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Messaggi - baylham

#121
Citazione di: Ipazia il 19 Marzo 2024, 13:32:59 PMMa se la passano comunque meglio della FucktheEU, scaricata pure dal burattinaio. La democrazia liberaliberista la vediamo in azione a Gaza e basta e avanza.  Averne di dittatori così dalle nostre parti. Cuccatevi i sicari Rotchild, Goldman Sax e Aspen, Meloni e Di Maio. Ce la meritiamo proprio l'eutanasia atomica. Ma probabilmente basterà anche solo quella economica.

Vedo un poco filosofico e rodente livore contro il successo di Putin dopo il fallimento della madre di tutte le rivoluzioni colorate. Risparmierei le energie per quando accadrà di peggio. EU addio.

Preferisco una democrazia imperfetta a qualunque dittatura. Le democrazie europee occidentali sono i migliori regimi politici attualmente esistenti. Sono molto favorevole alla nascita di uno Stato Federale Europeo basato sulla democrazia liberale come minimo. 
Che cosa c'entra la democrazia, il liberalismo e il liberismo con Gaza, che è il risultato di due opposti estremismi. 
Personalmente mi ripugna qualunque stato basato sulla razza o sulla religione come quello di Israele o quello propugnato da Hamas.
Gli unici stati a minacciare l'uso delle armi nucleari sono la Russia e la Corea del Nord. Per l'economia, la Russia sopravvive con le risorse minerarie e l'industria bellica, praticamente vive di rendita. Evidentemente ti piacciono i rentiers.
Non vedo quale sia il successo di Putin, un politico mafioso, i suoi discorsi stupidi, nazionalisti o imperalisti, fanno pena. Che senso ha misurare il consenso di un dittatore che basa il suo regime sull'eliminazione fisica del dissenso? Logicamente ridicolo e patetico.
Invece le rivoluzioni colorate, pacifiche, mi piacciono, prendono la giusta direzione democratica.




#122
Citazione di: Ipazia il 18 Marzo 2024, 15:49:18 PMConcordo sulla prima parte. Il link è patacca come il giornale, ma non al punto da non dover riconoscere il consenso di cui gode il "dittatore" nemico nelle file di elettori non manganellati da nessuno presso i consolati occidentali (ce n'è uno istruttivo relativo a Parigi). Quindi ancora più valido di link imparziali e approfonditi.

Che Putin abbia più consenso tra i russi dei burattini sponsorizzati nei regimi occidentali mi pare non necessiti di ulteriori approfondimenti.

Misurare il consenso di un dittatore è una cosa ridicola o penosa, grottesca come lo sono le elezioni farsa in Russia, una democratura.
Putin, un politico mafioso, piace soltanto a chi è politicamente fascista, rosso o nero che sia. In Russia la cultura politica è profondamente fascista, di democrazia ne ha conosciuta assai poco.

#123
Attualità / Re: Il nuovo kippur
10 Marzo 2024, 11:12:20 AM
Citazione di: Ipazia il 09 Marzo 2024, 14:14:55 PML'azione di Hamas e sullo stesso livello qualitativo di legittimità dell'oppressione sionista sulla popolazione palestinese.

Il progetto, assolutamente lecito bellicamente, era catturare un numero congruo di ostaggi per liberare le migliaia di ostaggi palestinesi nei lager israeliani. I morti di quell'azione sono l'esito di scontri armati contro altri difensori armati.  Se è terrorismo lo è quanto quello ultrasettantennale sionista.

Molte vittime, anche civili israeliani, sono dovute ad un fuoco "amico" di natura genocida, per ammissione degli stessi militari israeliani presi di sorpresa, come è prassi del regime paranazista israeliano di sparare su tutto quello che si muove.
L'attacco di Hamas è  uno schifo totale, una violenza ad ogni forma di relazione umana, civile, morale, puro sterminio. Uno sterminio e sequestro programmato di qualunque persona si trovasse in Israele. La stessa logica di sterminio dei migliaia di razzi lanciati a caso contro Israele.
La maggioranza dei palestinesi è responsabile tanto quanto o più della maggioranza degli israeliani dello schifo in cui si trovano. Da tanto tempo la maggioranza dei palestinesi sta perseguendo una cultura di sterminio, basta ricordare le tante stragi dei kamikaze palestinesi in Israele di poco più di un decennio fa. 

#124
Citazione di: bobmax il 02 Marzo 2024, 17:19:27 PMSolitamente a chi afferma la Verità viene fatta, da parte di colui che la nega, questa obiezione in forma di domanda retorica:
"E che cos'è la Verità?"

È cioè la medesima con cui Pilato replica a Gesù.
E a cui Gesù, da grande filosofo che era, non risponde.
Scusa, chi è il testimone del fatto, del colloquio, del suo contenuto, tra Gesù e Pilato?
 Il narratore racconta il vero o il falso o inventa?
#125
InVerno, vorrei precisare che non ho alcuna preferenza delle imprese basata sulle loro dimensioni.
Semplicemente ritengo che le dimensioni delle imprese dipendano principalmente da fattori economici legati principalmente alla tecnologia e alle economie di serie. Questo è il senso della mia critica ai sostenitori del "Piccolo è bello", tesi dell'omonimo libro di Ernst Schumacher.
#126
Citazione di: InVerno il 14 Febbraio 2024, 09:16:19 AML'agricoltura non si svolge nello spazio, si adatta al territorio, e la frammentazione topografica e orografica di gran parte dell'Italia costringe, ereditariamente o meno, ad una maggiore frammentazione delle aziende e anche ad una loro maggior specializzazione, che conduce tralaltro ad una biodiversità quasi senza paralleli, che è un valore positivo, scientificamente dimostrabile, e anche commercialmente. Peraltro, la frammentazione delle aziende permette che esse siano capaci di supportare la vita umana, famiglie che abitano il territorio.. gigantesche industrie alimentari non permettono la vita umana sui territori dove insistono, e praticamente disintegrerebbero il cosidetto "made in Italy" che permette a tantissimi di avere un mercato che altrimenti non avrebbero.
D'accordo, ma questo conferma che le dimensioni delle imprese sono legate strettamente alla tecnologie e all'economia di serie: i piccoli imprenditori agricoli specializzati non utilizzano ad esempio macchinari agricoli giganti e  non lavorano di notte, viceversa i grandi.
Conferma inoltre che l'economia è il principale fattore di organizzazione umana di un territorio geografico. 

In effetti le tue osservazioni riguardano soprattutto l'ultima parte del mio intervento, il rapporto tra qualità, quantità e prezzo.
#127
Visti sommariamente gli obiettivi e gli esiti della protesta di una parte degli imprenditori agricoli vorrei confermare il mio giudizio politico negativo su questo movimento, espressione di forze e culture politiche reazionarie.

E' evidente che questo movimento non ha minimamente toccato gli interessi delle multinazionali, semmai le ha favorite.
Siccome non ho alcuna simpatia per slogan demagogici come "piccolo è bello", mi limito a constatare che le dimensioni delle imprese sono legate principalmente a ragioni economiche fondate principalmente sulla tecnologia e le economie di serie, che valgono anche per il settore agricolo.

Trovo scandaloso che le imprese agricole non siano soggette all'imposizione diretta, che data la specialità del settore agricolo è basata attualmente in Italia su redditi convenzionali stabili normalmente decisamente inferiori a quelli reali. Disprezzo politicamente chi fa o propone politiche di esonero fiscale per qualunque reddito. Se qualche anno i redditi diminuiscono sono compensati dall'aumento degli altri anni. Se la tendenza è verso la riduzione costante del reddito o la perdita, allora è meglio cambiare coltura o mestiere. Infatti ritengo che in Europa gli agricoltori siano in eccesso.
Il fine dell'indipendenza agricola di uno stato, la sovranità alimentare che va di moda, è una sciocchezza.

Il singolo rapporto tra prezzo dei prodotti agricoli praticati al produttore agricolo e quelli al consumatore finale è insignificante. Una dinamica stabilmente decrescente è invece significativa e rilevante. Ma ciò non comporta affatto la necessità di interventi statali sulla catena distributiva.

Invece questioni serie risollevate dalle proteste degli agricoltori sono le relazioni tra produzione agricola, bisogni alimentari, quantità e prezzi, qualità salutistica dei prodotti e conservazione dell'ambiente in generale. Con l'attuale popolazione mondiale ritengo difficile conciliare la produzione agricola, i bisogni alimentari, la quantità ed i prezzi con la qualità salutistica dei prodotti e la conservazione dell'ambiente. Ma la direzione dovrebbe essere quella di ottenere dall'agricoltura dei prodotti salutistici e la conservazione dell'ambiente, non quella contraria sostenuta dagli agricoltori in protesta.
#128
Citazione di: Phil il 07 Febbraio 2024, 15:02:20 PMUn conto è dire «per me Dio non c'è», un altro è privare Dio non solo della "esistenza religiosa", ma anche del suo contesto di appartenenza, "degradandolo" a sinonimo di «x» (elemento a piacere) in cui Dio "recupera" la sua esistenza non come divinità, ma come concetto-contenitore, sostanza immanente e/o sinonimo di altre parole (ossia la differenza fra non tenere appeso un crocifisso e farne uno di cialda, con tanto di Cristo annesso, per mangiarci il gelato, affermando «per me il crocifisso sta bene con la vaniglia e quello di legno è solo una decorazione naif»; non si poteva proprio scegliere una forma/parola diversa, se non altro per evitare ambiguità?).
La mia spiegazione giustificatrice è che il campo di gioco della religione è lo stesso della filosofia: al Dio della religione, la filosofia sostituisce x (per me il sistema). 
#129
Citazione di: Eutidemo il 07 Febbraio 2024, 13:11:13 PM
Ciao Bobmax. :)
Guarda che, secondo me, noi diciamo la stessa cosa: ed infatti, a mio parere, non c'è nessuna differenza nel ritenere che Dio sia l'ESSERE (che sottende tutte le cose) o che Dio sia  l'UNO (che è il minimo denominatore di tutte le cose).
***
Ed infatti tutte le cose e gli esseri viventi individuali sono diversi tra di loro, ma hanno in comune l'ESSERE.
Intendo dire che:
Un cane <<è>> un cane;
Un gatto <<è>> un gatto;
Un delfino <<è>> un delfino;
ecc. ecc.
Sono tutti diversi tra di loro, a parte quell'<<è>>; cioè l'ESSERE!

Se l'Essere è ciò che tutte le cose hanno in comune, ciò che le diversifica che cosa è?
Se l'Uno è il minimo comune denominatore di tutte le cose, il denominatore che cosa è?
Perchè un cane non è un gatto non è un delfino?
#130
Ritengo che la stragrande maggioranza degli agricoltori siano partecipi e sostenitori delle principali multinazionali del settore: infatti le materie prime e gli strumenti utilizzati dagli agricoltori nella loro attività sono prodotti principalmente da multinazionali, a cui poi vendono i loro prodotti agricoli.
Per cultura ed economia la maggioranza degli agricoltori è politicamente reazionaria. Se non ci fosse l'Unione Europea che li sussidia largamente, la maggioranza di loro in Europa sarebbe scomparsa sotto la concorrenza internazionale.
Comunque riconosco che l'imprenditore agricolo è un mestiere difficile, le variabile ambientali sono scarsamente controllabili e gestibili, basta ad esempio la cimice asiatica o piccole gelate fuori tempo a mettere in difficoltà intere produzioni. Per questi motivi il settore agricolo è particolare e richiede politiche speciali di sostegno economico.
Considero il liberismo e il comunismo due ciofeche teoriche ormai insopportabili, del tutto inapplicabili al settore agricolo.
#131
Citazione di: Ipazia il 25 Gennaio 2024, 18:46:28 PMLe ovvie ragioni economiche dovrebbero portare ad una economia basata sulla soddisfazione dei bisogni e il rispetto delle risorse, e non all'accumulazione fine a se stessa di capitale, fino alla demenzialità finanziaria.

Che il capitalismo comporti l'accumulazione fine a se stessa è una sciocchezza insensata.
#132
Citazione di: Jacopus il 22 Gennaio 2024, 20:10:00 PMIl concetto di "doppio legame" è stata una geniale intuizione di G. Bateson, per descrivere quelle situazioni psicopatologiche nelle quali qualsiasi risposta si formula, sarà una risposta erronea. Il caso tipico è quello della madre che compra un paio di scarpe nere al figlio. Il figlio le indossa e la madre lo guarda delusa: "ma allora non ti piacciono più le scarpe marroni?" e viceversa.
Il capitalismo si trova in una situazione simile come lucidamente scrive E. Severino:
"O il capitalismo perviene realmente alla propria distruzione - giacchè considerato separatamente dalla innovazione tecnologica, esso è una forma di produzione destinata a distruggere la Terra, sì che il capitalismo, distruggendo la propria base naturale, distrugge sè stesso - oppure il capitalismo si convince del proprio carattere distruttivo e finisce con l'assumere come compito non più il semplice profitto, ma la sintesi tra profitto e salvezza della Terra- e anche in questo caso il capitalismo perviene alla propria distruzione, perché assume uno scopo diverso per cui il capitalismo è capitalismo".
Un po' tranchant ma di una lucidità tale, come solo il maestro poteva permettersi.
Non considero affatto lucida la riflessione di Severino sul capitalismo, che è invece fuorviante proprio rispetto alla natura del sistema capitalistico.

Innanzitutto la relazione problematica del capitalismo con gli equilibri ecologici non è un carattere specifico del capitalismo, ma di qualunque sistema economico, un problema dell'economia in generale, per la semplice ragione che il processo economico è un processo entropico, di trasformazione di risorse ad alta entropia in rifiuti a bassa entropia. Il capitalismo rispetto ad altri sistemi economici è un acceleratore del processo entropico a causa della sua potenza e velocità di innovazione tecnologica.

In secondo luogo il capitalismo come sistema non ha alcun fine. Il profitto è il fine di una parte del sistema produttivo, quella degli imprenditori. Ma la maggioranza dei soggetti economici ha il fine secondario di accrescere il proprio reddito per il fine primario di soddisfare i propri bisogni, di consumare.

In terzo luogo la tecnologia ed il mercato, che sono gli aspetti più caratteristici del capitalismo, sono in grado di adattarsi ai cambiamenti ambientali endogeni ed esogeni. Che l'adattamento sarà doloroso e anche mortale per molti non implica affatto che il sistema capitalistico sarà distrutto, finito: dopo la crisi o rivoluzione si ritornerà al capitalismo come struttura essenziale del sistema economico per ovvie ragioni economiche.

#133
Citazione di: Alberto Knox il 18 Gennaio 2024, 19:24:43 PMFrase che è diventata celebre , l aforirsma di Leibniz fu messa in ridicolo più volte , si ricordi Voltaire quando replicò, "se questo è il migliore dei mondi chissà come sarà il peggiore". Io però non sto dicendo che viviamo nel migliore dei mondi , sto dicendo che viviamo. E vivere , all interno di questo universo così freddo e buio e immenso  non è per niente scontato. Come mai è nata la vita all interno di questo universo? secodo me la vita è nata esattamente grazie a quello che Anassagora chimava "Nous", a quello che Platone chiamava "Sophia" a quello che Eraclito chiamava "Logos" voi chiamatelo come vi pare questa forza, questa informazione dice la fisica contemporanea , ciò che da forma all energia e alla materia e senza questa forza informativa sarebbe caos.
Noi siamo intelligenza incarnata operativa, e così le piante, così il cielo , così gli alberi, qualunque cosa voi possiate pensare è governata dall intelligenza. Noi umani , all interno di questo esperimento cosmico, frutto dell intelligenza in quanto armonizzazione, abbiamo la peculiarità di essere espressione di questa intelligenza cosmica, liberamente , cioè siamo logos ma siamo anche  caos. Siamo obbedienza ma siamo anche ribellione, siamo capacità di archia e capacità di anarchia , siamo il fenomeno umano più terribile e al contempo il più generoso , il più assassino e al contempo più filantropico , siamo antinomia , siamo libertà. 

Sinceramente trovo che la stupidità sia molto più diffusa tra gli umani e tra i loro dei rispetto all'intelligenza.
Così ho risposto a te e a Leibniz.
#134
Attualità / Re: Torna Trump
17 Gennaio 2024, 10:26:28 AM
Sono i seguaci di Trump che non se ne sono mai andati.
#135

Di Malthus, Darwin e Mendel non mi interessa la loro concezione religiosa, mi interessano le loro teorie scientifiche.
L'aspetto più interessante non è la religiosità o meno degli scienziati, ma il metodo scientifico o tecnologico che prescinde dalle preferenze sul tema in discussione.
Purtroppo per i religiosi, la scienza ha demolito le basi delle religioni tradizionali.