Citazione di: Phil il 04 Maggio 2019, 23:13:24 PMPiù che la volontà di potenza (troppo epica ed individuale, per come la ricordo), direi banalmente la necessità antropologica della convivenza sociale (e di una cultura aggregante e identitaria).
Sarebbe costituita da legislatori rappresentanti del volere/valore popolare; come, a quanto pare, già è.
Ciao Phil
Trovo che il tuo punto di vista possegga certamente delle buone ragioni, ma che altrettanto
certamente sia permeato da grande (eccessivo...) ottimismo.
Che la "necessità antropologica della convivenza sociale" abbia un fondamento, diciamo, "tangibile"
nell'istinto di conservazione della specie è un qualcosa su cui si può essere d'accordo. Ma non
si può nel medesimo tempo dimenticare che nella "specie umana" vi sia stato, vi sia e
presumibilmente vi sarà sempre più marcata una "individuazione" (come nei secoli è venuta emergendo,
(dall'antica "tribù", passando dalla negazione ockhamiana degli "universali" e dalla "monade" di
Leibniz fino al moderno "individulalismo" - che vediamo ultimamente accompagnarsi ad una inquietante
ripresa del concetto di identità etnica - mascherata da "culturale").
In parole povere, la storia dell'uomo dimostra inequivocabilmente che il concetto di istinto di
conservazione della specie è più facilmente applicabile agli animali (che non mi risulta siano,
almeno all'interno della stessa specie, usi a massacrarsi l'un l'altro...).
Quanto all'"autorità", che nella tua visione sarebbe perpetrata da "legislatori rappresentanti
del volere/valore popolare, mi limito a ricordarti la attualissima e profonda crisi in cui
versa la particolare forma politica della democrazia, oggi sempre più sostituita da una presunta
competenza "tecnica" (e sto chiaramente parlando dei paesi tradizionalmente a vocazione democratica...).
saluti