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Messaggi - baylham

#1096
Riflessioni sull'Arte / Re:Laila e il Califfo
19 Gennaio 2018, 16:27:30 PM
Citazione di: Sariputra il 16 Gennaio 2018, 22:45:02 PM
Questa famosa poesia del grande poeta e mistico sunnita Rumi , che abbiamo lungamente discusso durante un corso sul sufismo, presenta a mio modesto parere la visione della necessità di superare persino la coscienza stessa d'amare per giungere all'Amore ( in questo caso Allah il Misericordioso) Una fusione totale in cui l'amante e l'amato sono Una cosa sola. Questo tema è ripreso da un'altra poesia famosa, di un mistico sufi del 1.100, la famosa  "Allegoria delle farfalle":

Non mi convince questa idea dell'amore come unione, fusione totale. Con l'unione l'amore e ogni altro sentimento finisce. Oltretutto l'unione mi appare una missione impossibile o effimera.
Invece è la separazione, la differenza ad alimentare il sentimento dell'amore.
Ciò vale anche per la conoscenza.
#1097
Tematiche Spirituali / Re:greggi e pastori
11 Gennaio 2018, 14:54:47 PM
Giovanni - Capitolo 10

[1]«In verità, in verità vi dico: chi non entra nel recinto delle pecore per la porta, ma vi sale da un'altra parte, è un ladro e un brigante. [2]Chi invece entra per la porta, è il pastore delle pecore. [3]Il guardiano gli apre e le pecore ascoltano la sua voce: egli chiama le sue pecore una per una e le conduce fuori. [4]E quando ha condotto fuori tutte le sue pecore, cammina innanzi a loro, e le pecore lo seguono, perché conoscono la sua voce. [5]Un estraneo invece non lo seguiranno, ma fuggiranno via da lui, perché non conoscono la voce degli estranei». [6]Questa similitudine disse loro Gesù; ma essi non capirono che cosa significava ciò che diceva loro.
[7]Allora Gesù disse loro di nuovo: «In verità, in verità vi dico: io sono la porta delle pecore. [8]Tutti coloro che sono venuti prima di me, sono ladri e briganti; ma le pecore non li hanno ascoltati. [9]Io sono la porta: se uno entra attraverso di me, sarà salvo; entrerà e uscirà e troverà pascolo. [10]Il ladro non viene se non per rubare, uccidere e distruggere; io sono venuto perché abbiano la vita e l'abbiano in abbondanza. [11]Io sono il buon pastore. Il buon pastore offre la vita per le pecore. [12]Il mercenario invece, che non è pastore e al quale le pecore non appartengono, vede venire il lupo, abbandona le pecore e fugge e il lupo le rapisce e le disperde; [13]egli è un mercenario e non gli importa delle pecore. [14]Io sono il buon pastore, conosco le mie pecore e le mie pecore conoscono me, [15]come il Padre conosce me e io conosco il Padre; e offro la vita per le pecore. [16]E ho altre pecore che non sono di quest'ovile; anche queste io devo condurre; ascolteranno la mia voce e diventeranno un solo gregge e un solo pastore. [17]Per questo il Padre mi ama: perché io offro la mia vita, per poi riprenderla di nuovo. [18]Nessuno me la toglie, ma la offro da me stesso, poiché ho il potere di offrirla e il potere di riprenderla di nuovo. Questo comando ho ricevuto dal Padre mio».
[19]Sorse di nuovo dissenso tra i Giudei per queste parole. [20]Molti di essi dicevano: «Ha un demonio ed è fuori di sé; perché lo state ad ascoltare?». [21]Altri invece dicevano: «Queste parole non sono di un indemoniato; può forse un demonio aprire gli occhi dei ciechi?».

Testo del Vangelo di Giovanni ricopiato da questo sito http://www.maranatha.it/Bibbia/5-VangeliAtti/50-GiovanniPage.htm



Ultimo mio intervento sul tema.


In questo caso lo stesso testo, che ho evidenziato in blu, del Vangelo di Giovanni ammette che il significato dell'allegoria è oscuro e viene interpretato diversamente: uno stesso soggetto, i "Giudei", valutano in due modi diversi l'allegoria del buon pastore, smentendo da subito la previsione di Gesù, "ascolteranno la mia voce e diventeranno un solo gregge e un solo pastore".

Poiché l'emittente dell'informazione, del testo, è un soggetto parzialmente diverso dal ricevente, anche il significato del testo sarà parzialmente diverso.

In breve un significato diverso e profondo è che l'interesse, il bene del pastore non è uguale all'interesse, al bene della pecora.



#1098
Tematiche Spirituali / Re:greggi e pastori
11 Gennaio 2018, 11:53:44 AM
Il Vangelo (quale Vangelo, quale edizione, quale lingua) è un testo, il testo non spiega, non dà significati. 

La spiegazione o il significato è proprio dell'autore o del lettore e quindi interpreti del testo, interpretazioni che sono diverse.

La Chiesa cattolica interpreta gli stessi testi in modo difforme da quella luterana o calvinista, limitandomi ai cristiani.

Le obiezione di viator sono perfettamente centrate, colgono secondo me un significato ancor più profondo di quello immaginato dall'estensore del testo utilizzando la stessa metafora, allegoria.
#1099
Tematiche Spirituali / Re:greggi e pastori
11 Gennaio 2018, 10:52:01 AM
Citazione di: Angelo Cannata il 11 Gennaio 2018, 09:31:57 AM
Citazione di: viator il 10 Gennaio 2018, 13:09:15 PMSalve. Per Angelo: Ti ringrazio della precisazione ma da parte mia sono interessato all'utilizzazione corrente di tali termini da parte della Chiesa "mater et magistra", e non dalla loro origine o presenza storica nei testi dottrinari.
La Chiesa prende i significati dal Vangelo, non mi sembra che ne abbia mai aggiunto altri, quindi che differenza fa?

Nel Vangelo ci sono significati da prendere? Quale Vangelo? Quale Chiesa?
#1100
Tematiche Filosofiche / Re:Relativismo assoluto
09 Gennaio 2018, 17:43:16 PM
A ben guardare ogni concetto di verità è soggetto alla contraddizione, suppongo per l'autoreferenzialità delle affermazioni sulla verità. 

Comunque la logica non è uno strumento del tutto adeguato alla conoscenza della realtà. In questo senso trovo che la concezione relativistica sia più realistica delle altre.
#1101
Tematiche Filosofiche / Re:Un motivo per vivere
02 Gennaio 2018, 10:16:45 AM
Per fortuna non c'è un motivo per cui si debba vivere.
#1102
Citazione di: Socrate78 il 26 Dicembre 2017, 20:57:11 PM
Anche per voi esiste il pericolo che l'uomo voglia atteggiarsi a super-uomo, di fatto a falso Dio?

Che l'"uomo sia fatto ad immagine e somiglianza di Dio" l'hanno scritto degli uomini religiosi di oltre duemila anni fa quando la scienza, la genetica e Nietzsche ancora non esistevano.

Sono favorevole agli studi e alle pratiche genetiche per la cura delle malattie, specialmente quelle che hanno cause genetiche, dell'uomo. Sono favorevole anche a studi e pratiche rivolte ad altre finalità attraverso una lunga discussione e scelta pubblica.

Non ritengo possibile che le tecnologie genetiche possano giungere a modellare, pianificare la società umana attraverso la specializzazione biologica. La ragione di fondo è che la genetica non determina né il ruolo sociale né caratteri quali l'intelligenza, l'egoismo, l'aggressività, l'ignoranza degli uomini. Oltretutto porsi questi obiettivi manifesta stupidità e non intelligenza.
#1103
Percorsi ed Esperienze / Re:Sonno anormale
22 Dicembre 2017, 15:09:52 PM
Le mie insonnie sono occasionali e legate a preoccupazioni affettive o di lavoro (ho bisogno di sei ore di sonno normalmente). Quando, raramente, mi è capitato di non riuscire a dormire di notte, durante il giorno faccio le mie normali attività e recupero il sonno la notte successiva.

Se ritiene che i tempi del tuo sonno siano anormali, se sei stabilmente insonne, e non riesci a correggere i tuoi ritmi, ti consiglio di rivolgerti ad un medico esperto in materia.
#1104
Il fascismo è una specie del genere totalitarismo, un sistema politico moderno, i cui caratteri specifici sono l'antidemocrazia e il partito unico. 
Il fascismo secondo me non è espressione di un modello biologico, ma politico. Anche la democrazia ha bisogno della forza e della violenza per contrastare i movimenti ed i partiti totalitari.
Il sistema totalitario ha la pretesa di essere e di fare meglio della democrazia. Pretesa infondata ovviamente dato che il partito non accetta concorrenti e cerca di distruggerli con la forza. La società umana moderna non mette più al centro la forza fisica e militare, ma quella economica, tecnologica e culturale. Perciò chi basa il potere sulla forza e sulla violenza fisica, come fanno i sistemi totalitari, non ha alcuna autorevolezza.

Legare l'evoluzione dei modelli politici democratici ed antidemocratici agli andamenti del capitalismo mi sembra un errore. Il capitalismo ed il mercato sono istituzioni che hanno origini e dinamiche economiche proprie, indipendenti dai sistemi politici.
 
#1105
Citazione di: Socrate78 il 16 Dicembre 2017, 23:34:30 PM
Tuttavia secondo me il problema non è del tutto risolto. Infatti se io con la mia ragione comprendo che dietro a determinati meccanismi corporei vi è della razionalità e può essere ravvisabile un finalismo, si può forse escludere che dietro ci sia anche una "mente", una specie di Dio immanente che ha orchestrato il tutto e che quindi riflette davvero? Come per un computer, esso viene creato da una mente (l'uomo) programmandolo per determinate funzioni, allo stesso modo un'Intelligenza superiore può aver creato un sistema (l'organismo) pensato per agire secondo un fine preciso.

Il finalismo consiste nella selezione dell'ambiente di variazioni casuali, nel fatto che un organismo dotato di sistema immunitario sopravvive più a lungo di uno che non ne sia dotato. A livello di popolazione nel tempo lungo rimangono gli organismi che ne sono dotati, gli altri scompaiono.

Il sistema nel suo complesso evolve auto organizzandosi, senza che alcuna parte abbia il controllo dell'intero sistema.
#1106
Il semplice esempio che ho proposto non è riduttivo, indica ciò che non mi convince: primo, la netta dicotomia tra la volontà indeterministica e l'ambiente in cui opera deterministico. Secondo, l'equazione libertà = indeterminismo, illibertà = determinismo.

Ho già espresso la mia predilezione per l'ipotesi di una combinazione di processi deterministici e indeterministici all'opera nella realtà. Questa mia preferenza si riferisce anche alla volontà.

Sulla complessità dell'uomo e non solo sono perfettamente d'accordo.

Se la volontà di commettere un crimine è determinata da uno o più motivi o fattori stabili a maggior ragione c'è la responsabilità individuale e la reazione di altri per ristabilire la norma e contrastare il crimine, magari agendo su quei motivi o fattori. Sottolineo che non credo affatto ad un gene criminale mentre credo che il crimine sia un fatto sociale e vada affrontato con politiche sociali (senza l'illusione o pretesa di eliminare il crimine).


#1107
Jacopus ti propongo questo esempio.

Percorro normalmente per andare in una determinata montagna una strada con un limite di velocità di 70 Km orari. Normalmente non controllo la velocità sul tachimetro. Da alcuni mesi hanno introdotto un controllore di velocità, adesso controllo sempre la velocità sul tachimetro. Se la mia volontà è libera, indeterministica, e la strada è deterministica sia prima che dopo l'introduzione del controllo di velocità perché prima mi sentivo libero ed adesso non mi sento libero, ma costretto, obbligato?
#1108
Che la realtà sia deterministica o indeterministica è una questione aperta, presumo insolubile: la realtà potrebbe avere, manifestare entrambe queste componenti. Un modello in questo senso è l'evoluzionismo darwiniano che combina un processo indeterministico, le variazioni genetiche casuali, con uno deterministico, la selettività ambientale. Un altro esempio è il gioco dei dadi che combina relazioni deterministiche per un risultato strutturalmente indeterministico.

Perciò anche se la relazione tra due fatti A e B  fosse di natura deterministica (A->B), nulla vieta che il sistema deterministico A->B nel suo insieme possa essere considerato come il prodotto di un processo indeterministico.

Ritengo invece fuorviante, confondente, la contrapposizione tra libertà e determinismo. La libertà è contrapposta alla servitù, all'oppressione, non al determinismo. Che da A segua B necessariamente non dà alcuna indicazione sulla libertà o costrizione della relazione tra A e B.

Per complicare il tema, la libertà forse non si accompagna con la responsabilità, ma con l'irresponsabilità, il non dover rispondere di qualcosa a qualcuno. Inoltre la libertà forse non si accompagna con la volontà o la scelta, ma con l'essere sciolto dalla volontà e dalla scelta.
#1109
Secondo me l'interpretazione tradizionale della Genesi è corretta. La storia è la spiegazione e giustificazione del dolore, della fatica, della morte, in sintesi del male nella vita dell'uomo. Che la spiegazione della responsabilità, colpa dell'uomo sia illogica, non regga, non cambia il senso della storia.

Il punto centrale comunque è l'esistenza del paradiso terrestre in cui la condizione dell'uomo è libera dalla morte, dal dolore, dalla fame, dalla fatica: il paradiso terrestre è una possibilità aperta proprio perché c'è già stata, può rinnovarsi con nuove storie. Questa è la grande menzogna su cui si basano la storia e le storie successive.

Giusta l'analisi di InVerno: il paradiso è rappresentato dall'economia della raccolta mentre la fuoriuscita dallo stesso è rappresentata dall'economia agricola. Tuttavia non trarrei la conclusione che l'agricoltura sia un arretramento, una involuzione economica-sociale. Evidentemente chi ha scritto la Genesi rimpiange il passato, è un conservatore che non apprezza i vantaggi ed i conseguenti svantaggi della rivoluzione agricola. Ma le storie per loro natura sono menzognere, la realtà viene spesso rovesciata.

Perciò su questo punto l'interpretazione di Angelo Cannata non mi convince:  "non c'era uomo che lavorasse il suolo" significa proprio che la terra non aveva bisogno del lavoro dell'uomo, che l'uomo doveva solo prendere senza fatica i frutti della terra. La terra non aveva bisogno di essere irrigata, come accadde con l'agricoltura dei Sumeri in Mesopotamia, era spontaneamente irrigata: "una polla d'acqua sgorgava dalla terra e irrigava tutto il suolo".
#1110
Tematiche Culturali e Sociali / Re:La donna è mobile
07 Dicembre 2017, 16:28:03 PM
Citazione di: cvc il 05 Dicembre 2017, 12:12:45 PM
Questa aria del rigoletto che il più delle volte si ascolta o canticchia con aria scanzonata, in realtà racchiude a mio parere l'essenza della condizione umana dell'uomo di fronte all'altro sesso. C'è tutto, non c'è bisogno di aggiungere altro, non resta che meditarci sopra.
D'altra parte anche la donna può vedervici rappresentati i motivi che la rendono spesso incomprensibile agli uomini. Anche se non credo si tratti tanto di rendere comprensibile l'incomprensibile, quanto piuttosto di accettarlo in quanto incomprensibile. Forse questa è anche l'essenza del rispetto: accettare ciò che non si può comprendere.


La donna è mobile
Qual piuma al vento,
Muta d'accento - e di pensiero.
Sempre un amabile,
Leggiadro viso,
In pianto o in riso, - è menzognero.
È sempre misero
Chi a lei s'affida,
Chi le confida - mal cauto il core!
Pur mai non sentesi
Felice appieno
Chi su quel seno - non liba amore!

Non sono un esperto di musica lirica, tuttavia nell'opera questo testo è cantato dal Duca, il potente seduttore, per mettere in evidenza la sua incapacità di amare, l'insoddisfazione di fondo delle sue relazioni sessuali.

Ovviamente, come l'autore del testo, non condivido il giudizio sulle donne e sull'amore del personaggio.