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Messaggi - Jacopus

#1096
Attualità / Re: Guerra in Ucraina III
26 Febbraio 2023, 20:57:41 PM
CitazioneSulla "dittatura" russa abbiamo perso ogni superiorità morale quando abbiamo ridotto la popolazione europea a cavia inconsapevole di sperimentazioni per profitti farmaceutici, nascondendo i caduti nella Lubianka non correlata. Arduo, e da stomaci piombati, stabilire graduatorie etiche tra Stalin e Mengele.
E te pareva! Fra le varie reductio, a questo punto, propongo l'introduzione della reductio ad Covidum (che pare anche meglio della reductio ad Hitlerum). Ipazia, te lo dico con simpatia, senza nessun paternalismo o critica: ma davvero riesci a paragonare, in buona fede, Mengele e la vicenda del Covid, (con tutti i suoi eccessi, probabili ruberie, preferenze per gli introiti piuttosto che per la salute)? Hai presente chi era Mengele e cosa rappresentava? Ora, con tutta la buona volontà possibile, direi che le due vicende sono piuttosto lontane. Mengele lo vedo molto più assimilabile ai Gulag stalinisti in verità, ma direi che per onorare la storia anche questa similitudine va presa con le pinze.
#1097
Attualità / Re: Guerra in Ucraina III
26 Febbraio 2023, 17:27:14 PM
Ipazia. Questo è benaltrismo. Da te mi aspetto di meglio. Del resto sotto molti aspetti sono d'accordo con te. Ma ritieni per caso un progresso pagare la diminuzione della delinquenza, con la soppressione della libertà? Sicurezza e libertà sono sempre un pò litigiosi. Io non amo il Bronx e la delinquenza ma è abbastanza certo che dove c'è sicurezza i generali inavvertitamente cadono dalle finestre degli ospedali e della gente comune non sappiamo nulla, ma non credo che se la passino bene in relazione al diritto di espressione (che non si mangia, ma che aiuta a sentirci umani).

Nel link la foto del colonnello Kotov prima di essere portato alla Lubjanka. D'accordo è un film, ma credo che ci dica molto su come funzionano le dittature. A quanto pare anche da quelle parti la "nobile arte" è piuttosto diffusa come nel Bronx.

https://ibb.co/JqxNkKQ
#1098
Pio. C'è una corrente medico-scientifica che dice invece esattamente questo, ovvero che la coscienza si situa nel nesso fra corpo e cervello, che costituiscono un organismo olistico "qui ed ora", per cui ogni coscienza come ogni corpo è diverso. Funzione che riguarda anche tutti gli animali o perlomeno i mammiferi e gli uccelli. Non esiste nessun homunculus dentro la cabina di regia del cervello, e non me ne voglia Cartesio. In ogni caso lo dice molto meglio di me, Damasio.

https://www.google.it/search?q=ted+damasio.coscienza&ie=UTF-8&oe=UTF-8&hl=it-it&client=safari#fpstate=ive&vld=cid:ffad44a9,vid:mraK3EwczHE

#1099
Molto interessante e molto denso. Ho ascoltato tutto l'intervento di Galli. Molti concetti espressi e le relative weltaschaungen mi sono piuttosto affini, come in primo luogo Hegel nella sua ricerca affannosa di una mediazione fra contrari. Risulta però debole, a mio parere (ma forse dovevo ascoltare anche Preterossi) questa costruzione di una teologia politica che si oppone al nichilismo della modernità solo attraverso il pensiero critico, che va bene e permette di far diventare permanente la "splendida aurora", ovvero la rivoluzione francese, così come viene chiamata da Hegel, ma è priva di risposte politiche, poichè comunque resta spezzato il nesso societas e iura. Il centro del discorso è quello di fare attenzione nel creare idoli fondanti, perchè di solito quegli idoli diventano sanguinari, sia che si chiamino controrivoluzionari sia che si chiamino liberali. Anche nell'apparente neutralità del liberalismo, infatti gli idoli fondanti del mercato e del contratto, creano i presupposti per la spoliazione sanguinaria del mondo. Ma lo stesso processo è quello che Galli indica citando a lungo, sul finale, Putin. Putin e la teoria euroasiatica sono presi come modello di una teologia politica sostanziale, ma ugualmente sanguinaria, come quella del liberalismo. Ma l'assenza di idoli fondanti crea di nuovo il presupposto di nuovi idoli fondanti, che siano la tecnica o l'economia marxista poco importa. Resta un pò il messaggio di riuscire a mantenere la tensione fra soggetto ed oggetto, fra struttura e sovrastruttura (e viene a proposito citato Gramsci), ma in realtà mi sembra un apparato molto teorico e poco legato alla praxis. Come del resto ammette al termine del suo intervento anche Galli, quando dice che la filosofia non serve a fare le cose ma solo a comprenderle (in perfetta sintonia con Hegel).
In realtà, forse si tratta proprio del difficile compito di fondare una nuova teologia politica, che sappia fare tesoro della splendida aurora (la rivoluzione francese) e che sia fondativa, senza però diventare violenta, poichè altrimenti resteremo al primo livello offerto dal convegno, ovvero Schmitt. Il passaggio Schmitt/Hegel/Gramsci, in fondo rischia di riproporre le stesse "magnifiche sorti progressive" che vengono denunciate come caposaldo della fine di ogni fondazione teologica?
#1100
Tematiche Filosofiche / Re: Realtà e Verità
24 Febbraio 2023, 09:17:08 AM
L'intelligenza emotiva nasce dal cervello umano prima che dall'arte, che ne è una conseguenza. L'intelligenza emotiva non è una prerogativa di homo sapiens ma la condividiamo con tutti gli uccelli e i mammiferi (potrebbe anche essere più estesa ma non ne abbiamo le prove). Ha una ragione di essere evolutiva perché aumenta il senso di appartenenza e la collaborazione intraspecifica. Inoltre permette un ventaglio di scelte esistenziali più ampio rispetto a quelle più deterministiche delle altre specie. L'intelligenza emotiva come tutto il snc è collegato con il corpo, per cui si può definire l'intelligenza sempre intelligenza incarnata. Questo in breve sulla intelligenza emotiva.
#1101
Le due statistiche non sono necessariamente contraddittorie. Semplicemente il molto basso livello di omicidi in Italia (uno dei più bassi al mondo), viene molto spesso raggiunto attraverso l'uso di armi da fuoco.
#1102
Attualità / Re: Guerra in Ucraina III
22 Febbraio 2023, 18:59:37 PM
Anthony mi sembri l'immagine speculare di Niko o di Ipazia.   ::)
Ripeto quanto scritto. L'Ucraina nei suoi confini riconosciuti internazionalmente fu disegnata ai tempi dell'URSS, quando non contavano molto i nazionalismi, poichè vi era un'idea utopistica superiore, del comunismo globale in tutto il mondo, e quindi una speranza utopistica di uguaglianza che doveva superare ogni idea di nazionalismo. Ma non è questo il punto. Il punto è che oggi, riscoperti i nazionalismi, l'Ucraina dovrebbe riconoscere che i suoi confini legali non corrispondono con l'Ucraina come nazione. Allo stesso tempo la Russia deve riconoscere l'esistenza di una Ucraina che decide del suo futuro indipendentemente da essa. Questo dicevo.
#1103
Attualità / Re: Guerra in Ucraina III
22 Febbraio 2023, 17:55:45 PM
A me pare che finché ci si esprime in modo polarizzato non ne verremo fuori e ci sono tutte le premesse che i contendenti ovviamente continuino a raccontare la vicenda in questo modo da buoni e cattivi, ma noi, che siamo parzialmente al di fuori della contesa dovremmo essere almeno lucidi sufficientemente per percepire che la verità sta nel mezzo. L'Ucraina nel suo piccolo ha avuto un atteggiamento imperialista, visto che non ha considerato che l'Ucraina come fu costituita dall'URSS non coincideva con L'Ucraina culturale. Ne l'attuale Russia sembra considerare il diritto all'auto determinazione dei popoli. Detto questo la soluzione più saggia a me sembrerebbe quella di concedere le regione più orientali e la Crimea alla Russia, ma questa soluzione, evidenziando appunto che nessuno dei due ha completamente torto o ragione, è di difficile attuazione. Anche per la presenza di due convitati di pietra per i quali l'attuale guerra è comunque un gioco win-to-win.
#1104
Tematiche Spirituali / Re: Io e Dio
21 Febbraio 2023, 21:07:26 PM
L'inclusione dell'altro avviene prima che con la parola con l'azione e con il corpo. La parola è un pharmakon e quindi "dipende" da come si usa.
#1105
Estratti di Poesie d'Autore / Figli dell'epoca
20 Febbraio 2023, 22:22:00 PM
Siamo figli dell'epoca,
l'epoca è politica.
Tutte le tue,
nostre,
vostre faccende
diurne, notturne
sono faccende politiche.
Che ti piaccia o no,
i tuoi geni hanno un passato politico,
la tua pelle una sfumatura politica,
i tuoi occhi un aspetto politico.
Ciò di cui parli ha una risonanza,
ciò di cui taci ha una valenza
in un modo o nell'altro politica.
Perfino per campi,
per boschi
fai passi politici
su uno sfondo politico.
Anche le poesie apolitiche
sono politiche,
e in alto brilla la luna,
cosa non più lunare.
Essere o non essere,
questo è il problema.
Quale problema,
rispondi sul tema.
Problema politico.
Non devi neppure essere
una creatura umana
per acquistare un significato politico.
Basta che tu sia petrolio,
mangime arricchito
o materiale riciclabile.
O anche il tavolo delle trattative,
sulla cui forma si è disputato per mesi:
se negoziare sulla vita e la morte
intorno a uno rotondo o quadrato.
Intanto la gente moriva,
gli animali crepavano,
le case bruciavano
e i campi inselvatichivano
come nelle epoche remote e meno politiche.


Wislawa Szymborsk
#1106
Inverno, per uno che si permette di citare Darwin del BMS, respect! :D
#1107
E se davvero fosse che Dio ci manda la sofferenza per i suoi imperscrutabili scopi, allora è altrettanto blasfemo curarsi. Un tumore deve fare il suo corso ed anche i vaccini (con piena e trasversale soddisfazione di Ipazia) sono una fonte peccaminosa.
#1108
La distinzione è già stata scritta. Leopardi non era depresso, o meglio, forse lo era ma trovò la sua strategia per non farsi inghiottire dalla depressione. Se fosse stato davvero depresso semplicemente non avrebbe scritto libri e poesie, non avrebbe viaggiato, non si sarebbe innamorato. Il depresso vero cade in un buco nero, dove il tempo e l'azione si fermano fino ad epiloghi tragici come il suicidio o la malattia mentale. La tristezza è invece un fenomeno passeggero che riguarda tutti noi.
#1109
Klaudia. Sono assolutamente d'accordo sulla tua tesi relativa all'italiano complottista, che ripone nel complottismo la speranza di un revanchismo socio-esistenziale, o semplicemente per gridare il suo bisogno di (sterile) rivolta . Aggiungo solo che, purtroppo non sembra essere un appannaggio esclusivamente italiano. È di questi giorni la notizia che il progetto di "vicinanza" di quartiere di Carlos Moreno, progetto encomiabile in termini ecologisti, venga attaccato in Francia, da coloro che lo ritengono la riproposta di un lockdown dettato dai "poteri forti".
In tutto questo complottismo in realtà forse si nasconde il grande capolavoro mediatico del C+H (capitalismo più Hollywood), ovvero far credere che bisogna vergognarsi di essere poveri e che la povertà non dipende da concreti rapporti di potere ma da ignavia. Pertanto preclusa la coscienza di classe perché "rimossa" ed alienata da C+H, non resta che il complottismo e la successiva sua manipolazione da parte di soggetti come Sgarbi & co.
#1110
Tematiche Spirituali / Re: Io e Dio
17 Febbraio 2023, 22:01:48 PM
Per Kobayashi et alii. L'Haiku che vi ho elargito non è solo un gioco di parole ma nasconde un significato profondo. Nell'atto di spiegarlo però perde la propria profondità e si s-piega all'imperativo del dia-ballein, che divide (è il due) e crea la mappa del mondo, comprensiva anche di Dio. Ma Dio apofaticamente, non può essere spiegato ma solo intuito e compreso nella sua unità simbolica (è l'uno). Ma una volta scelto il "partito" del simbolico come possiamo costruire il mondo? Il mondo del simbolico si ferma ad Edipo che assiste impotente al "miasma" che affligge la città. Una volta conosciuto il suo destino, Edipo s/piega la realtà e l'autoriflette. Per ritrovare un equilibrio deve accecarsi. Quello che mi domandavo con quella frase un po' strampalata era in sostanza il successivo quesito. E' possibile conciliare le forze spirituali e arcaiche dell'uomo, che derivano dal simbolo (symballein) con quelle della tecnica, che dividono e scrivono la mappa del mondo, senza "essere" il mondo e descrivendolo, lo inaridiscono fino a sopprimerne L'Unità e la reciproca connessione (dyaballein)? In altre parole, giungere ad un Edipo dotato di tutti i suoi dieci decimi? Ed allora L'Unità, invece di essere un gioco a somma zero, tramite la sconfitta del simbolo o del suo oppositore demoniaco, non potrebbe essere il continuo gioco dialettico fra l'uno e l'altro? In questo gioco, per quanto instabile, non vi è per caso una maggiore armonia rispetto ad un processo distruttivo del symballein rispetto al dyaballein o viceversa?

P.S. Che il dyaballein sia imparentato con il diavolo è dato da una struttura linguistica che ancora offriva il primato al simbolo, ma è abbastanza chiaro che questa non è l'epoca dei simboli (1) ma piuttosto l'epoca delle distinzioni e delle divisioni (2).