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Messaggi - daniele22

#1126
Tematiche Filosofiche / Re: Esistenza e Conoscenza
07 Gennaio 2023, 09:44:59 AM
Citazione di: daniele22 il 13 Luglio 2021, 14:22:47 PMCiao Daniele22, che è tutto questo tuo agitarti all'interno del forum? Sei proprio un grullo!!, di quale errore vai cianciando?  Niente niente che gli altri ti prendano solo in giro. E tu di risposta, la testa dura come un paracarro, continui a perdere tempo a blaterare senza nemmeno tener conto che il forum possa essere diretto da un computer umanoide. Certo son convinto che quello che tu chiami errore in effetti ci sia. Ma che valore possiede questo errore? Qualcuno te l'ha valutato un euro e venti, non potevi accettarli? Peraltro mi sembra che tu sia il solo a vederlo. E se è vero quel che dici in questo tuo dialogo, tu dici appunto che le cose esistono solo se le vedi. E allora dall'alto (quale alto?) della tua consapevolezza che ha visto un errore giudichi gli altri in errore senza tener conto che è la loro verità. Sembri un violentatore dell'altrui pensiero pretendente che l'altro debba adeguarsi alla tua (superiore, ma dove?) consapevolezza. Ti do atto del tuo sforzo nei confronti della sincerità, ma tu non vuoi darti conto che l'errore esiste. Come? Di quale errore stai parlando? Della menzogna caro Daniele22. Tra l'altro, anni fa l'avevi anche detto a un sindacalista della CGIL che bisognava sdoganare la menzogna. Dammi un solo motivo coerente con la tua filosofia che autorizzi l'esclusione della falsità dalla realtà. L'errore, caro Daniele22, restando coi piedi per terra, l'errore appunto esiste quando vi sia uno scopo, ma ti sembra forse che vi sia uno scopo nel vivere? Quelli dell'isis non hanno forse detto che la differenza tra noi e loro sta nel fatto che noi siamo per la vita, mentre loro sono per la morte? Non è questa infine una ragione sufficiente perché ciascuno possa voglia debba mentire ciascuno per quella che è la sua misura?
Comunque, Daniele22, una cosa buona l'hai detta in questo forum e sai cosa ti dico? Che se alle prossime politiche vedessi il logo di un partito che si chiama movimento DEMOCRATICO destinato all'anarchia, sottotitolo le leggi si tolgono e non si fanno, forse andrò a votarlo. Ora è meglio che tu ti dia una calmata e magari se ne parlerà quando sarà più fresco, ma non buttarti più sulle tematiche filosofiche, e nemmeno su quelle spirituali. Ci si sente
Ritorno a questo post nel quale rispondevo a me stesso. Oggi allora chiedo: se il gioco fosse una pulsione non potrebbe prendersi per buono che noi scriviamo in questo forum assecondando una pulsione? Quale sarebbe allora la fonte di questa pulsione?
Naturalmente io posso dare testimonianza di quella che è la mia intenzione. Io scrivo in questo forum perché, sensibile al tema della conoscenza, cerco di imporre la mia conoscenza sulla vostra. Ma perché lo faccio? Lo faccio appunto perché sono mosso da una pulsione. Cos'è allora che mette in moto tale pulsione? Tale pulsione è messa in moto dalla preoccupazione rivolta al fatto che leggo nel forum che altri sono contrari alla mia idea, o al limite non l'accettano. Se io non rilevassi queste contrarietà, nel forum, ma soprattutto nella società in generale, penso che invece di scrivere quel che penso mi dedicherei molto più volentieri ad altre cose che, per me almeno, sarebbero molto più gratificanti. Allora dico. Perché non cominciate a pensare che tutto quel che pensate della realtà sia vero? Cioè, perché diffidate di voi stessi fino al punto di prendervela con gli altri?
L'ultimo pensiero espresso nel post del 13/7/2021 andrebbe naturalmente ridimensionato
#1127
Citazione di: iano il 05 Gennaio 2023, 12:07:11 PM@Duc in altum..... a proposito, cosa vuol dire?

Rimane per me misteriosa l'espressione ''Dio è verbo'',
mentre capisco bene l'espressione ''Verbo è Dio'',
perchè quest'ultima la vivo ogni volta che leggo un libro, e per ogni libro per me c'è un Dio che scende in terra.
Quindi se leggessi un solo libro, non potrei non credere che in un solo Dio.
Ogni volta che lascio un libro piango un Dio morto, ma ogni volta che prendo un altro libro festeggio un Dio rinato.
Se Dio è verbo bisogna aggiungere quale verbo sia, e l'affermazione diventa quindi forte e impegnativa, obbligandomi ad una scelta, ma se devo scegliere quale verbo sia allora non è il verbo, ma quel verbo. Se invece  il verbo è Dio, non c'è altro da aggiungere e nulla da scegliere.
Io decido il libro, ma con il libro ogni volta Dio scende in terra, senza che io lo decida.
Ma è sempre lo stesso Dio?
Per me si, perchè è lo stesso meccanismo di immedesimazione nel libro che si ripete.
Perchè dovrei interrompere questo gratificante meccanismo per cui ogni volta il verbo si fà Dio, facendo si, con una mia decisione, che Dio si faccia verbo?
Significherebbe dare al verbo, e quindi indirettamente a me che quel verbo maneggio in modo elettivo, un potere che non ha, usurpando io quel potere.
Ma dietro una tale scelta definitiva vedo invece pessimismo, mancanza di fiducia in me stesso, e nell'uomo in generale.
La non accettazione che il destino dell'uomo rimanga aperto e il non considerare il non conoscere la fine della storia come un incentivo alla lettura del libro, come voler leggere il libro partendo dalla fine.
Se tutti i libri avessero la stessa fine nota, chi li leggerebbe più?
Se il destino è deciso e noto, l'unico motivo per vivere che mi resta è lottare donchisciottescamente contro esso, per affermare disperatamente la mia libertà, o negarlo contro ogni evidenza.
Non mi consolerebbe neanche sapere che il libro abbia due finali diversi a scelta, se già noti.
La vita non è un libro con finale già scritto, ma per ogni libro si ripete il miracolo di un Dio che scende in terra dando vita a quel libro.
Ciao iano. Provo a suggerirti che il verbo che vai cercando possa essere il verbo scrivere. Ti allego un link dove puoi leggere la sura 96 del Corano lì dove si evidenzia quello che Dio insegnò agli uomini. (Ho preso il primo sito che ho trovato)

https://ilcorano.net/il-sacro-corano/96-sura-al-alaq-laderenza/
#1128
Citazione di: Gianni Paolo Tia il 06 Gennaio 2023, 14:50:19 PMSecondo la teoria di Freud, le pulsioni sono istinti naturali che sono presenti nell'inconscio fin dalla nascita. Queste pulsioni, come la fame, la sete, il sesso e la sopravvivenza, sono alla base dei nostri comportamenti e dei nostri desideri. L'inconscio agisce sulla nostra vita quotidiana, influenzando il nostro comportamento e le nostre azioni, anche se non siamo consapevoli di questo.

Quando parliamo di represso, ci riferiamo a pensieri, emozioni o ricordi che sono stati repressi dall'Io e che non sono disponibili alla coscienza. Questi pensieri e emozioni possono essere repressi perché sono considerati pericolosi, sconvenienti o intollerabili dall'Io o dal Super-Io. Tuttavia, questi pensieri e emozioni possono ancora influire sulla nostra vita e sul nostro comportamento, anche se non siamo consapevoli di questo.

In risposta alla tua domanda, sì, le pulsioni potrebbero essere innescate dalle situazioni che viviamo nel "qui e ora", ma ciò non significa che non siano predeterminabili. Le pulsioni sono presenti nell'inconscio fin dalla nascita e possono essere influenzate dall'ambiente e dalle esperienze che facciamo nel corso della nostra vita. Ad esempio, se sperimentiamo situazioni di privazione di cibo durante l'infanzia, potremmo sviluppare una pulsione molto forte verso il cibo e potremmo avere difficoltà a controllare la nostra fame. Allo stesso modo, se sperimentiamo situazioni di stress o di trauma durante l'infanzia, potremmo sviluppare una pulsione verso il comportamento violento in situazioni simili in seguito. Quindi, anche se le pulsioni possono essere innescate dalle situazioni che viviamo nel "qui e ora", queste pulsioni sono anche influenzate dalle nostre esperienze passate e dall'ambiente in cui siamo cresciuti.

Ciao Gianni, scusami ma forse ho usato la parola sbagliata. Il termine giusto sarebbe "determinabili"; quindi, quel che sostengo sarebbe che le pulsioni non possono essere determinate da me. Questo equivale a dire che io sono una causa agente nel mondo e io, perfettamente consapevole della realtà che mi circonda anche se strampalata agli occhi degli altri, innesco le mie pulsioni senza che sia io a governarle. Ma in ogni caso la fuorvianza che sta dentro di me fa emergere comportamenti del tutto adeguati, razionali e dedicati alla fuorvianza che vi è in me
#1129
Citazione di: Jacopus il 05 Gennaio 2023, 15:58:30 PMSecondo me, Daniele, siamo sicuramente più intelligenti degli altri animali esistenti, per via della scommessa che l'evoluzione ha lanciato con noi sul banco dell'equilibrio ambientale. Non è detto che la scommessa sia stata vinta, visti gli scompensi che siamo riusciti a produrre.
Ciao Jacopus, non capisco di quale scommessa parli. Il primo post che feci entrando nel forum (basta guardare il mio profilo) lo feci proprio sull'intelligenza degli animali. Tutta la mia storia su questo forum è dedicata a questa faccenda che evidentemente non volete accettare, ma che prima o dopo accetterete; è solo questione di tempo ... il tempo in cui gli ucraini e i russi nel frattempo si scannano e noi facciamo finta di niente e ci trastulliamo in vuote chiacchiere; tanto non siamo certo noi quelli che stanno morendo. Quindi, Jacopus, dovresti contrastare tutto il mio pensiero se vuoi affermare che siamo sicuramente più intelligenti degli altri animali. Buona giornata
#1130
Citazione di: Gianni Paolo Tia il 05 Gennaio 2023, 16:08:19 PMCiao Daniele, sì, le pulsioni fanno parte dell'inconscio secondo la teoria di Freud.
Le pulsioni sono gli istinti naturali dell'essere umano, come la fame, la sete, il sesso e la sopravvivenza. Secondo Freud, le pulsioni sono presenti nell'inconscio fin dalla nascita e sono alla base dei nostri comportamenti e dei nostri desideri. L'inconscio, sempre secondo Freud, è la parte della mente che contiene tutti i nostri pensieri, emozioni, ricordi e desideri che sono repressi e non disponibili alla coscienza. L'inconscio agisce sulla nostra vita quotidiana, influenzando il nostro comportamento e le nostre azioni, anche se non siamo consapevoli di questo.
Buongiorno, direi quindi che la sopravvivenza racchiude l'inconsapevolezza di tutto; ci aggiungerei pure il gioco. Non so se questo sveli infine il significato di "represso". Cioè, se ho fame penso di sapere di averla. Diverso invece sarebbe il fatto di sapere che posso comportarmi in modo violento in determinate situazioni. Però qui corriamo sul filo del rasoio, perché se analizzassimo i nostri comportamenti in modo distaccato potremmo pure avere coscienza di questa cosa. In entrambi i casi, fame e rabbia, sarebbero quindi non disponibili alla coscienza solo perché verrebbero innescati nel "qui e ora", cioè nel momento di vivere una situazione: ne risulterebbe infine che in un certo senso le pulsioni non sarebbero predeterminabili
#1131
Ciao Jacopus, la mia risposta te la offro con l'inizio del mio dialogo farlocco e senza titolo:

- IN SOMMA !!...  Non mi avevi forse chiesto cosa ne pensassi dell'umanità? ... Ebbene, l'umanità si sopravvaluta! ... Questa è la maggior sintesi del mio pensare e questo mio discorrere con te cercherà di mostrarti la fonte di tale sopravvalutazione. Considera intanto che almeno a livello pubblico la cosiddetta umanità non sia proprio ben cosciente della propria natura, tal che ognuno pensa di sapere di essere un animale, ma animale eletto, vuoi dal Caso, vuoi da Dio ... Prova! prova a sentire in giro, anzi no ... non servirebbe ... ti direbbero che gli animali sono più intelligenti di noi, ma sarebbero solo provocazioni! Nessuno in realtà lo pensa ... A parte qualche folle. Ma ti rendi conto!? Del resto, tutti questi millenni di storia con Dio  sulle spalle ... e Dio è ancora lì.
- Io sono agnostico, comunque, e mi riterrei almeno un po' più intelligente di un gatto.
Un saluto
#1132
Citazione di: Eutidemo il 05 Gennaio 2023, 06:52:56 AMHai perfettamente ragione: è un mio difetto stilistico da cui, con tutta la migliore buona volontà, non riesco proprio ad emendarmi. :(
Spero, prima o poi, di riuscirci; come a suo tempo ho fatto eliminando il mio precedente  vizio (ancora peggiore) di abusare della MAIUSCOLE e del neretto :)
Ti ringrazio anche stavolta per la giustissima critica, che, spero, mi aiuti  ad emendarmi dal fastidioso difetto delle troppe "virgolette" (ahia, ecco che ci sono ricascato) :)
Ti ringrazio dei ringraziamenti Eutidemo e se proprio ti posso dare un consiglio ... fregatene!
#1133
Citazione di: Gianni Paolo Tia il 05 Gennaio 2023, 12:12:58 PMLa teoria di Freud sull'inconscio, l'Io e il Super-Io è una delle più influenti della storia della psicologia. L'inconscio, secondo Freud, è la parte della mente che contiene tutti i nostri desideri, pensieri, emozioni e ricordi che sono repressi e non disponibili alla coscienza. L'Io è la parte della mente che si occupa della percezione, dell'attenzione e del pensiero razionale, mentre il Super-Io è la parte della mente che rappresenta le norme morali e i valori che ci siamo imposti o che ci sono stati imposti dall'ambiente in cui siamo cresciuti.

Secondo la teoria di Freud, nella psicosi l'Es emerge alla coscienza e il soggetto perde il contatto con la realtà e compie azioni e fa associazioni senza senso, spesso influenzato da pulsioni irrazionali. Tuttavia, non è detto che la follia rappresenti l'emergere della vera natura dell'essere umano. La psicosi può essere causata da una serie di fattori, tra cui stress emotivo, abuso di sostanze, malattie mediche o altre condizioni di salute mentale. Non dobbiamo confondere la psicosi con la personalità autentica di un individuo. La follia può essere una manifestazione di una condizione mentale temporanea o di una patologia, ma non rappresenta necessariamente la vera natura di una persona.
Ciao Gianni, a prima vista mi sembra che vi sia qualcosa di sfasato, ma non mi intendo di questa materia, in realtà un po' di tutte. Chiedo, le pulsioni non fanno parte dell'inconscio?
#1134
Citazione di: Eutidemo il 04 Gennaio 2023, 12:41:11 PM
Prima della partenza, la compagnia armatrice White Star nominò, all'ultimo minuto, primo ufficiale Henry Tingle Wilde; per cui, con il suo arrivo a bordo, rimase senza incarichi David Blair, che fu quindi  costretto ad abbandonare la nave in fretta e furia.
***
E da qui comincia la serie delle colossali STUPIDAGGINI che provocarono l'affondamento del Titanic; di cui l'"iceberg" fu solo un innocente "compartecipe occasionale".
.
PRIMA STUPIDAGGINE
David Blair, abbandonando il Titanic in fretta e furia, si portò dietro pure la chiave della cassetta blindata in cui erano conservati i binocoli della nave.
I quali, checchè sia stato detto da qualche incompetente di navigazione, erano uno strumento:
- essenziale per le vedette;
- vitale per la sopravvivenza della nave.
Soprattutto in un'epoca nella quale il radar ancora non esisteva.
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SECONDA STUPIDAGGINE
Il Titanic trasportava 1.308 passeggeri:
In terza classe: 709
In seconda classe: 277
In prima classe: 322
Di tali 1.308 passeggeri, sicuramente più della metà si sarà portato dietro il suo binocolo personale per ammirare il panorama; come chiunque abbia fatto una crociera negli ultimi due secoli sa benissimo.
Indi ragion per cui, quella grandissima "testa di pazzo" del comandante Edward John Smith, visto che il suo equipaggio era stupidamente rimasto privo di binocoli, avrebbe potuto benissimo chiederne in prestito un paio ai suoi passeggeri; i quali, visto che la richiesta era per la loro sicurezza, non penso proprio che avrebbero mosso obiezioni di sorta.
Ed invece, evidentemente "per non fare brutta figura", il comandante Smith preferì affidarsi a delle vedette prive di binocolo!
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TERZA STUPIDAGGINE
Non contento di aver lasciato le vedette prive di binocolo, il comandante mise il "telegrafo di macchina" in posizione di "tutta forza"; lanciando così la nave, difficilmente manovrabile per le sue enormi dimensioni (con una mole di 268,83 metri di lunghezza e circa 53 di altezza, e con un peso lordo di circa 46.328 tonnellate), alla massima velocità possibile per l'epoca, cioè 24 nodi (circa 44 chilometri orari).
Ora, come è facile intuire, lo "spazio di frenata" di una nave è molto più "lungo" di quello di un'automobile, in quanto l'attrito dell'acqua è minore; per cui, anche mettendo le macchine "indietro tutta" e "cercando di virare" (come ha fatto all'ultimo momento il Titanic) le pale in quelle condizioni lavorano con angoli di incidenza molto diversi, e quindi potrebbero anche "cavitare", rallentando così l'inversione di marcia e la virata.
Ne consegue che è comunque molto pericoloso lanciare a quella velocità una nave così grossa, di notte e senza binocoli (e senza radar).
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QUARTA STUPIDAGGINE
Ma se è comunque molto pericoloso lanciare a quella velocità una nave così grossa, di notte e senza binocoli (e senza radar), farlo in un'area piena di "iceberg" vaganti, è un vero e proprio SUICIDIO in piena regola.
Sarebbe stato pericoloso anche per una barchetta a remi.
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QUINTA STUPIDAGGINE
Infine, rischiare tanto sapendo di avere a disposizione un numero di scialuppe insufficienti, costituisce l'ultima e più la grande delle stupidaggini commesse.
.
CONCLUSIONE
Per cui, secondo me, non c'è assolutamente niente di misterioso nell'affondamento del Titanic; a meno che non vogliamo considerare misteriosa la profondità della stupidità umana, che è senz'altro più profonda di quella del mare.
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P.S.
Però occorre mettere in conto anche:
- la "vanità" di arrivare a New Yorck a tempi di record;
- l'"avidità" di poter sfruttare, anche pubblicitariamente, tali tempi di record.

Non c'è che da essere d'accordo Eutidemo, ma perdona la curiosità, come mai hai messo tanti sintagmi e parole tra virgolette senza che per molte ve ne fosse un reale bisogno? Stai usando dei codici segreti  :))?
#1135
Quand'ero giovane Jack Kerouac era quasi un idolo, "easy rider" la faccia oscura. Un mio amico ha vissuto un paio d'anni a Seattle che di sicuro non è la Georgia o il Texas. Una società libera, ma molto violenta mi disse. Il fatto è che la democrazia esiste solo sulla carta, si tratta ormai di oligarchie e del resto non potrebbe esser che così. Forse qui in europa si salvano un po' i paesi scandinavi, almeno così si dice
#1136
Citazione di: anthonyi il 04 Gennaio 2023, 10:34:35 AMEh, ma la psicopolizia mica funziona sempre, vista la mole di "reati" di pensiero che ci tocca leggere da tutte le parti del web.
Certo anthonyi, sei sempre molto acuto. Come potrebbe funzionare infatti dato pure che lo stato non riesce nemmeno a garantire il diritto sancito dalle leggi, a meno che uno non sia talmente sprovveduto da credere che ci riesca
#1137
Cit. Ipazia:
"In realtà, il diritto nella società totale contemporanea persegue, prevenendoli, anche i "reati" di pensiero con la psicopolizia mediatica che indottrina le menti a pensare nel modo funzionale al sistema. Una specie di repressione preventiva. Questo da sempre, ma con tecniche di omologazione sempre più perfezionate."
La polizia mediatica è senz'altro un'entità metafisica di cui non c'è affatto bisogno, ma sono senz'altro d'accordo con quello che esprime il pensiero. Basta guardare la pubblicità, oppure l'ostracismo mediatico con cui molte persone in disaccordo con il main stream sono state e sono ancora trattate specialmente per quello che riguarda la guerra. Mi pare stano che Eutidemo non si accorga di tutto questo, ed è per questo che in fondo ho ancora la netta sensazione di essere preso per il culo, ma d'altra parte non vedo come potrei agire diversamente. Viator giustamente è scappato via, e verrebbe da farlo pure a me, ma purtroppo non posso, almeno fino ad ora
#1138
Un post scriptum: io non dicevo nulla agli altri dei miei oracoli. Cioè, mi rendevo perfettamente conto che gli altri mi consideravano già fuor di cabeza e preferivo pertanto rassicurarli piuttosto che gettare altra benzina sul fuoco.
Volevo poi aggiungere un pensiero rivolto all'angoscia che mi prese nei primi giorni e che ebbe dei riverberi in seguito in altre forme. Tutto accadde quando le mie speculazioni razionali, che produssi nei primi momenti dacché mi trovai in quell'inaudito status mentale, giunsero a stabilire che io ero il diavolo. Poi, col tempo, accettata l'idea di essere in fondo un buon diavolo, altre speculazioni di simile natura apparvero, ed è lì che uno correrebbe ancora il rischio di perdersi. Non era più il diavolo l'oggetto della mia autoimmedesimazione, bensì lo divenivano i protagonisti di libri, o della storia. In sintesi penso che le mie angosce riguardassero la convinzione di essere protagonista di una storia che era già scritta e che era prevalentemente tragica
#1139
Ho appena appreso la nozione di "se" e "io", e cerco di non intrigarmi in altre categorie. Comunque una volta notai un bambino che indicava nel libretto con le figurine una tazza vuota e lui la indicava dicendo latte. Immagino che siano stati poi i genitori a dirgli che quella era una tazza e non il latte. Piaget, per quel poco che lo conosco parlava bene dello sviluppo del bambino.
Cit. iano:
"Non credo che il senso della realtà sia univoco, quindi quando si dice che il folle perde il senso della realtà, quello che perde, o non accetta più come univoco, è in effetti il senso di realtà normalmente condiviso."
Esatto, infatti io ad esempio mi muovevo assecondando non tanto la logica degli obbiettivi, quanto una pulsione che mi guidava verso degli obbiettivi senza tanto premeditarli. E nel muovermi mi affidavo a vari oracoli che mi dicevano di fermarmi, procedere, stare attento o rilassato. Una sorta di superstizione. Non che li ascoltassi sempre, ma almeno durante la prima decina di giorni sì. Era un po' come un I Ching continuo a cui mi adeguavo. Una cosa che notai era che avevo molto più il senso dell'equilibrio di quanto l'avessi prima, e ancora lo conservo.
Per quel che riguarda le fobie è vero che queste appaiono anche come sviluppatesi nell'ambito dell'esperienza cosciente vissuta, di sicuro i vari piani si compenetrano. Concordo quindi con Ipazia con la strategia di osservazione del sintomo, però, per conto mio, il superamento sarebbe più facile da ottenere inquadrando il problema in una prospettiva di abbandono, quindi di accettazione, ma mi rendo conto che il concetto è quantomeno ambiguo, e pure mi rendo conto che non sono uno psicologo. Però bisognerebbe almeno sapere cosa ne pensa lo psicologo del mondo dei fenomeni
#1140
Ciao iano, devo fare una premessa. Quando ebbi la prima crisi, spinto da altri, mi risolsi infine ad affrontare una visita psichiatrica. Ero al tempo stesso scettico e curioso. La psichiatra mi parlò di sindrome o disturbo bipolare, ma fu un incontro polemico. Cioè, lei pretendeva che io stessi male, mentre io dicevo che erano loro a star male e che io stavo benissimo. Alla fine mediai che sì stavo male, ma solo perché gli altri non capivano quel che volevo dire e in ogni caso me ne fregava non più di tanto, dato che con gli amici e in famiglia continuavo a intrattenere rapporti certamente strani, ma anche scherzosi. Ordunque queste crisi si ripresentarono in momenti particolari in forme ancora visionarie, però, in relazione al comportamento, molto piantate su principi di realtà più costumati e condivisi.
Per farla breve quando giunsi al forum giunsi incazzato, come ebbi modo di dire non so quando a Paul11, pieno di energia e certo di poter travolgere il sistema.
Partendo da prima, ai primi di gennaio compresi finalmente di avere tutte le armi in regola per imporre, e non semplicemente proporre, la mia idea. E feci cose rimediandone l'incazzatura. A fine aprile entrai nel forum e di lì a breve mi incazzai ancora di più, e immagino si sappia per quale motivo (il famoso fondamento della conoscenza). All'inizio dell'estate ero stremato e decisi che era meglio ricomporre le forze. E sono ancora qui che non riesco a finire