CitazioneLa tua concezione della razionalità è quella tipica hegeliana che attribuisce una ragione a tutto... Si tratta solo di un gioco intellettuale che si fonda come ho mostrato sull'oblio della componente (dominante) irrazionale dell'Assoluto. Invece che pensare che le emozioni hanno una propria ragione d'essere bisognerebbe pensare che esse hanno una propria funzione e senza proiettare su di esse alcuna virtù razionaleMario. Ammetto che Hegel, fra i filosofi tedeschi classici è quello che mi è più affine, ma le idee che mi sono costruito sul rapporto fra razionale/irrazionale cognitivo/emotivo, derivano più da letture di neurofilosofia e ovviamente dal continuo visitare i libri di Freud e Darwin. Partendo da Darwin, non posso che postulare come ogni processo vitale abbia uno scopo per la sopravvivenza e la fitness della specie, comprese le emozioni. Pensa allo stato affettivo/emotivo che ci lega alla nostra prole. Se non ci fosse, lasceremo i nostri figli al loro destino, appena nati, come fanno innumerevoli specie di insetti e di pesci. Oppure allo stato affettivo/emotivo della ricerca, che ha permesso all'uomo di colonizzare ogni luogo della terra, unica specie di dimensioni ragguardevoli a riuscirci, proprio perché viaggiare, scoprire nuovi luoghi, attiva emozioni forti in noi, che sono efficaci per la proliferazione e permanenza della specie. In questo senso le emozioni sono funzionali alla vita della specie. Per non parlare dell'innamoramento, altro passaggio emotivo cruciale. Il carattere speciale di questi passaggi è inoltre dato dalla reciproca influenza di un sistema con almeno quattro terminali che funzionano in feed/back continuo: sistema cognitivo ed auto riflessivo che risiede nella neocorteccia (più recente), sistema delle emozioni che risiede in varie parti del cervello mediano ed anteriore (più antichi), corpo e cultura umana.