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Messaggi - Sariputra

#1186
Ma sei sicuro che l'ronia serva per vincere le paure e non siano invece le paure che vogliono sopprimere l'ironia?  ;)
#1187
Tematiche Filosofiche / Re:Che è l'uomo?
18 Aprile 2017, 09:36:55 AM
Che è l'uomo?
Ma...c'è un uomo da qualche parte? Io non ne vedo...voi vedete uomini? Se li vedete indicatemeli, così che anch'io possa goderne della vista. Deve essere una cosa magnifica un uomo...alto, intelligente, bello ( soprattutto bello...) , ricolmo di coscienza cosmica universale...ah! Che goduria la vista di un uomo, anche se...è di certo più apprezzabile quella di una donna; almeno per qualcuno di basso, brutto, addormentato...privato di quella meravigliosa Mente Universale. Uno fatto un pò così, con la gamba destra che lo tira da una parte e la sinistra che vuol andare diritta...che è coscientemente preso dalla forma  armonica di un posteriore o da lucenti capelli sciolti. Che poi...sta cosa...la Coscienza Universale...ma chi l'ha mai vista? Io c'ho provato a fondermi con la Mente Universale, ma mi sembrava di grattar specchi. Il noumeno? Oh...che meraviglia il noumeno...che dite? E' inattingibile? Una botte piena senza rubinetto? E' meraviglioso esser coscienti che la botte è piena ma non c'han fatto quello schifoso rubinetto per poter riempire la caraffa di dolce noumeno. Ci tocca ubriacarci di  volgare prosecco?...Suvvia, datemelo, quest'altra botte è più generosa.
Nel silenzio risplende la Mente. Ma ci state mai in silenzio per poter dire una simile corbelleria? Provateci e vedrete come corre la Mente Universale , senza posarsi mai. Ehi, Mente Universale, com'è che sei così scema da non saper di esserlo? Perchè non ti fermi mai un attimo a riflettere su quanto sei meravigliosa e universale? Non ci riesci per caso? Ahia...
Siamo tutti epifenomeni...beh, lasciam da parte gli epi e vediamo quanto siam fenomeni. E' fenomenale la nostra capacità di essere fenomeni. C'è gente così fenomenale che raggiunge i duecento chili mangiando e altri che scendono a trenta non mangiando...se penso alla mostruosità di un tubo digerente da duecento chili...ecco ...mi sembra di vedere l'uomo. E' di certo un grande uomo un essere capace di simili imprese...che dite è malato?...Va bè, lo siam tutti no? Bulimici di pensieri e di idee. Non ci basta esser uomini, meglio sarebbe andare oltre l'uomo, diventare superuomini...rinunciare alle pantagrueliche abbuffate scientifiche, non magnarsi pure gli smartphone...ma infine fondersi nel Grande Sè Indifferenziato. Il sogno di ogni grande tubo digerente: la Fusione Suprema...Io non mi cibo più, io...Sono il Cibo, finalmente. Ah!...la Suprema Abbuffata...l'apoteosi dell'uomo. La Mente Universale, il Sè indifferenziato che emette il Rutto definitivo...alfine s'è digerito codesto mondo infame...

P.S. Che poi, signori...lo sappiam bene tutti...quando si esagera ti arriva la stitichezza. Quelle stitichezze croniche da cervello sovraffaticato. Ecce homo!...Il Risvegliato con la stipsi...
#1188
Tematiche Spirituali / Re:Sono un essere inadeguato
15 Aprile 2017, 22:57:03 PM
E' una Pasqua con pioggia leggera che , da occidente, sberleffa la facciata della Villa. Grosse gocce pesanti disegnano arabeschi sui muri e il pergolato ancor spoglio non le sa trattenere. Sopra il grosso masso al lato della porta te ne stai rannuvolata come il cielo. Bellissimi occhi arrabbiati, ora qui ora là sui campi...e poi su di me. Una malinconica attesa segna il suono lontano delle campane del tempio, che si alzano a fatica da valle, per giungere fino a noi. Un sabato sera d'attesa, che porta speranza di rinascita, di un rifiorire leggero e silenzioso che plachi ogni separazione, ogni dolore e ogni inadeguatezza...
-Sari, pensi che l'amore possa durare in eterno?-
-Sì, magari l'uomo non può certo durarne il tempo, ma gustarne l'eternità come si gusta questo calice.-
-Mi hai fatto bere troppo. Mi gira la testa...
-Infatti era quella l'intenzione. Non sei abituata e ti fa quest'effetto...-
-Mi andrebbe di correre nuda fino al cancello.-
-Nessuno ti ferma, ma non penso che ti seguirò. Adesso piove davvero. Comunque corri sotto la pioggia e non tornare finchè non avrai bagnato tutti i tuoi lunghi capelli e il tuo volto non sarà del colore della luna.-
-Allora vado...ma...non mi fermi? Guarda che lo faccio davvero!-
Silenzio ...

Sera spoglia di crudeltà
solo dolcezza riposata dalla pioggia
porti in silenzio
tra i giardini di rosa granito
 e i cancelli colorati
oscurati dai rintocchi delle nove.

-Guardamii Sariii...!!-

Non sia mai che io ponga impedimenti
all'unione di anime fedeli; Amore non è amore
se muta quando scopre un mutamento
o tende a svanire quando l'altro si allontana.

Ti allontani correndo sul lungo vialetto lastricato. Pian piano diventi un piccolo punto candido che riflette un squarcio di luna tra le nubi e la pioggia.  Somiglianza con il tempo che passa e si porta via ogni cosa, ma non l'Amore...
-Sto gelandooo...!-

Oh no! Amore è un faro sempre fisso
che sovrasta la tempesta e non vacilla mai;
è la stella guida di ogni sperduta barca,
il cui valore è sconosciuto, benchè nota la 
distanza.

Un'altra attesa di Pasqua e di resurrezione, un altro anno che si riempie di verde. Sempre un sangue che si agita nel petto, nelle membra...
Ritorni con i capelli gocciolanti e le gote arrossate e mi salti in braccia ridendo, per bagnarmi...
-Brrr, che freddo!...Scaldami con il vino infuocato che hai al posto del sangue. Spero non mi abbia vista nessuno...-
-Anselmo si è affacciato dalla porta della stalla...-
-Si sarà eccitato?-
-Conoscendolo...-
Ti abbraccio e sento il profumo fradicio dei tuoi capelli e il fresco delle tue spalle un pò ossute...

Amore non è soggetto al Tempo, pur se rosee
labbra e gote
dovran cadere sotto la sua curva lama;
Amore non muta in poche ore o settimane,
ma impavido resiste al giorno estremo del
giudizio:
se questo è errore e mi sarà provato,
io non ho mai scritto, e nessuno ha mai amato.

-Il caminetto è ancora acceso Sari ? Rientriamo che mi voglio scaldare. Adesso sono triste...-
-Quando parti?-
-Domani...-
#1189
Tematiche Filosofiche / Re:Al di là dell'aldilà
12 Aprile 2017, 08:54:05 AM
Citazione di: Jean il 11 Aprile 2017, 22:27:27 PMCaro Euti, :) anch'io ero un appassionato di fantascienza... mio fratello, di due anni maggiore, comperava gli Urania che leggevamo (prima lui, ovviamente...) con passione. Sarà stata l'immaginazione dei nostri verdi anni... ma quei mondi, situazioni, eventi... si delineavano dentro di me con una precisione quasi l'osservassi nella realtà... Uno dei miei preferiti fu la saga del pianeta Tschai, di Jack Vance, il primo libro procurò a me e mio fratello una profonda crisi d'astinenza, tanto ci si era immersi nella storia. Per fortuna venne il secondo e poi altri due... che spettacolo, che fantasia e che stile! Ricordo ancora una copertina con un frutto dai semi rossi che pareva un melograno e comunque tutte le copertine di quei romanzi, magnificamente realizzate, erano oggetto di contemplazione, quasi si potesse raggiungere un livello nascosto... forse anche all'autore, ma reale per me, che dedicavo parecchio tempo ad osservarle sin nei minimi dettagli... ... osservare i minimi dettagli... realizzare qualcosa nei minimi dettagli, pensare i minimi dettagli... e vivere i minimi dettagli della nostra irripetibile esistenza, qual che sia lo stato attuale...   ... se la verità fosse nera come la notte ti metteresti in viaggio per raggiungerla? Non è forse perché hai visto una piccola luce, (... come la piccola candela dell'amico Sari...) che hai preso le tue cose e sei partito fiducioso? Dentro di te, confidando di raggiungere quella luce, prima o poi.  Come si fan le cose È più importante Delle cose fatte Come si dicon le parole È più importante Delle parole dette Per la nostra Piccola luce.   Un amichevole e caldo saluto Jean

Da piccolo compravo i romanzi della casa editrice Nord, la famosa serie Cosmo Oro e Cosmo Argento . Però i miei preferiti erano quelli della Fantacollana che scivolavano più nel fantasy che non nella science fiction . Il mio autore preferito era naturalmente R.E. Howard con i suoi personaggi di Conan, Kull di Valusia e Salomon Kane ( più erano muscolosi e forti più mi piacevano...visto che ero l'esatto contrario ;D ). Qualche anno dopo li ho venduti per pagarmi un fantastico nuovo incisivo in resina, spezzatosi in una rovinosa caduta da un olmo di Villa Sariputra. Mio padre mi disse, mentre piangente mi passavo la lingua sul moncherino: "TI avevo detto di non salire ancora sull'albero? Adesso ti paghi da solo il dente, con i tuoi soldi ( che non avevo naturalmente...)". Fu la mia punizione per la disobbedienza. Trovai un negozietto della Contea, che trattava testi scolastici usati e libri vari, che me li comprò ( il resto del denaro me lo diede mia mamma...all'insaputa di mio padre e senza dirmi una parola). Ancora adesso, dopo anni e anni, quando ripenso a tutti quei libri svenduti mi vien...da passare la lingua sul dente finto e tentare quasi di succhiarmelo! Bisogna dire che, mentre tutto intorno i denti veri stanno invecchiando, l'incisivo si staglia quasi luccicante con dei riflessi, quando viene colpito dai raggi del sole, che sembrano quasi oro o argento... :)
#1190
Tematiche Filosofiche / Re:Al di là dell'aldilà
10 Aprile 2017, 00:17:33 AM
@ Eutidemo scrive:
CONCETTO ASSOLUTO E RELATIVO DI "TUTTI".
Se vuoi confutare adeguatamente un interlocutore, devi prima leggere "bene" quello che ha scritto.
Ed infatti, io avevo testualmente fatto riferimento a:
"...TUTTI i cattolici <<che ho conosciuto>> nella mia non breve vita,  e quelli che <<conosco>> tutt'ora...", ma non ho mai detto, ovviamente, di <<conoscere>> o di <<aver conosciuto>> tutti i cattolici che abitano il pianeta.
Per cui, con la tua domanda retorica: "<<Conosci>> personalmente TUTTI i cattolici?"manifesti di non aver letto bene quello che ho scritto, o di averlo totalmente equivocato.
Ed infatti, "TUTTI i cattolici che ho conosciuto" e "TUTTI i cattolici" (cioè, compresi quelli che non ho mai conosciuto)", sono due concetti che non hanno niente a che vedere tra di loro.
O sì?

Hai perfettamente ragione e ti chiedo perdono per la svista, senz'altro dovuta alla fretta di leggere e ai miei ben noti problemi di vista. Approfitto per scusarmi con  tutti quelli con cui possono nascere, o sono nati, malintesi per questo motivo.
Oltre a ciò ti chiedo perdono per il fatto di aver sindacato nelle tue personali convinzioni e per avere ceduto ad una istintiva, e immotivata, antipatia verso i tuoi scritti. Un giorno qualcuno mi ha detto di osservare che proprio ciò che più ci urta è il nostro migliore maestro. Credevo di aver fatto tesoro di questo grande insegnamento, ma la natura umana è imperfetta.
Proprio oggi, in ospizio, risuonava un canto che mi ha fatto riflettere molto e che sentivo adeguato al mio stato d'animo, pieno di vergogna.
Faceva così:

Silenzio di chi vigila,
Silenzio di chi attende,
Silenzio di chi scopre una presenza.

Silenzio di chi dialoga,
Silenzio di chi accoglie,
Silenzio di chi vive in comunione.

Silenzio di chi prega,
Silenzio di chi è in pace,
Silenzio di chi è uno nel suo spirito.

Silenzio di chi è povero,
Silenzio di chi è semplice,
Silenzio di chi ama ringraziare.

Ho aggiunto di mio solo questo:
Silenzio di chi sa chiedere perdono.

Ecco un piccolo, umile e semplice al di là al quale tutti possiamo attingere. E soprattutto vorrei sottolineare, in questa sera in cui una stanca luna si nasconde tra le nuvole:
Silenzio di chi è povero.
Povero di tutto...di averi, di intelletto, di amicizia, d'amore.  Una povertà e una solitudine come quella degli innumerevoli petali che , ormai stanchi, si stanno posando sul terreno della nostra aridità di cuore.
#1191
Tematiche Filosofiche / Re:Al di là dell'aldilà
09 Aprile 2017, 09:04:42 AM
CEDIMENTO E CONVINZIONE
Tu scrivi: "Il preservativo è un'infrazione dovuta alla debolezza, magari uno pensa che non lo dovrebbe fare, ma poi cede."
Non credo affatto che sia così.
Ed infatti, per la mia consolidata "esperienza" (non per la mia "interpretazione soggettiva"), TUTTI i cattolici che ho conosciuto nella mia non breve vita,  e quelli che conosco tutt'ora, usano sistematicamente un qualche mezzo contraccettivo per fare sesso....SEMPRE (a meno che non siano più fertili).
Ma NON SI TRATTA DI "CEDIMENTO", BENSI' DI "CONVINZIONE" MORALE!!!
Quando gli chiedo come come possano conciliare tale "convinzione" con il loro cattolicesimo, mi rispondono tutti che non c'è problema, perchè, "secondo loro", a Dio non gliene frega una ceppa se uno usa o o meno il preservativo...e che i preti "rompessero meno le palle".
Peraltro, tutti i miei amici cattolici "divorziati" (che sono ormai quasi la maggioranza), si ritengono parimenti "buoni cattolici" anche se si sono risposati o semplicemente riaccoppiati!
Ma, per non parlare solo di sesso, la maggior parte dei cattolici che conosco, non credono minimamente al Diavolo, alla Verginità della Madonna, al Purgatorio, agli Angeli e ad una infinità di altre cose del genere.
Eppure si definiscono egualmente cristiani; ed allora, perchè non dovrei farlo io?
Non so se "sedicenti cattolici" cattolici possa suonare dispregiativo o meno, ma descrive la realtà dei fatti; se non sono "sedicenti" loro, allora non lo sono neanche io!
***


Conosci personalmente TUTTI i cattolici e TUTTI si confidano con te? Per me stai facendo 'di tutta l'erba un fascio'.  E rivela, se mi permetti, un profondo disprezzo. Ma sono affari tuoi, ovviamente...come sono affari tuoi se desideri definirti un 'cristiano' o meno.

***
OGNUNO HA LE SUE ESPERIENZE
Non ho mica detto che abbiamo avuto le stesse esperienze interiori, perchè nessuno può conoscere le esperienze interiori altrui; nè io le sue, nè tu le mie!
L'interpretazione di un'esperienza 'mistica' altrui, secondo me, più che complessa, è impossibile; uno, al massimo, può cercare di interpretare le proprie, e, attraverso quello che scrivono gli altri, cercare qualche corrispondenza.
Ma non di più!
***
Concordo  :)

***
ESPERIENZA MISTICA ED ESPERIENZA ESTATICA
Secondo me, tu confondi l'"esperienza mistica" con l'"esperienza estatica", che sono simili, e possono anche essere concomitanti, ma non sono esattamente la stessa cosa.
Ho notato, infatti, che spesso si fa tutta l'erba un fascio tra allucinazioni, esperienze paranormali, estasi, trance e chi più ne ha ne metta.
A dire il vero, invece, secondo la mia SOGGETTIVISSIMA opinione, bisognerebbe evitare la locuzione "esperienza mistica" (anche se io pure la uso in abbondanza), perchè tutto ciò che si può "esperire" ha natura "fenomenica", mentra la verità ultima ha natura "noumenica".
In realtà, quindi, a mio avviso sarebbe più acconcio parlare di:
- RIFLESSIONE COSCIENZIALE mistica, per mezzo della quale il soggetto, attraverso una pacata e profonda MEDITAZIONE cerca di prendere coscienza di un SE' superiore al suo IO individuale (ovvero di DIO, o di qualunque altra cosa che trascenda l'individualità personale, a seconda del tipo di approccio culturale);
- ILLUMINAZIONE COSCIENZIALE mistica, per mezzo della quale il soggetto, viene direttamente illuminato da un SE' superiore al suo IO individuale (ovvero  da DIO, o da qualunque altra cosa che trascenda l'individualità personale, a seconda del tipo di approccio culturale).
Tutto ciò, peraltro, non deve necessariamente avvenire in modo "scenografico", bensì in modo tutt'altro che eclatante: "Ed ecco che il Signore passò. Ci fu un vento impetuoso e gagliardo, da spaccare i monti e spezzare le rocce, ma il Signore non era nel vento. Dopo il vento un terremoto, ma il Signore non era nel terremoto. Dopo il terremoto un fuoco, ma il Signore non era nel fuoco. Dopo il fuoco, il sussurro di una brezza leggera, e Dio era lì." (1Re 19,11-13).
***

Non commento perché sono valutazioni soggettive basate su 'fede'. L'evento mistico in realtà si riduce a molto poco, importante a parer mio gustarlo senza farsene un'immagine mentale o cercare di darne una spiegazione basata su fede o approccio culturale o di saltare a conclusioni che non appartengono all'evento in sé...

AUTOINGANNO
Tu scrivi: "Su queste cose sarebbe meglio che, chi le dovesse vivere, ne tacesse o ne sapesse prendere le distanze, in un certo senso...si rischia veramente di prendere un prodotto della concentrazione come la manifestazione di un'unità con Dio o con un supposto e ipotetico Sè Universale."
Su questo hai perfettamente ragione,ed infatti è quello che io ripeto sempre a me stesso; ho persino un post attaccato vicino al letto dove ho scritto: "ATTENTO A NON LASCIARTI INGANNARE DAGLI ALTRI, MA, SOPRATTUTTO, DA TE STESSO!"
Ed invero, frasi come "Dio è in me e io sono in Dio", "L'occhio che guarda dio è lo stesso " e cose del genere, possono ingannare, se ci si lascia prendere dall'autosuggestione; anzi, di solito è proprio così.
Però, possono anche essere di stimolo a guardare in se stessi, perchè DIO (o il SE' UNIVERSALE o come altro lo vogliamo chiamare), è proprio lì DENTRO DI NOI!
Sant'Agostino diceva: "Non uscire fuori, rientra in te stesso: nell'uomo interiore abita la verità. E se scoprirai mutevole la tua natura, trascendi anche te stesso. Tendi là dove si accende la stessa luce della ragione. (De vera religione. 39, 72).
IN INTERIORE HOMINE HABITAR VERITAS!

Direi come sopra. Valutazioni condizionate e strutturate da 'fede'. Leggittimissima, ovviamente. Non mi sembra il caso da parte mia dire alcunchè...

ECKART
Vedo che sei male informato, in quanto Eckhart non è mai stato considerato un eretico; tanto è vero che quasi tutti i suoi libri (che ovviamento ho letto, meno il "COMMENTO AL VANGELO DI GIOVANNI"), sono pubblicati dalle EDIZIONI PAOLINE.
Come avevo già scritto, infatti, solo 24 (tra migliaia di sue proposizioni) furono dichiarate eretice dalla BOLLA IN AGRO DOMINICO; ma lui morì senza alcuna scomunica, nel suo letto, e non sul rogo.
Cosa hai letto di lui, per darne un giudizio così aspramente critico?
Se vuoi, ne possiamo discutere!
Quanto al profluvio di parole...che ti sembra una colpa ben più grave dell'eresia imputatagli, ti faccio presente che sia Sant'Agostino che San Tommaso (per non dir di San Bernardo e molti altri) hanno scritto profluvio di parole molto (ma proprio molto) più tracimante del suo.
Solole ESPOSIZIONI SUI SALMI, di Sant'agostino, corrispondo a a dieci volte tutte le opere di Eckart (almeno basandomi sul "peso" dei file che contengono sia le une che le altre!
***

Guarda che la mia era una battuta su Eckhart! Semplice Ironia... ( ma sei sempre così pignolo? Ho messo pure la faccina sorridente accanto... ). Non fu mai condannato perché, a quanto ne so, ritrattò ( ma sicuramente saprai più particolari e con più dovizia...).
Vedo che fai molta fatica a capire il 'tono conviviale e scherzoso' e prendi e analizzi ogni parola, quasi con la lente d'ingrandimento...un metodo che poco si presta allo scambia in amicizia, a parer mio.
Ti faccio un esempio di tono conviviale e scherzoso:
Eutidemo:
Quanto al profluvio di parole...che ti sembra una colpa ben più grave dell'eresia imputatagli, ti faccio presente che sia Sant'Agostino che San Tommaso (per non dir di San Bernardo e molti altri) hanno scritto profluvio di parole molto (ma proprio molto) più tracimante del suo.
Solole ESPOSIZIONI SUI SALMI, di Sant'agostino, corrispondo a a dieci volte tutte le opere di Eckart (almeno basandomi sul "peso" dei file che contengono sia le une che le altre!

Sari:
Certamente! E per questo sarebbero stati i primi a cui avrei appiccato il fuoco!... ;D (O pensi veramente che l'avrei fatto sul serio?...)
Tieni presente che ho molto rispetto per TUTTI quegli autori. Ma quando parlo di spiritualità preferisco, spesso sbagliando , che le parole escano dal mio cuore e non che siano solo citazioni o ripetizioni di qulacosa già masticato da altri...Il buon vino lo devo gustare io, non mi interessa molto il sapore che mi raccontano gli altri...
Buona domenica
#1192
Tematiche Filosofiche / Re:Al di là dell'aldilà
08 Aprile 2017, 23:39:20 PM
@Eutidemo
Comunque, tra parentesi, neanche io sono "vedantino" in tutto e per tutto; così come non sono "cristiano" in tutto e per tutto .
Secondo me, in tutto e per tutto, nessuno lo è!


Il Sari invece è proprio, in tutto e per tutto, un Sari... ;D

Per cui, in effetti, sarebbe MOLTO più corretto da parte mia dire che rientro nella categoria dei 'simpatizzanti' che condividono alcune idee del cattolicesimo, ma ne rifiutano altre; così come, peraltro, anche la stragrande maggioranza di tutti i sedicenti cattolici, che condividono, magari, l'idea di andare a messa, ma rifiutano quella di fare sesso senza preservativo (e non sempre e solo con la propria moglie).

Aridaje  :)  con 'sto sesso . Il preservativo è un'infrazione dovuta alla debolezza, magari uno pensa che non lo dovrebbe fare, ma poi cede... Le tue invece sono convinzioni profonde. Ritieni sia un paragone azzeccatissimo? "Sedicenti cattolici" sa molto di dispregiativo, non trovi? La coerenza è una virtù rara, ma non ne vedo molta nemmeno in chi non è un sedicente cattolico...

IO NON INTERPRETO, BENSI' CONSTATO.

Cioè stabilisci come reale l'uguaglianza della tua interpretazione con quella di M.E. ? L'interpretazione di un'esperienza 'mistica' è molto complessa e richiede che colui che la interpreta ne abbia fatto esperienza. Personalmente sono piuttosto critico sull'intera esperienza mistica cristiana ( salvo solo la piccola Terese Martin, per la sua fresca spontaneità e per il suo non continuar a parlare di estasi...ma bensì di fiori e uccellini, immensa...)., per il suo continuo bisogno di definire, di spiegare e di tradurre in immagini o in scritti ciò che non è descrivibile, che è privo di segni. Su queste cose sarebbe meglio che, chi le dovesse vivere, ne tacesse o ne sapesse prendere le distanze, in un certo senso...si rischia veramente di prendere un prodotto della concentrazione come la manifestazione di un'unità con Dio o con un supposto e ipotetico Sè Universale. E allora si scrivono frasi come "Dio è in me e io sono in Dio", "L'occhio che guarda dio è lo stesso " e amenità varie quando si sta facendo semplicemente esperienza della possibilità della mente di "entrare nella propria natura" ( anche questa è una semplice definizione verbale ovviamente...). Sono semplicemente stati mentali soggetti all'impermanenza, come tutti...

Buona nottata.

P.S. Se fossi stato nell'Inquisizione, avrei dato personalmente alle fiamme M.Eckhart, semplicemente per il profluvio di parole...che mi sembra una colpa ben più grave dell'eresia imputatagli , e pure ben documentata... ;D
#1193
Ciao JsebastianB
Poi le hai lette le famose quartine di O. Kayyham che ti avevo consigliato?... :D
Non sono ovviamente un biblista e quindi non mi avventuro certo a contestare le tue interpretazioni, ma prendo solo la tua parte finale che, al di là di tutte le varie posizioni, in un certo senso le riassume.


Tu scrivi: Poi l'interpretazione personale che possiamo dare di questa fede può variare e assumere forme e interpretazioni diverse, ma che credessero veramente mi sembra difficile da contestare.


Infatti gli storici evidenziano quella " convinzione " - la loro assoluta certezza di aver VISTO, e anche "parlato, bevuto, mangiato, camminato insieme.. con  il Messia/Cristo PNEUMATICO !
Quindi ?  La fede - e solo questa - permette l' inverosimile, il fantastico, l' indescrivibile, l' irripetibile.. eccc.. eccc...



Qui si riassume il senso di una Fede. Perché alla fine si è chiamati ad aver fiducia oppure no nella testimonianza e nell'interpretazione che danno questi uomini, che avevano la certezza di aver assistito all' "indescrivibie, inverosimile, ecc. Certezza che hanno portato fino alle estreme conseguenze. E' diverso dal caso che citi ( i Maccabei, ma potremmo dire di tutti quelli che arrivano persino ad uccidersi o uccidere in nome di una fede) perché questi arrivano al martirio in nome di un'idea o di una fede trasmessa da altri. I primi discepolo del Cristo affermano di aver visto e dato testimonianza di quello che avevano visto. La fede segue l'evento, non lo precede. Lo trovo profondamente diverso. L'incertezza sulla veridicità dei testi si risolve , a mio parere, proprio all'interno della fede. Va da sé che, se non si crede alla veridicità dei testi, non si ha fede. Al massimo un semplice interesse intellettuale ( da 'esterno' osservatore per intenderci). La domanda che il Cristo pone : "Voi chi dite che io sia?" interroga personalmente ognuno di noi e non siamo obbligati a dire "Sei il Figlio di Dio". Ognuno fortunamente , anche se costretto da un'istituzione, come nel Medioevo, alla fine , nel suo intimo faceva i conti con se stesso ( e qui nemmeno la Santa Inquisizione poteva farci niente...) e decideva se la parola e l'interpretazione di quegli uomini e di quei testi era veritiera ( degna di fede) o falsa.
Quasi come se, una sera come questa, ti si presentassero dodici uomini alla porta di casa e ti annunciassero che , lassù sulla montagna, hanno assistito a qualcosa di indescrivibile. Sicuramente tutti noi diremmo: "Siete pazzi! Dimostratemelo, altrimenti vuol dire che mi state prendendo in giro, che avete altri scopi, ecc.". Arriva una spietata polizia di uno stato dove vige la pena di morte e gli intima di dichiarare che è tutta una menzogna quello che vanno dicendo. Questi preferiscono addirittura essere messi a morte piuttosto che rinnegare quello che andavano dicendo. Questo non ti interroga? Sei lì sulla porta e vedi quello che gli succede. Penso che sia quello a cui hanno assistito e vissuto i protocristiani, che vivevano, ascoltavano e interagivano con questi uomini. Noi non c'eravamo nelle catacombe, nelle arene , nelle crocefissioni. Loro c'erano, hanno assistito e hanno deciso di credere. Ed è proprio in questo credere o no che si gioca la fede.
Ciao :)
#1194
Tematiche Filosofiche / Re:Al di là dell'aldilà
08 Aprile 2017, 19:23:14 PM
***
INTERPRETAZIONE SOGGETTIVA
Come ho già avuto modo di rilevare nel precedente "post", la locuzione "interpretazione soggettiva"che tu utilizzi, a mio parere, costituisce una inutile "superfetazione" pleonastica del linguaggio, in quanto qualsiasi interpretazione è necessariamente "soggettiva"; questo, in quanto essa è costituita dall'esegesi che un  "soggetto" propone di un determinato "oggetto" (evento o scritto), basandosi sul suo "soggettivo" criterio di giudizio.
Ed invero, le "Interpretazioni oggettive" non esistono;altrimenti non sarebbero "interpretazioni", bensì semplici "constatazioni".
***

Tutte le interpretazioni sono soggettive, io contesto solo la tua pretesa di dimostrare con mezzi che tu ritieni oggettivi colui che al contario , parla di esperienze soggettive (come in esperienze di stati di coscienza, ecc.). la superfetazione pleonastica del linguaggio non la conosco...conosco la superaffettazzione della sopressa, ma penso sia un'altra cosa  ;D

SINCRETISMO
Sul fatto, invece, che la mia sia una forma di sincretismo molto lontana dalla "visione ortodossa" (cioè "vaticana") del cristianesimo, sono perfettamente d'accordo con te; ma questo l'avevo già ammesso.
Tuttavia, ti ho anche fatto un elenco di pensatori cattolici (anche santi), che hanno manifestato al riguardo idee molto simili alle mie; o meglio, ad essere più onesti e più modesti, sono io che manifesto molte idee simili alle loro (per esempio, San Dionigi l'Aeropagita).
***

Infatti è una tua interpretazione soggettiva che i suddetti autori cattolici esprimano idee simili alle tue. Penso infatti che molti altri cristiani non li interpretino come te...personalmente infatti, pur non dichiarandomi cristiano, per quel che li interpreto non mi sembrano affatto vedantini...
E comunque non è solo la lontananza dalla posizione cristiana cattolica , la tua è una lontananza da qualunque forma costituita di cristianesimo ( nessuna nega l'anima individuale). E siccome un termine serve anche per identificare , direi che non lo si dovrebbe assumere sentendosi lontano da ogni interpretazione comunemente costituita. Altrimenti genera confusione nell'interlocutore. Meglio quindi, a mio modesto parere ovviamente, non dichiararsi affatto...poi ognuno fa quello che ritiene più giusto, ovviamente. Questo per una sorta di 'precisione' terminologica che altrimenti può generare incomprensioni...
Il Cristianesimo, in tutte le sue declinazioni, mette al centro l'assemblea dei credenti, la comunità. Una comunità che crede nella linea dell'assemblea e cerca di viverla , anche e soprattutto nella ritualità, nella celebrazione del Sacrificio. Molto importante, direi decisivo, l'aspetto comunitario in questa particolare forma religiosa che, spogliata dell'aspetto ritualistico, perde la sua stessa definizione...diventando qualcos'altro, ma non Cristianesimo, a parer mio (Ovviamente non so se tu partecipi all'attività rituale della comunità cristiana, ma è un aspetto da tener in conto se così non fosse ai fini della definizione, ritengo). Si potrebbe benissimo rientrare nella categoria dei 'simpatizzanti' che condividono alcune idee di una posizione, ma ne rifiutano altre...
Il topic su "estasi" lo trovi nella sezione spiritualità, pag 2 mi sembra.

P.S. Oè Euti, semo diversi, non è necessario che andiamo d'accordo e ci comprendiamo su tutto... ;D
#1195
Tematiche Filosofiche / Re:Al di là dell'aldilà
08 Aprile 2017, 17:26:57 PM
Citazione di: Eutidemo il 08 Aprile 2017, 16:07:22 PMCiao Sariputra. TEOLOGIA E MISTICA io direi che la "teologia dogmatica" costituisca la "burocrazia" delle religioni "strutturate", mentre le "mistica" (essendo di natura "esperenziale"), ne è la vera "scienza"; o meglio, la "sapienza" (sapida scienza), che, però, spesso si esprime sotto forma di "poesia"! :) *** PARTECIPAZIONE PER NATURA E PER GRAZIA Comunque, è indubbiamente vero che il partecipare alla natura divina per grazia, non è affatto essere della stessa "natura increata", divina, bensì solo di quella "partecipata" ; ma mi concederai che è molto di più, come tu affermi, di limitarsi a fruire del :" 'godimento' da parte di anime individuali della "presenza" di Dio." Ed infatti "essere" comproprietario del patrimonio di qualcuno, avendolo posseduto con lui da sempre, è cosa diversa dal "partecipare" al patrimonio di qualcuno, solo perchè ha avuto la bontà di volercelo donare LUI, integralmente, per quota ideale; ma sempre di COMUNIONE si tratta, altrimenti San Paolo non avrebbe scritto che siamo destinati ad ESSERE UN SOLO SPIRITO CON LUI! :) Peraltro è vero che la grazia la si concede, e non la si scopre da sé; ma questo che c'entra? *** DUALITA' E UNITA' Comunque, come avevo già detto anche io, e come è EVIDENTE a tutti, la religione cristiana implica pur sempre una DUALITA' "procedurale" ( colui che dona la Grazia e colui che la riceve); Dio ci fa partecipare della sua divinità, cioè ci fa avere, per dono, come propria base ontologica, la Divinità stessa...e allora, come dice San Paolo, diventiamoUN UNICO SPIRITO CON LUI! Comunque hai perfettamente ragione, quando dici che l'"UNITA'" avviene nell'esperienza dell'Amore; e ti faccio notare che tu stesso usi il termine "UNITA'" e non "UNIONE", che hanno un significato simile, ma tutt'altro che identico. Ed invero, a conferma di quanto dici, nelle scritture sta scritto: "Dio è AMORE; per cui chi è nell'amore è in Dio, e Dio è in lui. (GIOVANNI 4). :) *** VOI SIETE TUTTI DEI E FIGLI DELL'ALTISSIMO Quanto al fatto che, il passo salmistico dell'"Io ho detto voi siete divinità, siete tutti figli dell'altissimo", secondo te, non annulla affatto la diversità creatura/ creatore perchè si parla di 'FIGLI', e, cioè, di cosa diversa dal Dio Padre e Creatore, è interessante rilevare che lo stesso passo salmistico viene ricordato da Gesù, quando i Farisei gli dicono:"Noi intendiamo lapidarti per una bestemmia: perché tu, che sei UOMO, ti fai DIO". E Gesù risponde: "Non è forse scritto nella vostra Legge: Io ho detto: voi siete tutti DIVINITA'? Ora, se essa ha chiamato dèi coloro ai quali fu rivolta la parola di Dio (e la Scrittura non può essere annullata), a colui che il Padre ha consacrato e mandato nel mondo, voi dite: Tu bestemmi, perché ho detto: Sono FIGLIO di Dio? Sappiate e conosciate che il Padre è in me e io nel Padre (cioè, della stessa sostanza, sebbene nel ruolo di padre e di figlio)". Per cui, per la stessa parola del Cristo, risulta evidente che essere FIGLIO DI DIO, è un modo metaforico per dire che si può essere della stessa sostanza di Dio, pur essendo uomini; il che è ribadito anche da San Paolo quando scrive: "Tutti voi infatti siete FIGLI DI DIO, per la fede in Cristo Gesù (Gal3,1-5,12)" Con il che non voglio affatto equipare Gesù al resto degli altri uomini (ci mancherebbe), ma voglio soltanto dire che il fatto di essere "figlio di Dio", non implica di avere una SOSTANZA diversa dalla sua; e, chi crede in Cristo, diventa anch'esso FIGLIO di DIO, e destinato a formare con lui un UNICO SPIRITO. Mica l'ho detto io, sta nelle scritture! ::) Peraltro, come già avevo ammesso, la mia è senz'altro "un'interpretazione soggettiva" del cristianesimo su base vedantina; e non sono il solo. Ma, partendo dal presupposto che ogni interpretazione è necessariamente soggettiva, ritengo che la mia abbia lo stesso diritto di cittadinanza di qualsiasi altra interpretazione del cristianesimo; ed infatti, non riconosco, al riguardo, alcun titolo ermeneutico privilegiato al Papa ed al Clero, in quanto non mi sembra che una procura che rechi la sola firma del procuratore possa mai ritenersi pienamente valida. ;)


Ma io infatti non metto affatto in dubbio la tua soggettiva interpretazione e il suo diritto di cittadinanza ( faccio notare 'en passant' che spesso mi sembra, ma posso sbagliare, che sei invece tu che rifiuti le visioni 'soggettive' degli altri, ma questa è un'altra storia...), ma solamente il fatto che è una forma di sincretismo molto lontano dalla visione ortodossa del cristianesimo. Poi ovviamente ogni interpretazione merita riflessione, alcuni punti convincono altri meno, ecc. Come in ogni interpretazione soggettiva d'altronde. Il misticismo lo prendo con 'i piedi di piombo' perchè l'esperienza mistica è una cosa , la descrizione della stessa tramite uno strumento assolutamente inadeguato come il linguaggio un'altra, che si presta a troppe interpretazioni. Io, in questioni come queste, mi sento di sposare la visione buddhista delle origini a riguardo di queste esperienze 'mistiche' ( ma ci vorrebbe un topic apposito e in questo periodo non ne ho assolutamente la forza...e la voglia :( ho scritto qualcosa nel topic "estasi" per i due, tre gatti a cui può interessare... ).
#1196
Citazione di: myfriend il 08 Aprile 2017, 14:59:20 PM@sariputra I testi sacri vengono messi al vaglio dell'interpretazione e questo riguarda tutti i testi sacri, non solo quelli cristiani. La testimonianza sulla propria pelle che diedero gli immediati discepoli di Yeoshwa ( praticamente tutti compreso Paolo) è difficile da sostenere che sia la volontà di dare credibilità ad un inganno. Non ho mai detto che la visione teologica di Paolo - e quella di Marco e Matteo che si sono ispirati totalmente alla visione di Paolo - fosse un inganno. Mi spiace dirtelo, ma tu hai dei problemi a leggere e interpretare un testo scritto. Ho detto che Paolo credeva fermamente alla sua teologia (e così anche Marco e Matteo e tutti i primi cristiani convertiti da Paolo nei suoi lunghi viaggi). Paolo pensava che la sua visione teologica fosse corretta e fosse la corretta interpretazione della figura del Gesù storico e della sua missione. Ma Paolo pensava che il ritorno di Gesù fosse imminente. E questo è senza ombra di dubbio un ERRORE. Visto che sono passati ben 20 secoli e del ritorno di Gesù non c'è nemmeno l'ombra. Quindi, io ho detto che Paolo si era SBAGLIATO. E non che avesse deliberatamente ingannato i primi cristiani. E' chi è venuto dopo di Paolo che, per correggere la visione teologica Paolina, ha creato dei FALSI e delle MENZOGNE, a partire dalla visione di Paolo. E' chi è venuto dopo di Paolo (e dopo Marco e Matteo) che ha corretto la visione teologica di Paolo con una colossale operazione di falsificazione dei testi per eliminare dalla teologia "ortodossa" il ritorno imminente di Gesù. Tra l'altro con scarsi risultati. Visto che in tutte le epoche - e anche oggi - sono esistite ed esistono persone che ritenevano imminente - e ancora oggi ritengono imminente - il ritorno di Gesù e il Giudizio finale. Se non sai leggere e interpretare un testo scritto, non è colpa mia. ;)

Dimostralo. Se vuoi che anche noi riteniamo vera la tua interpretazione...( non è necessario sottileneare la mia difficoltà di interpretarti, che può ben essere, ma vedo che sono in grossa compagnia... ;D).

P.S:Ti invito a riflettere sul mistero trinitario di Dio alla luce del quale la tua domanda "Ma Gesù era un uomo oppure Dio" assume una complessità ben maggiore...Gesù definisce se setsso come "figlio dell'uomo" ma anche "Chi vede me , vede il Padre". ecc.
#1197
Tematiche Filosofiche / Re:Al di là dell'aldilà
08 Aprile 2017, 14:13:22 PM
Citazione di: Eutidemo il 08 Aprile 2017, 13:24:20 PM
Ciao Sariputra,
hai perfettamente ragione, anche se, forse, sarebbe più esatto scrivere: "Questo non è <<Cattolicesimo>>, ma bensì una forma di Vedanta."
Quanto al <<Cristianesimo>>, invero, dipende da quali passi delle Scritture si scelgono, e da come li si interpretano; per esempio, oltre a quello da me sopra riportato, San Paolo disse pure che "DIO E' TUTTO IN TUTTI!"( "Deus est omnia in omnibus" (Epistola ai Colossesi 3, 11).
E, di approcci molto "simili" al VEDANTA, li troviamo in una infinità di scrittori cristiani (ed anche di Santi) cattolici: da San Dionigi L'aeropagita, fino a Meister Eckart, Suso, Taulero, Silesius e molti altri!
Nessuno di essi è stato dichiarato eretico (a parte 24 singole proposizioni di Eckart, nella "BOLLA IN AGRO DOMINICO").
Ti cito, al riguardo, solo alcuni bellissimi aforismi, tratti dal PELLEGRINO CHERUBICO, di Angelo Silesius:
"Dio si fonda senza fondo, si misura a dismisura; se con lui sei un sol spirito, uomo, lo capisci." (I, 42)
"Dio abita in una luce cui strada non conduce; chi luce non diventa, non lo vede in eterno. (I, 72)
"Spogliati delle immagini, così sei pari a Dio; ed in perfetta quiete sei per te il tuo cielo. (II, 54)
"Non devi invocar Dio! La sorgente è in te, e se non la fermi tu, scorre di continuo." (I, 55)
"L'abisso della mia anima chiama sempre a gran voce l'abisso di Dio: dimmi, quale è più profondo?" (I, 68) -ripreso "tel quel" dal salmo 41.
Oppure, meno poetico, ma più lapidario, Meister Eckhart: "L'occhio con il quale guardo Dio è lo stesso occhio con cui Dio guarda me".
***
Ciò premesso, hai perfettamente ragione nel dire che la teologia cattolica ortodossa non ammette l'"unione  in essenza"(ovvero, per "natura increata") con Dio; ma sbagli nel dire che è consentito solo il 'godimento' da parte di anime individuali della "presenza" di Dio.
Ed invero si ammette esplicitamente, in tutta la dottrina cattolica, la "partecipazione"alla divinità, sia pure non per "natura", ma per "grazia"; vale a dire ad avere, per dono, come propria base ontologica, la Divinità stessa.
"Io ho detto: voi siete divinità, siete tutti figli dell'Altissimo" (Sal 82, 6).
Ad ogni modo, a parte le "ambiguità" di cui sopra, non c' è dubbio alcuno che la teologia cattolica si discosti notevolmente (per usare un eufemismo) dalla visione Vedanta, e che sia precipuamente DUALE e devozionale
Sebbene, in effetti, la visione DUALE e devozionale del "Bhakti Yoga" (di tipo cristiano), che è considerato il sentiero realizzativo più semplice da seguire, non sia affatto in contrasto con la più evoluta visione MONISTA dell'"Jnana Yoga" (o anche dell'"Asparsa Yoga"), ma semplicemente uno dei gradini nella scala dell'attingimento dell'ESSERE SUPREMO.
Come insegna anche la Bhagavadgītā .
Qualcosa di simile, sebbene in forme MOLTO diverse, è secondo me rinvenibile anche nel percorso cristiano; come la lettura degli autori cristiani (e cattolici) di cui sopra mi ha rivelato.
Tutto quanto tu scrivi, è esatto; ma secondo me, va visto nella prospettiva di cui sopra.
Quanto al fatto di essere cristiano o cattolico "io", a prescindere dal fatto che non credo molto nelle etichette (anche se a volte le uso), a sentire il giudizio dei sacerdoti che conosco, in effetti, la maggioranza non mi giudica tale, ma una minoranza sì; mi accontento!
Però, SICURAMENTE il mio è un approccio di tipo "vedantino"; non ho nessuna intenzione di negarlo. :)
P.S.
Non è escluso, però, che, a livello subconscio (o meglio di condizionamento culturale), io voglia dirmi cristiano, anche se in realtà non lo sono.
Non saprei dire...è possibile!
Tuttavia, fino a 45 anni ero ATEO dichiarato (non semplicemente "agnostico"), e non mi vergognavo affatto di proclamarlo. :)

Io direi di lasciar fuori dal contesto la terminologia mistica, che è una terminologia non teologica, ma di cui , a volte, si serve la teologia per chiarire alcuni passi o nterpretazioni. Il partecipare alla natura divina per grazia, non è affatto essere della stessa natura divina, come tu affermi. Infatti la grazia si concede , non la si scopre da sé. Implica sempre una dualità ( colui che dona la Grazia e colui che la riceve). Dio ci fa partecipare della sua divinità, non ci fa essere Dio. Se la natura di Dio è l'agape, vuol dire che posso partecipare in pienezza dell'agape stesso , e questa pienezza è divina, ma questo non significa che io sono la fonte della pienezza. E' come , sempre nella Bibbia, si dice "E i due lasciati i propri genitori, sono una sola carne". L'unità avviene nell'esperienza dell'Amore, ma i due non diventano certo una sola persona. Anche "Io ho detto voi siete divinità, siete tutti figli dell'altissimo" non annulla la diversità creatura/ creatore ( come intesa nel Vedanta in cui atman riconosce di essere Brahman stesso..). Infatti si parla di 'figli' : Ben altra cosa sarebbe dire "Io  ho detto voi siete divinità, siete l'altissimo". E' una differenza sostanziale e fondamentale.
La tua è un'interpretazione soggettiva del cristianesimo su base vedantina e che si basa su similitudini linguistiche tra una terminologia e l'altra,in riferimento alle varie esperienze mistiche ( poi estrapolare un versetto senza inserirlo nel contesto ci dice tutto e niente...). Nessun problema, basta considerare che si tratta di due approcci fondamentalmente diversi... :)

P.S.Il sincretismo religioso non mi ispira per niente.  Gli stessi termini cambiano notevolmente di significato da una cultura all'altra, da un'epoca all'altra. Metterli insieme a mò di 'minestrone' per dimostrare usando questi la veridicità di quelli non mi ha mai convinto...
#1198
@my friend
Mi sembra che trai conclusioni affrettate partendo da premesse dubbie. Tu sostieni che i Vangeli sono stati artificiosamente falsati , basandosi sull'idea teologica di Paolo su qual'era la figura e i il significato del passaggio di Yeoshwa, ma questa è una semplice valutazione che tu fai, non suffragata da alcuna prova. In pratica stai dicendo, all'eventuale uomo di fede cristiana che ti legge, che deve sostituire la visione di Paolo , con la tua senza portare alcune prova concreta perché uno dovrebbe farlo e preferirla. Ci sono anche gli Atti oltre alle Lettere di Paolo, ci sono le lettere di altri apostoli. La datazione di tutti i testi rimane ancora dubbia. Poi affermi che tutti i dialoghi sono stati inventati di sana pianta per conformarsi e dare sostegno all'idea paolina, ma inviti a interrogarci sul "vero" significato del messaggio di Yeoshwa. E come si può fare se non abbiamo nessuna certezza su quello che ha detto, visto che tutto, secondo te, è stato falsificato? Sei forse onnisciente, così da sapere quello che ha detto 'veramente' e distinguerlo da quello che è stato inventato? I testi sacri vengono messi al vaglio dell'interpretazione e questo riguarda tutti i testi sacri, non solo quelli cristiani. La testimonianza sulla propria pelle che diedero gli immediati discepoli di Yeoshwa ( praticamente tutti compreso Paolo) è difficile da sostenere che sia la volontà di dare credibilità ad un inganno. Quegli uomini credevano veramente che qualcosa di nuovo e sconvolgente era avvenuto e pensavano di esserne stati testimoni. Poi l'interpretazione personale che possiamo dare di questa fede può variare e assumere forme e interpretazioni diverse, ma che credessero veramente mi sembra difficile da contestare.
Invitare gli altri a svegliarsi ( magari in malo modo e senza rispetto alla sensibilità altrui) non ritengo porti molta credibilità alla tua affermazione di essere un Risvegliato. Se un albero è buono lo si riconosce principalmente dai frutti...e non certo perché proclama al mondo "Guardatemi, sono un albero buono"... ;)
#1199
Tematiche Filosofiche / Re:Al di là dell'aldilà
08 Aprile 2017, 09:21:32 AM
@Eutidemo scrive:

MORTE
Quanto al tema della morte, ho già espresso in altri "post" il mio pensiero al riguardo (anche in questo TOPIC):
- poichè tutto ciò che ha inizio deve necessariamente anche avere una fine, e poichè il nostro "IO INDIVIDUALE" ha avuto un inizio, sono pressochè sicuro che esso, con la morte, avrà definitivamente fine;
- però, io penso pure che il nostro "IO INDIVIDUALE" non sia altro che un "epinoumeno" del nostro "SE' UNIVERSALE, per cui, non essendo questo mai nato, non morirà mai.
San Paolo diceva che siamo destinati ad essere con DIO un UNICO spirito...non fonderne DUE!

Questo non è Cristianesimo, ma bensì una forma di Vedanta.  
Il Cristianesimo non ammette l'unione  in essenza con Dio, ma il 'godimento' da parte di anime individuali della presenza di Dio. E per godere della presenza è necessaria la 'separazione'. La creatura non può essere il creatore e il concetto di Creatore , creatura e creato è primario nel Cristianesimo. L'argilla e il vasaio non sono la stessa cosa... E le anime individuali sono proprio quell'"Io individuale" che affermi  si dissolverà alla morte corporale. Infatti quale premio o punizione sarebbe possibile se i meriti e le colpe, prodotti dall'io individuale, si dissolveranno con esso? Non sarebbe possibile alcuna forma di etica cristiana. San Paolo non pensa affatto di essere lui stesso Dio e la sua affermazione viene vista nel contesto della manifestazione trinitaria di Dio. Nel Cristianesimo Dio non è un generico Sè universale indifferenziato, ma vero Essere pensante uno e trino ( Tre in uno, uno in tre) la cui natura è agape ( amore/dono). Yeoshwa sulla Croce non dice al ladrone " Tu sarai in me o come me" ma "Tu sarai Con me " in Paradiso. La differenza è fondamentale, Poi vi è tutta la dimensione escatologica che prevede la resurrezione dei corpi alla Parusia con la reintegrazione dell'unita spirito/materia ( anima individuale/corpo caduco). Poi ci sono tutte le varie parabole di Yeoshwa stesso con "la separazione del grano dalla pula", "Il Padrone della vigna e i vignaioli", ecc. Se non ci fosse differenza non avrebbe alcun senso l'irruzione della caducità nel mondo attraverso un atto individuale e quindi non vi sarebbe necessità di  avvento del Salvatore e il valore della Resurrezione dai morti. La preghiera stessa perderebbe qualunque significato ( che senso avrebbe pregare un qualcosa che già si è?... assurdo) e Yeoshwa pregava spesso e insegnava a pregare il Padre. Negare l'anima individuale non è Cristianesimo. E' una critica che ti ho già mosso, mi pare... :)
P.S. Muovo questa critica non per disquisire sulla tua personale visione metafisica della realtà ma  perché in più occasioni hai affermato di essere cristiano ( anche cattolico mi pare) e quindi trovando questo contraddittorio con le varie affermazioni di pensiero come sopra...Poi ognuno è liberissimo di costruirsi una sua personale teoria...ma magari sarebbe preferibile non definirla all'interno di una religione o forma spirituale che ha già dei dogmi ben definiti che la caratterizzano...

"Polveri eri e polvere ritornerai"...
Per questo io non spolvero...potrebbe essere qualcuno che ho conosciuto. ;D
#1200
Sono  d'accordo e in disaccordo...Forndamentale tornare ad una spiritualità che sia anche "carne" , ma attenzione a non confondere spiritualità con intimismo, perché la spiritualità è necessariamente storia, è una frattura che impone la scelta, come un terreno del tempo che si spacca sotto i nostri piedi e che ci impone da che parte balzare per non cadere nella fenditura. La spiritualità come frattura del tempo, come irruzione  nella storia di un pensiero che la trasforma. Un pensiero forte? Sì lo è, a volte mascherato da debole, ma è forza che spacca l'aridità...è necessariamente 'forte'. Questa ' forza' tende a imporsi , a volte con le spade, altre con la dolcezza, ma non cambia che ti si para dinanzi e ti sfida. La spiritualità come 'frattura' , e nella breccia che sembra una stasi ( che è estasi), l'uomo riacquista la sua dimensione 'nel tempo'. Il tempo stesso acquista significato. Diventa tempo d'attesa ( di Parusia) o di ciclo che deve svelare, come una ruota, il suo mozzo. Questa lacerazione , questa irruzione del Kairos nella storia, che la rompe e la lacera fino all'interno della coscienza stessa ( la coscienza lacerata dell'Occidente in particolare...) è il dispiegarsi della spiritualità che la tiene lontana dall'inutilità, dal privato, dal refluire in un esangue e poetico intimismo.