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Messaggi - iano

#1096
Tematiche Filosofiche / Re: Psicoanalisi
04 Novembre 2024, 16:36:37 PM
Citazione di: green demetr il 04 Novembre 2024, 16:08:28 PMCome te credo che l'assolutismo sia qualcosa di sbagliato.
Ma la soluzione non può essere il relativismo.
Quello che si ha nella realtà è una via mezzo, un alternarsi fra le due tendenze che perciò si suppone abbiano un loro perchè.
La conoscenza da un lato non può essere assoluta se il conoscente non lo è, dall'altro lato è necessario un mondo relativamente stabile per potervi vivere, che corrisponda cioè al modo in cui lo vediamo secondo come lo conosciamo, che non coincide mai però con ciò che è, cioè con la realtà.
E' questa non coincidenza e la mancanza di un fine, che garantiscono un divenire potenzialmente senza fine in concordanza con le dinamiche della realtà.
Io posso permettermi il lusso di dichiararmi progressista perchè so che ci sei tu che sei conservatore, perchè diversamente sarei un automobile senza freni, e tu senza di me saresti un auto in panne.


#1097
Tematiche Filosofiche / Re: Psicoanalisi
03 Novembre 2024, 11:08:17 AM
Citazione di: PhyroSphera il 02 Novembre 2024, 21:06:58 PMLa difficoltà della situazione impone agli operatori del settore di essere umili e di non controbattere senza riflettere alle comunicazioni che io ho fatto e che altri potrebbero fare...
... se fossero veri scienziati.
Tutti i tuoi post si possono così sintetizzare:
''La filosofia è divina, e io sono il suo profeta,''
Ciò giustifica la tua affermazione:
''Io la invito a non continuare nelle sue illazioni. Io non mi sono mai rapportato alla psicoanalisi per diletto e non fa nulla che non svolgo le mansioni che lei dice.''
Da cui si evince che l'unica competenza necessaria è quella in filosofia, no potendo alcuna specializzazione professionale ed esperienza nel settore, quale che sia,  starvi alla pari.

Certo capisco il tuo disappunto, perchè se neanche un forum di filosofia ne è il tempio, allora tu dove potresti ancora andare a predicare la buona novella?
#1098
Citazione di: Ipazia il 02 Novembre 2024, 21:08:45 PMLa sintesi aritmetica si costituisce su una scomposizione anaitica delle parti ove "a priori" non c'è nulla.
(semmai è  una sintesi "a posteriori" applicabile dopo aver definito i numeri come multipli dell'unità a cui sono analiticamente riconducibili)
La dimostrazione 5+7=12 si regge sul dato analitico:
(1+1+1+1+1) +(1+1+1+1+1+1+1)=12
Un discorso un pò criptico per me, per cui non so dire se concordo.

Quello che io voglio dire è che, sebbene il concetto di numero derivi dal concetto quantità, oggi le parti si sono invertite, per cui il numero non indica una quantità, ma lo si può applicare ad una realtà fatta di quantità di cose.

Pitagora, teorizzando che la realtà fosse fatta di numeri, intesi sempre come quantità, crede perciò che un segmento debba essere fatto di segmenti unitari, di modo che si possa dire quanti ne contenga.
Per cui se ad esempio esso ne contiene più di due, ma meno di tre, si possa suddividere l'unità scelta in partenza, assumendo come nuova unità una sua parte, di modo che ad esempio si possa dire che il segmento contenga 5 unità, che sono 2,5 dell'unità precedentemente assunta.
Questa applicazione del numero come quantità ai segmenti però non funziona, con la scoperta dei numeri irrazionali, nella forma di incommensurabilità di alcuni segmenti.
Si scopre cioè che non è vero che la realtà è fatta di numeri razionali, e che ciò si possa quindi continuare ad affermare solo generalizzandone il concetto, che in questa generalizzazione però si distaccherà del tutto dall'intuito che abbiamo dei numeri, smettendo essi i panni dell' ''a priori''.

Detto in altro modo noi abbiamo intuito dei numeri naturali che ci appaiono perciò come concetto evidente, cosa a priori, che non abbisogna di essere definito perciò, ma al più nominato per indicare a quale ''a priori'' ci riferiamo.
Quindi, nel momento in cui decidiamo, senza che ve ne sia apparente necessità, di definire l'oggetto della nostra intuizione, andando oltre il nominarlo, siccome non possiamo dimostrare che essa coincida con la nostra intuizione, da quel momento in poi il numero diviene ciò che abbiamo definito, svincolato del tutto dalla nostra intuizione primaria.

Nel momento in cui la matematica, nel suo progredire, diventa il regno delle cose che vanno definite, l'intuito può ancora avervi luogo, ma non è più la sua sostanza.

I numeri irrazionali non sono irrazionali, ma semplicemente inimmaginabili, e li abbiamo chiamati cosi' in un periodo storico in cui credevamo che fosse possibile sempre immaginare ciò che risponde a ragione, un epoca in cui i razionali computer privi di immaginazione erano ancora da venire.

Anche quando i numeri erano soggetti esclusivi della nostra immaginazione, il far di conto comunque non lo era.

Che 2 per 2 fa 4 è cosa che posso pure immaginare ma resta il fatto che 4 è il necessario risultato di un calcolo e non il prodotto discutibile della mia immaginazione.
Non si rende perciò necessaria la condivisione di una percezione, anche quando questa ancor vi fosse, per convenire sul risultato, ma basta dire con Cartesio: calculamus!

Cartesio cerca di salvare il salvabile dopo il fallimento di Pitagora, ma alla fine fallisce in parte anche lui, perchè  non si può calcolare la sentenza di un tribunale, ma restando nel campo della matematica, dove Pitagora aveva fallito, lui ci ha azzeccato in pieno.
#1099
Percorsi ed Esperienze / Re: Sfiorare le dita di Atena
02 Novembre 2024, 17:23:35 PM
Ho abitato , e ora abita in me, ogni luogo che ho visitato.
#1100
Ultimo libro letto / Re: Il Nome della Rosa
02 Novembre 2024, 17:01:50 PM
A me la scena iniziale, quella del cavallo Brunello, mi ha folgorato, e non sò perchè ma mi richiama alla memoria l'inizio del ''Deserto dei tartari'' di Buzzati.
L'ho letto due volte, e ancora lo rileggerò, perchè come ben dici, si presta a ''diverse letture''. :)
Ne è apparsa di recente anche una versione a fumetti a puntate su Linus, che ho trovato nella sua versione completa da Feltrinelli, ma un pò deludente; un pò meno deludente il film, ma il romanzo ha un fascino  non trasponibile altrove.
#1101
Tematiche Culturali e Sociali / Re: IL DETERRENTE
02 Novembre 2024, 16:32:07 PM
Citazione di: niko il 02 Novembre 2024, 11:09:38 AME' proprio perche' esiste ancora chi pensa che la persecuzione di un'intellettuale, sia in qualche modo piu' "grave", piu' decadente e indicatore di decadenza, della persecuzione di qualsiasi altro uomo, (o di qualsiasi altro "lavoratore" in senso lato) che io sostengo l'Eurasia, cioe' le culture che siano il piu' possibile diverse, dalla nostra.





Non è più grave, ma è il primo sintomo di una dittatura in divenire.
Quello di pensare è un mestiere come un altro,  più o meno remunerato,  ancor meglio se a titolo gratuito, ma non è comunque peccato cercare di ricavarci il pane quotidiano, e comunque non vale più di qualunque altro lavoro.
#1102
Tematiche Filosofiche / Re: Psicoanalisi
02 Novembre 2024, 06:07:33 AM
Citazione di: green demetr il 02 Novembre 2024, 05:57:24 AMVedi Iano, possiamo accettare lo status quo, oppure combatterlo.
Con le armi della conoscenza, che non è solo tecnica.
Sebbene sia un individuo sepolto, qualcosa dell'intelligenza primordiale non vuole proprio morire.
Resiste.
Io condivido ciò, ma noto che tu hai trovato nella tecnica il capro espiatorio, come è solito fare l'uomo nella sua versione peggiore quando scarica le sue colpe su ciò che considera altro da se, cosa a cui la tecnica con la sua oggettiva separatezza fisica, si presta, non ammettendo che la tecnica sia parte funzionale di te, anche se lo ammetti per quella tecnica ormai storicizzata che tu consideri perciò parte di te, come ad esempio la scrittura.
Hai cioè con la tecnica un rapporto emotivo che può avere effetti completamente opposti, facendo coi suoi prodotti,, che poi sono ''i nostri prodotti'', se non proprio figli umani, figli e figliastri.
Personalizzando la scienza , potendone perciò poi fare cosa a noi aliena, si vince facile poi a dargli tutte le colpe dei nostri mali.

Dovresti più onestamente ammettere che non è la scienza che tu aborri, non essendo essa altro che la versione aggiornata nel bene e nel male dell'agire umano, ma l'uomo di oggi, comprensivo quindi della sua scienza, se è vero che sei solito rifugiarti nei classici dell'era pre scientifica.
#1103
Tematiche Filosofiche / Re: Psicoanalisi
02 Novembre 2024, 05:53:53 AM
Citazione di: green demetr il 02 Novembre 2024, 04:53:50 AMInfatti tutte le mie polemiche sono contro la scienza, proprio per via di questo carattere assolutamente disumano.
E non sto parlando del mondo ideale dove la scienza fa la scienza si occupa cioè solo di cose razionali, perchè non è mai così.
La scienza va a braccetto con chi la paga e questo si paga in termini di razionalità. a volte in maniera anche cara.
Vedi OMS e censure varie nei luoghi di dibattito (youtube e similia).
''Infatti tutte le mie polemiche sono contro la scienza proprio per via del suo carattere assolutamente'' UMANO, dovresti meglio dire, se è vero che l'uomo va a braccetto, come ha sempre fatto, con chi lo paga, etc...

Se tu, e non solo tu perchè si tratta di un processo storico ormai da archiviare negli annali, idealizzi la scienza, poi non puoi che restarne deluso, notando che si tratta di una versione semmai ''aggiornata'' dell'agire umano, ma che sempre umana rimane, con tutti i difetti che ciò comporta, rischiando così di buttare via il bambino con l'acqua sporca.

#1104
Tematiche Culturali e Sociali / Re: IL DETERRENTE
01 Novembre 2024, 17:17:56 PM
Citazione di: niko il 01 Novembre 2024, 15:56:41 PML'alternativa e' il comunismo, cioe' la vera pace, grazie alla vera giustizia. Fine degli stati, fine delle frontiere eccetera. E' solo necessario che l'Eurasia si unifichi, diventi complessivamente comunista grazie all'apporto cinese e conquisti il mondo. Non e' che ci voglia tanto.
Però quando gli uomini erano nomadi e non c'erano confini, per quanto rari fossero gli incontri, non si escludevano perciò gli scontri.
L'unica pace e giustizia  note sono quelle imposte dai vincitori.
Non che poi faccia differenza se vince la Cina o altri, se non fosse che dovendoci adattare alla cultura dei vincitori, conviene vincano quelli che hanno una cultura non troppo distante dalla nostra, per cui tutti i centralismi euro-asiatici non mi sembrano desiderabili, laddove si realizza l'uguaglianza nell'essere tutti sottoposti allo stesso modo all'autorità centrale, dopo di che ti potrai dimenticare di esprimerti liberamente come fai su questo forum, perchè gli intellettuali, compresi quelli che quei regimi hanno sostenuto, ne sono le prime vittime.
#1105
Citazione di: Mariano il 23 Ottobre 2024, 15:57:31 PMIl mio pensiero è che non si possa dire che Dio esiste, ma che Dio " E' " e non potremo mai definirLo in quanto è un concetto metafisico.
Dio è un nome privo di una propria definizione e perciò diversamente definibile.
Ciò che esiste a priori non ha bisogno di essere definito a posteriori, a meno che esso non coincida con la sua definizione.
Ciò che è evidente non ha bisogno di essere definito, a meno che l'evidenza non sia il prodotto della definizione stessa, la sua causa nascosta che, quando si palesa, comporta la negazione dell'essere per una sua eventuale ridefinizione, così che l'essere muta.
Il divenire è ''la morte e la rinascita dell'essere'', possibile solo se l'esistenza non è necessaria, cioè se nulla muore e rinasce in effetti, ma solo si ridefinisce.
#1106
Io addirittura ''professo'' una realtà immateriale, che , al pari di Dio, non si può dire cosa sia, ma solo come si manifesta a noi, di cui la materia è solo un modo dei possibili modi di manifestarsi.
In altri termini il mio Dio/realtà è solo un ipotesi che scongiura un io solipsista, equivalendo essa ad una fede di comodo che psicologicamente mi rassicuri che ci sia altro oltre me.
Definire il Dio/realtà  equivalere di fatto a una fede/ipotesi aggiuntiva, dove pongo, appunto per fede o per ipotesi, la realtà coincidenre con una sua descrizione.
Nessuna delle due fedi è però necessaria, e la seconda è ancor meno necessaria della prima, ma nella misura in cui la realtà mi appare, indipendentemente dalle ipotesi che io posso fare su essa, attribuisco ciò a una fede nascosta dentro me, ad una descrizione della realtà non scritta se non dentro di me, laddove non dipende da me il farla coincidere con la realtà in modo ipotetico.
La vera fede cioè per me non è quella che assumiamo, al modo che si può assumere un ipotesi, ma quella che possediamo senza poterla negare, e altre fedi possibili di questa sono solo una derivazione libera, quindi non necessaria.

Un ultimo, ma non ultimo, laddove professo una realtà immateriale, no intendo con ciò che sta sia il contraltare della materia, se un mondo materiale è solo uno dei modi in cui essa si può manifestare.
Cioè non intendo qualcosa che si manifesta come il suo opposto, quindi parlo impropriamente di realtà immateriale, solo perchè non saprei come diversamente dire.
Perchè in effetti se la materia è uno dei modi possibili di manifestarsi della realtà, essa allora non è definibile come l'opposto del modo in cui si manifesta.
Non si può dire in altri termini della realtà cosa sia, ma solo cosa non sia, e dico quindi che è immateriale nella misura in cui a me tale si manifesta, allo stesso modo che posso dire che non sia ideale nella misura in cui si manifesta come un idea.
Essa , essendo la causa di ogni manifestazione, non coincide con nessuno dei suoi possibili effetti, se causa ed effetto restano separati come logica vuole.
#1107
Tematiche Filosofiche / Re: Psicoanalisi
31 Ottobre 2024, 21:13:03 PM
Citazione di: PhyroSphera il 31 Ottobre 2024, 09:22:47 AMNon ha senso identificare scienza e determinismo come fai tu. In fisica c'è la meccanica quantistica e il principio di indeterminazione e in psicologia la sincronicità,
Io di psicologia ci capisco tanto quanto tu ci capisci di fisica: molto poco.
Del principio di indeterminazione abbiamo già discusso, senza che tu abbia cambiato opinione, e su questo ovviamente non ho nulla da dire.
Però ogni volta che tu impropriamente lo tirerai in ballo, non me ne volere, ma io mi sentirò in dovere di sottolinearlo.
#1108
Attualità / Re: Profezia elettorale USA
31 Ottobre 2024, 16:10:37 PM
Citazione di: green demetr il 31 Ottobre 2024, 02:09:02 AMNon è solo Trump a sparare cavolate a raffica, anzi la Harris ha fatto infinitamente peggio; ma almeno al di là del suo fare buffonesco, sappiamo che Trump ha proposte solide dietro.
Allora se fossi un americano camminerei col didietro rasente ai muri. ;D
#1109
Attualità / Re: Profezia elettorale USA
30 Ottobre 2024, 22:45:12 PM
Citazione di: InVerno il 30 Ottobre 2024, 14:20:52 PMLa mia previsione (attuale, mi riserbo di aggiornala) è che Kamala arriverà in relativo vantaggio al giorno delle votazioni, Trump è arrivato al colmo di quanto può spararle grosse e non riesce più a fare i titoli dei giornali, ma questo clima di "bonaccia" per cui il pericolo sembra scampato, lascerà a letto tanti elettori della Harris il giorno delle elezioni, e Trump vincerà.
Dunque sparale grosse a buon mercato, saturando il mercato delle balle elettorali, ha a che fare con il dumping della profezia di Eutidemo?
Il paradosso è che un altro scossone Trumpiano farebbe bene all'Europa sul lungo periodo, e comunque vada l'onda globalistà continuerà a puntare verso il suo ventre, per cui io inizierei a concentrami su ciò che di bene c'è anche nel peggiore dei mali.
Se il temporale deve arrivare, prima arriva e prima passa, in attesa di una perturbazione sociale più grossa causata dal cambiamento climatico il cui picco non abbiamo ancora toccato.

#1110
Citazione di: Scepsis il 30 Ottobre 2024, 20:18:51 PMCi sono gli assiomi della geometria, quelli della logica e quelli della matematica.
Non concordo su questo. La matematica è una sola, e diverse sono le sue teorie che possiamo arbitrariamente suddividere in categorie, delle quali la geometria e l'aritmetica  hanno solo una precedenza storica, che però non le rende essenzialmente diverse dalle altre teorie matematiche.
Non c'è una teoria che si applica al campo della geometria, ma un termine geometria che indica per ragioni storiche una particolare teoria matematica, che può essere applicata alla realtà ne più ne meno di qualunque atra teoria matematica.
Per la logica è da farsi un discorso a parte, che non sono in grado di affrontare,, anche se sò che ad essa si è tentato di ridurre la matematica, ma non sò con quale successo.
Non ci sono teorie astratte a altre meno astratte, ma teorie che nel tempo hanno assunto un maggior grado di astrazione, e il fatto che su alcune di esse, come geometria e aritmetica, il nostro intuito storicamente si esercita, non le rende meno astratte.