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Messaggi - daniele22

#1186
Citazione di: Socrate78 il 16 Dicembre 2022, 17:45:49 PMOvviamente apparentemente spesso si pone l'accento (e direi anche a ragione, se ci si ferma alla lettera del testo) sulle differenze tra il Dio dell'antico Testamento e del Nuovo, notando come sembra proprio trattarsi di due divinità diverse: il Dio dell'AT (Jahwè per gli ebrei) appare un Dio partigiano, razzista e fazioso, che sceglie il popolo ebreo come eletto e sembra condannare tutti i costumi degli altri popoli, in particolare i costumi peccaminosi (o presunti tali) dei Cananei, al punto che quando Giosuè prese la città di Gerico Jahwè avrebbe ordinato il massacro di tutti i residenti della città (dai neonati sino agli anziani!), ordinò di uccidere anche il bestiame e di risparmiare soltanto le piante da frutto, ma solo affinché il popolo d'Israele potesse ovviamente gustarne il frutto! Come dire, più malvagi di così sembra difficile essere.....
Poi nel nuovo Testamento Dio parla di amare i propri nemici e di porgere l'altra guancia, quindi il messaggio sembra in netta contraddizione, ma siamo proprio sicuri che la contraddizione sia reale?
Io credo che la chiave per risolvere tale dilemma gravissimo (e apparentemente insolubile) sia proprio nelle lettere di San Paolo. San Paolo in una delle sue lettere agli Efesini afferma questo: "Tutti siamo morti in Adamo, perché tutti (il genere umano) ha peccato in Adamo come in un unico corpo: il salario del peccato è la MORTE. Ma come da un UOMO SOLO (Attenzione, non viene citata Eva, ma chissà perché nessuno l'ha mai notato....) è venuto il peccato nel mondo e con esso la morte, così per il sacrificio di un uomo solo (Gesù) siamo riportati alla vita". Ora, perché Dio è diverso tra i due testamenti? La risposta secondo me (lo dico con umiltà anche per chi giustamente non crede) è la seguente: "Dio è diverso perché l'umanità dopo il sacrificio di Cristo è sostanzialmente DIVERSA: prima della venuta di Cristo l'umanità era nell'economia del peccato e quindi era un errore, non era come Dio l'aveva progettata: non c'è quindi da stupirsi che Dio, per suo insindacabile decreto, abbia deciso di far morire un sacco di uomini, proprio perché il salario naturale del peccato è la morte, e tutti erano peccatori". Con la venuta di Cristo invece Dio rivela il suo vero volto, che è un Dio sostanzialmente misericordioso venuto a salvare l'uomo dalle conseguenze nefaste del peccato originale, avrebbe potuto benissimo (e anche con ragione) lasciare l'umanità nel fango del male, invece è venuto per chi crede a salvare, e di conseguenza l'atteggiamento che Egli verso l'umanità redenta non può più essere quello di prima.
Per quanto riguarda il fatto che il Dio dell'AT sembra fazioso e razzista, non c'è secondo me da stupirsi: Dio ha sempre nella storia umana scelto alcune persone privilegiandole rispetto ad altre, basti pensare ai Santi e ai veggenti e con insindacabile decreto ha scelto il popolo ebreo, ma solo per poi estendere il piano salvifico all'intera umanità.
Inoltre Dio nella sua pedagogia ha dovuto adattare la rivelazione alle capacità di comprensione di chi aveva di fronte, non poteva parlare di Paradiso e di Angeli ad un popolo di pastori ignoranti che non avrebbero compreso nulla, quindi doveva abbassare il livello della rivelazione allo stesso modo come un insegnante non può parlare del calcolo infinitesimale a bambini di seconda elementare!
Che cosa ne pensate della mie riflessioni? Siete liberi di cestinarle, ma visto che siamo nella sezione spiritualità mi sembrano azzeccate.
Non c'è nessuna contraddizione, Socrate, tra AT e NT. Gesù era un ebreo ed è nato nel suo ambiente. Fu semplicemente uno che si ribellò allo status quo erat. Cercò di fare la stessa cosa che sto cercando di fare pure io, ma io sono agnostico ... Gesù avrebbe cioè voluto dare al giudaismo una dimensione marcatamente etica rilevando evidentemente che con la sola tradizione e lo stato di diritto la società fosse profondamente ingiusta. Lui non c'è riuscito dato che l'hanno messo in croce, spero non capiti altrettanto a me ... penso che sto rischiando grosso. Bisognerebbe comunque avere qualche documento sul processo. Non ci sarebbe riuscito poiché non penso che l'umanità sia più di tanto migliorata e, per mio conto, avrebbe redento solo i truffatori che si sono così potuti assestare meglio protetti dallo scudo della salvezza dell'anima bastando infine non arrivare fino ai livelli di Giuda. Ma anche Giuda potrebbe essere giustificato, dato che non sarebbe la sua la bestemmia contro lo spirito santo
#1187
Ciao Eutidemo, mi sorprende che tu non abbia visto il video di Orsini, forse bastano tre click per vederlo, comunque ti dirò che io continuo a fare la parte del fuorilegge. Dal tuo dialogo con me su "Solipsismo 2" ho percepito che sei senz'altro al mio pari a livello di consapevolezza della realtà, quindi, o mi dai conferma di questo fatto o non andiamo da nessuna parte. Un saluto
#1188
Ciao Eutidemo, ho visto quel che ha detto Orsini rivolgendosi a Grasso e a Gramellini. Complimenti ad Orsini. Ho pensato subito che lui la pensa come me. Solo che io non ho le competenze sue, non ho studiato la materia. Eutidemo, io non posso far finta di non sapere quello che è il tuo grado di consapevolezza. Ti basti pensare che nella mia fervida immaginazione ho pensato pure che tu potessi essere un troll filo russo. Allora facciamo così, giochiamo che tu sei il poliziotto e io il fuorilegge. Però io agisco da solo, non appartengo a correnti. Per quel che mi riguarda do per scontato che se il poliziotto mi mette gli occhi addosso prima o poi mi prende, e lo fa esercitando tutti i mezzi di cui dispone, anche barando se necessario. Mi viene in mente il film "la conversazione" dove l'intercettatore professionista scopre di essere intercettato, devasta quindi il suo stesso appartamento, ma non per scoprire cimici o che altro, solo con spirito di ribellione sedendosi infine a suonare il suo sax. C'è anche da dire che noi tutti, non solo i fuorilegge, si sia comunque intercettati potenzialmente attraverso le videocamere di sicurezza che sono per le strade e in molti altri luoghi.
Allora mi chiedo, essendo quello il punto nodale: in linea di principio, è giusto che un cittadino riceva l'avviso di garanzia solo quando quel che gli resta da fare è di prendersi un avvocato? Non è prevista un'ammonizione? Ma secondo me, infine, se si facesse strada l'idea di poter inserire un'ammonizione, non sarebbe quello il modo per risolvere il problema, fermo restando che il problema sussiste, ma non più di tanto per il fuorilegge
#1189
Ciao Eutidemo, ti dirò che non conosco nel dettaglio la legge Severino. Non trovo certo giusto in linea generale che siedano dei pregiudicati in Parlamento, ma non troverei nemmeno tanto giusto che vi sedessero così tanti avvocati.
L'immunità parlamentare mi sembra, anche questa in linea generale, una cosa non troppo giusta.
La questione delle intercettazioni è il più grosso dei problemi. A me vien da dire che una persona può essere intercettata solo se è indagata. Nel momento in cui le viene notificata l'indagine nei suoi confronti, solo allora potrebbe attuarsi l'intercettazione. Un saluto
#1190
Attualità / Re: Renzi rinviato a giudizio
23 Dicembre 2022, 12:43:47 PM
Visto che sono un solipsista consapevole, me le faccio e me le godo e sempre per quanto detto nel post 47, tematiche filosofiche, solipsismo 2 ... io, dell'onestà di fondo di Renzi conosco nulla. Però, visto che ad essere onesto è lui che lo proclama, ma lo fanno tutti, nelle sue uscite pubbliche, mi chiedo perché lui e/o il suo avvocato abbia denunciato la professoressa in base all'art.617 septies anziché in base all'art.617 ... scopro poi che il septies di tale articolo, dopo i vari bis, ter, etc, sia l'unico che parli di divulgazione. Cosa più che giusta dedicarsi a quel problema, ma la divulgazione deve essere al fine di danneggiare. Però, mi dico sempre tra me e me, il fine di danneggiare mi sembrerebbe quasi implicito nell'atto di intercettare, e aiuta pure che lo si possa fare anche in modi apparentemente non fraudolenti. Io non mi intendo di legge, ma seguendo il filo si dovrebbe risalire fino al reato di truffa. Comunque, per quel che ne so, e nemmeno più ne vorrei sapere, i casi non sono molti:
Renzi, o si è reso conto subito di essere in qualche misura gabbato, e allora secondo me avrebbe dovuto denunciare, o la professoressa, o ignoti per intercettazione fraudolenta, intendendo però fraudolento il fine, non il semplice fatto che l'intercettazione (la cognizione) sia illecita. E siccome io non so se Renzi sia onesto di fondo oppure no, per me potrebbe anche avere machiavellica-mente architettato lui tutta la faccenda per suoi machiavellici fini, che altrettanto non mi sono noti. Ma Renzi è un liberale o un liberista? Mi appello assecondando la distinzione che aveva fatto inVerno non molto tempo fa, non l'ho cercata, ma mi sembra che dicesse che il liberale è fondato sull'individuo e non sull'individuo come entità giuridica (e di conseguenza tutte le entità con personalità giuridica). Un saluto
#1191
Attualità / Re: Renzi rinviato a giudizio
22 Dicembre 2022, 21:52:09 PM
Ciao Anthonyi, stamattina ho fatto un post sulle tematiche filosofiche, non so se l'hai letto, ma vi figura anche Re-enzi. Quello che tu scrivi nel forum, dal punto di vista degli altri corrisponde alla tua occupazione, alla propaganda che fai di te, con tutte le tue opinioni e conoscenze. La preoccupazione è invece tutto quello che non si vede. A suo tempo hai ventilato l'idea che potessi essere una spia al soldo dei russi, e ricordo pure che niko si è quasi scandalizzato di fronte alla tua accusa. Ecco! Quella potrebbe corrispondere alla mia preoccupazione, tanto per dirne una.
Comunque, potevi almeno rispondere a quello che mi interessava sapere, cioè, secondo voi, perché Re-enzi non ha denunciato la professoressa? Non ho seguito tutto il dialogo, ma la professoressa è inquisita?
#1192
Attualità / Re: Renzi rinviato a giudizio
22 Dicembre 2022, 15:03:41 PM
Per come la vedo io, e lo già detto, anthonyi è un combattente formidabile. Bisognerebbe sapere cosa lo preoccupa e io certo non lo so. Chiaramente sono d'accordo con Eutidemo e Claudia K, e altrettanto chiaramente vedo molto torbido nella faccenda. Ad esempio, perché Renzi non ha denunciato l'insegnante per intercettazione fraudolenta? Cioè, l'articolo di legge sarebbe il 617 e non il 617bis
#1193
Tematiche Filosofiche / Re: SOLIPSISMO 2
22 Dicembre 2022, 08:27:19 AM
Poco di personale e molto di ideologico Ipazia: questo in riferimento al mio ultimo intervento a te diretto. Anarchismo e comunismo. A parte il fatto che poco o nulla so della loro dottrina, immagino ben che l'anarchico fosse percepito come la peste nera per quelli che sarebbero poi divenuti l'Unione Sovietica. Questo soprattutto perché la Russia doveva per forza di cose fronteggiare altre nazioni che non erano certamente inclini al comunismo. E l'accesa disputa che vede addirittura il POUM, spaccatosi dai filo bolscevichi, agire contro questi ultimi alleandosi più o meno con gli anarchici, tale disputa appunto emerge ancora nell'estate del '37 a Barcelona ed è ben descritta da Orwell nel suo "Omaggio alla Catalogna". Ma oggi, di fronte alla necessità di pensare ad un ordine mondiale, e dato pure che qualche Re sembra averlo già bello e pronto, dico, dobbiamo tirarla ancora per le lunghe? Ti preoccupa l'etica? Io, daniele, posso dirti della mia etica: non fare agli altri quello che non vorresti fosse fatto a te. Non posso costituirmi come ordine per un altro, altrimenti che anarchico sarei? Siccome poi succede pure che magari uno voglia farti del bene e invece tu lo percepisci come male, starebbe a te dirglielo per l'intanto. E a niko dico che io ce l'ho tanto col capitalismo, ma di fatto lo sostengo proprio come te. Fatti una ragione pertanto sulle tue responsabilità, almeno come individuo indefinito, perché quelle sono, né più, né meno.
Abbandonando ora il misto personale-ideologico sarebbe da segnalare che l'anarchico, tra l'altro, ha una particolare sensibilità nei confronti del Re , e ne ha ben pieno diritto dato che corrisponde alla sua perfetta antitesi. Balzo quindi al tema posto da Eutidemo sulle congetture di Vero Tarca nel quale io diedi ragione ad Eutidemo (vedi: tematiche filosofiche – Negazione e differenza, secondo la concezione di Vero Tarca – aperto da Eutidemo il 4 marzo 2022 – Post numero 19). Visto che Eutidemo giudicò un po' complesso il mio ragionamento lo spiegherò allora qui a tutti. Da anarchico quale mi ritengo essere mi identifico come l'antitesi al Re, anche senza ben sapere quello che sarebbe nei desideri del Re, ma son certo che di promesse si tratta. Però, al tempo stesso, da eretico, avendo espresso la validità della tesi di Eutidemo contro le congetture di Vero Tarca, mi insedio nei mondi delle menti umancelesti proponendomi come sintesi alla tesi di Eraclito, che considero la prima tesi filosofica mondana (affermazione, positivo, verità), e all'antitesi di Parmenide (negazione, negativo, falsità) e i suoi derivati. Volevo cioè dire nel mio intervento di allora che in senso temporale il positivo (la verità), il logos viene prima del negativo che vuole negarla, cioè l'essere. Mettendo un attimo da parte Vero Tarca e ritornando a noi, significo che non accetto in senso filosofico quel che venne dopo Parmenide. Per altre vie mi sembra di averne parlato sconfessando il noumeno a favore del fenomeno. E in questo senso sconfesso anche la concezione del marxismo, ovvero ribaltandola, sostenendo cioè che il fenomeno corrisponda alla materia, mentre il noumeno corrisponda all'ideologia. Cioè, la sensazione prodotta dal fenomeno produce l'ideologia, così come ne ho parlato con Green Demetr nell'ultimo post che ho fatto in: Tematiche filosofiche – Fenomenologia dello Spirito di Hegel – aperto da Green Demetr il 30 novembre 2021 – Post numero 117 e successivi. Lì parlavo appunto di fede in qualcosa, e un'ideologia è senz'altro qualcosa. A titolo di precisazione quando parlo di una cosa o di qualcosa io intendo qualsiasi cosa che la nostra mente possa imbrigliare tanto da poterne parlare, anche a vanvera. Lasciando così Zenone alle sue pretese di negare lo spazio quando invece, con lo stesso ragionamento poteva dedicarsi a negare il tempo, giungo quindi alla sintesi già esposta a Ipazia nel topic "La realtà e la percezione del tempo" , e che mi ha fatto perdere la pazienza:
l'essere è fatto della stessa sostanza del divenire, solo che l'essere non si mostra e il divenire è invece percepibile (dal corpo-mente). Se è vero che tutto quel che la nostra mente può realizzare può farlo solo se ciò che realizza riesce ad inquadrarlo in qualche misura nel divenire, questo significa pure implicitamente che la mente ha realizzato l'esistenza di una causa che sarebbe quella che l'oggetto realizzato produce nei confronti nostri e/o di altre cose. Allora, visto che l'essere è comunque un oggetto mentale (una parola, un sintagma, un qualcosa di cui si può parlare anche a vanvera) e quindi per forza di cose realizzato dalla nostra mente, questo significherà per quanto detto prima che la nostra mente, o forse la prima mente che lo espresse in forma di parola, tale mente appunto avrebbe colto in qualche misura il suo divenire. Allora, quale sarebbe 'sto benedetto divenire dell'essere? Il divenire dell'essere sta nel considerarlo come la sua possibilità di percepire una causa e, assimilandone l'effetto, in successione temporale produrre vari effetti che a loro volta, nel proseguire del divenire diverranno altre cause. Questo marchio invisibile, che si potrebbe chiamare il logos dell'essere, è lo stesso marchio che sta in ciascuna cosa, noi stessi compresi, che è percepibile dalla mente tramite i sensi nel suo divenire, e che noi enti umani esterniamo tramite il nostro logos umano: il verbo, la parola, il discorso.
A questo punto, seguendo il filo del mio pensiero relativo a Vero Tarca, la sintesi avrebbe aggiustato la tesi in quanto il divenire che è in me non può rinunciare ad una fede sul divenire dell'essere poiché il divenire dell' "essere individuo" soggiace al divenire dell' "essere del genere umano" almeno in prima battuta ed essendo io daniele un mondano. Ridimensiona pure l'antitesi nella sua pretesa che l'essere non sia assoggettato al tempo, che sia cioè immoto e sola causa. A questo punto, riferendomi al pensiero sul tema della concezione di Vero Tarca, la sintesi diventa nuova tesi affermando a sua volta che:
Qui si entra nei terreni del solipsismo andando innanzitutto a rilevare che Heidegger sulla scia di Hegel si è inventato "l'esserci" tirando fuori di fatto dall'indagine sul reale "l'essere dell'individuo" e qui compie l'errore, il quale si manifesta eclatante tanto in questo forum, quanto nelle piazzole degli autogrill in autostrada dove, oltre a Re-Enzi, c'è chi ancora appronta tavoli clandestini per il gioco delle tre carte. E non parliamo di altri luoghi, non ce n'è proprio bisogno. Mica sono scemo!! Ma voi pensate che un sito internet dove in teoria si dovrebbe parlare di cultura non sia in qualche modo monitorato quand'anche usato da persone asservite da qualche interesse di cui noi nulla si sa? Io lo pensavo, prima di entrare nel forum, da buon ingenuo. Mi pareva proprio impensabile che in uno dei tempietti della cultura potesse esservi corruzione, anche se mai mi si è svelata finora in modi palesi. Mi sono reso conto infine di quello che mai potrò sapere almeno fintanto che non sia disposto a tirare la corda fino alle estreme conseguenze. Mi son reso conto che la personalità, in combutta con l'io che ne modula l'onestà o la disonestà governa il mondo intero. E io dovrei tenere fuori dalla disamina del mondo in cui vivo il problema di come e quanto il conoscitore possa influenzare i campi di indagine del conosciuto? In tutta sincerità mi sembrerebbe una cosa da fuori di testa. L'ho già detto, il metodo scientifico funziona, ma ci è dato di sapere chi c'è dietro i selezionatori delle ricerche che sono da farsi o non farsi?
In fondo si tratta solo di capire che noi individui non dovremmo stare più di tanto attenti al fatto che la Terra gira attorno al Sole, questo già lo sappiamo e lo abbiamo indagato assai, questo accade da sempre anche in astronomia. Dovremmo invece renderci conto che le cose che accadono dentro di noi sono rovesciate rispetto al mondo presunto là fuori, e giustamente pretenderemmo che fosse il Sole a girare intorno a noi, ma tutti noi, non una parte.
Pertanto, se qualcuno ha qualcosa da chiedere o contestare ... dica pure
P.s.: Ovvio che la concezione in voga per quel che attiene l'evoluzione viene messa in discussione affermando che il caso non esiste e che l'evoluzione sia direzionata
#1194
Attualità / Re: Renzi rinviato a giudizio
19 Dicembre 2022, 11:20:47 AM
Al di là della questione Renzi  mi rivolgo a Eutidemo per chiedere lumi su un aspetto  dell'articolo 617 septiem,  che naturalmente si appoggia all'articolo 617 nel quale si parla di fraudolenza nell'acquisizione di informazioni. Io penso che la fraudolenza non possa riferirsi al fatto che io mi travesta o mi camuffi, penso bensì che tale fraudolenza possa costituirsi solo quando nell'acquisizione vi sia un'azione fraudolenta ai sensi del codice penale del tipo che io mi introduca nella casa di Renzi e metta ad esempio un microfono nascosto. Pertanto, che io mi mimetizzi, in linea generale e di sicuro in questo caso, non avrebbe nulla a che vedere con la fraudolenza. Per quel che riguarda invece il fatto di diffondere al fine di recare danno, mi sembra che qui ci si arrampichi proprio sugli specchi. Posso anche capire a cosa voglia mirare tale articolo, ma nel momento in cui l'informazione che io intercetto non è fraudolenta non capisco proprio cosa possa ostare al fatto che la divulghi. Un saluto
#1195
Citazione di: Ipazia il 16 Dicembre 2022, 19:09:05 PMNon mi balocco con l'essere metafisico dei sofisti. A me interessa innanzitutto l'essere antropologico e delle cose che lo circondono, i quali hanno una consistenza materica e psichica gettata nel divenire, rispetto al quale resistono, conservando la loro "sostanza" intesa in senso aristotelico. L'essere è personale, il divenire impersonale. L'essere ha intenzionalità, il divenire no. Etc.



Si dice che i topi siano abbastanza intelligenti nell'azione di smascherare i veleni. Ho impiegato un anno e mezzo a stabilire che la tua pastura è un veleno e ho impiegato così tanto tempo perché di natura non sono malizioso. Ramon Mercader, se volesse farmi fuori proditoriamente, impiegherebbe un ottavo del tempo rispetto a quello che dedicò a Trotsky. Il disprezzo che hai espresso per quelli che tu chiami straccioni mi ha colpito fin da subito comunque. O cambi registro, oppure continua a dispensare pure il tuo veleno. Un saluto
#1196
Citazione di: Ipazia il 13 Dicembre 2022, 16:07:28 PMIl divenire ha le sue ragioni che l'essere non conosce.
Perdona Ipazia, premettendo che Eutidemo ti ha già fornito una risposta adeguata, vorrei aggiungere questo: tu non ti rendi conto, secondo me, che l'essere è fatto della stessa sostanza del divenire, solo che l'essere è invisibile e il divenire visibile. Se è vero che tutto quel che la nostra mente può cogliere lo può cogliere solo se quel che è stato colto sta nel divenire, lo coglie quindi perché coglie una causa (un ordine di attenzione) che può essere messa in moto da quel che è stato colto. Allora, visto che l'essere è stato realizzato dalla nostra mente, vuol dire che la nostra mente ha colto in qualche misura il suo divenire. Allora qual è il divenire dell'essere? Il divenire dell'essere sta nel considerarlo come la sua possibilità di percepire una causa e, digerendone l'effetto, in successione temporale produrre vari effetti, che a loro volta, nel proseguire del divenire diverranno altre cause
#1197
Tematiche Filosofiche / Re: SOLIPSISMO 2
16 Dicembre 2022, 10:53:49 AM
Citazione di: Eutidemo il 16 Dicembre 2022, 05:47:53 AM
Ciao Daniele22.
L'informazione che l' "io" viene strutturato dal "sé", ovvero dalla personalità, è assolutamente corretta a livello psicologico; ma non c'entra assolutamente niente con la contrapposizione Vedanta tra l'"io individuale" ed il "sè universale".
Si tratta di approcci completamente diversi.
***
Ed infatti:
a)
Secondo la concezione psicologica, quando muore l'"io individuale", muore anche il "sè individuale"; il che è esattissimo, perchè anche secondo me nessuno dei due sopravvive alla nostra morte.
b)
Secondo la concezione Vedanta, invece:
- quando muore l'"io individuale", non si spegne affatto l'autentica "realtà", ma solo l'illusoria "realtà" che "appare" alla "mente individuale";
- quando muore l'"io individuale", invece, si accede all'autentica "realtà" della "mente universale" (ovvero dell'Essere, del , dell'Uno o di Dio, come preferisci chiamarla).
***
Solo una volta morti sapremo se tutto questo è vero o no; ma, finchè siamo vivi, hai ragione nello scrivere che tale questione è ininfluente ai fini pratici.
***
Il tuo seguente ragionamento sui sogni è interessantissimo, molto intrigante, ed in gran parte condivisibile.
Però devi tenere presente che un conto è come ragioni da sveglio, ed un conto è come ragioni mentre sogni; in entrambi i casi, infatti, sei convinto di essere sveglio, sebbene, una volta desto, poi ti sembra che il sogno si era svolto in modo irrazionale e insensato.
***
Ad esempio, mi è accaduto di sognare che, accingendomi a radermi, pur avendo soltanto 23 anni, vedevo molto realisticamente nello specchio un volto da settantenne; terrorizzato dalla cosa, mi sono svegliato urlando nel letto, a fianco della mia ragazza.
Una volta raccontatole l'orribile sogno, lei cercò di tranquillizzarmi facendomi vedere nel suo specchietto della cipria che avevo soltanto 23 anni, e che il mio era stato soltanto un incubo.
Poi, mentre mi specchiavo guardando rassicurato il mio volto giovanile, mi sono svegliato di nuovo, anche da quel sogno; e mi sono accorto che ho effettivamente più di settanta anni, e che la mia ragazza è morta di leucemia più di quaranta anni fa, a 21 anni. :'(
L'ho sognato la settimana scorsa!
***
Spesso mi capita di svegliarmi da un sogno in un altro sogno; una volta anche per la terza volta!
***
Tu ti chiedi: "Di cosa sono fatti i sogni?"
Io mi chiedo: "Di cosa siamo fatti noi?".
E Shakespeare risponde: "Noi siamo fatti della stessa sostanza dei sogni, e la nostra breve vita è circondata dal sonno!" (SHAKESPEARE, da La tempesta, atto IV, scena 1).
***
Un saluto! :)
***

Ciao Eutidemo, proprio bello il riferimento alla Tempesta, ma da sensato solipsista agnostico, e infine fondamentalmente pratico, cosa vuoi che possa fare se non accompagnarti alla realtà molto più terra terra della scommessa e della sconfitta accusata da Shylock nel Mercante di Venezia ... doge o chi per esso permettendo. 
Circa i sogni ti dirò che ho esperienza di doppio, forse a volte anche triplo sogno, ma in un incubo che avevo, quasi sicuramente abbandonandomi, cioè senza più oppormi ad esso, mi è capitato di riuscire ad intervenire nel sogno così da svelarlo. E dopo essersi svelato ogni qualvolta che l'incubo tornava intervenivo ogni volta svelandolo, e poi nel giro di breve tempo l'incubo scomparve. Comunque, a parte questo, da buon pragmatico, penso sempre che in qualche modo, di riffa o di raffa, mi adeguo al sogno in cui mi trovo
#1198
Citazione di: viator il 12 Novembre 2022, 11:32:26 AMSalve carissimo daniele22.



Citazione di: viator il 12 Novembre 2022, 11:32:26 AMSalve carissimo daniele22.



Citandoti è uscito solo questo, illustrissimo, lo giuro, vorrei quindi disambiguare ... non si pensi che siamo amanti ... Volevo dire che non è finito tutto nel 1989, il comunismo forse sì, ma ci sono storici che pensano che ci sia una guerra civile europea ancora in corso, e che tale guerra dura non si sa bene se dal 1914 o dal 1917; ora non so bene di cosa si tratti e se l'informazione sia attendibile, ma tant'è. Un saluto
#1199
Tematiche Filosofiche / Re: SOLIPSISMO 2
15 Dicembre 2022, 21:56:26 PM
@niko : Mi sembra che tu carichi del tutto ingiustificatamente il solipsismo filosofico con le negatività del solipsismo in psicologia. Detto ciò, la tua definizione mi sembra condivisibile, ma io te ne offro un aspetto da altro angolo, più connesso all'etica che alla teoria, e mi sembra pure di averlo già detto. Ti sembra giusto che io, a prescindere che tu sappia se sono o no un solipsista in senso filosofico, nella prospettiva di compiere uno studio sulla realtà non debba tener conto di come il conoscitore influenzi i campi del conosciuto? Penso che sarebbe stoltissima cosa non farlo, roba che si fa attualmente


@Eutidemo: Grazie per il consiglio sulla traduzione. Riprendo dunque la tua conclusione e vediamo quel che ho capito.
"Pertanto se metto una mano sul fuoco me la brucio senz'altro:
- O a livello "onirico psicologico", se mi sto sognando la cosa come un "io individuale" che dorme, e che ancora non si è risvegliato, nel suo letto, alla sua coscienza "individuale".
- Ovvero a livello "onirico fenomenologico", se mi sto sognando la cosa come "Sè universale", che ancora non si è risvegliato alla sua vera natura cosmica, non avendo ancora perso la sua illusione "individuale".
Sono andato su WP per darmi un'idea della distinzione tra "sé" ed "io" e ne ho raccolto, io, l'informazione che l' "io" venga strutturato dal "sé", ovvero dalla personalità.
Interpretazione della tua conclusione:
Sarei dunque io, daniele22, presuntamente desto e calato nella mia realtà presunta vera, che esprimo un pensiero sui sogni per farmi un'idea dei rischi che corro presumendo che la mia realtà sia presunta vera, reale, pesante, o non sia invece solo un parto della mia mente. Nel mio caso personale quando mi posi il problema, forse perché di natura sono un pragmatico, lo giudicai ininfluente ai fini pratici e lo gettai subito alle ortiche. Ma dovendomelo porre rifletterei per prima cosa sul fatto che io sono consapevole dell'esistenza dei sogni. Di cosa sono fatti i sogni? Di fenomeni, dico io. Quindi, fintanto che sogno del rischio di bruciarmi o di non bruciarmi mettendo una mano sul fuoco, quando mi sveglio mi rendo conto che era solo un sogno ... e finita lì. Ma se mi sognassi degli amici che mi dicono delle cose sul fuoco, sulla mano che si brucia o non si brucia, sognando quindi cose in cui interviene il logos di altri, e poi mi svegliassi, forse potrei anche chiedermi a chi si debba attribuire la paternità di quei logos intervenuti nel sogno. In ogni caso io sogno sempre dei fenomeni, e che questi siano frutto della mia mente onirica non vi sarebbe alcun dubbio, visto che il sognatore sarei io. Però nel sogno accade che tali fenomeni subiscano a volte delle deformazioni che non sono illogiche in senso stretto, ma solo poco conformi alla realtà come ci appare in stato di veglia. Ad esempio, a volte sogno che precipito da una montagna, ma non provo paura, o meglio la provo, ma solo quando inizio a cadere perché poi precipito senza accelerazione e ad una velocità talmente ridicola che certamente non mi arrecherebbe danno alcuno. Un'amica mi raccontava inoltre che uno psicologo le disse che la persona che le diceva quelle cose in sogno non era quella persona che lei pensava che fosse, bensì suo padre. Mi disse che fu vivamente toccata dal dire dello psicologo riconoscendo subito come vero quel che diceva. Allora, daniele22, cioè io, non mi sono fatto alcuna idea di quanto l'io possa intervenire sul sé. Immagino solo che possa in certa misura comprenderlo e strumentalizzarlo, però prima dovrebbe comprenderlo qualora intenda strumentalizzarlo a fini socialmente utili. Altrimenti che continui pure a strumentalizzarlo per i cavoli suoi. Ma come si fa a rendersene conto a livello razionale? Innanzitutto criticando. Criticando cosa? Immagino vi siano varie vie, io ne butto qui una a caso, visto pure che mi sto contraddicendo avendone parlato precedentemente come cose distinte. Secondo me, il noumeno e il fenomeno sono sostanzialmente la stessa cosa. Anzi, direi che a esistere sia il fenomeno, mentre il noumeno sarebbe una spiritosa invenzione
#1200
Tematiche Filosofiche / Re: SOLIPSISMO 2
14 Dicembre 2022, 23:10:35 PM
Mi scuso ancora una volta con niko, ti risponderò domani voglia la buona sorte.
Scuse più che accettate Eutidemo, ci mancherebbe. Una volta stazionai in India durante un paio di mesi. Nei primi dieci giorni mi pareva di vivere in fumetto di Jacovitti, hai presente? Salami, matite e quant'altro a confonderti la testa. Mi ritenni davvero fortunato del fatto che fossimo in due. Dell'induismo conosco la Bhagavad Gita di cui ho letto il testo e devo dire che mi ha davvero sorpreso. Mi ha colpito intanto, in relazione alla conoscenza, la descrizione delle tre qualità in cui si trova a vivere l'individuo: le traduceva con Purezza Passione e Ignoranza. Ma quel che mi ha sorpreso fu che queste tre non fossero libere, bensì vincolate da qualcosa che non ricordo bene cosa fosse. La traduzione del testo era esplicitamente dedicata al lettore di lingua italiana. Insomma, l'ho trovata ben articolata e calzante. Però, sinceramente, mi è dispiaciuto che il guerriero Arjuna si sia fatto convincere da Krishna alla battaglia, pure se ho espresso ben altre opinioni sulla guerra in corso, ma almeno non avevo Krishna di fronte a me. Sarei quasi curioso di rileggerlo con gli occhi di oggi e son quasi certo che convincerei Krishna che non vale la pena, o in alternativa Arjuna a disobbedire.
La tua simpatica storiella mi fa pensare a due cose:
a) per fortuna che c'era l'albero, che non è poco; infatti il monarca probabilmente lo vedeva pure lui, ma forse non si è posto più di tanto il problema.
b) che quell'unico lemma (solipsismo) per due discipline diverse intobida le acque al punto che se volessimo intenderlo in senso filosofico forse sarebbe quasi meglio dimenticarselo senza sostituirlo
Da ultimo, non mi è chiaro il concetto di Sè universale, ma proprio non riesco a cogliere quello che vuoi dire