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Messaggi - doxa

#1111
Percorsi ed Esperienze / Re:La magia del Natale
12 Dicembre 2019, 15:45:47 PM
Il culto per Santa Lucia è diffuso in Europa.

In Svezia, al mattino del 13 dicembre migliaia di bambine o adolescenti vengono vestite con una tunica bianca, sorreggono in mano una candela accesa e sul capo una coroncina di candele, alimentate con le batterie per motivi di sicurezza. Si formano le processioni guidate da una bambina che rappresenta santa Lucia e simboleggia la luce spirituale; al seguito, damigelle e paggetti. Mentre sfilano cantano canzoni tradizionali natalizie ed illuminano l'oscurità con le loro candele.  





Lucia e le sue damigelle donano brioche allo zafferano e biscotti allo zenzero agli spettatori.

Questa tradizione del Settecento si ripete in chiese, scuole, ospedali e luoghi di lavoro in tutto il Paese e non sarebbe Natale in Svezia senza Lucia, che segna il passaggio alle ultime due settimane di Avvento. 



Annualmente viene incoronata una Lucia in ogni cittá. Le candidate sono giovani residenti e vengono pubblicizzate dai quotidiani e TV locali. La Lucia, che viene scelta dal pubblico, e le altre candidate che diventano le sue damigelle, devono saper cantare per poter poi esibirsi nelle piazze della cittá, negli ospedali, nei centri per gli anziani, nei centri commerciali e nelle fabbriche. Questa iniziativa risale al 1927. In quell'anno  un quotidiano di Stoccolma decise un concorso per eleggere la "Lucia di Svezia", che con una corona di sette candele sul capo e accompagnata da altre ragazze vestite come lei con tunica bianca doveva raccogliere i doni da distribuire il 13 dicembre ai bisognosi, ai malati ed agli anziani. L'iniziativa è ormai una tradizione nazionale. 


Il 13 dicembre in alcune località Santa Lucia porta regali, per esempio nel Veneto e nel nord Europa. 
#1112
Percorsi ed Esperienze / Re:La magia del Natale
12 Dicembre 2019, 15:09:53 PM
13 dicembre: santa Lucia/2

Per l'etimologia del suo nome (lux, luce) santa Lucia è invocata come protettrice della vista e dalle malattie degli occhi; è patrona dei medici oculisti e dei non vedenti.

Fu scelta come protettrice della vista perchè alcuni agiografi le attribuirono la frase che avrebbe pronunciato durante il martirio: "ai non credenti toglierò l'accecamento", frase che aveva una valenza spirituale ma venne interpretata in senso "oftalmico".
Altri agiografi, invece, attribuirono alla martire siracusana una leggenda medievale riferita ad un'altra Lucia, terziaria domenicana, che per non cedere alle tentazioni del fidanzato si "strappò" gli occhi. Ovviamente è un episodio fantastico e le raffigurazioni degli occhi  di santa Lucia posati su un piatto o in una ciotola derivano dalla devozione popolare.



Nell'iconografia cristiana dal XIV secolo Lucia venne raffigurata con i suoi occhi strappati e posati in un piattino. In precedenza veniva rappresentata soltanto con la palma del martirio ed una lampada,  simbolo della luce e della fede che illumina il dubbio.
 
Il suo corpo fu  sepolto in un arcosolio scavato nel tufo delle catacombe di Siracusa, che nell'878  fu invasa dai Saraceni. I cristiani del luogo per tutelare i resti della santa li prelevarono dal sepolcro e li nascosero. 

Nel 1039, il macedone Giorgio Maniace (998 – 1043),  generale bizantino e catapano (governatore) d'Italia come ricompensa per aver liberato Siracusa dagli Arabi, pretese il corpo  di santa Lucia  e lo portò con sé a Costantinopoli, capitale dell'impero romano d'Oriente,  insieme ai corpi di sant'Agata di Catania e altri santi siciliani, per farne dono alla co-imperatrice Teodora, sorella dell'imperatrice Zoe.


A Siracusa di santa Lucia rimasero alcuni presunti o falsi oggetti personali:  la sua tunica, le scarpe ed il velo,  che furono custoditi nel duomo della città.


Nel 1204, durante la quarta crociata, il doge veneziano Enrico Dandolo fece prelevare a Costantinopoli  i resti del corpo di santa Lucia e li inviò a Venezia, dove già era affermato il culto della martire e c'era anche una chiesa a Lei dedicata.  Ma nel capoluogo lagunare si preferì collocare le reliquie nella chiesa di San Giorgio Maggiore.  Nel 1280 furono  trasferite  nella chiesa dell'Annunziata. Non basta. Nella stessa città fu costruita una nuova chiesa, consacrata nel 1313 e titolata a Santa Lucia, che accolse i resti della martire siracusana. Successivamente, nel 1860, questo sacro edificio fu demolito per costruire  nella città la prima stazione ferroviaria (inaugurata nel 1954) e i resti della santa furono ancora una volta traslati, nella vicina chiesa di San Geremia, poi denominata chiesa dei Santi Geremia e Lucia, dove tuttora si venerano. Ma il luogo di culto principale è a Siracusa, nella chiesa di Santa Lucia al Sepolcro.   
#1113
Percorsi ed Esperienze / Re:La magia del Natale
11 Dicembre 2019, 08:41:13 AM
13 dicembre: Santa Lucia
Il nome Lucìa, con l'accento tonico sulla i, deriva dal latino "lux" (= luce). In questa lingua l'accento tonico nel nome anziché sulla i cadeva sulla u (lùcia): questa modulazione sonora fa comprendere meglio il collegamento con lux, lemma usato dai cristiani come segno e promessa di luce spirituale.

Lucia è il femminile del nome maschile "Lucius" (Lucio).

Lucia era anche il nome della ragazza nata nel 283 e vissuta a Siracusa che, secondo notizie agiografiche,  morì martire nella città natia il 13 dicembre del 304 durante la persecuzione anti-cristiana voluta dall'imperatore Diocleziano.

Il suo corpo fu deposto in un loculo nelle catacombe che da lei presero il nome. Fu venerata come santa dai siracusani e il suo sepolcro divenne meta di pellegrinaggi.

Il culto per santa Lucia si diffuse fuori dalla Sicilia in altre parti d'Italia. A Roma vennero dedicate in suo onore circa 20 chiese. A Ravenna, nella basilica di Sant'Apollinare Nuovo è effigiata nella "Processione delle Vergini".


"Processio delle vergini".  Questo mosaico è nella navata. Lucia è la seconda da destra.

Dante Alighieri nel "Convivio" (III-IX, 15) afferma di aver subìto in gioventù una lunga e pericolosa alterazione agli occhi, ottenendo poi la guarigione per intercessione della santa siracusana. Per gratitudine e ammirazione il poeta le attribuì un ruolo allegorico nella "Divina Commedia". Nelle tre cantiche santa Lucia diventa il simbolo della "grazia illuminante".

Prima della riforma del calendario gregoriano nel 1582  la festa in onore di questa santa, il 13 dicembre, cadeva in prossimità del solstizio d'inverno, perciò il detto popolare "santa Lucia il giorno più corto che ci sia". Il pontefice Gregorio XIII per correggere le imperfezioni del calendario giuliano, che nei secoli aveva accumulato la sfasatura astronomica di circa 10 giorni,  decretò che si passasse direttamente dal 4 al 15 ottobre. E la celebrazione di Santa Lucia, il 13 dicembre, rimase distante dal solstizio d'inverno, che nel nostro emisfero avviene il 21 o il 22 dicembre: il buio della notte raggiunge la massima estensione e la luce del giorno la minima: è la notte più lunga ed il giorno più corto dell'anno. Nei giorni successivi la luce solare torna gradatamente ad aumentare e il buio della notte a ridursi fino al solstizio d'estate. 

Nell' antichità il solstizio d'inverno simboleggiava la fine di un anno e l'inizio di quello successivo, e si festeggiava il Sol invictus (per esteso "Deus Sol invictus"), considerato una divinità.  

segue
#1114
Percorsi ed Esperienze / Re:La magia del Natale
10 Dicembre 2019, 14:34:15 PM

La casa a Natale: accogliente e festosaIntorno al presepe o all'albero di Natale ci sono le confezioni con i regali, le "strenne".

Il sostantivo "strenna" deriva dal latino "strēna".

"Strenae" erano i doni con significati simbolici o religiosi che i Romani usavano scambiarsi in particolari giorni di festa, come nei Saturnalia (17 – 23 dicembre in epoca domizianea) e alle calende di gennaio quale augurio per il nuovo anno. Tradizione poi passata alle cristiane festività natalizie.

In origine, alle calende di gennaio si donavano ramoscelli (verbenae) di alloro o di olivo, fichi, datteri e miele, perché l'anno fosse dolce come questi cibi. Col tempo  anziché questi doni furono offerte  anche somme di denaro.

Strēnĭa o Strēnŭa:  era una divinità della religione romana considerata protettrice della salute.  Secondo  Varrone e Festo  a questa dea erano dedicati un sacellum (altare) e un lucus (boschetto), il  "lucus Streniae", adiacenti la via Sacra, a Roma.  

Nel primo giorno dell'anno dell'antico calendario si svolgeva una processione: cominciava dal piccolo tempio dedicato alla dea Strenia. Le persone durante il cammino tenevano in mano un rametto verde staccato da alberi nel piccolo bosco, che era considerato sacro a questa divinità, ubicato nella zona del colle Esquilino.

La processione percorreva la via Sacra fino all'arco trionfale dedicato all'imperatore Tito nel foro major, poi  proseguiva verso la sommità della Rupe Tarpea, sul colle capitolino.

Il grammatico e letterato Marco Terenzio Varrone (116 a. C. – 27 a. C.) narra che il sacello dedicato alla dea Strēnĭa era ubicatotra i colli Celio ed Esquilino; secondo Ovidio era nelle vicinanze del Minervium, edificio templare dedicato a Minerva Capta o Capita, alle pendici del Celio.
#1115
Percorsi ed Esperienze / Re:La magia del Natale
10 Dicembre 2019, 13:20:12 PM
Isfrael ha scritto
CitazioneLa sincerità e la voglia di stare un pò insieme, accogliere gli altri che ci stanno antipatici, i "diversi", gli emarginati, i folli, quelli non uniformati alle regole...

Buongiorno Isfrael, nel "cronoprogramma" dei mei post riguardanti i commenti sulle festività natalizie ho "prematuramente" pensato di riservarli nei giorni dopo il dies natalis,  ma visto che stiamo argomentando su questo allora O.K.. Santa Lucia è il 13 dicembre, il post a lei dedicato può attendere. 

Dici di "accogliere gli altri che ci stanno antipatici". Ma dai,  questo buonismo masochista è inaccettabile. Mi dovrei angustiare pure nel periodo natalizio ? Sicuramente  non saremmo invitati al pranzo di Natale neanche da loro.

Per quanto riguarda i diversi, gli emarginati, i folli, ecc., questa gente, se mi è sconosciuta non mi attira. Se invece è persona di mia conoscenza e so che ha bisogno di aiuto, posso dargli del denaro, posso pagargli il pranzo in un ristorante. Se ha familiari, anche a questi, ma senza prolungamenti...

#1116
Percorsi ed Esperienze / Re:La magia del Natale
09 Dicembre 2019, 16:31:27 PM
Buon pomeriggio Sari.

Il Natale in famiglia  e i piacevoli o spiacevoli  ricordi dell'infanzia...

Ma da adulti ?

Molte persone  sono contente delle festività natalizie, tante altre vorrebbero evitarle perché per loro significa malinconia, solitudine, problemi nei rapporti familiari o problemi economici, oppure lavorativi.  

Si, lo shopping per i regali, la preparazione di pranzi e cenoni, la tensione psicologica e la stanchezza che inevitabilmente pervade chi ospita.

E le "visite parentali" ?  I parenti sono come i gatti: abitudinari.  Cambiare iter diventa difficile e si diventa preda di critiche. Meglio variare i tempi  per non suscitare. assuefazione. Anche se per anni ci si è comportati in un determinato modo, non significa che si debba per forza continuare a farlo.

A volte sentirsi ingabbiati nelle pretese dei diversi familiari può  essere stressante, e si pensa alle festività natalizie come una incombenza da superare  il prima possibile, da far diventare presto un ricordo e tornare alla "normalità" quotidiana.

Riti e rituali vanno bene nella liturgia ecclesiastica, invece  tra parenti, anche se rafforzano i legami,  alla lunga stancano, diventano noiosi.

Sari ti ricordi il film del 1992 titolato "Parenti serpenti" , diretto da Mario Monicelli ?

In quel film tutti i parenti, quattro nuclei familiari,  come ogni anno per le festività natalizie si riuniscono nella casa dei nonni. Tutto sembra scorrere tranquillamente, nell'ordinaria routine festiva, con cenone della vigilia, processione, tombolata, messa di mezzanotte e scambio di regali, ma nel giorno di Natale avviene l'imprevisto durante il pranzo..., con conseguenti litigi che liberano rancori, ipocrisie, gelosie.

Penso che per le festività natalizie sia meglio partire per una breve vacanza con la partner e gli eventuali  figli, se sono minorenni.

Non è più il tempo del detto popolare: "Natale con i tuoi, Pasqua con chi vuoi".
#1117
Tematiche Filosofiche / Re:Insoddisfatti
08 Dicembre 2019, 18:08:22 PM
Daniele ha scritto
CitazioneLa mia è una personale riflessione sull'insoddisfazione primordiale. Prova a metterti in un divano senza passatempi e guarda il soffitto poi dimmi...
Insoddisfazione primordiale ? Quale sarebbe ? Quella di essere nato ?

CitazioneL'insoddisfazione è il motore dell'evoluzione.
L'insoddisfazione ?  Forse vuoi dire desiderio di conoscenza, oppure ambizione.

CitazioneRallentando la mente si può prendere il controllo del presente,

Puoi spiegarci come fai a rallentare la mente ? Cos'è per te la mente ?

CitazioneSe vi guardate intorno vedete un mondo di distrazioni, shopping, gioco, internet, social, film, serie TV, etc etc. Tutto questo è nato dall'insoddisfazione. Inutile ripeterlo, non ci piace stare soli, dobbiamo agire.
Non la pensano come te i monaci, gli eremiti.
Hai provato a fare una settimana di ritiro spirituale in un monastero ? Forse ti vien voglia di rimanerci per trovare la pace interiore.
#1118
Percorsi ed Esperienze / Re:La magia del Natale
08 Dicembre 2019, 10:24:45 AM
L'abbigliamento degli zampognari
 
Nel passato l'8 dicembre in numerosi paesi e città  arrivavano gli zampognari. 

Le coppie di suonatori che giungevano a Roma di solito avevano ai piedi lunghi calzettoni di lana di pecora, al posto delle scarpe  usavano le "cioce", con lacci a forma di fettucce attorcigliate sulle gambe; indossavano pantaloni di velluto nero lunghi fino al ginocchio, giacche di lana di pecora o giacconi di montone,  e sulla testa mettevano un cappello nero, di feltro, di forma tronco-conica avvolto da nastro rosso. Si proteggevano dal freddo indossando il tabarro, il mantello a ruota, in panno pesante o di lana ruvida, di colore nero, allacciato al collo con un fermaglio.  A tracolla il tascapane, utilizzato per metterci il cibo nella prima parte del viaggio verso la città, e gli oggetti per la pulizia personale.

Così apparivano i suonatori di piffero e zampogna, che dall'Appennino centrale  andavano per le strade  della città per suonare le tradizionali melodie natalizie  e la speranza di ricevere in cambio offerte di denaro. Su prenotazione si recavano anche nelle case e nelle botteghe per suonare e cantare davanti al presepio o alle immagini di Maria col Bambino Gesù. Come compenso ricevevano cibo, dolciumi, denaro.

A Roma e a Napoli gli zampognari giungevano dalla valle del Liri  e dalla Val di Comino  (prov. di Frosinone), dal versante meridionale delle Mainarde, da Scapoli e Castelnuovo al Volturno, frazione del Comune di Rocchetta al Volturno (prov. di Isernia), da Fossalto (prov. di Campobasso).

Nel XIX secolo a Roma gli zampognari venivano chiamati "Li piferari" (i pifferai). Arrivavano nella capitale il 25 novembre, giorno in cui la Chiesa cattolica commemora Santa Caterina d'Alessandria (d'Egitto). Solitamente erano in due, talvolta tre: uno suonava la zampogna, un altro il piffero, il terzo cantava. 
Per la questua giravano per le vie della città, si fermavano a suonare vicino le edicole mariane diffuse nel centro storico. Ce ne ha lasciato il ricordo il noto pittore romano Bartolomeo Pinelli.


Bartolomeo Pinelli: "Li piferari in Roma"; acquaforte con coloritura, 1809.
#1119
Percorsi ed Esperienze / Re:La magia del Natale
08 Dicembre 2019, 10:17:59 AM
L'8 dicembre, in concomitanza della celebrazione dell'Immacolata Concezione, ci sono tre tradizionali eventi: l'allestimento del presepio e/o dell'albero di Natale, l'arrivo in città degli zampognari.

Del presepio e dell'albero di Natale ho  scritto in precedenti post, oggi descrivo

gli  zampognari



Gli zampognari  sono  così chiamati perché suonano la zampogna, un antico strumento musicale. Le canne sono collegate ad un otre di pelle nella quale il suonatore insuffla l'aria.

Il nome della zampogna deriva dal latino "symphōnĭa" (sembra impossibile crederci, ma è vero), che significa armonia, consonanza di suoni.



Questo strumento musicale era diffuso nel Vicino Oriente e in altre località del Bacino del Mediterraneo.

Nel Libro del profeta Daniele la zampogna  è citata col nome in aramaico: "sumponyàh".

In epoca romana le lunghe marce delle legioni erano accompagnate dal suono di vari strumenti musicali, fra i quali una particolare zampogna derivata dal flauto di Pan, denominata In latino "utriculus" o "tibia utricularis".

Nel Medioevo e in epoca moderna la zampogna venne diversificata in varie tipologie territoriali, una delle quali è la cornamusa scozzese ("great highland bagpipe"), di quattro diversi tipi.  Veniva usata anche durante le battaglie.



Ancora oggi ci sono reggimenti scozzesi che continuano a marciare al suono delle cornamuse.
#1120
Percorsi ed Esperienze / Re:La magia del Natale
07 Dicembre 2019, 15:49:57 PM
Simbologia mariana e la bandiera d'Europa

La "corona di 12 stelle" oltreché simbolo mariano ispirato dall'Apocalisse dell'evangelista Giovanni è presente anche sulla bandiera d'Europa. Infatti raffigura  dodici stelle dorate disposte in cerchio su campo blu.

Questa bandiera venne adottata dal Consiglio d'Europa  nel 1955, l'8 dicembre, giorno in cui la Chiesa cattolica celebra l'Immacolata Concezione.    

Le discussioni per la scelta iconografica dell'emblema cominciarono fin dalla fondazione del Consiglio d'Europa, istituito a Strasburgo nel maggio del 1949. Era un organismo in quel tempo   privo di poteri politici effettivi ed incaricato solo di porre le basi per la costruzione di una federazione europea.

Nel 1950 quel Consiglio bandì il concorso per  il bozzetto della bandiera della futura Europa unita.

Nel gennaio del 1955 cominciò la rassegna dei numerosi progetti presentati, al termine della quale scelse un disegno del francese Arsène Heitz. Il giovane alsaziano partecipò con un bozzetto che presenta 12 stelle su sfondo azzurro.

Lo scrittore  cattolico Vittorio Messori disse che al devoto mariano Heitz  l'idea gli venne dalla lettura dell'Apocalisse, ma di tale sua ispirazione non c'è traccia nei documenti ufficiali.  

Il 25 ottobre del 1955 l'assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa approvò la scelta  della bandiera d'Europa con 12 stelle e fu adottata dagli Stati membri l'8 dicembre dello stesso anno.


Venne esposta per la prima volta  a Parigi, dove fu issata sul pennone del castello de "La Muette" il 13 dicembre 1955.    

Trent'anni dopo, nel 1985, i capi di Stato e di governo della Comunità europea decisero, col consenso del Consiglio d'Europa, di usare la stessa bandiera come simbolo dell'unione europea, istituita con il trattato di Maastricht nel 1992.




Questa è la bandiera di colore blu e di forma rettangolare  del Consiglio d'Europa e dell' Unione europea.
Il significato di perfezione è simboleggiato dal cerchio,  formato dalle 12 stelle d'oro a 5 punte che rappresentano idealmente l'unità,  la solidarietà e l'armonia tra i popoli d'Europa. Il numero delle stelle è invariabile, non dipende dal numero degli Stati membri.

Numerose nazioni che fanno parte della "confederazione" europea  raffigurano la  comune bandiera sia sulle banconote  e le monete sia sulle patenti di guida e targhe automobilistiche.
#1121
Percorsi ed Esperienze / Re:La magia del Natale
07 Dicembre 2019, 15:47:18 PM
Iconografia e simbologia dell'Immacolata Concezione

"Tota pulchra es, Maria, et macula originalis non est in te." (=Tutta bella sei, Maria, ed in te non c'è la macchia originale del peccato): la frase è tratta da una delle melodie mariane più popolari, ma è la rielaborazione di un versetto del "Cantico dei Cantici".

Un altro versetto divenuto celebre nella storia dell'arte sacra è  nel 12/esimo capitolo dell'"Apocalisse", scritta dall'evangelista Giovanni:  "Nel cielo apparve un segno grandioso: una donna vestita di sole, con la luna sotto i suoi piedi e sul suo capo una corona di 12 stelle."

I due suddetti versetti ed altre frasi tratte da testi religiosi contribuirono a formare l'iconografia di Maria concepita senza il peccato originale. La rappresentazione simbolica  che si affermò fu  realizzata nel '600  dal pittore spagnolo di corte Francisco Pacheco, censore artistico dell'Inquisizione,  suocero e maestro del pittore Diego Velàzquez.

Pacheco raffigurò l'Immacolata come un'adolescente dai lunghi capelli e per i dettagli  trasse ispirazione dal citato versetto dell'Apocalisse:

- immaginò la Vergine in una visione celestiale ("nel cielo apparve un segno grandioso"...);

- con l'abito splendente ("vestita di Sole");

- la luna in fase calante o crescente, a forma di falce, sotto i suoi piedi ("con la luna sotto i suoi piedi");

- "e sul suo capo una corona di 12 stelle".

Un altro interessante dettaglio è  il cingolo o cordone che cinge ai fianchi  la tunica della Madonna.  Nei dipinti commissionati dai  frati Francescani, questi spesso pretesero la riproduzione del  cingolo  con tre nodi in uso nel francescanesimo: indicano i voti di povertà, castità ed obbedienza. 
#1122
Percorsi ed Esperienze / Re:La magia del Natale
07 Dicembre 2019, 15:45:15 PM
Immacolata Concezione  /2

Le prime dispute teologiche sull'immacolata concezione cominciarono nell'alto medioevo, ma  la prima teologia su tale tema  fu elaborata dal  francescano Duns Scoto (1265 – 1308). 

Papa Sisto IV, che pontificò dal 1471 al 1484 ed era stato in precedenza superiore generale dei Francescani, cominciò l'iter della definizione dogmatica dell'Immacolata Concezione con due Bolle: "Cum praecelsa", del 1476, e "Grave nimis" del 1483.

Nei secoli successivi ci furono in merito altre Bolle pontificie, fino a quella di Pio IX, denominata "Ineffabilis Deus", dell'8 dicembre 1854, con la quale definiva verità di fede  l'Immacolata Concezione. 


A questo dogma sono collegate due "apparizioni" mariane riconosciute dalla Chiesa:

Nel 1830 Catherine Labouré, novizia in un monastero parigino, fece coniare una medaglia (detta poi la medaglia miracolosa) che riportava le seguenti parole, da lei viste durante un'apparizione della vergine Maria (avvenuta il 27 novembre dello stesso anno): "O Maria, concepita senza peccato, pregate per noi che ricorriamo a voi"

Nel 1858, quindi quattro anni dopo la proclamazione del dogma da parte di Pio IX,  la "veggente" di Lourdes, Bernadette Soubirous,  riferì che la Vergine le si era presentata con le parole "Que soy era Immaculada Councepciou" ("Io sono l'Immacolata Concezione", in lingua occitana).
#1123
Percorsi ed Esperienze / Re:La magia del Natale
07 Dicembre 2019, 15:41:25 PM
8 dicembre: Immacolata Concezione

Quest'anno la seconda domenica di Avvento coincide con la solennità dell'Immacolata Concezione, l'8 dicembre.

Cosa s'intende per immacolata concezione ? Non il concepimento verginale di Gesù da parte di Maria, ma  che lei fu concepita  immune dal peccato originale per volontà di Dio.

Il peccato originale rappresenta la disobbedienza verso il volere di Dio da parte di Adamo ed Eva, progenitori dell'umanità.

Secondo la Chiesa cattolica per effetto del peccato originale, l'uomo eredita una colpa che, se non viene estinta con il sacramento del battesimo preclude la salvezza.

Nella Genesi il peccato originale è un peccato dello spirito, ma per il filosofo e teologo Clemente Alessandrino (150 circa – 250 circa) una delle conseguenze è la concupiscenza.

Per Agostino, vescovo di Ippona il peccato originale  si trasmette con l'atto sessuale: l'individuo è generato nella colpa, insita in ogni accoppiamento.  

Vittima di quell'ideologia sessuofobica  fu nel passato il matrimonio. Per correggere i peccati della "carne" furono redatti i penitenziali, elenchi di peccati e penitenze.

Per la Chiesa cattolica ogni essere umano nasce con il peccato originale, ma Maria quando fu concepita dai suoi genitori fu esentata, perché nel disegno divino doveva diventare la madre di Gesù Cristo. 

Secondo la tradizione cristiana i genitori di Maria si chiamavano Gioacchino (in ebraico Jojakim) e Anna (in ebraico Hannah). La loro leggenda è narrata in tre vangeli apocrifi: il Protovangelo di Giacomo (del 150 circa), il Vangelo dello pseudo Matteo (del V secolo) e nell'Evangelium de nativitate Mariae (del Vi secolo).

Su Maria di Nazaret la Chiesa cattolica deliberò in tempi diversi quattro dogmi:  il suo immacolato concepimento da parte dei suoi genitori, la sua verginità, la sua maternità e la sua assunzione in cielo.

Il termine dogma  indica in una religione una verità di fede non soggetta a discussione da chi si reputa seguace. 
 
Nella teologia cristiana la verità dogmatica discende dalla rivelazione divina, in modo diretto od indiretto, oppure da indicazioni di fede o di morale su un determinato argomento.


Nel passato il dogma dell'Immacolata Concezione indusse molti genitori  ad attribuire alle neonate i nomi di Concetta (=concepita senza peccato) e Immacolata. 
#1124
Percorsi ed Esperienze / Re:La magia del Natale
06 Dicembre 2019, 16:20:58 PM
/2  6 dicembre: san Nicola 

San Nicola: in lingua latina "Sanctus Nicolaus";  nella lingua olandese "Sint Nikolaas", modificato  nel tempo in "Sinter Klaas". Questa  modalità fonetica fu introdotta negli Stati Uniti d'America da immigrati originari del nord Europa, ma negli U.S.A. il nome  del santo subì un'altra modifica dai parlanti la lingua inglese e Sinter Klaas divenne Sankt Niklaus (= portatore di doni) ed infine Santa Klaus, personaggio ideato dallo statunitense Washington Irving e conosciuto in Italia col nome di "Babbo Natale. 


Jan Steen: "Festa di san Nicola", 1668 circa; Rotterdam (Olanda), Museo Boijmans van Beuningen

E' uno dei dipinti più noti della storia dell'arte olandese. Sono rappresentate le abitudini ancora oggi in uso  la mattina del 6 dicembre in Olanda, momento in cui la famiglia si riunisce in cucina e i bambini scoprono i doni che, secondo la tradizione diffusa nel nord Europa, san Nicola calandosi dal camino, va a mettere nelle scarpe lasciate in vista sul pavimento.
Il pittore Jan Steen ha raffigurato la scena che si svolgeva nel proprio ambiente domestico e col ricorso ai propri figli come modelli. La bambina è raffigurata al centro mentre sorregge i doni. Dietro di lei c'è il fratello con una specie di mazza da golf con la pallina in terra.
Vicino alla bambina c'è il fratello più grande che piange perché ha trovato nella sua scarpa ha trovato soltanto verghe, ma viene confortato dalla nonna che ride. Gli usi in questa composizione pittorica sono all'origine dei costumi che nel XIX secolo vennero associati al periodo natalizio con l'intervento di nuovi e differenti portatori di doni, tra cui il tedesco "Weihnachtsmann" (= Uomo di Natale), il russo "Ded Moroz" (= Nonno Gelo) e l'americano "Santa Claus".


In Olanda san Nicola è anche il patrono della città di Amsterdam.


Per comprendere il favoloso personaggio Santa Klaus si deve tener presente l'agiografia di San Nicola e le tradizioni popolari a lui collegate: San Nicola offre doni, Santa Klaus (o Claus) porta doni.
 
 Nell'immaginario collettivo Santa Klaus ha l'aspetto di un simpatico e panciuto uomo anziano con la folta barba e baffi bianchi, che nella notte della vigilia di Natale entra nelle case per lasciare sotto l'albero di Natale i regali.
 
 Ma chi creò tale personaggio ? Il progenitore è il newyorchese Washington Irving (1783 – 1859), che  nel 1809 scrisse  l'umoristica  "History of New York" usando lo pseudonimo di Diedrich Knicherbocker. Il testo satirico descrive la vita nella colonia olandese di  New Amsterdam (l'attuale New York) e cita Sinter klaas,  non  come santo ma immaginato come una polena affissa sulla prora del vascello "Buona dama",  con l'aspetto di un marinaio olandese che indossa un mantello verde e con la pipa in bocca. Irving narra che mentre la nave stava entrando nel porto di quella città,  la polena all'improvviso si animò, scese a terra e prese un cavallo legato ad un carro pieno di regali. Con questo cominciò prodigiosamente a volare sul cielo di quella città e a fermarsi sui tetti delle case dove erano i bambini, ai quali calava i doni attraverso i camini.

Su questo tema ci furono poi interventi letterari di altri autori. Il 23 dicembre del 1823 sul quotidiano di New York "Sentinel Troy" venne pubblicata l'anonima poesia "An account of a visit  of St. Nicholas", scritta dall'insegnante di lingue e letterature straniere Clement Clark Moore (1779 –1863). La poesia è nota  col suo incipit:  "Twas the Night Before Christmas" ("Era la notte prima di Natale") o come "The Night Before Christmas" ("La notte prima di Natale"). Questo testo poetico  fu fondamentale per lo sviluppo della figura del moderno Santa Klaus/Babbo Natale: contribuì a collegare il popolare portatore di doni alle date del 24 e 25 dicembre anziché al 6 dicembre (giorno dedicato dalla Chiesa alla commemorazione di San Nicola) e a "separare" il santo dal suo "erede", Santa Claus/Babbo Natale.

Una delle prime versioni illustrate della poesia di Moore  è  del 1830, disegnata da Myron B. King, che mostra Santa Claus in cima ad un tetto con la slitta trainata da  renne.
Invece l'illustratore statunitense di origine tedesca Thomas Nast (1840 – 1902) disegnò nel 1863 per la rivista "Harper's Weekly"  la classica versione di Santa Claus. Prima di allora, la maggior parte delle rappresentazioni di Babbo Natale mostravano un uomo alto e magro. Nast, invece, disegnò un uomo anziano, in tunica,  paffuto, con fluente barba e baffi bianchi. In numeri successivi della rivista, il cartoonist immaginò Santa Klaus proveniente dal Polo Nord, dove aveva una fabbrica di giocattoli  realizzati da un gruppo di elfi che lavoravano per lui. Nella notte di Natale caricava i doni sulla slitta trainata da  renne volanti e poi via in giro per far avere ai bambini i regali desiderati... se possibile. 


Il passaggio da Santa Klaus al cosiddetto Babbo Natale avvenne casualmente dopo il crack di Wall Street nel 1929 e la conseguente recessione economica che causò alla Coca Cola il crollo delle vendite della bibita.  Per rilanciarle, quell'azienda decise nel 1931 di imperniare la campagna pubblicitaria invernale facendo del popolare Santa Klaus il "testimonial" della bevanda. 
 Venne chiesto al pittore Haddon Sundblom di ridisegnare Santa Klaus, che fino ad allora veniva immaginato vestito con abiti azzurri, grigi o  di color marrone. Sundblom, invece, lo veste con un fantasioso completo di giacca e pantaloni di colore rosso, con bordure di pelliccia bianca; stivaloni neri e lucidi, cappellino conico di colore rosso e listato con la bianca pelliccia; di aspetto sorridente e bonario, mentre sorregge sulla mano la bottiglietta sinuosa con quella bibita. L'idea fu vincente, le vendite migliorarono, ma quel che più conta, da quel giorno l'abito di Babbo Natale rimase rosso, come noi lo conosciamo. I primi disegni di Sundblom con il ritratto di Santa Klaus vennero pubblicati sul "The Saturday evening post" e su "Ladies home journal".
Haddon Sundblom, nato nel Michigan e cresciuto a Chicago, per il suo Santa Klaus si ispirò al viso sorridente di un suo amico, un pescatore in pensione di nome Lou Prentiss. Dopo la morte di questo, l'artista si ispirò su se stesso per le successive raffigurazioni.
#1125
Percorsi ed Esperienze / Re:La magia del Natale
06 Dicembre 2019, 15:26:43 PM
Grazie Anthony per la tu informazione. L'avevo letta tempo fa, ma desidero approfondirla per capire il collegamento con il dies natalis del 336.

6 dicembre: san Nicola

San Nicola nacque a Pàtara di Licia (Anatolia) nel 270  e morì nel 343 a Myra (attuale Demre, nella Turchia meridionale) città in cui fu vescovo.  Questo santo è conosciuto come Nicola di Myra o Nicola di Bari. Le sue reliquie, dopo varie vicissitudini, sono custodite, secondo la tradizione, a Bari e Venezia.



La devozione verso san Nicola, considerato taumaturgo, protettore dei marinai e uomo caritatevole, venne diffusa dal VI secolo  nel bacino del Mediterraneo ed in Europa. I monaci ortodossi diffusero in Russia il culto per questo santo.

L'etimo del nome "Nicola" deriva dall'unione di due parole greche "Nike" (= vincitore) + "Laos" (= popolo), cioè: "vincitore del popolo".

Nella mitologia greca la dea Nike  è la personificazione della vittoria, raffigurata come una donna con le ali, da cui deriva l'appellativo di "Vittoria Alata".Viene menzionata per la prima volta da Esiodo nella Teogonia. Nike è celebrata in occasione delle vittorie nelle gare atletiche o artistiche, ma anche negli scontri bellici.

Le spoglie di Nicola, vescovo di Myra,  furono conservate nella cattedrale di Myra fino al 1087. In quell'anno  furono trafugate da una spedizione di 62 persone tra marinai e mercanti partiti da Bari a bordo di una nave.  Tornarono nel capoluogo pugliese il 9 maggio 1087 col "sacro bottino" e furono accolti trionfalmente dalla popolazione. Le reliquie  vennero custodite nella chiesa dell'abbazia benedettina.

A questo santo la leggenda ha assegnato un gesto che persino Dante rievoca quando parla della "larghezza che fece Niccolao a le pulcelle, per condurre ad onor la giovinezza" (Purgatorio XX,31-33): tre giovani donne, che un padre in miseria le voleva destinare alla prostituzione per ragioni di sopravvivenza.
Nicola per aiutarle s'introdusse  di notte nella loro stamberga e regalò loro tre piccole borse con monete d'oro. Quel leggendario dono dette origine all'uso dei regali di "Sankt Niklaus", così denominato nell'area anglosassone. Col tempo il nome fu deformato in "Santa Claus". In Italia è conosciuto come "Babbo Natale".

Nei dipinti viene rappresentato  con l'abito talare vescovile e la mitra; con la mano sinistra sorregge il bastone pastorale e con la mano destra benedice nel modo greco-ortodosso; altri simboli collegati alla sua figura carismatica sono: il libro dei Vangeli, le  tre sfere d'oro, oppure tre sacchetti con le monete, per ricordare il suo aiuto alle tre ragazze.



In Italia e all'estero sono molte le chiese dedicate San Nicola e numerose sono le tradizioni in suo onore.  

Nell'attuale Turchia, dove nacque e fu vescovo, viene chiamato  "Noel Baba".


Statua di Noel Baba a Demre (ex Myra, dove san Nicola fu vescovo).  In precedenza  nello stesso luogo c'era la statua che rappresentava san Nicola. Il cambio è stato effettuato con la speranza di aumentare l'afflusso di turisti.