«Acquaintance» significa «conoscenza» nel senso di familiarità, sia nel senso di essere un familiare o un conoscente, sia nel senso di avere dimestichezza ed esperienza di/con qualcosa; in filosofia il concetto è solitamente contrapposto a «descrizione», in ambito gnoseologico (as es. Russell distingue «conoscenza per descrizione» e «conoscenza diretta-acquaintance», intesa come evidenza empirica non inferenziale, apodittica).
L'"acquaintance" (virgolettata perché richiederebbe una coscienza, una mente, etc.) umanamente indotta in GPT-3 non può che essere quella dagli stereotipi e del comun parlare (cosa c'è di più demoscopicamente familiare?). GPT-3 non ha "filtro critico" quindi viene inevitabilmente (sovra)alimentata dalla ridondanza mediatica, dalla ricorrenza statistica di alcuni temi e approcci; l'AI rischia quindi di ritrovarsi a (ri)elaborare discorsi emotivi più che razionali, cliché culturali piuttosto che analisi sistemiche, "euristiche della pancia" piuttosto che disamine ponderate.
A suo modo, GPT-3 è l'algoritmo che calcola la mediocrità umana elevata alla potenza di wikipedia.
Anche se delle volte sa andare ben oltre; le ho chiesto cosa ne pensa del Covid-19 (cliccare sull'immagine per ingrandirla):

Direi che se anche GPT-3 supera il test di Turing, per quello di cultura generale non è ancora pronta: nonostante il Covid-19 sia una presenza abbastanza virale in rete, qui viene inteso come un robot che svolge funzioni domestiche, necessita di cibo e acqua(!) ed è protagonista di un impiego crescente da cui gli umani sono dipendenti. La stessa GPT-3 "consiglia" agli umani di «riprendere il controllo delle proprie abitazioni ed essere motivati nell'imparare attività basilari come cucinare, pulire e accudire». O GPT-3 sta citando una pagina di un libro di fantascienza (che abbia confuso Covid-19 con C3-PO di Guerre Stellari?) o ci sta ammonendo profeticamente sui rischi della domotica avanzata; di certo non sta parlando del Covid (che abbia appreso anche ad andare fuori tema o abbia addirittura già dei lapsus freudiani?).
L'"acquaintance" (virgolettata perché richiederebbe una coscienza, una mente, etc.) umanamente indotta in GPT-3 non può che essere quella dagli stereotipi e del comun parlare (cosa c'è di più demoscopicamente familiare?). GPT-3 non ha "filtro critico" quindi viene inevitabilmente (sovra)alimentata dalla ridondanza mediatica, dalla ricorrenza statistica di alcuni temi e approcci; l'AI rischia quindi di ritrovarsi a (ri)elaborare discorsi emotivi più che razionali, cliché culturali piuttosto che analisi sistemiche, "euristiche della pancia" piuttosto che disamine ponderate.
A suo modo, GPT-3 è l'algoritmo che calcola la mediocrità umana elevata alla potenza di wikipedia.
Anche se delle volte sa andare ben oltre; le ho chiesto cosa ne pensa del Covid-19 (cliccare sull'immagine per ingrandirla):

Direi che se anche GPT-3 supera il test di Turing, per quello di cultura generale non è ancora pronta: nonostante il Covid-19 sia una presenza abbastanza virale in rete, qui viene inteso come un robot che svolge funzioni domestiche, necessita di cibo e acqua(!) ed è protagonista di un impiego crescente da cui gli umani sono dipendenti. La stessa GPT-3 "consiglia" agli umani di «riprendere il controllo delle proprie abitazioni ed essere motivati nell'imparare attività basilari come cucinare, pulire e accudire». O GPT-3 sta citando una pagina di un libro di fantascienza (che abbia confuso Covid-19 con C3-PO di Guerre Stellari?) o ci sta ammonendo profeticamente sui rischi della domotica avanzata; di certo non sta parlando del Covid (che abbia appreso anche ad andare fuori tema o abbia addirittura già dei lapsus freudiani?).