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Messaggi - doxa

#1111
Tematiche Culturali e Sociali / Re:Fine della discussione
11 Settembre 2019, 21:12:26 PM
Egregio amministratore ho risposto ad Inverno, perciò non vedo dov'è l'off topic.

Allora off topic è anche Inverno. O no ?

Quello d'inverno è forse un topic "regolare" ?
#1112
Tematiche Culturali e Sociali / Re:Fine della discussione
11 Settembre 2019, 21:01:52 PM
Inverno ha scritto
Citazione

Lascio i tuoi post due giorni così li possano leggere tutti , fate screenshot di questi bellissimi argomenti e salvateli, poi cancello tutto e chiedo il tuo ban. E non ti ripresentare con un altro nick.

E tu Inverno saresti un democratico aperto alle discussioni ? Perché non fai decidere ad Ivo Nardi se cancellare il post di Elia ? 

Eutidemo un "illuminato" ? Ora che c'è la sinistra nel governo nazionale Eutidemo ha smesso di scrivere ? Non ha argomenti ?
#1113
Tematiche Filosofiche / Re:Identità
06 Settembre 2019, 14:26:34 PM
leibnicht ha scritto
Citazione
Voi applicate al concetto di Identità un software concettuale deduttivo. La non-discernibilità  come paradigma induttivo si impiglia in un Holzweg di paradossi.

Leibnicht questo è un forum generalista e non riservato alla filosofia  per pochi addetti.

Rileggi la tua frase e dimmi se è comprensibile ai più.

Ho già  detto altre volte che chi s'interessa di filosofia dovrebbe allargare il ristretto schema mentale per non essere noioso. Ci sono persone che vogliono scrivere "difficile", in maniera astrusa, contorta,  ma sbagliano "facile".

Allargare l'orizzonte dei cosiddetti filosofi verso la psicologia fa male ?

Senza tanti post filosofici,  alla psicologia ne basterebbe uno per dire brevemente e con chiarezza che l'identità dipende dalla percezione che ogni individuo ha di se stesso e in relazione con altri individui, con i quali forma un gruppo sociale, per esempio: famiglia, associazioni, comunità.

L'identità può essere oggettiva e soggettiva.

L'identità oggettiva è data da quanto gli altri vedono in noi: non solo il nostro viso, il nostro carattere, il nostro modo di vestire ma anche la nostra collocazione familiare e sociale.

L'identità soggettiva è l'insieme delle nostre caratteristiche,  così come noi le vediamo e le descriviamo. E' la consapevolezza di sé come individuo.

Per una corretta e costante identità soggettiva e oggettiva, è necessario che i punti di riferimento siano solidi; ogni alterazione o cambiamento crea dissonanze cognitive, alienazioni.

La percezione di avere una propria identità e l'esigenza che gli altri la riconoscono è condizione necessaria per una vita socialmente equilibrata.

Il nostro nome è la nostra identità, ma concorrono a formarla le nostre relazioni, le nostre conoscenze, le nostre scelte, le nostre emozioni e i nostri sentimenti.
#1114
baylham, prima di "sputare" sentenze informati meglio: la Tunisia e Malta sono "porti sicuri" e sono più vicini alla Libia.

Cerca di avere il coraggio di ammettere  che la ricca ereditiera nullafacente, cosiddetta "comandante" della "nave" "Sea Watch 3", ha il marchio del centro sociale, guarda la sua schifosa, posticcia "coda di cavallo" a treccine.

Qui si sta facendo lotta politica altro che soccorso a finti naufraghi che hanno pagato tremila dollari per farsi portare in Europa.

Informati quanto riceve ogni nave che "soccorre" quei finti naufraghi.

Dimmi chi finanzia quei parassiti delle navi "Sea Watch".

Salvini è troppo morbido. Dopo il rifiuto dell'Olanda a ricevere quei "disperati economici" io li farei sbarcare e con un aereo subito rimpatriati.  Ovviamente quel peschereccio va sequestrato e affondato.

Le "farneticazioni" non sono di Salvini ma dei sinistrati della sinistra ed i cattolici seguaci di papa Francesco.

Salvini "bulletto" ? Fratoianni allora è un gentleman?

Casarin, se non sbaglio è un pregiudicato, che ogni tanto riappare, questa volta nella ONG. Una volta in vita sua vorrei vederlo lavorare.

baylham, consideri questo governo "incompetente e criminogeno", mentre il governo precedente era formato da eccelse menti competenti ? Ma non farmi ridere.
#1115
Refuso: Nel precedente post ho scritto "Gli atei credono che Dio non esiste....", anziché non esista".
I moderatori possono spiegarmi perché è stato deciso di togliere la  possibilità dio modifica dopo 5 minuti ?  Di solito agli utenti si dà la possibilità  per almeno 24 ore.
#1116
Carlo al tuo paradosso permittimi un altro paradosso: gli atei sono gli autentici credenti !  :)


Gli atei credono che Dio non esiste, c'è il "nulla divino" o, per dirla con Nietzsche, "Dio è morto". 

L'ateo è percepito dai credenti e dai clerici incerti nella fede un pericolo, temono di venire convertiti all'ateismo, perciò la Chiesa intollerante e, nel passato, anche violenta, teme e avversa l'ateismo, come l'arcangelo Michele sfodera la "spada" per combattere Satana.
Non basta. Le religioni temono il pluralismo religioso, perché relativizza i loro assoluti, e lottano silenziosamente tra di loro, ognuna rivendica di essere latrice della "verità".

L'ateismo, invece, non contende lo spazio del sacro alle religioni, e per paradosso la fede nel nulla dell'ateo è forse più autentica di quella di un credente in un dio giudice onnipotente, in quanto autonoma, indipendente da premi o castighi.


Ci sono persone atee che sanno tutto su Gesù, su Dio, dogmaticamente convinti del loro "credo". 

Papa Francesco ha detto: "meglio ateo che ipocrita". Sono meglio gli atei degli ipocriti in chiesa. I cristiani che vivono odiando altre persone sono uno scandalo.
#1117
Tematiche Spirituali / Re:Coscienza
27 Maggio 2019, 18:50:15 PM
Maria, ti consiglio di leggere il recente libro del neuroscienziato Michael Gazzaniga, titolato: "La coscienza è un istinto. Il legame misterioso tra il cervello e la mente" Raffaello Cortina edit.). L'autore  mette a confronto nuove ipotesi sulla coscienza ed evidenzia che il termine "coscienza" non ha ancora una definizione accettata da tutti.


Oggi è opinione largamente condivisa  che la natura della coscienza non è alla portata della scienza e ancor meno della filosofia della mente, che, secondo la neurobiologa e neurofilosofa Patricia S. Churchland ha riempito le biblioteche senza spiegare nulla.
#1118
Tematiche Spirituali / Re:Coscienza
27 Maggio 2019, 16:16:55 PM
Maria ha scritto
CitazioneCiascuno può ritenere valida la definizione di coscienza che più gli risuona, in questo senso quella del vocabolario va benissimo. Personalmente dopo aver approfondito per anni questi temi ho preferito accogliere un nuovo modo di vedere le cose. 
Ora, se il percorso spirituale che ho scelto usa i termini in modo diverso e dà una chiave di lettura della realtà assolutamente non in linea con quanto fino ad ora ci era stato insegnato, che problema c'è? Non ritengo che questo percorso sia l'unico che ci può ricondurre a "Casa", non mi interessa convincere nessuno della giustezza di quanto vado esponendo, la mia vuole solo essere una condivisione su qualcosa che per me e stata la risposta a quanto stavo cercando da sempre.

Non c'è nessun problema se il tuo percorso spirituale ti fa apprendere nozioni diverse dalle nostre sul concetto di coscienza. Ma devi tener presente che nelle relazioni interpersonali oltre ad avere in comune il codice linguistico si deve avere in comune anche la terminologia per discettare in modo reciprocamente comprensibile, altrimenti come si fa a dialogare ?


Tu dici
CitazioneCiascuno può ritenere valida la definizione di coscienza che più gli risuona
. Questa tua affermazione è un'ovvietà, però hai anche la curiosità di confrontare la tua convinzione con la nostra.

Comunque, quale eventuale novità  ti aspetti di sapere da noi che possa farti cambiare o confermare la tua opinione  sul concetto di coscienza ?
#1119
quoto Viator e domando ai filosofi del forum: se Carlo dice che la "realtà è ciò che esiste, ciò che è (onto=essere). Ciò che non è, invece, non è reale. E' reale tutto ciò che è causa di eventi di cui possiamo avere esperienza",  allora chiedo se questo rigo di precisazione non era meglio scriverlo nel primo post e non dopo cinque pagine. Sulla base di quel rigo si doveva poi sviluppare il dialogo, lo scambio di opinioni, altrimenti chi vi legge fugge via annoiato o, se incuriosito,  vi continua a leggere ma senza capire cos'è la realtà, o meglio lo sa ma fa finta di non saperlo. Per quanto mi riguarda preferisco la realtà dal punto di vista psicologico e sociologico, per esempio "La realtà come costruzione sociale", di Peter Berger.
La tesi di Berger (e  di Luckmann) è che la realtà, ossia l'insieme dei fenomeni che sono riconosciuti come indipendenti dalla propria volontà, è costruita socialmente, tale che in ogni società sono diffuse rappresentazioni della realtà condivise.

Lo so, mi rispondete che la colpa non è vostra e che mi necessita un corso di filosofia nell'università della terza età. :) ;)
#1120
Scusate, il titolo del topic è: "la realtà (ontologia ed epistemologia)", avete scritto 4 pagine ed ancora non ho capito cos'è per ognuno di voi la realtà dal punto di vista ontologico ed epistemologico.  :)
#1121
Ciao Carlo,

dimmi se sbaglio se riassumo in poche righe la tua riflessione sull'amore di coppia. Tu dici che una specifica complementarietà degli opposti di pari dignità ontologica convergono verso un'unità ontologica superiore, chiamata amore, che è diversa dalle due dualità.

Hai fatto l'esempio della triade: "Uomo-Donna-Amore" evidenziando che  l'uomo e la donna sono  due ontologie opposte, ma al termine di un ideale processo di integrazione profonda, essi tendono a quell'unità superiore chiamata Amore,  che non  cancella la dualità,  ma la esalta, cioè completa  sia la virilità di lui sia la femminilità di lei. La massima dualità nella massima unità!
Per questo il rito matrimoniale si celebra in tutte le culture in un luogo sacro, e per questo gli sposi cristiani non sono semplicemente uniti, ma sono uniti in Cristo, che è trinitario.

Alla fine della lettura del tuo post mi sto chiedendo se per parlare dell'amore di coppia ci sia bisogno della filosofia o ammantarla con la filosofia, di solito noiosa ed astrusa, preferisco la psicologia.

Ho letto numerosi libri sull'amore di coppia e sul processo amoroso, che ha schemi di comportamento ripetitivi pur con le variabili. Sono antichi "meccanismi" psicologici escogitati dalla natura per la continuità della specie.

Conoscere le "regole del gioco" è importante. L'iter amoroso si basa sui segnali sensoriali, i meccanismi ormonali, l'attività psichica che si combina con la neurofisiologia e la biochimica.

Certamente la  dissezione scientifica  toglie all'amore  il velo di romanticismo passionale,  poetico,  però è un modo per  comprenderlo, per capire che l'iter amoroso si svolge come un percorso ciclistico a tappe, per ognuna delle quali oggi la scienza dà la spiegazione.

Le diverse fasi  del metaforico viaggio sono caratterizzate da scansioni temporali. Il traguardo finale è simbolicamente rappresentato dall'amore di coppia, ma spesso uno od entrambi i partner scelgono di fermarsi,  di non proseguire il processo amoroso.

L'itinerario comincia con l'attrazione, che può avvenire in ambiente reale oppure virtuale: forum,  chat, social network, e-mail,  telefonate possono creare idealizzazioni, che poi debbono essere  confermate o disconfermate  durante l'incontro vis a vis.
Se l'attrazione è reciproca, se la percezione di alcune caratteristiche esteriori (fisiche e comportamentali) riesce ad emozionare,  se in entrambi c'è la volontà di conoscersi ed il contesto permette l'approccio, comincia il dialogo, che permette, se possibile, il  feeling, la reciproca simpatia, ed anche di capire  se la persona può interessare come amico/a o come partner.

Se entrambi decidono di cominciare la relazione amorosa si entra nella fase della reciproca seduzione, alla quale  di solito segue  l'infatuazione, che è il primo livello dell'innamoramento, connesso  con l'attaccamento.

"Mi sto innamorando di te" , è la frase che di solito viene usata per dire al/alla possibile partner: "dentro di me sta nascendo l'affetto per te, forse è innamoramento, ma sei in tempo per bloccarlo oppure per darmi modo di andare avanti."  La risposta serve per capire cosa l'altro/a pensa in merito, se il sentimento è reciproco, se la relazione deve proseguire o deve essere interrotta.

Molti giovani per timidezza od orgoglio temono di rivelare la loro infatuazione perché non sopportano la possibile sconfitta.
La "dichiarazione" è "rischiosa", un rifiuto fa svanire i "sogni ad occhi aperti", ma comunque vada è importante tentare... se si tace per timore si perde la possibilità di sapere.

Innamorarsi è facile ed è un'esperienza piacevole, ma non è l'amore. L'innamoramento serve per creare le basi di un amore duraturo, ma chi resta ancorato all'utopia dello stato d'innamoramento finché vive può incontrare seri problemi nel costruire un durevole rapporto di coppia.
 
Infine c'è l'amore, ma anche la possibile crisi di coppia e, purtroppo, la fine dell'amore, la separazione. che spesso lascia conseguenze  psicologiche traumatiche.

Comunque, al di là di queste fasi, valide generalmente per tutte le coppie, la complessità della vita amorosa è legata a numerose variabili: la vita adulta è frutto delle esperienze, delle relazioni con i genitori e quelle che si incontrano crescendo, del rapporto che si ha con se stessi e con il proprio corpo, del grado di autostima e di accettazione del proprio essere e della propensione ad affidarsi all'interno di una relazione.
#1122
Tematiche Spirituali / Re:Coscienza
20 Maggio 2019, 18:22:12 PM
Ciao Maria,
per parlare di coscienza è necessario lo Spirito Santo ? Ma dai, lo sai che questo ha altre cose più importanti a cui  pensare.

Nell'ambito della psicologia per coscienza s'intende la consapevolezza che il soggetto ha di sé (autocoscienza) e dell'ambiente esterno con il quale è in rapporto; consapevolezza della propria identità ed interiorità(attività interiori) e dei propri contenuti mentali.  

"Consapevolezza"con riferimento "alla totalità delle esperienze vissute, in un dato momento o per un certo periodo di tempo".
Coscienza come  capacità dell'individuo di attribuire un significato  ai propri atti: avere consapevolezza di ciò che si dice o dei propri limiti.

CitazioneTuttavia, il fatto stesso che abbia livelli e che può essere adde­strata, dimostra che non può raggiungere la conoscenza.


In che modo può essere addestrata e conoscenza di che cosa ?
#1123
Tematiche Spirituali / Re:Virtù del discernimento
20 Maggio 2019, 14:48:04 PM
baylham ha scritto:
CitazioneSe io sono ateo significa che mi sono posto la domanda sull'esistenza di Dio. Il fatto che la mia risposta sia negativa non implica che non possa discutere di Dio con i teisti, semmai il contrario.

Ciao baylham, si, certo, discutere per confrontare le proprie tesi, le proprie opinioni, ma io sto invecchiando e me ne accorgo che non mi va più di discutere con chi non la pensa come  me in fatto di religione o di politica, perché ognuno rimane con le proprie convinzioni.  Se n'è accorto anche Jacopus col quale non incrocio più la spada quando si discetta sull'emigrazione.  


Nell'ambito della religione e della politica è inservibile anche l'arte della retorica, intesa come persuasione e approvazione della tesi dell'oratore da parte di uno specifico uditorio.

I fondamenti della persuasione, connettendo diverse proposizioni tra loro, portano o dovrebbero condurre ad una conclusione condivisa, al  disvelamento della "verità" nel  discorso.

Ma in politica e in ambito religioso anziché  tentare la persuasione si fa uso della cosiddetta "fallacia ad hominem", con la quale  si cerca di mettere in dubbio le doti e le caratteristiche di chi le sostiene,  che viene attaccato personalmente per demolirne la credibilità. 

Le fallacie sono sillogismi errati o mezze verità, utili per confondere chi ascolta, insinuare il dubbio e trasformare il falso in vero. Ciò che le rende subdole è il fatto che sono mezze verità. Se fossero marcatamente false ce ne accorgeremmo subito; ma sono quei frammenti di verità al loro interno che le rendono micidiali.
#1124
Tematiche Spirituali / Virtù del discernimento
19 Maggio 2019, 14:18:53 PM
La religione è la politica hanno bisogno di credenti, di proselitismo, di tanti seguaci che cercano di convincere chi ideologicamente è lontano da loro, ma di solito ogni "credente" rimane con le proprie certezze. 

Nell'ambito della religione gli atei dovrebbero rimanere nel "Cortile dei gentili", senza polemizzare con i "sacerdoti" del tempio. Invece nei forum trionfano gli scontri per affermare le proprie convinzioni, i propri pregiudizi con conseguenti arroganze verso gli "avversari".

E' tempo perso per entrambi gli schieramenti cercare di voler persuadere gli "avversari" se manca la virtù del discernimento, che è una risorsa culturale strategica per separare il grano dal loglio.

Il discernimento si "coltiva" cercando metodi di valutazione delle conoscenze, indipendenti dai sistemi con i quali vengono prodotte e scambiate.
Nella spiritualità cristiana il discernimento  spirituale è considerato il dono necessario per conoscere la volontà di Dio.

Nel Vangelo di Matteo il discernimento è chiamato "occhio e lampada del corpo" (6, 22 – 23). Esso infatti discerne i pensieri, gli atteggiamenti, i comportamenti. Evita le conseguenze negative anche nei forum: eccesso di velocità nella lettura dei post, che può provocare la decodifica aberrante del messaggio,   riduzione del senso critico nella condivisione, aumento del tempo passato in "bolle di credenze", ricerca di conferme ai propri pregiudizi.  Questi fenomeni emergono in contesti mediatici che favoriscono l'autoreferenzialità cognitiva.  


Per ogni cristiano l'epiclesi, o invocazione dello Spirito, è il preambolo a ogni preghiera e azione di valutazione delle informazioni in base a criteri non autoreferenziali.

Per questo è necessario esercitarsi a vedere, ascoltare e pensare. Attenzione e vigilanza sono le virtù che ci permettono di entrare in un rapporto di conoscenza con la realtà, gli eventi, le persone. Saper vedere, ascoltare e pensare sono un'unica operazione, fondamentale per la nostra maturità. Quando entriamo in relazione con le diverse realtà, noi facciamo esperienza di esse, iniziamo un processo di conoscenza e con la nostra intelligenza leggiamo, interpretiamo, riconosciamo il loro significato.
#1125
Percorsi ed Esperienze / Re:sulla noia
17 Maggio 2019, 21:00:20 PM
La noia è un sentimento proteiforme, una condizione psicologica che può essere transitoria o permanente. 

"Noia transitoria": è reattiva, causata da peculiari contesti o situazioni.

"Noia permanente": è endogena", non dipende dall'ambiente esterno ma dall'insoddisfazione per varie cause. 

In rapporto alle peculiarità dei singoli individui, all'età e alla fase evolutiva, la noia può causare inquietudine od apatia.

"Noia irrequieta": deriva da uno stato ansioso che motiva l'individuo ad agire, a cercare situazioni stimolanti, che possano placare l'insoddisfazione.

"Noia apatica":  induce alla rassegnazione, all'indifferenza, allontana i desideri, l'interazione con gli altri, ha contiguità con la depressione, ma si distingue  da questa per la conservazione dell'autostima, l'assenza di sentimenti di inadeguatezza e di colpa. 

L'apatia è la medievale  "acedia", accidia, uno dei sette vizi capitali considerati peccati dalla morale cristiana, invece la psicologia esamina la noia apatica senza emettere giudizi di valore, evita i moralismi, si limita a studiare nei pazienti le dinamiche motivazionali dei comportamenti o di determinate azioni.

Per evitare la noia molte persone si creano motivazioni per viaggi, acquisti compulsivi,  gioco d'azzardo, alcolismo, dipendenza da droghe. 

La noia può talora rappresentare un blocco difensivo oppure di distanziamento critico dalla realtà, che mette in movimento una crescita psicologica, un riadattamento o un rimodellamento dei rapporti tra mondo interno e mondo esterno.