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Messaggi - daniele22

#1171
Citazione di: Alberto Knox il 28 Dicembre 2022, 10:56:55 AMDaniele22 ha scritto:
"La vita è sogno" è una commedia di Calderòn de la Barca. Io, di quell'opera ho colto solo una verità nel suo titolo e nulla più. Noi viviamo la vita affidandoci al senso sostengo io, e il significato, che è quello compare a definire le parole nei vocabolari..."

tale verità dovrebbe però risultare evidente dopo un attenta analisi .quando dici che noi viviamo la vita affidandoci al senso e il significato mi viene in mente, rifacendomi all esempio "il fuoco brucia" e vedendo in questo una veritá oggettiva ma alla quale si può giungere solo attraverso un esperienza soggettiva ,tocco la fiamma e mi scotto e sintetizzo la regola oggettiva " il fuoco brucia" ma quale pensiero si nasconde dietro all affermazione " il fuoco brucia"? io penso un esperienza sensibile decodificata e memorizzata dall intelletto ed espressa tramite una proposizione che è anche una regola generale e oggettiva "il fuoco brucia" .Quindi noi estrapoliamo conoscenza oggettiva dal mondo ,non solo soggettiva.
A parte il fatto che manca il complemento oggetto dovresti leggere quello che ho risposto a Green Demetr nel topic "Fenomenologia dello Spirito". Comunque restiamo sul fuoco che brucia. Se io fossi il padrone della legna che brucia la tua mano, direi : Ohibò!! Alberto brucia la mia legna per fare i suoi esperimenti. Quindi, fregandomene ben poco che sia la tua mano a bruciare, quel che vedo io è che sarebbe la mia legna a bruciare piuttosto che la tua mano. Trovi oggettività?
#1172
Citazione di: doxa il 16 Novembre 2022, 19:33:16 PMA Milano, nel teatro Carcano, da domani (17 novembre) l'attrice Lella Costa e l'attore Elia Schilton, recitano "Le nostre anime di notte", adattamento teatrale  tratto dall'omonimo romanzo dello scrittore statunitense Alan Kent Haruf (1943 – 2014).

E' la storia di un uomo,  Louis Waters, e una donna, Addie Moore,  in età avanzata, entrambi vedovi e soli che vivono ad Holt, una piccola città immaginata da Haruf, nel Colorado.

Spesso  non hanno con chi parlare. I figli sono lontani e gli amici latitano.

Per vincere  la loro solitudine i due iniziano a frequentarsi a casa di Addie di sera.

In una di quelle sere lei gli dice:  "Verresti qualche volta a dormire da me ?" La proposta spiazzante di Addie  è forse scandalosa ma diretta, e lascia Louis molto sorpreso. Solo una donna può avere tale coraggio. Un uomo forse può chiederle di fare sesso, ma soltanto dormire insieme ....

I due anziani decidono di dormire nello stesso letto a due piazze, troppo grande per una sola persona. E la notte è lunga: quando si è vecchi si dorme poco e tanti "fantasmi" vengono a visitarti.

Addie ha bisogno di ingannare quelle ore di oscurità, di parlare e raccontarsi. Meglio con qualcuno capace di ascoltarti, magari di prenderti la mano nel buio. I due si riconoscono nelle inattese sintonie che diventano sentimento  amoroso.

Ma l'amore dei vecchi non è ammesso. La gente parla, sparla, s'indigna.  Il loro atipico rapporto fa scalpore ad Holt.

Figli e nipoti  della coppia dopo aver saputo della relazione, sospettando chissà che, si mettono di mezzo per porre fine a quel legame "scandaloso". Ma non vinceranno.

La reciproca compagnia è piacevole. Un piacere ineffabile, da riscoprire da vecchi.

Tra le pagine di questo romanzo in molti hanno sentito la fretta dell'autore nel terminare il racconto, una fretta determinata dalla sua malattia che lo avrebbe condotto alla morte poco dopo aver consegnato questo  romanzo all'editore.

"L'amore non si manifesta col desiderio di fare l'amore, ma col desiderio di dormire insieme": scritta da Milan Kundera, è una delle più belle frasi d'amore su questo argomento, che spiega come dormire insieme sia un gesto di  intimità tra due persone, ancora di più che fare sesso.



Dormire insieme è una prova d'amore? Dormendo insieme si mette alla prova la nuova coppia  ed è la dimostrazione di reciproca fiducia.

Si accetta infatti di restare incoscienti in balia di qualcuno che può scegliere se proteggerci, rassicurarci o approfittarne per farci del male.  Per qualcuno, dormire insieme è più intimo che fare l'amore.
Visto che Claudia K chiede se c'è qualcuno che possa testimoniare che  "L'amore non si manifesta col desiderio di fare l'amore, ma col desiderio di dormire insieme" lo testimonio io, naturalmente posso pure mentire. La storiella, vera o inventata che sia è questa. Una sera venne da me un'amica in grande stato di sconforto. Dopo averla ascoltata le chiesi se voleva fermarsi a dormire con me, ma non avevo certo il desiderio di fare l'amore con lei. Lei rifiutò con indecisione, ma decisa. Si faceva scrupolo, penso io, del fatto che io avessi una compagna che lei apprezzava e stimava. Non aggiungo altro se non il pensiero che questo sarebbe stato un gesto che mi avrebbe senz'altro appagato interiormente, quindi in un certo senso egoista
#1173
Citazione di: green demetr il 28 Dicembre 2022, 04:34:45 AMLo scopo di questo 3d è leggere Hegel, non Ipazia o quei 2 dementi di kant e wittgenstein.
Ma di quale conoscenza a priori stai (s)parlando?
Kant è un mentecatto, ma almeno aveva un oggetto fantasma in mente (una mente deviata certo), ma witgenstei quello è il peggiore di tutti, perchè per lui non esiste oggetto, solo parole  :D :D seeee seeeeee vallo dire agli ebrei!
"la cosa per noi" daniele! ...e ma come fai a sapere cosa è per noi, se non sai nemmeno cosa è per te?
No siamo fuori strada, e fuori tempo massimo.
Qua ormai la si può buttare solo sul ridanciano...Hegel lo porto avanti comunque  ;)

Ciao Green, sei sicuro di stare bene? Non volevo farti del male l'altra sera quando ti ho spaccato in testa quella preziosissima bottiglia di Amarone della Valpolicella, ma te la sei proprio cercata perché stavi per fare del male a Sempronio. Poi si sa, il paese è piccolo e la gente moromora. Pensa che stamattina ho trovato prima Tizio che mi ha chiesto se era vero che ti avevo spaccato una bottiglia in testa e poi ho trovato Caio che mi ha chiesto se era vero che avevo buttato via quella bottiglia di Amarone d'annata che avevo. Green, sono l'unico in questo forum, almeno ufficialmente, che nega sia le cose che i fatti. Pertanto, rientra nel sistema, sempre che tu sia in grado, e riprendi il dialogo in modi un po' più conformi ad una sana dialettica
#1174
Citazione di: Alberto Knox il 27 Dicembre 2022, 12:58:38 PMHo letto con attenzione il tuo interessante punto di vista e somglia, almeno nella prima parte,  a quello che kant chiamò analitica trascendentale dove kant prende ora in considerazione l intelletto.
Dove l intelletto prende le intuizioni sensibili e le struttura grazie alle categorie che ricordiamo essere 12.
Che sono di nuovo quelle strutture mentali a priori che ci permettono di fare sintesi dell esperienza. le categorie sono concetti derivati dall esperienza da cui se ne sintetizza una regola generale .
Ad es" Il fuoco brucia " ma per quanto riguarda il significato delle cose se di significati si tratta non può essere ovviamente universalizzabile ma solo soggettivo. Significato è molto vicino alla parola senso ed è quindi chiaro che il senso o il significato sia soggettivo. la mia domanda è ; esiste un senso o un significato che non derivi dalla nostra mente ma che sia strutturalmente definito da una realtà che non deriva dalla nostra mente? O il significato deriva totalmente dalla mente umana?
Ciao Alberto, ovviamente la mia risposta è che sta tutto nella nostra mente. Non mi perdo nelle categorie kantiane avendo già individuato quello che per me corrisponde alla conoscenza a priori. "La vita è sogno" è una commedia di Calderòn de la Barca. Io, di quell'opera ho colto solo una verità nel suo titolo e nulla più. Noi viviamo la vita affidandoci al senso sostengo io, e il significato, che è quello compare a definire le parole nei vocabolari, è una giusta pretesa di definire qualcosa, ma pur sempre pretesa resta. Chiaro è che tra gli oggetti grammaticali della nostra lingua il verbo è quello che mostra di più il suo carattere di essere oggettivo. Ed è per tale motivo che erroneamente fu decretata l'oggettività dei fatti, essendo appunto che nei fatti si palesa l'azione, quindi il verbo.
Ti dirò poi che da agnostico, e da anarchico, me ne sono sempre strafregato delle leggi umane, fino a un certo punto, che è il punto che coincide con la mia etica, la quale assomiglia certamente all'etica cristiana. 
Da un punto di vista filosofico la mia posizione è quella che dice che le sensazioni interiori generano spontaneamente delle fedi più o meno investigabili da noi. Immagino quindi, ma non ne sono certo, che qualcuno possa avere avuto la sensazione che Dio esista. Ma siccome le sensazioni a volte si rivelano giuste e a volte sbagliate può benissimo essere che Dio esista, o anche che i marziani esistano. Che però tutto ciò sia un prodotto della nostra mente penso sia certo, ma lo penso io
#1175
Ieri abbandonai il ridicolo dialogo con Eutidemo dopo avergli già dato un primo ultimatum al quale lui rispose con un O.T. che non sarebbe proprio tipico dei suoi comportamenti. Ho inteso quindi che lui avesse capito rispondendomi in quel modo così inusuale. Così mi prodigai a fornirgli la mia soluzione. Tagliando corto, Eutidemo nella sua risposta ha di fatto avallato le competenze di Orsini nella sua prima parte dell'intervento, ma poi ha proseguito con le solite menate sulla democrazia, finendo col ridicolizzare la mia proposta. Non so perché l'abbia fatto, evidentemente avrà i suoi motivi, a me del tutto ignoti. Visto così che era arrivata nel forum una nuova ventata di femminilità, ed essendo particolarmente interessato all'universo femminile, ho mandato a quel paese i tre e le loro ridicole considerazioni.
Ipazia, se ho ben inteso, per te il problema si pone nel constatare che la moltitudine dei concetti individuali di bene e male produce nel mondo quel che vediamo sotto i nostri occhi al punto tale che nessuno riesce a stabilire cosa sia la definizione di bene e male. Allora mi vien da chiederti: potrebbe essere un problema educativo?
Claudia, per quel che riguarda l'abuso di intelligenza che invece tu ascrivi ad una carenza di intelligenza ti dirò che io sono un solipsista consapevole e imputo a tutti voi di essere dei solipsisti inconsapevoli, e questa vostra inconsapevolezza produce nel mondo quello che io chiamo abuso di intelligenza, e che forse Krishna nel suo dialogo con Arjuna chiama dominio dell'ignoranza rispetto alla purezza e alla passione. Per cercare di venire a capo della questione ti riporto il pezzo, stralciandolo dalle tematiche filosofiche – esistenza e conoscenza – aperto il 17/7/2021, in cui svelavo il mio solipsismo stupendomene io stesso ... fu una sorpresa che emerse dopo essermi reso conto che le cose (ivi compresi i fatti) non esistono oggettivamente. Voglio dire che il brano sottocitato era la conseguenza di quello che avevo realizzato, e fu una sorpresa, anche se io ne parlo come già lo sapessi con il mio interlocutore farlocco:
Pertanto, quando parliamo delle cose si sappia che si parla in realtà del significato delle cose, giacché sono i tempi, le azioni ciò che la mente realizza in prima battuta, e non le immagini. Il significato delle cose dunque rappresenterebbe il muro dove si riflette l'eco della tua imperscrutabile domanda. Ma quel muro, maledettamente simile a quello degli altri umani, eppur separato a volte da incolmabili abissi, sta ancora dentro la tua testa!!! La realtà è sinonimo perfetto di conoscenza e di consapevolezza, e non sta lì fuori, dove la scienza e noi pure pensiamo che si trovi. Questo è l'inganno!
Concludendo, sono sostanzialmente d'accordo con quello che dice Jacopus, mentre ad Alberto Knox vorrei dire che nella nostra profonda condizione di ignoranza non ci si accorge della differenza che vi è tra amore e possesso
#1176
@Ipazia Non ho letto il tuo ultimo intervento. Mi verrebbe da risponderti: e quindi? Forse non colgo il senso del tuo post. Riprendo pertanto il tuo primo intervento con la risposta di Kobayashy:
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Ipazia
Bene e male sono concetti relativi, materialmente e ideologicamente condizionati. Altrettanto si può dire di egoismo e altruismo.
Il principio di non contraddizione non funziona perché siamo in uno spazio ideale aleatorio, in cui bisognerebbe prima definire cos'è bene e cos'è male, realizzando un con-testo intersoggettivamente con-diviso.
Condivisione che, anche in questo ristrettissimo ambito di persone volonterosamente dialoganti, non si realizza compiutamente, finendo col dare per scontati principi comuni che non lo sono.
Kobayashy
La relatività di bene e male non c'entra, il problema è che nello stesso soggetto, che consapevolmente o inconsapevolmente aderisce ad una certa concezione del bene e del male, si riscontra contemporaneamente la tendenza a fare ciò che per lui è bene e ciò che per lui è male.
Per esempio se per questo soggetto ascoltare e comprendere l'altro è bene, e sminuirlo invece è male, non si farà fatica a individuare in una settimana qualsiasi del suo passato recente la presenza di entrambe queste tendenze.
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Bene e male non sono concetti relativi,Ipazia, sono assoluti, in divenire, ma individuali. E Kobayashy te lo spiega. E sono intersoggettivamente più che condivisibili in quanto ognuno sa cosa gli da piacere e cosa gli arreca dolore
@Claudia Citandoti:
Su questo, che trovo molto simpatico come boutade, lo sono un po' meno.
Non solo per la ragione già detta da Pio, ma soprattutto perchè - a monte - non sono convinta si tratti di "abuso di intelligenza", quanto di suo utilizzo esasperatamente circolare e solipsistico. In qualche modo persino patologico.
E se io sostenessi che è questo "abuso di intelligenza", che è a sua volta determinato da un tipo di mentalità ottocentesca (proprio per non arretrare fino ad Eraclito) a determinare la repressione sessuale?, la quale è giunta ai nostri giorni a livelli insostenibili ... dico ... i femminicidi sono solo la punta dell'iceberg 
#1177
Quando mi rendo conto che qualcuno vuole solo farmi perdere tempo mi invento una storia e dico a quelli che sono a casa mia che ho dell'altro da fare e li avvio verso la porta. Beh, diciamo che anch'io amo perdermi nel tempo, ma solo con le donne
#1178
Ti ringrazio Ipazia per avere evidenziato quello che non farei mai, sottolineandolo pure, ma questo fa parte dei tuoi giochetti. Allora tanto per dir due parole in libertà ti dirò che il sottoscritto è una classica pigna nel culo tanto per i capitalisti quanto per i fascisti e comunisti, e per queste due ultime categorie mi son fatto pure dei pregiudizi totalmente indimostrabili e superficiali che mi fanno considerare in linea generale il fascista come un po' vigliacco, ma sincero, mentre il comunista un po' più coraggioso, ma falso. La cosa sarebbe forse anche sostenibile a livello psicologico, ma diciamo che si tratta di pregiudizi, fanfalucche. Comunque, i miei amici sono stati soprattutto comunisti e non mi hanno mai tradito, ma erano amici. Però il pregiudizio è rimasto.
Non so se ci sei o ci fai, ma il bambino si struttura all'interno dei fenomeni i quali corrispondono all'unica realtà oggettiva ed individuale, checché ne possa dire Marx, e su quei fenomeni si fonda la sua consapevolezza riguardo al bene e al male; e da tali fenomeni ne coglierebbe certamente un loro divenire, forse molto fantasioso, ma certo. Il bambino è da subito un individuo socio-economico. Tra l'altro questi discorsi li ho già affrontati quando qualcuno pretendeva, appellandosi a Marx, che sociologia ed economia sono cose distinte, e io gli dissi che l'individuo è un essere economico per natura e le due discipline dovevano considerarsi in realtà una. Di sicuro c'è una rottura tra il mondo degli studi e il mondo del lavoro, ma il mondo delle ideologie esiste già da quando siamo poco più che adolescenti. Un saluto
#1179
Ciao Claudia ... hai toccato un tasto dolente usando il termine solipsistico. Ma non è di questo che vorrei parlare, almeno per ora. Ovvio che la mia era una boutade, però in certa qual misura giustifica quei paesi in cui vige la censura. Secondo me, e in questo si giustifica l'idea che l'individuo sia fondamentalmente direzionato al suo bene di qualunque natura esso sia, le cose nascono innanzitutto e per lo più con buona intenzione. Succede però che col tempo vengano strumentalizzate in modi che assumono via via delle forme che le fanno assomigliare a delle sette. Questo accadde, a mio giudizio ed esempio, nel passaggio da Gesù al concilio di Nicea, o nel passaggio da chi espresse le cosmogonie a chi volle falsarle da Platone o Aristotele che sia. Comunque hai ripreso la mia altra versione, perché in quella di ieri sera avevo parlato di repressione sessuale e gioco. Ti confesso che mi resi conto dopo aver inviato il messaggio che mi trovavo nelle tematiche filosofiche, allora volevo aggiungere quel che dissi stamattina, ma ero stanco. Chiaro che questa può essere una balla, ma se non sono indiscreto e immaginando che tu possa essere una donna, come mai non hai scelto la prima via?
#1180
Autocitazione:
"Ma secondo me tutti aspiriamo al nostro individuale bene, e quel che più ci impedisce di trovare convergenze di opinioni è dovuto alla presenza nella nostra società di una opprimente repressione sessuale rispetto ad una esagerata esaltazione del gioco, senza renderci conto che sono due facce della stessa medaglia"

Si potrebbe anche dire in diversa chiave:
Ma secondo me tutti aspiriamo al nostro bene individuale, ma quel che più ci impedisce di trovare convergenze di opinioni è dovuto alla presenza nella nostra società ottocentesca di una fuorviante concezione dell'intelligenza che promuove implicitamente una possibile aspirazione a raggiungere una verità assoluta. Forse sarebbe il caso di promuovere un articolo di legge intitolandolo "abuso di intelligenza" e insediare a garanzia di detta legge un apposito reparto di polizia denominandolo magari "Polizia del pensiero". Voi che ne dite di questa proposta?
#1181
Dio stramaledica gli inglesi diceva un gerarca fascista. Penso che Hobbes dovesse dire che quel motto fosse da riferirsi più all'homo sapiens che all'homo deficiens. Nel senso che il suo era puro arbitrio, il mio pure, ma a me sembra meno arbitrario. Anch'io come Claudia sono fiducioso nella natura umana e, paradossalmente, essendo anarchico, lo sono anche nei confronti delle istituzioni, alle quali è assegnato pure il compito di istruire, ma è solo una scommessa, azzardata fino ad un certo punto, nel senso che bisogna anche fidarsi e rischiare se non vuoi subire un due a zero giacché sull'uno a zero ci saremmo già.
Sono sostanzialmente d'accorso con l'intervento di Kobayashi e anche con quello di Claudia. Voglio però riprendere un pensiero di Kobayashy su un'altra discussione in cui evidenziava che il bene è più che altro un sollievo dal male, cosa con la quale sono d'accordo ma non in questo contesto, aggiungendo cioè che il bene debba comunque individuarsi anche come soddisfazione di necessità primarie quali lo sono il dormire, il cibarsi, l'evacuare, la sessualità e il gioco.
Ora, io non sono uno psicologo e posso dire delle stronzate, ma mi sembra di aver capito quanto segue:
Durante la prima fase dello sviluppo del bambino, fintanto che non compare in modo netto l' "io" sarebbe la personalità del bambino a dominare la scena. E tale personalità presumibilmente dovrebbe mantenersi più o meno inalterata fino a strutturare l "io", a meno di eventi più o meno traumatici, occasionali o ripetuti, che possano interferire con detta personalità alterandola. E qui abbiamo un primo problema.
Ma qual è la peculiarità dell' "io", oltre a quella di rappresentare il modo linguistico con cui il bambino si relaziona all'altro? L'altra sua peculiarità è rappresentata dalla conoscenza di marca linguistica (cioè pubblica) che il bambino nel suo divenire adolescente e adulto può di fatto conseguire. E qui abbiamo il secondo problema determinato da cosa conosce l' "io" e quanto conosce.
Penso che dalle combinazioni tra le varie configurazioni dell' "io" combinate con le varie configurazioni delle personalità più o meno alterate escano tutte le figure che vanno dal serial killer ad Albert Einstein, passando per i santi, i beati e i vari satana. Ma secondo me tutti aspiriamo al nostro individuale bene, e quel che più ci impedisce di trovare convergenze di opinioni è dovuto alla presenza nella nostra società di una opprimente repressione sessuale rispetto ad una esagerata esaltazione del gioco, senza renderci conto che sono due facce della stessa medaglia
#1182
Intanto buon Natale Eutidemo e buon Natale a tutti secondo tradizione. Clamoroso questo tuo O.T. Eutidemo.
Io non condivido molto l'analisi del professor Orsini a Carta Bianca, però l'ho ascoltato fino al suo secondo o terzo intervento. Come già dissi poco dopo l'invasione la guerra non doveva intendersi come una guerra all'Ucraina. Questa è una guerra armata, economica e infine ideologica. Secondo me i russi sono più avanzati tecnologicamente poiché la loro filosofia è superiore alla nostra. Detto in modo grossolano, mi sembra che le filosofie orientali siano più dedicate alla pratica piuttosto che alla teoria. Ma se loro sono specialisti della pratica, noi lo siamo della grammatica, e la grammatica (che da ultimo è quella che fonda la legge) si fonda sulla speculazione razionale. Penso infine che se noi andassimo da Putin e senza alcuna pretesa che non sia quella di dialogare al fine di far cessare la guerra e gli mettessimo di fronte la nuova consapevolezza della filosofia occidentale, penso che Putin sarebbe gran lieto di contribuire a porre fine a tutte le ostilità. Saluti
#1184
Citazione di: Duc in altum! il 24 Dicembre 2022, 21:22:45 PMUn Gesù che approva tutto è un Gesù senza la croce, perché allora non c'è bisogno del dolore della croce per guarire l'uomo.
Ed effettivamente la croce viene sempre più estromessa dalla teologia e falsamente interpretata come una brutta avventura o come un affare puramente politico.
La croce come espiazione, la come come "forma" del perdono e della salvezza non si adatta ad un certo schema del pensiero moderno.
Solo quando si vede bene il nesso fra verità ed amore, la croce diviene comprensibile nella sua vera profondità teologica.




Ciao Duc in Altum, penso sia la prima volta che parlo con te. Mi sono intromesso perché mi son sentito parte in causa. Ammetto di essere un Gesù senza la croce, almeno per ora, e la mia indulgenza è plenaria forse poiché penso che la bestemmia contro lo Spirito Santo non esista. Non che abbia riflettuto molto sulla cosa, in verità vi ho pensato solo oggi, però ero arrivato alla conclusione che l'unica bestemmia contro lo Spirito Santo potesse corrispondere al suicidio, ma non mi sembrava più di tanto sostenibile.
Per quel che riguarda il nesso tra amore e verità, il nesso sarebbe semplicemente questo: che la verità corrisponde sempre ad un' attesa, mentre l'amore corrisponde ad un atteggiamento di devozione alla verità, quindi di attesa a che si risolva. Io comunque la verità l'attendo qui in terra, se tu vuoi aspettare oltre liberissimo di farlo. Buon Natale comunque
#1185
Citazione di: Socrate78 il 24 Dicembre 2022, 20:04:47 PMIl filosofo Thomas Hobbes diceva, commentando quello che per lui era lo stato di natura in cui non esisteva leggi scritte, che: "Homo homini lupus est", l'uomo è un lupo per i suoi simili. Il filosofo inglese riteneva infatti che l'essere umano non fosse spinto alla socialità dalla benevolenza naturale verso i suoi simili, ma solo dall'interesse egoistico e che fosse disposto quindi anche alle azioni peggiori pur di ottenere vantaggi, anche a scapito degli altri.
Osservando la società, si può notare come l'essere umano sia orientato più al male che al bene: l'altruismo disinteressato è molto raro e si è spesso disposti a mentire pur di ottenere ciò che si vuole, anche il comportamento dei bambini mostra come nei gruppi di coetanei ci sia sempre un soggetto più forte e prepotente che cerca di imporsi con la violenza, picchiando e rubando i giochi preferiti, i bambini sin da piccoli mentono (anche con bugie di una certa gravità) pur di ottenere ciò che desiderano, il bullismo nelle scuole raggiunge livelli preoccupanti e spesso porta a conseguenze tragiche (suicidi, depressioni, ritiri sociali, ecc.), vi sono forme infinite di manipolazione psicologica che comportano ricatti emotivi ed affettivi, e sono pochissimi coloro che sono disposti a sacrificare un loro interesse pur di aiutare il prossimo. Si cerca l'amicizia solo perché si ha paura della solitudine o per puro interesse e calcolo, ma non per vera benevolenza, e non si esita a sparlare degli amici, a tradirli e a voltare loro le spalle quando sono nel bisogno.
Tutto questo mi porta a concludere che nella natura umana vi sia una forte tendenza al male e all'egoismo, all'ipocrisia e alla menzogna, tanto che la massima di Hobbes sembra essere molto attuale. Voi siete pessimisti od ottimisti nei confronti della natura umana?
Non so cosa tu vada cercando Socrate, ma forse se me lo chiedi posso suggerirti qualcosa. Nel frattempo, osservando la società umana si può notare come essa sia semplicemente disorientata, l'altruismo disinteressato è molto raro perché non esiste e si è spesso disposti a mentire proprio perché usiamo la mente ... mente, mentire ... sembra quasi un caso. Non è che ci hai mai pensato?

Ps: Certo che l'illustrissimo le dice meglio