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Messaggi - Eutidemo

#121
Trovo errato considerare questo governo "fascista" dal punto di vista tecnico, politico e ideologico, perchè, almeno finora, non si è dimostrato ancora tale (nessun militarismo, espansionsino, razzismo ecc.); ed infatti si tratta sostanzialmente di un governo formato da "ministri di quart'ordine", di spessore cilturale molto esiguo,  tradizionalista, retrogrado, nostalgico, retrivo, codino, oscurantista, clericale, passatista, antiprogressista, e, soprattutto, tendente all'autoritarismo autocratico di tipo Orbanista e Putiniano, ma non certo "fascista" in senso stretto.
***
Per cui, almeno secondo me, possono apprezzarlo soltanto coloro che essendo tradizionalisti, retrogradi, nostalgici, retrivi, codini, oscurantisti, passatisti, antiprogressisti, e, soprattutto, tendenti all'autoritarismo Orbanista e Putiniano; cioè, il requisito più importante, è che siano, senza offesa, anche molto "stupidi" e "ignoranti", facili a farsi plagiare dai "paroloni" pseudofilosofici di Diego Fusaro !
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Intendiamoci, io non penso affatto che essere di destra significhi essere "stupidi" (tutt'altro); perchè, secondo me, ad esempio, Joseph Marie de Maistre era intelligentissimo e, e faceva ragionamenti senz'altro molto fondati ( Joseph de Maistre: "Commento del pensiero " a cura di C. Galli).
Anzi, secondo me, de Maistre, almeno per alcuni aspetti, aveva senz'altro ragione rispetto ai "rivoluzionari" dell'epoca.
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Oggi, invece, i "rivoluzionari di sinistra" non ci sono più, quantomeno in misura preoccupante; ma i "contorivoluzionari di desra", ci sono ancora, e contribuiscono alla guerra di Putin (che appunta sul loro petto delle medaglie).
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Ma non è questo il tema di cui voglio parlare, che, invece, riguarda le" IDEE MOLTO CONFUSE" degli "antimmagozionsti di destra".
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Ed infatti, questi ultimi, a livello ideologico sono i più "FASCISTI" di tutti; ma non perchè siano razzisti  o fascisti in senso proprio, bensì perchè, intellettualmemte confusi, "fanno di tutta l'erba un fascio".
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Ed infatti, coloro che parlano di "immigrati clandestini" senza distinguere di chi si tratta, secondo me, sono mentalmente confusi e/o giuridicamente ignoranti, poichè occorre NECESSARIAMENTE distinguere tra:
.
1)
Gli "immigrati clandestini"  che vengono in Italia, sia pure in modo irregolare (non potendo certo avere un lasciaoassare dal loro governo autocrate) , facendo presente che, ai sensi dell'art.10 comma 2 della nostra Costituzione, "lo straniero, al quale sia impedito nel suo paese l'effettivo esercizio delle libertà democratiche garantite dalla Costituzione italiana, ha diritto d'asilo nel territorio della Repubblica"; cosa che a loro impedita (per motivi religiosi, sessuali ecc.)
Ed infatti, sulla base dei dati messi a disposizione nella relazione tecnica al D.L. 16/2023, il numero dei _"profughi"_ (cioè quelli accolti in base all'art.10 Cost. detti anche _"rifugiati politici"_) accolti in strutture governative alla data del 31 dicembre 2022 era pari a <<11.192>> (pari a circa lo 0,00003% dei cittadini di Paesi non democratici), ed al al 46% delle domande presentate (nel 1923).
.
2)
Gli "immigrati clandestini"  che vengono in Italia, in modo irregolare, invocando falsamente l'art.10 comma 2 della nostra Costituzione, in quanto, nel loro Paese, non è affatto impedito l'esercizio delle libertà democratiche garantite dalla Costituzione italiana, per cui non hanno alcun diritto d'asilo nel territorio della Repubblica.
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I primi, anche se venuti sin qui clandestinamente, hanno COMUNQUE senz'altro diritto di asilo, grazie all'art.10, a faccia di Salvini; gli altri, invece, no.
***
Si tratta solo di una cernita.
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Circa, invece, i flussi regolari di "immigrati economici", in base alla legge Bossi Napoltiano, il discorso è completamente diverso; sul quale sono le nostra attuali esigenze economiche a decidere; in base a quello che decide il governi in carica. .
#122
Attualità / Re: Profezia elettorale USA
06 Novembre 2024, 11:46:22 AM
Però, se avesse vinto la Harris, la mia profezia sarebbe risultata egualmente veritiera, perchè avevo anche scritto che "le elezioni le vincerà chi ha risparmiato risorse"! :D :D :D
Questo per suffragare, in modo satirico e paradossale, come sia facile manipolare le profezie; tema da me affrontato seriamante nel mio seguente Topic:
https://www.riflessioni.it/logos/tematiche-filosofiche-5/le-predizioni-impossibili-possibili-probabili-e-certe/msg91710/#msg91710
***
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#123
Attualità / Re: Profezia elettorale USA
06 Novembre 2024, 11:38:21 AM
Citazione di: iano il 06 Novembre 2024, 11:36:10 AMAho! Ma che vor dì? :)
Avevo "predetto" il nome del vincitore:  strategicamente il "dumping" ;D
#124
Attualità / Re: Profezia elettorale USA
06 Novembre 2024, 11:30:49 AM
La mia "criptica", profezia riguardante le elezioni USA, purtroppo, si è avverata!
Ed infatti, il 13 Settembre 2024, alle ore 12:38:48 PM, avevo testualmente scritto che "le elezioni le vincerà chi ha risparmiato risorse, ovvero  vincerà strategicamente il "dumping" elettorale!"! ;)
#125
Attualità / Re: Profezia elettorale USA
05 Novembre 2024, 18:19:01 PM
A chi è riuscito a capire qual'è la mia indicazione "certa" del vincitore,  comunque, suggerisco di non parlarne sino a quando non si saprà l'esito definitivo delle elezioni USA; il quale, inevitabilmente, non potrà che confermare la mia profezia. ;)
#126
Attualità / Re: Profezia elettorale USA
05 Novembre 2024, 16:00:21 PM
Non sta alla Pizia di interpretare le sue profezie, ma sta a chi le riceve di decifrarle.
Comunque la mia profezia:
- non potrà essere attribuita "a posteriori", a chiunque dei due candidati vincerà le elezioni;
- potrà essere attribuita solo al candidato la cui vittoria ho già profetizzato e identificato "a priori" nella mia sia pur sibillina profezia. ::)
#127
Tematiche Culturali e Sociali / Re: IL DETERRENTE
05 Novembre 2024, 12:17:25 PM
Ciao Inverno. :)
Se io avessi la bacchetta magica,  farei sparire di colpo qualsiasi arma di qualunque genere, dalle cerbottane ai missili nucleari; ed al loro posto distribuirei a tutti dei guantoni di pugilato superimbotti! ;)
 ***
Se poi proprio dovessi distribuire  delle bombe atomiche, per massimizzare la sicurezza del sistema, ne darei una a ciascun Paese, ma della potenza di 10.000.000 di megatoni, tale, cioè, che, da sola, sarebbe in grado di polverizzare all'istante l'intero pianeta; però ogni bomba potrebbe essere attivata solo attraverso 10.000 pulsanti distribuiti a caso nella popolazione di ciascun Paese, da premere contemporaneamente tutti quanti insieme!
Così sarebbero pienamente rispettate le tue condizioni; e, cioè, che le bombe siano tutte uguali in potenza e funzionamento. ;)
***
Un cordiale saluto!  :)
***
#128
Tematiche Culturali e Sociali / Re: IL DETERRENTE
05 Novembre 2024, 11:58:32 AM
Citazione di: anthonyi il 04 Novembre 2024, 20:31:40 PMI kamikaze, così come i terroristi suicidi, sono sempre soggetti che qualcun'altro al di sopra di loro manda sapendo  che non subirà il loro destino. Lo stesso vale per i soldati in guerra, i capi mandano i soldati sapendo che non rischiano di morire insieme a loro.
Per la bomba atomica é differente, chi la manda sa che innesca un meccanismo che indubbiamente gli farà perdere il suo potere, e anche se non gli toglierà la vita, lo costringerà a una vita assai più grama.
Bravissimo, ottima considerazione! ;)
#129
Tematiche Culturali e Sociali / Re: IL DETERRENTE
04 Novembre 2024, 19:00:48 PM
Se siamo in cinque in una Panda, uno di noi  può pure intimidirci minacciando un scorreggia se solo lui  ha mangiato fagioli; ma se ci siamo abbuffati tutti quanti di fagioli, le sua minacce non ci fanno affatto paura! :D
#130
Tematiche Culturali e Sociali / Re: IL DETERRENTE
04 Novembre 2024, 18:46:00 PM
Usare la bomba atomica, è come ficcare una supposta nucleare nel culo del proprio nemico, e credere di restare indenni dall'esplosione; solo un cretino potrebbe pensare di restare indenni dalla pioggia di merda che gli ricadrebbe sulla testa.

Neanche Putin è così STUPIDO!
E nemmeno gli Aytollah iraniani o di altri paesi musulmani;D
#131
Tematiche Culturali e Sociali / Re: IL DETERRENTE
04 Novembre 2024, 18:34:25 PM
Citazione di: Eutidemo il 04 Novembre 2024, 18:32:33 PM
Citazione di: anthonyi il 02 Novembre 2024, 20:05:24 PMInfatti si tratta di un decadimento, la capacità di combattere di un popolo é infatti un valore. Un valore che oggi é massimo nel popolo ucraino.
Non é un valore invece la propensione a far la guerra contro chi non ti ha aggredito.
Comunque il decadimento non é solo europeo, anche in USA è in Cina ci sono sempre maggiori difficoltà a trovare chi voglia far la guerra, un decadimento figlio dello sviluppo economico.

Come facciano alcuni a stare tranquilli, grazie alla dottrina della deterrenza atomica, tu non lo sai, ma io sì; perchè dopo 70 anni di bomba atomica pendente sulla mia testa, sono ancora "vivo".

E, quindi, come a 20 anni, mi sento di cantare "Noi non abbiamo paura della bomba":
https://www.youtube.com/watch?v=_5cV6Crj8cI
#132
Tematiche Culturali e Sociali / Re: IL DETERRENTE
04 Novembre 2024, 18:32:33 PM
Citazione di: niko il 01 Novembre 2024, 13:08:23 PMEutidemo@ come il dottor stranamore, hai scritto: Viva la bomba.
E sostieni che la "deterrenza atomica", cioe' la distruzione assicurata nel caso di guerra tra due potenze nucleari, possa garantire una relativa pace, nel mondo, a tempo indefinito.
Ma viva la bomba, invece, dico io, finche' non va al potere, al mondo, qualcuno di cosi' imbecille da usarla.
E gia' secondo me ci siamo vicini.
Io ricordo solo una cosa: novanta anni, piu' o meno, ci vogliono, perche' sparisca dalla faccia della terra ogni testimone diretto di un bombardamento atomico, centocinquanta perche' sparisca ogni figlio effettivamente allevato da genitori che siano stati testimoni di un bombardamento atomico.
In termini storici, un battito di ciglia.
Dopodiche' la stura dell'umana imbecillita', puo' procedere indisturbata. Cioe', ancora piu' indisturbata del solito:
"Possiamo vincere, possiamo intercettare tutti i missili dell'avversario, ma che sara' mai qualche centinaio di milioni di morti davanti al trionfo dei valori metafisici", eccetera eccetera.
Come facciano alcuni a stare tranquilli, grazie alla dottrina della deterrenza atomica, io proprio non lo so.
Gia' il fatto che siamo apparentemente soli nell'universo, e non riusciamo a trovare tutti gli altri, non depone a favore, della deterrenza atomica.
Il fatto poi che il nome classificatorio di homo sapiens ce lo siamo dati da soli, ancora di meno.
Come facciano alcuni a stare tranquilli, grazie alla dottrina della deterrenza atomica, tu non lo sai, ma io sì; perchè dopo 70 anni di bomba atomica pendente sulla mia testa, sono ancora "vivo".

E, quindi, come a 20 anni, mi sento di cantare "Noi non abbiamo paura della bomba":
https://www.youtube.com/watch?v=_5cV6Crj8cI
#133
                                  COROLLARIO
Per correttezza di esposizione, occorre tuttavia considerare due aspetti della faccenda.
1)
Sopprimere un condannato "intubato", ovvero in stato di "coma farmacologico", può psicologicamente risultare più arduo per il boia; soprattutto se è contrario all'eutanasia (io, invece, sono favorevole).
2)
Circa la "durata della detenzione nel braccio della morte", occorre considerare che questo dipende anche dal tempo concesso agli avvocati del condannato per cercare di evitare la pena di morte; come viene spesso dettagliatamente illustrato nei romanzi di Jhon Grisham ("L'appello", "Io confesso", "L'avvocato canaglia" ecc.).
***
Al riguardo si consideri:
1. La condanna a morte e il c.d. "death row phenomenon".
Il braccio della morte, ovvero il luogo in cui il condannato si trova ad attendere l'esecuzione della pena capitale sin dal momento della condanna, è stato a lungo al centro del dibattito giuridico nazionale e sovranazionale, in cui si è cercato di individuare un punto di equilibrio tra la salvaguardia del nucleo essenziale dei diritti umani ed il perseguimento delle logiche della pena capitale.
***
2. In quest'ottica, la tutela costituzionale dei valori fondamentali dell'individuo si tradurrebbe nelle scelte dei singoli ordinamenti che, in varia misura, possono essere ispirate a principi tra loro divergenti: da un lato, la correttezza procedurale, e dall'alto la maggiore efficacia dello strumento sanzionatorio.
***
3. La delicata questione è stata oggetto di una riflessione del Justice Breyer della Corte suprema degli Stati Uniti, il quale, nella sentenza Glossip c. Gross, ha evidenziato sotto forma di dissenting opinion l'angusto "dilemma" che affligge la pratica della pena di morte.
***
4. Ed infatti, secondo il giudice, "in un sistema concernente la pena di morte che ricerchi la correttezza procedurale, l'affidabilità conduce a ritardi che aggravano seriamente la crudeltà della pena capitale e pregiudicano significativamente la logica dell'irrogazione di una condanna a morte, [mentre] un sistema che riducesse i ritardi pregiudicherebbe gli sforzi dell'ordinamento giuridico di assicurare l'affidabilità e la correttezza procedurale".
5. Il dilemma verrebbe pertanto ad essere ridotto all'"aut aut" tra una pena di morte presumibilmente funzionale a perseguire legittimi scopi penologici, oppure un sistema procedurale che, presumibilmente, ricerchi affidabilità e correttezza nell'applicazione di tale pena.
All'interno di questo dualismo, che sovente si traduce in soluzioni di prevalenza – e non di totale esclusione – dell'uno sull'altro, si colloca poi la questione degli effetti del tempo trascorso dal condannato nel braccio della morte.
***
In questo senso, con l'espressione "death row phenomenon" si indica l'insopportabile ritardo legato all'angoscia onnipresente e crescente relativa all'esecuzione della pena capitale, attraverso un giudizio incentrato sulla persona del ricorrente, ovvero con particolare attenzione alla sua età e al suo stato mentale all'epoca del reato, con il reale rischio di sottoporre lo stesso ad un trattamento inumano e degradante.
***
L'esistenza del braccio della morte non deve però portare a concludere che qualsiasi ritardo costituisca un trattamento disumano; poiché, altrimenti, l'alternativa di prevedere una esecuzione immediatamente successiva alla sentenza costituirebbe una patente violazione del diritto all'appello, alla revisione della condanna oppure alla richiesta di provvedimenti di clemenza, evitabile soltanto attraverso la strada dell'abolizione.
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Occorre pertanto fare chiarezza su un duplice interrogativo: da un lato quello di cercare di definire il vasto orizzonte temporale che connatura il c.d. "death row phenomenon" e dall'altro quello di individuare il momento a partire dal quale l'attesa del condannato cesserebbe di essere giustificata, esponendolo a sofferenze fisiche e psicologiche insopportabili[9].
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Nonostante l'assenza di una soluzione univoca sul punto da parte della giurisprudenza delle varie corti supreme e costituzionali, si evidenzia come alcune di esse, in realtà, abbiano intrapreso percorsi convergenti, circoscrivendone la durata "massima" una volta che il provvedimento è divenuto definitivo.
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Le prime pronunce in tale direzione si devono alla Corte suprema indiana la quale, nel 1983, aveva in un primo momento riconosciuto come disumanizzante la permanenza del detenuto nel braccio della morte per un periodo superiore a due anni, periodo entro il quale si sarebbero dovuti esaurire tutti i rimedi esperibili contro il provvedimento che dispone la pena capitale.
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Poco dopo, tuttavia, la Corte è tornata sui propri passi, dapprima evidenziando le perplessità relative alla portata applicativa che la soluzione avrebbe potuto avere; poi attraverso un "overruling", affermando come non possa essere predeterminato alcun termine fisso di ritardo a partire dal quale avrebbero origine le insopportabili sofferenze del condannato.
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Una diversa chiave di lettura rispetto all'approdo finale della Corte indiana è invece offerta dalla giurisprudenza del Judicial Committee del Privy Council e della Corte suprema dello Zimbabwe, che hanno ritenuto disumana o degradante la permanenza nel braccio della morte per una durata superiore, rispettivamente, ai 52 e 72 mesi nell'uno, e cinque anni nell'altro caso.
***
Sulla stessa scia sembra inserirsi anche la decisione della Corte Costituzionale dell'Uganda del 2005, con la quale i Justices hanno stabilito che l'esecuzione della condanna configura un trattamento disumano quando viene condotta oltre il termine di tre anni dal momento in cui il provvedimento diviene definitivo – e non, come nei casi precedenti, dalla emissione della prima sentenza – costituendo, al contempo, il termine massimo per decidere sulla domanda di grazia del condannato.
***
Tuttavia tali concezioni, in cui la sofferenza dell'individuo viene ad identificarsi nella eccessiva durata o nell'eccessivo numero dei giudizi che, a vari livelli, consentono di ribaltare la condanna oppure di convertirne la pena, non hanno trovato terreno fertile nel dibattito giuridico di altri paesi retenzionisti.
***
Nell'ordinamento statunitense, in cui la Corte suprema federale USA ha sempre negato le varie richieste di "Certiorari" sull'argomento, non sono mancate, da parte di corti d'appello, visioni di segno diametralmente opposto.
***
In questo contesto, il ritardo nella esecuzione viene difatti concepito come una conseguenza necessaria che sul piano pratico segue l'elenco di strumenti processuali forniti al condannato, cosicché la scelta di volerne profittare non renderebbe il ritardo contrario alla Costituzione; mentre l'accoglimento di una qualsiasi domanda di questa natura potrebbe fornire un pericoloso incentivo a ritardarne volontariamente le tempistiche.
***
Questa "diversità di ritardo" che contraddistingue l'ordinamento statunitense riflette al contempo una diversa percezione della sofferenza del condannato: l'interminabile attesa cui esso è sottoposto non costituirebbe la causa di sofferenze fisiche e psicologiche, quanto piuttosto l'unica fonte della speranza di poter godere, anche solo per più tempo ed all'interno di strutture detentive, del proprio bene "vita".
***
#134
Tematiche Culturali e Sociali / Il braccio della morte
04 Novembre 2024, 18:12:44 PM
Io sono personalmente contrario alla pena di morte, per una serie di ragioni, che, però, esulano da questa mia trattazione; la quale, invece, vuol mettere in evidenza i tragicomici paradossi della pena di morte, laddove viene eseguita in modo "civile", nei cosiddetti "bracci della morte".
***
.
1)
In pressochè tutte le legislazioni degli Stati in cui si pratica la  pena di morte, vige una regola ferrea: il condannato non può essere soppresso quando è gravemente ammalato.
Ed infatti esistono casi, nei quali dei malati terminali di cancro, sono stati salvati da una magistrale operazione chirurgica; poi, però, una volta tornati in perfetta salute, sono stati soppressi con una iniezione letale dallo stesso medico che aveva salvato la loro vita (ovvero, da quello del braccio della morte).
***
.
2)
La regola ferrea per la quale il condannato non può essere soppresso quando è gravemente ammalato, ovviamente, vale anche per le malattie mentali; le quali, almeno in determinati Stati, sono molto spesso determinate:
- dalle condizione di estrema segregazione i cui vivono i reclusi nel braccio della morte in quasi tutti gli Stati che praticano la pena capitale;
- dalle condizione di terribile stress i cui vivono, anche per anni, i reclusi nel braccio della morte in molti Stati che praticano la pena capitale.
***
Nel 2010, ad esempio, un detenuto nel braccio della morte ha aspettato per ben 15 anni la propia esecuzione; la quale, annunciatagli in media una volta all'anno come imminente (a giorni o ad ore), è poi stata rinviata all'ultimo minuto per le più svariate ragioni.
***
Per tale ragione, quasi un quarto dei detenuti nel braccio della morte negli Stati Uniti muore  in attesa di esecuzione; ed un'altra buona quota dei sopravvissuti, "impazzisce" per l'attesa e per le condizioni di estrema segregazione a cui è costretto.
***
Questi ultimi sono i più fortunati, perchè, per la ferrea regola per la quale il condannato non può essere soppresso quando è gravemente ammalato, vale anche per chi impazzisce; ammesso e non concesso che si possa definire una "fortuna" diventare pazzo!
***
Questo è quanto accade nei Paesi (cosiddetti) "civili", figuriamoci come vanno le cose nei Paesi "incivili"; forse meglio, perchè, sebbene in modo più brutale, almeno i condannati li uccidono subito, sani o malati che essi siano.
***
#135
Varie / Re: La Giustizia e il Diritto
04 Novembre 2024, 05:59:49 AM
Citazione di: Morpheus il 03 Novembre 2024, 19:26:07 PMCiao Eutidemo. È una domanda interessante, così a freddo direi che dipende da chi è la vittima e chi è lo stupratore. Ipotizzando di non aver alcun legame con entrambi direi che sarei comunque in dubbio. Probabilmente, se proprio devo decidere, lo ucciderei solo però sapendo di non essere scoperto e quindi di non correre alcun rischio personale. Ma è una domanda con molte sfumature e variabili diverse quindi risponder con certezza non saprei.
Io avrei le tue stesse incertezze; per cui spero di non dovermi mai trovare in una situazione del genere. ::)