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Messaggi - Ipazia

#1216
Croce aveva ragione. Il marxismo è una visione del mondo basata su un'analisi storica accurata di come le relazioni uomo-natura e sociali abbiano determinato le ideologie e le scale di valori. Tali analisi sono lungi dall'essere falsificate e entrano a pieno titolo nel dibattito filosofico che vede anche oggi, fin nei dettagli microcefalici della pubblicità, come il potere economico determini comportamenti, aspettative e fedi.

È una filosofia che ha messo l'Essere coi piedi per terra evolvendo in filosofia della prassi conservando, malgrado alcune iniziali ingenuità positivistiche, netta la distinzione tra materialismo volgare (scientismo) e materialismo storico con le sue specificità sovrastrutturali (coscienza di classe) capaci di interagire e modificare la struttura economica attraverso un processo rivoluzionario materiale e ideale.

Essendo imperniata sull'etica, la filosofia marxista non rischia i suoi fondamenti in confronti ontologici disperati con l'episteme scientifica, che sa tenere a bada ogni volta esca dal suo seminato come scienza del padrone e pensiero unico omologato.
#1217
Tematiche Spirituali / Re: Io sono panenteista
17 Dicembre 2023, 16:06:31 PM
Non basta il trascendentale kantiano, senza scomodare i numi ?
#1218
È platonismo volgare in cerca dell'Uno.

Solo un gradino sopra diventa mathesis universalis.

Che sfocia in: el sueño de la razón produce monstruos.

Sogno, non sonno.
#1219
Citazione di: PhyroSphera il 17 Dicembre 2023, 09:47:03 AMPer gli ingenui il tuo sembra un pensiero sviluppato con coerenza, in realtà vi rifugiate nel trascendentale per non considerare la vita in tutti i suoi aspetti: negate che l'apertura alla trascendenza abbia effetti sulla vita — anche economica — perché siete concentrati sulla sola materia, che voi non pensate veramente molteplice: avete imitato l'Uno trascendente con una falsa unità materiale,

Il vitello d'oro ha una storia antica che il Capitale ha pienamente realizzato.

Citazionepensate di essere passati a grandi libertà e consapevolezze, in realtà vi intontite con la materialità e invece di darvi una svegliata andate pensando alle coincidenze, contemplate ricchi e poveri e assetti materiali senza introspettare gli eventi, senza capirne le reali motivazioni e i reali poteri e non poteri; il possesso materiale per voi è segno di un certo potere, ma a volte si cerca e si mantiene la ricchezza proprio perché non si ha potere;

Anche i clerices vagantes medioevali avevano capito qual'è l'unguento del potere. Lutero ci ha fatto una Riforma. Solo gli idealisti non ci sono ancora arrivati. E il potere se li coccola. Falsa coscienza ? Per giunta infelice ?

Citazioneinvece voi giudicate la ricchezza borghese segno indubitabile di prepotenza... Ma lo stesso schema da voi usato, borghesia/proletariato, è da voi anche abusato: non avete capito mai chi possono essere veramente i borghesi e i proletari, non immaginate neppure che possono esistere i borghesi-proletari...

Quanti danni questo Heisenberg. Il gatto borghese quando diventa proletario è un gatto morto.

CitazioneGuardate al mondo attraverso l'idolo della materia bruta, partite da presupposti insufficienti per una onesta politica e siete degli intrusi nella filosofia, che iniziate ma poi incorrendo nell'errore non continuate, fingendo il contrario.

Mauro Pastore

Guardiamo l'idolo della materia bruta perché è lì il nodo da recidere verso un trascendentale umano. A conti fatti, siamo più idealisti di voi che cercate, come Hegel, il compromesso, squisitamente borghese nell'ideologia, con lo stato di cose presenti, per quanto orrendo esso sia.
#1220
Tematiche Spirituali / Re: Quale padre?
17 Dicembre 2023, 08:40:14 AM
Il successo del monoteismo è coerente con la psicologia umana, in particolare di imprinting occidentale, che dai presocratici ai fisici moderni cerca l'Uno. Nella Roma imperiale l'uno politico era l'imperatore e i tempi di Costantino furono maturi, grazie al neoplatonismo colto di Plotino e a quello volgare giudeizzante di Paolo, per una sintesi di portata storica, che superasse il conflitto tra Dio e Cesare, che si ripresenterà costantemente fino all'illuminismo tra guerre e alleanze provvisorie.

Islamici ed ebrei l'hanno risolto teocraticamente, che è il peggio umanamente possibile.
#1221
La borghesia non può essere alternativa al capitale perché il capitalismo nasce con essa e perirà con essa. Dalla rivolta dei ciompi ai tempi nostri il borghese che perde il capitale diventa prolet. Rimane un borghese solo nel mondo delle idee da tosare. A differenza del più illuminato Olivetti o Musk.

Il doppio binario della filosofia occidentale è lo scontro dialettico tra materialismo e idealismo, immanenza e trascendenza. La sintesi c'è già ed è il trascendentale che emerge dall'immanenza. Oggi si può giocare filosoficamente solo sulla natura del trascendentale: classista o egualitario ? Per provvisorie misture intermedie che "rilanciano il discorso" sia in pratica che nei teoremi. Con la storia reale a fare da giudice di ultima istanza.

L'Uno è il Capitale. Il molteplice sono i corpi reali dei soggetti assoggettati. (Dio è morto e gli restano solo le telenovele sui seggi impediti e le 99 vergini nell'aldilà. )
#1222
Quando la filosofia concretizzerà le sue benedette idee, sarà un giorno in cui dire chapeau !  :)

Pirandellianamente: "a ciascuno il suo".
#1223
Tematiche Spirituali / Re: Quale padre?
16 Dicembre 2023, 22:31:29 PM
Da Costantino a Teodosio vi furono persecuzioni crescenti contro i pagani e le loro sedi culturali. I cristiani hanno fatto in un secolo terra bruciata di chi non si convertiva alla loro religione con una efferatezza ignota ad ogni precedente storico, inclusi gli episodi di persecuzione dei cristiani nei tre secoli precedenti.

L'appoggio degli imperatori cristiani fu determinante per il successo dell'operazione. Un anticipo del "cuius regio, eius religio".

Più fanatismo violento che "spiritualità cristiana". 
#1225
La sociologia idealista, religiosa e profana, ignora la funzione essenziale del capitale nell'ontologia del borghese. Il borghese senza capitale diventa un proletario, un cortigiano burocrate nella migliore ipotesi, il borghese con capitale, uno sfruttatore, per il meccanismo stesso dell'accumulazione capitalistica, lavoro salariato, profitto, ecc. Indipendentemente dalla consapevolezza e benevolenza del padrone.

Nel mondo sottoposto alla legge del capitale, tertium non datur.

La fine è violenta in quanto soppressione di una classe dominante, ma teoricamente potrebbe avvenire senza lo spargimento di una goccia di sangue. Il capitalista non viene demonizzato come accade con l'eretico, ma gli è concesso l'onore della resa come avviene in uno scontro eticamente corretto e umano, nella visione marxista.
#1226
Tematiche Spirituali / Re: Quale padre?
16 Dicembre 2023, 18:42:52 PM
Prima o poi ci si lascia tutti e non ci si rivedrà più. Ma un amore ben condotto riempie di senso la vita di chi sopravvive anche dopo la dipartita o morte dell'amato. Rossella Panigatti ci ha scritto un libro: l'arte di lasciar andare
#1227
La dittatura del proletariato non è la chiave di volta della storia in generale, ma uno strumento tecnico facoltativo per superare lo stato classista fondato sulla dittatura del capitale, modulabile in base alla resistenza militare del padronato. Una dittatura classica, maieutica, che poco ha a che fare con la realizzazione storica delle dittature del XX secolo.

Marx non se ne distaccò ed anzi caricò la dose dopo la macelleria padronale susseguita alla Commune del 1870. Lenin prese appunti e perfezionò la strategia, ottenendo una difficile e improbabile vittoria nel 1917.
#1228
Tematiche Spirituali / Re: Quale padre?
16 Dicembre 2023, 18:16:06 PM
Mi pare un ragionamento che parte da una generalizzazione indebita (l'amore come alienazione) il cui non sequitur è il venir meno dell'amore di sè. Esiste, ed è diffusa come forma morbosa, questa fenomenologia, ma vi è pure una declinazione "virtuosa" dell'esperienza amorosa.
#1229
Citazione di: iano il 16 Dicembre 2023, 15:12:47 PM''Se il divenire è una ricombinazione di ''atomi'', cioè di indivisibili, in questi ultimi si rifugia da millenni il nocciolo dell'esistenza nella sua pur residuale immutabilità, a garanzia di una realtà che perciò possa dirsi comunque ''fondamentalmente'' solida e concreta'' a dispetto delle apparenze.
Ma gli scienziati in effetti ritengono oggi che i quark siano degli indivisibili di fatto e non di principio, non essendo costruibili acceleratori di particelle ad energie cosi' alte che, collidendo coi quark, novelli quattro elementi, ma ben più di quattro, possano metterne in crisi la struttura, perchè in fondo se la massa ''elementare'' è un concentrato di energia, quanto più lo è, tanto più è difficile liberarla, e finché non viene liberata è un ''indivisibile'' di fatto.
Possiamo dunque considerare i quark a tutti gli effetti  indivisibili di fatto, nei quali l'immutabile esistenza quindi non trova più  rifugio teorico sicuro.

La teoria atomica, che da millenni guida la ricerca di filosofi e  scienziati, non sembra essere un paradigma ormai attuale, e la meccanica quantistica non ci mette una pezza, perchè il quanto non è un succedaneo dell'atomo.

''Purtroppo'' lo scopo della scienza non è quello di confermare i nostri rassicuranti pregiudizi sulla materia, anche se fino a un certo punto era riuscita a farlo.

Un recente libro di Guido Tonelli intitolato ''Materia'' è un invito a toglierci tutti i pregiudizi sulla materia che fin qui hanno accompagnato noi, filosofi, scienziati, ufologi, ''quelli che se ne intendono in genere'', e, quelli che più contano di fatto, e che non se ne intendono in genere,  che siamo noi, i proletari del sapere.

Un fisico, appunto. Da umile chimica vorrei spezzare una lancia a favore della "materia", che è la mia materia.

Lo farei a partire da ciò che materia non è, ovvero l'onda, e per facilitarmi il compito, e pure a voi, l'onda più comune della nostra esperienza, l'onda del mare. La quale, è noto, non è materia, ma potrebbe essere assimilata alla "forma" aristotelica che rende visibile e significativa la materia cui dà forma. Ma l'onda del mare non è una forma immobile aristotelica, è una forma eraclitea in perenne movimento, che via via si annulla quando la materica massa del mare non è più mossa dai venti. Il paragone filosofico è la cosa in movimento denominata fatto.

Secondo me c'è una invidia diffusa e latente da parte dei fisici nei confronti della corposa e sensuale materia di cui beneficiano i chimici, tant'è che fanno di tutto per dimostrare che non esiste. Un po' come il seggio di Bergoglio nell'ultima telenovela alla moda. E invece esiste. E' vero che non si ferma all'atomo, ma anche nei suoi frammenti, iano conferma, si arriva ad un nocciolo duro indivisibile detto quark. Democrito si aggiorna, ma il suo atomo tien duro.

La forma è il vestito che lasciamo ai fisici, tenendoci il corpo della materia, generoso nel concedersi all'energia della fisica. E scrigno della vita, nella terra di mezzo della realtà.
#1230
L'ottocento è un secolo positivista che pensa di risolvere tutto con la scienza. Grandi progressi tecnologici;  altro che transumanesimo e IA: si passa dal millenario cavallo/asino/cammello/elefante alla macchina.  L'evoluzionismo darwiniano completa il quadro.

Tutto ciò ha influenzato anche Marx per la parte escatologica, assai meno per la genetica del materialismo storico, ben più fondato teoreticamente.

Dal materialismo storico nasce il rapporto struttura/sovrastruttura, che non risente minimamente dei successivi sviluppi della fisica e delle scienze esatte. Poco anche del darwinismo, perche l'evoluzione della società umana è assai poco naturale. Il darwinismo serve piuttosto ad evidenziare le aporie delle narrazioni teologiche, che operano a livello sovrastrutturale.

La reificazione della donna, tra schiava e fattrice, operata dalla società patriarcale, spiega il femminicidio da possesso di un umano di rango inferiore, attivo fino ai nostri tempi, almeno a livello di motore psicologico, laddove sia stato - non ovunque - superato nel diritto.

Il capitalismo non fa distinzioni tra i sessi: reifica tutti e tutto. E "supera" i rapporti di proprietà patriarcali, nello specifico della sottomissione sessuale.