Mi pare sia diffuso il convincimento di una sostanziale differenza tra realtà e verità.
Perché mentre con realtà si intende ciò che c'è, con verità si indica invece un accordo.
Cioè è vero ciò che si accorda con altro. Questo altro può essere un principio, una idea, un qualcosa.
È perciò l'altro a legittimare il vero.
Se scrivo 2 + 2 = 4, scrivo il vero perché il significato dei segni (2, 4, +, =) concordano con il mio scritto.
Viceversa è falso ciò che è in disaccordo con altro. Ed è falso finché l'altro è considerato vero.
Questo modo di intendere la verità è a mio parere di gran lunga il più scontato.
Tuttavia è importante secondo me considerare come questa verità non sussista da se medesima.
Cioè questa verità è tale solo finché riesce a negare ogni possibile falsità contraria.
Vi è bisogno della falsità affinché vi sia verità.
Potremmo ora chiederci se la realtà possa a sua volta essere vera o falsa.
Ma cosa significa una realtà falsa?
Non è certo la realtà in se stessa ad essere falsa. Semmai la falsità è il suo non accordo con altro, considerato vero, non quella realtà di per se stessa!
Se scrivo 2+2=5 la falsità è il suo non accordo con il significato ( vero) dei segni usati.
Ma non è falso lo scritto di per sé stesso!
Se mi dicono:"Sta piovendo", e guardando vedo che non cade una goccia, quella frase è falsa perché in disaccordo con il mio vedere. Ma la frase in se stessa non è falsa, perché semplicemente è quello che è.
Non può essere falso ciò che è per il solo fatto di esserci.
Di modo che la realtà è vera per definizione.
E se la realtà è necessariamente vera...
io sono la Verità.
Perché mentre con realtà si intende ciò che c'è, con verità si indica invece un accordo.
Cioè è vero ciò che si accorda con altro. Questo altro può essere un principio, una idea, un qualcosa.
È perciò l'altro a legittimare il vero.
Se scrivo 2 + 2 = 4, scrivo il vero perché il significato dei segni (2, 4, +, =) concordano con il mio scritto.
Viceversa è falso ciò che è in disaccordo con altro. Ed è falso finché l'altro è considerato vero.
Questo modo di intendere la verità è a mio parere di gran lunga il più scontato.
Tuttavia è importante secondo me considerare come questa verità non sussista da se medesima.
Cioè questa verità è tale solo finché riesce a negare ogni possibile falsità contraria.
Vi è bisogno della falsità affinché vi sia verità.
Potremmo ora chiederci se la realtà possa a sua volta essere vera o falsa.
Ma cosa significa una realtà falsa?
Non è certo la realtà in se stessa ad essere falsa. Semmai la falsità è il suo non accordo con altro, considerato vero, non quella realtà di per se stessa!
Se scrivo 2+2=5 la falsità è il suo non accordo con il significato ( vero) dei segni usati.
Ma non è falso lo scritto di per sé stesso!
Se mi dicono:"Sta piovendo", e guardando vedo che non cade una goccia, quella frase è falsa perché in disaccordo con il mio vedere. Ma la frase in se stessa non è falsa, perché semplicemente è quello che è.
Non può essere falso ciò che è per il solo fatto di esserci.
Di modo che la realtà è vera per definizione.
E se la realtà è necessariamente vera...
io sono la Verità.
