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Messaggi - doxa

#1201
Tematiche Filosofiche / Re:Cos'è la verità
18 Novembre 2018, 09:30:00 AM
Avete compilato 15 pagine per non farmi capire cos'è secondo voi la verità, in dieci parole ! Ma vi sembra normale ?
#1202
Jacopus ha scritto:
CitazioneIo, pur nella mia situazione di non credente collaboro da bravo cattocomunista con la Caritas di Genova.


Jacopus, su coraggio, prosegui imperterrito nel tuo volontariato. La tua ideologia è la tua forza, "cadente", ma serve a sostenerti. Non c'è bisogno del tuo outing politico, del tuo autosvelamento ideologico: sei un "cattocomunista" ? Ma che novità !
E' noto fin dal primo post sugli emigranti il tuo orientamento, contrario del mio.

Per me non è importante lo "scontro" con te, ma che il tuo partito di riferimento sia all'opposizione di questo governo e che perda le elezioni politiche.
 
CitazioneAlcuni paesi islamici o con forte minoranza islamica hanno già avuto un primo ministro donna. In Italia questo deve ancora avvenire


CitazioneQual'e  l'ingenuità a proposito della nomina di primi ministri donne nei paesi mussulmani? Spiegamelo e spiegalo magari anche a Benazir Bhutto che è stata assassinata per quel ruolo che ricopriva.


Jacopus fammmi capire ciò che intendi con queste due tue ultime proposizioni che ho quotato.  Vuoi forse dire che mentre questa Italia ancora "patriarcale" finora non è riuscita a far nominare una donna come capo del governo, l'islamico  popolo del Pakistan, più democratico del nostro..., negli scorsi anni riuscì a far eleggere come primo ministro una donna, Benazir Bhutto (poi uccisa nel 2007) ? Fu un "agnello sacrificale" ? 

E' lo stesso popolo islamico del Pakistan che ha condannato a morte per "blasfemia" la cristiana Asia Bibi, tenuta in carcere circa 10 anni ?

La scorsa settimana la Corte Suprema del Pakistan ha assolto Bibi  per quel "reato". Il verdetto  ha scatenato la protesta di migliaia di musulmani, anzi il Pakistan è in rivolta. 

Asia Bibi era in procinto di partire per raggiungere l'Europa ma è stata rimessa in carcere. Il suo avvocato ha ricevuto minacce di morte ed è stato costretto a lasciare il Pakistan. La Corte Suprema è stata costretta a ridiscutere il caso e dovrà emettere un'altra sentenza, diversa dalla prima, ovviamente quella di morte per Asia Bibi.

Vedi Jacopus cosa combina la religione ? Qui in Italia siamo quasi tutti blasfemi ma non c'è pericolo di morte.

Non ti crucciare, Continua imperterrito nel tuo apostolato di redenzione ed integrazione anche degli islamici, se ci riesci. Però ti prego di non tralasciare quegli africani che vivono, spacciano e combinano casini tra i carrugi di Genova. Ne vedo tanti ogni volta che vengo  nel capoluogo ligure e m'inoltro per le vie prospicienti il porto e il Galata  Museo del Mare, per recarmi verso il duomo e piazza De Ferrari.
#1203
Tematiche Filosofiche / Re:Antropologia sociopsichica
28 Ottobre 2018, 15:17:13 PM
Simpatico Viator, non sai il male che mi fai escludendomi dai tuoi saluti iniziali... :(

Meno male che di solito i tuoi saluti li ripeti alla fine e non mi rendono completamente escluso da te.  :D

Ovviamente sto scherzando, però vorrei che ti rendessi conto leggendo gli altri topic che non c'è nessuno di noi che continuamente saluta gli altri. Nei forum non è necessario. Ma se preferisci distinguerti dalla "massa", me ne farò una ragione dei tuoi saluti.  ::)

"Antropologia sociopsichica" ? Viator il titolo sintetico del tuo post si dirama in tre discipline (antropologia culturale, sociologia e psicologia) che nulla hanno che fare con la tua riduttiva statistica soggettiva. Ma se pensi che invece le tre materie sono coinvolte allora abbia la pazienza di spiegarmi in che modo ?  :)
#1204
Jacopus ha scritto:
CitazioneIl fatto che pochi intervengano dipende da un lato lo scarso livello culturale e dall'altro il disinteresse o la paura di fare brutta figura
Jacopus meriti una bacchettata sulla mano. Ma quali dati hai per dire che la scarsa affluenza di nick dipende anche dallo "scarso livello culturale" ?

Per te è persona colta soltanto chi ha letto alcuni libri di filosofia ? ... "con la quale o senza la quale si rimane tale e quale"... diceva il mio docente di filosofia.
#1205
Ciao Viator, scusami se non comincio il post con "salve", ma a me quel "salve" che inserisci all'inizio di tutti i tuoi post "mi stanno antipatici". Perché non li eviti. Abbiamo bisogno della tua opinione e non dei tuoi saluti.  :)

All'analisi quantitativa dovresti aggiungere l'analisi sociologica  qualitativa, per capire perché numerosi nick scrivono poco, altrimenti la tua statistica è sterile.  

Per esempio, per quanto mi riguarda, dei topic filosofici che avete proposto finora solo alcuni li ho trovati interessanti nei primi post. Poi alcuni "filosofi" cominciano ad attorcigliarsi nelle argomentazioni, a polemizzare e andare fuori tema.  

Altri tendono nella sezione attualità ad inserire topic riguardanti la politica per constatare gli orientamenti altrui ed evidenziare la propria ideologia sinistrese, per poi finire in polemica.
#1206
Tematiche Filosofiche / Re:L'etica del nemico
18 Agosto 2018, 11:54:59 AM
Phil ha scritto:
CitazioneUsare categorie belliche, guerriere (nemico, alleato, combattere, conquistare, ritirarsi, sconfiggere, etc.), in contesti di pace, è un modo proiettivo per alimentare quell'aggressività sopita ma non estinta (che è sfruttata dai manipolatori anche come leva subliminale), che può, se non addomesticata, spingere non alla competizione ma alla violenza (per quanto non necessaria).


Un esempio sono le tifoserie calcistiche ?

Per rimanere in tema ed approfondire l'etica del nemico si dovrebbe esaminare pure l'etica militare, accennata da Phil, perché collegata alle norme di comportamento dei militari in caso di guerra.

Tale etica, evoluta nel tempo, fino ad arrivare alla  sua codificazione nella legislazione internazionale, sancisce diritti e doveri dei soldati anche nei confronti dei militari nemici.

Nell'antica Roma, epoca repubblicana, vigeva la regola del "murum aries attigit". In base a questo precetto  una città sotto assedio aveva tempo per arrendersi prima che l'ariete da guerra  colpisse la prima volta le mura fortificate. Dopo l'evento, tutti gli abitanti indistintamente sarebbero stati uccisi e qualunque richiesta di tregua o proposta di resa successiva sarebbe stata ignorata. (vedi "De bello Gallico", libro II, capitolo XXXII). Simile noncuranza, era caratteristica della scarsa o nulla considerazione per le popolazioni avversarie, i cui effetti si ripercuotevano anche nella interpretazione delle garanzie per i messaggeri nemici.

La letteratura epica anche greca  o del medioevo cristiano offrono numerosi esempi di etica guerriera.

Nella letteratura epica cristiana è noto il "De Laude novae militiae" scritto da Bernardo da Chiaravalle per il   "bellator" templare. Il celebre abate dice che le sue parole sono rivolte  "a tutti coloro che intendono rinunciare a seguire le proprie volontà". Il sacrificio della voluntas, la scelta della via guerriera come rinuncia di sé per trovare Dio e servirlo, questa è la vera via guerriera. Non per denaro o per interessi, ma per morire e rinascere nella "grazia".
#1207
Jacopus ha scritto:
CitazionePer Altamarea: da un lato ritieni Dio inesistente e immaginario. Dall'altro invece richiami quella stessa tradizione religiosa per corroborare la tesi della pena di morte. Non capisco.


Jacopus, il richiamo alla "tradizione" religiosa l'ho scritto non per rinforzare la mia opinione ma per far riflettere Sara, per farle constatare  che nell'Antico Testamento ci sono inviti alla vendetta.

Pensa a chi uccidono un figlio o la persona amata. Dovrebbe perdonare ?

Io caratterialmente non faccio parte di chi perdona.

Jacopus ha scritto:
Citazione. La pena di morte è uno spettacolo dedicato agli istinti morbosi del pubblico


Non siamo più al tempo della Rivoluzione francese con la ghigliottina sulla pubblica piazza. Adesso tutto viene fatto con "discrezione".

Jacopus ha scritto
Citazioneper sfamare i sentimenti di ingiustizia del "popolo" che può rifarsi su uno ancora più disgraziato di loro, invece che prendersela con i suoi veri affamatori.


Non comprendo il nesso tra la tua frase e la vendetta  privata o la giustizia distributiva da parte dello Stato.
#1208
 
Sara se ti è possibile cerca di leggere meno testi di religione e di ragionare di più con la tua testa.
Sara ha scritto:
Citazioneil diritto alla vita o alla morte di un individuo spetta solo a Dio,creatore della vita


E per chi non crede nel tuo inesistente ed  immaginario Dio creatore della vita a chi spetta il diritto di vita o di morte ?

Non dimenticare che nell'antichità esisteva la cosiddetta "legge del taglione". In Wikipedia si legge che era "un principio di diritto consistente nella possibilità riconosciuta a una persona che avesse ricevuto intenzionalmente un danno  causato da un'altra persona, di infliggere a quest'ultima un danno, anche uguale all'offesa ricevuta.

In opere letterarie, sebbene influenzate da testi "sacri", si preferisce parlare di legge del contrappasso, in particolare del caso di "contrappasso per analogia".

Il principio è comunemente espresso dalla locuzione "occhio per occhio, dente per dente", che appare anche nel biblico libro del Levitico: "Se uno farà una lesione al suo prossimo, si farà a lui come egli ha fatto all'altro: frattura per frattura, occhio per occhio, dente per dente; gli si farà la stessa lesione che egli ha fatto all'altro". 
#1209
Jacopus che fai mi prendi in giro ? Io ricordo a te il tuo incarico di moderatore e tu replichi dicendo a me che sei un moderatore ?

Non è vero che ciò che dice Elia sono "modalità irrisorie, che sono irritanti nei confronti di qualunque membro della comunità". Forse sono irritanti per chi la pensa diversamente.

A me sembra che tu non difendi un modello gerarchico ma soltanto la tua ideologia.

Comunque, per quanto mi riguarda smetto qui. Continuerò a leggerti  e a dissentire senza intervenire.  :)
#1210
Jacopus, permettimi di rammentarti che sei un moderatore. Non puoi "aggredire" Elia o chi non la pensa come te.

Jacopus ha scritto:
CitazioneLe migrazioni epocali di oggi sono il frutto del sistema capitalistico, per tanti motivi che non ti sto neppure a spiegare perché anche se li capissi li rifiuteresti per partito preso. Lasciami solo la soddisfazioni di rispondere alla tua somma insulsa di pregiudizi e parole fatte.

Dopo le elezioni politiche dello scorso marzo devi prendere atto e rassegnarti che la tua ideologia, è  fallimentare e minoritaria rispetto al volere politico della  maggioranza del popolo italiano riguardo gli immigrati. 

Io evito di rispondere ai tuoi post perché sono agli antipodi dei tuoi pregiudizi e della tua ideologia. Mi accontento di Salvini e del suo operato. Spero che questo ministro dell'Interno  prosciughi il finanziamento alle tante cooperative  nate per far soldi con la scusa dell'assistenza ai migranti.

Intanto leggi cosa ha detto Ferdinando Lolli, già comandante generale della Guardia costiera, in un'intervista al quotidiano "Il Messaggero": "I migranti non sono naufraghi, vanno in mare per farsi salvare. Le convenzioni del mare dicono che chi rischia di morire va soccorso. Queste convenzioni, come quella di Amburgo del 1979, sono pensate per soccorrere chi è in grave pericolo di vita. E' la solidarietà del navigante verso un altro navigante. Ma questi migranti s'imbarcano per essere soccorsi, in termini giuridici non sono naufraghi. Il gommone dei migranti è fatto per sgonfiarsi. I mezzi di trasporto sono costruiti e gestiti in violazione di tutte le norme di sicurezza. La legge impone di salvarli e li si salva anche per obbligo morale, ma dopo il loro salvamento il problema diventa politico.

Nessun porto italiano è stato chiuso, ma è legittimo negare l'accosto ad una nave. Se la nave di soccorso migranti viene dalle acque territoriali libiche  e non ha osservato le regole , si può non farla entrare. Se il soccorso è avvenuto in area SAR italiana, si possono accogliere i profughi e non i migranti economici, da rimandare nei Paesi di provenienza.  Per ottenere l'accosto non è sufficiente che sulla nave possano esserci  dei profughi. Specie se la ONG non ha accettato poliziotti o finanzieri a bordo in grado di verificare. (Il Messaggero, 15 – 7 – 2018).

L'Italia ha tutto il diritto di non voler più accogliere migranti ma profughi.


I signori del male che in Libia hanno creato un'organizzazione mafiosa, addestrano i migranti africani a costringere chiunque li raccolga a non riportarli in Libia. Ecco perché la ribellione di quei due sul rimorchiatore.
#1211
Tematiche Culturali e Sociali / "Prisma"
11 Luglio 2018, 07:13:02 AM
Nell'ambito della geometria il prisma è un poliedro limitato da due poligoni uguali e paralleli (basi) e da tanti parallelogrammi (facce laterali) quanti sono i lati del poligono di base.

Ma il prisma è anche simbolo ed immagine della società globalizzata, della complessità sociale, che implica una fitta rete di interdipendenze e interconnessioni, una sorta di processo di omogeneizzazione che unisce le società del mondo in un "villaggio globale", un sistema diffuso che produce un'economia su scala mondiale, una cultura transnazionale e movimenti internazionali.

Viviamo e agiamo nel "villaggio globale", non solo dal punto di vista economico, finanziario, della comunicazione e dell'informazione, la globalizzazione influisce anche nell'ambito culturale, sociale, politico e religioso. 

Nella società contemporanea la religione deve confrontarsi con i processi di laicità e globalizzazione. 
Il processo di laicità induce il progressivo emanciparsi dei valori, della cultura, e della società dal controllo delle istituzioni ecclesiastiche;
la globalizzazione, invece, causa il crollo di barriere identitarie e la riduzione delle distanze tra i popoli, permette l'incontro tra religioni e culture diverse che convivono anche nello stesso luogo. 

I cambiamenti producono la riorganizzazione dell'esperienza soggettiva, ma nell'individuo permane sempre il bisogno di un orizzonte ultimo, assoluto, capace di unificare i frammenti del tempo e dell'opera umana in un disegno in grado di motivare la passione e l'impegno.

Tutti abbiamo bisogno di dare un senso alla nostra vita, a ciò che siamo, a ciò che facciamo, e se si sommano i significati possibili di tutte le scelte e le azioni vissute senza unificarli in un senso ultimo, la domanda resta inappagata. 

Credenti e non credenti sono sullo stesso cammino, nonostante le solite ripartizioni tra fede e ragione, religione e laicità. Infatti gli interrogativi che da sempre assillano l'individuo sono: il significato della vita, della morte, del dolore, la speranza, il bisogno d'amore. 

La sofferenza è l'esperienza umana universale, da cui nasce l'urgenza di scorgere la meta dell'orizzonte ultimo. 

Ai credenti Dio si offre al dolore come Volto che spezza la catena dell'eterno ritorno e restituisce dignità alla fatica di vivere, motivando il giudizio su quanto facciamo, l'apprezzamento del bene e il rifiuto del male.

Agli agnostici quel Dio lontano o inesistente li induce sospendere il giudizio su di lui per l'impossibilità di conoscere la verità sulla sua esistenza. Ma gli agnostici non sono necessariamente indifferenti al problema della fede e all'attività spirituale o religiosa. 

Agli atei l'inesistenza di una divinità non crea problemi. Cercano in loro stessi la forza di vivere, senza preoccuparsi di ciò che accade dopo la morte, perché sono convinti che dopo il trapasso c'è il nulla. 

Se è il dolore a porre la domanda sull'esistenza di Dio, non di meno è l'amore l'esperienza vitale che dà valore alla vita. 
Unicamente amando acquista significato la fatica dei giorni. 

Nasce all'amore solo chi si sente amato. Il neonato cerca un volto amoroso, materno – paterno, capace di accogliere, custodire.

Siamo mendicanti di amore e ci realizziamo sentendoci amati e imparando ad amare. 
#1212
Giogio ha scritto:
CitazioneMolti considerano ridicola persino l'idea che Satana esista. Per loro Satana e i demoni sono personaggi immaginari di romanzi o film dell'orrore e videogiochi. Secondo loro nessuna persona razionale crederebbe negli spiriti malvagi. Comunque in realtà a Satana fa comodo che la gente creda che non esiste per poter fare i suoi comodi. In Apocalisse 12:9 si legge: "Così il gran dragone, il serpente antico, che è chiamato diavolo e Satana, che seduce tutto il mondo, fu gettato sulla terra; con lui furono gettati anche i suoi angeli, (12) Perciò rallegratevi, o cieli, e voi che abitate in essi. Ma guai a voi, abitanti della terra e del mare, perché il diavolo è sceso a voi con grande ira, sapendo di aver poco tempo"


Giogio se hai la certezza della tua fede perché ti preoccupi di chi non crede ?

Sei in questo forum per fare proselitismo ? Pensi di convincere gli atei di ciò che è scritto nella Bibbia ?

CitazioneComunque in realtà a Satana fa comodo che la gente creda che non esiste per poter fare i suoi comodi.
E quali sarebbero i suoi "comodi " ? Il diavolo è un grande avvocato: insinuante nelle requisitorie, appassionato nelle arrighe.  :)

Chi rimane a livello di religiosità popolare s'intestardisce nell'interpretazione letterale e fondamentalista del Vecchio e Nuovo Testamento.  

Comincia a studiare e capire bene il libro dell'Esodo. Ricerche archeologiche e storiche da parte di studiosi israeliti ed americani evidenziano che l'esodo dall'Egitto non è mai avvenuto. Mosé non è esistito e nessun dio ha dettato il decalogo, perché tali precetti e numerosi altri erano già elencati da secoli prima di Mosé nell'egizio "Libro dei morti".

Ti sembra normale che "milioni" di persone abbiano girovagato per 40 anni nella semidesertica penisola del Sinai, che in quell'epoca apparteneva all'Egitto ? Israele, nome voluto dal tuo Dio per quel popolo, fuggì dall'Egitto per rimanere in territorio egiziano ?

Devi tener presente che Belzebù è uno chef a 5 stelle, è un grande cuoco, e la sua specialità è "il pollo alla diavola".  :)
#1213
Attualità / Re:PDR
29 Maggio 2018, 00:44:28 AM
Anziché perdere tempo nel mettere in stato di accusa Mattarella per attentato alla Costituzione, perché non ci sono i presupposti per condannarlo, Salvini e Di Maio dovrebbero darsi da fare perché il Parlamento anziché essere sciolto subito, sia adibito alle modifiche costituzionali e al cambiamento della legge elettorale. Basta un anno di tempo per cambiare ciò che è necessario ed eliminare il ruolo del Presidente della Repubblica. Si deve  e trasformare l'Italia in Repubblica presidenziale tipo Stati Uniti, dove Trump oltre che presidente della repubblica è anche capo del governo, scelto dal popolo. In tal modo non ci saranno più le estenuanti trattative tra i partiti per formare i governi e per eleggere il presidente della repubblica.
#1214
I filosofi non sono soliti considerare la compassione fra le virtù necessarie: la filosofia occidentale privilegia la diffidenza e il sospetto nei confronti del sentimento della compassione, considerato ipocrita.  

E' noto che il sostantivo "compassione" deriva da "passione", e questo dal latino "păti" (= patire, subire, sopportare).

Nella storia del pensiero filosofico o  nella letteratura c'è una linea che difende e giustifica le passioni.  Esse hanno la funzione di disporre l'anima a volere ciò che la natura ci indica come utile.

La passione dà energia vitale e non patimento o rassegnata  sopportazione.

Invece la "compassione",  che deriva dalla parola composta latina  "cum" + "patior",  significa comprendere la sofferenza dell'altro/a; sofferta partecipazione al male altrui.

Il vocabolo "compassione" evoca la commovente immagine di due persone che condividono lo stesso dolore.

La "compassione" è un'emozione che può diventare sentimento, fa parte della natura umana, anche se ci sono persone psicopatiche che non hanno compassione ed amano la violenza.

Murphi nel tuo post di apertura ti chiedi "In che misura la compassione è finita?" Per quanto sopra detto comprendi che la compassione non può finire, a prescindere da cosa intendesse Friedrich Nietzsche.
#1215
Tematiche Filosofiche / Re:Egualitari o uguali ?
25 Maggio 2018, 12:42:45 PM
In senso generale la politica cosiddetta di destra tende all'egualitarismo mentre la politica di sinistra o marxista è orientata all'uguaglianza ?  

Mi sembra che l'egualitarismo ammetta in linea di principio l'uguaglianza iniziale, ma intende la convivenza sociale come una gara in cui ci sono vincitori e vinti.

In un articolo del 1976 titolato "Eguaglianza ed egualitarismo",  il filosofo Norberto Bobbio definì "egualitaria" la "concezione globale della società secondo cui è desiderabile che tutti i membri della stessa siano eguali in tutto"); postulava la nozione di uguaglianza come punto d'arrivo di una società caratterizzata dalla disuguaglianza.

Nell'ambito politico viene distinto l'uso descrittivo dell'idea di uguaglianza (gli individui sono tutti uguali), da quello prescrittivo (gli individui devono diventare uguali).  Ma uguali in cosa ? Nel trattare il nostro prossimo come noi stessi ma solo come atto di bontà o di solidarietà ?   prescindendo dalla disuguaglianza  socioeconomica o culturale ? Oppure come concezione dell'uguaglianza come "eguaglianza di opportunità" che permette di premiare i meritevoli e dunque legittima l'ineguaglianza ?

Anche se le istituzioni possono garantire una condizione sociale minima a ognuno, le differenze di reddito e livello di istruzione fanno la differenza.

Il filosofo ed economista indiano Amartya Kumar Sen, premio,  premio Nobel per l'economia nel 1998, pone al centro della propria riflessione la nozione di "disuguaglianza" (inequality) che deve confrontarsi con due diversi ostacoli:

a) l' eterogeneità degli esseri umani;

b) la molteplicità dei punti focali a cui la disuguaglianza può essere oggetto di valutazione.

Al di là della retorica dell'uguaglianza, che trova il suo apice nella nota asserzione per cui "tutti gli uomini nascono uguali", Sen è convinto che la misurazione della disuguaglianza dipende dai parametri assunti per definirla.

Affermare e prescrivere l'uguaglianza di tutti gli individui distoglie dalla considerazione delle differenze d'età, genere, talenti, abilità fisiche, oltre che di vantaggi materiali e provenienza sociale, che intercorrono tra gli uomini.
E' possibile conciliare egualitarismo e liberalismo ?  

Le concezioni liberali sono egualitarie, anche se varia dall'una all'altra il tipo di eguaglianza richiesto. Per alcune conta solo l'eguaglianza di trattamento mentre per altre ha rilievo anche l'eguaglianza in termini di risorse o benessere. All'individualismo e all'egualitarismo, il liberalismo associa (da Kant in poi) una forma di universalismo, che impone di trattare tutti gli esseri umani allo stesso modo.

A individualismo, egualitarismo e universalismo, il liberalismo unisce una pretesa di neutralità, per cui tutte le concezioni del bene sono presuntivamente da ritenersi degne di considerazione e rispetto. Se individualismo, egualitarismo, universalismo e neutralità sono caratteristiche normali della giustificazione liberale, ciò che caratterizza la legittimazione liberale è il consenso. Questo consenso riguarda il rapporto con le istituzioni sociali e politiche.