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Messaggi - baylham

#1156
La libertà è relativa.
Non sei libero dai vincoli della termodinamica come non lo sei da quelli della fisica in generale.

Il secondo principio della termodinamica spiega benissimo perché ciò che propone viator è impossibile: l'energia impiegata per creare o ricreare qualcosa implica una maggiore sottrazione di energia dall'ambiente.
#1157
Il principio contrasta con il secondo principio della termodinamica, il quale è molto più profondo e realistico.
Il principio perciò non è praticabile.
#1158
Tematiche Culturali e Sociali / Re:Homo homini lupus
12 Ottobre 2017, 15:11:18 PM
Io sono giunto a conclusione opposte:

l'individualismo anarchico con la sua utopia è il migliore sostegno di una economia capitalistica senza limiti, come il nazionalismo è il miglior sostegno di una economia capitalistica globale, internazionale senza limiti.

Che un qualunque governo possa esprimere il bene comune è una utopia.
#1159
Per me la morale corrisponde ad una teoria generale della scelta.
Partirei dal fatto che la morale non ha un fondamento egoistico o altruistico, come molti ritengono, ma ha un fondamento individuale, sia pur condizionato dal contesto collettivo: la scelta è propria, specifica di ogni individuo. Questa condizione ineliminabile è la base di partenza per ogni riflessione sulla morale.
Invece l'orientamento della scelta può essere definito prevalentemente egoistico o altruistico, a seconda dell'interesse, vantaggio perseguito.
Sul fatto che sia prevalentemente egoistico non ho dubbi, per motivi biologici evolutivi già espressi in altri temi da me aperti su questo e sul vecchio forum.
Che il capitalismo sia una struttura economica basata sull'egoismo individuale è vero in parte: proprio per il motivo che la biologia è prevalentemente egoistica, qualunque sistema economico sarà strutturalmente caratterizzato da una prevalenza degli orientamenti egoistici. Ciò che caratterizza il capitalismo è l'enfasi sull'individuo e sul mercato, due elementi con cui qualunque sistema economico alternativo è costretto a fare i conti, confrontarsi. Tuttavia il capitalismo senza la collettività e la pianificazione che lo sorregga non sta in piedi.
Che il capitalismo avvantaggi i ricchi rispetto ai poveri, che  quindi abbia regole che favoriscono e accentuano le diseguaglianze economiche è una ovvietà: nel mercato non c'è alcuna regola, meccanismo redistribuivo che non sia la beneficenza. Beneficenza che non è in grado di mettere in discussione, crisi la struttura diseguale da cui dipende.
#1160
Ho compreso la tua analisi e il tono ironico.

Ho aggiunto una mia considerazione a margine sul fatto che quei "meccanismi psichici" volontari individuali e collettivi non bastano a spiegare la longevità delle istituzioni religiose, nello specifico della Chiesa Cattolica.
#1161
Non condivido questa analisi che presuppone un patto volontario tra i contraenti, un contratto consensuale.

Senza la forza e la violenza la Chiesa Cattolica, come le altre associazioni religiose secolari concorrenti, sarebbe un'impresa già defunta. 
Sarebbe interessante fare una storia delle modalità di finanziamento delle associazioni religiose.

Quanto ad efficacia ed efficienza lasciamo perdere.
#1162
Citazione di: Socrate78 il 02 Ottobre 2017, 19:45:22 PM
Come mai la quasi totalità delle religioni e molte filosofie hanno creduto nel fatto che l'essenza del mondo, rappresentata da Dio o da un'energia primordiale, sia positiva ed obbedisca all'Amore?

Fondamentalmente qualunque azione (o inazione) è spinta o rivolta verso il meglio, il bene, il giusto. Questa è la ragione dell'ottimismo, della positività dell'azione (o dell'inazione). Anche il pessimismo spinge o rivolge verso il meno peggio.

Questa logica è quindi ineliminabile da qualunque aspetto esistenziale umano, religioso, sociale, politico od economico che sia.

Se Dio esiste significa che è una parte del tutto. Che il bene, il giusto di Dio non coincida con il bene degli uomini è ovvio. Tuttavia né l'ipotetico Dio né gli uomini conoscono che cosa sia il bene, il giusto. Per fortuna la vita è misteriosa.
#1163
Tematiche Filosofiche / Re:L'inutile Popper.
02 Ottobre 2017, 12:00:02 PM
Citazione di: Carlo Pierini il 30 Settembre 2017, 02:35:03 AM
Infatti il suo "principio" è forse applicabile al ...suo "principio"?

E' come chiedere che le fondamenta di una casa siano fondamenta di sé stesse. 

Mi richiama al contrario la suggestiva e sofisticata metafora della scienza empirica come una costruzione su palafitte in un palude fatta dallo stesso Popper.

L'utilità o meno del falsificazionismo di Popper, qui contestato da Carlo Pierini nella sua prima versione, come criterio di demarcazione della scienza è una questione soggettiva, opinabile. Tuttavia è innegabile che a partire dal falsificazionismo di Popper e attorno ad esso si sia sviluppata una seria e approfondita discussione sull'epistemologia, sui criteri su cui si basa e che caratterizzano la scienza, da cui è ben difficile prescindere e svicolare. Basterebbe questo semplice fatto a rigettare l'accusa di inutilità dell'opera di Popper.
#1164
Citazione di: paul11 il 28 Settembre 2017, 22:50:08 PM
grazie Epicurus,
so che esistono attualmente robot che distinguono le espressioni emozionali umane, "leggono il viso" e interagiscono .
So che un'automobile automatizzata in caso di incidente deve avere delle condizioni di scelta, ad esempio salvaguardare l'incolumità dell'autista e investire un bambino? Oppure uscire fuori strada rischiando l'incolumità dell'autista e salvaguardando allora il bambino? E'  chiaro che c'è un problema morale , normativo assicurativo, ecc.

Questo è un problema morale umano, l'automa intelligente si porrà il problema morale automatico di subire meno danni per sé e per l'altro automa in primo luogo, in secondo luogo di fare meno danni all'uomo.
#1165
Citazione di: Carlo Pierini il 27 Settembre 2017, 15:37:32 PM
Gli elementi chimici di  4 miliardi di anni fa erano gli stessi di oggi. E non c'è alcun motivo di credere che leggi della chimica, della fisica e della biologia siano cambiate dalle origini della vita fino ai giorni nostri.  Questo intendevo per "grammatica".

In realtà sono stati prodotti nuovi elementi chimici, artificiali, i transuranici.

Coerentemente con la mia concezione ritengo che ogni elemento chimico abbia una sua storia, con un inizio, sviluppo e probabile fine. Lo stesso ritengo per le leggi fisiche, chimiche e biologiche (senza alcun dubbio per quelle biologiche, che sono appunto un'innovazione relativamente recente).
Se una realtà, un universo fisico-chimico ha originato la novità biologica significa che il processo evolutivo è probabilmente connaturato, endogeno  all'universo, alla realtà. Mi sembra un valido motivo a sostegno della mia concezione.
#1166
Citazione di: Carlo Pierini il 27 Settembre 2017, 12:11:20 PM
Stai scambiando la 
"grammatica" (sempre uguale a sé stessa) con i "testi" (sempre diversi). 

La mia concezione dell'evoluzionismo mi porta a sostenere che la grammatica, oltre che il linguaggio, sia soggetta ad evoluzione; lo stesso vale per il  meccanismo di riproduzione genetica. Infatti entrambe, la genetica e la lingua, sono innovazioni relativamente recenti nella storia del nostro universo, hanno un'origine, una storia.
Di stabile c'è solo l'evoluzione. 
#1167
Pongo un'altra questione ancora: gli automi saranno in grado di "alimentarsi", ripararsi, riprodursi tra di loro autonomamente?
Senza queste capacità la supremazia, il controllo degli automi, sia pur dotati di qualche forma di intelligenza, mi appare assai dubbio.
#1168
Citazione di: iano il 18 Settembre 2017, 14:27:32 PM
Per chi crede poi nell'evoluzionismo difficile non pensare ad un inconscio ancor più collettivo,o se preferisci ancor più universale,condiviso fra le diverse specie.

Non comprendo da che cosa derivi questa tesi. Secondo me un evoluzionismo coerente, al contrario, non riconosce né alcun inconscio collettivo, né ovviamente alcun archetipo. Il nucleo dell'evoluzionismo è l'innovazione, la creazione ex novo, non la fissità universale dell'inconscio o degli archetipi. Un serio evoluzionismo è in antitesi con filosofie ispirate dalla teoria ideale platonica.
#1169
"Mia madre ha gli occhi azzurri" sarebbe una verità assoluta?

Diamo per assodati, sebbene siano dubitatili anch'essi, la maternità e gli occhi. Ma gli occhi non hanno un colore azzurro, è l'iride, una parte dell'occhio, ad essere colorata, pigmentata di azzurro. Azzurro che ha gradazioni differenti. Se ci avviciniamo notiamo che la colorazione dell'iride non è uniforme. Inoltre i colori variano al variare della luce dell'ambiente. Mi sembra che la verità assoluta, sebbene umile. non ci sia. Mi limito a questi rilievi ma potrei continuare a lungo.

Abbiamo una verità relativa, largamente accettata, risultato di una contrattazione collettiva, sociale.

I bambini sono intellettualmente immaturi, probabilmente per questo motivo non riescono a comprendere le riflessioni filosofiche.
#1170
Ultimo intervento rivolto a Carlo Pierini sulla questione posta.

Tecnicamente mi risulta che gli assiomi o postulati della logica, come quelli dell'aritmetica o della matematica o della geometria classiche, siano stati elaborati e sistematizzati da tempo e che gli studiosi di queste discipline non ne avvertano il bisogno di ulteriori. Se il tuo intento è invece quello di estendere al campo della scienza e della filosofia il tuo principio per eliminare le teorie che ritieni false o contraddittorie allora sei completamente fuori strada.

Non ho scritto che se ritieni che una cosa sia falsa allora la cosa è vera, ho scritto che se ritieni che una cosa sia falsa allora è vero che la ritieni falsa: come, secondo te, non si può negare la verità allora non si può negare la falsità di una cosa. La condanna del giudice dipende dal fatto che il giudice ritiene che sia vero che è stata fatta una falsa testimonianza.

In generale ritengo che la risposta vero o falso sia un' eccezione, che il sistema della logica classica formale non sia universale e non possa dare alcuna risposta sulla verità o falsità sostanziale, che la risposta alla domanda sulla verità o falsità della maggior parte delle asserzioni sia espressione del dubbio, dell'incertezza e dell'ignoranza. Il so di non sapere di Socrate è per me un cardine dell'esistenza, come della scienza e della filosofia.