Il problema è assai intricato, soprattutto vis(su)to da qui dove potremmo pensare che «all lives matter» sia una affermazione che supera la discriminazione e ci rende tutti fratelli.
Non è solo una questione di razza o povertà, come dimostrano episodi forse ancor più clamorosi (un esempio) e i dati sono quasi sempre troppo "monchi" per essere esaustivi, sia quando confrontano le vittime della polizia per etnia e opposizione armata/disarmata (ma non considerano la composizione della popolazione, i tipi di reati commessi, ciò che avviene prima che si premano i grilletti, etc.), sia quando confrontano Europa ed Usa tralasciando le mille differenze di contesto, legislative e culturali. Certo non aiuta a semplificare la faccenda considerare il paradosso di Simpson o riflettere sul perché alcuni si aspettano che ogni etnia dovrebbe avere circa il medesimo tasso di criminali, vittime, etc. altrimenti si cade nella discriminazione (che è come aspettarsi che, ad esempio, il 5% di ogni etnia debba essere criminale, quasi fosse una legge divina, quindi se ne viene incarcerata il 10% c'è un 5% sicuramente vittima di discriminazione).
D'altro canto, se è innegabile che in molti luoghi d'America essere di colore non è affatto un fattore socialmente irrilevante, è anche vero che essere poliziotti in un paese dove le armi circolano quasi come le sigarette, rende difficile giudicare da fuori quello che succede in the streets (questo agguato a due poliziotti, a noi italiani potrebbe sembrare un film o una scena da "partigiani contro l'invasore", invece è una recente "cartolina da Compton").
Non è solo una questione di razza o povertà, come dimostrano episodi forse ancor più clamorosi (un esempio) e i dati sono quasi sempre troppo "monchi" per essere esaustivi, sia quando confrontano le vittime della polizia per etnia e opposizione armata/disarmata (ma non considerano la composizione della popolazione, i tipi di reati commessi, ciò che avviene prima che si premano i grilletti, etc.), sia quando confrontano Europa ed Usa tralasciando le mille differenze di contesto, legislative e culturali. Certo non aiuta a semplificare la faccenda considerare il paradosso di Simpson o riflettere sul perché alcuni si aspettano che ogni etnia dovrebbe avere circa il medesimo tasso di criminali, vittime, etc. altrimenti si cade nella discriminazione (che è come aspettarsi che, ad esempio, il 5% di ogni etnia debba essere criminale, quasi fosse una legge divina, quindi se ne viene incarcerata il 10% c'è un 5% sicuramente vittima di discriminazione).
D'altro canto, se è innegabile che in molti luoghi d'America essere di colore non è affatto un fattore socialmente irrilevante, è anche vero che essere poliziotti in un paese dove le armi circolano quasi come le sigarette, rende difficile giudicare da fuori quello che succede in the streets (questo agguato a due poliziotti, a noi italiani potrebbe sembrare un film o una scena da "partigiani contro l'invasore", invece è una recente "cartolina da Compton").


