** scritto da Voltaire:
Ormai il lavaggio del cervello delle istituzioni sulle masse è tale che riescono a convincerli che un buon piatto di pasta è quello dove prima si gratta il parmigiano, poi si versa il ragù, ed infine si aggiunge la pasta scolata in cima.
E dov'è l'umanità di colui che con il suo lavoro/guadagno ha permesso, infischiandosene, che l'altro giunga alla povertà (giacché la miseria è un'altra cosa)?
Non solo che senza diritti umani l'uomo non può essere tale, ma l'uomo può riconoscersi davvero degno, solo in proporzione all'amore caritatevole che sviluppa verso di sé e che elargisce al prossimo.
Come può sentirsi con dignità un uomo che per disperazione lavora a nero e sottopagato o pagato con i voucher?!?!
Come può avere dignità chi lavora grazie ad una raccomandazione e non per merito proprio (non tralasciando che forse il suo posto di lavoro era di quello che è finito a elemosinare sotto i ponti)??!!!
Ecc. ecc.....
Come puoi ben accertare, il lavoro "non sempre" nobilita l'uomo, quindi, oggettivamente, purtroppo o grazie a Dio, non è il fondamento della dignità della specie.
Sono d'accordo con il COEMM: prima i diritti e poi il lavoro.
Infatti l'Italia non è una repubblica fondata sul lavoro, - questo è un bello slogan, questa è la giustificazione affinché il popolo faccia un mutuo anche per la pensione (madre mia!!
) - ma sul lavoro degli altri!!
La delicatezza e la dignità non s'imparano dal maestro di ballo (e, aggiungo, al lavoro) ma alla scuola del cuore.
(Fëdor Dostoevskij)
CitazioneQuesto secondo me è sbagliato perché è attraverso il lavoro che l'essere umano si esplica, acquista dignità, diventa essere umanoQuesta sentenza può andar bene, può essere cosa buona e giusta, solo per chi ha fede nel materialismo, nel consumismo, o per chi ha scritto all'ingresso di Auschwitz: Arbeit macht frei (dal tedesco: 'Il lavoro rende liberi')
CitazionePotete dire che un nullafacente abbia una dignità? Uno che sta tutto il giorno a far niente?«Tutti credono che far niente sia una cosa facile, ma bisogna vedere questo niente come lo fanno. Socrate, Platone, Diogene, non facevano niente tutto il giorno, ma quel niente lo facevano in modo perfetto». - Eduardo De Filippo
CitazionePotete dire che un uomo in miseria, che vive sotto i ponti facendo la carità sia veramente un uomo? Dov'è la sua umanità? Cosa lo rende uomo?
Ormai il lavaggio del cervello delle istituzioni sulle masse è tale che riescono a convincerli che un buon piatto di pasta è quello dove prima si gratta il parmigiano, poi si versa il ragù, ed infine si aggiunge la pasta scolata in cima.

E dov'è l'umanità di colui che con il suo lavoro/guadagno ha permesso, infischiandosene, che l'altro giunga alla povertà (giacché la miseria è un'altra cosa)?

CitazioneLa specie? Sono i suoi diritti umani a renderlo tale?
Non solo che senza diritti umani l'uomo non può essere tale, ma l'uomo può riconoscersi davvero degno, solo in proporzione all'amore caritatevole che sviluppa verso di sé e che elargisce al prossimo.
Come può sentirsi con dignità un uomo che per disperazione lavora a nero e sottopagato o pagato con i voucher?!?!
Come può avere dignità chi lavora grazie ad una raccomandazione e non per merito proprio (non tralasciando che forse il suo posto di lavoro era di quello che è finito a elemosinare sotto i ponti)??!!!
Ecc. ecc.....

Come puoi ben accertare, il lavoro "non sempre" nobilita l'uomo, quindi, oggettivamente, purtroppo o grazie a Dio, non è il fondamento della dignità della specie.
Sono d'accordo con il COEMM: prima i diritti e poi il lavoro.
Infatti l'Italia non è una repubblica fondata sul lavoro, - questo è un bello slogan, questa è la giustificazione affinché il popolo faccia un mutuo anche per la pensione (madre mia!!

La delicatezza e la dignità non s'imparano dal maestro di ballo (e, aggiungo, al lavoro) ma alla scuola del cuore.
(Fëdor Dostoevskij)