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Messaggi - doxa

#1186
Attualità / Re:I bulli e la scuola
20 Aprile 2018, 23:31:22 PM
Ciao Jacopus, molto interessanti le tue riflessioni. 

Sono talmente indignato del comportamento dei cosiddetti bulli nei confronti dei docenti, che non posso esimermi di aggiungere anche l'articolo scritto da Claudia Guasco col titolo: Nella scuola dei bulli:  "Noi quei ragazzi vogliamo recuperarli", pubblicato anche questo nell'edizione odierna del quotidiaNO "Il Messaggero". Ecco il testo: 
Lucca. L'istituto tecnico Carrara, proprio di fronte alla cinta di mura del Cinquecento, non è una scuola di periferia. E nemmeno un istituto per perdigiorno. «È riconosciuta la precisione e la severità del suo corpo docente», tiene a sottolineare il preside Cesare Lazzari. Eppure che ci fossero problemi in quella classe del biennio lo sapevano tutti: c'è chi racconta di un banco scagliato contro il muro da uno studente ripreso per la scarsa attenzione, di un casco lanciato a un professore. Poi, una decina di giorni fa, su Whatsapp cominciano a circolare video in cui l'insegnante di storia e italiano, 64 anni, diventa il bersaglio di un'intera classe. Insulti, aggressioni, minacce. Umiliazioni riprese con due cellulari mentre i compagni ridono, incitano e bestemmiano. Ora quattro ragazzi sono indagati per ingiurie e violenza privata, la procura dei minori di Firenze ha aperto un fascicolo, Digos e polizia postale sono al lavoro per risalire a chi, per primo, ha messo in rete le immagini. 

Uno studente ha già ammesso tutto, un altro lo stanno ancora cercando per quattro video che vanno ben oltre la bravata. E il numero degli indagati è destinato ad aumentare man mano che gli alunni vengono identificati. C'è un ragazzo che si infila un casco integrale e comincia a colpire sul petto il professore che gli chiede di smettere. Lui però continua, si avvicina a pochi centimetri dal volto e ruggisce. 

Cambio di scena: lo stesso alunno copre la faccia del docente con una giacca, mentre un compagno in sottofondo esclama «buffone» e un altro impila due cestini della spazzatura facendoli cadere addosso all'insegnante che è diventato un bersaglio: «Le piace prof la torre di Pisa?». Poi i toni si fanno ancora più offensivi, le domande incalzanti: «Le piace il pi..? Lo dica, le piace o preferisce altro?». Il docente non perde la calma, non reagisce, scuote la testa ed esorta gli alunni a tornare al loro posto. Nel suo comportamento c'è una sorta di rassegnazione, non va dal preside a denunciare le aggressioni. E infatti il dirigente Cesare Lazzari scopre tutto quando ormai i video circolano ovunque. «Stiamo valutando anche questo aspetto, il clima che c'era in classe. Sono questioni complesse, abbiamo ascoltato anche gli altri insegnanti per capire», spiega. Da due giorni il professore di italiano e storia è assente, se ne è andato anche da casa per cercare un po' di tranquillità in un posto isolato. Oggi pomeriggio però si ritroverà nuovamente di fronte agli studenti, convocati con i genitori per il consiglio di classe. «Uno perderà sicuramente l'anno. Non tutti, anche perché la scuola deve rappresentare un'occasione di crescita e di recupero. Valuteremo le sospensioni, che in questi casi possono arrivare a quindici giorni. Intanto d'accordo con le famiglie abbiamo deciso di lasciare i ragazzi a casa per qualche giorno: bisognerà valutare la posizione dei singoli», spiega il preside. 

«Con il docente ho parlato e ci riparlerò - aggiunge Lazzari - Era sconvolto, rattristato, anche lui ha presentato denuncia contro i ragazzi. Ci sono ancora diverse cose da chiarire, compreso il contesto. Quella classe, già in passato, aveva dato qualche problema ma di rilevanza assai inferiore rispetto a oggi». Uno dei protagonisti dei filmati è già stato sospeso per tre giorni tra fine febbraio e inizio marzo, «sembra però che tali provvedimenti abbiano fatto da detonatore e siano stati presi come una sorta di sfida da parte di alcuni studenti», rileva il dirigente. «Con quei ragazzi stavamo lavorando per far sì che continuassero un percorso scolastico, per convincerli a cercare un nuovo orientamento ma, con il loro gesto, sembra quasi abbiano cercato di farsi buttare fuori». Non provengono da contesti difficili, anzi: famiglie della media borghesia, normali e collaborative con la scuola. E allora perché sono andati malamente fuori strada? Chi li conosce, li descrive come studenti svogliati, senza alcun interesse per i libri, vorrebbero andare a lavorare subito ma non si rendono conto delle difficoltà di trovare un posto. Non leggono libri né giornali, nonostante l'iniziativa dell'istituto del quotidiano in classe, «a noi basta internet, il resto non ci interessa», ripetono. L'istituto ha anche avviato un percorso psicologico di sostegno, evidentemente del tutto inutile. I bulli se la prendono con il mondo, con l'insegnante e con i compagni: «Puzzi di m...., non puoi stare lì», dice uno al vicino di banco. E quando una ragazza passa davanti a un telefonino che sta riprendendo l'insegnante vessato, l'autore sbotta in malo modo: «levati di mezzo, boiler del c...o». Adesso gli atti sono sul tavolo del capo della procura dei minori di Firenze Antonio Sangermano, tra questi c'è anche la denuncia fatta dal preside, oltre ai primi rapporti della polizia. L'inchiesta è solo all'inizio, prima arriveranno le sanzioni della scuola: per domani è convocato il consiglio d'istituto che deciderà il futuro scolastico dei ragazzi. 
#1187
Attualità / Re:I bulli e la scuola
20 Aprile 2018, 22:38:18 PM
Concludo il mio intervento facendovi leggere cosa ha scritto Roberto Gervaso nella sua rubrica "A tu per tu", pubblicata oggi  sul quotidiano "Il Messaggero". L'articolo è titolato: " Tutte le fedi vanno rispettate", in cui, fra l'altro, dice: "La famiglia, pur con tutte le sue magagne e le sue insolvenze, resta un caposaldo della società.

Quella di oggi non è più quella di ieri, chiusa e patriarcale, afflitta da tabù e pregiudizi, con una gerarchia rigida ma rassicurante, con un codice discutibile, ma che insegnava a scegliere. Se a volte trascendeva in autoritarismo, la sua funzione era comunque benefica. A contestarla e invalidarla fu il Sessantotto che, in nome di utopie assurde e allucinanti, folli e confuse, facendo di ogni erba borghese un fascio, mise sul banco degli imputati la famiglia denunciandone vizi reali e vizi immaginari. Molti genitori, di fronte a queste chiamate di correo, a queste esecuzioni sommarie, cosa fecero ?  Abdicarono vilmente al loro ruolo di educatori e vigilantes, concedendo quello che avrebbero dovuto negare, subendo la volontà dei figli anziché far sentire la propria, con amore, ma anche con fermezza.
Venuti meno ai loro compiti di madri e padri, persero il rispetto dei figli che, non potendo sostituirsi a loro, li destituirono, spogliandoli di sacrosanti diritti.

Una vera e propria delegittimazione che certi partiti, certi mass media mendacemente progressisti, e quell'intellighenzia che cavalca la tigre delle pseudo-avanguardie, favorirono  per aggiudicarsi i consensi e mietere i voti dei giovani, cui tutto fu permesso e tutto perdonato.

A far le spese di questo sovvertimento e pervertimento delle gerarchie non sono stati solo i defraudati genitori, ma anche i figli, cui sono venuti a mancare quegli ancoraggi morali e pedagogici che li rassicuravano con le certezze, li educavano con i compiti da svolgere e gli esempi da seguire.

Tanti giovani, avendo troppo preteso, e più ancora ottenuto per la pusillanime acquiescenza degli adulti, succubi delle loro arroganti e apocalittiche rivendicazioni, prenderanno la via della droga, micidiale surrogato di valori perduti".
#1188
Attualità / Re:I bulli e la scuola
20 Aprile 2018, 22:34:19 PM
Dopo l'articolo della Valensise scrivo la mia riflessione sull'eredità del '68 cinquant'anni dopo. Sono consapevole  che l'argomento è ancora arduo da affrontare con pacatezza.  Ma io non voglio polemizzare, desidero soltanto esprimere la mia opinione, giusta o sbagliata che sia, a seconda di chi la legge, condizionato dal suo ambiente socio-culturale e politico.

La chiamarono "rivoluzione culturale", rivolta antiautoritaria. Quali sono i risultati ?  Imperversa il bullismo giovanile in strada e nelle scuole:  dei bulli si permettono di beffeggiare gli insegnanti. Colpa del lassismo dei loro genitori, dell'ambiente sociale violento in cui vivono ?

Cinquant'anni fa nell'esercito ancora c'erano reparti dove venivano addestrati quelli che oggi chiamiamo "bulli" e vi assicuro che con le buone o le cattive venivano ammansiti. Io sono fautore del servizio militare obbligatorio per questi tipi, ma anche per chi si droga. Per chi spaccia la droga merita i lavori forzati a vita (spero breve) nelle miniere di carbone.

I fautori delle agitazioni studentesche del '68 miravano ad abbattere l'autorità dei docenti nelle università con le occupazioni di numerose sedi universitarie; volevano il metodo assembleare, eliminando ogni verticismo e dando vita alla "democrazia libertaria"; volevano il 18 politico nelle università o il 6 politico nelle scuole superiori; pretendevano di essere promossi senza aver studiato, cose da matti; lodavano l'organizzazione dei contro-corsi, basati su liberi gruppi di studio che chiamavano per l'approfondimento dei temi prescelti liberamente degli "esperti" interni o esterni al mondo universitario.

Oggetto della contestazione era il potere statale, quello della famiglia autoritaria,  del potere autoritario del  professore in aula o del  caporeparto nella fabbrica. Contestavano le forze armate, la magistratura, la Chiesa cattolica. Con il patrocinio di alcuni partiti della sinistra e dell'estrema sinistra riuscirono a mettere in crisi le istituzioni sociali in cui l'autorità si esprimeva, a volte in modo sbagliato, ne sono consapevole.

Ma non basta.  Ci furono tentativi di dar vita alla "comune" al posto della famiglia, l'assemblea e la democrazia diretta anziché le deleghe e la democrazia rappresentativa, con lo scopo di rovesciare il potere costituito e creare uno spazio autonomo , anche con la tattica dell'occupazione nelle scuole.

Dopo 50 anni quali sono i risultati ? La droga fra i giovani e i meno giovani dilaga; è diffusa la fragilità psicologica giovanile. Ovviamente non penso assolutamente che la colpa sia del'68, ne presumo un concorso di colpa.

Io considero gli insegnanti con molto rispetto. Intoccabili come se fossero preti o monache. E' sbagliato ?
#1189
Attualità / I bulli e la scuola
20 Aprile 2018, 22:28:50 PM
Vi posto un articolo pubblicato oggi sul quotidiano "Il Messaggero e scritto da Marina Valensise col titolo
"Quel che resta della scuola se l'autorità è perduta".
 
"Il video dei bulli che al liceo di Lucca molestano il professore non è solo virale ma raccapricciante. Un ragazzino s'infila un casco e inizia a dare testate al professore come se fosse un ariete, un altro gli sfila il registro dalle mani, e un terzo, non sapendo come rendersi interessante agli occhi dei compagni che filmano la scena col telefonino, solleva di peso due cartoni dell'immondizia per piazzarli sulla cattedra.

Raccapriccio, vergogna... ma soprattutto commiserazione per questi bulletti di paese abbandonati a se stessi da genitori lassisti, da professori impotenti, da presidi incapaci. Se nessuno è in grado di valutare esattamente il danno che tali comportamenti infliggono a breve e a lungo termine all'intera collettività, urge riflettere su un episodio che purtroppo non sembra isolato e comporta un totale ribaltamento nel nostro orizzonte di senso.

Siamo passati dal rispetto per il dogma dell'autorità, fondato sull'idea che il professore avesse sempre e comunque ragione, anche se era in torto, al compiacimento in forma di lazzo ludico-teppistico nei confronti del professore che ha sempre e comunque torto, e per questo si presta a diventare lo zimbello della classe. Quale effetto perverso abbia innescato tale ribaltamento di orizzonte non sta a noi dirlo.

Lungi da noi puntare il dito contro i cascami della cultura antiautoritaria del '68, o denunciare le ultime fibrillazioni del permissivismo. Resta il fatto che l'educazione oggi sembra aver completamente perso la sua ragion d'essere, e la scuola come istituzione fondamentale per l'educazione del cittadino sembra aver smarrito la sua stessa missione sociale. Si tratta di un cambiamento subdolo, che emerge solo adesso come un fiume carsico in maniera virulenta. Nel giro di una o due generazioni è cambiato tutto. Ancora negli anni '70, se un liceale tornava a casa e protestava contro il professore che a scuola lo vessava ingiustamente, suo padre si sognava di dargli ragione e di presentarsi dal professore per prenderlo a calci o esigere il sei politico. "Mettiti a studiare, fai la persona seria. Non prendere in giro te stesso. Il professore ha ragione", gli diceva facendo fronte comune.

Oggi non è più così. Destituita di legittimità l'autorità di padri e madri, è crollata anche quella della scuola se il povero docente si ritrova in cattedra del tutto impotente davanti al bullismo, alla violenza e alla sopraffazione dei suoi allievi. In classe, sin dalle elementari, sono gli alunni più trasgressivi a essere i più popolari, sono i maleducati a suscitare il plauso dei mediocri, sono quelli che si divertono a fare strafalcioni, a prendere due al compito di matematica, a tenere testa ai professori e ad intimidire i più bravi, che vengono isolati come se fossero dei paria da tenere a distanza.

Il bullismo di Lucca sarà anche un episodio unico ed eccezionale, ma testimonia un fenomeno così diffuso, da non costituire un caso isolato. Nelle nostre scuole il bullismo si coltiva sin dalle elementari, e le classi diventano plotoni di esecuzione pronti a sparare non solo contro i migliori allievi ma ora anche contro i professori. E' questa la dialettica perversa che sovrintende alla selezione al rovescio, fondata sul premio ai peggiori, che ormai è invalsa anche nella vita pubblica. Allora, urge mobilitarsi prima che sia troppo tardi, e scongiurare il peggio, sempre in agguato e sempre vincente, ponendosi una semplice domanda: nel caso di una classe di bulli i presidi che cosa fanno ? Perché non agiscono in maniera preventiva ?  Perché non prendono iniziative per contenere, screditare e neutralizzare il bullo ?

Il fatto è che i presidi non intervengono se i professori si mostrano acquiescenti. E i professori non denunciano gli allievi violenti non solo perché ne hanno paura, paura fisica intendo, ma perché sanno di non trovare  più una sponda nei genitori degli allievi. Allora, prima di pensare alla prevenzione, occorre ricostruire la catena educativa dalla famiglia alla scuola, e magari iniziare col porre ai genitori una domanda chiave: che figli vorreste ritrovarvi al vostro capezzale ? Dei cinici seviziatori violenti ? O delle creature sensibili, capaci di compassione ?
 
 
#1190
Jacopus ha scritto:
CitazioneSpesso a sinistra si parla dopo essersi documentati. A sinistra, più che a destra si difende la cultura. E' un retaggio che distingue da sempre destra e sinistra. I libri in epoca nazista, se di autore ebraico, venivano dati alle fiamme, e un alto esponente di quel movimento coniò la famosa frase: "se sento parlare di cultura, io prendo in mano la rivoltella".


Jacopus, non andare fuori dal seminato evocando libri di autori ebraici in epoca nazista ! Il nazismo fu uguale al comunismo staliniano ! Questo  chiuse  scuole e centri culturali ebraici. Il patto Ribbentrop-Molotov accelerò le cose. Tra le conseguenze del patto ci fu in URSS l'epurazione degli ebrei dall'esercito, dalla diplomazia e dal commercio con l'estero. Fu un "omaggio" non richiesto dai nazisti.

Per quanto riguarda la "cultura", per non cadere negli equivoci  prendo in considerazione solo il concetto considerato dall'antropologia culturale.

Se intendi "cultura" come istruzione, "formazione alta", appannaggio di pochi" , allora debbo dirti che gli intellettuali di destra non hanno niente da invidiare a quelli di sinistra,  supervalutati ed incensati dai mass media.  
#1191
Come al solito gli avversari vanno irrisi. Fino a quando la sinistra e i sinistrorsi non la smetteranno continueranno a perdere le votazioni.
Nel frattempo, se vi va, cliccate sul link che vi allego.  Spero che servano come riflessione.

http://www.marcelloveneziani.com/articoli/ora-finitela-col-vostro-ditino-2/
#1192
Percorsi ed Esperienze / Re:Traumi che restano
15 Marzo 2018, 09:57:15 AM
Domingo ha scritto:
Citazionenon ditemi di andare da uno psicologo perchè non se ne parla

Scusami Domingo, ma ti sembra normale usare questo forum per avere risposte ai tuoi problemi personali ? 

Si, lo hai detto, la notte non riesci a dormire, sei nervoso, dallo psicoterapeuta non vuoi andare e non puoi andare per motivi economici, però hai anche detto che frequenti una setta religiosa cristiana, allora cerca di trovare un chierico disponibile al ruolo di "direttore spirituale". Ovviamente non basta. Devi anche convincerti di cercare una occupazione, qualunque sia, anche nel volontariato.
#1193
Percorsi ed Esperienze / Re:La mia voglia di libertà
02 Febbraio 2018, 14:22:19 PM
"Me stesso 94" ha scritto
CitazioneIo sono una persona molto introversa, fredda, non mostro mai le mie emozioni e parlo il meno possibile ma vedo tutto e mi rendo conto delle situazioni. La mia freddezza e la mia volontà di non mostrare i miei sentimenti è un risultato di tutte le situazioni negative del mio passato ma a me piace così. Mi piace stare solo, a volte è utile stare da soli. Riusciamo ad analizzarci di più e conoscerci di più.
Inoltre, mi considero molto "diverso" dalla maggior parte dei miei coetanei – amo la musica classica, suono il pianoforte, non amo le discoteche e la confusione in generale preferendo stare da solo con me stesso in tranquillità. Insomma, non è da tutti, dato che al giorno d'oggi i ragazzi in generale non stanno a casa la sera ma vanno a ballare, bere ecc.
Inoltre, sono molto arrabbiato con me stesso per non aver iniziato l'università a 19 anni nonostante mia madre mi diceva di iscrivermi. Preferii andare all'estero e lavorare. Ma alla fin fine eccomi qua in Italia – ho fatto esperienze lavorative scarse ed ora vorrei cambiare la mia vita. Sono un appassionato di Psicologia e Analisi Comportamentale. Il problema è che mi sento, come dire, "vecchio" ad iniziare l'università. Se avessi iniziato a 19 anni, ora starei al quinto anno. Iniziando invece l'università adesso finirei a 28-29 anni. Non è lo stesso. Il tempo non torna indietro purtroppo e mi pento.

Se il numero 94 che hai scritto dopo il tuo nick è il tuo anno di nascita penso che hai 24 anni.

Il tuo non è un post ma una lunga relazione, inadatta per  qualsiasi forum. Io l'avrei cancellata, ma non sono un  moderatore.

Dici che sei introverso,  non mostri le tue emozioni e parli il meno possibile. Secondo te queste tue sedicenti caratteristiche personali sono adatte per dialogare in un forum ?
No, non sono adatte ! E il tuo silenzio ai post che ti abbiamo scritto io e il nick Viator lo considero irritante.

Hai scritto: "la mia volontà di non  mostrare i miei sentimenti è un risultato di tutte le situazioni negative del mio passato ma a me piace così".
Se sei soddisfatto così perché evidenzi il tuo disagio psicologico ? Non è vero che ti "piace così", altrimenti non ne parleresti. Perché non ammetti che nel passato nei rapporti interpersonali sei stato "ferito"  nella tua autostima perciò temi di essere te stesso ?

Per quanto riguarda l'università dici che sei "vecchio" per cominciarla. Ma a chi vuoi darla da bere questa tua baggianata ? Ci sono persone che quando vanno in pensione si iscrivono all'università per seguire corsi di laurea di loro gradimento e sono contenti di stare in mezzo ai giovani. Tu a 24 anni sei "vecchio" ? C'è un corso di laurea di tuo gradimento ? Ti va di sacrificarti e studiare oppure preferisci autocommiserarti ?

Se così è concludo qui la mia partecipazione a questo tuo pseudo topic. Non mi va di perdere tempo !
#1194
Percorsi ed Esperienze / Re:La mia voglia di libertà
31 Gennaio 2018, 18:16:29 PM
Hai preparato  questa tua lunga relazione per lo psicoterapeuta e l'hai voluta postare anche qui ? Perché ? 
Cosa ti fa pensare che questo forum sia adatto per esternare i tuoi problemi ?

Cordialità :)
#1195
Tematiche Spirituali / Re:L'enigma del cristianesimo.
29 Gennaio 2018, 11:06:58 AM
Apeiron nel post 18 ha fra l'altro scritto:
Citazionemi è stato anche detto che Dio vuole sempre il bene per le creature, ergo attribuire a Dio il piano che contempla il male mi sembra completamente errato dal punto di vista teologico"


Errato dal punto di vista teologico ma anche logico. Eppure la mentalità semitica per evitare di introdurre il dualismo di fronte al bene e al male, cioè l'esistenza di due divinità, l'una buona e l'altra malvagia, cerca di porre tutto sotto il controllo dell'unico Dio, bene e male, grazia e tentazione.

Dal profeta Isaia sappiamo che da Dio deriva anche il male e non da Satana.

In Isaia il Signore non esita a dichiarare: "Sono io che formo la luce e creo le tenebre, faccio il bene e causo il male: io, il Signore, compio tutto questo !" (45, 7).


Nei testi cosiddetti "sacri", in particolare ebraici, ci sono tante contraddizioni che dovrebbero indurre le menti razionali all'ateismo, ma purtroppo l'umanità ha bisogno del trascendente per invocare grazie e rifugio nell'Eden anche dopo la morte. Non accetta la propria finitudine.  
#1196
Tematiche Spirituali / Re:L'enigma del cristianesimo.
24 Gennaio 2018, 15:16:27 PM
Socrate ha scritto:
CitazioneIl centro della fede cristiana consiste nel credere che Dio, fattosi uomo in Cristo, si sia sacrificato per i peccati di tutti gli uomini prendendoli su di sé. Tuttavia se fosse vero, non dovrebbe da quel momento in poi essersi creata un'umanità perfetta, senza cattiveria, solo fatta di amore e senza odio, visto che Dio, onnipotente, avrebbe redento il male prendendoselo su di sé? Invece no, gli uomini dopo Cristo hanno continuato a farsi tantissimo male come prima, se non addirittura peggio con guerre a non finire in nome della stessa religione cristiana, e questo non testimonierebbe il fallimento o la fallacia della redenzione stessa?

Ciao Socrate, la tua riflessione m'induce a domandarmi perché il Gesù-Dio si è sacrificato prendendo su di sé i peccati dell'umanità. Ha avuto la richiesta e il mandato popolare per la sua iniziativa ? No ! Perciò è da biasimare, ... se Dio esiste.

Per chi non crede nella sua esistenza tale "decisione" altro non è che un aspetto dell'immaginazione umana, in particolare, l'illusione di Giovanni il Battista: "Ecce Agnus Dei, ecce Qui tollit peccatum mundi", secondo la narrazione del vangelo attribuito a Giovanni (1, 29).

L'Agnus dei che toglie i peccati del mondo è ispirato dal Vecchio Testamento, dal rito dell'agnello pasquale degli Ebrei.

L'Agnello pasquale (libro dell'Esodo, 12, 1 e 14, 46) è il memoriale (eseguito con il sacrificio di un agnello) della liberazione del popolo di Israele dalla schiavitù d'Egitto.

Penso che Angelo con la sua sapienza dottrinale possa spiegare il perché della necessità divina di accollarsi inutilmente i peccati del mondo, o meglio di considerare Gesù la "vittima sacrificale", l'Agnus Dei qui tollis peccata mundi. Anche senza tale azione le cose del mondo non sono cambiate e non cambieranno mai.
#1197
Ciao Angelo, mi sto chiedendo se la tua ricerca sulla spiritualità alla fine del percorso non ti conduca al panteismo anziché alla scientificità della spiritualità.

Ma il panteismo può essere la conclusione di un viaggio spirituale ?

Il panteismo è una forma primaria di spiritualità, è un'antica mistica forma di spiritualità che offre una vita spirituale che abbia senso nel mondo in cui viviamo e possa essere riconciliata col pensiero scientifico e filosofico.

Un panteismo che de-umanizzi Dio ?

L'impulso inconscio ad umanizzare Dio induce ad imporgli le nostre idee, i nostri pregiudizi, le nostre preferenze. Creiamo un Dio che appare, agisce, pensa come noi.

Per la spiritualità è necessario smettere di pensare a Dio in termini umani ?

Il panteismo rimuove l'immaginaria personalità di Dio, lo de-umanizza.

Per i creazionisti Dio ha creato l'universo. Allora mi domando se Dio è l'universo, tutto è divino ?

La fede è una scelta ? Per credenti e non credenti non c'è scelta. Tutto è solo verità o è solo falso. Eppure non c'è prova dell'esistenza o non esistenza di Dio. Tutto dipende da come ognuno decide di credere.

Angelo ha scritto:
CitazioneUna delle esperienze spirituali che ci è dato di vivere è la percezione di noi stessi come "io", la sensazione cioè di trovarci come dentro una stanza in cui non ci è possibile far entrare alcun altro; questa stanza è il nostro "io".


Nell'ambito della psicologia l' Io è l'istanza psichica che media  tra l'Es ed il Super Io.  L'Io considerata struttura psichica  è deputata al contatto con la  realtà esogena ed endogena all'individuo. Come tale l'Io è il principale mediatore della consapevolezza, rappresenta la nostra personalità cosciente, il modo in cui noi ci conosciamo.
Concordo con quanto hai scritto:
CitazioneCiò che è interessante è che questo modo di considerare l'io non ne sminuisce alcun aspetto. Cioè, veniamo a scoprire che non abbiamo alcun bisogno di far riferimento a modelli soprannaturali per attribuire a quest'io stima, dignità, speranza, valori di ogni tipo. Tutto questo ci fa sospettare che il riferimento al soprannaturale possa essere in realtà sorgente di meccanismi di disistima nei confronti di ciò che siamo e meritiamo; non del tutto per problemi di platonismo, ma quasi: il soprannaturale ci allontana comunque dall'attenzione, dall'apprezzamento verso la materialità che noi stessi siamo.
Citazione


Tra i cosiddetti "valori" che possiamo attribuire all'io ho citato di proposito la speranza: infatti non abbiamo alcun bisogno di immaginare alcun tipo di sopravvivenza della nostra coscienza, dopo la nostra morte, per poter coltivare speranze oltre di essa: ci basta pensare che ciò che lasceremo ai posteri ci dà vita adesso, ci rende ora persone ricche di Spiritualità, fiducia, fede.
#1198
Acquario non sono d'accordo con te ! Se non studi  o non studi nel giusto modo (esegesi) la religione  può diventare preda della decodifica aberrante, da parte dei carenti culturali.

Se estremizzi la tua opinione si possono abolire le cattedre universitarie dedicate alle materie religiose nelle università pontificie e statali.

Insegnare quelle che possono essere chiamate religioni attraverso la comparazione e la storia, dal loro formarsi alle loro trasformazioni, può aiutare molto, soprattutto a rispettarsi: e non sarebbe poco.


Penso che anche Angelo, esperto di spiritualità, ti direbbe che gli studi sono necessari.  
#1199
Giona,  il tuo limitato orizzonte non ti fa capire perché insisto nel parlare di cose che non conosco ?

Perché non provi ad immaginare che forse ne so più di te in fatto di religione cristiana, in particolare di storia del cristianesimo ?

Rileggiti ciò che scrivi e vedrai che sei proprio tu che "spari giudizi fondati solo su idee/illusioni personali".

Tutta la tua puerile religiosità manifesta le illusioni  e suggestioni in fatto di fede.

La fede è uno stato di grazia che nei fanatici diventa disgrazia.
#1200
Giona ha scritto:
CitazioneCarissima SaraM  non meravigliarti di questa risposta e di altre dello stesso livello, anzi considerale quale esempio di vita nelle tenebre. Il Signore Gesù in questi casi avrebbe detto: Lasciate che i morti seppelliscono i loro morti. Infatti il morto chiama vita la morte, luce le tenebre e verità l'inganno perché nel morte c'è il principe della morte! Dopotutto chi non ha la vita come può sapere quale effetti vitali/benefici genera l'alito di vita che è lo Spirito Santo in persona? Per questo considera idee/illusioni il sentire altrui.
Coraggio, in Signore è con te.


Quanto sopra, Giona lo ha scritto, come fazioso sodale, al nick Sara quotando il mio post di risposta alla ragazza.

Come considerare questo post di Giona, che fra l'altro ha scritto:
Citazioneconsiderale quale esempio di vita nelle tenebre.

Le prediche dei moralisti e degli integralisti religiosi sono sempre le stesse. Cambiano solo i pulpiti.

Gentile Sari come si può solidarizzare con le alate prediche e gli aulici moniti di Giona ?

Per quanto riguarda Domingo, questo ha scritto:
CitazioneAltamarea io non ho paura di confrontarmi con altri, per "cultura" intendo il vostro bagaglio culturale con i vostri studi, che magari io non ho, tu dici che io sbandiero la mia religiosità, io sbandiero solo la mia fede e quello che credo come tu sbandieri le tue tesi, vedi che siamo simili?

Domingo nel mio precedente post che ti ho dedicato come fai a leggere ciò che non ho scritto ? Ti ho forse detto che hai "paura di confrontarti con gli altri" ? Constato che anche la tua fede ti serve come vessillo in questo forum, e mi domando se per te, che sei lo  ierofante di una setta cristiana, non sia una perdita di tempo ad avere a che fare con laici come me e Jacopus.  Tu dici che siamo simili ? Allora comincio a preoccuparmi.  :)