Insomma avresti fatto un salto nel vuoto con questo tuo primo post ... Benvenuta Ondina!
Questa sezione ti permette di visualizzare tutti i messaggi inviati da questo utente. Nota: puoi vedere solo i messaggi inviati nelle aree dove hai l'accesso.
Mostra messaggi MenuCitazione di: iano il 07 Febbraio 2023, 09:21:59 AMDirei di si, anche se l'uso del sostantivo e del discorso illecito mi confondono.
Eppure ricordo che ero bravo in analisi grammaticale.
La tecnica di ripetere un discorso con parole proprie è un buon modo di comprenderlo facendolo proprio.
Quando non capisco un argomento mi improvviso come esperto dell'argomento che cerca di spiegarlo ad altri, e superando le difficoltà del doverlo spiegare lo comprendo.
Colgo comunque l'occasione per correggermi: ''Non sono invenzioni del tutto arbitrarie'', perchè credo che anche quando riempiamo i serbatoi con la più sfrenata fantasia non riusciremo mai a sganciarci del tutto dall'attrazione gravitazionale della realtà.
... Ciao iano ... sono abbastanza ignorante in materia di storia della filosofia e forse non so nemmeno quale possa essere la differenza tra idealismo e materialismo. Ma essendo un eretico forse avrò da ridire su tutte e due le posizioni. Il mio ridire principale, anche se immagino che l'argomento non sia manifesto nelle due correnti di pensiero penso possa riguardare il concetto di sostantivo. Tralascio quindi l'ultimo periodo del tuo intervento ... sono comunque d'accordo con esso ... perché avrebbe a che fare con quello che io chiamo pensiero illecito e mi sembrerebbe di uscire un po' dal tema.Citazione di: iano il 05 Febbraio 2023, 12:26:29 PMNon sono invenzioni arbitrarie, per cui ci si può aspettare che vengano condivise, ma non sono neanche univoche, quindi non possono possedere ''una esistenza in se''.Provo a tradurti in questa prima parte assecondando il mio pensiero. Mi dirai se noti incongruenze.
Se vogliamo descrivere lo stato della società non possiamo riferirci agli individui uno per uno, quindi creeremo dei superindividui o classi funzionali al racconto, e una volta che le abbiamo create in un certo senso ne percepiamo l'esistenza in un modo non diverso da come percepiamo un insieme matematico una volta che lo abbiamo definito.
Queste definizioni possono portare a contraddizioni che però non ne inficiano necessariamente la funzione, ma quelli che avranno creduto nell'esistenza di ciò che sono stati ''invitati'' a percepire, stanti le contraddizioni, andranno in confusione totale.
Citazione di: iano il 01 Febbraio 2023, 13:52:00 PMGrazie per la puntuale precisazione Anthony, avendo mancato io di specificare che Dio era preso solo come esempio.Ciao iano, tema interessante per come l'hai posto e per come l'ha ben ricalibrato anthonyi. Provocatoriamente chiedo: se "l'evidenza" fosse l'esistenza del sostantivo? Cioè, se la "classe" esiste e "Dio" esiste mi verrebbe da pensare che almeno qualcuno ne abbia colto l'esistenza e che qualcun'altro ne abbia accettato l'idea
Concordo che le classi non esistono, anche se non riesco a immaginare come si sarebbe potuta raccontare la storia recente senza le classi.
Se si può raccontare una storia in fondo è solo perchè vi sono pregiudizi condivisi.
Si potrebbe parlare di ''esistenze'' funzionali al racconto della storia, con l'inconveniente però che le esistenze tendono a sopravvivere alla storia.
Non è che ciò che con fatica riusciamo a ''porre in essere'' sparisca poi a comando.
Ma se l'oggetto della fede può cambiare, la fede resta.
Nel nostro esempio resta la fede nell'individuo, che però non sembra essere una fede, data l'evidenza con cui ci appare.
Ma questo è il punto.
Quanto ancora possiamo considerare attuale ''l'evidenza''?
La mia tesi è che se non possiamo più farlo quella dell'opposizione fra materialisti e idealisti è storia passata.
La storia nuova è allora quella in cui si costruiscono classi funzionali?
Citazione di: InVerno il 31 Gennaio 2023, 12:14:46 PMUno potrebbe anche argomentare che è salutare per un leader voler evitare la damnatio e rimanere nelle memorie delle genti positivamente...ma quando questa salutare aspirazione è accompagnata da altre argomentazioni storiche come "l'Ucraina è storicamente Russa", la miscela comincia a diventare pericolosa, esplosiva. Che cosa vorrebbe dire esattamente? Gli Ucraini non avrebbero egual diritto di reclamare la Russia o una sua parte, come storicamente ucraina? Fintanto che non si sono aperte le rotte fluviali del nord (cioè la colonizzazione della area transuralica), Kiev era il centro nevralgico dell'area russofona e ortodossa, ma non mi sembra che i nazionalisti ucraini, per quanto sicuramente tipacci per niente raccomandabili, abbiano cominciato a fantasticare sul chiamare la Russia "Ucraina del nord" o "NovoUcraina", perciò mi sembra chiara la pericolosità di dell'ossessione intrinseca relegata a argomentazioni storico-etniche, e la loro contrarietà sistematica ad un principio di autoderminazione. Aggiungici pure teorie storiche sul "declino dell'occidente" che non avrebbe risposto perchè troppo occupato "a contare i soldi", un fondo di verità esasperato dal machismo nazionalsita che, altra rima, sottovaluta sempre gli avversari sottoforma di disgusto, etnico, politico o religioso.. o veteromarxista.
Citazione di: Aspirante Filosofo58 il 29 Gennaio 2023, 10:36:35 AMPrima dell'invasione, in entrambi i casi, forse poteva sussistere qualche dubbio su chi avesse ragione e chi torto, mentre è chiaro, lampante, che gli invasori hanno sempre torto!
Citazione di: niko il 29 Gennaio 2023, 14:04:00 PMIo invece penso che il fondamentalismo, in quanto riduzione della religione alla veridicita' storico-realistica del discorso religioso, sia l'uomo di paglia, (ovvero l'avversario facile, ma scelto per paura di quello difficile), di chi seriamente, da ateo, si voglia confrontare con la religione.
La religione pretende di affermare verita' universali, di suo non e' dunque fondamentalista, ovvero le narrazioni religiose funzionerebbe pure nella loro falsita' storica.
Non ci si puo' confrontare su quello, perche' il terreno di confronto, di solito, non e' quello, e non lo e' neanche per l'interlocutore religioso, di un eventuale dialogo tra credenti e non.
Il Genesi funziona come simbolo, pure nell'ipotesi che il mondo si sia creato con il big bang e i dinosauri.
Mose' che apre le acque, come narrazione e come storia, funziona come simbolo pure nell'ipotesi che il fatto storico in se' non sia andato proprio cosi'.
C'e' una certa sensibilita' specificamente cristologica e antropopatetica nel senso della vita e dell'amore come valori assoluti (e secondo me un po' perversi) in un "cosmo" come quello italiano/talico (e non solo) che e' un cosmo molto piu' cristiano che biblico, per cui se adesso io scrivo una roba un po' provocatoria del tipo:
"anche la storiella, evangelica, di Gesu' che risorge dalla tomba e se ne va in giro a mangiare, a fare gli scherzi e a salutare praticamente tutti quelli che lo credevano morto"
funzionerebbe benissimo, in quanto storia, anche come simbolo e come veicolo di verita' universali e anche se le cose storicamente e realmente non fossero andate proprio cosi'...
Cioe'
essa, la vicenda stessa di Gesu', funzionerebbe benissimo anche in una sua interpretazione NON FONDAMENTALISTA, cioe' non incentrata sulla veridicita', ma semmai sulla verita', che NON e' la stessa cosa...
probabilmente la meta' circa degli utenti del forum, che sono ferventi cristiani, un pochino in fondo si risente (loro credono che sia andata davvero, letteralmente cosi'! Con l'uomo fisicamente uscito dalla tomba, e fisicamente mangiante, e salutante! E non solo ci credono, il che ancora non sarebbe niente, ma basano la loro ipotetica salvezza eterna su questo loro credere!).
Ma e' alla loro incoerenza che adesso io mi rivolgo, ovvero:
Se voi, e intendo voi utenti cristiani del forum, accettate la sfumatura nel simbolico e nell'allegorico, ad esempio nel Genesi, e non credete (spero!!!) che il mondo sia stato creato in sette giorni, e abbia poche migliaia di anni di eta', e nel corso della sua breve storia abbia contenuto sempre lo stesso numero e tipo di specie, poiche' TUTTE, e dico tutte, le evidenze scientifiche lo sconfessano, sconfessano l'interpretazione letterale del Genesi...
perche', poi, voi stessi, penso quasi tutti, non riconoscete la stessa identica sfumatura nell'allegorico e nel simbolico nella storia di un uomo -Gesu'- che fa miracoli, moltiplica i pani e i pesci, muore e poi risorge.
Anche quello, potrebbe non essere storicamente e realisticamente vero, ma importante spiritualmente per un lettore.
Il corpus, della narrazione e' lo stesso, quindi anche il criterio interpretativo, dovrebbe essere lo stesso.
Per non parlare poi del livello etico-morale della narrazione biblica, che e' stato, a ragione, teologicamente identificato cone un livello intermedio tra significato letterale e significato spirituale: una norma si puo' giudicare dalla qualita' di vita delle comunita' umane che osservano quella norma, e la qualita' della vita normata diventa ulteriore criterio di verita'.
Quindi fare una affermazione del tipo:
Le comunita' che osservano la norma "non uccidere" sono mediamente piu' felici e tranquille delle altre...
(interpretazione morale, di un testo sacro)
Non e' la stessa cosa del dire:
Il vocione di Dio che dal monte comanda "non uccidere" e' VERIDICO
(interpretazione letterale, di un testo sacro)
Il che a sua volta non e' la stessa cosa del dire:
Il vocione di Dio che dal monte comanda "non uccidere" e' VERO
(interpretazione spirituale, cioe' in cui la verita' dovrebbe in qualche modo, per il lettore, assumere valore personalissimo e universale).