Citazione di: Visechi il 02 Dicembre 2024, 22:10:58 PMVerse-nous ton poison pour qu'il nous réconforte!Versaci il tuo miele perché ci riconforti!
Versaci la pozione, perché ci riconforti!
anche questa è una traduzione, tutto va bene per messieur.
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Versaci la pozione, perché ci riconforti!
Citazione di: PhyroSphera il 04 Dicembre 2024, 19:35:01 PMNon ritengo ci sia da spiegare sul piano in cui tu poni il discorso.Difficile spiegare quel che con ogni evidenza neppure tu che scrivi hai compreso.
MAURO PASTORE
Citazione di: PhyroSphera il 04 Dicembre 2024, 20:18:35 PMNon sai cosa è la traduzione di una poesia. Non si può restare fedeli, inoltre in poesia le parole si usano diversamente. Ancora: in italiano, in specie quello letterario, la parola "pozione" si usa anche per dire "veleno".Quanto isterismo, come mai?
"Visechi" dovrebbe usare attenzione diversamente. Ciò che non capisce, dovrebbe lasciarlo perdere. Così si fa in filosofia, nei casi in cui lui si mette.
MAURO PASTORE
Citazione di: doxa il 24 Novembre 2024, 14:24:34 PML'ultimo libro scritto dal psicoanalista Massimo Recalcati e pubblicato la scorsa estate è titolato: "La legge del desiderio. Le radici bibliche della psicoanalisi". Il testo unisce psicoanalisi e spiritualità.Testo molto intenso che va assimilato e meditato.
L'autore riflette sulle parole di Gesù e propone una nuova lettura del messaggio cristiano.
"Non abbiate paura !" è il monito di Jesus per sottrarre gli individui dall'interpretazione solo moralistica e sanzionatoria della cosiddetta "Legge divina" e per affermare l'esistenza di un'altra "Legge" che tramite il desiderio serve la vita, li autorizza ad assecondare il proprio desiderio, la propria vocazione, i propri talenti. E' l'eredità del messaggio cristiano, ripresa dalla psicoanalisi di Freud e del cattolico Lacan.
La Legge divina non incute più il timore della punizione, non esige lo zelo del rispetto formale, per divenire una Legge che non annulla il desiderio, ma, al contrario, lo sostiene.
Gesù seppe unire la Legge all'amore.
È questa l'eredità essenziale assunta dalla psicoanalisi: la Legge non è nemica del desiderio, ma il suo fondamento. I riferimenti alle parabole, ai miracoli, alle guarigioni, a Pietro e a Giuda, alla notte del Getsemani, alla resurrezione e al pensiero di Paolo di Tarso sono rivisitati da Recalcati in modo sorprendente. Egli sfida luoghi comuni e stereotipi della lettura psicoanalitica del cristianesimo e con audacia mostra come la testimonianza di Gesù sia testimonianza della vita e del desiderio.
Le parabole, come è noto, sono la narrazione di un fatto immaginario ma appartenente alla vita reale, con il quale si vuole dire una verità o illustrare un insegnamento morale o religioso; nell'ebraismo rabbinico la parabola era molto comune nella predicazione e nell'insegnamento e fu questa la forma originale dell'insegnamento di Gesù.
L'argomentazione di Recalcati si sviluppa in una reinterpretazione del pensiero cristiano, abolendo l'opposizione tra virtù e peccato con l'introduzione del dualismo fede-peccato.
La differenza risiede nella visione del peccato non in quanto disobbedienza, ma come repressione della creatività e della produttività: "Nella Parabola dei talenti – esemplifica l'autore – due uomini su tre incrementano il numero di talenti a loro disposizione, mentre il terzo conserva l'unico talento in suo possesso seppellendolo per la paura di perderlo. I primi due vengono elogiati, mentre il terzo è invece condannato per aver messo la paura prima del desiderio, principio oggi di molti disagi psichici, soprattutto nei giovani".
Citazione di: Koba II il 03 Dicembre 2024, 20:12:37 PME Pasolini, come sempre, aveva ragione.Giudizi un tanto al chilo... quella è la generazione dell'impegno, la generazione dello statuto dei lavoratori, dell'aborto legalizzato, del divorzio... insomma, prima di sparare giudizi tranchant, bisognerebbe sviluppare una corretta analisi dei tempi, contesti e società.
I privilegiati che giocano alla rivoluzione: che pena!
Mi dispiace Eutidemo ma bisogna ammetterlo: la tua generazione è stata senz'altro la peggiore. Prima a godersi le avventure del ribelle, poi attaccati ai privilegi come dei parassiti lasciando a chi arrivava solo un paese allo sfascio.
Citazione di: InVerno il 02 Dicembre 2024, 08:26:02 AMQuesti sono e due estremi dello spettro politico attuale, quello che intendevo dire è che sono manifestazione di un dualismo che è sempre esistito ma manifestato diversamente in passato. Sono d'accordo che siano entrambi da evitare, esistono per essere messi in discussione più che per essere attuati, nessuno riuscirebbe a gestire un paese comunista o anarcocapitalista, sono posizioni più teoriche e di bandiera che realistiche, ogni comunità ragionerà a sé stante partendo dalla sua condizione attuale in che direzione è meglio andare. Quello che intendevo dire con gli esempi che ho fatto è che trovo sempre abbastanza curioso trovare critici del liberismo in Italia, perchè sebbene siamo certamente una nazione capitalista non siamo certamente tra le più liberiste in termini economici, più familistici che liberisti. Eppure secondo alcuni il problema in italia sarebbero i "liberisti". Magari in america o in Uk ma sono anche sistemi diversi.. oppure sono tutti "capitalismo" e a tutti va data la stessa ricetta per guarire? Purtroppo ciò che sta invecchiando male non è il "capitalismo" che invece va alla grande e ha commodificato ogni cosa, ma la democrazia parlamentare che dovrebbe regolarlo, centocinquamila discussioni sul problema del capitalismo, nessuna sulla democrazia, siamo destinati al fallimento.Il problema qui in Italia è essenzialmente dovuto ad incapacità manageriale, sia pubblica che privata.
Citazione di: taurus il 02 Dicembre 2024, 18:43:41 PMVeramente ?Tanta filosofia ed altrettanta teologia son passate sotto i ponti per confondere ancora oggi fede in Dio, cioè spiritualità, e religione, cioè riti, liturgia e commemorazione organizzati.
E' credibile che il Gesù della storia, il pio giudeo vissuto al tempo di Tiberio.. si auto-proclamasse come avente la stessa "essenza" del divin-Abbà ?
Come ben si sa _ la consustanzialità tra il divin-Abbà e il RI-tornato vivente e divinizzato dal tarsiota.. fu sancito nel travagliatissimo 1.o concilio di Nicea (325) !
E ciò anche a seguito di quel famoso prologo del tardivo Giovanni (o chi per esso) _ redatto alla fine del I secolo _ ove riporta il "nuovo dio" della croce era già della stessa/medesima essenza del divinVasaio (tramite la celeberrima incarnazione..
Detto autore "spirituale" scrisse il suo testo alla fine del I secolo _ quando ormai la dottrina del Tarso aveva prevalso su tutte le altre "concorrenti".
Come la piu' famosa chiesa di Gerusalemme dei giudei-cristiani (guidata da Giacomo il Giusto) / Da osservare che questa fu "azzerata" durante i fatti di Vespasiano-Tito.. che distrussero Gerusalemme !
Come ben si sa _ questi irriducibili "giudei-cristiani" assolutamente contestavano le bizzarrie tarsiote.. che avevano lo scopo di presentare il RI-tornato vivente (avente un' entità pneumatica) come addirittura Nuovo "signore", colui che sarebbe disceso dal cielo e partorito da una donna-mortale (Gal. cap.4) -
I granitici credenti nel SOLO/Unico Abbà.. _ così come tanti autori biblici gli attribuivano il titolo di Signore _ Adonai ( e/o Eterno) proprio per non pronunciare il suo sacro nome !
Ma si sa le stravaganze del Tarso _ reduce da quel devastante incidente.........
Orbene in detto concilio si esaltava Solamente il "duetto" divino !
Sarà poi nel 2.0 concilio di Costantinopoli (381) fu aggiunto il celeberrimo spirito.. formando così la trideità di questa religione _ sorta dal rigido monoteismo giudaico / quello MAI contestato dal Gesù somatico.
Del resto i vari vangeli NON sono libri storici MA apologetici.. miranti a infondere la FEDE Nell' uomo(dio) divinizzato dal Tarso !
Prima di "accettare" come oro colato.. i dogmi sanciti dai padri (illuminati ?) conciliari _ molto utile è leggere la (stravagante) storia del Primitivo cristianesimo, le varie "interpretazioni" dei diversi componenti della setta gesuana.. fino all' avvento del tarsiota, colui che si auto-beatificava come:
- super esperto architetto dottrinario (1 Cor. cap.3)
- ministro del Nuovo-signore (Rm. cap. 15 + 2 Cor. capitoli 3 - 4)
- Mandato/Chiamato (1 Cor. cap. 1 - Gal cap. 1)
- Incaricato ( Col. cap. 1 - Efes. cap. 3)
- PRE-scelto (Gal. cap.1).............. e e
- apostolo (sic !) _ nei primi capitoli della sue "sublimi" lettere.....
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Citazione di: green demetr il 30 Novembre 2024, 22:56:53 PMSu questo siamo pienamente d'accordo io aborro l'oriente politico.Tutto veramente molto chiaro, interessante ed imprescindibile.
Ma se uno vuole trattare il sociale come categoria, allora ne deve derivare le sue cordinate.
Anzitutto a colui che queste cordinate le ha scoperte.
Esso ha nome di capitalismo.
La socialità è una categoria del capitalismo (Marx).
E dunque non esiste una politica dell'economia (come i comunisti hanno travisato, estinguendosi e rinchiudendosi nei recinti dei forum e dei gruppi vari social),
Ma una ECONOMIA politica.
Non è la politica che determina l'economia, ma l'economia che determina la politica.
E' questo il messaggio di Marx, ancora oggi inascoltato.
Dunque quel che rimane dei socialisti veri dovrebbe immediatamente parlare dell'economia, lasciando da stare le stoltezze della tassazione.
La tassazione è di per sè ininiqua. E' il pizzo che l'amministratore chiede al produttore per lasciarlo lavorare. E' mafia legalizzata.
Il nichilismo in questo non c'entra niente: è proprio la base della teoria.
Marx si è sempre raccomandato di non dirsi filosofo, fino all'esaurimento.
E invece qui ancora a menare il can per l'aia, non c'è trippa nemmeno per i gatti.
Io non avendo ancora tutta l'opera, mi baso su quelle prime venti pagine circa che ho letto.
Non è che che queste pagine non dicano niente, anzi!
Marx impiega buona parte delle pagine per far capire all'operaio il concetto di uguaglianza.
Uguaglianza dei diritti? Ma nemmeno per sogno!
L'uguaglianza fra lavoro e valore.
Alla base delle teoria sta la teoria del valore, ossia della differenza tra valore d'uso e valore di scambio.
Il liberismo la teoria ignorante che precede l'arrivo rivoluzionario di Marx, non ragiona sul primo, ma solo sul secondo instaurando come dice Marx in avvio del capitale, una teoria merceologica.
La merce riguarda ESCLUSIVAMENTE la merce di fabbrica.
In quanto l'agricoltura è esente dalla teoria, infatti è la terra che dà i frutti.
Ciò che conta in Marx è la teoria aziendale.
Oggi come oggi l'economia è passata da un modello industriale ad uno finanziario.
Oggi il capitale si è trasferito nel digitale.
L'investimento non sta più nei prodotti, ma nel capitale che produce capitale.
E' la via più veloce al profitto.
In questo senso la teoria marxiana è diventata obsoleta.
Peccato che Marx ne avesse parlato di questa possibilità liquidandolo come irriproducibile non solo nel lungo, come il capitalismo, ma anche nel breve periodo.
Sappiamo benissimo che questa bolla, come la chiamano loro, i capitalisti, è esplosa nel 2008 con il caso Lehman brother.
Ci avviciniamo al ventennale, e da allora le politiche di austerity e di raccoglimento del capitale dei privati nelle tasche delle elites economiche, sottoforma di asset creditizi finanziari ha creato tutte le condizioni per cui l'Europa deve necessariamente tornare ad una politica aziendale, o finire in banca rotta.
Nel frattempo nessuno si è attrezzato o si sta attrezzando a che questa caduta dalla bolla economica, non lasci segni indelebili su ogni cosa, dalle aziende che a stento rimangono aperte, a quelle degli operai, sempre più sottopagati.
Purtroppo per noi le nicchie economiche, compresa l'ideale spostamento del commercio su piattaforme digitali, sono occupate già o anche dalla Cina.
Io veramente non capisco come fanno a non capire cose di una banalità così evidente.
Non è che siccome il commercio non si fa più nei mercatini, allora il commercio non dipenda dalla solita cara vecchia dottrina della domanda e offerta.
L'offerta cinese è infinitamente più allettante.
L'Europa deve decidersi tra scegliere se investire nella produzione o diventare il consumatore stesso.
Cosa che non decide l'Europa essendo il consumatore il re della catena alimentare, ed avendo nome di USA.
Le coordinate a che si torni a ragionare sul valore d'uso, ossia sul valore SOCIALE della merce, ci sono già tutte.
Ma qualcuno le sta pensando?
Oppure si accettano le teorie fuse di testa delle coop?
La gente si può permettere l'auto elettrica?
La gente ha bisogno dei lavori pubblici contro l'emergenza climatica, o di cambiare l'intero paradigma di consumo?
Domanda abnorme rispetto all'emergenza reale.
Salve.