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Messaggi - everlost

#121
Buongiorno a tutti, mi chiamo Everlost e non sono mica tanto nuova perché - a parte l'età non proprio tenera - vi leggo da anni, dai tempi del vecchio forum di Riflessioni. 
Inutile aggiungere che vi ammiro moltissimo per la cultura e l'apertura mentale che vi contraddistingue, qualità ormai rare e introvabili nel web. Non è un complimento di circostanza, lo penso davvero.

Finalmente, dopo anni, mi sento pronta a partecipare a qualche discussione. Non datemi della fifona, è solo timidezza. Però poi quando attacco a scrivere non la finisco più, perciò siete avvisati: non datemi troppa corda, per il vostro bene!  ;D
#122
Citazione di: InVerno il 19 Settembre 2018, 12:39:19 PMA me piacerebbe tornare al 1700, quando alla sera nelle famiglie "per bene" si ci riuniva dopo cena per offrire letture, performance musicali e poesie agli altri della famiglia. Le botteghe non erano abitate da commercianti arraffoni che raddoppiano i prezzi prima di fare gli sconti, che ti cercano di rifilare l'invenduto e ti confermano che "stai molto bene" con fare amichevole, anche se ti sei appena messo un casco di banane in testa. Erano sarti veri che prendevano le misure, costruivano il vestito con combinazioni colori e tessuti unici e pregiati, e si occupavano anche della manutenzione. Ricordo ancora quando da bambino alla domenica si cominciava con un po di equitazione, per disciplina e portamento, poi un po di scherma, per autodifesa e orgoglio, e infine dopo pranzo un lunga discussione edificante nel prato di famiglia, decantazione di versetti e baciamani. Poi sono arrivati gli anni 60, il gelato al pistacchio nel viottolo in centro, le telesponsorizzazioni, le gare di rutti, i musei gratis alla domenica.. era gà chiaro che saremmo finiti in questo turbinio di volgarità e nefandezze.
Ammappete, Inverno, quanto sei anziano...e complimenti per la strabiliante memoria!  :o  Come si sta laggiù nella cripta? Troppa umidità e ragnatele, immagino...
Io fino al '700 non ci arrivo, ho dei limiti...quindi non so come si viveva all'epoca, a parte quanto si racconta nei libri, nei romanzi e nei film storici, dando naturalmente per buona la veridicità delle fonti.
E' un secolo che non mi attrae molto, mi annoiano i pizzi, le parrucche,
la crinolina, le scarpe maschili col tacco e i duelli di spadaccini, però magari, se potessi viaggiare nel passato come doc Brown,  farei atterrare la DeLorean giusto in tempo per assistere a qualche strepitoso concerto di Mozart (la rivoluzione francese invece cercherei di scansarla).

A parte le battute, alla volgarità non c'è mai fine, sembra avanzare inesorabilmente di decennio in decennio. E non credo che sia solo un'illusione, perché molti altri - anche più giovani - se ne lamentano. Siamo tutti preda di un abbaglio collettivo?
Come mai il fantastico progresso tecnologico non coincide quasi mai con quello etico o culturale, anzi molto spesso sembra percorrere un binario divergente?
Ma penso che questo ci stia portando di nuovo fuori tema.
#123
Citazione di: bobmax il 18 Settembre 2018, 20:55:01 PM
@ everlost

Sono d'accordo con te. È importante invertire la rotta, e la chiusura estiva può essere un buon primo passo.

Ma anche un ritorno delle casalinghe con i bigodini non sarebbe male...  8) testimoniavano una semplicità e una franchezza che si sono un po' perdute.
In effetti ne sento anch'io la mancanza, a volte...forse perché sono troppo vecchia e ho nostalgia dei verdi anni? Non so, non vorrei scadere nel patetico 'si stava meglio quando si stava peggio', però per molte cose purtroppo è così.


Grazie Sariputra, sono molto d'accordo con te. 
Ho lavorato per una vita, in più dovevo badare da sola a due figli, alle pulizie e alla spesa, eppure non sono mai andata nei centri commerciali nei giorni festivi, per una precisa scelta: ritenevo giusto trascorrerli a casa, in pace con i familiari. E non potevo costringere mio marito a una corvée di shopping estensivo dopo una settimana di lavoro e di viaggi.

Si dice che l'uomo sia naturalmente egoista, in parte non ci vedrei nulla di male dato che l'egoismo serve a garantire la vita, ma occorre limitare questo istinto quando diventa eccessivo e nocivo per la società. Non penso che la libertà individuale sia infinita.
#124
Molto gradevole questa discussione, comprensiva di tutti gli 'importuni' fuori tema.  8)
Vi ringrazio per i preziosi spunti di riflessione, succede talmente poche volte nel web... 
Non sono nuova, ormai vi leggo da diversi anni, anche se in genere non oso commentare - o per meglio dire, non osavo nel vecchio forum, intimorita dalla severità di alcuni membri  :o che qui mi pare scomparsa o perlomeno attenuata.
Ora non me ne vogliate se riprenderò il vostro discorso a livelli prosaici : non credo che il governo abbia preso questa decisione per santificare le feste o proteggere le famiglie italiane e i commessi dallo sfruttamento, forse avrà pure queste pie intenzioni, non dico di no, ma immagino che prima di tutto voglia tutelare i piccoli negozi danneggiati dall'apertura festiva degli ipermercati. 
Sì, sono danneggiati perché, pur avendo la libertà di tenere aperto l'esercizio anche la domenica, in pratica non lo fanno dal momento che il negozio è a conduzione personale o familiare. Sono stanchi, oppure gli costa troppo.
Ma soprattutto, anche potendo scegliere, non credo che molti italiani vorrebbero passare la domenica girando da un negozietto all'altro con gli annessi problemi di parcheggio e bambini urlanti: piuttosto preferirebbero trovare tutto il necessario all'interno di un unico centro commerciale (dotato tra l'altro di mega parcheggio, bar, tavola calda, ogni comfort climatico e perfino toilettes, scusate la prosaicità  :-[ ).
E' umano scegliere sempre la comodità e la praticità laddove ci venga offerta.
La concorrenza è insostenibile! 
E chi fa la spesa la domenica, poi chiaramente non entra nelle botteghe durante la settimana.
Non avete visto quanti negozi vuoti ci sono, in giro per le nostre città? E' una desolazione. Finché resistono e non chiudono baracca e burattini...ma in questo modo, una città lentamente muore. 
Non posso dimenticare com'era diversa la mia Milano quando c'erano negozi aperti ovunque, ben tenuti, pieni zeppi di merce della migliore qualità e clienti in continuazione. Le strade erano sempre animate di persone fino all'orario di chiusura, perfino i bambini andavano a comprare il latte o il pane, DA SOLI e a piedi.
Forse chi è nato nel dopoguerra potrà capire.
Senza contare l'aspetto occupazionale complessivo, perché  su un negozio ci campava più di un nucleo familiare tra proprietario, gestore e dipendenti vari. 
In ultimo non trascurerei il lato umano, la possibilità ormai rara di scambiare quattro chiacchiere ed essere consigliati dal proprio negoziante di fiducia che nel tempo diventava quasi un amico.
Ora tutto questo è finito o in agonia, ma forse si potrebbe ancora invertire la rotta con adeguate misure politiche, sebbene la società sia cambiata e non esistano più (per fortuna) le classiche massaie affaccendate con la sporta di paglia al braccio, le ciabatte e i bigodini in testa...
Insomma, non critico il governo per questa decisione, anzi, mi pare molto sensata e mi sta bene comunque. Qualunque sia la vera motivazione.