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Messaggi - paul11

#1066
Citazione di: PatrickEzechieleArt il 25 Giugno 2018, 19:01:47 PM
Ciao cari utenti del forum!

Oggi condivido con voi il mio nuovo dipinto:



Patrick Ezechiele, Sosta in riva al fiume, 06-2018, acrilico su tela, 50×70 cm

Questa è la mia interpretazione del fiume Isarco di Bolzano, visto dalle passeggiate. Da qui, si possono ammirare le nostre montagne e vedere qualche famiglia di anatre sostare in riva al fiume. A seconda del periodo vi sostano anche dei bellissimi gabbiani!

Cosa vi trasmette il quadro? cosa provate? cosa simboleggia per voi un momento come quello raffigurato nel quadro?

Se avete piacere, potete anche guardare il video dimostrativo: https://www.youtube.com/watch?v=V6BXE9ZhWSs

A presto, i miei migliori saluti.
........siamo anime nella corrente.
#1067
resistere Sgiombo................una vita di resistenza.

Citazione di: Phil il 22 Giugno 2018, 22:17:37 PMCome hai osservato, è squisitamente ironico che in un topic su verità, finzione e interpretazione, una delle frasi cardine della questione risulti a sua volta oggetto di perplessità; lo ha detto davvero? Ormai è come se l'avesse fatto, e forse non importa neanche più... P.s. Pare sia scritto nei "Frammenti postumi 1885-1887", p. 229.

Vero, ormai comunque sia è in "bocca" a Nietzsche e questo è un paradosso per Nietzsche e per chi lo studia.
Grazie per il suggerimento e adatto che sono un pignolo in fatto di ricerche,
ho cercato di tradurre dal tedesco cercando il termine "interpretationen" nei "Frammenti postumi".

NIETZSCHE- FRAMMENTI POSTUMI

(ricerca con il termine"interpretationen" nei frammenti postumi)

NF-1885,2 [108] - Frammenti postumi Autunno 1885 - Autunno 1886.
2 [108] Che il valore del mondo risieda nella nostra interpretazione (che forse altre interpretazioni sono possibili di quelle meramente umane) che le interpretazioni finora sono stime prospettiche, in virtù delle quali siamo nella vita, cioè nella volontà di potenza, di ricevere la crescita di potere, che ogni esaltazione degli uomini è il superamento di interpretazioni più ristrette, significa che ogni guadagno e l' espansione di potere che ne deriva solleva nuove prospettive e significa credere in nuovi orizzonti - questo passa attraverso i miei scritti.
Il mondo che ci riguarda è sbagliato, cioè non è un'esistenza fattuale, ma una poesia e un arrotondamento su una magra somma di osservazioni; è "nel fiume", come qualcosa che diventa, come una menzogna sempre mutevole che non si avvicina mai alla verità: perché non c'è "verità".

NF-1885,2 [109] - Frammenti postumi Autunno 1885 - Autunno 1886.
2 [109] L'"insensatezza degli eventi": la convinzione è il risultato di una visione della falsità di precedenti interpretazioni, una generalizzazione di impotenza e debolezza – nessuna fede necessaria. Presunzione dell'uomo: dove non vede il significato di negarlo!

NF-1885,2 [131] - Frammenti postumi Autunno 1885 - Autunno 1886.
Rousseau, la scienza dopo l'idealismo romantico spinozismo molto influente: 1) il tentativo di accontentarsi del mondo così com'è 2) la felicità e la conoscenza ingenuamente dipendenti (è l'espressione di una volontà di essere ottimisti, che tradisce una sofferenza profonda -) 3) tentativo di sbarazzarsi dell' ordine morale di "Dio", un mondo esistente prima della ragione ... "Quando l'uomo non si considera più malvagio smette di essere -" il bene e il male sono solo interpretazioni, e certamente non un fatto, non in se stesse. Si può venire dopo l'origine di questo tipo di interpretazione; Si può tentare di liberarsi dalla necessità radicata di interpretare moralmente, di liberarsi lentamente.

NF-1885,2 [185] - Frammenti postumi Autunno 1885 - Autunno 1886.
2 [185] (47) "Noi Immoralisti" veri critici all' ideale morale – l'uomo buono, il santo, il saggio - da diffamare le cosiddette cattive qualità – qual è il significato delle diverse interpretazioni morali? - Qual è il pericolo dell'interpretazione ora prevalente in Europa? - qual è la misura di ciò che può essere misurato?

NF-1886.7 [60] - Frammenti postumi Fine del 1886 - Primavera del 1887.
[60] Contro il positivismo, che si ferma al fenomeno, "ci sono solo fatti", direi: no, precisamente non esistono fatti , solo interpretazioni.Non possiamo trovare un fatto "in sé": forse è una sciocchezza voler qualcosa del genere. "È tutto soggettivo", tu dici: ma anche quella è interpretazione, il "soggetto" non è dato, ma qualcosa di aggiunto-fittizio, dietro di esso. Alla fine è necessario mettere l'interprete dietro l'interpretazione?


Rimango del mio parere, il modo di esprimersi di Nietzsche è come se fosse in "sospensione"; c'è il concetto, l'anti concetto, c'è estetica, e anti estetica, spiritualità ed emozione e anti spiritualità e e anti emozione.
Rimane ne dominio dell'ambigua(nel senso che vi sono più descrizioni e definizioni) concettualità, è anticitazionale perchè Nietzche, e quì rimane nel paradosso, può solo essere  
a sua volta interpretato.E' dentro un sistema a specchi
#1068
ciao Epicurus,
infatti avevo stampato e letto ieri il testo di Nietzsche; ho letto altri articoli di giornali di Umberto Eco nel periodo del neo realismo(non cinematografico), portato avanti qualche anno fa dal filosofo Ferraris, discepolo di Vattimo, e quest'ultimo prende le distanze dalla posizione del suo allievo ; infine ho letto un altrettanto articolo interessante di Severino(mi pare su Repubblica) dove racconta di uno scambi odi vedute ad una cena fra lui ,Eco e Ferraris.

Il grande problema epistemologico del rapporto o meglio relazione, fra nostra mente e realtà, con i relativi strumenti del linguaggio
sono tutt'ora in corso d'opera(è un'ovvietà la mia). Perchè,come sai, è difficile dire cosa significa oggettivamente realtà.La filosofia della mente. la soggettività, a sua volta è una problematica; infine il linguaggio che è lo strumento relazionale fra mente e oggetto(semiologia o semiotica, logica ,filosofia analitica o del linguaggio e chi come Nietzsche, ma non solo,  ci pone, anche e non solo, l'intuizione e quindi l'estetica.
Ci sono molte posizioni e "sottoposizioni" all'interno di stesse correnti di pensiero, e per quanto ne sappia ognuna ha delle sue buone ragioni  ma che da sole non reggono la sfida epistemologica.
Ne sappiamo di più oggi grazie agli effetti, non conoscendo tutt'ora le cause, intesa quest'ultima come"fenomenologia della mente umana".Si sa come "convincere" le persone, gli effetti psicologici testati. l'uso di simboli e parole e molto utilizzate nelle pratiche comunicative.
Il primo e vero enigma riguarda l'uomo "come è fatto".
#1069
E' paradossale........
ma quando e dove risulta che Nietzsche abbia testualmente scritto"...la verità è finzione e tutto è interpretazione"?
Se qualcuno sa darmi l'indicazione ne sarei felice.
Se così non fosse risulterebbe ancora una volta che è stata messa in "bocca " a qualcuno, in questo caso Nietzsche, un'attribuzione deduttiva a sua volta interpretativa del pensiero di Nietzsche.
Quest'ultimo nel testo a cui fa riferimento U.Eco, ed è un testo gnoseologico od epistemologico qual dir si voglia, inizia col dire che
l'uomo utilizza la simulazione in quel misero intelletto, per far illudere lo stesso uomo di poter arrivare a capire una verità/realtà.
Mette in discussione il rapporto percettivo realtà/intelletto, mette in discussione il sistema linguistico e concettuale, tant'è che in sintesi sposa l'intuizione e non la logica, volge verso l'estetica. Essendo questo scritto circa del 1873 e sono solo nel decennio successivo i suoi
più acclamati scritti, dimostrano il motivo per cui utilizzerà la via dell'aforisma piuttosto della via concettuale nelle sue ,diciamo così ,tesi.
Per chiarezza, il sottoscritta non è un apologeta o un fan di Nietzsche.
Nietzsche non è un idealista, tutt'altro. L'idealismo oggi è cosa striminzita nel panorama culturale.
Non confonderei il criticismo di Kant con il successivo idealismo di Hegel.

Dal mio semplice balcone sul mondo ritengo che nessuna strada epistemologica può giungere all'episteme da sola.
Non può farlo la sola metafisica, nemmeno la scienza attuale, nemmeno la logica da sola, così come la filosofia del linguaggio, ma semmai tutte, nessuna esclusa, possono contribuire ad avvicinare  i due concetti di verità e realtà.

Più banalmente  e abbassando il livello culturale, il "sistema di credenza" è basato sull'autorità, autorevolezza, fiducia del "dicitore", da parte di colui che recepisce un messaggio, un evento, un'informazione.Sono i nostri genitori che da piccoli ci hanno detto che........
è la maestra, il professore che ci hanno insegnato che...........è il prete che ci ha detto che.......sono i telegiornali.....quel giornale o quella rivista importante che..........Tanto più è credibile il dicitore e tanto più è estensivo il messaggio recepito .Tanto più si ha fiducia del parlante e tanto più la credenza si salda in noi mentalmente.
E' altrettanto chiaro che un elemento di nuova informazione deve a sua volta avere una coerenza con le nostre preesistenti credenze.
"Gli ebrei mangiano i bambini"(si diceva anche dei comunisti.....) si scontra con la Torà che descrive le ritualità ,prescrizioni, comportamenti da tenere.
Quindi ci crede o chi ha un astio contro gli ebrei e nello stesso tempo non conosce la loro storia e costumi. 
Il ricevente deve quindi avere delle precondizioni di deficit culturale affinchè possa essere ricettivo un falso concetto una falsa notizia, ecc.

Nel marketing si divide la pubblicità del prodotto e quella del logo, del marchio societario.
Avere un marchio credibile e non "sputtanato", significa che i suoi prodotti sono attendibili
#1070
Dizionari e vocabolari delle parole ne esistono  a moltitudine, invece un manuale di matematica è praticamente eterno.
Aperion h ascritto un ottimo post nella discussione parallela, ma deve andare a molto prima dei greci, diversamente non si spiegano architetture complesse in India, Egitto, Sumerico-Accadico, o si pensa che stiano in piedi ancora oggi per pura casualità?
Conoscevano la trigonometria una civiltà almeno alla pari con la nostra, poi  hanno passato le conoscenze ad un genere umano nascente e "deficiente" come quello attuale.

E' un pre-linguaggio, la matematica, e forse è su questo che si innesta poi la parola, non sono separati hanno un'origine comune.
Ma se la parola è onomatopeica originariamente, l'ambiguità dell'etimo è nella mediazione fra il segno e il significato che invece la matematica non ha. Basta che rispetti una cadenza, un ritmo perchè è davvero molto simile alla "logica" di una formazione di un cristallo, di come le piante a seconda della famiglia ripartono sul fusto le foglie, insomma sembrerebbe che la natura segua un ordine, in cui l'analogismo del nostro cervello si confà. E non importa se sia binario, ottale, decimale, esadecimale, ecc. basta che rispetti regole di cadenze e ritmi, perchè anche tempo e spazio sono modellabili dalla matematica, sono rappresentabili

Se incontrassimo una razza intelligente su qualche esopianeta per l'universo, riusciremmo a comunicare prima con i numeri o con le parole?
#1071
Perfettamente d'accordo con Donquixote.
L'agape è utilizzato più di 300 volte nel Nuovo Testamento.
S. Paolo è fra i migliori interpreti. Risale al sacrifico del Cristo sulla croce per tutta l'umanità: stolto  e saggio, amico e nemico,
credente o non credente, è l'atto di fiducia verso l'umanità in termini universali .
E' la forma d'amore che nasce dal Padre e viene  instillato dallo Spirito Santo e incarnatosi nel Figlio sulla croce: è quindi lo spirito e il corpo.E' un amore totalizzante, "disarmante".

C'è un passo nella Didachè, uno scritto fra il 1° e il 2° sec. dopo Cristo, e forse  contemporaneo alla stesura dei vangeli  nella traduzione di M.Pesce è:
« [...] Benedite quelli che vi maledicono e pregate per i vostri nemici, digiunate poi per quelli che vi perseguitano. Quale grazia c'è, infatti, se amate quelli che vi amano? Forse non fanno lo stesso anche le genti? Voi invece comportatevi amorevolmente con quelli che vi odiano e non avrete nemico. »
#1072
Citazione di: Jacopus il 14 Giugno 2018, 20:34:56 PM
A Resta comunque senza risposta la domanda "Cosa fare?".
questa domanda che è ormai una tipica figura retorica è contraddittoria nel sistema giuridico occidentale.
Ti lascia la libertà di sfruttare un migrante ,per sentirti magari dire che sei un benefattore che da lavoro e toglie i balordi dalla strada,ma dall'altra classifica i sans papier ,i borderline in base a come arrivano e da dove arrivano.Se prendessero un aereo di linea come tutti, invece di imbarcarsi,gli ipocriti li rispedirebbero in patria perchè sarebbero  classificati come turisti e a tempo.E' la modalità che fa il giuridico è la finzione che diventa ipocrisia.E la classificazione che fa il povero e il ricco, lo stanziale o il migrante.
per cui il cosa fare in questo sistema giuridico dove l'agente attivo delega la sua possibilità o responsabilità al sistema giuridico-politico-economico nel momento in cui delega diventa agente passivo e quindi spettatore.Aspettiamo la prossima glaciazione quando il Mediterraneo non sarà acqua ,ma una pista da fondo.
#1073
Citazione di: davintro il 14 Giugno 2018, 22:16:26 PM..................
Ecco perché a mio avviso l'esistenza dell'Assoluto avrebbe vera ragion d'essere solo come esistenza trascendente, causa di se stessa, e responsabile dell'esistenza degli enti relativi, relativi nel senso di contingenti, in quanto traggono la loro ragion d'essere dall'Assoluto anziché da essi stessi (qua in occidente tale modello si è sviluppato in rapporto con l'ispirazione della teologia giudaico-cristiana, col suo dualismo tra Dio Principio primo e creatore dell'Universo, e mondo creato e contingente, ma ciò non esclude che possa essere supportato anche in un contesto "laico", senza aderire a una determinata dottrina o teologia). Dunque, dal punto di vista esistenziale l'identificazione totalità-assoluto andrebbe superata, o quantomeno rivista... l'assoluto esisterebbe come totalità non nel senso di essere l'unità di tutti gli enti, immanente e non distinta da essi, ma nel senso che sarebbe quell'ente da cui la totalità delle cose deriva, ciascuna relativa, dato che qualunque cosa non ad esso subordinata finirebbe necessariamente per limitarlo, e quindi negarlo come "assoluto", cioè come realtà sciolta e indipendente.


quasi ci siamo.........
L'Assoluto è pensabile solo concettualmente non dalla percezione del sensibile
A sua volta ogni fenomeno, evento fisico che prima di tutto percepiamo sensorialmente viene concettualmente codificato.Che cosa è una categorizzazione quando dico regno animale, regno vegetale, regno minerale, se non la totalità per ogni regno.e se unisco i tre regni(o se vuoi i tre insiemi) non ottengo la totalità?.Il movimento deduttivo è legare il percettivo sensoriale al concetto mentale del pensiero e per far questo la mente confronta definizioni dichiarazioni proprietà comparative,
Tutto ciò che è conosciuto dall'uomo è all'interno di classificazioni e una legge fisica non è altro che la sintesi di  event, fenomeni con proprietà comuni.ma il problema è proprio quì nelle relazioni fra i vari elementi delle manifestazioni del sensibile,
perchè ogni conoscenza addizionata rimette in discussione le classificazioni interne come la scoperta di una pianta o di un animale oppure ancor di più si muta il criterio di classificazione.Il vero problema scientifico e non filosofico è perdersi nelle conoscenze addizionali di nuovi eventi, ma che non possono invece mettere in discussione la Totalità o l'Assoluto.E' il relativo che continuamente rincorre nuove conoscenze addizionali, perchè aggiunge nuovi elementi nei sottoinsiemi che devono essere funzionalmente ricollegati, ricategorizzati. Ma l'insieme Totale per suo concetto costitutivo non muta la sua essenza per una nuovo elemento scoperto, perchè l'universo se volessimo dare un nome al Totale comprende anche il non conosciuto o quello che ancora dovrà essere conosciuto
#1074
Citazione di: viator il 14 Giugno 2018, 22:06:24 PM


Se poi qualcuno obietterà che l'essere non è entità e concetto esclusivamente energetico, lo invito a citarmi un qualsiasi fenomeno o condizione che può "essere" anche in assenza di energia. (le sedie son fatte di atomi animati da forsennata energia interna....i concetti non si generano senza energia elettrochimica neuronale né si trasmettono senza energie di altro genere).
il problema non è ammettere l'ignoranza, anzi è un ottimo punto di partenza.E' il dire castronerie nell'ignoranza che genera confusione.

Da dove nasce l'energia? Ma tu che ci fai nel mondo, oltre a bere, mangiare, dormire, ecc. ?Hai una mente per suppellettile?A che cosa servirebbe mai avere una mente?
Sì ci sono parecchi testi pallosi anche nella filosofia, si tratta di cercare pensatori intelligenti.Quellii pallosi sono incomprensibili perchè il loro pensiero è controrto.
#1075
salve Viator.
semplicemente se fingi di piacerti la filosofia e ne tratti gli argomenti in senso pratico potresti chiedere all'operatore in fabbrica
o al migrante sul barcone cosa ne pensa del relativo, assoluto e totalità e ne avrai risposte confacenti al suo uopo.

salve Phil,
 la tua risposta è onesta e anche se non è, ma non è questo il problema, in accordo a quel che penso, dici bene sul "senso comune"
dell'uomo della strada. Ma sbagli.

Il fatto che il sottoscritto sappia muoversi in ambiti apparentemente diversi (perchè lo sono solo apparentemente)fra la filosofia e la scienza, fra la religione, il diritto, la politica e l''economia è perchè esiste un solo dispositivo culturale che fa da cappello a tutta la conoscenza dell'uomo occidentale: è il come(no il cosa) interpreta i domini-
Un problema deriva da come si insegnano a scuola, università le discipline ,fra cui la filosofia: da schifo.
Perchè l'accademismo è autoreferenziale , per cui chiedere come Platone o Kant avrebbero interpretato relativo, assoluto e totalità è rimanere nell'ambito accademico, ma invece un altro conto è dire  ci sono istituti giuridici, economici, modelli scientifici che assumono ancora i concetti di relativo, assoluto e totalità? La VERA filosofia è dinamica, ma i odcenti essendo ignoranti mentalmente, ma bravi nozionisticamente sanno solo definizioni, descrizioni interne alla filoafia e sono quindi fuori dal mondo.
I veri filosfi e pensatori, da Nietzsche, Heidegger ad altri pensatori come Foucoult,  Deleuze, e Benjamin, Agamben, hanno capito che la visione epistemologica in toto, della filosofia, delle scienze, della religioni, sino alle pratiche giuriidche economiche pelitche, hanno alla base ancora visioni millenarie soprattutto nella fase fra l'ellenismo greco e la nascita dell'impero romano, quando interagiscono le forme filosofiche della Grecia con la nascita del diritto romano latino dell'Impero romano e il nascente cristianesimo.Queste tre componenti hanno agito e tutt'ora agiscono senza che i contemporanei ne siano consapevoli sul "come" teorizziamo e pratichiamo qualunque cosa del mondo e nel mondo. Per fortuna ogi ci sono bravi studiosi, anche scienziati, che stanno allargando  il l oro orizzonte, nel momento in cui stanno entrando in crisi tutti i modelli e istituti culturali che sono alla base di tutto il saper pensare e il saper fare.A chi è digiuno di filosfia consiglierei un contemporaneo Giorgio Agamben, non perchè mi piaccia o sia d'accordo con il suo pensiero, ma perchè è quasi sconoscuto in Italia ma chiamato in USA, Germania, e Francia a tenere lezioni sulle dinamiche culturali di cui poc'anzi scrivevo.
La metafisica presa in sè e per sè (se così intendete l' assoluto) e le scienze moderne in sè e per sè(se così intendete il relativo),ci d raccontano parziali verità che non possono essere verità, perchè la metafisica ha necessità dell'esistenza pratica per confermare
le sue tesi e le scienze a loro volta non possono restringere il ruolo cconoscitivo all'esercizio del fine, è giusto solo ciò che è comprovabile,saremmo ancora alla preistoria.il grande scienziato è prima di tutto un visionario che intuisce dal suo sapere esperienziale quale strada percorrere e anticipare ciò che confermerà il tempo storico, lo è in politica lo statista, non il politico di due soldi, sanno pensare "in grande" e non nelle ristrettezze della mera disciplina in cui sono collocati.Ribadisco i grandi matematici e scienziati sono filosofi quasi per necessità, perchè vanno oltre il pensiero a loro contemporaneo.
Infine quindi non sono solo la metafisica o solo la filosofia quando si autoreferenzia, così come non lo è la scienza e le varie discipline contemporanee che daranno risposte alla crisi prima di tutto culturale su come gestire l'intera umanità dai problemi attuali che ci arrivano ai prossimi a venire.Abbiamo necessità, questo è ciò che "sento" di dialettica, di interazione, di interdisciplinarietà, senza che il filosofo o lo scienziato si arroghino superiorità.
Non dimenticherei che è la filosofia che ha voluto questo tipo di scienza nella modernità.Le scienze così come oggi vengono studiate e praticate, le ha volute a appoggiate la filosofia.Quindi, sarà strano, ma se si addita la colpa alle scienze in realtà lo si deve fare al mittente che sono stati  i filosofi che spostarono verso le pratiche verso un antropocentrismo la visione ,mentre gli istituti giuridici ed economici si stavano trasformando dal medioevo all'umanesimo e la futura rivoluzione industriale e tecnologica.
#1076
Citazione di: anthonyi il 14 Giugno 2018, 06:47:27 AM


Ciao paul11, mi sa che hai una visione idilliaca della natura, nella gran parte delle specie il maschio si accoppia forzando le titubanze della femmina, e vi è in questo una logica biologica perché favorisce l'accoppiamento dei maschi più forti e decisi.
Comunque qui non si parla di biologia ma di istituzioni, tu dici che ogni essere umano ha diritti per nascita, ma questi diritti sussistono solo se sono mantenuti in piedi da sistemi culturali e istituzionali.
Quella cultura occidentale che tu sembri disprezzare tanto (E mi domando in quale contesto culturale tu sia stato educato per fare questi interessanti ragionamenti) è l'unica, per quello che mi risulta, che abbia costruito un sistema di diritti individuali.
C'è una cosa che dici che io condivido, loro cercano una scorciatoia, e in questo vi è una precisa logica economica, ma questo non lo hanno certo imparato dalla civiltà occidentale il cui sviluppo e benessere è stato determinato da una progressiva accumulazione di esperienza che si è trasformata in educazione ordinaria della quale noi tutti usufruiamo, anche tu.
Si tratta di un processo lungo, che è durato secoli, e che non può essere sostituito, per i cosiddetti migranti, da qualche ora di lezione finalizzata all'integrazione, anche perché la presenza nel territorio offre delle scorciatoie come la richiesta di elemosina che dalle mie parti è la più diffusa, e, per i più dritti, lo spaccio di droga.
Certo ci sono anche quelli che svolgono attività lavorative socialmente utili al nero ma quelli anch'io sono d'accordo a tutelarli, a tutelarli sul serio.
La migrazione verso l'Europa c'è stata e ci sarà, quello che però bisogna evitare ad ogni costo è la "cultura" dei barconi, di quelli che si mettono su un canotto nel Mediterraneo per esercitare un ricatto morale nei confronti della cultura Europea, che non rispettano le regole, ma sfruttano le regole.
Forse hai ragione nel dire che la nostra società è decadente, così come era decadente la società romana del tardo impero, i Romani usavano accettare immigrati a condizione che si creassero condizioni di integrazione, e avevano ragione, perché quando questa integrazione non ha più funzionato bene allora è stata la fine di Roma.
Un saluto
ciao anthonyi,
nei mammiferi se una femmina non va in calore, hai voglia che i maschi riescano ad accoppiarsi.I ferormoni segnalano lo stato di ricettività delle femmine.
Se vuoi è una regola del governo della natura che fa sì che durante stagioni determinate le femmine vadano in calore e i cuccioli ,generalmente, nascano in un periodo di abbondanza di cibo.Difficilmente nasce prole durante l'inverno.

Come avevo scritto, so benissimo che il problema della migrazione in ambito umano è molto più complesso.
Ne avevo scritto in un precedente topic e con una posizione se vuoi non certo accomodante per i migranti economici, sottolineo economici.
Non disprezzo la nostra cultura, semmai ritengo che l'uomo occidentale storicamente dato è un guerrafondaio che tende ad esteriorizzare la propria conoscenza.Ne sortisce una persona poco affidabile con le altre culture,deve prevalere, e tende ad applicare la propria conoscenza all'esterno senza interiorizzare. E' un discorso lungo......il cui risultato è che le verità sono esterne a lui, quindi ha applicato moto meglio la tecnica sulla natura ed è quindi tecnologicamente molto più evoluto.
Gli manca quel pensiero riflessivo e un indole più pacifica che forse gli renderebbe più semplice vivere meglio.L'uomo occidentale tende a costruirsi "istituti" culturali, giuridici   in cui ha impantanato se stesso.

La risposta che ho dato sulla visone cristiana è il fondamento del pensiero.
Dopodichè c'è la complessità pratica:
1) non sono componenti delle tribù africane che vivono in maniera"selvaggia" a imbarscrsi, ma sono popolazioni contaminate
dalla cultura occidentale.Non sono pigmei o zulù, tanto per intenderci
2) c'è  una più o meno  sottaciuta volontà europea di rinsanguare la popolazione vetusta indigena.
Il fatto che continuino i media a farci osservare che ci sono più morti che nascite  è il tentativo di convincere che almeno per una ragione la migrazione è accettabile.In Germania sono messi peggio di noi da questo punto di vista.
3) la posizione di Salvini è giusta.
a) perchè l'italia ha accettato con il PD a suo tempo(e per questo ha pagato elettoralmente) una forte recezione dei migranti.
b) perchè il giro di denaro che la UE stanzia sui migranti è stato gestito anche da cooperative mafiose(ricorderei che i primi migranti che sbarcavano sulle coste italiane quasi erano rigettati in mare dalla popolazione locale, poi hanno costruito invece statue= è arrivata una pioggia di denaro nelle popolazioni costieri locali dove sbarcavano i migranti)
c) sono intervenute Caritas e quant'altro a prendersi fette del denaro UE
d) gli altri stati, Spagna in testa visto che è prospiciente alle coste africane, hanno accolto un basso tasso di migranti.

Si tratta di capire quanto un sistema(Italia) può tollerare in percentuale una migrazione.
Perchè è naturale e giuridicamente accettabile che un migrante se vuole stabilizzarsi deve avere una vita propria, lavoro, cibo, alloggio, figli che frequentano la scuola,ecc.

Si tratta quindi come itali di regolarizzare i flussi avendo presente quanti migranti possiamo ricevere rispetto ala popolazione italiana.

Il resto dei migranti li accolgano tutti gli stati europei in funzione di una tolleranza in percentuale sulla popolazione stabilita in sede europea

Cosa ci sia dietro alle ONG che si permettono di acquistare navi, equipaggi e per quanto vi siano volontari, sono pagati e con vitto e alloggio, e battono bandiera chi olandese, chi tedesca, ecc compreso quel furbacchione di Soros.....non è affatto trasparente.
#1077
Citazione di: viator il 13 Giugno 2018, 23:30:50 PM
Salve Paul11. Ma per vivere e "progredire" a livello collettivo e pratico non occorre essere consapevoli di Assoluto e Totalità.

La superfluità di questi concetti discende dalla loro immodificabilità, dalla certezza che essi esisteranno sempre qualsiasi cosa avvenga. Se uno ha la granitica certezza che godrà sempre di tre pasti sicuri al giorno, anche se il nutrirsi è bisogno essenziale, egli se ne sbatterà di ciò fino a dimenticarsene o perfino a giungere a negare l'indispensabilità del cibo, visto che non ha mai conosciuto la fame.

Se un altro crede graniticamente in Dio, perché mai dovrebbe mettersi a meditare su ciò che per lui è un dato di fatto indiscutibile ?

Questi ora descritti sono gli l'aspetti opposti dell'effetto che genera la lamentata indifferenza dei tecnici per la speculazione filosofica.

Nella realtà poi sarà proprio invece chi non ha problemi di sopravvivenza a potersi dedicare - a livello però individuale ed esistenziale - a riflessioni così improduttive come quelle su Assoluto e Totalità.

La riflessione filosofica è solo una specie di ginnastica che serve a mantenere ben toniche le funzioni mentali una volta che queste non risultino "spremute" da circostanze esteriori troppo avverse. Serve a mantenere ben oliata la capacità di astrazione, la quale è la madre delle utopie, 999.999 delle quali non serviranno ad un fico secco mentre la milionesima cambierà il mondo.
salve viator,,
sei un paradosso vivente e trovo paradossale cosa sta diventando il forum in generale.
Sei l'anfitrione che nel forum FILOSOFIA  ha posto questo topic e poi scrivi che non vale la pena fare filosofia   o peggio discuterne in termini filosofici perchè sei un "pratico"?
Ma se non ami la filosofia e lo dico in generale a coloro che scrivono nel forum filosofia, perchè non ponete il topic in SCIENZA E TECNOLOGIA?
Pitagora andava a scuola alla Cambridge University la scuola della Stoà degli stoici che hanno costituito la logica proposizionale  era presso la Oxford University e Democrito quello dell'atomos era al Cern di Ginevra.
#1078
Citazione di: Phil il 13 Giugno 2018, 18:07:31 PM


Citazione di: paul11 il 12 Giugno 2018, 21:33:17 PM
alcuni dispositivi culturali di cui si occupa la filosofia, e non le scienze moderne, possono operare attraverso la "finzione".Riescono ad aggirare, senza rimuoverli, i paradossi , le antinomie e le aporie.
Le scienze naturali moderne non possono permettersi "licenze poetiche" o prospettive estetizzate (come fa invece Severino, su cui ho già spiegato le mie umili perplessità nell'altro topic), quelle umanistiche invece si, e talvolta indugiano nel trastullarsene. Il filosofo spesso dipinge orizzonti di senso credendo di scattare foto, è un artista che si crede scienziato (ben diverso è il caso dello scienziato che decide, consapevolmente, di essere anche artista per hobby).
Secondo me, la questione che intorbida le acque della ricerca filosofica, è che in qualche filosofia circola ancora il vizio residuo di voler usare le categorie forti di "vero" e "falso" come molti secoli fa, anche se è ormai lampante che la pratica della verifica e della falsificazione non è affatto disciplina filosofica (e anche la teoria di tali procedure riguarda solo alcuni ambiti, non tutti quelli della filosofia "classica").
Le riflessioni più "fertili" dei filosofi attuali non sono forse quelle che non trattano della Verità?

Il rischio, come hai notato, è che ci si ritrovi a braccare le tracce di una verità "trasformista", mutevole quando la si vorrebbe invece muta, immobile ed eterna.
Certo, c'è stata un'epoca in cui i sapienti erano sia filosofi (edificatori di strutture di senso) che scienziati (studiosi della cosiddetta "realtà"), ma con il graduale settorializzazione del sapere, il filosofare odierno inizia (faticosamente e a focolai sparsi) a rendersi conto di non essere (più) studioso/studente delle verità ultime (semmai ve ne siano...). Dico ciò senza voler svalutare la filosofia; come se non fosse una parimenti nobile (ed imperitura) "mission" quella di dare (non trovare) un senso all'esistere, alla relazione uomo/uomo e uomo/mondo, etc. in fondo anche la scienza, se riusciamo a vederla dall'esterno dell'"umanesimo" che ci accompagna spontaneamente, è un divertissement di creature comunque mortali.
Durante la mia vita lavorativa in cui il mio ruolo è molto matematico, ho conosciuto parecchi ingegneri, dottori specialsti, capi del personale, formatori, dirigenti, che più che fare istogrammi, problem solving con un grafico di Pareto o un diagrrmma causa effetto, non sanno fare.Io li definisco i cretini intelligenti, perchè fuori dal loro ambito sono incapaci di "licenze poetiche" e di filosofeggiare.La scienza e l'industria, o se vogliamo l'industrializzazione della scienza sono dentro lo stesso dispositivo culturale chiamato tecnica.
Se si pensa come scrive il titolo del forum di argomentare in termini scientifici moderni il relativo con l'assoluto e la totalità, purtroppo mancano "prove" fisiche il risultato comprova i metodi.Peccato che è stata la filosofia a costruire postulati, enunciati, logica, matematica(nella scuola di Platone si entrava solo se si conosceva la matematica).Oggi gli ignoranti intelligenti che capiscono meno di un'alfabeta di una generazione fa come va il mondo e come va gestita la vita e l'economia famigliare, sono quelli che pretendono di fare conoscenza.
Ma va bene così..........andiamo pure avanti, nella relativa falsificazione, nella assoluta ignoranza  e nella totale ipocrisia.
Scusate ma io sono diretto e odio i giri di parole e sono abituato a dichiarare ciò che penso.Ma l'onestà ormai è un lusso.
#1079
Citazione di: Socrate78 il 06 Febbraio 2018, 19:43:59 PM
Io credo che tra le più gravi storture della religione e della filosofia ci sia l'antropocentrismo, cioè la convinzione che l'uomo sia QUALITRATIVAMENTE superiore agli animali e alle altre creature esistenti sul pianeta. L'antropocentrismo genera tracotanza e superbia, fa in modo che l'uomo si senta in diritto di prevaricare sugli altri esseri visi come inferiori e secondo me genera assurdità, come la credenza superstiziosa di molte religioni secondo cui l'uomo è dotato di anima mentre gli animali ne sarebbero privi. L'uomo è sicuramente più evoluto cerebralmente, ha capacità di astrazione superiori, ma la materia di cui noi siamo fatti è la stessa di cui anche una pianta è dotata: non siamo costituiti da qualcosa di alieno, gli atomi e gli elettroni sono gli stessi. Anche la credenza nell'esistenza di un Io individuale secondo me è illusoria e per certi aspetti dannosa: essa, pur essendo utile allo sviluppo della nostra personalità,  fa sì che ci sentiamo separati dalla natura e dalle cose, e in nome di questo Ego rischiamo di prevaricare, mentre dovremmo al limite solo accrescere la nostra consapevolezza per migliorare la nostra vita e quella altrui. Anche voi credete che l'antropocentrismo sia falso?
ciao Socrate 78,
hai ragione.
Ho letto alcuni commenti del topic e non seguono il contesto del pensiero storico filosofico e religioso.
Prima della modernità che ha costruito l'antropocentrismo grazie all'illusione umanista che ci sta portando verso un baratro, la cultura era focalizzata nella religione nei tre domini:divino, natura, umano che in filosofia corrispondevano al nomos, alla natura, alla polis. Allora si parlava del rapporto psiche( che in verità è psuchè) con il nous(quest'ultimo è un concetto perso e ridefinito appunto antropologicamente dalla storia occidentale).
In sintesi l'uomo doveva seguire gli ordini e le regole che apparivano dalla natura e dal cielo(nelle religioni dalle rivelazioni delle sacre scritture divine). Questo limitava perchè regolava e ordinava l'uomo in quanto la polis doveva seguire un ordine organizzativo sociale il cui punto di riferimento era "esterno" all'uomo.
L'antropocentrismo, per farla breve, lo dice il termine, "centra" su se stessi il parametro di riferimento, spacciando per liberazione il disfarsi delle culture che avevano insegnato il senso del limite.Così l'esaltazione umana della propria particolarità finisce non solo per non avere un limite, ma di rovesciare le regole di natura, di dichiarare vero e giusto ciò che prima era falso e ingiusto.
Ne sortisce la natura egoistica umana, che se prima era limitata e contenuta dell'ordine sociale della polis, ora il singolo si oppone alla volontà generale, perchè l'antropocentrismo esalta il singolo non il sociale, esalta le culture del profitto non delle comunità, esalta lo sfruttamento non l'armonia fra energia naturale e ambiente e nostro uso della natura.
La fine dell'antropocentrismo è l'uomo solo, con il suo consolatorio egoismo che lo porterà alla distruzione di se stesso
#1080
Citazione di: anthonyi il 13 Giugno 2018, 07:08:00 AM
Citazione di: paul11 il 13 Giugno 2018, 01:23:06 AM

Migrare è naturale.................tutti hanno un diritto....ma so anche che la risposta dovrebbe essere più complessa, ma perchè siamo inadeguati, impreparati con i vecchi dispositivi culturali a dare risposte vere.

Ciao paul11, migrare è naturale così come lo è uccidere e violentare una femmina della tua specie.
Le frontiere sono certamente una costruzione artificiale umana, così come lo sono gli stati e tutte le istituzioni, ma proprio per questo bisogna difenderli perché un ritorno allo stato di natura è sempre possibile.
Un saluto.
ciao anthonyi
non mi risulta che sia naturale uccidere e violentare le donne.L'atto d'amare è accompagnato dal piacere e se i figli nascono
è perchè è naturale e non solo nel genere umano.
E'quarant'anni che sento parlare di cooperazione internazionale.
Ogni essere umano ha diritto per nascita ad una dignità.
Se oggi e lo capisco benissimo per la sua complessità, è difficile gestire una migrazione che è più economica che da profughi
è grazie all'egoismo, al profitto, alla volontà di potenza, della cultura occidentale.
Se la migrazione fosse un "male"è anche nostra colpa.Se gli africani oggi ci vogliono imitare vedendo ricchezza più facile da ottenere che dove sono originari, è la scorciatoia che la nostra cultura ha insegnato al mondo intero e che appunto il mondo intero sta seguendo e decadendo.
Forse alla fine di questa decadenza una volta sbattuta la testa  come un bambino con i problemi da noi stessi costruiti  ricominceremo ad imparare a camminare.