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Messaggi - iano

#1066
Citazione di: Jacopus il 11 Novembre 2024, 01:09:05 AMInevitabilmente proprio perchè siamo animali molto complessi, non possiamo più separare realtà e mappa della realtà ed anzi ci avviamo in una direzione dove la realtà sarà sempre più mappa, e già lo è, al punto che non solo è mappa, ma è mappa di mappe di mappe. Per questo motivo siamo così disorientati e privi di un centro di gravità permanente, ed è anche per questo che la scienza ci affascina così tanto.
In effetti questo 'centro di gravità permanente'' esiste ancora, ed è il nostro rapporto diretto con la realtà che genera evidenze, cui si affiancano nuovi rapporti indiretti proposti dalla scienza, dal che il sospetto che nessuno di questi sia veramente diretto, senza che questa consapevolezza scalzi però le evidenze di realtà.
Se però questi diversi approcci sono fatti della stessa sostanza, allora abbiamo solo moltiplicato il numero di mappe, ma dove la mappa appare si perde l'evidenza.
Quando diciamo di non comprendere le nuove teorie fisiche, in effetti stiamo solo lamentando il fatto che esse non produco più evidenze, e al posto delle evidenze ci sono solo parole che veicolano il pensiero, che nella sua versione più critica è capace di negare pure le ovvietà, capace di affermare che non è vero ciò che appare, portando anche prove a ciò, senza però che questa consapevolezza sposti di un centimetro il nostro centro gi gravità, che permane indifferente alle parole, come mappa non fatta di simboli , e per questo indifferente ad ogni critica.
Detto in altri termini, non potendo ridurre i rapporti indiretti a quello diretto si può teoricamente fare però il contrario, confortati comunque che questa consapevolezza non farà sparire il buon vecchio mondo fatto di panorami da contemplare commuovendosi.
Il risultato che otterremo è che,  mantenendoci il nostro mondo fatto di panorami più o meno idilliaci, non ci affanneremo più a cercare di ridurre i nuovi mondi a quello, ciò che per noi equivarrebbe a comprenderli, accettandone allo stesso tempo la pacifica convivenza.
Di questo affanno mi pare che la filosofia abbia acquisito ormai l'esclusiva, e da ciò vorrei sollevarla.

Ma non è propriamente un problema di misure, perchè queste si possono fare ancora ad occhio, anche se meno precise.
Gli strumenti di misura sono in effetti una esternazione dei nostri sensi, ma non diversi nella sostanza, come le mappe sono i prodotti delle elaborazioni dei dati raccolti che stanno per le evidenze, che svolgono però la stessa funzione.

Ma alla fine perchè abbiamo portato tutto fuori di noi, non riconoscendo più quel che abbiamo esportato come nostro, producendo alienazione?
Forse perchè non siamo stati noi a farlo, ma l'evoluzione di cui poi abbiamo seguito l'esempio, e la filosofia nella sua nuova versione, la psicologia, continua questa operazione di scavo ed esternazione di ciò che in noi è sepolto.
Il problema della filosofia è che appena fa qualcosa di buono, la scoporano dalla disciplina e gli cambiano nome.

 
#1067
Citazione di: Eutidemo il 10 Novembre 2024, 13:50:30 PM
Peraltro, secondo l'Enciclopedia Cattolica, l'origine del nome Vaticanus deriverebbe da una città etrusca scomparsa che, si trovava lì, e che si chiamava "Vaticum".
Tesi, però, che personalmente, non mi convince affatto, perchè:
- il territorio apparteneva a Veio ("Ripa Veiente");
- l'area era sicuramente cimiteriale, e non a carattere urbano.
Mi sembra improbabile perchè le zone alte si prestavano ad essere difese, mentre i morti si seppellivano fuori le mura, e l'erba che cresceva su un colle cresceva anche sugli altri.
Trattandosi di zona vulcanica però potrebbero esservi state esalazioni allucinogene, in quel colle, e non negli altri, ciò che può essergli valsa l'attribuzione in esclusiva di luogo sacro.
L'oracolo di Delfi e la sibilla infatti  si trovavano allo stesso modo in zone vulcaniche.
#1068
Citazione di: green demetr il 09 Novembre 2024, 21:09:30 PMA mio modo di vedere la domanda esistenziale non riguarda affatto la realtà, ma bensì il senso del vivere.
Quello che io voglio dire è che i termini che usi per chiederti il senso della vita non sono nati allo scopo di farsi questa domanda, ma che quei termini una volta creati sono andati oltre lo scopo per cui sono nati.
Non sto gridando allo scandalo però, ci mancherebbe, sarebbe come rinnegare la storia della filosofia.
Mi chiedo solo se abbiamo sufficiente coscienza di questo fatto, coscienza che quantomeno allevierebbe la frustrazione di non trovare una risposta.
Anche le teorie fisiche vanno oltre lo scopo per cui nascono, che è quello di spiegare alcuni fatti, prevedendone di nuovi.
Però quando una teoria scientifica si mostra incapace di spiegare fatti nuovi, si prova a modificarla, e al limite la si mette da parte, per costruirne una nuova, così che ipotesi precedentemente assunte vengono dismesse ed altre ne prendono il posto.
In tal modo le domande che si pongono gli scienziati trovano una risposta, e di solito la risposta è che la domanda non ha senso alla luce delle nuove teorie, per cui più nessuno se la pone, anche se poi queste nuove teorie produrranno magari più domande di quelle cui hanno dato una risposta, se la perdita di senso di una domanda può dirsi una risposta..
Essendo ignorante in filosofia mi chiedo se dinamiche simili, magari in un arco di tempo maggiore siano state, o siano in atto, perchè a me  pare che i filosofi sembrano farsi sempre le stesse domande, senza che nessuno di loro trovi risposta, anche in presenza del fisiologico rinnovo del linguaggio che i filosofi usano.
In altri termini sembra essere sconosciuto ai filosofi il ''trucco'' che usano gli scienziati, per cui quando una domanda non trova risposta, esempio ovviamente da non prendere alla lettera, dichiarano decaduto il linguaggio in cui è stata formulata.
Vorrei raccontare meglio di così quello che penso, ma al momento mi trovo a corto di termini nuovi, e quelli vecchi non bastano.

Detto in altro modo, noi formuliamo domande in un senso che  crediamo assoluto, ma con un linguaggio nato per motivi relativi, quindi facendoci queste domande noi di fatto indirettamente attribuiamo al linguaggio un valore assoluto, se è vero che la mancata risposta può essere fonte di frustrazione.
#1069
Citazione di: Aspirante Filosofo58 il 24 Settembre 2024, 16:06:26 PMTelefono a mia mamma, come faccio solitamente tutti i giorni, nella realtà. Sento che mia mamma alza la cornetta ma, invece di rispondere a me, parla con un suo primo cugino, il quale la informa della morte del vecchio (e fa il mio cognome).
Ma se colui che si dà per morto ascolta, allora esso è rinato, intanto in questa vita, in attesa di rinascere magari in un altra.
#1070
Citazione di: Aspirante Filosofo58 il 22 Ottobre 2024, 12:37:13 PM
.... poi ho sognato una balena. Preciso che non ho visto di recente documentari sulle balene, né tantomeno ho parlato dell'argomento con alcuna persona (da mia moglie, ad amici, parenti e conoscenti) quindi non credo che la mia mente fosse condizionata in qualche modo dalle balene.  Era come se stessi vedendo un film.  Sulla testa della balena c'era seduta una ragazza e, di fronte ad essa, cerano diverse persone che ascoltavano la ragazza seduta sulla testa. In pratica si trattava di una disposizione come nel canottaggio: il timoniere che guarda i rematori.  Ho cercato in internet una spiegazione sul sogno  e ho trovato questo: https://significato-dei-sogni.net/sognare-balena/ . Voi cosa ne pensate? Grazie. 

La disposizione è da canottaggio, e la ragazza è la tua volontà indomita che incita i rematori , nonostante che la balena, stante la sua posizione , sembri remare contro.
Un sogno molto positivo quindi, di chi vuole andare avanti senza nascondersi le difficoltà, che comunque non lo distoglieranno dal suo intento, anche se grosse  come una balena.

#1071
Tale operazione di unificazione, in se comunque non necessaria, ha però secondo me utili risvolti psicologici, perchè se perfino
 l' ''ovvia'' aritmetica si riduce ad essere una pura applicazione come tante alla realtà, allora anche la più apparentemente  astrusa teoria matematica potremo provare ad applicare alla realtà senza remora alcuna.
Ma allora, se poniamo che una teoria matematica a priori valga l'altra , secondo quale criterio, non potendoci più appellare all'ovvietà, sceglieremo quale provare ad applicare, essendo esse producibili in modo ''innumerevole''?
In ciò il nostro intuito riacquista il suo valore, e nella misura in cui la matematica la produrremo e applicheremo noi continuerà di riffa o di raffa a fare testo, per cui diremo geni coloro che azzeccheranno una appropriata scelta, che risolva il problema che ci siamo posti.
L'intuito quindi, che per amore di uniformità abbiamo provato a mettere  alla porta, si trasforma per sopravvivere, e rientra dalla finestra. :)
In tal modo quindi ciò che sia da considerare a priori non si impone più necessariamente nella sua evidenza, ma saremo noi a decidere cosa porre a priori, valutandone a posteriori la relativa opportunità nell'averlo fatto.
#1072
Citazione di: Ipazia il 09 Novembre 2024, 11:50:58 AMLe operazioni aritmetiche hanno un fondamento naturalistico sempre riconducibile alle unità.  Pure le funzioni si dimostrano su basi analitiche : analisi matematica. Gli elementi dell'analisi matematica permettono l'elaborazione di strategie di calcolo sofisticate, ma si tratta di tecnica sviluppata da Cartesio a Leibniz,non di innatismo matematico.
Giusto, quindi, se non vogliamo dire che la matematica un pò si scopre e un pò si inventa, ammettendone due tipi diversi, dei quali uno intuiamo e/o è derivante dalla nostra esperienza, e l'altro, che, quando pur si mostra utile ad essere applicato alla realtà,  in tal modo ci sorprende, come cosa inattesa, dovremo trovare il modo di trovarne una descrizione uniforme.
Quindi succede che se vogliamo descrivere i due tipi in un solo modo che li comprenda entrambi , non abbiamo scelta, e dovremo descrivere ciò che sembra essere innato al modo di ciò che non sembra esserlo, e questa operazione si dimostra essere fattibile, mentre l'inversa  non risulta essere tale.
Possiamo cioè rigurdare l'aritmetica come cosa che può applicarsi alla realtà, che perciò descriviamo come essere fatta di cose che si possono sommare, e non viceversa, che potendosi le cose sommare da ciò deriviamo l'aritmetica.
#1073
Citazione di: Koba II il 09 Novembre 2024, 10:04:11 AMCosa c'è di più nichilistico del considerare la domanda filosofica come il prodotto di un fraintendimento linguistico?
Cosa intendi per fraintendimento linguistico?
Comunque se il nichilismo  è fine a se stesso  hai ragione.
#1074
Claudia k ha frequentato il forum per la seconda volta, lamentandosi del suo cambio di indirizzo, una volta a suo dire prevalentemente volto ad argomenti di psicologia. Siccome mi pare che questo  indirizzo stia tornando di nuovo in auge, credo che tornerebbe volentieri se qualcuno potesse avvisarla.
La mia impressione è che più facilmente abbandonino il forum quelli che vi giungono con aspettative precise, se poi non vengono soddisfate.
Le mie aspettative essendo invece molto generiche, come la possibilità di potersi liberamente esprimere e crescere nel dialogo con gli altri, sono state ampiamente soddisfatte.
#1075
A me pare che le nostre domande esistenziali non hanno risposta perchè con quelle domande andiamo oltre lo scopo d'uso per cui i termini di cui sono composte  sono nati, e cioè per descrivere la realtà.
D'altra parte sarà inevitabile farsi quelle domande nella misura in cui scambieremo la realtà con le sue descrizioni.
Per cui, ad esempio, se per descrivere la realtà termini come ''buono'' e ''cattivo'', ci chiederemo, senza trovare una risposta, perchè nel mondo ci sia tanta cattiveria.
Le risposte dunque non le troviamo semplicemente perchè non avrebbe senso porsi quelle domande, ma allo stesso tempo il porsele ci sollecita  a trovare nuove descrizioni della realtà, per cui farsele  sembra avere comunque una funzione.
#1076
Anche l'erbivoro si nutre di esseri viventi, ed esistono pure piante carnivore.



#1077
Varie / Re: La Giustizia e il Diritto
08 Novembre 2024, 07:05:46 AM
Citazione di: Eutidemo il 08 Novembre 2024, 06:08:31 AM
Ciao Iano. :)
In mancanza di armi da fuoco, si può pur sempre ricorrere ad un fucile subacqueo, che è in libera vendita ai maggiorenni:
Ovvero ad un semplice coltello da cucina o ad un martello, o ad una accetta da giardino!
***
Un cordiale saluto :)
***

Prima di acquisire un porto d'armi eventualmente necessario devo decidere di portare un arma che potrò usare in modo a me stesso inatteso, avendo anche poco tempo per decidere, mentre il decidere se possederla è una decisione che ho tutto il tempo di ponderare.
Non lo farei a cuor leggero.
#1078
Attualità / Re: Profezia elettorale USA
08 Novembre 2024, 00:52:51 AM
Citazione di: InVerno il 06 Novembre 2024, 17:33:56 PMChe una vicepresidente scelta perchè nera e donna perdesse coi voti dei neri e delle donne, è la realtà che supera la fantasia
Forse è solo arrivato il momento di confermare ciò che già sospettavamo, che i pregiudizi attraversano in modo trasversale  le società umane, senza fare distinzione fra le vittime e i carnefici occasionali, che sono tali perciò solo in senso relativo.
Come abbiamo potuto infatti constatare, gli occasionali migranti, una volta passato il confine, diventano più realisti del re, divenendo i maggiori oppositori alle migrazioni.
#1079
@ Koba II
Ho trovato i tuoi post pieni di passione e condivisibili.
Ma nella mia ignoranza di cose filosofiche trovo prevedibile che si vivano momenti di vuoto morale, se è vero che la morale, anche quando fosse scritta in noi, noi però siamo un libro che continuamente si riscrive.
Infatti non è un caso che i momenti di ''decadimento'' morale siano il fil rouge della nostra storia.
Il vero problema, se di problema si può parlare, è che questa riscrittura ai giorni nostri procede a tale velocità da sembrare la questione morale continuamente sospesa.
Questioni apparentemente irrisolvibili venivano una volta naturalmente risolte dal cambio generazionale, mentre oggi ce le dobbiamo risolvere, e in gran numero, nell'arco di una sola generazione, senza cioè che il cambio generazionale ci venga in soccorso, per cui a noi non resta che confermare l'obiettiva difficoltà nel risolvere questi problemi.
Tuttavia mi pare che ormai ci siamo ficcati in un imbuto così stretto che dovremo convergere perciò necessariamente tutti sulla stessa ideologia, quella che tu stesso delinei, quella della coscienza ecologica, di cui il santo che citi, San Francesco, è stato profeta.
Ho condiviso di meno invece i riferimenti che fai ciò su che è da considerarsi scientifico e cosa no, intravedendo in ciò una velata sopravvalutazione della scienza, come possibile salvagente cui ancorarsi in questa tempesta morale.
La scienza con la sua tecnologia  li vedo più come il vento che genera le tempeste, come è naturale che sia, e che perciò non è comunque da demonizzare.
Dobbiamo derivare da San Francesco la stessa visionaria presunzione di poter portare pace nel mondo, ma in questo mondo qua, e non in quello che ci piace immaginare, fatto di precetti morali scolpiti in modo indelebile sulla pietra, perchè quella pietra stessa è il prodotto, come oggi sappiamo, di continue evoluzioni geologiche.
#1080
Citazione di: Il_Dubbio il 07 Novembre 2024, 19:59:25 PMio ti rispondo volentieri quando fai delle osservazioni interessanti. Ma è già successo altre volte che ti becco a parlare a vanvera, come in questo caso.

Mi prendo l'incarico di non risponderti nemmeno se dici una cosa interessante. Parla pure...


Hai ragione, proverò ad evitare di emettere sentenze da psicologo improvvisato. Grazie per avermelo fatto notare.