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Messaggi - Claudia K

#121
Citazione di: baylham il 06 Giugno 2023, 00:26:04 AMil mio modo illuministico di intendere il rapporto genitoriale: il rispetto verso un bambino, ragazzo, adolescente implica la sua libertà di scegliere, di apprendere qualunque filosofia, religione, cultura che desideri. Implica che la scelta di frequentare il corso di religione o d'altro spetta principalmente al bambino, ragazzo, non al genitore.
Condivido.
Solo che un bambino non potrà mai scegliere nulla, se non gli sono stati forniti Spunti di riflessione per la  conseguente scelta.

E infatti (ner mio piccolo) feci la scelta di iscriverli all'insegnamento della religione...proprio perchè SAPEVO SU DI ME che questo non violenta assolutamente nessuno e intanto DONA quegli Spunti di riflessione che altrimenti non avrebbero avuto.
Gli Spunti ognuno li gestirà secondo la propria personalità-intelligenza-cultura-sensibilità. Ovvio direi.
Ma per un Genitore è lecito e forse doveroso anche pensare "io ho riflettuto e non sono mai stata e non sarò probabilmente mai Cattolica osservante (quindi...si può!) ma questa è la MIA indole. Ma puta caso che il tale mio bambino possa avere un'indole tutta diversa dalla mia (succede, eh!) e magari essere così fragile da avere ESIGENZA di una di una religione e dottrina come viatico della propria vita...ma perchè mai dovrei privarlo di questa POSSIBILITA' ? ".

A latere : io resto sempre la miscredente che indegnamente si reputa Cristiana e certamente NON cattolica osservante, e credo proprio che così morirò.
MA...per quanto abbia vissuto sempre di appassionate riflessioni... ma chi l'ha detto che IO abbia <capito tutto>  :)) fino al punto delirante e dispotico di PRIVARE i miei bambini di Spunti che IO ho ricevuto e ringrazio di aver ricevuto, sia per la larghissima parte in cui IO, con la mia indole, li ho rigettati, e sia per la minor parte ma forse più FONDANTE parte in cui li ho recepiti e li considero a tutt'oggi mia Ricchezza?
#122
Citazione di: baylham il 05 Giugno 2023, 11:36:33 AMSe avessi dei figli e se potessi scegliere non darei loro del cibo scadente con la giustificazione che "tanto male non fa", come si continua a fare propinando religioni e culture assurde, vecchie. Definirli doni è una presa in giro, se questa è la spiritualità è meglio perderla. Gli effetti negativi di questi "doni" sono ben evidenti nella società contemporanea.
Che "il cibo sia scadente" quando si parla di Cristianesimo, già non mi trova d'accordo manco un po'. 

Te la devo dire proprio tutta-tutta e vera-vera, di come la pensai (e la penserei anche adesso) ? 

Trovavo e trovo  il Cattolicesimo urticantissimo per mille ragioni. Ma il Cristianesimo NON è necessariamente il Cattolicesimo. 

L'insegnamento della Religione Cattolica (liberamente opzionabile) è il primo ingresso al RIFLETTERE che il mondo e la vita non siano fatti di sola e vile materia. 

C'ero passata e lo sapevo : sapevo che INTANTO sono Spunti FERTILISSIMI , e che nessuno può indottrinarti se non hai l'indole che cerca indottrinamenti. 

Non potevo sapere come sarebbe andata ai miei bambini. 
Sapevo solo che io avevo fatto persino l'asilo dalle suore, e poi andavo volentieri al catechismo extra-scuola elementare perchè mi incuriosiva e mi divertivo anche. 
E sapevo che questo non mi aveva affatto trasformato in una bigotta in erba (anzi!) . 
Aveva solo stimolato il tema Spiritualità , lasciandomi perfettamente liberissima di non risolverlo in modo supinamente dottrinario. 

E se era stato possibile per me, è possibile per chiunque  e quindi anche per i miei bambini. 

Ma per essere totalmente sincerissima ne pensai anche una in più , questa : "e se per caso il tale mio bambino fosse talmente fragile da AVER BISOGNO DI RIFERIMENTI DOTTRINARI, sarei tranquilla che nella Dottrina Cattolica può trovarne di altissimi e appaganti!" . 



#123
Citazione di: Aspirante Filosofo58 il 05 Giugno 2023, 10:53:28 AMQualche anno fa, mia mamma chiese ad un mio zio (marito della sorella di mio papà) che si definiva ateo (pur avendo ricevuto i sacramenti di: battesimo, prima comunione, cresima), perché mai si fosse sposato in chiesa ed avesse scelto di battezzare i propri figli (poi prima comunione e cresima anche per loro). La sua risposta fu: "per salvare la faccia"!
Quanti cristiani la pensano in questo modo?
Se sono cristiani non hanno nessuna faccia da salvare nell'osservare i sacramenti.

Gossip per gossip ti porto un caso simile che riguarda una mia amichetta d'infanzia. 
Padre tesseratissimo PCI. 
Non so del battesimo, ma ricordo bene della sua prima comunione : tutte/i noi coetanei ricevemmo la prima comunione con le "solennità formali di rito". 
Anche quell'amichetta ricevette la prima comunione (insieme alla cresima), ma nessuno ne seppe NULLA, perchè il padre - per salvare la faccia da tesserato PCI - glieli fece fare quasi di nascosto e senza nessuna festa nella chiesa di un paesetto di montagna, di cui i "compagni" non avrebbero mai avuto notizia. 
:))
#124
Citazione di: Aspirante Filosofo58 il 04 Giugno 2023, 12:18:43 PMDa tempo mi chiedo che senso abbia seguire una fede che ci è stata imposta (nel mio caso la cattolica, ma immagino che sia la stessa cosa per le altre religioni), e, francamente non so rispondere a questa domanda. Io credo che sia meglio dare ad ognuno la possibilità di scelta, magari una volta diventato maggiorenne (se può votare, perché non potrebbe scegliersi la religione in cui sentirsi a suo agio, o non seguirne alcuna?). Secondo voi?
Non capisco cosa significhi "fede imposta".
Quando iscrissi i miei bambini alle elementari potevo scegliere di far loro frequentare l'ora di religione o anche no.
All'epoca mi sarei definita atea, anche se poi non è vero e potevo essere al massimo agnostica.
Sicuramente non ero professante cattolica, e tuttora resto tale, anche molto convintamente.
Optai da madre per l'ora di religione, e lo feci riflettendo sul fatto che se io avevo potuto maturare (si fa per dire) le mie idee...era proprio perchè a mia volta avevo esperito un catechismo cattolico.
Il quale, per se stesso, non mi aveva convinta per nulla e di nulla, ma  era stato la mia prima occasione - comunque importante - per riflettere della Spiritualità.
E mi sarebbe sembrato gravemente lesivo dei miei bambini non dare loro la stessa opportunità di riflessione che a me era stata donata.
Pensai proprio: "intanto è comunque cultura, ma poi...nessuno gli stringe la fronte, come nessuno la strinse a me...per cui avere questi spunti verso la Spiritualità è VITALE. Essenziale è avere in dono l'incipit.  Della Spiritualità, non dell'una o dell'altra religione. "
#125
Citazione di: Socrate78 il 04 Giugno 2023, 09:05:43 AMIn realtà l'omofobia è l'odio e il risentimento verso chi sceglie un partner dello stesso sesso o si dedica a pratiche omosessuali. Ma io posso anche non provare odio e astio verso i gay ma ritenere lo stesso (razionalmente o per motivi religiosi) che l'omosessualità sia una pratica innaturale e contraria al fine biologico del corpo
Ma infatti, restando al tema, non commetti nessun reato d'opinione se esprimi questo come tuo punto di vista, nè questo farebbe di te un omofobo. 
Anzi: questo assunto collimerebbe con quello (molto argomentato) di quella parte della Medicina-Psichiatria-Neuroscienze, che  ha pubblicato e pubblica senza alcuna censura (nei Paesi democratici).

In questi giorni arriva dall'Uganda (...) il grido disperato della comunità LGBT+ per la legge in corso di promulgazione che è il codice della persecuzione più drastica e spietata dei non etero-sex.  

Nei Paesi democratici, invece, non si perseguita nessuno; si parte dal principio che individualità diverse debbano potersi esprimere e realizzare liberamente, fino al punto in cui la loro espressione e realizzazione non consista nel danno o addirittura nell'odio dell'altro. 
E infatti: in Italia il "reato d'opinione" emerge (peraltro sempre in modo molto blando) solo laddove l'espressione di odio e disprezzo dell'altro è palesemente finalizzata alla ISTIGAZIONE all'odio e perdipiù supportata da slogans beceri e gutturali, che è ben arduo definire "pensiero". 
#126
Citazione di: Aspirante Filosofo58 il 03 Giugno 2023, 15:28:01 PMMi chiedi "In che modo una società che ripudia l'omofobia limita sicuramente la libertà dell'omofobo?" E poi rispondi tu stesso  con la frase che cito dopo i .... Io mi riferivo a questa seconda categoria che tu citi.
Appunto: dove sta che l'omofobo (o il razzista, ecc.) sia LIMITATO nella propria libertà, se non quando - da belva,  ed essendo liberissimo di pensare e vivere a proprio modo - abbia la pretesa assurda di "non voler proprio che l'altro esista", e far di tutto perchè l'altro sia "punito" o schifato o magari soppresso ? 

Citazione di: anthonyi il 03 Giugno 2023, 15:31:42 PMNe sei proprio convinta, Claudia? 
I gay pride sono carnevalate che tendono piuttosto a rafforzare clichet e stereotipi che hanno fatto la fortuna della  commedia all'italiana. Se il popolo dei diversi accettasse l'idea di ridurre il suo esibizionismo per sostituirlo con una più composta rappresentazione delle proprie istanze politiche probabilmente verrebbe ascoltato di più. 
Sono certa tu abbia inteso che anch'io le considero carnevalate. 
Lo sono, e lo sono volutamente nella forma. Non per nulla sono la gioiosa  <provocazione>  di chi vuol affermare il proprio orgoglio di esistere a modo proprio, e senza far danno a nessuno. 
Se passiamo dalla forma alla sostanza, però, credo si debba convenire che abbiano avuto del geniale, in declinazione sociologica, proprio per il fatto di esibire quell'orgoglio tra le masse di gente comune, per le strade e in ogni dove, esercitando una leva sociale che mai si sarebbe potuta produrre così efficacemente se le istanze e le argomentazioni fossero rimaste nell'olimpo dei salotti colti e avessero continuato a circolare solo fra intellettuali! 
Pensa anche solo a questo miracolo socio-psico : oggi sta diventando normale che l'adolescente con "diverso" orientamente sessuale o con problemi di identità di genere ne parli anzitutto ai propri genitori e sia da questi accolto e supportato, e questo avviene anche in strati sociali presso i quali la riflessione colta non sarebbe mai pervenuta e in cui la prima reazione parentale socio-psico sarebbe stata, fino a pochissimi anni fa, quella della VERGOGNA socio-indotta e del ripudio-abbandono di questi figli! 
Quei genitori non si sono "culturamente evoluti" nell'ultima ventina d'anni. E, ogni volta che mi capita di ascoltare interviste a qualcuno di loro, percepisco piuttosto nitidamente che NON è subentrato in loro  nessunissimo "orgoglio". Però, grazie all'orgoglio LGBT+, è subentrata la capacità di non sentire la "diversità" dei propri figli come una maledetta e rarissima disdetta di cui vergognarsi e da cui dissociarsi, avendo potuto constatare quanto questa diversità sia comune e come sia possibilissimo viverla gioiosamente se non si pretende di <dettar legge eteronoma> anche e persino nell'intimità sessuale delle persone. 
#127
Citazione di: Aspirante Filosofo58 il 03 Giugno 2023, 10:55:06 AMAvere delle idee omofobe, in una società che ripudia l'omofobia, limita sicuramente la propria libertà.  E' pur vero che mettere in atto idee omofobe, limiti la libertà di chi la pensa diversamente. 
In che modo, scusa, una società che ripudia l'omofobia "limita sicuramente" la libertà dell'omofobo ? (Non capisco davvero) 

Lo chiedo anche perchè qualche tratto che potrebbe definirsi (molto forzosamente) "omofobico" lo vivo personalmente. Nel senso che io non <capirò> mai un omosex (uomo o donna che sia). E' un limite mio: non lo capirò mai nello stesso senso in cui non capirò mai chi si dedica "anema e core" all'alpinismo estremo. Sono evidentemente files che nel mio cervello mancano così totalmente da non farmi proprio <capire> e neanche intuire quale tipo di gusto possano provare, certo restandomi che io - quel gusto -  non lo vivo per nulla. 
Questo, però, non limita in alcun modo la mia libertà : io faccio la mia vita e penso quel che voglio, mentre l'omosex e l'alpinista estremo fanno la loro. Che problema c'è ?
Ti posso aggiungere che non ho mai visto con simpatia i gay pride, sebbene ne riconosca l'indubbio e forse insostituibile  valore nella rottura di schemi omofobici. 
Ma non mi sono mai sognata di avversarli in alcun modo, e solo perchè a me non piacciono. D'altra parte...non mi sognerei mai di assistere neanche al passaggio del "Giro d'Italia" di ciclismo, e che di "limiti alla libertà" (usando impropriamente il termine) me ne ha comportati certamente di più di qualunque Gay Pride. E quando mi bloccano mezza giornata di traffico per un passaggio di pochi minuti....ehhhh.... me ne faccio una ragione, anche constatando che a me non piace, ma c'è parecchia gente per la quale è un evento, e va bene così! 

Il vero omofobo, invece, è quello che "sta male" al solo sapere che l'omosex esista, e che si sente forte di così tanta beluinità da ritenersi in qualche forma di "diritto" quando perseguita l'omosex, lo offende, lo deride, lo malmena e vorrebbe che NON esistesse! 

E ti pare uguale? 
#128
Citazione di: Jacopus il 03 Giugno 2023, 10:28:45 AMperché sempre più larghe masse di popolazione occidentale esprimono opinioni talvolta bislacche altre violente, relegando una qualsiasi immagine dell'altro (russo, big pharma, ebreo capitalista, negro, comunista, povero, immigrato, femmina, maschio) nella categoria del (semplificando) Nemico.
Citazione di: InVerno il 03 Giugno 2023, 09:09:58 AM"Ho trovato una foto che dimostra che l'olocausto non è mai avvenuto" non è un opinione, è una stronzata.

Sarebbe anche da considerare che masse di popolazione non occidentale o anti-occidentale sono compresse da regimi dittatoriali che non ammettono alcun tipo di espressione (individuale o collettiva) che non sia rigorissimamente filogovernativa. 
E non è un caso che le idee bislacche e violente cui accenni (e sulla cui qualificazione concordo) si propaghino presso le popolazioni occidentali, diventando virali presso alcune fasce di essa, proprio grazie alla possibilità "democratica" che ogni stronzata (alla efficacissima sintesi di InVerno) possa essere pensata-detta-liberamente diffusa-urlata in ogni dove fino a diventare persino una quasi-verità (come ogni bugia ripetuta mille volte), almeno per quelle fasce di popolazione. 
D'altra parte, e senza buttarla sul politicamente sensibile, anche Trevignano docet! Lì abbiamo in queste settimane una <veggente> improponibile sotto ogni profilo. Ma la sua pervicacia nel recitare sempre le stesse assurdità, con tanto di banalissimo supporto social-web e un parroco iper-discusso come "testimonial", le ha creato un seguito che...dopo aver vissuto le bislaccate è pronto anche alla "resistenza a qualunque costo"!

Citazione di: Jacopus il 03 Giugno 2023, 10:28:45 AMLa mia personale interpretazione è quella del processo sempre più anonimizzante, artificiale, monetarizzato e tecnico, del capitalismo e forse più che del capitalismo, della stessa "anima occidentale", che a partire da un certo momento ha accantonato la philia socratica (o la fratellanza giacobina), per i dividendi azionari, facendo credere che essi sarebbero stati la nuova cornucopia. Nel momento in cui questa favola si è rivelata essere come gli indumenti dell'imperatore della fiaba di Andersen, la società, privata dei suoi legami sociali precedenti (Dio e/o Stato), vive una situazione in cui deve "prendersela con qualcuno"

Nel rispetto della tua personale interpretazione, e considerando quanto possiamo conoscere della vita su questa Terra (spaziando da Storia a Psicologia), le interpretazioni possibili e plausibili sono anche altre e assai distanti. 
In pillole (Psicologia) : alcuni aspetti  (competitività, aggressività, istinto di sopraffazione, ecc) saranno proprio tipici e peculiari della "anima occidentale"...o invece saranno tipicisssimi dell'animo umano (oltre che di tutto il mondo animale)? 
E (Storia): ti risulta essere mai esistito un Tempo/Luogo "felice e sereno" nel segno della concordia? Non solo: Dio e Stato, piuttosto e  visto che ciascuno ha il proprio, sono sempre stati fattori scatenanti di guerre e diaspore, e tuttora lo sono (basti ricordare che siamo coevi di centinaia di "terzi mondi" in cui TRIBU' si dilaniano a vicenda per un pezzo di terrritorio e/o per un dio. 
#129
Citazione di: Socrate78 il 02 Giugno 2023, 20:28:51 PMUn'opinione e una teoria antisociale o contro le regole sociali del momento (che cambiano) non è per questo necessariamente FALSA, sostenere questo significa andare contro la logica. 
Contro la logica...mi pare ci sia ben altro, che va dall'eccessiva approssimazione dei dati-termini-concetti da cui si muove ("vero/falso", ad esempio) e sino al non cogliere che la teoria che se ne derivasse in scioltezza ("democrazia è consentire qualunque professione di pensiero", ad esempio) sarebbe essa stessa un palese e mastodontico crash logico. 

In questo caso: 
- quanto ai dati-termini-concetti di partenza : la funzione di qualunque ordinamento giuridico (compreso lo statuto e regolamento del circolo bocciofilo) NON è quella di stabilire "verità", bensì quella di garantire che in quella determinata comunità siano rispettati i valori su cui la stessa è sorta e fonda; come ricordava un mio Prof  "nella tribù dei cannibali...l'eversivo è il non cannibale";
- quanto alle teorizzazioni : è proprio negli ordinamenti democratici che il primo dei valori fondanti è il garantire la libera espressione e realizzazione delle singole individualità, fino all'ovvio limite in cui queste siano inconciliabili con il rispetto della libera espressione e realizzazione delle individualità altrui. 
Palmare che qualunque "democrazia" che non garantisse il rispetto di questi limiti invalicabili si tradurrebbe nell'ossimoro della  dissennata accozzaglia anarcoide, con  aritmetico impero della più bieca sopraffazione dell'uomo sull'uomo. 



#130
Ho seguito il link e letto il riassunto della storiella zen. 
Più che la storiella zen mi è piaciuto il commento della Sig.ra che lo ha postato in quel sito, quando dice " Ho trovato questa storia sul web. Non sono riuscita a trovare l'autore e nemmeno da dove sia tratta. Argomenta di libri, ma mi ha fatto pensare a quanto incide anche nel nostro lavoro ogni paziente con cui ci troviamo a relazionarci, quanto ogni nuova storia, ogni nuovo percorso di vita e di malattia che incrociamo lasci un segno sul nostro percorso professionale e umano."

Penso che qualunque spunto possa essere ricchezza e riflessione, e che il più dipenda dal nostro "modo d'essere di default". 
Personalmente sono stata dall'infanzia una divoratrice di libri, ma...posso garantire che (prendila a ridere ma è vera) aver visto un pezzettino millimetrico di mortadella che si muoveva apparentemente da solo sul pavimento di una terrazza, e poi avvicinarmi e rendermi conto che quel frammentino si muovesse per effetto della collaborazione di due formichine che erano molto più piccole per frammentino di mortadella... giuro che mi fece riflettere molto più di tanti libri...

Torno ai libri: non sono più una divoratrice di libri, e non sarebbe del tutto vero se dicessi che ho dovuto obliare le letture di piacere per dedicarmi prioritariamente a quelle professionali. 
La mia personale verità è che il "culto del libro" come molto motivatamente potevano averlo i miei genitori o avi in genere...ebbene  è andato molto perdendosi da quando "tutti scrivono e pubblicano (magari autopubblicandosi) e pochissimi leggono". 
Sono ormai decenni che (anche da molte editrici professionali) vengono pubblicate e vendute una marea di cretinate che "fanno cassa" e che non hanno alcun senso (e manco quello della vergogna). 
Per cui : no, non ho il mito del "libro". 
Il libro è mezzo, come tanti altri, e tutto dipende da cosa veicola. 
Esattamente come per le vicende umane, di cui parla la dolce Signora del tuo link. 
E anche nelle vicende umane...ce ne sono da riflettere fertilmente per sette generazioni, e ce ne sono di solo tossiche ed inutili. (Idem per i libri, appunto). 



#131
Citazione di: Aspirante Filosofo58 il 28 Maggio 2023, 16:26:29 PMPerché esistono questi due "tipi sociali" (salvatore e salvato)?
Questa domanda mi sembra molto fertile, a patto che anche la risposta cerchi di esserlo.

A me sembra (anche dopo averci MOLTO riflettuto) che i due "tipi sociali" siano - appunto - due tipi sociali.
C'è chi passa la vita a rimuginare su chi sia il "colpevole" dei propri fallimenti, e chi - INVECE - si rialza ogni volta che cade, nel concetto che "sono io che devo alzare il deretano" (dopo aver attivato il cervello, auspicabilmente).
#132
Varie / Re: L'enigma del principe Rastislav
22 Maggio 2023, 18:52:31 PM
Citazione di: Eutidemo il 22 Maggio 2023, 14:06:03 PMIn realtà non esiste una leggenda slovacca del genere, perchè mi sono inventato tutto io; prendendo spunto da un gioco di società che avevo personalmente ideato al Terminillo negli anni '70, tanto per passare il tempo.
Eutidemo...mica ti offendi, vero,  se ti dico che (infatti)...c'era mooooolto che non tornava? 

Sarò ultra-easy : un gioco enigmistico deve avere UN risultato certo e LOGICAMENTE conseguibile in modo che O è esatto OPPURE è sbagliato. 

Evidente che quando il quesito che tu hai postato qui fonda (dopo una serie di stravaganti stramberie) sul fatto che l'ultima parola l'abbia l'acume soggettivo ed estemporaneo dei "giocatori" su cui si ragiona...che razza di quesito sarebbe? 
Cioè : dove sta la possibilità di arrivarci per logica a "quanti si salvarono?" ? 
Se fosse stato vero l'aneddoto (sebbene assai poco verosimile) il risultato esatto sarebbe sempre restato TEORICAMENTE irraggiungibile, dacchè l'esito sarebbe comunque dipeso dalla loro individuale perspicacia (sia assoluta che estemporanea). Per cui...che enigma sarebbe? 
E' come fare la lunghissima e colorita descrizione di cinque pescatori con canna che si recano nello stesso giorno presso lo stesso fiume, allungandola dicendo che il tempe meteo è sereno, tutti i pescatori hanno una canna efficiente e esche prelibate, e che il fiume è densamente popolato di carpe, ah...tra i pescatori c'è chi è vestito di beige e chi di azzurro. 
Se la domanda è : "quante carpe pesca ognuno, ammesso che qualcuno ne peschi, e perchè?" ...boh...ma (per me) l'unica cosa logica sarebbe  lo smarrimento del candidato di buona fede all'enigma...visto che nessuno mai al mondo potrà rispondere PER LOGICA... 
#133
Varie / Re: L'enigma del principe Rastislav
22 Maggio 2023, 12:07:14 PM
Buongiorno Eutidemo  :)
Giusto per giocare ragionando : qui i quesiti sono due, dove il primo è quello che il principe pose ai prigionieri e il secondo è il tuo "quanti si salvarono e perchè?".

Ovvio che il tuo quesito potesse essere affrontabile secondo logica solo qualora fossero stati ben chiariti i dati del quesito iniziale, che invece non lo sono (giusto per : il momento in cui il principe illustra ai prigionieri il proprio quesito è essenziale; avviene prima di aver posizionato i cappelli...O avviene quando il principe li chiama uno ad uno davanti a sè? Tu sembri adombrare che questa spiega avvenga prima, anche se in tal caso non è più dato capire perchè 'sto principe li avrebbe fatti posizionare in modo che potessero guardarsi tra loro, risalendo ad Adamo ed Eva la possibilità di comunicare con lo sguardo...quando ad esempio avrebbe potuto posizionarli ai cinque angoli di un pentagono e tutti con spalle rivolte al centro del pentagono).

Ma anche a prescidere da questo, è a spiegazione da te fornita che la domanda "quanti si salvarono?" rivela di non aver  nulla di enigmistico, nel senso che COMUNQUE mancano i dati certi per poter giungere ad una conclusione esatta.
Detto easy : sarebbe bastato uno dei prigionieri ad avere poco acume (intellettivo e/o visivo) per distastrare, in questa "soluzione" , almeno se stesso e un altro, come minimo!  :)


#134
Tematiche Spirituali / Re: Come rispondereste?
21 Maggio 2023, 23:42:34 PM
Citazione di: Duc in altum! il 21 Maggio 2023, 21:29:22 PMPer me sì, forse anche per te, ma già fra me e te questo Dio acquisisce valenze differenti.
Splendido. 
#135
Varie / Re: L'enigma del principe Rastislav
21 Maggio 2023, 14:33:15 PM
La spiegazione presupporrebbe che i 5 conoscessero, quanto meno, quale sarebbe stato il quesito salvifico o esiziale. 

Altrimenti non si spiega come si siano concentrati sui colori dei cappelli ...stando vicini al patibolo che li attendeva.

D'altra parte mi lascia assai perplesssa l'idea di un enigmista che : 
A) non propone un enigma logicmente risolvibile, bensì un gioco di puro azzardo; ma che 
B) in un "enigma" in cui sarebbe essenziale il vedere...imbavagli le vittime, piuttosto che bendarle... :))

Sintesi: sia come "enigma" che come sua "gestione" mi pare si trovi a livello sottozero. 
Non me la prendo con nessuno. :-*