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Messaggi - acquario69

#121
Percorsi ed Esperienze / Re:La tragicità greca
20 Settembre 2018, 09:40:08 AM
Citazione di: Kobayashi il 20 Settembre 2018, 09:22:56 AM
L'idea stessa che ci possa essere una salvezza da vecchiaia, dolore e morte, è un'assurdità.
E infatti solo la religione con le sue fantasie se ne è occupata e continua ad occuparsene (però con sempre meno credibilità...).
Il tipo di salvezza proposto dalle filosofie è diverso: è l'esercizio di un certo tipo di sguardo e di un certo tipo di vita che lenisce non il dolore ma l'inquietudine per via dell'assoluta assenza di senso.
È un esercizio funzionale al rafforzamento di una prospettiva che ci "salva" dal non sapere nulla, illudendoci che il nostro cammino abbia una direzione.
Se ti aggiri nel deserto senza una meta forse è meglio iniziare a popolare di significati le rocce che incontri, gli avvallamenti, i pochi arbusti, così da inventarti una mappa – la quale non porta da nessuna parte ma è pur sempre meglio di niente... come dire, è la tua mappa!


E quale sarebbe la differenza che passerebbe tra l'esercizio di fantasia delle religioni con l'illusione "filosofica" da te descritta?
#122
Tematiche Filosofiche / Re:L'immateriale
20 Settembre 2018, 08:03:05 AM
Citazione di: viator il 19 Settembre 2018, 18:15:45 PM
Salve Acquario69. Ho apprezzato molto la storiella dell'ubriaco. Saggia e gustosa.

La Forma. Anzitutto io parlavo e parlerei ora del significato filosofico del concetto di forma, non certo di quello fisico e relativo all'apparenza, alla percepibilità sensoriale, spaziale, geometrica di essa.

Per forma (concettuale) si deve secondo me intendere "l'insieme delle relazioni esistente tra i componenti, gli ingredienti di un qualcosa". Il qualcosa può essere sia di tipologia materiale che immateriale.

La forma quindi è qualcosa di intrinseco e non necessariamente percepibile o riconoscibile.

Tutto possiede una forma, la quale potrebbe anche venir definita come "linsieme delle caratterstiche che fanno quella certa cosa ciò che essa è e non invece una cosa diversa".

Qual'è il senso dell'esistenza delle forme ? Semplicemente quello di permettere la costruzione delle strutture (materiali ma anche immateriali).
Qual'è il senso dell'esistenza delle strutture ? Semplicemente quello di permettere lo svolgimento delle funzioni (materiali ma anche immateriali).

Esiste la forma dello spirito. Essa consiste nell'insieme delle relazioni tra la coscienza, la fede e la speranza, le quali sono appunto gli ingredienti della spiritualità  (Che lo siano è dimostrato dal fatto che nessuna spiritualità possa nascere e svilupparsi in carenza di essi).

Tali ingredienti formano quindi una struttura (sono cioè disposti in modo da confermarsi e sostenersi a vicenda, esattamente come potrebbe avvenire per le travi di un ponte).

La struttura deve svolgere una funzione. La funzione della spiritualità - al di fuori dei milioni di pagine che sono state scritte in chiave metafisica - è quella di fornire all'uomo la certezza di non dover perire come invece accade al resto del mondo vivente.

C'è però un fatto : Nessuna forma può esistere in assenza di una sostanza che la ospiti e la sorregga. Così come non può esistere una pura materia priva di forma, deve ovviamente essere vero il reciproco.
Perciò la nostra forma anche spirituale deve poggiare su di un corpo. In particolare, su di un encefalo. Ancor più in particolare, su di una psiche (guarda caso speranza e fede sono pulsioni interiori irrazionali ospitate dalla psiche, mentre la coscienza è la funzione-ponte tra la psiche stessa (l'irrazionale) e la mente (il razionale)).

Fede e spiritualità non sono altro che il supremo distillato psichico dell'istinto di sopravvivenza. Il quale da una parte (estremo biologico) ci fa automaticamente allontanare la mano che abbia toccato la pentola rovente, dall'altra (estremo trascendentale) riesce addirittura a farci concepire l'immortalità attraverso la spiritualità. Salutoni.

se e' per questo anche questo dialogo ha preso la sua forma :)

Dunque,se non interpreto male, in fondo stai dicendo che la spiritualità e' solo un processo funzionale che si instaura all'interno di una scatola cranica e più in generale su di un corpo che lo sostiene

E se e' cosi allora non solo la "spiritualità" ,che in questo modo non sarebbe altro che l'ennesimo "prodotto" psichico-mentale all'interno di un corpo, ma anche tutto il resto che viene appunto pensato seguirebbe lo stesso criterio

Ma se tutto cio che che penso,e che a sua volta si situa solo al mio interno, con quale attendibilità posso verificare cio che io stesso reputo reale se poi, stando cosi le cose,non può esserci alcuna relazione esterna?

Eppure in questo momento ne stiamo parlando, ce una relazione in atto..o sono anch'io solo un prodotto dei tuoi pensieri?

Inoltre mi sembra pure che tu stia fondamentalmente dicendo che
non siamo nient'altro che processi biologici, dei meccanismi che hanno delle precise "funzioni" al solo scopo di sopravvivenza e nulla più...allora chissà perché la natura ci avrebbe dotato di un pensiero..ma abbiamo visto che anche questo e' solo un meccanismo forse un po più sofisticato degli altri al solo scopo di preservarci il più a lungo possibile, ma forse nemmeno più quello visto come ci stiamo allegramente auto-distruggendo...sarà appunto un caso?
#123
Tematiche Filosofiche / Re:L'immateriale
19 Settembre 2018, 04:48:34 AM
Sotto un lampione c'è un ubriaco che sta cercando qualcosa.
Si avvicina un poliziotto e gli chiede che cosa abbia perduto.
«Ho perso le chiavi di casa», risponde l'uomo, ed entrambi si mettono a cercarle.
Dopo aver guardato a lungo, il poliziotto chiede all'uomo ubriaco se è proprio sicuro di averle perse lì.
L'altro risponde:
«No, non le ho perse qui, ma là dietro», e indica un angolo buio in fondo alla strada.
«Ma allora perché diamine le sta cercando qui?»
«Perché qui c'è più luce!»

--------

Ho cominciato con questo racconto sopra allo scopo di indicare  quale sarebbe (a mio giudizio) un miglior approccio per affrontare l'argomento...dunque l'orientamento e' innanzitutto "interno"..altrimenti come nel racconto succede che le chiavi di casa :) non le troveremo mai 

Tu dici; "lo Spirito e' la forma"..ma cosa intendi per forma? E perché mai sarebbe forma?
Semmai e' il corpo ad avere una forma, nel senso più banale del termine.
Mentre lo Spirito non può essere "localizzato"
Ma allora..ci si chiedera..come e' possibile anche solo parlarne?
E in effetti non si può descrivere ma solo intuire (ben inteso non con i sensi o il mentale e peggio che mai con l'infra-razionale,quali una certa psicologia del sub/in-conscio eccetera) ma con la profonda conoscenza di noi stessi dove si accede all'intelletto superiore trascendente...insomma l'atto conoscitivo in se non dipende dall'individuo che si fa misura di tutto.

Forse non sono riuscito a spiegarmi come avrei voluto..pero ti rimando ad un altro post (link sotto) dove in altro modo cerco di dire le stesse cose e che sicuramente a differenza di ora,le avrei espresse in maniera più "centrata" 

https://www.riflessioni.it/forum/spiritualita/14446-si-puo-vedere-dio-da-vivi.html
#124
Tematiche Filosofiche / Re:L'immateriale
18 Settembre 2018, 16:38:43 PM
Citazione di: viator il 18 Settembre 2018, 13:21:17 PM
Salve, Acquario69. Ma io non ho mai affermato che lo Spirito POSSIEDA una forma. Lo Spirito E' la forma. Il concetto fideistico di Spirito (la cui definizione secondo me dovrebbe essere "un'anima dotata di coscienza"), sempre secondo me, risulta espandibile attraverso quello filosofico-metafisico "lo spirito E' la forma, la forma talmente complessa e da noi indescrivibile e non analizzabile di un'anima dotata di coscienza"..

Per quanto riguarda le altre tue precisazioni replico qui sotto la mia visione del percorso evolutivo dei principali componenti cerebrali che ho postato altrove nel Forum. Forse può chiarirti alcuni cardini della mia visione del mondo :

"Facciamo che la gerarchia evolutiva (e poi quindi anche funzionale) dei contenuti cerebrali sia la seguente : sistema nervoso (strumento che mette in relazione l'interno del corpo con il suo esterno) - percezione sensoriale (traduzione degli stimoli in codice psichico) - psiche (contenente semplicemente ed unicamente - alla nostra nascita - l'istinto di sopravvivenza, successivamente si riempie di contenuti ulteriori, generando una specie di catalogo interiore formato dalla classificazione delle esperienze in FAVOREVOLI o NOCIVE alla sopravvivenza - il catalogo si chiama INCONSCIO o MEMORIA PSICHICA) - coscienza (la capacità psichica di distinguere il sé dal fuori di sé - si inaugura a questo punto il mondo culturale umano) - mente (capacità di connettere tra di loro cause ed effetti utilizzando la MEMORIA MENTALE o COSCIENTE) - intelletto (capacità di esprimere in modo codificato e comunicabile i rapporti tra le cause e gli effetti)- ragione (capacità di selezionare i comportamenti in base alla loro utilità) - capacità di astrazione (capacità di estrapolare l'ignoto dal noto) - trascendenza(capacità di esprimere concetti non basati sull'esperienza della percezione)".


Salve a te
nel mio intervento volevo solo aggiungere un paio di considerazioni sull'argomento, su due aspetti che a parer mio avrei notato e che mi e' sembrato valesse comunque la pena di sottolineare, anche per poterli prendere in considerazione,e questo naturalmente a prescindere...secondo me un dialogo diventa costruttivo nel momento in cui si cerca da entrambe le parti di vedere qualcosa che magari nell'uno o l'altro caso può in quel momento non risultare "visibile" e ovviamente viceversa..

questi argomenti sono abbastanza complessi (ma, almeno per me affascinanti) nonostante il rischio, direi abbastanza elevato (ma per tutti, me compreso naturalmente!) di creare qualche confusione :) 

Questa la premessa...(anche doverosa nei tuoi confronti) 

...SEGUIRA' una mia risposta,piu tardi  
#125
Tematiche Filosofiche / Re:L'immateriale
17 Settembre 2018, 05:50:19 AM
Un paio di appunti o considerazioni:

Concepire = l'etimo e' concipire..con e capere, cioe' capire..prendere..accogliere in se'
(Credo sia anche interessante notare anche un altra parola da cui deriva concepimento..sentir nascere in se,"dentro di se")

Immaginare = configurare immagini nella propria mente, ideare, supporre.. 

Dunque credo si possa dire che il concepire e' assai diverso dall'immaginare

Nel primo interviene l'intelletto (che non va scambiato con la ragione o la razionalità)
vi sarebbe quindi un identificazione totale...oggetto e soggetto si annullerebbero..e' l'Uno-non duale

mentre il secondo,cioe' l'immaginare e' una raffigurazione esclusivamente soggettiva dell'individuo,percio arbitraria e non a caso appunto immaginaria e dunque non corrispondente alla realtà, che ne rimane comunque separata,anche se e' l'immaginazione che incide sulle forme,(ma solo su quelle) e che diciamo cosi, ha il potenziale per "crearle", rimando pur sempre nello stesso ambito 

CitazioneLo spirito (il quale secondo me consiste in "una forma (**) dotata di coscienza") il quale non potrà mai concepire alcunchè in mancanza di un supporto, uno scheletro corporale che lo ospiti e lo alimenti.

(**) (e la forma umana non consiste in altro che nell'anima umana).

Lo Spirito non può avere forma e non e' l'anima.

il "supporto" dello Spirito nell'ambito umano e individuale e' l'intelletto,che come si era anche sottinteso prima,non e' mai individualizzato (e che per l'appunto,ed e' bene sottolinearlo ancora una volta,non e' la ragione o la razionalità) 
#126
Citazione di: bobmax il 15 Settembre 2018, 10:37:40 AM
Citazione di: acquario69 il 15 Settembre 2018, 05:03:52 AM
Allora per "sogno di Dio" dovrebbe intendersi il suo manifestarsi (l'esistenza nel suo divenire) rimanendo pur sempre cio che E'
l'Essere e' cio che E' ..assoluto non manifesto
mentre l'esistere e' sempre lo stesso essere che si manifesta.
Dunque io sono, io esisto = (ex-stare = "venire fuori")
Tuttavia, che senso ha dire "io" a questo punto?
Se tu ed io siamo il medesimo, questo "io" che dovrebbe identificarmi perde di significato.

Allora semplicemente sono, e in quanto manifesto, esisto.

Su questo punto non saprei dirti esattamente...forse dire io sono (avere coscienza di un io) equivale a dire; io sono necessariamente "diverso" da te nel divenire (nell'esistere o nell'esistenza) tanto quanto sono come te simultaneamente,ad un altro livello (nell'Essere)
Nella stessa maniera di cui si diceva prima,che l'esistere e' il divenire manifesto,dello stesso Essere non manifesto

Comunque perché prima hai detto; "se l'Assoluto e' ,io non sono" e in seguito affermi il contrario: "Allora semplicemente sono, e in quanto manifesto,esisto"...noto io una contraddizione,oppure non riesco a cogliere il senso di quello che avresti voluto dirmi?
#127
Citazione di: bobmax il 15 Settembre 2018, 04:22:31 AM
Citazione di: acquario69 il 15 Settembre 2018, 01:03:10 AM
Citazione di: bobmax il 14 Settembre 2018, 17:55:19 PM
se l'Assoluto e' io non sono

E nel frattempo chi si sta rispondendo e/o domandando...chi avrebbe detto e pensato quello che hai scritto?

Dio
E questa nostra vita, con questo mondo e i pensieri, le emozioni, le speranze... non è che il sogno di Dio.

Allora per "sogno di Dio" dovrebbe intendersi il suo manifestarsi (l'esistenza nel suo divenire) rimanendo pur sempre cio che E'
l'Essere e' cio che E' ..assoluto non manifesto
mentre l'esistere e' sempre lo stesso essere che si manifesta.
Dunque io sono, io esisto = (ex-stare = "venire fuori")
#128
Citazione di: bobmax il 14 Settembre 2018, 17:55:19 PM
se l'Assoluto e' io non sono

E nel frattempo chi si sta rispondendo e/o domandando...chi avrebbe detto e pensato quello che hai scritto?
#129
Citazione di: Socrate78 il 06 Settembre 2018, 18:02:34 PM
La pulsione ad includere non è affatto sempre positiva, perché porta ad essere influenzati appunto anche dal male, ad esempio io posso non voler affatto includere in me la cattiveria, l'invidia, la rabbia, la perversione che può capitare di riscontrare in altri soggetti, quindi in nome della crescita nel bene tali cose non dovrebbero essere per nulla oggetto di inclusione. O no? Inoltre l'evoluzione mentale non ci porta affatto alla fusione, ma semmai alla separazione, infatti ogni persona si percepisce come un IO separato dagli altri: ma non è detto che sia un male, perché se fossimo davvero in uno stato di fusione simbiotica saremmo solo in un caos di sensazioni senza nemmeno la possibilità di stabilire a CHI tutto questo appartiene. E ciò mi sembra un enorme male, almeno dal mio punto di vista.

Corretta osservazione.
un conto e' l'inclusione senza operare alcuna distinzione
un altro e' la distinzione ma senza separazione..che può sembrare un ossimoro ma non lo e'

Infatti distinguere non significa affatto separare..la distinzione indica soltanto che non esiste e non può esistere cosa o persona che sia uguale all'altra...sarebbe in altri termini un "unione organica" o qualitativa, dove ogni diversa parte e' in funzione del Tutto

Mentre la separazione avviene proprio quando si vogliono eliminare le differenze poiche verrebbero a perdersi le qualità (specifiche di ognuna delle parti) che si sostituirebbero alla quantità ..uniforme e indistinta (alla massa per fare l'esempio più indicativo ed anche attuale) e la quantità (come lo e' ad esempio citato la massa) e' al massimo grado di separativita,nonostante la sua ingannevolissima e parodistica apparenza,poiche come dicevo prima verrebbero eliminate le funzioni specifiche e qualitative, queste solo essenziali e realmente unitarie

nello stesso senso era quanto giustamente affermava Meister Eckhart dicendo; "fusi ma non confusi"
#130
Citazione di: bobmax il 05 Settembre 2018, 22:19:00 PM
Sono dell'idea che l'autentico amore sia pressoché impossibile.

Perché la nostra realtà è caratterizzata dal molteplice ed è soggetta al divenire.

Il puro amore può risiedere solo nell'Uno.

Tuttavia la vita riserva svariate occasioni per provare ad amare. Essere figlio, padre, amico, partner,... sono solo alcune di queste occasioni.
Che possiamo cogliere oppure no.

In ballo vi è l'Essere.
Perché l'alternativa è solo tra essere o non essere.

Più amiamo e più siamo, se invece odiamo: non siamo.

Poiché non sono in grado di decidere di amare, ma amo o non amo, l'unica mia possibilità è di cercare di distaccarmi dal mio ego.

Lo penso anch'io....secondo me si può aggiungere un seguito alla tua riflessione e cioè' che più la nostra realtà e' caratterizzata dal molteplice (intesa sopratutto anche come tendenza -verso la materia e in una parola che lo sintetizza,verso il basso-)
E più viene confermato quanto dici.

Il puro amore che risiede nell'Uno infatti e' nella direzione opposta (-verso la Spirito,tendenza verso l'alto-) 
Dunque dipende dal tipo di tendenza (e questo vale sia per il singolo ma anche per la specie)...più ci avviciniamo all'Uno e meno conflitti vi saranno, mentre più ce ne allontaniamo e questi non faranno altro che moltiplicarsi, odio e incomprensioni comprese.

infatti l'Uno essendo appunto uno non può logicamente opporsi a nulla
#131
Attualità / Re:I bulli e la scuola
01 Settembre 2018, 04:19:48 AM
la pratica quotidiana dei due minuti di odio (orwelliano) ,la riserviamo anche ai bambini
https://www.youtube.com/watch?v=-zOEdaSthHY
#132
https://www.youtube.com/watch?v=3iccz42Yfxs

...e così, quando saremo tutti scemi allo stesso modo, la democrazia sarà perfetta. 
#133
Attualità / Re:Nave Diciotti
29 Agosto 2018, 14:49:40 PM
Citazione di: Eutidemo il 29 Agosto 2018, 13:21:04 PM
1)
Lungi da me ritenermi il detentore della Verità in nessun campo, tantomeno quello giuridico; ci mancherebbe altro!
Però, ovviamente, come io non posso competere con un dottore il campo medico (come era mio padre), allo stesso modo mi sembra naturale che un medico non possa competere con me in campo giuridico; non si tratta di "superiorità" o meno, bensì di DIVERSE COMPETENZE!
Per questo mi irrito un po', quando qualcuno che ha competenze diverse da quelle mediche, si mette a concionare in materia di vaccini, ovvero quando qualcuno che ha competenze diverse da quelle giuridiche, si mette a concionare in materia di diritto!
Il che, ovviamente, non significa che non si possano avere opinioni di carattere generale, sulle più svariate materie: in particolar modo circa l'immigrazione.

5)
Tu scrivi:
"Ah no? Ci stiamo evolvendo ormai anche in questo campo e abbiamo vari tipi di guerra, essendo quella nucleare troppo distruttiva. Dipende con quali armi si è deciso di compiere la guerra. Di certo di invasione si tratta e noi la stiamo affrontando passivamente."
Cioè tu sostieni che la migrazione di poveri disperati, molti dei quali donne e bambini, sia equiparabile ad una invasione di tipo bellico; l'assunto è talmente assurdo ed insensato, che non meriterebbe neanche di essere confutato!


6)
Tu scrivi che, ad onta delle statistiche, siamo sommersi di stranieri; il che è FALSO, come i numeri dimostrano.
Guarda qui:
https://www.corriere.it/politica/18_agosto_28/gli-immigrati-oltre-70percento-italiani-pensa-che-siano-4-volte-piu-a6e498e6-aa38-11e8-bb57-056c6010fdbf.shtml
Ma se uno si vuole basare solo sui suoi pregiudizi, e sulle sue "impressioni" personali, allora può credere a tutto...pure alle fate!
Sei TU che non esprimi la verità, ma l'erronea opinione diffusa.

                                 ***
Lo dico davvero...sono sinceramente MOLTO DEPRESSO!
Spero di non esserci più, su questa terra, quando si cominceranno a vedere le conseguenze di un tale modo di pensare.
Forse, allora, ti ricorderai di me.
Ciao!
Passo e chiudo. :(
1) 
in generale..non sempre avere specifiche competenze significa per questo garanzia di imparzialita..anzi,troppo spesso (quasi sempre)  succede che dietro le "competenze" vengono camuffati solo meri interessi di parte.


5) 
non e' affatto assurdo...lo scopo e' quello di eliminare ogni residuo di identità culturale ed etnica per un cosmopolitismo uniformante globalizzato senza radici...un uomo senza radici e' puro nulla ed e' infatti quello che vogliono; ridurci a nulla!


6) 
certo, invece dobbiamo solo credere a quello che dicono i media :)  

- - - 
CitazioneSpero di non esserci più, su questa terra, quando si cominceranno a vedere le conseguenze di un tale modo di pensare.

Un tale modo di pensare (o meglio di non pensare) in realtà e' già presente, e le conseguenze sono già visibili... l'unica differenza e' che e' molto subdolo e inoltre viene spacciato per "umanitario" quando in realtà risulta il più disumano che sia mai esistito finora
#134
Citazione di: donquixote il 26 Agosto 2018, 17:18:16 PM
Il link qui di seguito https://www.ilfattoquotidiano.it/2018/07/16/migranti-sbarco-dei-450-a-pozzallo-ora-i-ricollocamenti-anche-lirlanda-disponibile-ne-accogliera-20/4496248/ conferma (al contrario di quel che dici tu) che molti paesi europei si erano ufficialmente impegnati (anche per iscritto) ad accogliere parte dei migranti che erano a bordo delle navi al largo di Pozzallo. Poi non l'hanno fatto e sono rimasti tutti qui. Lo sbarco dei migranti a Catania è stato effettuato solo stanotte poichè altri paesi (tipo l'Albania, l'Irlanda e il Vaticano) hanno offerto la loro disponibilità a prendersi in carico queste persone. Se non è chiaro a sufficienza che Spagna, Francia, Germania, Malta, Portogallo ecc avevano proprio detto, in quella occasione,  "Fateli sbarcare pure, i migranti; e noi ci impegnamo sulla nostra parola ad accoglierne chi 60, chi 40, chi 25 persone." e poi si sono clamorosamente smentiti non accogliendo nessuno

l'accordo sui "ricollocamenti obbligatori" è ancora pienamente valido (seppur disatteso) e non è stato sostituito dal nuovo accordo "su base volontaria", perchè quello sui ricollocamenti obbligatori riguarda solo i rifugiati, ovvero quelli che sono sbarcati in Italia e hanno già fatto tutta la trafila per ottenere lo status e quindi possono essere ricollocati solo dopo mesi, o anni dal loro arrivo, mentre quello su base volontaria riguarda i "richiedenti asilo" ovvero quelli appena sbarcati che possono quindi essere trasferiti altrove teoricamente il giorno dopo. L'idea era quella di rendere obbligatorio anche il ricollocamento dei richiedenti asilo (che sarebbe però entrato in contrasto con il celebre "trattato di Dublino") ma in ogni caso e dato che anche l'obbligatorietà a quanto pare non obbliga nessuno (e sai che gliene frega a loro delle "sanzioni") meglio che lo "sputtanamento" europeo sia completo e sancito dal tradimento di un impegno volontariamente assunto. C'è una bella differenza fra le due cose perchè dato che l'accordo obbligatorio parla di "rifugiati" e dato che questi sono in media il 7/8% degli arrivi significa che l'Italia dovrebbe comunque farsi carico dell'altro 92/93% in cui l'Europa non mette dito, mentre perlomeno l'accordo "volontario" riguarda il 100% di coloro che sbarcano in Italia.

..e' proprio na SOLA st' unione (banco-finanziaria-usuraia-mercantile) europea...tenuta finora nascosta da una spessa cortina fumogena
#135
Percorsi ed Esperienze / Re:Nun Me Scuccia'
25 Agosto 2018, 18:00:31 PM
una mattina mi son svegliato..o bella ciao,bella ciao,bella ciao...

Una mattina mi son svegliato, non ho trovato l'invasore ma molto, molto di peggio.
Magari avessi visto una popolazione controllata con mezzi corazzati agli angoli delle strade o truppe straniere in marcia per le città, ostentando le loro bandiere alloctone, per reprimere qualsiasi tentativo di rivolta!!!
Per fortuna, direte voi che leggete, no.
Eppure, ribadisco, ho trovato molto, molto di peggio.
Ma cosa ci può essere di peggio di un'occupazione "manu militari"?
Essere servi e non saperlo oppure essere schiavi ed amare le proprie catene, quello che Etienne de la Boetiè mirabilmente tratteggiava nella sua " de servitude voluntaria".
Infatti, ho trovato un Paese in cui :
- l'etica è sostituita con il "politicamente corretto";
- la verità è sostituita da narrazioni compiacenti;
- i patrioti sono definiti ipso facto "populisti";
- gli intellettuali sono al servizio ed al soldo della classe economica dominante;
- la Carta Costituzionale c'è, ma i suoi dettami è come se non esistessero;
- i cittadini sono diventati "consumatori" e come tali vengono considerati;
- Il Presidente della Repubblica interviene per difendere i "risparmiatori" e non gli interessi della Nazione;
- l'internazionalismo è diventato cosmopolitismo ( con buona pace di Carlo Marx);
- la sovranità non appartiene più al popolo, bue brutto, sporco e cattivo, ma ai detentori del debito pubblico (questi ultimi per alcuni sono di gran lunga migliori e più illuminati);
-la società è diventata liquida e non costituita da comunità con un proprio weltansciauung, di cui la famiglia è la pietra fondante, ma da tante monadi nomadi, che vivono in un continuo presente.
Si potrebbe dire che io stia vivendo un incubo, che stia ancora dormendo o che non mi sia ancora svegliato del tutto.
E invece no, purtroppo sono sveglio e mi trovo in Italia, anno domini 2018.
Come un novello Ulisse, che dopo anni ritorna nella sua Itaca e trova la propria dimora infestata dai Proci, che con protervia e sicumera dispongono dei beni domestici, in attesa che Penelope si conceda in moglie ad uno di essi, così io, destatomi dal mio torpore lungo e profondo, ho trovato una patria fiaccata dalla menzogna e da politiche laide e corrotte, che hanno dilapidato un enorme patrimonio di ricchezze e conoscenze a vantaggio del capitale imbelle e rapace nostrano, nonché di quello straniero, la qual cosa non fa differenza, e la tragedia di Genova ne è l'esempio più eclatante.
La mia vergogna è tanta, perché il sonno mio e quello di molti altri italiani come me ha determinato questo sacco dei beni comuni, che non ha pari nella storia italiana e secondo in Europa solamente a quello compiuto in danno dei cittadini della DDR.
Tutto ciò ipoteca così, inevitabilmente e pesantemente, il futuro dei nostri giovani.
L'Italia è oggi un paese in declino morale, culturale, economico e demografico.
Quando mio padre, che ha combattuto per la liberazione del suolo patrio dall'invasore tedesco, è morto nel 1973 non era così.
L'Italia era il paese del record della crescita e non solo.
C'era la speranza nel futuro e nel fatto che ai figli veniva data la possibilità di vivere una vita migliore dei propri padri.
Come sia stato possibile che una nazione, prima al mondo a costruire una centrale nucleare per usi civili, prima in Europa a mettere in orbita un satellite per telecomunicazioni, prima a concepire una macchina elettrocontabile e ad ideare il personal computer, oggi non costruisca più neppure una radiolina? E' inconcepibile.
Ma come si è arrivati a tanto ? Quando l'oblio ci ha colti?
Stabilire un momento preciso è difficile, ma sicuramente tutto si è avviato negli anni '80 con un processo lungo e sotterraneo, che ha coinvolto tutti i campi della nostra società, nessuno escluso, anzi è stato attuato con la compiacenza della classe dirigente dell'epoca.
E in proposito potremmo anche indicare alcuni fatti e persone che sicuramente corrispondono ad eventi storici o a scelte politiche che hanno accelerato il processo di cambiamento, ma tutto nasce da un pensiero strisciante e pernicioso che si è insinuato nelle menti delle classi dirigenti.
Un pensiero debole ed ambiguo nel contempo ed è quello che , per farcela e restare tra i primi, l'Italia avesse bisogno di meno stato e più mercato e che ,essendo una piccola nazione rispetto ai grandi colossi mondiali, avesse bisogno anche del sostegno europeo.
Non è così e non è mai stato così.
Ma ce lo hanno fatto credere.
Ci siamo addormentati su queste certezze che tali non erano.
Andreatta, Ciampi, Prodi, Amato, Napolitano, D'Alema come Orfeo ci hanno anestetizzati.
Ma alla fine mi sono svegliato. Ho preso contezza della realtà.
Sono diventato un antieuropeista, non potendo accettare che i trattati di Maastricht e di Lisbona abbiano trasformato l'Europa, continente della meraviglia e dello stupore, nella gabbia dei popoli afflitti dall'austerità come una piaga biblica.
Tanti altri Italiani si stanno svegliando ed il risultato delle elezioni politiche non è venuto a caso.
Ma questo però non basta.
Qualcuno potrà obiettare che le condizioni cambiano comunque, ma di certo le cose non cambiano da sole...
Dobbiamo avviare un nuovo Risorgimento.
E per fare questo abbiamo bisogno di una nuova " lotta di classe", però su paradigmi più attuali.
Le posizioni politiche della destra e della sinistra storicamente non esistono più.
La prima è stata sconfitta con la seconda guerra mondiale, la seconda è scomparsa con la caduta del muro di Berlino.
Chi si ostina a sostenere il contrario, in realtà, aiuta l'unico vincitore, il liberalismo atlantico globalizzatore e talassocratico.
Non fascisti contro comunisti, ma globalisti contro patrioti.
Non operai contro borghesi ed imprenditori , ma operai con borghesi ed imprenditori ormai proletarizzati contro l'élite atlantista.
Non omosessuali contro eterosessuali, ma omosessuali poveri contro omosessuali ricchi.
Questa è la nuova lotta di classe.
Da dove si parte?
Dobbiamo partire necessariamente dal nostro "dasein", dal concetto di stato nazionale, di patria, di famiglia, di religione e, aggiungo, anche di identità sessuale.
I globalizzatori vogliono invece creare stati sovranazionali più utili per i loro commerci e la loro economia iperfinanziaria.
Molto chiaro è, a tal proposito, il pensiero di Adam Smith quando asserisce che il mercante non ha una patria, perché la sua vera patria è là dove ottiene i più lauti guadagni.
Quindi per massimizzare il free trade non devono esistere frontiere, non devono esistere gli stati nazionali.
Non devono esistere neanche le religioni poiché è il mercato stesso che si è fatto Dio.
La verità è, invece, che le frontiere non limitano, ma delimitano e in esse trovano applicazione le relative Costituzioni, gli usi, i costumi e le tradizioni dei popoli.
Inoltre la nuova lotta di classe non può esimersi dal combattere l'immigrazione incontrollata, che altro non è che uno schiavismo 2.0.
E non può esimersi dal chiedere l'attuazione integrale della Carta Costituzionale, poiché se anche uno solo dei suoi principi viene tralasciato allora non ci può essere vera democrazia in Italia.
Una mattina ci siamo svegliati ...


Fonte:
https://scenarieconomici.it/una-mattina-mi-son-svegliato-di-raffaele-salomone-megna/