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Messaggi - doxa

#1081
Percorsi ed Esperienze / Re:La magia del Natale
04 Dicembre 2019, 10:38:47 AM
Le prime rappresentazioni artistiche paleocristiane della nascita di Gesù e dell'epifania sono testimoniate dagli affreschi parietali nelle catacombe e dai frontali marmorei dei sarcofagi. Le scene raffigurano il neonato Gesù disteso nella mangiatoia, con Maria, l'asino e il bue; oppure mostrano l'adorazione dei pastori o dei Magi.


Questo frammento di sarcofago del 330 fu rinvenuto ad Adelfia (prov. di Siracusa) nel 1872 in un cubicolo delle catacombe di San Giovanni:  presenta il bambino in fasce nella mangiatoia, la Madre seduta su una roccia, il bue e l'asino (Museo archeologico regionale "Paolo Orsi").



Milano, basilica di Sant'Ambrogio, sarcofago di Stilicone, IV secolo.
Gesù, anche se è in fasce, ha il volto di un adulto. Lo vegliano un bue e un asino. Dietro i due animali ci sono uccelli che beccano un grappolo d'uva.


In Italia, dal IV secolo al XIII ci furono numerose rappresentazioni scultoree e pittoriche  della Vergine distesa su un letto accanto al Bambino poggiato nella mangiatoia, oppure lei adorante in ginocchio o seduta.
#1082
Percorsi ed Esperienze / Re:La magia del Natale
04 Dicembre 2019, 10:00:49 AM
Presepe /2

Nei Vangeli canonici non è menzionata la grotta come luogo di nascita di Gesù  La descrivono due Vangeli apocrifi, il Protovangelo di Giacomo e il Vangelo dello pseudo Matteo che risalgono al II secolo dopo Cristo. La descrivono rifulgente di luce, "come se vi fosse il sole".

Di una grotta parlò, per la prima volta il filosofo e martire palestinese  Giustino, originario di Flavia Neapolis, l'odierna Nablus. Egli circa  150 anni dopo gli avvenimenti scrisse: "Al momento della nascita del bambino a Betlemme, poiché non aveva dove soggiornare in quel villaggio, Giuseppe si fermò in una grotta prossima all'abitato e, mentre si trovavano là, Maria partorì il Cristo e lo depose in una mangiatoia, dove i Magi, venuti dall'Arabia lo trovarono" (Dialogo con Trifone, 78).

Il Protovangelo di Giacomo (elaborato tra il 140 ed il 170) amplia i racconti degli evangelisti Luca e Matteo e rielabora le narrazioni canoniche sulla natività. Questo libro è considerato il più antico testo cristiano che sostenga la verginità di Maria prima, durante e dopo la nascita di Gesù. Racconta di fantastici miracoli ed indica la grotta come luogo di nascita di Gesù.  Ma nel  testo greco del suo Vangelo, Luca usa la parola "kataluma"  (= caravanserraglio) per identificare il luogo dove Giuseppe e Maria cercarono alloggio: non in una grotta né in una stalla.  E il neonato Gesù dopo la nascita fu deposto in una mangiatoia nel caravanserraglio, luogo di sosta e ristoro per i carovanieri ed il loro bestiame.


Si attribuisce al filosofo e teologo cristiano Origene Adamanzio (185 – 254) l'ideazione della stalla come luogo della natività di Gesù. Origene, interprete delle profezie di Abacuc e di Isaia (1, 3), nella sua tredicesima omelia afferma la presenza del bue e dell'asino nella  cosiddetta stalla:  ):"Il bue conosce il proprietario e l'asino la greppia del padrone; ma Israele non conosce e il mio popolo non comprende".
Gli animali vicino alla mangiatoia diventano i simboli del popolo ebreo e dei pagani. Davanti al Dio che nasce in una stalla tutti gli uomini, erano come buoi ed asini, privi di intelligenza e conoscenza.
Gli angeli presenti nella scena della Natività sono il modello di creature superiori, testimoni dell'evento straordinario.

La bugia di Origene fu creduta vera e tramandata.

Nel vangelo apocrifo del VI secolo attribuito allo pseudo Matteo c'è scritto: "Il terzo giorno dopo la nascita del Signore, Maria uscì dalla grotta ed entrò in una stalla: mise il Bambino nella mangiatoia ed il bue e l'asino lo adorarono, e si avverò ciò che era stato preannunciato dal profeta Isaia".

Il papa emerito Benedetto XVI nel suo libro "L'infanzia di Gesù" ricostruisce l'iconografia cristiana e natalizia e conferma che il bue e l'asino non erano nella stalla con Gesù. Però, dice Ratzinger,  nell'Antico Testamento il profeta Isaia afferma:  "Il bue conosce il suo proprietario e l'asino la greppia del suo padrone, ma Israele non conosce, il mio popolo non comprende" (1, 3) . Probabilmente, prosegue l'ex pontefice, anche altri due libri della Bibbia, quello di Abacuc e dell'Esodo ebbero influenza.

Per informazione cito anche il "Vangelo dello pseudo-Tommaso" e il cosiddetto "Vangelo arabo dell'infanzia".


Il "Vangelo dello pseudo Tommaso" fu scritto nella seconda metà del II secolo. Narra fantasiosi miracoli compiuti da Gesù bambino, che viene considerato capriccioso e vendicativo. Alcuni elementi di questo testo furono accolti a livello artistico nella tradizione cristiana.  

Il "vangelo arabo dell'infanzia"  non si sa quando fu scritto. Gli studiosi ipotizzano tra l'VIII ed il IX secolo. Anche questo testo contiene racconti fantasiosi relativi all'infanzia di Gesù.


A Betlemme sul presunto luogo della nascita di Gesù nel IV secolo vi si recavano numerosi pellegrini cristiani, perciò nel 326 imperatore Costantino  I vi fece costruire la basilica della natività. Attualmente è costituita dall'unione  di due chiese e da una cripta, la "grotta della Natività.

L'accesso alla basilica è consentito solo attraverso una porta, detta "Porta dell'Umiltà", un passaggio, stretto e basso, resa così per evitare l'ingresso a cavallo come  avveniva nel passato. Delle tre porte originarie è rimasta solo questa, poiché le altre due sono state murate.

A fianco dell'abside centrale  ci sono due scale che consentono l'accesso  nella cripta (Grotta della Natività), di forma rettangolare lunga 12,3 metri e larga 3,5 metri con due zone distinte:  

quella in cui, secondo la tradizione cristiana,  sarebbe nato Gesù; il punto è simbolicamente segnato da una stella d'argento in cui è incisa, in latino  la frase "Qui dalla Vergine Maria è nato Cristo Gesù";

e quella in cui era situata la mangiatoia in cui Maria avrebbe deposto il neonato.


La stella d'argento indica il "punto" dove, secondo la tradizione, nacque Gesù.
#1083
Percorsi ed Esperienze / Re:La magia del Natale
04 Dicembre 2019, 08:41:23 AM
Presepe /1
Domenica scorsa, 1 dicembre, papa Francesco si è recato a Greccio, un paesino a 700 metri s.l.m.  in provincia di Rieti, perché nel borgo c'è l'eremo francescano che ospita il "santuario del presepe". In questo luogo, come è noto, nel Natale del 1223 san Francesco organizzò la rappresentazione vivente della Natività. Il pontefice oltre che pregare nel santuario, nell'eremo ha firmato la lettera apostolica titolata  "Admirabile signum", riguardante il significato e il valore del presepe.

Le prime fonti per la raffigurazione del presepe sono  180 versetti  compresi nei Vangeli di Matteo e di Luca, denominati "Vangeli dell'infanzia": essi narrano la nascita di Gesù, avvenuta a Betlemme  di Giudea.  L'iconografia della natività fu arricchita dai racconti di altri tre  vangeli apocrifi: il protovangelo di Giacomo, il vangelo dello pseudo Tommaso ed il vangelo arabo dell'infanzia.

L'Evangelista Luca dice che Maria "diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo pose in una mangiatoia, perché per loro non c'era posto nell'alloggio" (2,7).

Presèpe o presepio ? Qual è la giusta denominazione ? Entrambe le parole vanno bene! Sono varianti d'origine latina accolte nella lingua italiana. Il vocabolo prèsepe proviene dal latino  "praesaepe": parola composta, formata da "prae" (= davanti)  e "saepes"  (= chiuso, recinto), cioè "davanti al recinto", nel quale i pastori custodiscono ovini e caprini. Presepio, invece, scaturisce  da praesaepium", ma ugualmente significa ovile.  

Le due modalità vengono utilizzate in modo alternativo dai parlanti, ma c'è chi dice e scrive "presepe" e chi "presepio. Il loro plurale è unico: "presèpi", con l'accento sulla seconda e.
Sono due geosinonimi: parole che hanno lo stesso significato ma variano da zona a zona. Scrivo alcuni esempi.

Il siciliano Salvatore Quasimodo usa la parola "presepe" nella sua omonima poesia:
"Natale. Guardo il presepe scolpito
dove sono i pastori appena giunti
alla povera stalla di Betlemme.
Anche i Re Magi nelle lunghe vesti
salutano il potente Re del mondo.
Pace nella finzione e nel silenzio
delle figure in legno ed ecco i vecchi
del villaggio e la stalla che risplende
e l'asinello di colore azzurro."

Salendo verso il nord,  ho ascoltato delle persone in alcune zone del Molise e nel Gargano che usavano  la parola "presepe".  

Eduardo De Filippo nella commedia "Natale in casa Cupiello" usa dire  sia presepe   sia presepio ('o pressebbio).

Il romagnolo Giovanni Pascoli nella poesia "Le ciaramelle" usa la parola "presepe":
[...]"Le pie lucerne brillano intorno,
là nella casa, qua su la siepe:
sembra la terra, prima di giorno,
un piccoletto grande presepe."[...]

Invece il milanese Alessandro Manzoni nel suo inno sacro titolato "Il Natale" ha scritto:
"presepio: [...]"La mira Madre in poveri
panni il Figliol compose,
e nell'umil presepio
soavemente il pose;
e l'adorò: beata!
innanzi al Dio prostrata,
che il puro sen le aprì." [...]
#1084
Percorsi ed Esperienze / Re:La magia del Natale
03 Dicembre 2019, 14:45:03 PM
In un post precedente post ho scritto che nel rito romano della Chiesa cattolica l'Avvento contiene quattro domeniche e può durare quattro settimane. Si compone di due periodi; quest'anno il primo periodo è compreso tra L'1 e il 16 dicembre, l'altro dal 17 al 24 dicembre.

Nella prima parte del periodo dell'Avvento ci sono tre interessanti festività religiose: la Chiesa celebra San Nicola il 6 dicembre, l'Immacolata Concezione l'8 dicembre, Santa Lucia il 13 dicembre.  Sono tre commemorazioni liturgiche interessanti anche storicamente. In particolare quella dell'8 dicembre: la tradizione vuole  che in questo giorno festivo venga allestito il presepe  e/o l'albero di Natale.  
Allora, prima di descrivere le tre suddette festività religiose, che cominciano il 6 dicembre con San Nicola, approfitto di questi tre giorni di anticipo per scrivere post sul presepe e sull'albero di Natale.

Comincio con il presepe.
#1085
Percorsi ed Esperienze / Re:La magia del Natale
02 Dicembre 2019, 20:09:33 PM
Isfrael ha scritto
CitazioneMi sono sempre chiesta cosa pensasse e cosa provasse in cuor suo una fanciullina di quindici anni, nell' apprendere la notizia dell' angelo


15 anni ? Nel Nuovo Testamento non c'è l'età di Maria. Certamente in quel tempo era usanza sposarsi in giovane età.
La tradizione di presentare la figura di Giuseppe come un anziano, vedovo e padre di altri figli, al momento delle nozze con Maria e della nascita di Gesù, risale al racconto apocrifo del Protovangelo di Giacomo (capitoli IX-XVI, che però ha soprattutto l'intento di raffigurare Giuseppe come tutore provvisorio e non come un vero sposo, e spiegare in questo modo la perpetua verginità di Maria.

Nei vangeli di Luca e Matteo la verginità di Maria è di tipo teologico, perché  pensano che in Gesù c'è Dio.

Fu l'angelo Gabriele ad annunciare Maria il concepimento verginale e la nascita verginale di Gesù Cristo (Vangelo di Luca) e a Giuseppe, promesso sposo della donna, di non temere il matrimonio con lei (Vangelo di Matteo).

Matteo per citare alcune parti dell'Antico Testamento usò  la traduzione in lingua greca, quella cosiddetta dei settanta, che nella traslitterazione commisero alcuni errori.

Nella lingua ebraica "vergine" si scrive "betulah", mentre "'almah" significa "ragazza", "giovane donna". I traduttori usarono  erroneamente la parola "'almah" per significare "vergine", che nella lingua greca si scrive  "parthenos". Perciò Matteo scrisse  i versetti del profeta Isaia in questo modo: "Ecco, la vergine concepirà e partorirà un figlio..." (7, 14) anziché "Ecco, la giovane donna concepirà e partorirà un figlio".

Questo non implica che il giudaismo di quel tempo attendesse un concepimento verginale del Messia, annunciato dal profeta Isaia,  ma solo che "una donna, che ora è vergine, concepirà" un bambino provvidenziale e straordinario.

Messia è un vocabolo di origine ebraica che significa re "consacrato", l'"unto di JHWH", di Dio. Nelle antiche culture del Vicino Oriente la regalità era considerata un'investitura divina.  Nella cultura ebraica per l'investitura regale si preferiva la liturgia dell'unzione con l'olio di oliva anziché l'incoronazione del re d'Israele. 
#1086
Percorsi ed Esperienze / Re:La magia del Natale
02 Dicembre 2019, 19:23:50 PM

Antonello da Messina, Vergine annunziata, 1476 ca., Galleria Nazionale della Sicilia, Palermo

La Chiesa cattolica commemora il 25 marzo l'annunciazione a Maria del concepimento del figlio per opera dello Spirito Santo.  Tale data fu stabilita in riferimento a quella della nascita di Gesù, il 25 dicembre.

Mancando al riguardo riferimenti precisi nei Vangeli, per le date vennero calcolati i nove mesi della gestazione.

La scelta del 25 marzo avvenne nel IV secolo dopo l'istituzione della festa del Natale il 25 dicembre, data vicina al solstizio invernale, mentre la data dell'Annunciazione è in prossimità con l'equinozio primaverile.

Per la liturgia la commemorazione dell'Annunciazione è considerata una festa dedicata a Gesù Cristo e non a sua madre Maria.



Piero della Francesca: "La Madonna del parto", affresco realizzato tra il 1455 e il 1465 in onore di sua madre; Monterchi, prov. di Arezzo. 
#1087
Percorsi ed Esperienze / Re:La magia del Natale
02 Dicembre 2019, 18:32:22 PM


Nazaret: chiesa dedicata a San Giuseppe, realizzata tra il 1911 e il 1914 in stile neo romanico.
Fu progettata dall'architetto Wendelin Hinterkeuser. In precedenza c'era una piccola cappella fatta costruire dai frati francescani nel 1754 sui resti di una chiesa crociata.
Negli scavi archeologici di fine Ottocento venne ritrovata una vasca con pavimento mosaicato, ritenuta un antico battistero, e una serie di grotte e silos visibili nella cripta della chiesa.

Giuseppe, il padre legale o "putativo" di Gesù.

L'aggettivo "putativo" deriva dal latino tardo "putativus" (= presunto) dal verbo "putare" (= credere).

L'iconografia presenta  Giuseppe come uomo anziano e silenzioso, sempre appartato, anche quando a Betlemme nacque Gesù e vennero ad onorare il neonato i pastori e successivamente i Magi.

Di Giuseppe i vangeli ci dicono poco. Chi ne parla di più è l'evangelista Matteo: lo indica come sposo di Maria, racconta alcuni suoi sogni durante i quali  gli angeli gli suggeriscono di fuggire in Egitto per evitare la "furia omicida" di Erode e di rientrare a Nazaret a pericolo cessato.

Poi Giuseppe esce di "scena". Altre notizie su di lui ci sono nei vangeli apocrifi, in particolare nella "Storia di Giuseppe il falegname": è un racconto dove dettagli, tradizione e cultura ebraica si amalgamano in una biografia fantasiosa.

"Téktôn" è la parola greca che nei vangeli definisce la professione di Giuseppe, ma anche di Gesù, prima del suo ministero biblico.

Téktôn indica il falegname o il carpentiere, Le antiche versioni siriaca e copta dei vangeli, i Padri greci della Chiesa, la tradizione popolare e iconografica, hanno optato per la traduzione "falegname".

Il primo a definire Gesù un téktôn  è l'evangelista Marco che, in occasione di una visita a Nazaret, osserva che i concittadini ironicamente si chiedono: «Non è egli il téktôn, il figlio di Maria?» (6,3).

Matteo riprende il racconto di Marco, ma con una variante: "Non è egli (Gesù) il figlio del téktôn?" (13,55). In questo caso è Giuseppe ad essere indicato come falegname.

Luca  in modo asettico trasforma così la domanda: "Costui non è il figlio di Giuseppe?" (4,22).

Giuseppe è una figura misteriosa, circondata da un'aura di riserbo e di silenziosa discrezione. Cosa sappiamo realmente di lui? Dai vangeli canonici poco, appare più come una figura dimessa, sullo sfondo della vita di Gesù, di Maria e degli apostoli. Sappiamo che era  anziano e di salda fede: i  messaggeri divini, gli angeli,  gli apparivano in sogno e lui non esitava a eseguire cosa gli veniva comandato. Fu fidanzato e poi sposo di Maria, padre legale di Gesù, un falegname, discendente della stirpe di Davide sebbene la sua condizione sociale fosse modesta.

Nel testo apocrifo della "Storia di Giuseppe il falegname", viene descritta la morte di Giuseppe all'età di 101 anni,  dice che era vedovo quando sposò Maria e già padre di numerosi figli (i celebri fratelli di Gesù?).

Comunque, Gesù e la madre Maria furono venerati fin dal primo secolo del cristianesimo, Giuseppe, invece,  non fu oggetto di venerazione per molti secoli.

Nel 1868 cominciò il Concilio Vaticano I, durante il quale nel 1870 i vescovi presentarono al pontefice Pio IX due postulati  con i quali si chiedeva che il culto verso san Giuseppe fosse più elevato nella liturgia e la sua proclamazione solenne come patrono della Chiesa cattolica e patrono dei morenti.

Con l'abolizione della festività del 19 marzo, dedicata a San Giuseppe, è diminuita la devozione  verso di lui.
#1088
Percorsi ed Esperienze / Re:La magia del Natale
02 Dicembre 2019, 17:09:53 PM
Nei vangeli ci sono due informazioni sull'antica Nazaret, non era un remoto villaggio agricolo ma un paese abbastanza popolato al tempo di Gesù. C'era anche la sinagoga, in cui Gesù, di sabato (lo "shabbat" ebraico) entrò, aprì il rotolo riguardante il profeta Isaia, lesse e commentò la profezia che lo ""riguardava (Lc 4,16-27).

L'altra informazione, di carattere topografico, è fornita dallo stesso passo di Luca, che ricorda il dirupo situato presso il villaggio, in cui la folla, piena d'ira, voleva gettare Gesù al termine del suo discorso messianico in sinagoga (Lc 4, 28-30).

La prima menzione extra-evangelica ma indiretta di Nazaret è in alcune fonti giudaiche della fine del I secolo d.C., con riferimento a quella comunità giudeo-cristiana che credeva in "Jeshua' Hannozrî" (Gesù di Nazaret), i "nozrím" – nazareni - che assieme ai "miním" – eretici – furono inclusi nella dodicesima orazione della preghiera "Shemonè Esrè", inserita durante il cosiddetto "sinodo di Jamnia-Javneh".

Attualmente Nazaret è una città di circa 75 mila abitanti, allocata su una collina a circa 350 metri s.l.m. ed è la più grande città araba di Israele, con una trentina di chiese e monasteri, oltre a moschee e antiche sinagoghe.
La maggioranza della popolazione è cittadina araba di Israele: 31,3% cristiani e 68,7% musulmani.


Nazaret: basilica dell'Annunciazione

Gesù viene anche indicato col termine "Nazareno", e nazareni sono chiamati gli abitanti di Nazaret.
#1089
Percorsi ed Esperienze / Re:La magia del Natale
02 Dicembre 2019, 16:39:57 PM
Complimenti Sari. Il tuo bel ricordo pre-natalizio è narrato bene, mi piace. :)  

Invece la mia narrazione della Natività è arida, si basa su eventi (veri o falsi che siano) tratti dal Nuovo Testamento e dintorni.

I giorni passano veloci e ci sono molte cose da dire, perciò è ora che io riprenda il mio "cammino" dedicandomi oggi all'Annunciazione.

Come già detto sono graditi commenti, contestazioni ed interruzione dei miei post su richiesta. Non voglio essere  una "vox clamantis in deserto".

Il luogo dell'annunciazione:oltre duemila anni fa a Nazaret, un villaggio della Galilea. Questa località è menzionata 12 volte nel Nuovo Testamento.

Gli scavi archeologici hanno permesso di individuare l'area occupata dal piccolo paese, che l'urbanizzazione medievale e moderna ha conglobato all'interno dell'attuale città.

L'abitato si estendeva da nord a sud sul crinale della collina oggi occupata dalla basilica dell'Annunciazione, dal convento francescano e dalla chiesa di san Giuseppe.


Veduta parziale dell'odierna Nazaret, in primo piano la basilica dell'Annunciazione.

La "Grotta dell'Incarnazione", che si trova nella cripta della Basilica dell'Annunciazione  è indicata dalla tradizione come il luogo dov'era la casa di Maria, in cui ella ricevette la visita dell'arcangelo Gabriele.

Gli scavi, durante la costruzione della basilica moderna hanno messo alla luce i resti di due chiese precedenti, una bizantina e una di epoca dei crociati.
La chiesa, costruita nel 1730, fu demolita  e la superficie  fu riutilizzata per costruire la  nuova e più grande "Basilica dell'Annunciazione".

Nell'area sotto e intorno alla  basilica e alla vicina chiesa dedicata a San Giuseppe nell'antichità c'erano numerose grotte (alcune utilizzate come abitazione), silos per il grano, cisterne per acqua e olio; presse per uva e olive, e pietre di mulino.

Secondo i Vangeli di Luca e Matteo  a Nazaret avvenne l'annunciazione dell'arcangelo Gabriele a Maria del concepimento di Gesù, Figlio di Dio e Dio stesso.

Il vangelo lucano informa che un angelo entrò in casa di Maria  per annunciarle il concepimento verginale e la nascita verginale di Gesù, il Figlio di Dio. la "Conceptio Domini" o "Conceptio Christi" (Lc 1, 26 – 37), per opera dello Spirito Santo. Secondo quanto  racconta l'evangelista Matteo, Maria, promessa sposa di Giuseppe, ebbe dei dubbi quando seppe della gravidanza di Maria ma intervenne un angelo, che gli disse di non avere timori in merito, "... perché quel che è generato in lei viene dallo Spirito Santo. Essa partorirà un figlio e tu lo chiamerai Gesù..." (Mt 1, 18 – 25)


Gesù nacque a Betlemme ma trascorse la sua infanzia a Nazaret insieme ai genitori.
#1090
Percorsi ed Esperienze / Re:La magia del Natale
01 Dicembre 2019, 22:27:48 PM
Nell'Antico Testamento ci sono frasi che dicono che il Messia verrà; un quinto delle profezie  annunciano la venuta trionfante del Messia  (che per l'ebraismo non è Gesù) e del suo "regno glorioso". 

La venuta del "Giorno del Signore" era invocata dal popolo di Israele: essi chiedevano a Dio di tornare per liberarli dall'oppressione della schiavitù e dal peccato. Ecco alcuni esempi.

Isaia (63, 19):"Ah, se tu squarciassi i cieli e scendessi !"

Geremia (33, 14 – 16) invoca la venuta del Messia, re di giustizia e di pace: "Ecco verranno giorni nei quali io realizzerò le promesse di bene che ho fatto alla casa di Israele e alla casa di Giuda. In quei giorni e in quel tempo farò germogliare per Davide un germoglio di giustizia; egli eserciterà il giudizio e la giustizia sulla terra. In quei giorni Giuda sarà salvato e Gerusalemme vivrà tranquilla. Così sarà chiamata: "Signore nostra giustizia" 

Daniele (7, 13 – 14): "Io guardavo, nelle visioni notturne, ed ecco venire sulle nuvole del cielo uno simile a un figlio d'uomo; egli giunse fino al vegliardo e fu fatto avvicinare a lui; gli furono dati dominio, gloria e regno, perché le genti di ogni popolo, nazione e lingua lo servissero. Il suo dominio è un dominio eterno che non passerà, e il suo regno è un regno che non sarà distrutto".

Michea (5, 1): "E tu, Betlemme di Efrata, così piccola per essere fra le principali città di Giuda, da te mi uscirà colui che sarà il dominatore di Israele; le sue origini sono dall'antichità, dai giorni più remoti".

Samuele (1 Sam 2, 10): "Gli avversari del Signore saranno frantumati; Egli tuonerà contro di essi dal cielo; il Signore giudicherà le estremità  della terra e darà forza al suo re; innalzerà la potenza del suo Unto".

Invece nei Vangeli si dice che il Messia è venuto ed è Gesù di Nazaret. Poi ci sarà un secondo avvento il ritorno del "Salvatore" in gloria e potenza: "Allora vedranno il Figlio dell'Uomo (Gesù) venire su una nube con potenza e gloria grande" (Lc 21, 27). Nel Nuovo Testamento ci sono 319 versetti con profezie sul ritorno di Cristo (= Messia).

Ai suoi discepoli Gesù indicò il secondo avvento come "evento definitivo", in cui sarà instaurata la giustizia e si compirà il "Regno dei cieli" da lui annunciato.

Il prossimo post lo dedicherò all'Annunciazione,  se mi sarà concesso di continuare il threed, forse noioso. 
#1091
Percorsi ed Esperienze / Re:La magia del Natale
01 Dicembre 2019, 22:02:21 PM
Le comunità cristiane del Nord Europa in questi giorni  preparano o acquistano la tradizionale "corona dell'Avvento": sono rami di abete o di pino che vengono confezionati in forma tonda e decorati con 4 candele, che simboleggiano  le 4 domeniche che mancano fino a Natale. Ogni domenica ne accendono una e recitano preghiere o leggono un brano biblico.




Un'altra tradizione vigente nelle nazioni del nord Europa ma ormai diffusa anche in Italia è il  cartaceo "calendario dell'avvento": comprende il periodo dall'1 al 24 dicembre e serve ai bambini a tenere il conto di quanti giorni mancano al Natale. Di solito sul calendario ci sono finestrelle con persianine: ogni giorno ne viene aperta una e si può leggere  un proverbio od altro,  oppure può esserci un dolcetto.

Il primo calendario dell'avvento fu stampato a Monaco di Baviera nel 1908. Gerhard Lang decise di continuare l'idea della sua mamma, che di anno in anno preparava per Natale calendari colorati per tutti i suoi figli.
#1092
Percorsi ed Esperienze / Re:La magia del Natale
01 Dicembre 2019, 21:48:53 PM
L'anno liturgico inizia con l'Avvento, perché nella Chiesa tutto ha inizio con la venuta di Cristo. Ma nel passato l'ordinamento era diverso.  Si seguivano gli usi ebraici e l'anno liturgico cominciava con la Pasqua.  E  fu facile commemorare il dies natalis con lo stesso schema temporale della Quaresima. Perciò nei primi secoli dell'era cristiana l'Avvento anziché essere tempo di gioiosa attesa era caratterizzato da penitenze e digiuni.  In seguito alcune chiese locali trasferirono la liturgia dell'Annunciazione dal tempo di Quaresima nel periodo natalizio.

Le riforme del calendario liturgico e del messale hanno lenito l'aspetto penitenziale, permettendo nel periodo dell'Avvento  l'uso moderato in chiesa sia dei  fiori sia dell'organo, ma  i sacerdoti continuano ad indossare  i paramenti viola per celebrare la Messa, non si recitano o cantano il Te Deum e il Gloria.  

L'Ordinamento Generale del Messale Romano al n° 305 dice che: "Nel tempo d'Avvento l'altare sia ornato di fiori con quella misura che conviene alla natura di questo tempo, evitando di anticipare la gioia piena della Natività del Signore";  al n° 313: "In tempo d'Avvento l'organo e altri strumenti musicali siano usati con quella moderazione che conviene alla natura di questo tempo, evitando di anticipare la gioia piena della Natività del Signore".

Come ho  suddetto nel periodo dell'Avvento nelle chiese non viene recitato né cantato il "Gloria", ma si dà risalto al Vangelo di Luca che narra degli angeli annuncianti la nascita del "Salvatore".

Il testo del Gloria che si canta durante la celebrazione eucaristica deriva da un'antica traduzione dalla lingua latina ma non esprime in modo corretto il significato del testo originale, scritto da autore anonimo in lingua greca. Nel Vangelo di Luca c'è scritto: "...Pace in terra agli uomini che egli ama" (Lc 2, 14). L'evangelista fa riferimento non soltanto alla buona volontà degli uomini ma anche all'amore divino verso l'umanità.
#1093
Percorsi ed Esperienze / Re:La magia del Natale
01 Dicembre 2019, 21:39:45 PM
O. K. Isfrael, scrivo altre notizie generali sull' Avvento poi dedicherò dei post all'annunciazione a Maria, la madre di Gesù.

Nel 325 ci fu il Concilio di Nicea e nel 336 la Chiesa di Roma istituì la festa di Natale fissando la data al 25 dicembre.

Il frammento di un testo scritto nel 366 circa dal teologo Ilario, vescovo di Poitiers, dice che "la Chiesa si dispone al ritorno annuale della venuta del Salvatore, con un tempo misterioso di tre settimane".

Nel 380 il Concilio di Saragozza (Spagna) impose ai fedeli di assistere alle celebrazioni eucaristiche dal 17 dicembre al 6 gennaio. In quei 21 giorni, la parte che precede il Natale forse costituiva una specie di Avvento.

La proclamazione del dogma della maternità divina, avvenuta ad Efeso nel 431, motivò i cristiani al culto mariano e  a celebrare la "Natività del Signore".

Nel 451 il Concilio di Calcedonia diede rilievo al mistero dell'incarnazione di Cristo.

La tradizione della preparazione spirituale dei fedeli alla celebrazione del dies natalis arrivò alla Chiesa di Roma dalla Spagna e dalla Gallia.

Nel "Lezionario della Chiesa di Capua" del 546 circa ci sono notizie sulla preparazione religiosa dei fedeli al Natale.

L'Avvento è tempo di conversione: "Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino" (Matteo 3, 2).
#1094
Percorsi ed Esperienze / Re:La magia del Natale
01 Dicembre 2019, 00:09:17 AM
Isfrael ha scritto:
CitazioneDa dove iniziare il discorso..?

Buongiorno  Isfrael, l'aura natalizia, la suggestiva atmosfera, l'alone di sacralità per la nascita di Gesù creano cari ricordi negli adulti quando pensano alla loro infanzia.

Questo topic che hai iniziato giunge nel giusto momento, perché è passata da poco la mezzanotte ed oggi è 1 dicembre 2019:  il calendario liturgico ci ricorda che  quest'anno, in questo giorno, inizia il periodo dell'avvento: questo sostantivo deriva dal latino "adventus" e significa "arrivo" ma viene usato col significato di "attesa"... del popolo ebraico di Dio sulla Terra,  il Dio che, secondo i cristiani,  si è "incarnato" in Gesù, il Cristo.

L'avvento è il tempo dell'anno liturgico che prepara al Natale, al ricordo della nascita di Gesù.

La liturgia dell'Avvento fu elaborata in modo progressivo dal V secolo. Il periodo dell'avvento durava da una a tre settimane, poi,  dal 1570,  venne allungato alle quattro domeniche che precedono il Natale.

Quattro sono le domeniche di Avvento nel rito romano, mentre nel rito ambrosiano sono sei,  e l'Avvento è già cominciato domenica 17 novembre.

L'Avvento inizia con i primi Vespri della prima domenica di Avvento e termina prima dei primi Vespri di Natale. Il colore dei paramenti liturgici indossati dal sacerdote è il viola.

La Chiesa per le solennità e per le domeniche celebra i "primi vespri" la sera del giorno precedente la festa. Questa consuetudine deriva dalla religione ebraica: gli ebrei computano il giorno da un tramonto all'altro e non da mezzanotte a mezzanotte.  

La parola vespro deriva dal latino "vesperus" ed indica il tramonto.

Nella celebrazione eucaristica non viene recitato il Gloria fino alla Messa della notte di Natale.  

Quest'anno la seconda domenica di Avvento coincide con la solennità dell'Immacolata Concezione, l'8 dicembre.

Mi sto accorgendo di averti descritto alcune notizie storiche sull'avvento e di non aver risposto alle tue domande. Ti chiedo scusa.

Comunque se l'argomento interessa te ed altri nick del forum possiamo fare insiemeil percorso fino all'Epifania dialogando con i post e rispettando la scansione temporale degli avvenimenti, perciò, se ti/vi va cominceremo il viaggio parlando dell'angelo che annuncia a Miriam (Maria) di essere stata scelta per incarnare il Figlio di Dio, il Dio fatto uomo.
#1095
Tematiche Filosofiche / Re:Amor fati
24 Novembre 2019, 18:08:48 PM
Il destino  viene immaginato come una forza sconosciuta incomprensibile, di fronte alla quale l'individuo è impotente.

Se non esiste il destino per volere divino ma dipende dalle nostre scelte, allora ha ragione Carl Gustav Jung con il suo aforisma che afferma: "Rendi conscio l'inconscio, altrimenti sarà l'inconscio a guidare la tua vita e tu lo chiamerai destino" ?

L'idea dell'esistenza di un misterioso legame tra inconscio e destino era presa in  seria considerazione da Jung. Questo psicoanalista ha anche aggiunto: "comunque si voglia designare ciò che sta in fondo alla psiche, certo è che queste energie forgiano il nostro destino".

Alcuni psicologi hanno ipotizzato  che alla base di ciò che  chiamiamo "destino" di un individuo  ci sia la manifestazione di motivazioni inconsce, che tendono ad agire al di fuori della propria  consapevolezza, perciò i loro effetti sembrano estranei alla persona e dipendenti dall'amor fati.  

Ma come si fa a trasferire la "sede" del fato dall'ultramondo all'inconscio e rendere cosciente l'inconscio ?  

L'Io dovrebbe riuscire a comprendere le "voci" enigmatiche dell'inconscio per esprimerlo in modo cosciente e capacità di scelta.

Comunque sia al "destino" non manca il senso dell'ironia nel beffeggiare l'umanità.