Menu principale
Menu

Mostra messaggi

Questa sezione ti permette di visualizzare tutti i messaggi inviati da questo utente. Nota: puoi vedere solo i messaggi inviati nelle aree dove hai l'accesso.

Mostra messaggi Menu

Messaggi - Mariano

#121
Citazione di: Jacopus il 08 Agosto 2016, 22:43:33 PMLa tesi finale che sostengo è quindi quella di una maggiore umanità presente nelle varie forme di spiritualità non organizzata, rispetto a quelle organizzate. ..........
Voi cosa ne pensate? 
Diversamente dalla religione che e' creata dall'uomo, e' difficile parlare di spiritualita' che è un concetto molto complesso che sfugge alle nostre conoscenze immediate e materiali.
A mio parere la spiritualità organizzata (religione) e' il frutto delle spiritualità non organizzate (spontanee) di chi ci ha preceduto.
Pertanto ritengo che non si possa parlare di maggiore o minore umanità tra le due spiritualità, ma che la spiritualità individuale spontanea possa contribuire alla continua necessità di attualizzazione della religione.
#122
Nel tentativo di approfondire il tema iniziale da me proposto e cercando di recepire alcune considerazioni scaturite nelle varie risposte, modificherei il titolo del topic sostituendo "contraddizioni" con contrasti. Infatti contraddizioni o incongruenze implicano un giudizio morale mentre contrasto implica uno stato dinamico di lotta tra diversità fortunatamente esistenti.
A questo punto però mi rendo conto che il topic si riduce ad una constatazione banale: la Natura comprende ciò che consideriamo male e ciò che consideriamo bene, il brutto ed il bello, la vita e la morte...
#123
Tematiche Spirituali / Re:pentimento ed espiazione
11 Luglio 2016, 10:43:17 AM
Avendo inserito questa discussione nella sezione del forum che tratta di spiritualità, ritengo che si debba restare in questo ambito e mi permetto di esprimere la mia personale idea.
Da Wikipedia ( che volenti o nolenti e "cui grano salis" è diventato il mezzo più rapido per chiarirsi le idee ) si può leggere che espiazione ha il significato di riparare ad una colpa scontandone la pena; nella sua accezione religiosa comporta usualmente un rito o un sacrificio compiuto per placare la divinità e renderla nuovamente propizia quando la si ritiene offesa.
Ritengo che il concetto di penitenza definita da un esterno a chi commette la colpa possa derivare dalla tradizione Cristiana alquanto tradizionalista che tutti noi abbiamo subito.
A mio avviso il vero pentimento (e che sia vero lo può sapere solo la persona che lo prova) comprende in se stesso anche l'espiazione in quanto pentirsi implica anche un profondo dolore per aver male agito.
Il voler cercare una "giusta" pena per un male commesso è un utopia che nella nastra societa spesso  può confondersi con vendetta.
#124
Tematiche Culturali e Sociali / Terrorismo
06 Luglio 2016, 11:52:58 AM
Argomento assai difficile da affrontare che merita molta attenzione nell'esprimere le proprie opinioni ed estrema chiarezza .
Premetto quindi che condanno qualunque forma di terrorismo anche se cerco di comprenderne la genesi facendo riferimento all'attuale periodo di barbarie che il mondo sta vivendo.
A mio avviso la religione non c'entra, e' uno degli strumenti utilizzati, come lo stesso terrore che si vuole generare in quella parte di società che si vuole combattere.
La religione e' una costruzione dell'uomo così come tutti gli altri strumenti costruiti dall'uomo , e mi piace pensare che tutto quanto realizzato dall'uomo sia stato fatto con lo scopo di facilitarne l'esistenza , anche se poi venga spesso utilizzato malamente .
La religione e' certamente l'arma più forte che l'uomo possa utilizzare in quanto gli conferisce una forza di natura ben diversa dalla forza fisica.
E allora, cos'è che i terroristi vogliono combattere?
A mio avviso quello che considerano ingiusto nel mondo in cui viviamo; quindi per combattere il terrorismo alla fonte e' necessario verificare se esistono queste ingiustizie e, una volta riconosciute, agire per ridurle anche se questo ci costa.
#125
Citazione di: paul11 il 29 Giugno 2016, 10:26:35 AM
Non lo so Mariano, se sia meglio o peggio, dipende dalle persone.
Anche io non so, ma come tu dici oggi esiste una confusione dei ruoli che disorienta; è nata come emancipazione , ma poi ci ha travolto.
Confido che saranno capaci di trovare un altro equilibrio, che non riesco ad intravedere, ma sicuramente esiste.
#126
In un articolo sul "Fatto Quotidiano" odierno la Giornalista Daniela Ranieri giudica che l'abitudine generalizzata di dare del tu sia una piaga sociale.
Invito a leggere l'articolo a mio avviso scritto in maniera molto piacevole,ma pongo la domanda del titolo di questo topic (anche questa parola credo sia un neologismo ) per stimolare altre considerazioni.
Da una parte è una moda dilagante come l'imbarbarimento della nostra bellissima lingua con l'uso di parole straniere delle quali spesso non tutti ne comprendono il significato e può nascondere un negativo paternalismo .
Da un'altra parte permette un dialogo più diretto ed una maggiore coesione sociale.
Quanto ritengo personalmente e che riduce la comunicazione fatta con i sentimenti : il Voi di un contadino di un tempo verso una persona "colta" o il Voi dei figli verso i propri genitori (ed altri possibili esempi ancora in uso in alcune realtà ),rappresentano un senso di rispetto che difficilmente può essere trasmesso con le parole.
#127
Citazione di: acquario69 il 25 Giugno 2016, 05:40:05 AM
che coincidenza...credimi,proprio ieri,non so come ma mi era venuta in mente questa stessa frase,forse l'avevo letta o sentita poco prima,ma sicuramente collegata anche al fatto di essere stato dal dottore in settimana per uno strano e improvviso dolore al ginocchio...questo dottore,un tipo molto simpatico e con spiccato senso dell'humor...così durante la visita,oltre al ginocchio si era finiti per fare delle brevi battute sulla condizione umana..dei vari acciacchi,ma diciamo pure tranquillamente delle sofferenze fisiche che cominciano a venire da una certa eta,e tutto il resto...e che insomma a quel punto diventa solo una fregatura...(sia chiaro,per come la vedo io)

finita la visita,mi e' venuto spontaneo rifletterci sopra e ho semplicemente pensato che se dovessi morire oggi,credo sia davvero tutto di guadagnato..in fondo la mia eta corrisponde a quella fase dove si e' fino a poco prima "saliti" ed ora inizia la "discesa"


allora credo che gli dei in quei casi ti sono particolarmente cari,perché ti risparmiano un sacco di inutile sofferenza
Si, strana coincidenza, ma mi sembra di leggere una contraddizione in quello che dici: gli dei (ammesso  che esistano ) vogliono proteggerti dalle sofferenze; ma allora, dato che la sofferenza e la prima sensazione della vita, dovrebbero non farti nascere.
#128
Non so come mi è capitato di ricordare questa frase storica e di cercare di comprenderne il significato:
- è una frase consolatoria per chi perde una persona cara;
- è un'esortazione al martirio;
- oppure ha un significato più profondo connesso col senso della vita?
Io non so con quale intenzione l'abbia scritta l'autore, ma sono propenso a leggerla nella terza accezione.
Spero che l'argomento possa interessare altri.
#129
Scienza e Tecnologia / Re:Introduzione alla sezione
12 Giugno 2016, 22:34:42 PM
Il progresso tecnico e scientifico e' inarrestabile, ma una sana scienza non può autoreferenziarsi.
Io ritengo necessario combattere l'ignoranza e, con il supporto della scienza, approfondire il significato del nostro essere che sempre più ( da un punto di vista pratico) viene modificato dalle applicazioni tecnologiche, tutte positive se utilizzate con intelligenza.
Realtà e fantasia devono coesistere, ma non confondersi.
#130
Tematiche Spirituali / Re:il perdono: quanto costa?
07 Giugno 2016, 18:01:18 PM
Citazione di: giona2068 il 07 Giugno 2016, 16:42:03 PM
Citazione di: Daniele_Guidi il 07 Giugno 2016, 09:57:42 AM
Il Perdono non costa nulla quando lo si sente con umiltà e amore altruistico verso noi stessi e verso gli altri. Purtroppo quando vi è un eccesso di EGO dura sarà la possibilità di scorgere un velo di perdono.
Spesso  accade che le paure,risentimenti,rabbia interiore o comunque sentimenti di bassa frequenza possono anzi influiscono sul concedere il perdono, che sia verso noi stessi o verso gli altri.
La storia si ripete, ogni volta che si parla di perdono subito entra l'idea che dobbiamo perdonare qualcuno e ognuno secondo le proprie capacità decide se farlo o no, ma nessuno dico nessuno, è disposto a esaminare il proprio comportamento per scoprire se ha qualcosa da farsi perdonare oppure no. Se nessuno ritiene di dover chiedere perdono, alla fine chi perdoneremo?
scusa giona, ma come fai ad essere convinto di conoscere i sentimenti delle persone??
#131
Il dibattito che si è creato tra paul11, sgiombo e bailham è molto interessante e mi permette di meglio comprendere e forse esprimere quanto esposto nel topic iniziale.
Io parto dalla convinzione personale che  razionalità sia la capacità (fornita dalla natura all'essere umano) di valutare con la mente tutte le sensazioni che esso percepisce come tutti gli esseri animati e che l'irrazionalità faccia parte della razionalità: del resto anche la matematica (scienza razionale e considerata perfetta) è dovuta ricorrere ai numeri irrazionali.
Di conseguenza io dico che valutando razionalmente le sensazioni che pervengono dall'istinto, l'uomo possa e debba governarle.

Quando questo è un bene? dipende da un concetto di etica che non può essere soggettivo.
#132
Per maral:
"Il conflitto non è nella natura, ma nella natura dell'essere umano...."

non e mia intenzione essere cavilloso,ma non capisco: la natura dell'essere umano non è nella natura?

Per paul11
"Noi non abbiamo più paura del tuono o del fuoco, come gli animali, li abbiamo capiti o "domati", ma non li abbiamo vinti ,sono dentro le ansie e fobie. "

Forse sono io che non riesco ad esprimere la mia idea:noi non abbiamo vinto il tuono o il fuoco, ma con la conoscenza e la razionalità (naturale)abbiamo vinto la paura che è un sentimento istintivo (naturale).
Allo stesso modo possiamo vincere la paura della morte convincendoci razionalmente che è un evento della vita; forse non riusciamo a vincere la paura della sofferenza, ma gli stoici ci hanno provato.
#133
Citazione di: paul11 il 31 Maggio 2016, 14:25:39 PM
la razionalità è un linuguaggio umano che verosimilmente,, ma non certamente, corrisponde ad una realtà., non è natura.
Ovvero è un linguaggio simulativo umano per costruire modelli di rappresentazione del mondo e le sue relazioni.

Più che di istinto, direi intuito.
Quando la razionalità arriva a precostituire un modello troppo artificioso del mondo, ma soprattutto della propria esistenza umana nel mondo, come ora ,più d iieri e meno di domani  ;D  , allora l'intuito lo avverte.
Lo avverte come disagio fra artificio e natura.

la natura alla fine si rivolta contro l'artificio.

Sì, l'etica è probabilmente la miglior risposta alla problematica fra quanto può "spingere" l'uomo con l'artificio e quanto "lasciare" alla natura; ovvero il principio di limite.

Non vedo perché la razionalità non debba far parte della natura visto che la considero "connaturata" con l'essere umano: forse un giorno la scienza lo spiegherà.
Ma cerco di spiegarmi meglio con un esempio:
La paura è un sentimento istintivo ( naturale come l'intuito ) che ci avverte di un pericolo, poi, nel caso dell'uomo, la ragione deve intervenire per trovare il modo di contrastarlo ( la ragione deve governare l'istinto), oppure lo stesso istinto ci fa fu fuggire con risultati incerti!
#134
La Natura e' affascinante ed è l'origine di tutte le nostre conoscenze e dei relativi sviluppi, ma a volte va in conflitto con se' stessa.
Cerco di spiegarmi:
La scienza con le sue varie materie va sempre più a fondo nel comprendere la struttura dell'universo ampliando continuamente la sua sfera di azione; resta però spesso un dissidio tra istinto e razionalità, entrambi espressioni della Natura.
Quando è il caso di combatterla, manipolarla, assecondarla?
Ritengo che sia una domanda che può trovare risposta solo scoprendo un'Etica universale.
#135
Tematiche Filosofiche / Re:Che cos'è la verità?
27 Maggio 2016, 15:07:25 PM
Citazione di: maral il 27 Maggio 2016, 00:50:12 AM
Già, ci sono molti modi per dire la verità, anche se in linea di principio, la verità dovrebbe essere una sola, perché se ognuno ha la sua verità nessuno è nella verità. La cosa è però quanto meno assai problematica, .....
Tutto il resto è poesia!
Mi azzardo a dire: l'unica verità vera e' che la verità non esiste.
Oppure, come ci tramandano che disse Gesù,: io sono la via, la verità, la vita (Giovanni: 14.1)