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Messaggi - niko

#1186
Tematiche Spirituali / Re: Inerranza bibbia
18 Maggio 2024, 13:09:33 PM
Io credo che il miglior argomento a disposiziine dei credenti, sia che la bibbia e' inerrante se e solo se uno la usa per il suo giusto scopo, cioe' per salvarsi l'anima.

Se uno la usa, o meglio la consulta, come un libro di favole o, come un trattato storico, o scientifico, o addirittuara, come spesso e' stato fatto, come un trattato magico/divinatorio, la bibbia e' assolutamente inattendibile ed "errante" a questo uso improprio che se ne puo' fare, che pero' non e' il suo.

Un libro, puo' benissimo essere perfetto e infallibile ad uno scopo, e imperfetto e fallibile ad un'altro. Un libro di storia, non e' un buon libro di matematica, e viceversa. Chi tentasse di studiare la matematica su un libro di storia, non ne capirebbe niente.

Allo stesso modo, si puo' sostenere che la bibbia sia perfetta se uno la consulta per ispirarsi, dirimere questioni morali o per salvarsi l'anima; allo stesso tempo e' anche "sbagliata", se uno la consulta per procurarsi informazioni storiche, o scientifiche, o archologiche o di altra natura.

Non vedo in che altro modo si possa sostenerne l'infallibilita'.

Perche' certo che le contraddizioni storiche, astronomiche, archeologiche e biologiche della bibbia sono innegabili.

A partire specificita' e riconoscibilita' archeologica del mitico "popolo ebraico". Che tanti danni fa tutt'ora.

#1187
Citazione di: niko il 18 Maggio 2024, 01:00:34 AMGenetisti ed evoluzionisti sono perfettamente d'accordo, nel sostenete che l'uomo discenda dalla scimmia.

Non sono d'accordo solo un pugno di bigotti reazionari, sempre meno numerosi, e (dunque) sempre piu' rumorosi, che vorrebbero che la scienza (che loro non conoscono) si adattasse alla bibbia (che loro quantomeno pensano, o dicono, di conoscere).

La discendenza dalla scimmia, viene avversata in quanto e' considerata una verita' nichilistica, rispetto alla tesi della creazione divina, e quindi della presunta centralita', e conseguente pienezza di significato e di senso, dell'uomo. O anche solo della tesi del presunto mistero dell'uomo e della sua origine, che e' piu' eticizzabile, e spendibile, in chiave anti-nichilistica, della piu' banale, e non altrettanto "misteriosa", discendenza dalla scimmia.

Se siamo un "mistero", pur dovendo magari rinunciare alla certezza del Dio, siamo comunque fighi. Siamo comunque centrali.

 E invece, niente.

Non c'e' nessun mistero. Discendiamo dalla scimmia punto e basta. Dall'australopiteco in particolare.

La vera posta in gioco, qui, e' il sano nichilismo novecentesco, contro qualsiasi vetusto antropo/teocentrismo, prenovecentesco.

E vi e' chi, quantomeno in america, vorrebbe ore dedicate per spammare ciarlatanate antievoluzionistiche in scuole e universita'.
Misteri, terra statica, creazione divina e chi piu' ne ha, piu' ne metta.

Contro questo problema, e' gia' stato inventato, sempre in america, il pastafarianesimo, e il mostro di spaghetti volante. Trovata di un gruppo di studenti laici americani per "inflazionare" simpaticamente le pretese di rappresentanza didattica dei bibblisti, e renderle cosi' impossibili: se tu, biblista, hai diritto ad un'ora di lezione in una scuola pubblica per dire che l'umanita' e' stata creata da Geova/Jave', allora io, credente pastafariano, ho diritto ad un'altra altrettanta ora per dire che essa e' invece stata creata dal mostro di spaghetti volante. E chiunque pensi a un mostro anziche di spaghetti, di fettuccine, a un'altra ora, e cosi' via.

Geova/Jave', e il mostro di spaghetti volante, hanno la stessa attendibilita' scientifica, come possibile origine e causa dell'umanita' in alternativa all'idea che essa discenda dalla scimmia, quindi, accordare la preferenza all'uno oppure all'altro e' impossibile.

Inoltre esistono i fossili, che magari secondo alcuni il dio creatore ha creato per mettere alla prova la nostra fede, e confonderci le idee.

Piu' che altro, il buon Darwin ha presagito, la genetica mendeliana, ben lungi dall'entrare in contrasto con essa (dove mai sarebbe il contrasto? Assurdo...)

La verita' esiste, anche se, presso l'umano come campo di espressione possibile della verita' i dinosauri, in senso lato, non piacciono ai Valditara, in senso lato. Ma amen, ce ne faremo una ragione.

Il ruolo dei filosofi, in casi come questi, non puo' essere che quello di ribadire l'esistenza, sia pure post secondo millennio ed era internet, della verita'.

Non puo' essere che quello di stare con i dinosauri, e non gia' mai con i Valditara, della situazione.



[Scusate la lunghezza, mi cito perche' molti, magari non avendomi inteso, non mi hanno dato ragione....]

Per me e' pienamente accettabile, sostenere che l'uomo discenda dalla scimmia, perche' questa affermazione parte dal presupposto, valido per i bambini, e per il senso e il linguaggio comune, ma non per la "scienza" specialistica, che l'uomo non sia una scimmia.

Si spiega ai bambini, e ai lettori di libri di divulgazione quantomeno in prima istanza, che l'uomo discende dalla scimmia, perche' sarebbe troppo complicato, e confondente, spiegare loro che l'uomo e' una scimmia.

L'uomo deriva da alcune, scimmie, estinte.

Siccome alcune scimmie, sono, e rientrano, nel concetto di "scimmia", l'uomo discende, quantomeno concettualmente, dalla scimmia.

Non "l'uomo", la parola uomo, secondo la scienza, che e' una scimmia, (e quindi non ne deriva, come in generale nulla, puo' derivare da se stesso); l'uomo, la parola uomo, che si intende nel senso e nel linguaggio comune.

Il falso e' costitutivo del vero, perche' quando chiediamo di una cosa, non chiediamo mai una tautologia, ma, semmai, una contraddizione, riguardo alla cosa di cui chiediamo.

A nessuno, interessa sapere che il cane deriva dal cane (perche', se non e' pazzo o gravemente ritardato lo sa gia'...), a qualcuno, forse, puo' interessare sapere che il cane deriva dal lupo, nel senso che non solo il cane ha antenati in comune col lupo, ma pare proprio che il lupo attualmente vivente sia anche il suo antenato effettivamente predecessore e progenitore lungo una linea temporale, proprio come le scimmie attualmente viventi non sono, (manco per niente, ma appunto per puro caso, e destino evolutivo) i nostri predecessori e progenitori in linea temporale, ma potrebbero benissimo esserlo, non c'e' nulla di intrinseco che lo vieti.

Nel nostro caso, l'antenato in comune che abbiamo con le scimmie a noi simili, e' estinto.

La cosa, puo' anche essere affascinante, ma non al punto tale da farne un "mistero" che sconfessi la verita' genetica ed evoluzionistica dell'origine delle specie.

I cercatori di "misteri" in casi come questo, sono l'equivalente dei cercatori del vecchio concetto di "Dio", o dello "Spirito" quale plausibile origine, e finalistico creatore, nonche' onnipotente genitore, dell'uomo: persone che non si rassegnano alla verita' nichilistica della condizione fondamentalmente animale, transitoria, effimera e derivata da altri animali, dell'uomo.

Essi si inalberano tentando di sconfessare l'evoluzionismo, invece di intendere correttamente alcune istanze spiritualistiche, e a ragion veduta anti-nichilistiche della loro stessa, in linea teorica leggittima, posizione, e fare della coscienza (e non gia' dell'uomo!) il soggetto filosofico, il punto di partenza e di arrivo della filosofia intendo, dato che e' la coscienza, (in accordo, e non certo in disaccordo, con l'evoluzionismo), a poter sopravvivere, e a poter preesistere, all'uomo, e quindi a poter essere non-effimera, o comunque meno-effimera, rispetto ad esso, all'uomo intendo, e al fenomeno di esso.

L'uomo, non e' il primo, e non sara' l'ultimo, e non e' (neanche) spazialmente l'unico, essere cosciente e autocosciente.

La filisofia, se vuole restare al passo con la scienza, deve rigettare l'uomo, e abbracciare in toto la coscienza/autocoscienza, come suo soggetto. O, in, secondo me altrettanto valida, alternativa, rassegnarsi a parlare dell'effimero, e quindi dell'uomo/effimero, del corpo in quanto corpo cosciente dell'uomo, con la consapevolezza, matura, e con l'orgoglio, di parlare dell'effimero. La coscienza che "attraversa" temporaneamente un corpo, che vale al limite come generica necessita' di "incarnazione", ma che  non ha carattere di necessita' nella sua specifica forma in quanto contenitore "necessitato" della coscienza in generale. Un corpo che e' stato "scelto", se non "liberamente", quantomeno, per caso. E quindi, un corpo a partire dal quale, l'arte del vivere, conta piu', dell'arte del filosofare.


#1188
Genetisti ed evoluzionisti sono perfettamente d'accordo, nel sostenete che l'uomo discenda dalla scimmia.

Non sono d'accordo solo un pugno di bigotti reazionari, sempre meno numerosi, e (dunque) sempre piu' rumorosi, che vorrebbero che la scienza (che loro non conoscono) si adattasse alla bibbia (che loro quantomeno pensano, o dicono, di conoscere).

La discendenza dalla scimmia, viene avversata in quanto e' considerata una verita' nichilistica, rispetto alla tesi della creazione divina, e quindi della presunta centralita', e conseguente pienezza di significato e di senso, dell'uomo. O anche solo della tesi del presunto mistero dell'uomo e della sua origine, che e' piu' eticizzabile, e spendibile, in chiave anti-nichilistica, della piu' banale, e non altrettanto "misteriosa", discendenza dalla scimmia. 

Se siamo un "mistero", pur dovendo magari rinunciare alla certezza del Dio, siamo comunque fighi. Siamo comunque centrali.

 E invece, niente.

Non c'e' nessun mistero. Discendiamo dalla scimmia punto e basta. Dall'australopiteco in particolare.

La vera posta in gioco, qui, e' il sano nichilismo novecentesco, contro qualsiasi vetusto antropo/teocentrismo, prenovecentesco.

E vi e' chi, quantomeno in america, vorrebbe ore dedicate per spammare ciarlatanate antievoluzionistiche in scuole e universita'.
Misteri, terra statica, creazione divina e chi piu' ne ha, piu' ne metta.

Contro questo problema, e' gia' stato inventato, sempre in america, il pastafarianesimo, e il mostro di spaghetti volante. Trovata di un gruppo di studenti laici americani per "inflazionare" simpaticamente le pretese di rappresentanza didattica dei bibblisti, e renderle cosi' impossibili: se tu, biblista, hai diritto ad un'ora di lezione in una scuola pubblica per dire che l'umanita' e' stata creata da Geova/Jave', allora io, credente pastafariano, ho diritto ad un'altra altrettanta ora per dire che essa e' invece stata creata dal mostro di spaghetti volante. E chiunque pensi a un mostro anziche di spaghetti, di fettuccine, a un'altra ora, e cosi' via.

Geova/Jave', e il mostro di spaghetti volante, hanno la stessa attendibilita' scientifica, come possibile origine e causa dell'umanita' in alternativa all'idea che essa discenda dalla scimmia, quindi, accordare la preferenza all'uno oppure all'altro e' impossibile.

Inoltre esistono i fossili, che magari secondo alcuni il dio creatore ha creato per mettere alla prova la nostra fede, e confonderci le idee.

Piu' che altro, il buon Darwin ha presagito, la genetica mendeliana, ben lungi dall'entrare in contrasto con essa (dove mai sarebbe il contrasto? Assurdo...)

La verita' esiste, anche se, presso l'umano come campo di espressione possibile della verita' i dinosauri, in senso lato, non piacciono ai Valditara, in senso lato. Ma amen, ce ne faremo una ragione.

Il ruolo dei filosofi, in casi come questi, non puo' essere che quello di ribadire l'esistenza, sia pure post secondo millennio ed era internet, della verita'.

Non puo' essere che quello di stare con i dinosauri, e non gia' mai con i Valditara, della situazione.

#1189
Tematiche Spirituali / Re: Preghiera dell'ateo
13 Maggio 2024, 15:32:29 PM
Citazione di: Pio il 13 Maggio 2024, 14:26:24 PMNelle religioni con afflato universalistico  non c'è solo risposta al problema della morte ma soprattutto c'è la ricerca e la tensione verso la giustizia terrena. Il 90%0dell'isegnamento di Cristo ha come centralità il povero e non l'aldilà ("Beato chi ha fame e sete di giustizia..."). Non è un caso che praticamente tutte le grandi religioni hanno avuto il primo grande sviluppo tra le masse dei poveri, degli schiavi, dei dalit dei diseredati di questo mondo.


Si', infatti ho detto che nel migliore dei casi le religioni "rispondono" a problemi sociali e socioculturali e in parte li risolvono, come ad esempio quello della poverta' o dell'ingiustizia sociale sistematica.

Poi, quasi sempre, esse entrano in una fase di decadenza, quantomeno del loro potenziale rivoluzionario, e tali problemi li complicano e li alimentano, vedi appunto la parabola storica del cristianesimo: da religione degli schiavi, a religione dei padroni.

Comunque sia, la valenza e l'implicazione politico sociale di una religione, ben puo' riguardare, e di fatto spesso riguarda, anche gli atei e i non credenti in essa.

Diciamo che in generale secondo me non basta, predicare di essere "buoni" con i poveri e con gli schiavi: la poverta' e la schiavitu' si combattono con le lotte sociali, e con la sete "di giustizia", ma di quella vera.

Da significato letterale dei suoi testi sacri, soprattutto paolini, direi che il cristianesimo invita molto di piu' ad "essere buoni", che non a ribellarsi.


#1190
Attualità / Re: Guerra in Ucraina III
13 Maggio 2024, 12:34:42 PM
Citazione di: anthonyi il 13 Maggio 2024, 08:02:38 AML'Europa si sta solo svegliando da un sogno illusorio durato una trentina d'anni. Anch'io la guerra non la voglio, ma proprio per evitare la guerra é necessario armarsi. E tale necessità sarà ancora più forte se Putin dovesse arrivare vicino a sopraffare la resistenza ucraina.
Mi ricordo che all'inizio di questa guerra i filoputiniani come te parlavano della Russia come di un orso che dorme, ma che se si sveglia può dare zampate micidiali.
La metafora dell'orso, invece, si applica bene proprio all'occidente, che per troppo tempo ha dormito e adesso si sta risvegliando.


Ecco, allora io personalmente lo sopportavo di piu' quando dormiva...

#1191
Tematiche Spirituali / Re: Preghiera dell'ateo
13 Maggio 2024, 12:29:54 PM
Citazione di: Duc in altum! il 13 Maggio 2024, 00:27:44 AMVisto che la tua riflessione partiva dal fatto che Dio non esiste - quindi non c'è perdizione, dannazione -, m'incuriosiva sapere quale poteva essere sto nuovo pericolo da cui salvarsi.

La tua complicatezza e la risposta di @Persarbene potrebbero essere "buone" per me, se avessimo la stessa fede.
Ma non è così.


Beh, solo dal punto di vista del credente di una religione, quella religione serve proprio a salvarsi dai pericoli spirituali e animici specifici individuati, un po' tautologicamente, dalla dottrina di quella stessa religione (ad esempio, come puoi dire tu, perdizione, dannazione, inferno eccetera: in quanto pericoli spirituali individuati dalla religione cattolica).

Dal punto di vista di tutti gli altri (atei, agnostici, credenti di altre religioni) la religione in cui non si crede "salva" (nel senso che salva, chi invece, ci crede) da generici e umani pericoli esistenziali, piu' psicologici e sociali che "spirituali": paura della morte, paura della sofferenza, caos e anomia sociale, sradicamento culturale eccetera.

Perche' loro appunto non ci credono, quindi, dall'esterno, possono apprezzare, al massimo, valutando le cose con obbiettivita', i vantaggi psicologici e sociali, della religione a cui non credono, non certo quelli spirituali.

Questo almeno, non mi pare difficile da capire. Quindi, e' inutile che mi chiedi "da cosa ci si deve salvare ?" secondo un ateo.
Naturalmente, ti rispondo, dalla sofferenza della condizione umana, che accomuna atei e credenti. Da questo, ci si deve salvare.

Gli atei, se sono intelligenti, comprendono e riconoscono la funzione psicologica e sociale della religione, e pensano che questa "salvi" da (alcuni) problemi psicologici e sociali chi in essa crede, (magari creandogliene allo stesso tempo degli altri, pure peggiori).

Ma io ci ho aggiunto che, del mondo, secondo me si deve salvare il divenire e la vita dell'Altro, proprio quello che le religioni, con il loro tradizionalismo, tendono, secondo me a rallentare e bloccare. L'essere, immanente e mondano, che io intendo come valore, e non solo come essere.

Certo la resurrezione dei morti e la giustizia divina ultraterrena, in vita, noi umani non la sperimentiamo. Ne' per quanto riguarda noi, ne' per quanto riguarda gli altri.

Quindi la mia critica alla religione e' che essa e' una risposta piu' al problema della morte, che non a quello del "lutto", dove per lutto, intendo quanto del concetto, e del "tema", generale della morte e' sperimentabile in vita, quindi appunto, la morte dell'Altro, e non del se'.


#1192
Attualità / Re: Guerra in Ucraina III
12 Maggio 2024, 22:16:02 PM
Citazione di: InVerno il 12 Maggio 2024, 21:39:40 PMMacron il guerrafondaio, l'unico che è andato a cercare di convincere Putin a non attaccare, umiliato prima privatamente e poi pubblicamente, quello che come te diceva che l'Europa finiva a Vladivostok tanto si sentiva in sintonia con Mosca, il guerrafondaio.


E quindi?

Dovrei giudicare una persona (pazza, e pericolosa) dal suo passato, invece che dal suo presente?

E poi, appunto, gia' al tempo era un coglione: lo sanno tutti, che l'Europa finisce con Odoacre.

#1193
Tematiche Filosofiche / Re: A Caccia...ri trita
12 Maggio 2024, 21:04:29 PM
Citazione di: Ipazia il 12 Maggio 2024, 20:14:29 PMCacciari é un ateo devoto con una infarinatura marxista. Trascendere e transumanare, ma come, verso dove, con quale armamentario dialettico, con quali alleati ? La chiesa cattolica è franata in una totale sottomissione agli affaristi stregoni e ai loro servi arruolati in politica.




Si', ci e' franata e stra franata, con tutte le scarpe, quantomeno dai tempi di Costantino, se non prima: quindi, non vedo di quali possibili "alleati", dei marxisti parliamo.

Apparte i rossobruni che si coccolano Ratzinger, e il Santo Uffizio.

Sacerdozio femminile unica via, Eurasia unica terra promessa.


#1194
Tematiche Spirituali / Re: Preghiera dell'ateo
12 Maggio 2024, 19:57:50 PM
Citazione di: Duc in altum! il 12 Maggio 2024, 18:01:26 PMPuò anche darsi, ma da cosa (o da chi) dovrebbe salvarsi?

Dalla morte dell'altro.

E' sempre il divenire, a doversi salvare, mai l'essere.

Infatti, alle persone intelligenti fa problema il lutto, non la morte.

Quando noi ci siamo, la morte non c'e'.
Quando c'e' la morte, noi non ci siamo.

La filosofia, esiste perche' altrettanto non si puo' dire del lutto, ovvero dell'esperienza della morte possibile in vita.

Dio e' morto, e il passato non puo' diventare il nuovo Dio, ovvero, e' morto anche l'uomo nella sua scelta evolutiva di essere una creatura effettuale e teoretica, di credere nella verita' dell'uomo.

L'alterita' e la molteplicita' non sono il male, ma sono cio' che merita di essere salvato, realizzandolo. 
L'alterita' e la molteplicita' sono l'essere come valore, esse superano l'apparente unita' dell'essere come dato di fatto (siamo uno), o come incompiutezza che chiama il soggetto ad una scelta morale o destinale data (dobbiamo essere uno).

Siamo uno se vogliamo. Ma in fondo, perfortuna, non vogliamo.

Oppure, se fino a qui ti sono sembrato troppo complicato, prendi per buona la risposta di pensarbene: il mondo (che e' tutto cio' che esiste) si deve salvare, da se stesso! 

#1195
Tematiche Spirituali / Re: Preghiera dell'ateo
12 Maggio 2024, 14:34:30 PM
Per me, Dio non esiste e non vorrei neanche che esistesse.

Io so solo che il male, e la sofferenza degli innocenti, a questo mondo esistono e un ipotetico dio cosi' contorto come il dio cristiano, e in generale monoteistico, che:

* realizzasse sistematicamente il bene tramite il male (la cosiddetta provvidenza)

* mettesse continuamente alla prova le sue creature, quasi come se la vita fosse un esemino di scuola (la cosiddetta tentazione, e il concetto di vita come prova).

* dicesse, a sante, parole, di volere sia la felicita' che la liberta' delle sue creature, ma alle strette, dovendo scegliere una tra le due, scegliesse sempre e sistematicamente la loro liberta' in danno della loro felicita' (il cosiddetto libero arbitrio, e la realta' dell'inferno).

Un Dio con queste perverse caratteristiche insomma, sarebbe un ben misero Dio.

Se esistesse e fosse buono, e, onnipotente, non contorto, toglierebbe il male dal mondo, ora, e sul serio, e non a chiacchiere. E privilegiando la felicita', degli uomini, e non la loro liberta'. Che ogni uomo sano di mente e maggiorenne su questa terra, se proprio dovesse scegliere tra essere libero o felice, sceglierebbe di essere felice.

L'onnipitenza, consiste proprio nel poter fare, e creare, qualcosa di direttamente e immediatamente buono, senza passare per la necessita' logica, o etica, ne tantomeno "libertaria", del male. Proprio l'onnipotenza che sembra mancare al nostro comunemente inteso (in fondo, e tanto per cambiare... a misura d'uomo :D ) Dio.

Il mondo si salva con la bellezza, non con la croce.

#1196
Io credo che, al di la' di tutta questo mistica ricerca dell'Uno, la molteplicita', e quindi il Due, sia, scandalo per tutti gli amorevoli "unificatori", il vero bene.

Il mondo di per se non e' ne' unico ne' molteplice, e' la vita che di esso decide: amare il mondo per un vivente significa renderlo, diciamo cosi', almeno nel proprio intimo desiderio, se non anche nei fatti, molteplice (volerne l'eterno ritirno); odiare il mondo, significa renderlo unico (non volerne l'eterno ritorno).

Bene e male, detti di questo nostro mondo che e' un mondo temporale, un
essere-e-tempo, sono, o meglio diventano, in quanto giudizi concreti di un vivente su una vita, sulla sua, vita, un Ancora (un "bene", cosi' trasfigurato), o un Mai piu' (un "male", cosi' trasfigurato).

L'essere come dato di fatto certamente e' l'uno, ma io qui voglio dire che l'essere come valore, l'essere di questo attimo  che fuggevole passa ma che vuole invitto tornare ad essere, e' il due. 

Fare-il-due, fare un altro giro, cioe' essere disposti, nella morte, a rivivere identicamente e senza cambiare nulla la propria vita. 

Chi ama la vita, della vita dice "ancora!", quindi ha un intimo desiderio rivolto al due, e non all'uno. 
Non e' "al centro", della sua stessa vita,  ma in un'eterna e luminosa periferia, in cui un'infinito piu' piccolo, e discontinuo, si disperde, in un'infinito piu' grande, e continuo, senza mai annullarsi.

L'omogeneita', in tutte le direzioni, del mondo ci interroga e ci riguarda. Non l'equidistanza di ogni punto dal big bang.


#1197
Attualità / Re: Guerra in Ucraina III
12 Maggio 2024, 11:58:49 AM
Ormai, e' l'Europa stessa, con le sue brave stelline in circolo in campo blu, che vuole trascinarci in guerra.

Bisogna emanciparci prima di tutto dalle politiche guerrafondaie, quelle del riarmo convenzionale ed atomico, e mi sembra che questa Europa le abbia ormai completamente sposate: come si fa (ancora) a dire che essa sia un'alternativa all'imperialismo usa e al dominio euroatlantico?

Io non cedero' mai potere all'Europa il cui presidente del Consiglio dice si vis pacem para bellum o all'Europa di quel pazzo furioso di Macron che parla di mandare truppe occidentali in Ucraina.

Ormai un'Europa del genete merita solo lo scioglimento e la distruzione come istituzione, io sono per l'italexit, e lo sono ragionevolmente, perche' ormai questa Europa, (europa a guida francese e tedesca naturalmente...) ha dimostrato di essere cosi' intrisa di spirito guerrafondaio e antirusso che, per dirla in modo semplice, ha superato gli stessi stati uniti nella volonta' di guerra... e di fare la guerra.

Se per assurdo in un futuro prossimo si sciogliesse la nato, o gli stati uniti si disinteressassero del tutto delle politiche europee portando all'estremo l'isolazionismo "trumpista", questa europa, cosi' come e' oggi, continuerebbe comunque a provocare la russia, e a contrapporsi militarmente e nucleramente ad essa, in maniera ancora piu' folle e pericolosa, data l'assenza, a questo punto e in questa ipotesi,  dell'alleato americano.

Io non sono sovranista, ma il mio italexit e' un modo per dire:

"Caro Macron, bluff o no, la guerra te la fai da solo."

Di recente, proprio negli ultimi mesi, si e' passato il limite di ogni anche solo ipotetica, recuperabilita' dell'Europa come istituzione, a una politica di pace e (quindi) di democrazia.
Non si fa che parlare di riarmo, di riarmo nucleare, di leva obbligatoria, sembrano tutti impazziti. Impazziti perche' non si puo' piu' nascondere (sotto al tappeto) quello che era ovvio e che tutti sapevano fin dall'inizio, e cioe' che la russia vincera' militarmente in ucraina, quantomeno nell'obbiettivo minimo di occupare buona parte del suo territorio.

Di recente, io, da completamente disinteressato alla questione che ero, sono diventato per l'italexit.
L'Europa della guerra non mi rappresenta, cosi' come non mi rappresenta la nato. Ed e' un'istituzione ormai a mio giudizio troppo marcia, troppo contigua alla nato stessa, per trasformarla in un'Europa della pace.

Non resta che abbandonarla.

Io la guerra non la voglio, e quindi non voglio nemneno l'Europa, per la china profondamente e intrinsecamente  guerrafondaia che l'Europa, questa Europa qui, reale e concreta, non l'Europa dei sogni e delle belle speranze, ha preso.

#1198
Tematiche Filosofiche / Re: METAFISICA DELL'ESSERE
10 Maggio 2024, 14:58:34 PM
Citazione di: PhyroSphera il 10 Maggio 2024, 10:10:02 AMNon ce la vedi perché concepisci il mondo come tutto. Eppure basterebbe valutare la espressione della multidimensionalità nelle scienze matematiche per averne il dubbio.

Mauro Pastore


Allora,per come l'avete spiegata voi, la differenza, diciamo che io credo nell'oltre, ma non credo nell'aldila'.

Il viaggio dell'eroe, o quantomeno del viandante, e' molto piu' importante del viaggio del filosofo.

Di solito, la gente pensa che lo spirito sia irraggiungibile: a me piace pensare che lo "spirito", (ovvero la risposta sapienziale alle domande esistenziali) potrebbe essere solo la materia al di l'a' dell'orizzonte. Che e' prima di tutto un orizzonte conoscitivo.

Magari, oltre l'orizzonte, si puo' andare a dare un'occhiata.
Stante che la metafisica "vale", nella misura in cui "giova", alla vita.

Non esiste, una valutabilita' della metafisica "al di la' ", appunto... della sua funzione, umana e storica.

Il mondo, ha gia' un orizzonte. Non e' un tutto, se non a chiacchiere. 
Ma non e' nemmeno detto, che il suo essere solo potenzialmente un tutto, se si potesse prescindere dal suo intrinseco orizzonte, sia, o faccia, problema.

A me, non me ne fa alcuno. Il mondo e', per modi di dire un tutto, ma e' un tutto che io non possa conoscere, quindi, non e' un tutto per me, ai miei occhi. Ne' mai lo sara'.
Avendo io un gia' cosi' importante orizzonte con cui "fare i conti", (l'orizzonte reale, storico, esistenziale e geografico) me ne faccio poco, del sovra-orizzonte, o dello pseudo-orizzonte, cosiddetto metafisico.

#1199
L'universo non ha bisogno di iniziare e finire come ne abbiamo bisogno noi umani, e la nostra posizione in esso non e' privilegiata.

Ogni punto dell'universo ne e' il centro, quindi noi siamo "al centro dell'universo" ma nel senso che siamo... in un punto qualsiasi di esso.

Qualsiasi cosa, e' al centro dell'universo nel senso che e' in un punto di esso qualsiasi.

Quello che noi ci facciamo, al centro dell'universo, naturalmente secondo me, e' capire che siamo in punto qualsiasi.

La genericita' e la non-centralita' della nostra posizione/vita, ci dovrebbe insegnare qualcosa: siamo innocenti, del tutto innocenti rispetto ad essa, ma dobbiamo lo stesso chiederci, proprio di essa, a quali condizioni la sopportiamo, o meglio ancora, a quali condizioni la vogliamo.
Avendo rispetto per la parte di noi che (gia') la vuole, e la sopporta, tale posizione/vita, incondizionatamente, quindi, per la parte di noi per cui... questa domanda non ha senso.

Abitare in un punto qualsiasi dell'universo, e' piu' difficile, che abitare in un punto centrale, o in un punto preciso, o in un punto unico, ma puo' dare grandi soddisfazioni.

L'omogeneita', dell'universo ci riguarda.

L'universo per me e' l'unica cosa unica: e' un universo dei molteplici. L'Uno, si predica dell'universo, non si predica di nessun suo contenuto. E cio' che non e' uno, e che non e' nemmeno nulla, e' molteplice. I molteplici, cioe' le "parti", dell'universo, contribuiscono all'Uno del mondo senza esserlo. Noi siamo una di queste parti/molteplici. E fin troppo spesso ci sentiamo (direttamente) l'Uno.
Vogliamo essere, come dire, una
contro-universalita' rispetto alla gia' presente, e a noi preesistente, universalita' che e' l'universo.

Per eccesso di superbia, oppure di umilta'.


#1200
Attualità / Re: Guerra in Ucraina III
08 Maggio 2024, 20:57:09 PM
Citazione di: InVerno il 08 Maggio 2024, 14:43:21 PMNon è un tema diverso quello che introduco, è un tema fondamentale, perchè quelli che, umili tra gli umili e ultimi tra gli ultimi, parlano sempre di cattedre degli altri, stanno seduti sulla più alta nei confronti del cosidetto "est europa". Vedi per Ipazia sono cani, altre volte li ha collegati alla prostituzione, Putin sostiene siano anche dei drogati e dei culattoni. Non è colpa loro, è la propaganda imperialista russa che circola ancora nell'aere, non è più un mistero poi quando le statue sovietiche si sgretolano al suolo, nevvero? Per te le guerre son tutta gente che muore, e va bene così, fortunatamente anche tu fai una distinazione tra tutte le guerre americane, una sola che non compare mai in tutte le liste del male manifesto, quella dove ti hanno salvato il culo, a te ed ai russi tralaltro, quella è l'unica che beatitudine tua consideri una guerra giusta, perciò le distinzioni le sai fare, diciamo che le usi poco.



Non e' certo facendosi massacrare nel continuare inutilmente questa guerra PERSA, che gli ucraini guadagneranno il mio rispetto, ne' quello di molta altra gente realista e razionale come me.

Io se e' per questo li rispettavo anche prima, insieme a tutta la "gente dell'est" contro cui non nutro ne' nutrivo alcun pregiudizio negativo.

Quando manderanno a quel paese quel pagliaccio di Zelensky e tratteranno, li rispettero' ancora di piu'.

A proposito, ma visto che tu e antony@ giocando a risiko in salotto con le vostre solite armate blu ucraine vincete sempre, fate sempre strage di carrarmatini, bandierine, statue e monumenti "rossi", tris di cannoni, rifornimenti ultratecnologici da nonno Biden, triplo sei, conquistate anche la Yakuzia e non ce n'e' per nessuno, per caso state vincendo anche a Chasiv Yar???  O:-)

Diciamo che la seconda guerra mondiale alla fine l'hanno vinta i meno peggio, ma, per non aver strozzato il mostro nazista e fascista nella culla e anzi, averlo nutrito e fomentato, gli stati capitalisti e borghesi sono tutti colpevoli, tranne forse l'urss di Stalin.
Diciamo pure che rimandare una guerra piccola oggi, per farne una grande domani, faceva comodo un po' a tutti, e il piu' pulito c'aveva la rogna in quel contesto.
Da qui al mito degli americani liberatori, ce ne passa.