C'è chi si sorprende che, non certo tutti gli Americani, bensì la semplice maggioranza degli Americani, abbia votato Trump; e, cioè, 68.079.375 voti (47.6%) per la Harris, e 72.741.501 voti (50.9%) per Trump.
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Io non ci trovo niente di particolarmente sorprendente, se consideriamo che un ben maggiore numero di Tedeschi, sebbene, in media, molto più acculturati degli Americani, nel 1933 votò per Hitler con 17.277.180 voti (43.9%), contro 7.516.243 voti dei Socialdemocratici (18,3%) e contro 4.848.058 voti dei comunisti (12.3%).
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Ovviamente, le circostanze storiche, che hanno motivato l'elezione dei due esigitati "nazionalpopulisti" sono ben diverse: le quali sono svariate, senza contare la crisi del '29, che, seppure scaturita in America, comportò le sue più drammatiche ricadute proprio in Europa (e in Germania).
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Tuttavia, a parte le diverse circostanze storiche, Hitler e Trump hanno in comune:
- un'ideologia da Ku Klux Klan, per cui il potere deve essere in mano ai "suprematisti bianchi" (o "ariani che dir si voglia);
- una conseguente demagogia che fa leva sulla "paura" del diverso etnico e dell'immigrazione.
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Ed infatti non molti sanno che:
a)
In Germania, da parte delle masse popolari, all'epoca di Hitler:
- ad una preesistente ed antica antipatia ed invidia per la ricchezza della borghesia finanziaria ebraica (sin dall'800 e prima ancora);
- si aggiunse un novecentesco odio per l'immigrazione di massa di poveri ebrei dall'EST polacco e russo (laddove erano perseguitati), che entravano in competizione con i poveri di nazionalità tedesca.
b)
In modo analogo, sebbene storicamente molto diverso, Trump ha demagogicamente "istigato" l'odio "competitivo" dei bianchi della classe bianca povera o media:
- contro i soliti negri, che, dalla loro originaria condizioni di schiavi, in buona parte ormai emancipati, da decenni stanno ormai ascendendo nella scala sociale;
- contro la sempre più incombente "invasione", attraverso il Rio Grande, di ispanici poveri, che fanno paura ai poveri bianchi Americani.
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Al "livello geopolitico", ovviamente, a differenza di Hitler, Trump non ha la benchè minima rivendicazione di carattere territoriale da pretendere nei confronti di nessun altro Stato.
Meno male!
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Però:
a)
Nei confronti della Russia, essendo Trump personalmente "culo e camicia" con Putin, cesserà di supportare l'Ucraina, costringendola, di fatto, ad una pace iniqua con la Russia; cosa senz'altro molto desiderata dalla platea di bifolchi campagnoli del Middle Usa (e della muta di cinghiali di bosco di Salvini).
b)
Nei confronti dell'Europa, ha promesso una guerra daziaria all'ultimo sangue; cosa senz'altro molto desiderata dalla platea delle imprese industriali ed alimentari USA.
c)
Nei confronti della Cina, invece, ha promesso una guerra daziaria all'ultimo sangue ed anche un confronto geopolitico e militare molto duro (soprattutto riguardo a Taiwan), molto gradito sia dagli elettori democratici che repubblicani.
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Per cui non poteva non vincere le elezioni.
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Ma io dubito molto che il programma di Trump avrà esiti positivi, e che, quindi (sempre che sia ancora vivo, cosa di cui dubito fortemente), possa concludere felicemente il suo mandato!
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