatori rinchiusi in qualche campo rieducativo. Quindi finché un minimo di beni materiali è sufficientemente condiviso, preferisco ampiamente stare da questa parte del mondo, piuttosto che con i tiranni asiatici.
#1062
Duc, ti chiedo di spiegarmi un passaggio. Se la fede da sola basta per salvarsi, mettiamo il caso di un pluriomicida di bambini o qualsiasi altro tipo di umanità brutale. Al termine della vita, questo soggetto magari si pente sinceramente del tenore della sua vita, anche se il suo ultimo omicidio lo ha compiuto il giorno precedente, magari sputando sul cadavere del bambino. Si salva quest'uomo, visto che nell'ultimo giorno della sua vita si è pentito ed è stato pervaso dalla fede? Si tratta di un esempio un po' estremo, mi rendo contro ma serve per capire la logica della dottrina cattolica.
#1063
Aggiungo un altro concetto che mi sembra importante rispetto all'insegnamento della storia, che in questo funziona quasi come un essere vivente. Vi è infatti nella storia, un movimento di lungo periodo, filogenetico e un movimento di breve periodo, ontogenetico. Nella storia di lungo periodo si struttura una storia che fa riconoscere la sua fisionomia a distanza di millenni. Ad esempio i paesi europei che sono di lingua romanza o neo-latina hanno notevoli caratteri comuni, al punto che probabilmente una Unione Europea limitata a solo Italia, Francia, Belgio, Spagna e Portogallo avrebbe avuto un livello di coesione notevole. In questa storia di lungo periodo, che articola in profondità il pensiero e le idee di quelle società, vi è una storia di breve periodo, costellata di episodi più o meno in divergenza con quella articolazione e che lentamente può creare i presupposti per una nuova articolazione. La storia, come aveva già notato Nietzsche è un grande peso inerziale che condiziona il nostro presente ed il nostro futuro. Sta a noi essere in grado di modificare quel potere inerziale in un diverso modello, "sperabilmente" nell'intento di migliorare eticamente la società umana, pur nella considerazione stoica ma reale, che niente viene in automatico, non esistono "magnifiche sorti e progressive", ma solo il contendere più o meno conflittuale fra classi e gruppi più o meno istituzionalizzati.
#1064
Sapa scrisse:
CitazioneO la storia è verità, oppure è intrattenimento, nella migliore dell'ipotesi, e propaganda, nella peggiore.
Prima della storia, di ogni storia, vi è la lente che indossiamo per indagarla. La storia testimonia non una ma mille verità. E' più storia vera quella della corte di Re Sole, o la storia di Damiens, regicida e legato a quattro cavalli spinti in direzioni diverse, finchè non fu squartato e i suoi resti bruciati? E' storia vera la colonizzazione come processo di civilizzazione degli europei superiori, o si trattò di semplice rapina? E' storia vera il concetto stesso di libertà individuale o e meglio concepirlo come libertà della società nel suo complesso? E' storia vera il socialismo reale come tentativo di emancipazione dei proletari oppure è storia vera il socialismo come forma di autoritarismo violento?
Prima di Marx, la storia era lo studio di guerre, battaglie e dinastie (salvo poche eccezioni, prevalentemente offerte da filosofi politici). Dopo Marx la lente si è spostata sui fenomeni economici e sulle masse. Con la fenomenologia e gli annales di Marc Bloch la lente si è nuovamente spostata sui microfenomeni storici, che saranno esaltati da Foucault. Battaglie e guerre sono vere, come veri sono i fenomeni storici legati all'avvento del proletariato come soggetto della storia e vera è anche la "microfisica del potere". La lettura della storia è un prisma che racchiude molte verità, alcune contrastanti o contradditorie.
E nella storia, in grande, come nella vita di ognuno di noi, in piccolo, è compreso sia ciò che hegelianamente è perchè è reale, sia ciò che "dovrebbe essere" perchè è giusto. E la giustizia interviene fin dall'oggetto che lo storico decide di studiare. Escludo in ogni caso che la storia possa fornire qualcosa che sia simile epistemologicamente al concetto di verità, a meno che non si scelga il significato originario sanscrito di verità, ovvero verità come fede e non verità come certezza, che è invece il significato a cui siamo abituati da Aristotele in poi.
#1065
La storia Sapa non si ripete. Ma è anche vero che farlo credere può avere i suoi vantaggi per alcuni a discapito di altri. Se la storia si ripetesse non saremmo umani ma formiche o zanzare. Il nostro "essere umani" ci permette una storia che non è mai stata ciclica. Potresti pensare ad una Italia dove si vieta di guidare alle donne, oppure che i contadini siano di proprietà dei nobili e che possano essere venduti con le terre che coltivano? Pensi che sia possibile lapidare o mettere al rogo una persona che dichiari che Dio non esiste? Oppure credi sia possibile tornare in una società che pensava che gli scarafaggi fossero generati dallo sporco, o che riteneva quella casa in fondo alla via infestata dagli spiriti maligni? O che i neri siano biologicamente inferiori ai bianchi, come le donne? Pensi che sia possibile tornare in una società dove vi erano fino a 100 omicidi ogni 100.000 abitanti (oggi in Italia siamo a 1,5)? O una società dove un grande scienziato come Galilei doveva fare l'astrologo per vivere?

Detto questo, sicuramente perché la storia sia la più cristallina possibile, servirebbe una istruzione mediamente più alta, che servirebbe per farsi un'idea più veritiera ed anche critica della storia e delle sue fonti. Ma che la storia possa essere ideologizzata, credo che sia nell'ordine delle cose, poiché prima dell'insegnamento della storia, bisogna intendersi sul significato etico di quella storia. Per alcuni Stalingrado fu il grande successo del comunismo, per altri la prova della decadenza dello spirito ariano. Per alcuni il colonialismo può essere il giusto confronto fra società più o meno avanzate, per altri un retaggio di una mentalità da predatori. Prima della storia vi sono le nostre posizioni rispetto al mondo, compresa quella che crede che la storia si ripete. Posizioni che hanno il potere di fare la storia, se sono sufficientemente condivise.