Ma sei sicuro che l'ronia serva per vincere le paure e non siano invece le paure che vogliono sopprimere l'ironia?

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Mostra messaggi MenuCitazione di: Jean il 11 Aprile 2017, 22:27:27 PMCaro Euti,anch'io ero un appassionato di fantascienza... mio fratello, di due anni maggiore, comperava gli Urania che leggevamo (prima lui, ovviamente...) con passione. Sarà stata l'immaginazione dei nostri verdi anni... ma quei mondi, situazioni, eventi... si delineavano dentro di me con una precisione quasi l'osservassi nella realtà... Uno dei miei preferiti fu la saga del pianeta Tschai, di Jack Vance, il primo libro procurò a me e mio fratello una profonda crisi d'astinenza, tanto ci si era immersi nella storia. Per fortuna venne il secondo e poi altri due... che spettacolo, che fantasia e che stile! Ricordo ancora una copertina con un frutto dai semi rossi che pareva un melograno e comunque tutte le copertine di quei romanzi, magnificamente realizzate, erano oggetto di contemplazione, quasi si potesse raggiungere un livello nascosto... forse anche all'autore, ma reale per me, che dedicavo parecchio tempo ad osservarle sin nei minimi dettagli... ... osservare i minimi dettagli... realizzare qualcosa nei minimi dettagli, pensare i minimi dettagli... e vivere i minimi dettagli della nostra irripetibile esistenza, qual che sia lo stato attuale... ... se la verità fosse nera come la notte ti metteresti in viaggio per raggiungerla? Non è forse perché hai visto una piccola luce, (... come la piccola candela dell'amico Sari...) che hai preso le tue cose e sei partito fiducioso? Dentro di te, confidando di raggiungere quella luce, prima o poi. Come si fan le cose È più importante Delle cose fatte Come si dicon le parole È più importante Delle parole dette Per la nostra Piccola luce. Un amichevole e caldo saluto Jean
Citazione di: Eutidemo il 08 Aprile 2017, 16:07:22 PMCiao Sariputra. TEOLOGIA E MISTICA io direi che la "teologia dogmatica" costituisca la "burocrazia" delle religioni "strutturate", mentre le "mistica" (essendo di natura "esperenziale"), ne è la vera "scienza"; o meglio, la "sapienza" (sapida scienza), che, però, spesso si esprime sotto forma di "poesia"!*** PARTECIPAZIONE PER NATURA E PER GRAZIA Comunque, è indubbiamente vero che il partecipare alla natura divina per grazia, non è affatto essere della stessa "natura increata", divina, bensì solo di quella "partecipata" ; ma mi concederai che è molto di più, come tu affermi, di limitarsi a fruire del :" 'godimento' da parte di anime individuali della "presenza" di Dio." Ed infatti "essere" comproprietario del patrimonio di qualcuno, avendolo posseduto con lui da sempre, è cosa diversa dal "partecipare" al patrimonio di qualcuno, solo perchè ha avuto la bontà di volercelo donare LUI, integralmente, per quota ideale; ma sempre di COMUNIONE si tratta, altrimenti San Paolo non avrebbe scritto che siamo destinati ad ESSERE UN SOLO SPIRITO CON LUI!
Peraltro è vero che la grazia la si concede, e non la si scopre da sé; ma questo che c'entra? *** DUALITA' E UNITA' Comunque, come avevo già detto anche io, e come è EVIDENTE a tutti, la religione cristiana implica pur sempre una DUALITA' "procedurale" ( colui che dona la Grazia e colui che la riceve); Dio ci fa partecipare della sua divinità, cioè ci fa avere, per dono, come propria base ontologica, la Divinità stessa...e allora, come dice San Paolo, diventiamoUN UNICO SPIRITO CON LUI! Comunque hai perfettamente ragione, quando dici che l'"UNITA'" avviene nell'esperienza dell'Amore; e ti faccio notare che tu stesso usi il termine "UNITA'" e non "UNIONE", che hanno un significato simile, ma tutt'altro che identico. Ed invero, a conferma di quanto dici, nelle scritture sta scritto: "Dio è AMORE; per cui chi è nell'amore è in Dio, e Dio è in lui. (GIOVANNI 4).
*** VOI SIETE TUTTI DEI E FIGLI DELL'ALTISSIMO Quanto al fatto che, il passo salmistico dell'"Io ho detto voi siete divinità, siete tutti figli dell'altissimo", secondo te, non annulla affatto la diversità creatura/ creatore perchè si parla di 'FIGLI', e, cioè, di cosa diversa dal Dio Padre e Creatore, è interessante rilevare che lo stesso passo salmistico viene ricordato da Gesù, quando i Farisei gli dicono:"Noi intendiamo lapidarti per una bestemmia: perché tu, che sei UOMO, ti fai DIO". E Gesù risponde: "Non è forse scritto nella vostra Legge: Io ho detto: voi siete tutti DIVINITA'? Ora, se essa ha chiamato dèi coloro ai quali fu rivolta la parola di Dio (e la Scrittura non può essere annullata), a colui che il Padre ha consacrato e mandato nel mondo, voi dite: Tu bestemmi, perché ho detto: Sono FIGLIO di Dio? Sappiate e conosciate che il Padre è in me e io nel Padre (cioè, della stessa sostanza, sebbene nel ruolo di padre e di figlio)". Per cui, per la stessa parola del Cristo, risulta evidente che essere FIGLIO DI DIO, è un modo metaforico per dire che si può essere della stessa sostanza di Dio, pur essendo uomini; il che è ribadito anche da San Paolo quando scrive: "Tutti voi infatti siete FIGLI DI DIO, per la fede in Cristo Gesù (Gal3,1-5,12)" Con il che non voglio affatto equipare Gesù al resto degli altri uomini (ci mancherebbe), ma voglio soltanto dire che il fatto di essere "figlio di Dio", non implica di avere una SOSTANZA diversa dalla sua; e, chi crede in Cristo, diventa anch'esso FIGLIO di DIO, e destinato a formare con lui un UNICO SPIRITO. Mica l'ho detto io, sta nelle scritture!
Peraltro, come già avevo ammesso, la mia è senz'altro "un'interpretazione soggettiva" del cristianesimo su base vedantina; e non sono il solo. Ma, partendo dal presupposto che ogni interpretazione è necessariamente soggettiva, ritengo che la mia abbia lo stesso diritto di cittadinanza di qualsiasi altra interpretazione del cristianesimo; ed infatti, non riconosco, al riguardo, alcun titolo ermeneutico privilegiato al Papa ed al Clero, in quanto non mi sembra che una procura che rechi la sola firma del procuratore possa mai ritenersi pienamente valida.
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Citazione di: myfriend il 08 Aprile 2017, 14:59:20 PM@sariputra I testi sacri vengono messi al vaglio dell'interpretazione e questo riguarda tutti i testi sacri, non solo quelli cristiani. La testimonianza sulla propria pelle che diedero gli immediati discepoli di Yeoshwa ( praticamente tutti compreso Paolo) è difficile da sostenere che sia la volontà di dare credibilità ad un inganno. Non ho mai detto che la visione teologica di Paolo - e quella di Marco e Matteo che si sono ispirati totalmente alla visione di Paolo - fosse un inganno. Mi spiace dirtelo, ma tu hai dei problemi a leggere e interpretare un testo scritto. Ho detto che Paolo credeva fermamente alla sua teologia (e così anche Marco e Matteo e tutti i primi cristiani convertiti da Paolo nei suoi lunghi viaggi). Paolo pensava che la sua visione teologica fosse corretta e fosse la corretta interpretazione della figura del Gesù storico e della sua missione. Ma Paolo pensava che il ritorno di Gesù fosse imminente. E questo è senza ombra di dubbio un ERRORE. Visto che sono passati ben 20 secoli e del ritorno di Gesù non c'è nemmeno l'ombra. Quindi, io ho detto che Paolo si era SBAGLIATO. E non che avesse deliberatamente ingannato i primi cristiani. E' chi è venuto dopo di Paolo che, per correggere la visione teologica Paolina, ha creato dei FALSI e delle MENZOGNE, a partire dalla visione di Paolo. E' chi è venuto dopo di Paolo (e dopo Marco e Matteo) che ha corretto la visione teologica di Paolo con una colossale operazione di falsificazione dei testi per eliminare dalla teologia "ortodossa" il ritorno imminente di Gesù. Tra l'altro con scarsi risultati. Visto che in tutte le epoche - e anche oggi - sono esistite ed esistono persone che ritenevano imminente - e ancora oggi ritengono imminente - il ritorno di Gesù e il Giudizio finale. Se non sai leggere e interpretare un testo scritto, non è colpa mia.![]()
Citazione di: Eutidemo il 08 Aprile 2017, 13:24:20 PM
Ciao Sariputra,
hai perfettamente ragione, anche se, forse, sarebbe più esatto scrivere: "Questo non è <<Cattolicesimo>>, ma bensì una forma di Vedanta."
Quanto al <<Cristianesimo>>, invero, dipende da quali passi delle Scritture si scelgono, e da come li si interpretano; per esempio, oltre a quello da me sopra riportato, San Paolo disse pure che "DIO E' TUTTO IN TUTTI!"( "Deus est omnia in omnibus" (Epistola ai Colossesi 3, 11).
E, di approcci molto "simili" al VEDANTA, li troviamo in una infinità di scrittori cristiani (ed anche di Santi) cattolici: da San Dionigi L'aeropagita, fino a Meister Eckart, Suso, Taulero, Silesius e molti altri!
Nessuno di essi è stato dichiarato eretico (a parte 24 singole proposizioni di Eckart, nella "BOLLA IN AGRO DOMINICO").
Ti cito, al riguardo, solo alcuni bellissimi aforismi, tratti dal PELLEGRINO CHERUBICO, di Angelo Silesius:
"Dio si fonda senza fondo, si misura a dismisura; se con lui sei un sol spirito, uomo, lo capisci." (I, 42)
"Dio abita in una luce cui strada non conduce; chi luce non diventa, non lo vede in eterno. (I, 72)
"Spogliati delle immagini, così sei pari a Dio; ed in perfetta quiete sei per te il tuo cielo. (II, 54)
"Non devi invocar Dio! La sorgente è in te, e se non la fermi tu, scorre di continuo." (I, 55)
"L'abisso della mia anima chiama sempre a gran voce l'abisso di Dio: dimmi, quale è più profondo?" (I, 68) -ripreso "tel quel" dal salmo 41.
Oppure, meno poetico, ma più lapidario, Meister Eckhart: "L'occhio con il quale guardo Dio è lo stesso occhio con cui Dio guarda me".
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Ciò premesso, hai perfettamente ragione nel dire che la teologia cattolica ortodossa non ammette l'"unione in essenza"(ovvero, per "natura increata") con Dio; ma sbagli nel dire che è consentito solo il 'godimento' da parte di anime individuali della "presenza" di Dio.
Ed invero si ammette esplicitamente, in tutta la dottrina cattolica, la "partecipazione"alla divinità, sia pure non per "natura", ma per "grazia"; vale a dire ad avere, per dono, come propria base ontologica, la Divinità stessa.
"Io ho detto: voi siete divinità, siete tutti figli dell'Altissimo" (Sal 82, 6).
Ad ogni modo, a parte le "ambiguità" di cui sopra, non c' è dubbio alcuno che la teologia cattolica si discosti notevolmente (per usare un eufemismo) dalla visione Vedanta, e che sia precipuamente DUALE e devozionale
Sebbene, in effetti, la visione DUALE e devozionale del "Bhakti Yoga" (di tipo cristiano), che è considerato il sentiero realizzativo più semplice da seguire, non sia affatto in contrasto con la più evoluta visione MONISTA dell'"Jnana Yoga" (o anche dell'"Asparsa Yoga"), ma semplicemente uno dei gradini nella scala dell'attingimento dell'ESSERE SUPREMO.
Come insegna anche la Bhagavadgītā .
Qualcosa di simile, sebbene in forme MOLTO diverse, è secondo me rinvenibile anche nel percorso cristiano; come la lettura degli autori cristiani (e cattolici) di cui sopra mi ha rivelato.
Tutto quanto tu scrivi, è esatto; ma secondo me, va visto nella prospettiva di cui sopra.
Quanto al fatto di essere cristiano o cattolico "io", a prescindere dal fatto che non credo molto nelle etichette (anche se a volte le uso), a sentire il giudizio dei sacerdoti che conosco, in effetti, la maggioranza non mi giudica tale, ma una minoranza sì; mi accontento!
Però, SICURAMENTE il mio è un approccio di tipo "vedantino"; non ho nessuna intenzione di negarlo.![]()
P.S.
Non è escluso, però, che, a livello subconscio (o meglio di condizionamento culturale), io voglia dirmi cristiano, anche se in realtà non lo sono.
Non saprei dire...è possibile!
Tuttavia, fino a 45 anni ero ATEO dichiarato (non semplicemente "agnostico"), e non mi vergognavo affatto di proclamarlo.