Nel mio precedente post ho citato il genetista Edoardo Boncinelli ed il suo libro: "La scienza non ha bisogno di Dio", nel quale afferma che l'inizio della vita è dipesa dall'interazione tra il materiale biochimico e le condizioni dell'ambiente (la temperatura, l'atmosfera, le radiazioni solari); da lì in poi la vita degli organismi fu plasmata dall'evoluzione e dalla selezione naturale. Due le sequenze decisive: il passaggio degli organismi alla riproduzione sessuata (circa due miliardi di anni fa), l'azione delle piante e dei miliardi di microrganismi fotosintetici, senza i quali non sarebbe esistito e non esisterebbe l'ossigeno che respiriamo.
Risultato di vincoli fisico-matematici, proprietà biochimiche e pressioni selettive, ogni essere vivente è una determinata quantità di materia organizzata, limitata nel tempo e nello spazio, capace di metabolizzare, riprodursi ed evolvere in modo autonomo, come dimostra la differenza tra i batteri (vincitori nella lotta evolutiva) e i virus, genomi vacanti che devono parassitarsi ad altri organismi.
Le fasi della complessa cadenza spazio-temporale tra i geni e le proteine (da prodursi nel posto giusto al momento giusto); cadenza che innesca il differenziarsi ed il moltiplicarsi delle cellule, portandole ad aggregarsi in tessuti, organi, apparati, fino all'organismo compiuto. All'armonica orchestrazione contribuiscono gli incanalamenti molecolari (che determinano, per esempio, un condotto auricolare), lo sviluppo, l'ambiente, l'esperienza individuale.
La catena di eventi e processi biologici necessitano, perché l'evoluzione non si fermi, di errori di "copiatura" nella trascrizione dell'informazione del Dna all'Rna messaggero nella fase intermedia verso l'attivazione delle proteine e del differenziamento cellulare. La copia Rna è infatti una strategia, "appresa" in milioni di anni, per prevenire danneggiamenti del genoma, ma l'errore, raro, è alla base di quelle "mutazioni" necessarie nell'adattamento degli organismi all'ambiente.
Certo, le mutazioni sono anche responsabili delle patologie, ma ci ricordano che la vita, in quanto evoluzione dei genomi, sia una tessitura di continuità e variabilità, di conservazione e incessante riorganizzazione della materia.
Risultato di vincoli fisico-matematici, proprietà biochimiche e pressioni selettive, ogni essere vivente è una determinata quantità di materia organizzata, limitata nel tempo e nello spazio, capace di metabolizzare, riprodursi ed evolvere in modo autonomo, come dimostra la differenza tra i batteri (vincitori nella lotta evolutiva) e i virus, genomi vacanti che devono parassitarsi ad altri organismi.
Le fasi della complessa cadenza spazio-temporale tra i geni e le proteine (da prodursi nel posto giusto al momento giusto); cadenza che innesca il differenziarsi ed il moltiplicarsi delle cellule, portandole ad aggregarsi in tessuti, organi, apparati, fino all'organismo compiuto. All'armonica orchestrazione contribuiscono gli incanalamenti molecolari (che determinano, per esempio, un condotto auricolare), lo sviluppo, l'ambiente, l'esperienza individuale.
La catena di eventi e processi biologici necessitano, perché l'evoluzione non si fermi, di errori di "copiatura" nella trascrizione dell'informazione del Dna all'Rna messaggero nella fase intermedia verso l'attivazione delle proteine e del differenziamento cellulare. La copia Rna è infatti una strategia, "appresa" in milioni di anni, per prevenire danneggiamenti del genoma, ma l'errore, raro, è alla base di quelle "mutazioni" necessarie nell'adattamento degli organismi all'ambiente.
Certo, le mutazioni sono anche responsabili delle patologie, ma ci ricordano che la vita, in quanto evoluzione dei genomi, sia una tessitura di continuità e variabilità, di conservazione e incessante riorganizzazione della materia.