Citazione di: niko il 16 Gennaio 2023, 20:08:31 PMNoi, incatenati all'unita' della nostra autocoscienza, ci rapportiamo al mondo, degli oggetti inanimati, e degli altri viventi, con cui non ci potremo mai fino in fondo identificare, tramite quello che con il resto del mondo, e con il resto degli altri vivi, abbiamo in comune: la materia.
Si fa un gran parlare, di comunicazione, ma per essere, qualcosa in comune con X, bisogna avere, qualcosa in comune con X.
E questo qualcosa, e' la materia.
Lo avevano capito gli antichi Greci, nell'era omerica e presocratica, con la loro teoria degli effluvi.
Contro cui si scaglio' Platone. Con esiti non proprio felici.
Certo, che siamo materia e apparteniamo alla materia.
La condizione umana non e' :
"sapere di non sapere"
ma e':
"non sapere se si sa o se non si sa".
Il primo pensiero non lo considero, perché poco chiaro a meno di qualche errore che hai fatto.
Siamo materia e apparteniamo alla materia ... bene ... io mi accontentavo di essere un animale, ma se vuoi andiamo pure oltre. Beh, a questo punto dovrei chiederti se sei d'accordo che, per quanto riguarda la propria esistenza, io posso disporre di un gioco superiore di tecniche per sopravvivere rispetto a un pezzo di ferro. Lui dipende moltissimo dalla temperatura, o anche da qualcosa di potente che lo possa spezzare, ma anche da un acido. Noi disponiamo delle mani, dei piedi, delle parole, nonostante tu continui a fare orecchie da mercante, e della possibilità di uccidere il pezzo di ferro in misura di molto superiore a quella che ha lui per uccidere noi. Andiamo avanti? Vorresti portarmi a dire che tutto è scritto e che noi siamo un film dove Atropo taglia il nastro quando vuole? Per me va benissimo, tanto cambia nulla saperlo o non saperlo.
La condizione umana non è "sapere di non sapere", dici tu.
Giusto dico io, semmai sarebbe "presumere di non sapere".
Ma sapere cosa? Allora dico che "presumere" è sostituito a "sapere" poiché io non riconosco propriamente come sapere il sapere appunto che Marte ha due satelliti, tanto per dire.
Allora tu dici che la condizione umana sarebbe quella di non sapere se si sa o non si sa.
Ma sapere cosa? Io riconosco come unico sapere quello che ci dice chi siamo, o almeno questa è sempre stata la mia domanda.
Allora, dal mio punto di vista tu ti trovi nella condizione di sapere e non ti rendi conto di saperlo ... oppure menti spudoratamente.
Facendo poi finta di essere te, che è il punto di vista di quasi tutti, direi che la nostra condizione è quella di non sapere, anche se ci verrebbe da pensare che sappiamo. E ci sarà pure un motivo se ci viene da pensare che sappiamo. Il motivo salta fuori dal fatto che sapere serve e di sicuro tu "sai" che se vuoi attraversare la strada devi prima sapere che non possano investirti
Un saluto