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Messaggi - Alexander

#121
Tematiche Spirituali / Re: Da dove viene l'anima?
16 Aprile 2022, 17:45:53 PM
Citazione di: Alberto Knox il 15 Aprile 2022, 23:43:12 PMScusa , non capisco il ragionamento ...non è del mondo ma è del mondo , ma l anima è il mondo non-è? .
come fai a dire qualcosa riguardo a ciò che non-è?
Non è del mondo in quanto non diviene, come invece diviene il mondo. Non divenendo non viene e non va da nessuna parte: c'è semplicemente. Intendo in questo senso. La sua caratteristica è esserci.
#122
Attualità / Re: L'affondamento del Moskva 
16 Aprile 2022, 17:40:37 PM
La vicenda dell'incrociatore Moskva mi ha fatto venire in mente la fine della corazzata austriaca Wien, ancorata per riparazioni nel porto di Trieste e affondata con siluri sganciati da due Mas italiani, durante il primo conflitto mondiale. Anche in quel caso c'è questo sorprendete esito di uno scontro tra un piccolo mezzo e un'enorme nave militare potentemente armata, studiata però per combattere altri giganti come lei, ma non l'imprevedibile topolino.
#123
Buon sabato a tutti

La conversione è veramente un salto nel buio. Non trattandosi di una decisione razionale ma profondamente interiore, preceduta dall'angoscia. E dopo tutto è angosciante perdere il conosciuto, inteso come sistema valoriale di riferimento, e assumerne un altro. Il nuovo poi pretende un cambiamento di prospettiva esistenziale: "Le cose di prima sono passate, ecco ne sono nate di nuove" dirà Paolo nella lett. ai Corinzi. Proprio nella scoperta del nuovo, delle cose fatte nuove, cioè le stesse cose,ma viste con occhi fatti nuovi, l'angoscia esistenziale cede il passo a quel senso di leggerezza gioiosa tipica del credente in Dio. Non so se tutti i credenti vivono la fede come un salto nel buio, mi sembra più la condizione del convertito, cioè di uno che si getta dall'alto della razionalità nell'abisso da cui la ragione tenta sempre di allontanarsi, edificando i propri "mondi" materiali. Eppure il salto nel buio non si risolve nello"sfracellarsi sul fondo dell'abisso", ma nella scoperta che non c'è un fondo per l'anima.Così nasce, dalla constatazione di questo, dall'evidenza di ciò che prova, la gioia.
#124
Buon pomeriggio sapa

Citazione di: sapa il 15 Aprile 2022, 11:08:16 AMAllargando un attimo i confini del discorso, giusto per capire, come si possono interpretare le minacce russe a Finlandia e Svezia, se entreranno nella NATO? Lo chiedo, perchè mentre con l'Ucraina Putin poteva lamentarsi di qualcosa, con i paesi baltici in questione non sussiste nessuna problematica territoriale o etnica. Va tutto bene anche qui? E' giusto che la Russia si arroghi il diritto di decidere cosa devono fare gli stati in questione?
La questione Ucraina è molto diversa, ovviamente, per la Russia rispetto ad un'eventuale adesione di Svezia e Finlandia alla Nato. Premesso che per me i due paesi commetterebbero uno sbaglio: aumento di spese militari e militarizzazione dei confini in cambio di cosa? Di un ipotetico attacco russo a due stati che non hanno mai fatto parte dell'Unione Sovietica ? Non sono quelli che interessano a Putin, se non per non avere ancora più basi Nato sulle costole, ma sono caso mai i paesi baltici più a rischio. L'Ucraina è un caso ben diverso, perché è stata una Repubblica Socialista Sovietica dal 1917 al 1991. 74 anni di storia insieme trasformati in un carnaio! Come stato parte di un Unione hanno molte cose insieme, come memoria storica, come ingiustizie subite, ecc.Tra l'altro, e non lo sapevo,la Crimea venne regalata alla RSSucraina nel 1954 da Nikita Krusciov, per celebrare i 300 anni dell'unione dei due paesi, dopo essere stata annessa nel 1783 alla Russia. Di chi è quindi la Crimea?  Sarebbe da dire dei suoi abitanti, che infatti hanno votato in un referendum per tornare alla Russia. referendum non riconosciuto dalla comunità internazionale. E' così complessa la situazione tra Ucraina e Russia, anche come legami e storia condivisa (moltissimi ufficiali sovietici erano ucraini), che ricorda alla lontana la questione irrisolta della Terra Santa.
Prima di essere nuovamente bacchettato da Eutidemo preciso la Russia è l'aggressore e l'Ucraina l'aggredito.  Il mio interesse sta soltanto nel cercare di capire come mai C'ERA UN RING dove picchiarsi  :(
#125
Tematiche Spirituali / Re: Da dove viene l'anima?
15 Aprile 2022, 15:37:07 PM
Buon pomeriggio Alberto Knox

I miei 2 cents  :)

L'anima non può essere di un "altro mondo" in quanto questo è un mondo, ciò che esiste in uno spazio e in un tempo, e l'anima non può essere determinata secondo queste categorie. L'anima è il mondo non-è, in quanto il mondo diviene nello spazio e nel tempo, movimento che non è dell'anima, Diventa perciò assurdo parlare anche di mondo-dietro-il-mondo, come se l'anima provenisse e ritornasse da un'altra riva di un fiume. Questo è un ragionamento mondano. E' ciò che non-è che sta sulle rive, non ciò che non ha bisogno di alcuna sponda. Viene usata la definizione di essenza spirituale, soffio, ecc. Termini forse utili per stabilire una differenza qualitativa, ma certamente solo se li intendiamo come una convenzione linguistica che ci siamo dati. Hai citato Adamo e Eva: prima di loro simbolicamente Genesi parla dello spirito che aleggiava sopra le acque.

«Lo spirito di Dio aleggiava sulla superficie delle acque». (Genesi 1:1-25)

E' interessante notare come non Dio, ma la Spirito di Dio, aleggiava (dava vita) sulle acque. E' di questo spirito che noi facciamo esperienza e  che mezz'ora fa, simbolicamente, i cristiani ricordano sulla croce. E' con questo spirito, aleggiante e vivificatore, che noi siamo in comunione (insieme).
#126
Buon pomeriggio Viator

E' vero che il concetto di "bisogno" ognuno può interpretarlo soggettivamente, ma esiste un indicatore di soglia sotto la quale si viene considerati oggettivamente poveri. La famiglia composta da una persona è considerata relativamente povera se ha un reddito medio inferiore a 640 euro al mese. Una famiglia con un figlio a carico è considerata relativamente povera con un reddito medio netto mensile inferiore ai 1400 euro. Io rientro in questa categoria perché ho un reddito famigliare mensile di 1360,00 euro circa, che ovviamente integro con i risparmi (che finiranno), altrimenti sarei già messo molto male.  Tecnicamente, quando parlo di persone povere e disagiate, escluse dall'ingranaggio del benessere e del consumismo intendo:

persona, che non dispone a sufficienza di quanto è essenziale per vivere, per sostentarsi, che ha scarsi mezzi economici, che manca del denaro necessario .

In Italia sono circa 5 milioni le persone in questa situazione. Arrivano a circa sette con quelli che hanno la casa di proprietà, ma mancano delle risorse economiche per vivere dignitosamente.
Così è ovvio che quando dico che sarebbe auspicabile che uno avesse i mezzi propri per sostituire il televisore (era un esempio), intendo che una persona dovrebbe almeno avere la possibilità di spesa minima, che non sia quella della mera sopravvivenza fisica.
Ci sono senz'altro poveri furboni, che corrono a comprarsi le sigarette con i 5 euro avuti in carità, ma questi personaggi non sono rilevanti socialmente. Nei cinque milioni ci sono infatti moltissimi pensionati che hanno lavorato una vita ma, sfortunatamente, in settori con bassi versamenti previdenziali e quindi si trovano a sopravvivere con pensioni infami, indegne di uno stato che si vanta di poter spendere il 2% del PIL in armamenti, per timore di venire invaso dai cosacchi. Purtroppo ci sono poi tanti altri che hanno versato pochissimi contributi, ma percepiscono lo stesso pensioni faraoniche. Sappiamo tutti di chi si tratta.
#127
Citazione di: viator il 14 Aprile 2022, 14:23:05 PMSalve alexander. Citandoti : " Voglio dire: un tempo la gente si ribellava alle ingiustizie, nascevano forze politiche di cambiamento, rivoluzioni, tensioni sociali profonde che, anche se non ottenevano tutto ciò che prospettavano, riuscivano a strappare un miglioramento,.........."

Appunto. La situazione odierna è conseguenza del comportamento passato della "gente", mica certo del comportamento attuale (le cui conseguenze si avranno solo nel futuro e non nel presente).

Quindi il trascorso ribellarsi alle ingiustizie, la nascite di forze politiche di cambiamento e tutto il resto della storia umana più o meno recente.....ovviamente è stato ciò che ha prodotto la situazione di cui ti lamenti.

In realtà di queste situazioni possono lamentarsi solo gli idealisti magari dotati di voluminoso zaino ideologico. Le ragioni concrete di cui ci si lamenta non sono affatto ideali, nel senso che nessun ideologo, nessun idealista, nessun buonista, nessun sentimentalista può fare nulla (nè isolatamente nè collettivamente) per rimediarle.

Quello che tu e tanti lamentano (a ragione) ha una origine semplicissima e materialissima : Troppa parte della società umana è abituata a consumare troppo, ma non vuole smettere poichè è convinta (l'hanno convinta) che ciò che consuma lo merita.

Per questa ragione solamente la Natura potrà farci capire (a nostre spese) quale deve essere non la SUA (della natura) misura, bensi la NOSTRA misura. Saluti.
Certamente siamo figli dei nostri padri , e quindi del nostro passato. Mi sembra però che ci sia stato un tempo in cui si coltivava, magari a volte ingenuamente, la passione (politica) per cercare di migliorare le condizioni di vita della gente meno ricca. Non si cercava necessariamente di creare un mondo di benestanti, ma magari di sollevare dal disagio economico e sociale i malestanti. Fu a cavallo degli anni 50-70 del secolo scorso.Certo, il welfare nacque anche come risposta al comunismo sovietico e alla paura che attecchisse in Occidente, ma c'erano in tutti i paesi forze di chiara ispirazione politica rivolta al sociale (in Italia DC e PCI fecero proprie le istanze di milioni persone meno abbienti, per dire, con un enorme miglioramento per quegli stessi). Nel mio post volevo solo mettere in evidenza quel che mi pare invece la realtà odierna fatta di cinica (o disperata) rassegnazione. Non si vuole cambiare la condizione sociale e il progressivo impoverimento di milioni di persone, ma si tenta semplicemente di mantenere lo status quo con interventi caritatevoli (tipo reddito di cittadinanza) o con bonus che sanno proprio di carità che viene fatta (lo stato che aiuta il poveraccio a cambiare il televisore, per fare un esempio banale). Non si dice:bisogna che quel poveraccio abbia la possibilità, da solo, di cambiare il televisore. Si fa la carità e tutto deve continuare così, nella società.
#128
Tematiche Spirituali / Re: Da dove viene l'anima?
15 Aprile 2022, 09:20:34 AM
Buongiorno a tutti

Proprio la difficoltà di accettare il mondo mi sembra indicare che l'anima "non è di questo mondo" (cit.). Se l'anima fosse una semplice emanazione del corpo, e quindi del mondo, non dovrebbe manifestare alcun disagio in esso. L'anima nel suo nucleo più intimo si potrebbe definire come quel qualcosa che è consapevole della propria morte nel mondo. Sa che accadrà e perciò diventa soggetto metafisico, come direbbe Schopenhauer, in quanto capace di stupirsi di fronte alla realtà del mondo. La capacità dell'anima di soffrire è profondissima. un abisso che può inghiottire l'universo intero (in senso metaforico). L'anima sa che ciò che vede, sente, tocca, ecc. finirà. Non sappiamo se altri esseri lo sanno, ma noi certamente lo sappiamo. Se poi fossimo gli unici esseri nell'universo a saperlo?
#129
Buongiorno a tutti

Un mio intervento che vorrebbe essere "distensivo"  :) :

Che le grandi potenze facciano un uso spregiudicato dell'arma della propaganda è cosa talmente ovvia che non vale neppure la pena soffermarcisi troppo. Ricordate, solo per fare un esempio, l'infermiera Kuwaitiana che vide i soldati iracheni prendere dalle nursery i neonati e scaraventarli al suolo? Mi sembra che lo testimoniò, in lacrime struggenti, davanti a una commissione del Congresso. Peccato che non fosse nemmeno un'infermiera, ma bensì la figlia dell'ambasciatore kuwaitiano . Tutto falso, e però giustificò propagandisticamente l'aggressione statunitense dei vari Rumsfeld, Bush, Cheeney e Wolfowitz all'Iraq. O la Cina, che invase il Tibet e se lo annettè con la scusa che era governato da un regime teocratico dispotico e medioevale. Prima che Eutidemo mi faccia notare che non c'entra nulla con la guerra in Ucraina, lo dico io stesso: sono cose diverse, fatti e avvenimenti diversi, ma che danno bene l'idea di come il potente si serva di tutti i trucchi per convincere l'opinione pubblica che si trova dalla parte "giusta". Ci si sente bene sapere che ci si trova dalla parte dei giusti. Magari non serve nemmeno poi approfondire troppo le questioni. Sì, ci sono dettagli che a volte non tornano, ma se siamo dalla parte giusta sono dettagli non così importanti, ci diciamo. Ricordo bene come io stesso ero assolutamente favorevole all'intervento in Iraq, in quegli anni. Adesso, dopo molti libri letti e approfondito la vicenda, ho compreso che non vi fu nero contro bianco, bene contro male, ma solo il grigio dell'ambizione e della volontà di potenza umana, da ambo le parti. Se adesso rivedo i volti in foto dei sopracitati neocon americani, che stimavo, mi sembra quasi di scorgere dell'autentica malvagità in essi. Anche noi cambiamo, ovviamente. Putin, come vecchio arnese del mestiere sovietico, ex burocrate super-efficiente, a quel che si racconta, usa la propaganda a piene mani per i suoi scopi. Mi stupisco che ci si indigni così, come fosse la prima volta che per i propri interessi le grandi potenze la usino senza alcun scrupolo. Sanno che il popolo, in maggioranza, non ha tempo per approfondire e abbocca quindi all'amo della propaganda come le trote affamate in pescheria. Siamo dei boccaloni? Sì, lo siamo.
Adesso sto notando che il battaglione estremista e criminale "Azov" sta diventando sui media il battaglione di eroi "Azov", disposti a combattere fino all'ultimo per difendere Mariupol ( e te credo, se si arrendono sanno bene che fine fanno lo stesso!Anche le Waffen SS erano eroiche in combattimento). La propaganda stravolge ogni cosa. Io confido negli anni e nella ricostruzione storica, a bocce ferme, come si dice, per tentare di capire meglio quel che viviamo ora. Quando la macchina della propaganda si spegne su una vicenda, lentamente tenta di affermarsi un po' di "verità". Sperando ovviamente che ci siano degli anni davanti   :(
#130
Buongiorno a tutti

Ci stiamo tutti rassegnando alle disuguaglianze sociali sempre più marcate. Sia l'Istat che , ieri, il Mef disegnano un quadro di una società italiana sempre più spaccata tra benestanti che stanno sempre bene, nonostante covid e adesso guerra, e "malestanti" che soffrono sempre più per tirare avanti. Sono quasi 7 milioni gli italiani poveri; più di 1 su 10 della popolazione. Poveri nel vero senso della parola: redditi così bassi da aver bisogno di assistenza e bonus per tirare avanti. A Roma 1 su 4 è povero. Sono dati raddoppiati rispetto a 10 anni fa. Ed è un trend in continuo peggioramento. All'orizzonte non si vede come questa tendenza si possa invertire. La guerra e le spese folli militari, che sottrarranno ulteriore spesa pubblica per i servizi sociali, non faranno che peggiorare la situazione. Ai redditi bassissimi si somma l'inflazione a livelli record e un costo delle bollette energetiche fuori controllo. La domanda però è un'altra: perché tutti noi , piano piano, ci stiamo rassegnando a vivere in questa società così strutturata? Voglio dire: un tempo la gente si ribellava alle ingiustizie, nascevano forze politiche di cambiamento, rivoluzioni, tensioni sociali profonde che, anche se non ottenevano tutto ciò che prospettavano, riuscivano a strappare un miglioramento, una più equa distribuzione della ricchezza. I ricchi rimanevano ricchi, non c'è dubbio, ma i poveri erano meno poveri, o almeno miglioravano il loro basso tenore di vita. Adesso, un po' ovunque nei paesi occidentali, ma anche negli altri dove, invece di forzare un cambiamento sociale e adoperarsi per esso, la povera gente preferisce, sfiduciata, andarsene inseguendo la chimera della vita "bella" in Occidente, è subentrata la convinzione che "tanto nulla cambia". Noi occidentali siamo ormai arroccati a difendere quel che resta della (sempre più in diminuzione) ricchezza costruita dalle generazioni che ci hanno preceduto, mentre nei paesi in via di sviluppo i miglioramenti sociali sono lentissimi e spesso pagati con riduzioni di libertà, con i ricchi che arricchiscono sempre più anche in quei paesi.Mancano anche leader politici all'altezza. In Francia se la giocheranno due come Macron e Le Pen per la presidenza.Cosa cambierà per la gente in concreto dalla vittoria di uno o dell'altro?Lavorativamente, socialmente intendo? Poco, quasi nulla. Cambieranno forse le politiche sull'immigrazione, ma per il resto? E' così un po' dovunque.
#131
Buongiorno a tutti

C'è una cosa che accomuna certamente il covid e la guerra in Ucraina: l'infodemia. Tutto il vasto repertorio che si è visto con il covid, pronto a ritornare sui media non appena si spegneranno un po' i riflettori sull'Ucraina (cioè quando continueranno ad ammazzarsi per anni nel Donbass senza che questi freghi più nulla a nessuno, a parte qualche UNHCR ), è ora in azione con la guerra. Non si parla d'altro, non si scrive d'altro, non si cerca di convincere d'altro. Che pesantezza mediatica che viviamo da due anni e mezzo ormai! Se riportassero un quinto di news di quelle attuali sarebbe già sufficiente, ne sapremmo abbastanza, cercherebbero di verificarle meglio, e forse avanzerebbe ancora qualcosa. C'è una tale cascata di informazioni e commenti, condito da lacrimevoli testimonianze di gente che ha visto il papà morire di covid o sotto le bombe (mercificazione del dolore) che, appena scorgi un sentiero silenzioso e solitario e ti ci immergi, ti sembra di uscire da una pentola bollente ed entrare "NELLA REALTA'. Eppure la realtà dovrebbe essere il covid e la guerra in Ucraina, ma siamo (sono) talmente stanchi dello strofinaccio che passa continuamente, avanti e indietro, nel nostro cervello, che sembra invece quella la finzione. La realtà evapora, se non ci sei dentro e non senti gli scoppi.
#132
Citazione di: anthonyi il 08 Aprile 2022, 15:19:31 PM
Citazione di: Alexander il 08 Aprile 2022, 14:34:22 PMIl nazionalismo, con il concetto di "patria", è una delle peggiori e più pericolose illusioni umane. Foriero di innumerevoli guerre, con lutti e devastazioni. W la pace!
Nazionalismo e patriottismo non sono la stessa cosa. Il nazionalismo spinge ad attaccare altri stati per dominarli, il patriottismo spinge a difendersi se altri stati ti vogliono dominare. Il patriottismo é a favore della pace perché un popolo molto patriottico non può essere dominato e quindi nessuno ha interesse ad attaccarlo perché non può dominarlo.
Eh! Anche le guerre "preventive"  si dice che si fanno per difendere la "patria". Anche Putin magari è convinto che l'invasione dell'Ucraina serve a proteggere Santa Madre Russia dall' "imperialismo" geopolitico occidentale   :(
Per me il patriottismo è un concetto arcaico che il mondo dovrebbe allla fine superare, per non continuare per sempre, fino alla distruzione, con tutte queste guerre, che si ripetono senza fine e senza insegnare nulla ai politicanti.
I have a dream: sogno un mondo di tante culture diverse e senza nessun confine. Senza "patrie" finalmente.
#133
Buongiorno a tutti

Se si vuole che la guerra continui indefinitivamente bisogna rifornire di armi gli ucraini, ma non quelli del Donbass. Si ottiene così, probabilmente, una "sirianizzazione" del conflitto, che potrebbe durare diversi anni. La Russia rischia di dissanguarsi e l'Ucraina di diventare una specie di cumulo di macerie, stile Berlino '45. L'indebolimento russo sarebbe geopoliticamente e militarmente un vantaggio per l'Occidente. Se gli ucraini vogliano avere centinaia di migliaia di morti civili devono continuare ad oltranza la guerra. La Siria, al momento, calcola più di 530.000 vittime civili, tra cui moltissimi bambini. Se è un problema di chi "ce l'ha più duro" è giusto che i due paesi continuino ad ammazzarsi insensatamente. Se invece è un problema di trovare una via d'uscita diplomatica, non credo che i rifornimenti di armi invoglino le trattative; come certo non le invogliano gli eccidi o i crimini di guerra vari. Se perdessero la guerra gli ucraini, concretamente, viverebbero peggio che non in uno stato di guerra continuo per anni? Che libertà c'è, concretamente, a vivere negli scantinati, come topi? Ai posteri l'ardua sentenza. Il nazionalismo, con il concetto di "patria", è una delle peggiori e più pericolose illusioni umane. Foriero di innumerevoli guerre, con lutti e devastazioni. W la pace!
#134
Attualità / Re: Il "gruppo" Wagner
07 Aprile 2022, 12:03:54 PM
Il battaglione Azov è sicuramente composto da estremisti e da molti neonazisti. Non è che ci dobbiamo mettere a giustificarli solo perché sono aggrediti e non aggressori. Altrimenti, così ragionando, dovremmo giustificare, per esempio, i coloniali francesi che violentavano le nostre donne durante la liberazione . Non penso che le donne e le ragazze italiane trovassero di gran sollievo, in quei momenti, il pensiero che però erano brutalizzate da dei "liberatori".
Quello che è grave è che questi gruppi, come l'Azov, l'Aidar, Dnipro 1, Dnipro 2 e Donbass, sono stati inquadrati nella Guardia Nazionale Ucraina.
#135
Tematiche Spirituali / Re: Da dove viene l'anima?
07 Aprile 2022, 11:31:40 AM
Buondì atomista non pentito

Dal lato pratico, delle cose che dobbiamo fare per tirare avanti tutti i giorni, pare così, sono d'accordo.La consapevolezza dell'anima però non è inerte. Se il "sottostante", compresa l'intelligenza, sta, per esempio, per fucilare un nemico (per stare sulla cronaca) e la trova cosa razionale da fare, essendo per l'appunto un nemico pericoloso che, se lasciato libero, può a sua volta uccidere, ecc. In più sente odio per questo nemico che ha commesso crimini, ecc. Però, se la consapevolezza dell'anima irrompe improvvisamente e dice (non dicendo verbalmente, è più una specie di soffio interiore/afflato intuitivo, qualcosa che sconvolge l'attimo, o non so bene dire cosa):"Cosa stai facendo?". Ecco che il sottostante letteralmente sparisce, anche se per un attimo, per poi tornare all'assalto con le sue risposte razionali, per potersi imporre sull'anima, per manifestare il suo lato diabolico, per soddisfarsi. Così l'anima è in conflitto con la sua manifestazione sensoriale. Più è consapevole di questo conflitto, tra ciò che la mente vuole fare, con tutto il carico d'angoscia e di odio tipico, e ciò che invece l'anima sente che è giusto fare, più ha possibilità di cambiare l'azione stessa. Questa "irruzione" dell'anima la si avverte come qualcosa di inaspettato, che non segue il corso solito dei pensieri, emozioni,ecc. All'improvviso c'è un totale ribaltamento ed è come se la mente "sparisse" per un attimo. Se il lavorio del cervello, il brusio ininterrotto che ci segue/perseguita tutto il tempo, è paragonabile ad un corso d'acqua che fluisce continuamente, senza sosta, l'irruzione dell'anima è come una diga dove tutto si infrange e subito si placa. E così si ha un'intuizione e finalmente una consapevolezza dell'assurdità del lavoro "meccanico" del cervello. Del fatto che in realtà non agisce, ma bensì reagisce al mondo. L'anima è consapevole, in quei momenti, di essere incatenata al mondo, proprio per mezzo dell'attività dei sensi e del cervello costruito su questi.