Salve Tiziano. Citandoti : "Perciò credo che si possa parlare di un libero arbitrio locale".Vabbè, non voglio infierire, anche se la logica piange. Prendiamola come una licenza poetica.La libertà è concetto relativo.Come tutti i relativi, essa si mostra AL MINIMO riducibile ad almeno due sole condizioni.Perciò tale concetto si concretizza al (minimo) due livelli essenziali : Il primo rappresenta la libertà dalle costrizioni; il secondo consiste nella libertà di scegliere tra le infinite facoltà.E' questa la mancata distinzione che rende oscenamente confuse le discussioni sul libero arbitrio.Tutti siamo soggetti ai bisogni (semplicemente, quelli biologici), quindi NESSUNO E' LIBERO DALLA COSTRIZIONE da essi generata.Tutti siamo poi limitati nelle facoltà (essere completamente liberi nelle facoltà significa poter fare tutto quello di cui veniamo a provar desiderio). NESSUNO E' COMPLETAMENTE LIBERO NELLE FACOLTA', dato che possiamo fare solo ciò che le circostanze ci consentono.Quindi il libero arbitrio è una illusione poichè, se esistesse, dovrebbe consistere in qualche nostra "libera" scelta NON CONDIZIONATA DA ALCUNCHE' DI ESTERNO ALLA NOSTRA VOLONTA'.Circostanza, quest'ultima, impossibile a verificarsi. Saluti.