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Messaggi - Alberto Knox

#121
Citazione di: iano il 17 Giugno 2025, 20:31:15 PMInfine, capire perchè questa soluzione non c'è, vale quanto, se non di più, che trovarla, perchè equivale a farsi padri del metodo scientifico, e più in generale aumentare il tasso di coscienza col quale agiamo.
Ah certo è verità oggettiva il principio di Archimede , ma se tu stessi annegando nell acqua non penseresti che la realtà in cui ti trovi coincide col teorema secondo cui  «ogni corpo immerso in un fluido in equilibrio subisce una forza diretta dal basso verso l'alto, passante per il centro di massa del volume di fluido  spostato e di intensità equiparabile alla forza-peso del fluido spostato» pensersti "qualcuno mi salvi!" Ecco qualcosa di esitenzialmente importante per te, una questione vitale. Analogamente non pensi alla legge di casualità o alle forme dell intuizione quando baci sulla bocca una donna. Quello che pensi e senti emotivamente è solo tuo ed è una verità esitenzialmente significativa per te , molto di piu che sapere che la somma degli angoli interni  di un triangolo (nella geometria euclidea) sia sempre 180 gradi. 
è a questo tipo di verità esistenziali che si rivolgeva kierkegaard , disse anche che la verità è soggettiva. Con questo intendeva dire che le verità davvero significative non possono che essere personali . Unicamente queste verità sono " una verità per me" . 
Ci si 
può porrà la domanda se esista o meno una soluzione all enigma della vita oppure porre la domanda se il Cristianesimo sia vero. 
Di fronte a tali questione è impossibile assumere un atteggiamento teorico o accademico. Per  chi comprende se stesso nell esistenza si tratta di vita o di morte. Dio , esattamente come per te è la tua vita , non è un soggetto che si può trattare per il semplice gusto del dibattito. è qualacosa a cui ci si deve avvicinare con la più grande passione. Per tali motivi , è raro che io parli di Dio. 

Per quanto riguarda la comprensione del topic aperto da Mauro Pastore , per comprenderlo devi prima aver compreso Kierkegaard . 
#122
Citazione di: PhyroSphera il 17 Giugno 2025, 01:56:05 AMIn termini pragmatici: bisogna per continuare a vivere disporsi interiormente interrompendo il percorso logico della propria esistenza e trasgredendo i dettami della ragione, cioè dopo essersi abbandonati al mistero più grande della realtà, solo poi potendo costruire una razionalità sufficiente e assumendo una logica veramente superiore.
Riconosco che , per mia limitazione, non sono in grado di comprendere bene l'essenza di quello che vuoi consegnarci con questi sunti  filosofici. Però quello che ho citato qui è abbastanza chiaro e forte allo stesso tempo. Perciò mi sento di poter dire qualcosa a riguardo. Dici "interrompere il percorso logico e tragredendo i dettami della ragione per abbandonarsi al mistero per poi , così facendo, giungere ad assumere una logica veramente superiore"
I gradi pensatori che coltivavano una vita spirituale (anche se a modo loro) del passato erano giunti a scardinare la ragione di frone al mistero , ma è la ragione che li ha portati di inanzi al mistero . Pascal, Spinoza, kant, Wittgenstein... pensa al tracatatus logico filosofico proposizione 6.43 12 dice ; "la soluzione dell enigma della vita nello spazio e nel tempo è al di là dello spazio e del tempo". E questo lo dice uno dei padri del pensiero logico del 900 che arriva a dire che l 'enigma della vita , punto uno, ha una soluzione e in questo troviamo il pensiero mistico religioso a cui la filosofia di Wittgenstein conduce. Alla fine la differenza di chi ha una spiritualità e chi no sta in questa fiducia che l enigma della vita abbia una soluzione. E questa soluzione , punto due , è al di là del tempo e dello spazio. E che cos'è questo al di là del tempo e dello spazio se non uno scardinamento della ragione? non per cadere nell irrazionalismo, nella misteriosità ma per prendere consapevolezza che il nostro rapporto col tutto non è afferrabile, fomalizzabile, racchiudibile , catturabile dal pensiero umano.
Quindi sostengo che è la ragione che, debitamente esercitata , porta infine al mistero e non il cessamento dei sui dettami , alla cessazione della logica che porta al mistero. è la ragione che pone di inanzi al pensatore il mistero , in che senso lo pone il mistero? nel senso che gli elementi che la ragione fornisce all elaborazione della costruzione intellettuale non possono essere sintetizzati in una visione complessiva, armonica, in un sistema. non si può dare quella prospettiva razionalista che dice "ti dimostro che Dio c'è"  come ad esempio ritiene il concilio vaticano primo , essi sostengono che la ragione, se debitamente esercitata, giunge inequivocabilmente all esistenza di Dio. Personalmente non lo ritengo e non penso che la ragione possa arrivare a dimostrare l'esistenza di Dio. Laddove dimostrare l'esistenza di Dio significa esattamente chiudere il mistero dell essere perchè significa trovare la chiave che pone l'inizio e la fine dell essere l'alfa e l omega, perchè è questo che è in gioco nel cocetto di Dio.
#123
la paura è un emozione e come le altre emozioni essa arriva e hai paura. Poi bisogna identificarla, comprenderla . Le emozioni generano pensieri , la filosofia non è un atto di scrematura delle parti della nostra mente, al massimo è un atto di scrematura dal rumore ma l'emotività non è rumore , la paura genera pensiero , la meraviglia genera pensiero, lo stupore genera pensiero. Non possiamo lasciare indietro queste emozioni vitali se vogliamo fare filosofia e cogliere la natura dell essere umano. Poi hai  parlato di Dio
Citazione di: daniele22 il 14 Giugno 2025, 07:59:53 AMPuò essere infatti che Dio esista e può essere quindi come dici tu, ma in primo luogo il mercato si regge perché sostenuto da individui perfettamente in grado di intendere e volere ... e aggiungo pure di dovere ah! ah ah aaaah!
Vedi bene che dietro o davanti ai desideri dell uomo c'è un mercato pronto a soddisfare tali desideri. Desideri viaggiare? c'è un mercato di aziende di viaggi pronti, desideri leggere? c'è il mercato dei libri pronto a sostenere il tuo desiderio, desideri costruire un modello di aereo ? c'è il mercato del modellismo pronto a darti tutto il necessario . Desideri sposarti, c'è il mercato delle agenzie matrimoniali , ci sono le app di incontro e tutto questo è mercato. E quanti  di questi desideri spingono l'essere umano a valori profondi? la famiglia va bene, ma dopo che mi sono sposato e ho messo al mondo i figli e ho un buon lavoro ? che cosa faccio o che cosa devo fare visto che hai messo in enfasi la dimensione del dovere . Che cosa siamo qui a fare ? hai una direzione , hai una visione? hai uno scopo? la risposta è molto semplice, ed è che queste tre cose che ho elencato "non ci sono più", uno dei grandi limiti del nostro tempo è il non riconoscerli e il non valorizzarli  e al posto di queste abbiamo messo i desideri che assecondano il mercato ma che non ci danno direzione e poi è chiaro che si ha paura se non si dove andare , che cosa fare , quando e come . Se tu parli con un biologo e gli domandi il senso dell evoluzione biologica ti dice che non c'è , c'è la mutazione che non sempre e positiva se mai gli scopi si danno tramite la cultura ma la vita biologica non ha nessuno scopo,non ha nessun orientamento  e se gli chiedi ma scusa l'evoluzione da quando è partita non c'è un accrescimento dell organizzazione , della mente , e siamo sempre piu evoluti ti risponde no, è solo un caso. Insomma niente , non c'è niente da fare , ogni pensiero che possa introdurre un senso di orientamento, di teleologia , di finalità è falso è tabù. Il punto qual'è , è che non c'è essere umano che non faccia quello che fa con uno scopo , tutta la vita si muove con uno scopo. "E tutto avrà nome potere e il potere volontà e la volontà desiderio e il desiderio assecondato doppiamente dalla volontà e dal potere, lupo universale farà dell intero univero la sua preda per poi , infine, divorare se stesso." telos , c'è questo senso di orientamento , di volontà di potenza ,  Wille zur Macht di cui parla  Nietzsche.
Citazione di: daniele22 il 14 Giugno 2025, 07:59:53 AMPer mio conto è quindi perfettamente normale che uno possa detestare chi mina la salute degli "oggetti" del proprio amore e non vi sarebbe quindi alcun problema in questo senso (l'artista e la madre che strangolano il figlio mi sembrano esempi forzati).
Anna Maria Franzoni non è un esempio forzato. Ovviamente puoi detestare chi mina la salute dei tuoi cari ma piu che altro in questo caso  devi difenderti e anche se cercano di derubarti devi difenderti. Quindi di cosa stiamo parlando? io sto parlando della contraddizione che la vita ci consegna , ovvero amicizia e tradimento, amore e odio, fedeltà e infedeltà, Dio e il contrario di Dio , giustizia e ingiustizia, guerre e pace , Altruismo e menefreghismo , interesse e indifferenza e quando tutte queste cose premono sulla tua vita tu naufraghi e poi sto parlando che queste stesse contraddizioni sono dentro di noi , ovvero siamo noi , nocchieri del nostro vascello e causa del nostro naufragio. L' interiorità dell essere umano è come un aspirale che può essere ascendente in alcuni momenti e discendente in altri.
#124
Citazione di: daniele22 il 10 Giugno 2025, 14:50:12 PMA metà del post di  apertura del topic dici: "Siamo l'antinomia, siamo la contraddizione". Immagino tu intenda che facendo questo ci opponiamo all'ordine universale. E c'è da considerare che nel mondo della vita questa opposizione sembra ineluttabile. È infatti per questo che suggerivo nel post nr. 3 di chiederci quali siano le nostre pretese piuttosto che cercare scopi del nostro essere qui. Riprendendo il mio post hai detto "Siamo anche desiderio" seguito da una mezza filippica nei confronti dei desideri. A parte che tieni da parte le paure, parli poi con altri di un ruolo che dovrebbe avere l'essere umano su questo pianeta. Beh, che l'essere umano debba chiedersi se sia il caso di darsi una regolata mi sembrerebbe il minimo sindacale a prescindere da cosa debba poi decidere. Allora, riguardo alle nostre pretese, la nostra assurda pretesa, che non è certo la pretesa di tutti gli esseri umani, nel senso che non è acutizzata pure se in tutti sarebbe latente, sembra essere quella di volere sovvertire l'ordine universale. Ma non sarebbe così scontato che a muovere tale istanza possa essere il desiderio piuttosto che la paura
penso che sarà bene approfondire cosa si intende con "ordine universale".  Infatti dicendo siamo l'anitinomia mi riferisco alla contraddizione della vita umana che può amare o odiare , che può fare arte con le propie mani e poi con quelle stesse mani strangolare suo figlio, di una stessa madre che allatta e della stessa madre che colpisce , a morte, con un mestolo la testa del bimbo di un anno. Siamo in grado di generare armonia e allo stesso tempo di generare disarmonia. E siamo anche fabbriche di desideri certo , e bisogna precisare che la stra gran maggioranza di questi desideri sono stati creati dall uomo per assecondare precise esigenze di mercato , create a tavolino per il mercato. E quanti di questi desideri spingono l'essere umano verso valori profondi? i valori profondi si traducono in benessere ,il benessere in motivazione e la motivazione in produttività. La grande sfida non è tanto il crescere a livello economico ma anche il crescere a livello valoriale. Perciò non è tanto il sovvertire ma quanto il rivoluzionare il sistema ecome si rivoluziona il sistema? accusando se stessi tanto per cominciare perchè come ho detto ciascuno di noi si porta dentro tutto, male e bene , Amore e odio , giustizia e ingiustizia , pensieri nobili e pensieri ignobili. 
#125
Citazione di: PhyroSphera il 08 Giugno 2025, 12:03:08 PMsulla inconciliabilità presente nella esistenza, tentare di trarre significati da un romanzo di Dostoevsky in cui c'è un non credente che non ha amato il viaggio della vita e vuole porne termine nonostante accetti il Dio di suo fratello (che invece in Dio ci crede oltre che accettarlo), sentire il bisogno di un'etica non antropocentrica e vitalistica, basata sul rispetto della vita in tutte le sue forme... tutto questo che senso ha se non si ha capito a cosa ci si sta rapportando?
sì certo capisco, ho parlato di mente/corpo come dualismo in effetti ma dicendo mente e corpo noi non abbiamo colto l'uomo nella sua totalità, sarebbe di fatto riduttivo perchè l'essere umano è multidimensionale.
Diversa è la questione bene,male , dio /satana e vederli come domini separati , non vi è separazione fra bene e male , il male personificato da Satana e ilbene personificato in Dio, vi è un unico processo che passa anche per il negativo.

in che senso l'uomo è multidimensionale?
il cervello umano innanzitutto non distingue l'immaginazione dalla realtà, se vi facessi vedere dei video culinari o scene di sesso il vostro corpo comincerebbe a produrre ormoni , salivazione, succhi gastrici. il cervello non distingue immaginazione da realtà e tutto quello che noi vediamo è un idea della mente umana, mentre non c'è una mosca o una formica che sa di essere in italia. Sono processi immaginativi che noi proiettiamo all esterno a cui attribuiamo un significato esterno e interno e hanno certamente un impatto economico , ecologico, identitario, c'è gente che si ammazza oggi perchè crede di essere russa o Ucraina ma sono tutti processi immaginativi del cervello umano.
Si parla dunque di un intelligenza multipla, quindi di un intelligenza biologica che è l intelligenza del tuo corpo di funzionare indipendentemente dalla tua volontà, un intelligenza emotiva, un intelligenza mentale, il quoziente di intelligenza mentale e poi  adesso vediamo anche l'intelligenza artificiale e infine un intelligenza esistenziale , cioè la capacità dell essere umano di dare un senso profondissimo al dolore, alla morte , all amore, all incontro, alle relazioni. La parte umana che ci fa essere non tanto sfruttatori ma garanti della bellezza e dell armonia di questo pianeta. E io credo che è su quest ultima intelligenza  che noi dobbiamo parlare oggi.
#126
la nostra casa fluttua letteralmente nel vuoto , la terra è un ecosistema dove all interno del quale la vita è regolata da quattro grandi principi regolatori. Il primo di questi principi sono gli impollinatori, senza gli impollinatori non esisterebbe la vita su questo pianeta così come la conosciamo , solo dalle api dipende il 75% delle coltivazioni commestibili. Se domani mattina si estinguessero le api in meno di 50 anni andremmo in contro al sesto evento di estinzione globale di questo pianeta. Mentre sappiamo che se si estinguesse l essere umano , domani mattina la vita inzierebbe a fiorire e prosperare su questo pianeta. Quindi forse c'è da soffermarsi un attimino, riflettere sul ruolo che l'essere umano ha su questo pianeta. Il secondo principio regolatore della vita , sono gli alberi e le foreste , da cui dipende il 27% dell ossigeno che respiriamo. Il terzo principio regolatore , udite udite, sono  i cetacei. Dai dei delfini alle balene che defecando fertilizzando il fitoplanton da cui dipende quasi il 70% dell ossigeno che respiriamo. Ora il quarto principio regolatore della vita è la mente umana ed è l'unico dei quattro che sta sistematicamente distruggendo i primi tre. 
I primi tre principi regolatori si basano sull interconnessione e l'interdipendenza , quindi i principi che regolano la vita su questo pianeta non sono principi di competizione, fondamentalmente sono principi di collaborazione , principi di intereconnessione interdipendenti. Possiamo quindi dichiare apertamente che la mente umana , oggi come oggi non è ecosostenibile , ha un impatto devastante sull ambiente e sulla salute delle persone. 
#127
Citazione di: daniele22 il 06 Giugno 2025, 21:24:42 PMPiù che altro bisognerebbe chiederci: quali sono le nostre pretese
Siamo anche desiderio. ognuno di noi desidera e questo è struttura della natura in quanto viventi. 
Già Shopenauher metteva in guardia dal desiderio (la voluntas) ma senti cosa diceva William Shakespeare a proposito del desiderio già nel 1500 . Parole che sono ancora attuali, ancora vive. " E tutto avrà nome potere e il potere volontà e la volontà desiderio. E il desiderio, assecondato doppiamente dalla volontà e dal potere lupo universale farà dell intero universo la sua preda per poi alla fine , divorare se stesso. " Troilo e Cressida atto primo scena terza. Questo è Shakespeare e parla del nostro tempo. Non stiamo forse consumando anche la nostra casa noi come genere umano? 
#128
Citazione di: iano il 06 Giugno 2025, 00:34:52 AML'uomo non è un animale'', determina l'uomo affermando cosa non è, e su ciò si basa la nostra etica, sull'esclusività.
Se affermiamo che l'uomo è un animale, dobbiamo mutare l'etica, basandola sull'inclusività, o ce la teniamo così com'è?
Questo è il problema di difficilissima soluzione, di cui dicevo sopra.
E' sufficiente estendere un etica nata in ambito esclusivo per renderla un etica inclusiva?
Che cosa siamo noi? è questa la domanda che contiene contraddizione. Che cosa siamo noi che siamo in grado di amare e poi per via di quello stesso amore diventare veicoli di morte. L'uomo è anche un animale e non solo un animale , è anche soma , un pezzo di materia vivente, ma non solo soma.  Siamo anche psichè, che è la vita psichica, siamo anche Nous ,coscienza spirituale. La domanda deciva non è ,secondo me, identificare cosa siamo o cosa non siamo ma piu di tutto che cosa ci facciamo qui! . Cioè , al di la che ho trovato  un lavoro,  che pago le bollette, che vado al bar ,che vado in discoteca e i like su facebook è tutto qui? è questo lo scopo? essere una delle tante rotelle del grande ingranaggio sociale che gira al servizio del sistema? ho una visione piu ampia? oppure mi accontento del mio andirivieni casa/lavoro, scopamiche e gli altri vizi che mi tengono a galla , abbiamo davvero bisogno di cose materiali? ho uno scopo? ho una direzione?, esiste un messaggio per me?, per la mia vita, per il mio tempo ,per il mio spazio?
#129
l'avrete capito tutti il senso della locuzione latina , ne abbiamo parlato tanto. "Ogni determinazione è una negazione", famoso aforisma di Hegel che in un certo senso abbraccia Aristotele e Platone tramite il principio di non contraddizione , una cosa è quella e non un altra cosa ovviamente. Ma già Spinoza scriveva che " La determinazione non appartiene alla cosa secondo il suo essere; al contrario essa è il suo non essere" . Qualsiasi cosa che noi possiamo conoscere , qualunque ente noi possiamo conoscere immediatamente suppone una negazione. Qualsiasi cosa voi possiate pensare, dicendola, immediatamente istituite una negazione , se dite che è una cosa è questo allora non è anche quest altro e quindi delimiti e quindi determini.
C è una dimensione dell essere che noi non possiamo conoscere che Anassagora chiamava "Nous" , che gli antichi chiamavano "Sophia" , che Eraclito chiamava "logos" , che i credenti chiamano Dio, ovvero quella logica , quell essere che abbraccia e che contiene la grande energia creatrice e al tempo stesso distruttrice di tutte le cose e che da forma a tutte le cose , questo, necessariamente deve contenere tutto , è quindi, indeterminato. E io penso che questa indeterminazione noi ce la portiamo dentro.
Abbiamo istituito il dualismo, essere e non essere, bene e male , Dio e il diavolo, il bene dello spirito in antitesi con  la tentazione del peccato , il corpo e l anima , anch'essi in antitesi. Veniva contrapposto il non senso della vita, il male del mondo  al bene , alla giustizia . Così che abbiamo istituito  il dualismo metafisico che poi a ben guardare è anche fisico , (l anima contrapposta al corpo).
Ma non ci sono il bene e il male come fossero due regni, due territori contrapposti . Dio da un lato, Satana dall altro e via dicendo. Quello che c'è , è un unico processo che si fa anche attraverso il negativo . è vero, noi ci portiamo dentro propio tutto, Dio e il cielo, l'inferno e la terra, la vita e la morte e anche molti secoli . Siamo l'antinomia , siamo la contraddizione.


"Nell ultima capanna un uomo giaceva al suolo con la testa quasi sepolta nella sabbia mentre le formiche correvano sul suo corpo. Era un indigeno colpito dalla malattia del sonno che era stato abbandonato dai suoi perchè non erano più in grado di trasportarlo. Benchè respirasse ancora non vi era più nulla da fare. Intanto che mi occupavo di lui, attraverso la porta aperta della tenda contemplavo le acque azzurre del golfo, contornato da verdi foreste mentre il sole al tramonto diffondeva i suoi raggi di fuoco. Era un panorama di magica bellezza. Ma abbracciare con un solo sguardo tale paradiso e l 'orribile miseria dell essere umano era una cosa che agghiacciava il cuore"
(albert schweitzer)

la contraddizione è la regola del vero. la non contraddizione , del falso. (Hegel)

è a questa tempesta di contraddizioni che la vita ci consegna e a volte questa tempesta ti può fare naufragare, restituire il biglietto come diceva  Dostoevskij nei fratelli Karamazov , caro alioscia dice Ivan al fratello credente, non è il tuo Dio che non accetto, è questo mondo che non accetto.  In questo senso voleva dire "restituisco il biglietto" e come ben sappiamo non mancano esempi di chi , oggi, restituisce il biglietto. Abbiamo bisogno di un etica che dia energia e speranza , un etica che vada oltre l'antroprocentrismo , ovvero il modo di comportarsi col prossimo. Un etica che si riassuma, ovvero che faccia sintesi della contraddizione , dell antinomia che viviamo e sperimentiamo , questa sintesi io la identifico tramite la breve frase "rispetto per la vita, in ogni sua forma".
#130
Che conclusioni possiamo trarre da tutto quanto detto?
è improbabile che le strutture complesse in biologia siano il risultato di eventi puramente casuali ,un meccanismo che non è assolutamente in grado di spiegare la freccia del tempo evolutiva .  Sembra molto più probabile che la complessità si sia manifestata in biologia in quanto parte dello stesso principio generale che governa la comparsa della complessità in fisica e in chimica , e cioè , le improvvise transizioni non casuali verso nuovi stati di maggior organizzazione e complessità che si verificano quando un sistema viene allontanato dell equilibrio e incontra dei punti critici.
è fondamentale comprendere che questi principi sono intrinsecamente globali o olistici.
Se l'autoadattamento non biologico è in continuo divenire , dobbiamo cercare principi olistici che governano l attività collettiva di tutti i componenti dell organismo.
#131
Tematiche Filosofiche / Re: il velo di maya
14 Maggio 2025, 11:27:32 AM
Citazione di: iano il 14 Maggio 2025, 03:49:10 AMLa coscienza non nasce dalla fisica, perchè la fisica, o in alternativa la sua apparenza, sono coscienza della realtà.
Spiegati meglio, la coscienza non nasce dalla fisicità perchè la fisicità è coscienza della realtà?
detta così non significa niente....
#132
Citazione di: Illuminismo Bastardo il 14 Maggio 2025, 02:42:50 AMUn'espansione che non ha nemmeno scelto di accelerare, ma ha iniziato ad esistere già in moto.
In questo senso, pressione latente e rottura di simmetria potrebbero non essere opposte, ma due lenti sulla stessa curvatura originaria.
Che ne pensi?
l'accelerazione, il tempo , la rapidità , il moto di per se  non sono sorgenti di ordine e oraganizzazione. Puoi usare tutto il tempo che vuoi ma se non c'è una forza ordinatrice non succede niente!
Non puoi assolutamente trascurare la gravità come sorgente dell ordine cosmico. Stiamo partendo di una distribuzione di materia relativamente omogenea , un amalgama di elementi costitutivi separati fra loro. è la gravità la responsabile dell aggregazione di strutture su grande scala dell universo, ed è all interno di questa struttura che operano el altre forze. Questo è possibile perchè,delle quattro forze fondamentali della natura solo la gravità agisce su distanze cosmologiche. Mentre ilcosmo diventa gradualmente piu strutturato la materia si raggruppa dapprima in ammassi , poi in ammassi di ammassi , e così via, dando origine alla fine ai buchi neri. Senza la gravità, l'universo sarebbe rimasto un panorama di gas inerte e amorfo. 
(L ' organizzazione genera organizzazione) L'agglomerazione dei gas primordiali costituì il passaggio cruciale nella formazione delle stelle e delle galassie , una volta che queste si furono formate , la strada era aperta per la formazione di elemeti pesanti , dei pianeti, della vasta gamma di sostanze chimiche , dei mattoni della vita alla biologia e infine all uomo. In questo senso, qundi, la gravità è la sorgente di tutta l organizzazione cosmica . Nelle primissime fasi della storia dell universo , la gravità innescò una cascata di processi autoadattanti che condussero , un passo dopo l altro , agli individui coscienti che ora contemplano il cosmo e se ne chiedono il significato.
#133
Citazione di: Illuminismo Bastardo il 13 Maggio 2025, 23:53:11 PMPotremmo pensarlo come una pressione latente del possibile su se stesso.
Un momento zero in cui nessuno osservava, nulla accadeva, ma tutto era lì — in attesa — come pura instabilità pronta a cedere.
Certo si può intenderlo come sostiene il tuo modello , oppure  trarre la propia intepretazione seguendo il propio bagaglio di conoscienza. Così una pressione latente diventa un raffreddamento cosmico.
Se si parla di inizio di evoluzione fisica allora il parametro fondamentale è l'energia e l'energia dell inzio corrisponde ad una spropositata quantità di calore. La storia dell universo può quindi essere vista come una successione di rotture di simmetria al diminuire della temperatura. A partire dall amalgama primordiale ,un pò per volta fanno la loro comparsa strutture e differenzazione sempre maggiori. A ogni passaggio viene "congelata" una nuova qualità caratteristica.
La relazione fra simmetria e struttura è di tipo inverso . La coparsa di struttura e forma indica di solito la rottura di una simmetria preesistente. Questo perchè una simmetria è associata all essenza di caratteristiche particolari. Un esempio di un oggetto dotato di simmetria è una sfera di cristallo , la si può ruotare su se stessa senza modificarne l aspetto ma se si dipinge un puntino nero sulla sua superficie , questa simmetria rotazionale si spezza perchè ora possiamo dire quando la sfera è stata riorientata osservando il puntino. Questo è un esempio semplificato di rottura di simmetria. Quello che voglio dire è che l'evoluzione cosmica e il relativo dispiegamento di ordine è stato "spinto" da qualcosa di ben più forte e fisico  che una pressione latente del possibile su se stesso
#134
Tematiche Filosofiche / Re: il velo di maya
14 Maggio 2025, 00:04:35 AM
Citazione di: iano il 13 Maggio 2025, 19:38:27 PMPer ri-velare ''l'uomo invisibile'' basta mettergli un velo sopra.

il velo di Maya sono le apparenze e sono anche l'interpretazione che noi diamo a queste apparenze.
Hai notato quanti modelli interpretativi sono emersi recentemente?

mi permetto di prendere una direzione arbitraria sul topic dato che non gli ahi dato una chiara impostazione:
Ci sembra davvero lecito parlare di campi privi di coscienza e campi delle possibilità non concretizzate e la relazione che vi è fra campi di probabilità e campi di consapevolezza senza cercare di spiegare prima che cos'è la consapevolezza? o quale sia la sua origine ? ma del resto anche questa obiezione è un modello intepretativo sul velo di maya ma se esseri coscienti sono emersi dalla fisica allora al fondamento della fisica devono trovarsi i semi della coscienza. il problema riapre il vecchio paradigma  dualistico metafisico su mente/corpo. è opinione diffusa che la coscienza (o consapevolezza) abbia origine dalle facoltà del cervello e delle sue reti neurali ma fin ora nessuno è ancora riuscito a spiegare come da segnali biolettrici scaturisca uno stato cosciente di pensiero, emozioni , intuizioni..
Di sicuro il cervello fa da interfaccia , o ponte , fra ciò che non è materiale (lo stato cosciente) e il corpo. Ma come si è visto in una moltitudine di esperienze , ci sono persone che sono state clinicamente morte per diverso tempo e tutte raccontano di aver visto i dottori, i monitor ospedalieri, i medici, loro stessi stesi sul lettino e poi di aver avuto delle esperienze che han cambiato radicalmente il loro giudizio su che cosa sia la morte. Allora lo stato cosciente  (o una sua parte) sopravvive alla morte fisica del cervello . questo significa che il cervello non è l'unica sorgente fisica dello stato cosciente. Non può quindi avere origine unicamente da esso.
#135
Citazione di: Illuminismo Bastardo il 13 Maggio 2025, 13:04:09 PM@Alberto Knox, la questione che sollevi sull'organizzazione spontanea della materia è centrale, soprattutto se la si guarda dal punto di vista dei sistemi viventi complessi. L'emergere di coerenza, adattamento, strutture autoregolanti — tutto questo mostra che l'ordine può generarsi "dal basso", senza bisogno di un osservatore esterno.
Ma è proprio lì che, per me, si apre lo spazio per una domanda ulteriore: quando l'organizzazione smette di essere solo struttura e diventa anche gesto?
Se ogni interferenza modifica il campo, allora c'è qualcosa che succede nel momento in cui una coscienza situata si concentra al punto da innescare una curvatura reale del possibile.
Non parlo di volontà cosciente nel senso tradizionale, ma di un punto in cui la presenza osservante coagula una forza, e in quel nodo si produce una deformazione: una transizione di fase esistenziale, non solo fisica.
Il libero arbitrio, da questa prospettiva, non sarebbe una licenza metafisica, ma un principio energetico relazionale: non garantisce il controllo, ma introduce discontinuità. Una piccola frattura nell'andamento prevedibile del campo, che da lì in poi costringe la realtà a riorganizzarsi. Non impone, ma piega.

Mi rendo conto che il tuo modello preveda la coscienza per fare si che un evento diventi gesto occorre uno stato cosciente. E che vu sia relazione fra le molteplicità di stati nessuno ormai ne dubita. Quello che c'è risulta conseguenza relazionale . Esiste solo in relazione ad altro , come conseguenza di altro da se. La realtà risulta essere contingente e non necessaria.