ispirandomi ai due ultimi interventi di cvc ed inverno,
il problema è squisitamente politico, perchè le teorie capitalistiche del libero scambio non è vero che ala fine siano in equilibrio, perchè la concentrazione dei capitali porta a cartelli oligopolistici o monopolistici.
Ultimamente ho ristudiato la teoria del valore economico e una curva economica nel rapporto fra inflazione e disoccupazione secondo diverse teorie. alla fine la scelta di come una teoria venga gestita nella prassi, che è politica in quanto gestione di persone di economie, di risorse, è squisitamente basata sul potere della forza, vale a dire chi è più ricco ha più potere o con le buone o con le cattive riesce a finalizzare i suoi scopi.
La politica in termini squisitamente democratici e repubblicani, non ha avuto la necessaria tenuta su alcuni fondamentali diritti umani.
Il sistema capitalistico doveva essere"mediato" dalla politica, l'ho pensato fino ad una trentina di anni fa.
Ero convinto che ci dovesse essere una spinta più egualitaristica rispetto all'altro valore che è la libertà, per cui l'evoluzione della politica sarebbe dovuta andare verso una democrazia più sociale.Anche perchè le lotte sindacali rivendicative avevano spinto verso un egualitarismo entrando in conflitto con al meritocrazia.
Invece c'è stata una forte ritorsione del capitalismo, togliendo addirittura le le vi del governo economico alla politica che gestiva il welfare state. Ed è quì il problema "egoistico" del capitalismo, che vuole troppo per pochi accendendo quindi possibili conflittualità, perchè per sua natura non media le diverse esigenze.ma questo non è il problema del capitalismo, ma quello delle persone che fanno i capitalisti da una parte e l'esercito degli sfruttati: è un problema di coscienza.
Ma la coscienza sociale necessariamente in politica o è un diritto o è niente.Infatti siamo in una lunga fase di"deregulation", dove i diritti sui luoghi del lavoro, i diritti sul welfare(scuola e sanità pubblica in primis) stanno cedendo il passo a tipici scopi di organizzazioni private a scopo di lucro, che non è il ruolo dello Stato.
Quest'ultimo non può, per sua diversa natura, fiancheggiare il capitalismo o qualunque sistema economico, in quanto il suo scopo è il benessere sociale, la pace e tranquillità, la dignità umana.
Invece il sistema politico occidentale ,non solo italiano, ha sposato la linea di fiancheggiatore del capitalismo .
Quindi la democrazia è entrata in crisi come contenuto, come modalità di formazione di gruppi dirigenti capaci di una cultura dello Stato.
Assisteremo a breve la sparizione del denaro, tutti con carte di credito.Siamo tracciati ,altro che privacy, siamo spiati, sanno sempre di più i nostri gusti ,dove siamo, cosa stiamo comprando, quali pagine in internet andiamo a vedere.
Bisogna stare attenti su questo, è sottovalutato perchè "non fa male" direttamente.
il problema è squisitamente politico, perchè le teorie capitalistiche del libero scambio non è vero che ala fine siano in equilibrio, perchè la concentrazione dei capitali porta a cartelli oligopolistici o monopolistici.
Ultimamente ho ristudiato la teoria del valore economico e una curva economica nel rapporto fra inflazione e disoccupazione secondo diverse teorie. alla fine la scelta di come una teoria venga gestita nella prassi, che è politica in quanto gestione di persone di economie, di risorse, è squisitamente basata sul potere della forza, vale a dire chi è più ricco ha più potere o con le buone o con le cattive riesce a finalizzare i suoi scopi.
La politica in termini squisitamente democratici e repubblicani, non ha avuto la necessaria tenuta su alcuni fondamentali diritti umani.
Il sistema capitalistico doveva essere"mediato" dalla politica, l'ho pensato fino ad una trentina di anni fa.
Ero convinto che ci dovesse essere una spinta più egualitaristica rispetto all'altro valore che è la libertà, per cui l'evoluzione della politica sarebbe dovuta andare verso una democrazia più sociale.Anche perchè le lotte sindacali rivendicative avevano spinto verso un egualitarismo entrando in conflitto con al meritocrazia.
Invece c'è stata una forte ritorsione del capitalismo, togliendo addirittura le le vi del governo economico alla politica che gestiva il welfare state. Ed è quì il problema "egoistico" del capitalismo, che vuole troppo per pochi accendendo quindi possibili conflittualità, perchè per sua natura non media le diverse esigenze.ma questo non è il problema del capitalismo, ma quello delle persone che fanno i capitalisti da una parte e l'esercito degli sfruttati: è un problema di coscienza.
Ma la coscienza sociale necessariamente in politica o è un diritto o è niente.Infatti siamo in una lunga fase di"deregulation", dove i diritti sui luoghi del lavoro, i diritti sul welfare(scuola e sanità pubblica in primis) stanno cedendo il passo a tipici scopi di organizzazioni private a scopo di lucro, che non è il ruolo dello Stato.
Quest'ultimo non può, per sua diversa natura, fiancheggiare il capitalismo o qualunque sistema economico, in quanto il suo scopo è il benessere sociale, la pace e tranquillità, la dignità umana.
Invece il sistema politico occidentale ,non solo italiano, ha sposato la linea di fiancheggiatore del capitalismo .
Quindi la democrazia è entrata in crisi come contenuto, come modalità di formazione di gruppi dirigenti capaci di una cultura dello Stato.
Assisteremo a breve la sparizione del denaro, tutti con carte di credito.Siamo tracciati ,altro che privacy, siamo spiati, sanno sempre di più i nostri gusti ,dove siamo, cosa stiamo comprando, quali pagine in internet andiamo a vedere.
Bisogna stare attenti su questo, è sottovalutato perchè "non fa male" direttamente.