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Messaggi - daniele22

#1066
Tematiche Filosofiche / Re: Ti sento, quindi esisti.
21 Gennaio 2023, 09:19:27 AM
Il noumeno con la n maiuscola o minuscola, cambia niente, è un'ottima scusa per non conoscere se stessi
#1067
Tematiche Filosofiche / Re: Ti sento, quindi esisti.
18 Gennaio 2023, 22:57:29 PM
Cit. Ipazia:
"Che le cose esistano indipendentemente dall'essere osservate è una banalità dal punto di vista empirico di cui anche la metafisica deve farsene una ragione, dopo tutti i fallimenti della sofistica nel prospettare una realtà altra da quella empiricamente riscontrabile.

La quale può essere falsificata, ma solo da strumentazioni empiriche, osservazioni, e calcoli più sofisticati, aumentando la risoluzione del fenomeno, non certo da argomentazioni metafisiche."

Non so bene come personificare la sofistica comunque sono d'accordo.
E sono d'accordo anche per quello che dici dopo, ma non penso siamo deficitari di strumenti, bensì invece di osservazioni in merito ai fenomeni. E tutto, secondo me, ma lo sospettava quantomeno Majorana, perché non avremmo conoscenza sullo stato "inconoscibile", dice lui, del sistema prima che venga preparato per l'esperimento. E lo definiva un aspetto inquietante dei fondamenti della meccanica quantistica. Ma io non sono un fisico

Cit: Ipazia:
" Il noumeno è altra cosa e lo sganciarsi della verità scientifica da esso è un progresso epistemico. Una volta che noi diamo significato e significante ad un referente e ne specifichiamo i limiti del campo di esistenza non lo abbiamo cristallizzato in una verità noumenica, ma poniamo una verità per noi, fenomenica,  funzionale alla nostra transeunte intellezione dell'universo. Il realismo si limita a questa operazione asseverativa di cui riconosce e accetta la falsificabilità"

Tralascio sul "noi diamo signif...etc" ... ma questa verità per noi fenomenica è sì fatta di dati empirici, ma è una verità in fondo metafisica, perché è fondata sullo stato inconoscibile del sistema antecedente all'esperimento. Si tratterebbe cioè  di un comportamento messo in moto e guidato da uno stato inconoscibile, presumibile forse ma non del tutto chiaro. Infine, noto che lo sganciamento della verità scientifica dal noumeno non mi sembra abbia prodotto quello che avrebbe dovuto in fondo produrre, cioè il medesimo sganciamento della verità individuale dal noumeno. Che stranezze
#1068
Tu ci metti lo zero iano, io invece lo tolgo un attimo almeno. La serie parte con lo zero. Sono solo stato colpito dal doppio uno ... Sembra quasi un trampolino di partenza. Ovvio, uno può dire, il doppio uno è previsto come risultato dalla definizione della serie. Ma per quale motivo Fibonacci si sarebbe inventato la serie? Immagino che i conigli gli siano serviti per mettere alla prova qualcosa che avesse intuito, visto. E infatti si vede ben in natura la presenza di detta serie, ma senza lo zero però.
Bob, io penso di avere dimostrato la mia fede che contraddice Hegel, anche se nessuno mi ha mai dato ragione di nulla. Tanto, la ragione ce l'hanno i Carabinieri, diceva spesso un mio amico. La cosa in sé, o la cosa per noi come la chiamano altri pur di non abdicare, è solo e soltanto la cosa per me. Che poi sia anche per gli altri è un altro discorso. Ma io non posso reputarmi nulla. Il nulla, a livello filosofico è metafisica pura, non mi appartiene ... la mia metafisica pura è il primato della sensazione rispetto all'indagine sensitiva nella costituzione della conoscenza, non che l'essere=nulla. Dovresti pertanto dimostrarlo perché io l'accetti sempre ammesso che lo capisca, ma se vuoi forzare i termini della lingua dovresti darne giustificazione logico razionale. 
Per quel che riguarda infine la teoria del Big bang chissà come mai mi viene sempre in mente il pozzo di San Patrizio ... due mondi. Comunque, secondo me vi fu una causa che produsse il botto. Un saluto
#1069
Non conosco molto la matematica, però mi ha colpito la presenza di due 1 consecutivi nella serie di Fibonacci, anche se la loro presenza sarebbe più che giustificata qualora il primo numero fosse però lo 0. Forse non c'entra nulla, mi è venuta così
#1070
Citazione di: bobmax il 18 Gennaio 2023, 15:22:33 PMNon so quanto la matematica influisca sul mio modo di esprimermi.
Di certo lo è la mia lunga esperienza nella analisi della realtà.
Soprattutto per quel che riguarda la ricerca del semplice.

Tuttavia, il Nulla è per me una consapevolezza originaria. Direi che è "la" consapevolezza che plasma tutta la mia vita.

Vi è l'esser-ci, cioè il mondo rassicurante con i suoi qualcosa, e vi è la percezione, per lo più sotterranea ma sempre pronta a mostrarsi, della loro assoluta nullità.

L'esser-ci non è Vero!
Questo è quello che dice il Nulla.
E solo questo può dire.

Ha poco a che vedere con la matematica. Perché la matematica è già tutta nell'esserci.
Anche con il suo zero, che non è il nulla. Perché lo zero indica l'assenza di qualcosa che potrebbe invece esserci.
Mentre il Nulla è la negazione di questa possibilità.

Riguardo al Paradiso terrestre, sono convinto che sia stato del tutto frainteso.
Perché quello era il paradiso dell'ignoranza, della inconsapevolezza.

Adamo ed Eva sono equivalenti al prigioniero che, liberatosi della catene, esce dalla grotta platonica.
E infatti Caino rappresenta l'effetto pratico della raggiunta consapevolezza.
È il primo uomo a pentirsi per il male fatto!
Non per niente Caino è agricoltore mentre Abele è pastore.

La civiltà avanza e diventiamo consapevoli del bene e del male.
È sufficiente intendere la voce di Dio come l'interiorità dell'uomo e tutto torna.

Il bene non ci riconduce al Paradiso terrestre.
Potremmo tornarvi solo a patto di rinnegare la consapevolezza acquisita del bene e del male.

È invece il male che, rifiutandolo perché vero ma inaccettabile, ci costringe ad avanzare, ci fa tornare al Padre.

Dal nulla nasce nulla Bob, come può una consapevolezza originaria essere il nulla?
#1071
Tematiche Filosofiche / Re: Ti sento, quindi esisti.
18 Gennaio 2023, 15:26:31 PM
Citazione di: iano il 18 Gennaio 2023, 10:29:19 AM@ Daniele.
la mancata puntualità che sempre più insistentemente lamenti di risposte ai tuoi post temo preluda ad una tua fuoriuscita dal forum, cosa che considero come un impoverimento del forum, e quindi un impoverimento personale facendone parte.
Lascia quindi che faccia un tentativo di scongiurare ciò, dicendo che non credo ci sia qualcuno che si sentirebbe di darti torto, perchè non credo che vi sia alcuno in questo forum che non si sia trovato a modo suo, e continui trovarsi, nel frangente che lamenti.
Io mi ci trovo una volta si e una volta no.
Mi sembra a volte di parlare da solo, ma alla fine ho dovuto realizzare, non cedendo al nervosismo, che questo parlarsi da soli a cui a volte si riduce la comunicazione ha comunque un suo valore, se quando raramente mi succede di rileggere qualche mio post, specie se molto vecchio, mi sembra sia stato scritto da un altro.
Anzi giuro che, se sopra non leggessi Iano, difficilmente lo riconoscerei per mio, e non riconoscendolo come mio potrei decidere di ''rispondermi'', ma anche no.
A volte così mi chiedo se vale davvero la pena di continuare a parlare con un me stesso che non sempre mi risponde.
Ma tu potresti davvero giurare di essere nella posizione di quello che non riceve risposte, e non anche nella condizione di quello che non ne dà?
Non sempre di risposte ne abbiamo, a volte facciamo solo Rock 'n' Roll. Sono solo canzonette Daniele, non metterci alle strette.
Vogliaci dunqueperdonare in anticipo e a prescindere, come noi ti perdoniamo, per le risposte che non ci daremo. :)
Magari è solo che a volte lasciamo talmente maturare le nostre risposte che alla fine cadono.
Magari se ne riparla poi alla prossima fioritura e alle prossime mele, che sembrano le stesse dell'anno prima, ma che non sono mai uguali.
A volte le cogliamo, a volte cadono.



Non preoccuparti iano, ti ringrazio per il messaggio, ma non so proprio come ti sia venuta questa idea ... sei un bel diavoletto pure tu. Non me ne vado proprio dal forum, ma come? non hai ancora capito che sono in missione per conto di io?, o Dio, decidi tu. Quello che dico sulle mancate risposte è solo un invito ad una serietà che qualora manchi in un sito dedicato alla cultura lo farebbe cadere di molto, relegandolo alle categorie più basse dei cosiddetti social. Va ben che questa è la sbobba che ci dobbiamo mangiare quotidianamente, ma almeno ho il coraggio di dirlo chiaro e forte. Soprattutto perché è un invito anche al dovuto rispetto che si deve alle persone, nonostante queste stesse persone a cui manca tale rispetto si ergano poi a paladini della giustizia sociale. Belle facce di bronzo! ... E magari ti tacciano di essere un venditore di fumo, ma scartando sempre il dialogo sul piano logico razionale. Iano non è a te che imputo in particolare queste non risposte, comunque pur non giurando che non si sa mai, da quando son qui le risposte le do sempre a meno di non avvisare prima. Dopo, più o meno da quando andossene l'illustrissimo, la buona sorte sia sempre con lui, ho cambiato registro, son divenuto un po' più aggressivo e ora come ora proprio non considero più certe figure a meno che non si presentino loro a me e in panni almeno decenti. Ciao
#1072
Storia / Re: Il mistero delle grandi menti del passato
18 Gennaio 2023, 14:46:33 PM
Ciao Claudia, ti riporto qui il mio primo pensiero in questo Topic:
"Le grandi menti per me sono solo fanfalucche. Un mito che non ha una solida ragione d'essere. Per come la vedo esisterebbero solo persone che si dedicano con grande passione verso tematiche da cui sono attratte. Se uno lavora con dedizione e serietà raggiungerà alti obiettivi. Certo può intervenire un talento naturale, e forse questa coincidenza tra talento, dedizione e serietà può far nascere ciò che noi chiamiamo un capolavoro. Si tratterebbe quindi anche di fortuna."
Naturalmente tendo sempre ad esagerare, però la sostanza c'è tutta. Comunque sottoscrivo tutto quello che dici, ma faccio una precisazione sul tuo ultimo pensiero. Riguardo all'ordine dell'universo immagino possa esser vero che tutto sia causale, ma un alieno che vive in pianeti difformi dal nostro difficilmente vedrà l'ordine che vediamo noi, ne vedrà invece uno suo proprio. Un saluto
#1073
Citazione di: bobmax il 18 Gennaio 2023, 09:25:30 AMMi sto convincendo, che il male che commettiamo altro non sia che un frutto dell'amore.
Così come d'altronde lo è tutto quello che avviene.

Perché l'amore governa ogni cosa.

Ciò può sembrare assurdo, in quanto con amore si intende volere il bene, non il male!
Ma non è proprio così...

Perché ciò che brama l'amore è il Bene in quanto Uno.
E l'Uno è negazione della negazione.
Ossia annullamento di ogni contrapposizione.

Quindi il male è, diciamo così...
da un lato lo scarto di ciò che viene rifiutato man mano nella ricerca e dall'altro la motivazione della ricerca stessa.

Senza il male, rimarremmo nel Paradiso terrestre. Cioè saremmo davvero perduti.
 

Faccio sempre fatica a comprenderti Bob, forse perché ti presenti in modi più matematici che discorsivi. Infatti, quello che per te è il nulla, quindi lo zero immagino, per me sarebbe invece l'individuo che accetta di portare avanti le sue maschere. Quindi, immaginando di seguire il tuo discorso, l'uno, cioè chi dismette la maschera, nega lo zero, cioè chi continua ad indossarla.
Poi tu dici questo:
"Quindi il male è, diciamo così...
da un lato lo scarto di ciò che viene rifiutato man mano nella ricerca e dall'altro la motivazione della ricerca stessa."
A suo tempo, parlando con Donald Duck ebbi a dire che secondo me le scoperte costituiscono delle provocazioni, pur riscontrando che anch'io cercassi di provocare con la mia scoperta. Concludevo chiedendo: Ci sarà pur un motivo se mi contraddico accettando di essere così facendo un provocatore?
Concludi poi:
"Senza il male, rimarremmo nel Paradiso terrestre. Cioè saremmo davvero perduti."
Ecco, io dico invece: Con il male siamo usciti dal Paradiso terrestre e grazie al bene potremmo forse ritornarci. Un saluto
#1074
Tematiche Filosofiche / Re: Ti sento, quindi esisti.
18 Gennaio 2023, 09:28:27 AM
Citazione di: Ipazia il 18 Gennaio 2023, 08:03:00 AMPerchè follia ? L'Everest (la montagna cui abbiamo attribuito quel significante condiviso) esiste solo quando qualcuno l'osserva ? Prima non esisteva (i giochini sul significante non valgono come risposta) ?
Quando la gente mi dice che la luna esiste anche se non la guardo io sorrido tra me e me e lascio perdere. Ma quando me lo dice una persona che si dice sensibile alle questioni filosofiche un po' mi fa innervosire. Intanto, per come la vedo io, avresti forse dovuto dire che è l'essere ad esistere a prescindere dal rapporto osservatore-osservato e non l'esserci, ma non sarebbe sostenibile ugualmente. In ogni caso l'essere sarebbe comunque un conio umano dovuto all'osservazione che compie l'esserci. Quindi dimentichiamoci di esistenze a prescindere dagli osservatori osservanti. Quello che poi queste persone esperte non intendono comprendere, dimostrandosi anzi assai ostinate al riguardo, sarebbe che è vero che l'Everest esiste anche se non lo guardo, ma fatalità io non l'ho mai visto. Io però non ho alcun dubbio sul fatto che l'Everest esista, ma quel che cerco di spiegare a costoro che mi fanno innervosire sarebbe che non è importante il fatto che l'Everest esista anche se non lo guardo, bensì che l'Everest esista comunque nella mia testa. E questo accade perché qualcuno mi ha detto che esiste l'Everest e io gli credo. Siccome me l'ha detto il libro di scuola diciamo che son così propenso a fidarmi. Resta il fatto che l'Everest, per quel che mi riguarda, esiste solo nella mia testa, dato appunto che non l'ho mai visto. A questo punto, siccome in questo forum da parte di qualcuno c'è molta maleducazione e poco rispetto per il tempo che uno dedica al dialogo gradirei che tu rispondessi e non che ti dileguassi come fanno tanti che gettano il sasso e poi li rivedi che si dedicano ad altro senza curarsi minimamente del tuo tempo sprecato, perché a 'sto punto è proprio sprecato, a parlare con loro. Dopo poco che entrai nel forum mi hai detto al proposito che forse si vergognavano a farlo data la pochezza del mio pensare. A parte che questo non sarebbe secondo me un motivo sufficiente per non rispondere, puoi benissimo dirmelo ancora una volta se è questo che devi dire, mica mi offendo. Un saluto
#1075
Tematiche Filosofiche / Re: Ti sento, quindi esisti.
17 Gennaio 2023, 23:27:15 PM
Citazione di: Ipazia il 15 Gennaio 2023, 16:03:45 PML'esistere, o l'esser-ci, se preferite, è fondato nel tempo di vita di ogni ente indipendentemente dal rapporto soggetto-oggetto, osservatore-osservato. La montagna, sequoia, umano, gatto, hanno un tempo di vita che resiste a qualsiasi sofisma, che al massimo può attaccare il significante loro attribuito da un intelletto umano. Laddove il reale si fa razionale e comunicabile.
Scusa Ipazia, questa me l'ero persa e l'ho notata solo perché l'ha ripresa niko. Vorresti spiegare meglio cosa intendi dicendo che "l'esserci" è fondato nel tempo di vita di ogni ente indipendentemente dal rapporto soggetto-oggetto, osservatore osservato? Infatti io avevo ripreso il tema buttandolo sul ridicolo con niko, essendo per me al limite dell'assurdo. Visto però che la metti pure tu in questi termini ribadisco che tale pensiero corrisponda a pura follia ... e pensare che io mi sono autocertificato folle
#1076
Citazione di: bobmax il 17 Gennaio 2023, 19:44:20 PMSì, sì... noi lo sappiamo cosa è male e cosa è bene.
Perché allora io ho scelto tante volte il male?

Mi sono persuaso, che le scelte non avvengono per ciò che si conosce, ma per quello che si è.

Per cui posso benissimo sapere che una certa scelta non è bene... eppure farla lo stesso!
E in questo modo mostro a me stesso non solo la mia malvagità, ma che io stesso sono il male!

Quindi l'inferno è assicurato. Non quando morirò, ma proprio adesso. Perché è adesso che mi ci condanno.

Resta tuttavia una questione aperta.
Se è il mio essere la causa del male, io in effetti non scelgo. Perché agisco in quanto questo sono.

Non vi è cioè alcun libero arbitrio.

E tuttavia la colpa rimane...
Il male resta tale, certissimo.
E quindi il dolore.

Penso che questo significhi che la mia anima deve morire.

E' chiaro che alla tua domanda di sicuro non posso certo rispondere io. Però parli di tante volte e non tutte le volte. A mio vedere, per quel che riguarda il male che gli uomini compiono si potrebbero disegnare due tipologie, a partire da un singolo individuo: una che comprende sia i capi di organizzazioni criminali sia i governi di tutte le nazioni ufficiali. Questo sarebbe un male di serie B, premeditato e comprensibile diciamo e certamente giustificabile da parte di quelli che lo compiono. Di morti ammazzati, comunque, ce n'è per tutti; c'è poi chi va di fino e chi di pesante. Poi ci sarebbe il male di serie A. Tanto per capirci quello evocato dal famoso racconto lungo: "Lo strano caso del dottor Jeckill e del signor Hyde", a mio vedere un piccolo gioiello in forma e contenuto. Ma evocato pure in una forma particolare in "Cuore di Tenebra" (alias "Apocalypse now" - Coppola) di Conrad tanto che le ultime parole di mr. Kurtz furono "l'orrore" ... quasi a commento di quel che aveva vissuto nella giungla perduta. C'è da dire pure che le due tipologie (serie A e serie B) potrebbero sussistere in una persona anche contemporaneamente generando così una tempesta perfetta di malefatte. Però dico che violentare le persone, oppure godere del male altrui, farsi erigere a Dio e giustificare nefandezze compiute a tuo nome, o altre cose che non mi vengono in mente, fanno parte di qualcosa che noi è difficile che si riesca a dominare, così come invece può senz'altro farsi per i mali di serie B. Ma questa azione malvagia non rappresenta la vera natura di una persona. Cioè, rappresenta "la vera natura" perché di fatto la persona agisce così. Ma se nelle mie intenzioni non fosse presente l'intenzione di agire in tal modo non vedo di cosa dovrei ritenermi in colpa. Certamente responsabile, e per questo, il dolore di aver fatto una cosa disdicevole ci sta tutto. Potrebbe pure essere che tu abbia l'intenzione, ma allora deve spiegarsi, nel tuo caso, perché tante volte e non sempre. Naturalmente tutto ciò dovrebbe stimolarci alla ricerca interiore della verità (causa) che fa emergere questo fenotipo malvagio. Un saluto
#1077
Storia / Re: Il mistero delle grandi menti del passato
17 Gennaio 2023, 19:16:03 PM
Secondo me l'opera del genio, a prescindere dai meriti che gli vengano conferiti, viene riconosciuta perché affascina. Affascina la sua forma e al tempo stesso il suo contenuto, là dove appunto questi si fondono. Nell'opera d'arte prevale l'estetica, nella teoria scientifica il contenuto, ma in ognuna di queste due è d'obbligo la presenza di tali componenti che sono tra loro complementari. Raggiungere il top in tutte e due le cose forse ne fa emergere il capolavoro.
Direi poi che lo sguardo è forse più per l'artista, mentre la mente per lo scienziato. Penso inoltre che l'intuizione, che sarebbe un momento di preveggenza comunque relativo alla conoscenza comprensiva pure delle sue sedimentazioni emotive, giunga temporalmente prima dell'opera, ovviamente. Lo scienziato la vivrebbe poi dimostrandola e l'artista al contrario, producendola, anche se a onor del vero tutti e due producono qualcosa ... ma questo dipende pure dal fatto che il tempo va sempre avanti
#1078
Citazione di: bobmax il 17 Gennaio 2023, 17:56:08 PMPenso di aver compreso almeno un poco il tuo approccio.

Sì, il relativismo non è mai superato del tutto.
Perché è animato dalla stessa nostra fede nella Verità. Che non ci permette di adagiarci su qualcosa di definitivo.

Tuttavia proprio questa fede richiede a noi di prendere posizione, di rischiare, in nome del Vero.
Che non conosciamo...

È come se il Vero dipendesse da noi.
E noi dal Vero.

D'altronde, che altro siamo, come essenza, se non la Verità?
Mi fa senz'altro piacere che tu abbia compreso qualcosa di me. Certo che bisogna prendere posizione in nome del Vero ... tu dici poi "che non conosciamo" ... noi conosciamo in parte noi stessi dico io, ma questo "in parte", secondo me, è dovuto tutto al fatto che noi non sappiamo come possiamo comportarci in determinati momenti critici; cioè noi pensiamo, speriamo, ma non v'è certezza fino all'ipotetica ora della verità che magari ci denuda in modo inaspettato e ripugnante. Però lo sappiamo benissimo cos'è il male e cos'è il bene, e dovremmo pure sapere come applicare questa formula nel caso volessimo seguire la norma di non fare agli altri quello che non vorresti fosse fatto a te. Un saluto
#1079
Citazione di: bobmax il 17 Gennaio 2023, 11:35:12 AMNon posso che rispettare la tua posizione.

Ho tuttavia l'impressione che la tua sia una fase, diciamo così, relativistica.

Il relativismo è un momento necessario.
Ma non può durare indefinitamente. Perché poi ne consegue il nostro vivere.

E allora la "verità" finisce di svolazzare. Se non in teoria, certamente nella vita pratica.
Allora, vivendo, o c'è l'assoluto (comunque inconoscibile) oppure il cinismo.
E' in parte vero Bob che io sono relativista, ma è in parte vero che sono un assolutista. E la chiave sta nell'aver io detto: "La verità poi sai benissimo che quando l'hai scoperta è già volata da qualche altra parte ... e lasciala che voli, forse la rincorreremo ancora".
Da un punto di vista filosofico io metto in discussione quello di cui siamo convinti fin dalla notte dei tempi dimenticati. Metto cioè in discussione il punto di riferimento di tutto il nostro parlare, ovvero il riferirsi alla realtà fuori di noi ... un inganno del demonio verrebbe quasi da dire ... ma lasciamo il demonio da parte, oppure no, mi identifico io col demonio. Ecco, la mia opinione è che questa che abbiamo vissuto fino a questo momento costituisce la verità del fatto che il nostro punto di riferimento è la "realtà esterna" e posso ben considerarla una sorta di verità assoluta, anche se in realtà non sarebbe vero. Infatti io la contraddico affermando il contrario. Pertanto anch'io starei affermando una verità assoluta, ma non è così, si tratta invece di un relativismo dal sapore temporale, un continuo gioco di tesi e antitesi, di dire e contraddire. Quella che chiamiamo sintesi è in realtà solo la base di accordo per una nuova tesi, per un nuovo dire. E allora magari qualcuno dirà "no! il principio non sta nel fuoco, ormai è già risaputo chi siamo. Il principio sta nell'acqua!" ... o chissà che altro si dirà. E' chiaro poi che il tempo che corre tra la tesi " quel fatto è andato così" e l'antitesi "no il fatto è andato cosà" e l'eventuale accordo per andare oltre non avrebbe la stessa dimensione temporale che dire "la realtà" sta fuori e la realtà "sta dentro". Per quel che mi riguarda inoltre, il concetto di verità, fintanto che si parla di essa, presuppone comunque un'aspettativa. Pertanto, se vivi nella verità non dovrebbe esserci il tempo. C'hai voglia prima che ci si arrivi a vivere senza il tempo, forse un giorno, mai dire mai. Ti ho chiarito un po' meglio la mia posizione?
Un saluto
#1080
Scienza e Tecnologia / Re: Il supercecchino!
17 Gennaio 2023, 14:23:01 PM
Se la storia fosse vera, secondo me il successo (sempre che di successo si tratti) dipenderebbe molto dalla scuola che possiede il cecchino. Chi è il cecchino insomma, la sua cultura e dove vive, ma soprattutto la sua scuola. Infine, se si affida di più alla tecnologia o all'intuito. Il fatto che avesse un cannocchiale un po' in difetto può dire qualcosa, ma pure l'anemometro di ottima marca. Secondo me è uno di scuola orientale