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Messaggi - paul11

#1096
Citazione di: Kobayashi il 04 Giugno 2018, 16:00:28 PM
Citazione di: paul11 il 03 Giugno 2018, 01:01:37 AMLa croce è scandalo perché un essere puro diventa impuro per salvare gli impuri. Il messianesimo cristiano irrompe e rompe la legge. Se prima nella legge vi era la promessa e il patto per un popolo eletto fra i tanti in cui il segno della circoncisione era appartenenza segnica del significato; con la croce dall'elezione a popolo eletto su un patto legato ad una promessa si passa al sacrifico per santificare gli impuri. la croce rappresenta l'intersecazione fra paradiso e terra, fra divino e umano e avviene dolorosamente. Affinché il sacrifico avvenga deve esserci il momento in cui il puro diventa impuro per ridiventare puro e quindi una identificazione del bene con il male affinché sussistano dialetticamente.

La morte di Gesù potrebbe avere un altro significato che ricollega la bontà a Dio e alle azioni di chi ha fede in Dio.

Il cristiano nel cercare di comprendere Dio non può prescindere dalla vita di Gesù.
Gesù, nell'accettazione della morte in croce, mostra che quel Dio onnipotente di cui parla la religione non esiste. Non esiste più alcun Dio che ha potere sui fatti della storia. L'accettazione della morte significa che il Dio che Gesù manifesta è amore incondizionato all'uomo.
Per l'uomo sofferente Gesù infatti infrange le regole religiose (le guarigioni del sabato) ed è condannato a morte.
La risurrezione per il fedele significa che il Dio che è dedizione incondizionata all'uomo continua a vivere con lui nella figura dello Spirito, parola che rimanda a respiro, vita, creazione. Nel suo desiderio infinito di vita e pienezza, l'uomo che ha fede riconosce la presenza di Dio, e lasciandosi "attraversare" dallo Spirito rimette in movimento nel mondo quell'amore incondizionato che è Dio con opere, dal punto di vista umano, di bontà.
E' problematico il concetto di "bonta'" di Dio, la teodicea ha delle sue ragioni.
Certo, Gesù è il Cristianesimo.
Ma è proprio il fatto che Dio non interviene più,come ne Vecchio Testamento, nella storia ,mentre il messianesimo apre a delle dinamiche spirituali più vaste, che è più difficile l'indagine.
Se prima la storia era la storia di un popolo eletto, poi la storia con l'avvento di Gesù diventa di tutta l'umanità, ma aprendosi dinamicamente nella storia e nelle esistenze delle singole persone entrano il dono, la grazia, ad esempio, l'amore diventa fondamentale.
La difficoltà del credere diventa il chiedersi durante la narrazione storica dell'intera umanità e il viatico delle nostre singole esistenze, che l'amore non basta, che il dolore arriva, che la sofferenza ci mette alla prova: ma perchè?
Non penso al Dio buono in termini umani, perchè non può essere solo attribuzione ad un sentimento , perchè il dono della grazia,
non è per tutti in questa esistenza.
Detto questo capisco il senso dei tuoi argomenti e ne condivido la profondità.
#1097
Tematiche Culturali e Sociali / Re:Europa
05 Giugno 2018, 08:33:59 AM
Citazione di: stefano il 05 Giugno 2018, 01:38:38 AM
Citazione di: paul11 il 04 Giugno 2018, 13:40:50 PML'unità politica sarebbe molto più semplice che l'unità economica ed è per questo che ho dei dubbi sulla buona fede di questa attuale Europa ciao.
Secondo me l'unione monetaria rappresenta una premessa necessaria
proprio per raggiungere l'unione politica.I paesi europei sono tutti
democratici,c'è dunque un'affinità che porterebbe facilmente a una
unione,ma il fattore economico non si puo ignorare non è facile far
convivere per esempio un economia come quella tedesca con una come
quella italiana,credo sia necessario un vincolo.
Non essendo un economista procedo con ragionamenti semplici.E' come dire:
siamo tutti paesi democratici e sarebbe molto bello raggiungere una
unione politica però avere un debito pubblico al di sopra delle proprie
possibilità non è consentito,non porta a nessun tipo di
unione perche manca la credibilità senza la quale non ci puo essere
solidarietà.
Quindi solidarietà,non assistenzialismo.Qui infatti si parla di
paesi industrializzati e benestanti che potrebbero benissimo
evitare di indebitarsi.Se uno di questi si indebita
è un problema serio,dovrà sciegliere se farsi assimilare economicamente
accettando la moneta unica con tutti i parametri e i vincoli oppure
continuare per la sua strada di crisi perenne,o anche giocare
il tutto per tutto e rilanciare la sua economia al di la di ogni debito
pubblico,perche no? Ma fuori dall'Europa
Non credo che ci siano alternative,non credo che l'Europa possa essere
un ente assistenziale,ci si sta alla pari,se qualcuno manca di credibilità
deve per forza recuperarla o uscirne.
Forse puo sembrare un ragionamento brutale ma ripeto,si tratta di paesi
tra i piu ricchi del mondo.Credo che tutti noi sappiamo bene cos'è il
peso del denaro.
Essere ricchi non è certo una cosa giusta,ma essere ricchi e indebitarsi
è ancora piu ingiusto.O meglio è ancora piu ingiusto essere
ricchi e non accontentarsi,andare oltre a tutti i costi.
Credo che ci sia qualche meccanismo dell'economia per cui la ricerca
ossessiva del benessere nei paesi ricchi porti di pari grado in altre
parti del mondo povero a una maggiore povertà.
In ogni caso il debito pubblico di un paese ricco è uno schiaffo alla
povertà reale che c'è nel mondo.
Concludendo, secondo me ,il raggiungimento di una Unione tra paesi ricchi se
pur democratici non puo prescindere dal peso del denaro.

Citazione di: anthonyi il 03 Giugno 2018, 06:16:30 AM
Citazione di: stefano il 03 Giugno 2018, 00:57:11 AMCome ho detto non sono esperto di economia ma ritengo che l'ideale sovranista potrebbe avere una bandiera e un simbolo:la gallina dalle uova d'oro,ovvero,il diritto assoluto al benessere.
Ciao stefano, è un'ottima idea, anche perché in tante narrazioni la gallina dalle uova d'oro è una truffa per il gonzo di turno. Un saluto.


Purtroppo Anthonyi ho l'impressione che qui non si tratta di gonzi
cioe sembra che questi sianomolto abili in materia economica e finanziaria,
almeno cosi pare a me che ne so poco e niente.
Alcuni pare siano geni del sovranismo monetario.Io però nella mia ignoranza
continuo a pensare alla gallina dalle uova d'oro.
1) la storia insegna che prima invadevano con la guerra e poi con la servitù di guerra, oltre al risarcimento imponevano cultura, moneta, politica
2) in via pacifica personalmente ritengo un assurdo, l'unità economica, senza prima aver costruito unità istituzionali. Infatti in Europa stanno imponendo riforme.Si dimentica che l'Europa non ha una Costituzione quindi non può assolutamente intervenire sulle sovranità nazionali, cosa che invece hanno fatto con Renzi che ha voluto il referendum sulla riforma del Parlamento. 
Vogliono l'unità bancaria e l'unità fiscale, che poi significa controllo totale delle economie locali con riconoscimento delle gerarchie superiori di Bruxelles. Se questo non è asservimento, bisogna essere ciechi per non vederlo.
3) può benissimo esistere una moneta gestita con debito pubblico molto altro, Ribadisco, il Giappone è arrivato anche al 270%
Fino a quando non si capisce che è il PIL e non il debito pubblico il determinante economico non si capirà il perchè questa economia globale vive sulla speculazione dei debiti pubblici e privati finanziando dall'acquisto dello smartphone, alle ferie e persino inventano il mutuo sulla pensione con l'APE sociale.
3) non c'entra nulla il debito pubblico con la poverta, visto che alcuni Stati africani arrivano al 500%; anzi è il contrario.
Infatti la Banca mondiale, che non è il Fondo Monetario Internazionale agisce sui debiti del terzo mondo cercando di "stornarli".
#1098
Attualità / Re:PDR
05 Giugno 2018, 08:08:17 AM
Citazione di: anthonyi il 04 Giugno 2018, 11:34:33 AM
Citazione di: paul11 il 03 Giugno 2018, 22:54:46 PM

ciao anthonyi,
semplicemente Di Maio fa un calcolo politico, Mattarella sa che il rischio istituzionale è che i due leader politici chiamino in piazza il popolo ,Come scrissi in un precedente post, mi auguravo un momento di riflessione dove ognuno facesse  un passo indietro.


Paul11, ma ti rendi conto di quello che scrivi, metti sullo stesso piano la politica e le istituzioni. Un PDR non può fare passi indietro perché così lederebbe la figura stessa del PDR. Semplicemente le parti politiche devono avere il senso istituzionale di accettare le condizioni che pone.
Io poi vorrei capire, quando Mattarella dovesse non firmare una sua legge perché non coperta finanziariamente rivedremo le stesse scenneggiate ?

Un saluto
ciao anthonyi,
non confondere la sovranità del popolo in democrazia con l'arbitrio di una monarchia, il PDR deve tenerne conto, così come i partiti al potere devono rispettare il ruolo del PDR.E' finita bene perchè sono stati tutti ragionevoli.

I PDR hanno firmato quantità di leggi anticostituzionali, ma la colpa è la procedura di anticostituzionalità.
Trovo debole una democrazia che inserisce una legge di pareggio del bilancio e abbia un iter sulla costituzionalità delle leggi che di fatto non c'è. Uno Stato deve governare prima il diritto e poi l'economia.
un saluto
#1099
Tematiche Culturali e Sociali / Re:Europa
04 Giugno 2018, 13:40:50 PM
Citazione di: InVerno il 04 Giugno 2018, 13:09:43 PM
Citazione di: paul11 il 30 Maggio 2018, 10:53:26 AME' possibilissima la strada di una unità politica e gli USA lo dimostrano, Perche l'hawaiano non ha nulla a che fare con l'Alaska, cos'ì come il Texas non ha nulla a che fare con il Nebraska, ecc. Hanno persino avuto una guerra interna di secessione fra unionisti e confederati.
Eppure sono la più potente forza politica, economica  e militare ancora oggi.
Se l'Alaska avesse un debito con le Hawaii, e i secondi cominciassero a chiamare i primi scrocconi, anche considerato che l'intera popolazione è perennemente armata, penso che il far west sarebbe ancora una realtà. Peraltro l'unione linguistica è prerequisito dell'unione politica, non si può immaginare un politico  arringare tramite google translator in 23 lingue :)
ciao Inverno.
Ci stiamo fasciando la testa.
Quando improvvisamente i Paesi aderenti all'euro sono passati, come noi ad es. dalla lira all'euro è stato  molto più traumatico che non creare una unità politica. Perchè utilizzare una nuova moneta voleva dire riparametrare tutto il governo delle nostre famiglie  i nostri diciamo così "budget". provate a pensarci, a rifletterci................Poi pensa alle aziende, poi pensa allo Stato.
L'unità politica sarebbe molto più semplice che l'unità economica ed è per questo che ho dei dubbi sulla buona fede di questa attuale  Europa
ciao.
#1100
Quando Aristotele enumera l'identità, la contraddizione e il  terzo escluso, non inventa niente.Più semplicemente formalizza quella logica predicativa ciò che il ragionamento dialettico del sillogismo ,che era già nella cultura indiana e utilizzato dal suo maestro Platone,come dagli altri filosofi,er implicito.
Ma non sono principi, sono regole per costruire enunciati, postulati, asserti e fare in modo che più argomenti non si elidano o confondano.

ma la contraddizione, se così si può dire, è già implicita nel pensiero  e poi nell'ambiguità della parola.
perchè il punto è che la matematica non necessita delle regole  della parola, perchè l'uno è uno, il due è due, mentre le parole hanno un etimo, una storia, che i contesti trasformano inserite nelle proposizioni.O meglio i numeri sono metafisica pura, mentre la parola in sè già porta il segno, significato con definizione e descrizione e nessuna regola riesce a dirimere, perchè la parola chiama altra parola.
Insomma la parola già in sè richiama qualcosa del mondo fisico o immaginario, è già "intermediazione" linguistica; invece il numero 
è più "puro".

Quindi, se un postulato , un enunciato o se si vuole una tautologia è già ritenuta verità affinche possa reggere tutta la teoretica successiva, basta che tutte le argomentazioni successive non siano in contraddizione con i principi cardine .
Allora è giustificata è vera? E' solo una teoria fra le tante  ben costruita..................

Il vero paradosso è che abbiamo miriadi di teorie "ben costruite" che reggono alle regole logiche, ma in pratica lo scienziato, il filosofo, ecc, adotta quella che per lui è più funzionale alla "sua" teoretica, al suo pensiero. Severino docet.

Il vero discrimine  è fra la mappa mentale e la mappa rappresentativa del mondo, dove i linguaggi sono  i sistemi di relazione, molto importanti, ma non sono determinanti,
#1101
Citazione di: viator il 03 Giugno 2018, 23:26:48 PM
Salve Paul11. "la natura da qualche parte è stata creata": tua affermazione, ed io sono d'accordo.

Bèh, non è detto che Green Demetr o la scienza o Viator riescano a darti una spiegazione. Ma ciò non significa certo che altri - te compreso - siano in grado di farlo.

Credo tu pensi che la creazione sia stata opera divina, ed io potrei fingere di essere d'accordo.

L' atto della creazione non può consistere nell'evocare, trarre qualcosa dal nulla. Spero tu sia d'accordo.

Quindi la creazione non può che essere consistita - da parte di Dio - nel trarre da sé una propria parte che l'uomo ha riconosciuto come distinta da Dio (altrimenti non l'avrebbe chiamata natura) ma che qualcuno poi ha iniziato a concepire come parte e manifestazione di Dio. Spero tu sia d'accordo.

La natura è indifferente ai destini umani. Spero tu sia d'accordo.

Questo non significa necessariamente che Dio, nella sua interezza, sia insensibile ai destini umani.

Quindi la natura potrebbe risultare solo uno strumento divino apparentemente contradditorio. Spero tu sia d'accordo.

Beh, ora vedi tu se riesci a dare a Green Demetr, a Viator od alla scienza una spiegazione di tale (magari solo apparente) contraddizione.

Non potrai darcela, e ciò non significa che qualcuno abbia ragione o torto. Spero tu sia d'accordo.

Vedi, gli uomini di fede possono chiedere agli scettici di rendere conto razionalmente del loro scetticismo.

Sono gli scettici che sanno benissimo quanto sia inutile chiedere agli uomini di fede la giustificazione razionale della loro fede. Spero tu sia d'accordo. Salutoni.
ciao viator,
c'è un testo interpretativo che dice che Dio prima creò il nulla e poi lo riempì con il creato.
Non mi hai dato risposte viator perchè sei tu che credi di venire dal nulla per finire nel nulla e vanificare il senso così della tua esistenza. per me ha senso l'esistenza solo vi è un Dio,se non ci fosse nulla NON  ha senso  la fatica umana di capire dolore e sofferenza sarebbe vana.sarebbe giusto essere giusti come essere ingiusti, perchè nessuna etica o morale sarebbe fondata se non come convenienza,adattabilità, sopravvivenza.
Mi fa buon gioco pensare che la decadenza umana sia infatti la perdita della verità in Dio per il nulla rappresentato dalle esistenze di chi non crede e si illude di dare un senso quando non c'è.Allora mi spiego come la malvagità o la bontà non siano più caratteristiche fondamentali per dare signifcati al senso del proprio destino, Allora sarebbe giusto, ripeto essere cinici e malvagi e così giustificare ogni ignominia umana, che non sarebbe più ignominia, ma solo giusta scelta in quanto conveniente.
Insomma io vedo la coerenza interna nella logica di chi sceglie di credere in Dio e di chi non lo sceglie.
Non basta dire che anche un ateo è un buono, perchè la sua bontà non ha senso dentro un'esistenza che viene dal nulla e sparisce con la putrefazione della sua carne,è solo convenienza sociale, è solo condizione di convenzioni sociali.

La natura ha un compito fondamentale e infatti storicamente lo ha avuta, fare vedere attraverso la regolarità dei propri cicli che esistono leggi.Come ho scritto in qualche post non nella spiritualità, il nomos greco era legge riferito a qualche argomento penso di politica nel forum. L'uomo parametrava il governo delle organizzazioni umane guardando la natura e da quì che nasce il diritto di natura sia nella filosofia che nella teologia. La polis doveva corrispondere al nomos.Il passaggio deleterio è quando dalla polis si passò all'oikonomia,  Vale a dire quando gli uomini pensarono a ciò che conveniva loro senza più guardare il nomos, la legge inscritta nella natura con le sue regolarità.
Quindi Dio-natura-uomo hanno correlazioni in quanto le leggi del governo sono principi universali e non particolari come la scienza moderna perdendosi nelle particolarità ha compiuto.

Dipende cosa intendi per natura indifferente.Non è un soggetto senziente la natura.ma ripeto manifesta leggi.Essendo l'uomo anche corpo fisico è in relazione per sopravvivenza alla natura fisica: è ovvio. Se inserisci però il destino umano e per destino non intendo più solo il corpo fisico allora sì, l'uomo esce dal mondo naturale per ritornare allo spirito.

Dio lo antropomorfizzi? Il Dio sensibile o insensibile ai destini umani ha sensibilità umane?

Per quale motivo la natura è contraddittoria? Quale e come fai a trarre il giudizio?

Spiegami la contraddizione che io non vedo.


Personalmente sono indifferente agli scettici, se tu implicitamente fai capire di esserlo. Sono affari tuoi.
Ma come quel, tale  seguendo il tuo pseudo ragionamento che essendo ateo diceva, mi conviene credere in Dio, perchè se c'è sono salvo, e se non c'è amen. Nella tua logica io ho una possibilità in più che tu non hai, Perchè se riduciamo Dio ad una semplice sommessa se perdo al massimo sono come te, finisco in polvere, nel nulla e amen,Ma se ci fosse Dio? Affari tuoi.
#1102
Attualità / Re:PDR
03 Giugno 2018, 22:54:46 PM
Citazione di: anthonyi il 03 Giugno 2018, 20:09:41 PM
Citazione di: paul11 il 03 Giugno 2018, 11:02:25 AM
ciao anthonyi,
Sturzo,Dossetti De Gaspari erano democristiani e per quanto possa essere variegto fra loro il pensiero  il discriminante, ciò che differenzia il pensiero cristiano sociale non è sicuramente per il denaro, per il mercato, per gli interessi, diversamente cosa avrebbe mai di cristiano?
Gramsci.........Berlinguer, rappresentano il pensiero comunista italiano , anche se in verità la differenza è grande fra Gramsci e il PCI
filo sovietico.Ma anche quì la caratteristica del  pensiero fu addirittura alternativo al capitalismo.

Potremmo dire uguale della destra sociale che non fu filo capitalistica.

Insomma le matrici storiche dei grandi partiti occidentali che non fossero liberali non erano finalizzate al mercato.
Persa la storia, intesa come tradizione creata da una origine di pensiero,, fatta anche di grandi personalità stataliste, oggi un branco di insipienti in tutti i partiti, ma non è solo un problema italiano, siede nei parlamenti occidentali.
Oggi sono tutti "partiti popolari" nel grande calderone europeo.

Insomma le due matrici cristiana e comunista/socialista  non sono per caratteristica originaria filo capitalistica.
Se oggi dicono altro allora non sono da una parte critistiani e dall'altra comunisti/socialisti, sono per l'ordoliberismo .
saluti

Ciao paul11, secondo me dovresti domandarti se tra il PDR che rifiuta un ministro che avrebbe potuto, a suo parere, mettere in crisi il risparmio degli Italiani nonché la partecipazione italiana agli accordi europei, e un bambino viziato e irrispettoso delle istituzioni come Di Maio che urla in piazza, pochi giorni prima della festa della Repubblica, che il Capo dello Stato è un traditore della patria, chi di questi due realizza di più gli ideali per i quali questi soggetti hanno vissuto.
La nostra Costituzione è figlia sia della cultura cattolica che di quella socialista (A mio parere anche troppo, purtroppo manca una quota adeguata di valori liberali), e Mattarella non ha fatto che il suo dovere: "difenderla".
Un saluto
ciao anthonyi,
semplicemente Di Maio fa un calcolo politico, Mattarella sa che il rischio istituzionale è che i due leader politici chiamino in piazza il popolo ,Come scrissi in un precedente post, mi auguravo un momento di riflessione dove ognuno facesse  un passo indietro.
Intelligentemente lo hanno fatto, perchè conveniva a tutti. Hanno trovato un accordo,questo è l'importante.

La nostra Costituzione, è un mio parere, non ha compiuto i valori della Resistenza.Ho letto a suo tempo, le interpretazioni delle personalità legate ognuna ad una tradizione politica.Quello che ho capito è che si è trovato nella Costituente una mediazione spesso raffazzonata.Ma questo è storia in quanto il Comitato  di Liberazione Nazionale aveva in sè componenti contrastanti ed essendo noi perdenti dalla guerra mondiale e vincitore gli USA, questi ultimi  imposero sostanzialmente una "nebulosità"nella  scrittura e nei contenuti della Costituzione. Fu soprattutto un gioco di equilibri, perchè il timore di un partito comunista italiano filo sovietico in quella che sarà la guerra fredda doveva essere contenuto nelle prassi.Il sistema elettorale e rappresentativo del parlamento era volutamente finalizzato a governi di coalizioni, in modo tale che il partito comunita da solo non potesse mai arrivare ad una maggioranza, condannandolo ad una opposizione in eterno.Quando Moro indicò la possibilità dell'alternanza, sappiamo purtroppo come è finita per Moro.
Un pensiero "laterale" sul ruolo dell'Italia lo si vide nella storia dell ONU.E' indicativo di come i due blocchi, USA- URSS temessero il ruolo strategico geopolitico italiano.Come si sa il potere di veto all'Onu fu riconosciuto solo ai Paesi usciti vincitori dalla seconda guerra mondiale i cosiddetti "membri permanenti"....allora si capirà l'equilibrio sottile de: il piano Marshall, Gladio, lo stesso Moro, il ruolo della P2, il ruolo del Vaticano, il ruolo della massoneria..........E' passato alla storia il detto  di Andreotti"il potere logora chi non ce l'ha".
un saluto
#1103
Citazione di: green demetr il 03 Giugno 2018, 15:06:07 PM
Citazione di: paul11 il 03 Giugno 2018, 01:01:37 AM


Dio è:           punto e niente appellativi o attributi.
la fede cristiana sostituisce la promessa .
La bontà è opera, comportamento, sapendo della convivenza con la malvagità e il male

Che Dio è, lo avevo intuito a 8 anni, nella totale isteria della mia maestra di religione. (che continuava a dire sì, ma è cosa? i miei amici ovviamente dicevano dio è il sole, il cielo, la bontà.)  ;D


La bontà è opera che si basa sulla malvagità e sul male. Questo è il cristianesimo.Una presunzione, come fosse verità, realtà in una sola parola come fosse Natura.
Nel frattempo è arrivata la scienza a falciarlo via. Ma mantenendo le sue cattive abitudini.
(per cui esistono scienziati sì e scienziati no).


MAH  :(

penso che non hai ancora capito cosa significhi il semplice "Dio è"  basta, perchè diversamente non porresti delle domande che contrastano.
La bontà è un atteggiamento è opera sapendo che esiste anche la malvagità.
La scienza non incide proprio in nulla sul "Dio è",semplicemente finge d'ignorarlo e presuntosamente si erge come surrogato veritativo.
Il messianesimo è diverso dalla precedente legge, per cui la sola nascita all'interno di un popolo eletto attraverso il patto era già in sè indice di salvezza. e infatti l'ebreo non converte non fa apostolato.
La natura da qualche parte è stata creata se tu  o la scienza mi indicate una spiegazione ,vi ringrazio sentitamente.
#1104
Attualità / Re:PDR
03 Giugno 2018, 11:02:25 AM
ciao anthonyi,
Sturzo,Dossetti De Gaspari erano democristiani e per quanto possa essere variegto fra loro il pensiero  il discriminante, ciò che differenzia il pensiero cristiano sociale non è sicuramente per il denaro, per il mercato, per gli interessi, diversamente cosa avrebbe mai di cristiano?
Gramsci.........Berlinguer, rappresentano il pensiero comunista italiano , anche se in verità la differenza è grande fra Gramsci e il PCI
filo sovietico.Ma anche quì la caratteristica del  pensiero fu addirittura alternativo al capitalismo.

Potremmo dire uguale della destra sociale che non fu filo capitalistica.

Insomma le matrici storiche dei grandi partiti occidentali che non fossero liberali non erano finalizzate al mercato.
Persa la storia, intesa come tradizione creata da una origine di pensiero,, fatta anche di grandi personalità stataliste, oggi un branco di insipienti in tutti i partiti, ma non è solo un problema italiano, siede nei parlamenti occidentali.
Oggi sono tutti "partiti popolari" nel grande calderone europeo.

Insomma le due matrici cristiana e comunista/socialista  non sono per caratteristica originaria filo capitalistica.
Se oggi dicono altro allora non sono da una parte critistiani e dall'altra comunisti/socialisti, sono per l'ordoliberismo .
saluti
#1105
Citazione di: Socrate78 il 26 Maggio 2018, 19:38:22 PM
Mi sembra che il fatto di credere in Dio non comporti di per sé un cambiamento anche nel comportamento della persona verso il prossimo: ci si può convincere razionalmente che esista un Dio o che effettivamente questo o quel profeta sia stato ispirato dal divino, ma ciò non implica anche un cambiamento del cuore, la persona credente può anche continuare a nutrire sentimenti di disprezzo per il prossimo, di invidia, e la fede resterebbe lettera morta, una fredda convinzione intellettuale. Ne deduco che se esiste un Paradiso la semplice fede nel divino non sia un fattore così determinante per accedervi, ma ci voglia qualcos'altro, qualcosa che molti credenti non possiedono a sufficienza, mentre invece alcuni non credenti hanno. Può sembrare sarcastico, ma forsein Paradiso ci sono più atei che cristiani?
La fede è una cosa,Dio è un'altra cosa, la bontà altro ancora.
le religioni intese come strutturazione in un pensiero teologico li relazionano con caratterisitiche diverse.
Nell'ebraismo c'è la Legge e le opere(buone o cattive).
La bontà implica un contrario, la malvagità,ergo c'è il bene, c'è il male.
La fede di fatto inizia con lo scandalo della croce.L'ebreo prima doveva seguire la legge e fare opere secondo la legge,.
La croce è scandalo perchè un essere puro diventa impuro per salvare gli impuri,
Il messianesimo cristiano irrompe e rompe la legge Se prima nella legge vi era la promessa e il patto per un popolo eletto fra i tanti in cui il segno della circoncisione era appartenenza segnica del significato; con la croce dall'elezione a popolo eletto su un patto legato ad una promessa si passa  al sacrifico per santificare gli impuri.
la croce rappresenta l'intersecazione fra paradiso e terra, fra divino e umano e avviene dolorosamente.
Affinchè il sacrifico avvenga deve esserci il momento in cui il puro diventa impuro per ridiventare puro e quindi una identificazione del bene con il male affinchè sussistano dialetticamente.

Dio è:           punto e niente appellativi o attributi.
la fede cristiana sostituisce la promessa .
La bontà è opera, comportamento, sapendo della convivenza con la malvagità e il male
#1106
Tematiche Filosofiche / Re:Matematica e realta’.
02 Giugno 2018, 23:48:49 PM
Citazione di: Apeiron il 26 Maggio 2018, 00:12:13 AM
Citazione di: iano il 24 Maggio 2018, 06:10:33 AM
All'inizio di questa storia il rapporto fra matematica e realtà che sperimentiamo è di tipo utilitario ed è forte.
Non solo i numeri ammessi sono quelli che aiutano a descrivere la realtà, ma non si pensa nemmeno possano esisterne altri.
All'inizio di questa storia quindi nella testa dell'uomo matematica e realtà sono ben fusi , come uno l'immagine dell'altro.
Posso rappresentare un numero con un asta e viceversa , in un rapporto di precisa reciprocità.
Poi i greci scoprono che le cose non sono così perfettamente reciproche e nasce il concetto moderno di numero potenzialmente svincolato dalla realtà che sperimentiamo , e questo per chi mastica matematica è ormai un fatto acquisito,ma......
... da cosa era nata allora l'illusione di questa perfetta reciprocità , dove si poteva rappresentare un'asta con un numero e un numero con un asta ?
Ciao @Iano ed @epicurus!

Il tema della corrispondenza tra matematica e realtà è molto complesso ed è necessario affrontarlo con cautela. Nel mondo occidentale già i presocratici avevano l'idea che i fenomeni seguissero una certa regolarità. La filosofia per loro mirava alla comprensione/conoscenza ("nòon"/"sophia"). Sicuramente lo era già per Eraclito. Questo filosofo parlava di misura ("metron"), razionalità ("logos") e ordine ("kosmos") della natura che la sua filosofia cercava di far comprendere. Il suo rivale, Pitagora, molto probabilmente aveva legato le leggi della natura e i ritmi musicali. Anche qui matematica. Ma probabilmente già Talete, Anassimandro e Anassimene avevano già un'idea di "ordine cosmico". Dopo arrivò Platone nel quale ,secondo me, c'è la ragione per cui in occidente è nato il metodo scientifico e non altrove. Già, perchè anche in India e in Cina c'erano idee simili a quelle greche (ah ovviamente la presenza del Logos nel Cristianesimo...), ma nessuno come Platone ebbe l'idea che probabilmente non solo la natura è regolare ma addirittura gli stessi concetti matematici precedono i fenomeni! Platone ideò la dottrina delle Forme (eidos) per la quale il nostro mondo è una "immagine mobile" (e imperfetta) di quell'altro mondo perfetto. La matematica, per Platone, aveva in pratica una natura quasi religiosa. In genere moltissimi pensatori antichi (e non solo greci!) avevano l'idea che la filosofia era legata alla comprensione dell'"ordine" della natura e che questa comprensione poteva portare alla "sapienza", una conoscenza qualitativamente diversa da quella che si apprende normalmente. Ma solo Platone (e i suoi sostenitori) fece la proposta coraggiosa di dire che quell'ordine non è "la natura delle cose", bensì è "da un'altra parte" - posizione che sembra assurda finché pensiamo che le verità matematiche esistono allo stesso modo della materia. Tuttavia se cominciamo ad ammettere che forse ci sono più significati - magari connessi - della parola "realtà", la cosa cambia. Questa idea di Platone così radicali, speiga secondo me, il motivo per cui la scienza è nata in Occidente proprio quando è stato riscoperto il Platonismo nel rinascimento, anche se ora le "forme matematiche" risiedevano eternamente nella mente Divina. Keplero addirittura pensava che l'universo era strutturato come i solidi descritti nel Timeo, i solidi Platonici. Per Galileo:
"La filosofia naturale è scritta in questo grandissimo libro che continuamente ci sta aperto innanzi agli occhi, io dico l'universo, ma non si può intendere se prima non s'impara a intender la lingua e conoscer i caratteri nei quali è scritto. Egli è scritto in lingua matematica, e i caratteri son triangoli, cerchi ed altre figure geometriche, senza i quali mezzi è impossibile a intenderne umanamente parola; senza questi è un aggirarsi vanamente per un oscuro labirinto"
In un certo senso, come dice @epicurus è un linguaggio. Ma dire che è un linguaggio, secondo me, spiega pochissimo. Anzi, quasi niente. Perchè infatti una creazione della mente umana dovrebbe descrivere la natura, si chiederà Einstein? E perchè numeri complessi, tecniche matematiche stranissime funzionano? Perchè concetti apparentmente inutili e astrusi si sono rivelati importantissimi per la fisica? Queste sono le domande che ci dobbiamo porre. Sarà pure un linguaggio, ma la matematica è un linguaggio che:
1) sembra contenere verità che sono indipendenti dal tempo;
2) descrive in modo sbalorditivo la natura;
3) si può volendo pensare che ci sia una parte convenzionale nel linguaggio matematico. Ma come possiamo dire che tutto è convenzionale?

In sostanza la stessa regolarità della realtà che gli antichi cercavano di "afferrare" oggi ci è ancora ignota perchè d'altronde non sappiamo cosa sia. Ma la matematica è reale? Personalmente mi ritengo un "realista" in ambito matematico che, addirittura, protende verso il platonismo. Realismo perchè semplicemente la matematica è lo studio della regolarità della nostra mente, della natura ecc e chiaramente anche se ci possono essere aspetti convenzionali, è difficile pensare che le regolarità siano convenzionali (anzi per me è completamente sbagliato). Ma la "fissità" della matematica, la sua indipendenza dal tempo mi fa pensare che non solo "è reale" ma anche che forse in un certo senso "esiste" in modo separato dal mondo fenomenico. Ma anche qui una simile affermazione ha senso se accettiamo che ci possano essere differenti livelli di realtà e/o di comprensione "delle cose". Altrimenti, ovviamente, se diciamo che la sedia "esiste", non possiamo dire che una verità matematica "esiste" se con la parola "esiste" intendiamo il come esiste la sedia. Credo che sia utile pensare a livelli, a gradazioni. Altrimenti si rimane nella dicotomia tra "realismo diretto" e "antirealismo". Personalmente ritengo che il legame matematica-realtà è molto stretto. Tramite la matematica comprendiamo molte strutture insite nei fenomeni e quindi la matematica non è riducibile ad un semplice linguaggio umano. Ma la matematica è anche collegata alla razionalità, al logos. Dunque anche alla natura della nostra mente! Forse è il punto di connessione tra il mondo mentale e quello materiale, come tra l'altro Penrose, se non erro, suggerisce. Quello che semmai non accetto del platonismo è che le verità matematiche in qualche modo creino la matematica (ciononostante per Tegmark, la realtà è matematica.... ogni struttura matematica è realizzata fisicamente).

Dunque forse @iano la chiave per riuscire a non cadere in un realismo ingenuo o in un antirealismo (secondo me altrettanto ingenuo, se non di più  ;) ) è quello di ammettere una posizione intermedia. Purtroppo di recente non molti pensano che ci possono essere differenti livelli di realtà e/o di comprensione. E quindi il dibattito si polarizza tra chi crede che sia "invenzione" e chi crede che sia "scoperta" (lo stesso vale anche per altre discipline oltre la matematica, come l'etica...). Secondo me, se non si ammette una via di mezzo non se ne esce. Entrambi gli estremi hanno per certi versi ragione e per certi versi torto. Nessuno dei due però riesce a dare la chiave del mistero. Oggi va più di moda l'antirealismo, ma personalmente preferisco di gran lunga il realismo ingenuo. Perchè, in fin dei conti, le regolarità (kosmoi) sonno qualcosa di innegabile e indiepndente dalle convenzioni umane.

E se in meccanica quantistica la funzione d'onda fosse in una posizione intermedia tra realtà e irrealtà? Dopotutto Heisenberg paragonava le particelle quantistiche alle Forme platoniche.

Poi come capirono Pitagora e Platone, le proporzioni, le regolarità, l'ordine, i ritmi ecc sono alla base anche del bello, dell'estetica! La bellezza della matematica e delle regolarità... Direi che è difficile che così tante cose siano connesse ad un qualcosa che semplicemente non è reale ;)
Nei libri veda degli ari i cicli rappresentano realtà universali, tempi del corso e ricorso e conoscevano benissimo il percorso dell'eclittica fra terra e Sole.
Le tavolette alla Columbia University dimostrano che i sumeri conoscevano benissimo la  trigonometria.
Il culto di Iside in Egitto dimostra che fosse possibile tornare indietro nel tempo, senza invecchiare o ringiovanire, così ebbe un figlio da Osiride che era morto.
La traduzione copta del libro gnostico di Maria Maddalena dimostra che le stesse conoscenze erano perfettamente alla portata da Gesù, quando risorge è maddalena che lo fa comparire come iside per osiride.
Così un pazzo visionario come il sottoscrittto......
Gli antichi anche presocratici, ma siamo già in epoca tarda, avendo avuto contatti con l'Egitto, in cui Gesù fuggi con la famiglia, in cui Pitagora acquisisce conoscenze ermetiche in cui Democrito impara l'atomos sapevano la differenza fra psuchè (che non la psiche) e il nous l'intelletto supremo.
E'Aristotele che sbaglia, abbandona il nous e proietterà tutta la storia del pensiero occidentale nel psuchè.
il rapporto fra psuchè è nous è simile al rapporto  nell'universo all'energia e materia manifesta e conosciuta con l'energia e materia  oscura  e mettiamoci l'antimateria sparita dalla cosmologia, che non conosciamo ma sappiamo che c'è
Il nostro pensiero occidentale è stato focalizzato sulla pratica, da quì la crescita tecnologica senza pari rispetto alle altre culture, ritenendo che la verità fosse nella relazione mappa mentale mappa rappresentativa dell'universo dove quest'ultima sia la prova che conferma verità o falsità.
Persa molta ontologia, diventa preponderante la fenomenologia, dove la gnoseologia o epistemologia segna il sistema relazionale fra pensiero e realtà. ma qualunque conoscenza della realtà ha come presupposto e indotta in primis dalla nostra mappa mentale per cui il linguaggio diventa adattativo come uno strumento dentro un ambiente piuttosto che un altro.
Il nostro pensiero  è indotto verso scopi e finalizzazioni materiali che decretano o no il successo di un pensiero, è come dire che la mia mappa mentale funziona se e solo se la realtà che descrivo è supportata da una gnoseologia segnica ,simbolica e quindi linguistica o semiotica o logica formale poco importa Ma siamo ad un ambiente ancora autoreferente. che si autogiustifica.
E come quando abbiamo una prima espressione algebrica e alla fine del libro c''è la soluzione e quindi ci viene richiesto  come svolgere il problema algebrico per arrivare allo scopo finale che indica l'esattezza. La nostra attuale scienza e linguistica è in questo che sbaglia crede che sia la mappa mentale a sbagliare, che sia giusto il metodo, e che forse lo scopo è modificabile, perfettibile.

La matematica in sè è pura metafisica.Non stupisce che le relazioni metafisica del numero e oggetti fisici reali possano essere correlati, ma ciò che stupisce è che le regole matematiche ,senza necessariamente una realtà fisica funzionino tanto da poi essere correlate.Ma allora significa che la mappa mentale umana è più potente della realtà fisica se riesce solo con leggi dentro un mondo metafisico costruirvi regole, enunciati e postulati per poi riuscire ad applicarli nel mondo fisico.
..il pazzo visionario chiude semplicemente dicendo: la settima razza umana descritta dai veda acquisisce conoscenze da razze precedenti molto evolute(che ogni tradizione descrive a suo modo) che avevano una mente nettamente superiore,la trasmettono ad una neonata razza. Se la mente non è potente, accade che la paura vince la ragione e la conoscenza è funzionale al controllo del fenomeno per vincere la paura. la nostra attuale razza è ancora nella fase del controllo, per questo ha necessità di una scienza pratica che predica i fenomeni e decade in questo tempo storico perchè ha perso il nous concentrandosi sulla psuchè.
ciao
#1107
Attualità / Re:PDR
02 Giugno 2018, 17:20:00 PM
Citazione di: cvc il 02 Giugno 2018, 07:38:23 AM
Ciao Paul. L'economia è una scienza non propriamente sperimentale come la fisica. Basti osservare per esempio come tutti i principi dell'economia presuppongono condizioni come la libera concorrenza o l'homo oecononicus che non sempre si realizzano e non possono essere osservati in modo rigoroso.
Secondo me qua il punto è se l'economia sia o meno un gioco a somma zero. I colossi istituzionali come l'EU sostengono che non lo sia, altrimenti ciao democrazia. Però la finanza lo è dato che non c'è mai stata una seduta borsistica in cui tutti hanno guadagnato. Secondo me i temi principali su cui bisognerebbe ragionare sono reddito e capitale. Poiché sia il reddito che il lavoro provengono dal capitale, ma mentre il capitale produce sempre il lavoro in una qualsiasi forma, il lavoro - invece - produce sempre meno reddito. Quindi creare ricchezza senza un capitale di partenza diventa sempre più difficile. Così se ai tempi di Marx il capitale era un concetto che doveva fare i conti con altri concetti ugualmente importanti come lavoro o salario, oramai il capitale ha inglobato tutto. Poiché non è più tanto il lavoro che permette al capitale di crescere quanto l'accentramento del capitale stesso.
ciao cvc
personalmente ritengo che l'economia non sia una scienza, (ritengo che l'unica potrebbe essere la fisica.........sul concetto di scienza moderna come concetto in generale  avrei da ridire...))  e soprattutto non è svincolabile dalla politica, in quanto il "governo" è divenuto un predicato soggettivo nella modernità a tutt'oggi.
Non esiste un modo rigoroso ,esistono paradigmi fondamentali che possono essere smontati e rimontati con altri.
Se fosse stata scienza sarebbe controllabile, perchè l'uomo da sempre vuole il controllo sui fenomeni (per paure ataviche...)

Marx è superato perchè la sua analisi è nella prima fase della rivoluzione industriale ,vale a dire in un ambiente con relazioni economiche- politiche -sociali, diverse.
La crisi secolare delle sinistre storiche è proprio quando è venuto ameno il supporto dell'analisi sulla struttura economica, nella seconda, terza fase della rivoluzione industriale o se si vuole nella trasformazione capitalistica.
Ne ho discusso più volte ,anche ne l vecchio forum.
Il problema è l'immensa produttività acquisita dai processi industriali, e la rivoluzione della meccanizzazione in agricoltura;il trattore fa sparire il cavallo, celebre ne è la metafora del premio Nobel Leontief e le tecniche agricole fanno sparire moltissimo del lavoro umano. Paradossalmente la tecnica e la tecnologia che avrebbero dovuto migliorare l'umanità in termini di qualità della vita, più tempo libero e meno tempo del lavoro, ha invece ingigantito il problema in quanto il rapporto lavoro= reddito è entrato in crisi.Basta molta meno quantità di lavoro in termini di tempo e di numero di persone per produrre.
La super produzione, che è superproduttività è capitale fermo.E'quì che nasce e prospera la finanza, perchè da ramo economico di interrmediazione diventa invece imprenditore di capitale, cioè investono anche loro quegli enormi capitali che sono o risparmi del reddito di lavoro, o profitti dei rami produttivi.Dove vengono investiti questi enormi capitali, o in nuovi mercati (la globalizzazione nasce anche grazie a enormi capitali in attesa di essere investiti in qualcosa) o in azioni ,obbligazioni o debito pubblico.I rapporti lavoro-reddito-capitale-risorse di materie prime, viene alterato nelle fasi dell'evoluzione del mercato.
Il paradosso, ripeto, è che tiene sempre meno il concetto se lavoro= ho un reddito. Andiamo in economie senza lavoro e quando l'"altro mondo" appianerà il gap con loccidente ne vedremo delle belle (sarà come l'universo che ha smesso di allargarsi...)

Quì non solo non è nato un altro Marx/Engels che avrebbe dovuto riattualizare l'analisi del sistema per poi trovare accorgimenti per poterlo modificare,ma le sinistre sono divenute liberiste più della destre, questo è l'assurdo che sta collassando le categorie politiche di destra e sinistra storiche.Perchè la politica oggi sa dire una cosa sola, dare risorse agli imprenditori per investire.
Produciamo ancora di più?Non regge questo concetto e infatti falliscono inesorabilmente le politiche di "progresso aumentando la pressione della vaporiera" e dall'altra flessibilizzando tutti i contratti di lavoro e abbassando costi e redditi(i vari job act).Il paradosso sarebbe, anche se funzionasse, che altro capitale si aggiungerebbe come superproduzione invenduta che non ritornerebbe in investimenti industriali, sarebbe altro capitale dentro i forzieri finanziari .

Questo sistema non regge  ed in italia che ha strutturalmente grossi problemi è più evidente.
Il denaro o è mirato in settori produttivi deboli o mancanti in italia, oppure avviene un processo di ristrutturazione e riconversione in Italia,come un piano energetico che si svincoli dalle energie fossili, infrastrutture che avvicinano Isole e Sud al commercio europeo,ecc.

Per essere in topic, quando il PDR motivò la non accettazione di un ministro, "per i mercati e i risparmi" cade inesorabilemnte nella  logica catto-comunista nostrana che ha una visione ferma da decenni e divenuta sua malgrado, volente o nolente, fiancheggiatrice dell'ordoliberismo e non era certo questo quello che pensavano i nostrani Sturzo-Dossetti-De Gaspari, Gramsci
fino a Berlinguer.....seppur da opposte visioni di allora.
#1108
oggi come oggi sono convinto che la cultura anglosassone sia già in declino da decenni, fra nord e sud vincerà il sud, ma il futuro è nella disputa fra occidente e oriente.
perchè protestantesimo e cattolicesimo nascono da una matrice comune il cristianesimo che è messianico.
perchè il diritto anglosassone si porta come fondamenti quello latino-romano con sincretismi del diritto canonico, che a loro volta i barbari usarono grazie ai dotti giurìristi italiani, per costruirsi le prime forme di costituzione.
quello inglese rimane a parte per una sua storia endemica.
il pragmatismo anglosassone  ha una sua profonda influenza dal protestantesimo e si coniuga bene con le scienze moderne, per "forma mentis"
Il cattolico è più Paolo di Tarso e per quanto le opere di ricchezza, accumulo ,risparmio siano importanti , non sono la vita.
la forza del latino è ancora il distacco dalla materialità, sa ancora vivere i piaceri,Per questo è più artista e geniale è maggiormente dotato di un pensiero "laterale" non finalizzato a scopi ad un procedere di corri, corri, accumula, accumula,  il latino si chiede  ancora ma per che cosa?Personalemente ritengo che sia una nostra fortuna, saremo più anarchici, meno ligi alla legge, ma siamo ancora capaci meglio di altri a capire i dispositivi culturali antichi che sono ancora presenti anche negli anglosassoni essendo anche loro occidentali.

....poi sarà il caldo del sud il freddo del nord, il peperoncino del sud e le patate del nord che contribuiscono a indoli diverse
#1109
Attualità / Re:PDR
01 Giugno 2018, 16:05:18 PM
Citazione di: bluemax il 01 Giugno 2018, 15:21:52 PM
Citazione di: paul11 il 01 Giugno 2018, 11:58:09 AM
non posso fare a meno di intervenire Anthonyi.
Un conto fu la nascita della cambiale in Toscana da parte dei commercianti per non farsi rapinare nelle carrozze dai briganti, un conto è la generazione fasulla di interesse sul capitale che implica massa monetaria senza alcun rapporto parametrico con la realtà della ricchezza.

Ammettiamo che nessuno produca al mondo per un paio di giorni "sabbatici".
Eppure la massa monetaria mondiale(una enormità) produce una valuta dell'interesse in termini di tasso d'interesse nel tempo .
Quindi il risultato è generazione di denaro mentre si crea nulla dall'agricoltura e industria.
Quando vedrò che una pianta di grano cresce in volume pari al tasso d'interesse della moneta , oppure la cilindrata di auto in garage , allora dirò che il parametro è giusto.
Difficilmente vedremo la bolla del grano o sull'automobile, perchè le bolle finanziarie è quando le masse monetarie strabordano oltre
la reale ricchezza di cose materiali. La bolla immobiliare statunitense come prima sulla bolla su internet  hanno le medesime essenziali caratteristiche
Forse è già difficile capire davvero come l'economia attuale finanziaria agisce, ma la conseguenza è addirittura di dispositivo culturale ,e vale adire:

la metafisica della moneta agisce sulla materialità fisica , vale a dire l'economia oggi rappresenta la trascendenza alla rovescia.
Siamo alla teologia dell'economia( e non è una battuta è una cosa seria studiata da filosofi contemporanei)

molto bella... posso pubblicarla su facebook ? :) (a nome tuo)
nel momento in cui scrivo in questo forum ,ciò che scrivo appartiene al forum e quindi al Webmaster: se sta bene a lui sta bene a me.


Cvc
è da qualche tempo invece che ritengo che l'economia non è una oggettività  ma è speculazione come la filosofia, come la politica e appunto l'economia, anche se il termine speculazione acquisisce definizioni diverse (in economia è quasi un dispregiativo).

Perchè o l'economia è  separata dalle organizzazioni umane e quindi è ad esempio paragonata all'energia in un sistema ecologico,  o se rientra dentro il ragionamento umano non  è scindibile, se non per comodità delle scienze .
Il paradigma che regge la scienza economica "...scarsità di risorse"  è ridicolo nell'epoca dell'abbondanza.
perchè sono proprio stati i passaggi dalle agricolture estensive a quelle intensive con rese per ettaro nettamente superiori e il passaggio nelle fasi industriali (prima artigiane) con immissione di tecnologie ad altissime produttività orarie che ha consentito di liberare moltissimo valore aggiunto e concederlo prima alle intermediazioni commerciali (la nascita della borghesia) e poi al sistema finanziario come istituzione giuridica.

E mi spiego: storicamente: vi risulta che Alessandro Magno in Grecia e Cesare poi a Roma chiedessero finanziamenti alla Deutschland Bank per costruire ponti e finanziare guerre? 

la genesi del sistema finanziario che viene dall'usura e dai prestiti cambia quando dalla moneta fisica in oro o argento passa al titolo di credito al portatore  o nominativo. E oggi la cambiale e assegni sono superati.....
Quindi prima  la moneta sostituisce la merce per comodità(quando prima c'era il baratto), il titolo di credito sostituisce il denaro per non essere derubato. E siamo ancora nel passaggi in cui era la persona fisica(con nome e cognome) a essere usuraio o prestatore di denaro, non era ancora un istituto riconosciuto giuridicamente.
#1110
Attualità / Re:PDR
01 Giugno 2018, 11:58:09 AM
non posso fare a meno di intervenire Anthonyi.
Un conto fu la nascita della cambiale in Toscana da parte dei commercianti per non farsi rapinare nelle carrozze dai briganti, un conto è la generazione fasulla di interesse sul capitale che implica massa monetaria senza alcun rapporto parametrico con la realtà della ricchezza.

Ammettiamo che nessuno produca al mondo per un paio di giorni "sabbatici".
Eppure la massa monetaria mondiale(una enormità) produce una valuta dell'interesse in termini di tasso d'interesse nel tempo .
Quindi il risultato è generazione di denaro mentre si crea nulla dall'agricoltura e industria.
Quando vedrò che una pianta di grano cresce in volume pari al tasso d'interesse della moneta , oppure la cilindrata di auto in garage , allora dirò che il parametro è giusto.
Difficilmente vedremo la bolla del grano o sull'automobile, perchè le bolle finanziarie è quando le masse monetarie strabordano oltre
la reale ricchezza di cose materiali. La bolla immobiliare statunitense come prima sulla bolla su internet  hanno le medesime essenziali caratteristiche
Forse è già difficile capire davvero come l'economia attuale finanziaria agisce, ma la conseguenza è addirittura di dispositivo culturale ,e vale adire:

la metafisica della moneta agisce sulla materialità fisica , vale a dire l'economia oggi rappresenta la trascendenza alla rovescia.
Siamo alla teologia dell'economia( e non è una battuta è una cosa seria studiata da filosofi contemporanei)