Menu principale
Menu

Mostra messaggi

Questa sezione ti permette di visualizzare tutti i messaggi inviati da questo utente. Nota: puoi vedere solo i messaggi inviati nelle aree dove hai l'accesso.

Mostra messaggi Menu

Messaggi - paul11

#1216
Non utilizzo la matematica ottale, esadecimale e binaria, ma senza la quale non usufruirei di un computer,
Tutto serve direttamente o indirettamente, persino gli errori.
#1217
Citazione di: green demetr il 04 Novembre 2017, 14:03:20 PM
Citazione di: paul11 il 26 Ottobre 2017, 19:00:48 PM
Davintro,
sono d'accordo su tutta la parte di premessa, ho delle perplessità che la fenomenologia di Husserl a cui fai riferimento sia la strada "giusta". C'è un problema ontologico nel suo epochè o giudizio in sospensione.
Husserl è stato importante storicamente nel togliere lo steccato fra oggetto e soggetto, aprendo a due strade,
una filosofica che è l'esistenzialismo ,ma non in "senso stretto" e l'altro alla scienza naturale, perché dopo di lui
diverse branche di scienze hanno accettato questo nuovo approccio scientifico ,dalla psicologia alla corrente costruttivista.

Alla scienza chiederei semplicemente: ci sono 4 forze o interazioni fondamentali, elettromagnetismo, gravità ,
interazione nucleare debole, interazione nucleare forte.
Il pensiero a quale delle 4 forze risulterebbe? Le imaging utilizzano l'elettromagnetismo, un computer lavora sull'energia elettromagnetica ,il nostro corpo percepisce sensitivamente l'elettromagnetismo dai sensi.
Allora perché non appaiono i nostri pensieri? Siamo sicuri che è dominio fisico, quale energia porta al pensiero e quale energia costituisce il pensiero?

Non ho ben capito.

Comunque si parla di epifenomeno, qualcosa di fenomenico oltre il fenomenico.

Il punto è se vi sia una coincidenza o meno, tra mondi fenomenici.

Esattamente come per le forze da te elencate avviene.

Ossia la coincidenza è proprio la presunzione che queste forze esistano.

Cioè siano calcolabili rispetto al mondo fenomenico percepito.

Voglio dire vedo il sasso cadere, vedo una noce cadere, ipotizzo sia calcolabile esista epifenomenicamente qualcosa come la forza di gravità etc....

Hai ragione a far notare come esista comunque una fenomenologia dlle scienze naturali, come il pittorialismo, neologismo da me inventato (prima o poi devo fare il 3d in cui espongo tutte le correnti contemporanee...è che le odio tutte!)

Per me invece è meglio ragionare in termini di computazione. (vedi la mia risposta a Davintro, tu cosa ne pensi?)


Il pensiero esiste o non esiste? Lo scienziato riduzionista non lo vede, vede solo attività cerebrali nelle imaging.
Se io penso solamente, è solo una configurazione del mio cervello, ma se io lo scrivo diventa tangibile e verificabile.
Come dire che a posteriori, come al solito, la scienza ci crede.Il dimostrabile è sempre riconducibile ai cinque sensi della percezione.ma allora lo scienziato riduzionista quando pensa cosa pensa del suo pensiero e di sé: non è forse una contraddizione in termini?

Come l'anima convive con il corpo, la mente convive con il cervello.
#1218
Green,
non so se ha ragione Socrate quando si riferisce alla reminiscenza come un qualcosa che rimane dalle esperienze delle trasmigrazione dell'anima in più corpi e quindi più vite;non so nemmeno se abbia ragione Jung sul suo archetipo che comunque ha rilevato dai suoi studi, e penso sia verissimo, ma so che nasciamo predisposti a conoscere e quella predisposizione non viene da "questo vissuto".

La scienza naturale indica che vi sia un ordine fenomenico, e questo è prima induzione e poi per sintesi porta per argomentazione date delle premesse verificate alla conclusione della deduzione  in concetto che si formalizza per la scienza in una legge fisica, naturale per capire un determinato fenomeno e per me ad un ordine implicito che appartiene all'intero universo che comprende tutti  i fenomeni .Quì si che seguo un ragionamento "naturale",
ma non nella predisposizione conoscitiva umana. Non mi basta sapere che esiste un cervello predisposto, visto che nessuno riesce a spiegare scientificamente come vi siamo arrivati, soprattutto solo noi "scimmie"e nessuno altro.
Questa esclusiva umana è una falla delle  teorie evoluzioniste

Se non è stato per vie naturali questa esclusiva, e mi si dovrebbe spiegare quali configurazioni nervose, sinaptiche, ma anche come un atomo, un protone, un bosone ,una "stringa" abbia in sé e per sé un potenziale di intelleggibilità possibile, perché di questo si tratterebbe o se vuoi come degli acidi organici e perché azoto, carbonio, ossigeno, idrogeno vale a dire i principiali componenti del materiale organico e non, l'argo, l'oro o
il molibdeno o il titanio, possano costituire una intelligenza.

L'anima e il corpo pur appartenendo in due domini diversi, convivono nell'esistenza.

Metodicamente seguo più strade, parecchie discipline per non dire tutte.

Dei quattro evangelisti:
Giovanni e Matteo furono  apostoli,  Marco discepolo di Paolo e Luca discepolo di apostoli.
#1219
Citazione di: sgiombo il 04 Novembre 2017, 20:54:58 PM
X Paul11

Concordo che giustizia e ingiustizia, violenza e carità, egoismo e generosità, ecc. sono indipendenti da qualsiasi cedo (religioso o meno, nell' anima o in qualsiasi altra cosa): sono qualità personali, positive e negative, ben presenti tanto fra i credenti in qualsiasi fede quanto fra i non credenti.

Dissento dal fatto che avrebbe vinto il pensiero laico e scientifico e oggi viviamo il risultato, nel bene e nel male.
Secondo me sta di fatto vincendo l' irrazionalismo (in varie declinazioni, laiche e religiose).

Dipende cosa intendi per irrazionale.
#1220
Citazione di: green demetr il 04 Novembre 2017, 10:19:30 AM
Citazione di: paul11 il 01 Novembre 2017, 21:56:20 PM
Ribadisco, l'anima non c'entra nulla in tutto questo.

Capisco che per te sia ambiti separati quello religioso e quello politico.

Ma nel momento stesso che dici, che la religione codifica per canalizzare la violenza, dovresti da solo, senza il mio aiuto, capire che l'anima c'entra eccome.

Perchè anche il concetto di anima, come ogni cosa, è frutto della tradizione culturale che la avvalla.

A mio parere la codificazione è già in sè una violenza, per cui non solo la avvalla, in quanto violenza dissimulata (e su questo sono d'accordo con Sgiombo), ma addirittura la presuppone.

Ora capisco che forse è un passaggio indigesto, ma rimane il fatto che è così.
In nome (la dissimulazione) dell'anima io codifico una controviolenza, una violenza preventiva nei confronti della potenziale violenza umana.

Che è poi il preambolo ad ogni futuro e presente fascismo. Vedere Orwell come al solito esempio illuminante.

Certamente va a colpire al cuore, e quindi sembra controintuitivo, perchè di solito intendiamo l'anima come qualcosa che è slegato al politico.

Ma invece è una parola codificata, che ha nel suo range di senso, sicuramente la pretesa di dislocare la soggettività su un campo astratto, di modo tale che le soggettività siano TUTTE dimenticate in nome di un anima pretesa.

E l'anima è collegata al Dio legislatore.

Più che Dio, è proprio l'anima ad essere il nodo cruciale di svolta e cioè di indagine.

Poichè si giudica l'anima della persona nel canone occidentale.

Che poi l'anima diventi la mente, è solo un risultato del riduzionismo contemporaneo.

Che viene raddoppiato dal canone giuridico, dove è specificato se il reato è nella mente o meno dell'indagato.

Vi è uno stretto legame tra indagine condanna e confessione condanna.

Ne ha parlato a lungo Focault nei suoi libri. (Storia della sessualità).

Poichè ci conosciamo (virtualmente) da un pò, capisco che probabilmente tu ti riferisci all'anima, come Anima Mundi.

E quindi ritieni di dovere esentare il politico dall'interferire con qualcosa che gli è antecedente.

Certamente è una operazione necessaria, ma non bisogna mai dimenticare che noi siamo dentro al discorso, possiamo parlare dell'anima rispetto all'originario, facendo supposizioni e inferenze. Ma facendo sempre attenzione agli errori psicologici, che si traducono in inferenze e supposizioni del tutto fallimentari.

In questo senso parlare della storia del concetto di anima, e dei suoi usi, che sono politici, non dovrebbe arrecare al ricercatore spirituale troppo danno.
Anzi dovrebbe aiutarlo a fare i conti con il linguaggio, la storia e la cultura che lo supportano ad essere ad avere un certo tipo di soggettività.


Anche nel caso che tu vagheggi, che la soggettività si possa determinare tramite un attento vaglio del fluire storico degli eventi a partire dall'originario, e quindi si possa determinare come anima reale, come anima mundi, ti rimarrebbe da spiegare l'utilizzo storico dei concetti.
E fra questi quello di anima.

E poichè il concetto di anima è nell'anima, non capisco perchè tu senta il bisogno di dire che l'anima non c'entra con la violenza.

Tra l'altro anche logicamente non torna, perchè se l'uomo è potenzialmente violento, mancherebbe da parte tua una analisi del rapporto tra potenza violenta e anima dell'uomo.

a te la risposta.

Green,
prima di tutto bisogna chiarire.
Quale è la tua definizione di anima? Cosa intendi per anima?
Per me è ontologica l'anima: è ed esiste.
Se si ritiene un'invenzione allora diventa un guazzabuglio come al solito di psiche, intuizione, intenzione, induzione, deduzione, razionalità, irrazionalità.

L'anima come concetto ontologico religioso/spirituale  è dinamica innanzitutto con il corpo e a sua volta c'è chi lo fa divenire sinonimo di spirito o chi ritine che convivano come correlati, vale a dire in quest'ultimo caso , non è lo spirito che permea il corpo, ma l'anima che dopo la morte ritorna allo spirito e al suo dominio.

La violenza non è affatto insita nell'anima in sé e per sé, è il comportamento umano nei sui atti che delinea la dinamica dell'anima.
La codificazione delle leggi religiose è codice comportamentale e non di ontologia dell'anima.
Semplicemente l'anima non segue le leggi della natura,tant'è che sopravvive dopo la morte del corpo.
E' il corpo che è ontologicamente corruttibile , l'anima registra i comportamenti,quindi il contesto delle codifiche religiose spiega come tenere i comportamenti affinché l'anima non si corrompa come il corpo, mentre le leggi laiche trattano dei comportamenti dentro le regole semplicemente sociali, per il "quieto vivere".
La violenza è una modalità di comportamento che può violare le leggi sociali e spesso, dipende dai contesti religiosi e dai rapporti con l'anima, "sporca" l'anima nel contesto religioso.
Ma proprio perché l'anima viene riconsegnata al dominio dello spirito dopo l'esperienza nell'esistenza con un corpo fisico.

Il rapporto fra religioni che derivano dal sacro e politica nel dominio sociale naturale delle organizzazioni  umane
potrebbe essere descritta dalla storia dei partiti confessionali dei tre monoteismi, ma non solo, quelli di ispirazione religiosa-sociale; ma è altro rispetto all'anima.
Qui il contesto è ben altro e deriva dalle teologie e dal rapporto fra i poteri religiosi con i poteri laici.
Quando ad esempio i vari Papi scrivono encicliche sociali interpretano lo spirito dottrinario e teologico per i propri fedeli nelle modalità appunto dei comportamenti, atteggiamenti da tenere.

Ma qualcuno divise Cesare da Dio.............

Green, non so dove ti sia messo in testa che io abbia un concetto naturalistico di anima(mundi); tu confondi
l'esplicazione di ordine originario che permea l'universo, che si dà per come noi lo percepiamo e lo razionalizziamo nell'esistenza,rispetto al dominio dello spirito che non penso affatto appartenga alla corruzione ,intesa come trasformazione nel divenire dell'esistenza dove tutto va e viene spazio-temporalmente.

Si giudica l'anima semplicemente perché le religioni pongono dinamicamente l'anima dentro parusie ed escatologie.Se la vita è l'esperienza di un anima dentro il corpo, quest'ultimo è soggetto alle regole della natura, ma non l'anima che chiude il cerchio nel dominio dello spirito. E adatto che la vita è significativa, perché dà senso all'esistenza dell'anima più che del corpo, i comportamenti tenuti nell 'esistenza sono nel giudizio divino.

Sia la polis che lo spirituale sono importanti ed è ovvio che interagiscano nel sociale.
Le regole religiose sono come ho scritto comportamentali e quindi sociali.
Ed è altrettanto ovvio che se l'uomo non implicasse la possibilità di poter violare le leggi, di essere violento, quelli leggi non sarebbero mai apparse.
E' nella natura, e ribadisco natura, umana che si trova la violenza.
Forse riesci a dimostrarmi che al netto dell'anima l'uomo non è violento? Chi è più violento il credente o il non credente? Entrambi lo possono essere e questo prescinde in cosa noi crediamo. Ecco perché dico che l'anima non c'entra nulla..
Dio non fa finanza e l'anima non è in banca o in centri di poteri egoistici.

La pletora di intellettuali che da secoli dà la colpa storica al cristianesimo e religioni sono dei falliti(la filosofia è morta con questi personaggi) e infatti questo è il mondo e lo dico da fortemente critico al pensiero religioso e ancor di più delle istituzioni clericali, ma non è colpa delle chiese, ha vinto il pensiero laico e scientifico e oggi viviamo il risultato ,nel bene e nel male.
Anzi, forse il cristianesimo inteso come pensiero originario , è l'ultimo baluardo ai poteri laici della corruzione, malversazioni, dell'uomo ridotto a sistema, cosa fra tante cose, risorsa da sfruttare privandolo di quella sensibilità
che lo lega alla spiritualità e che le persone che coltivano ancora il proprio sensibile lo sentono come dicotomia,
come inquietudine.

Grenn, non confondere il concetto ontologico di anima, con le leggi religiose e ancora con il sistema politico.
E' chiaro che interagiscono storicamente, ma rimangono concettualmente se stessi e non qualcosa di altro.
#1221
Tematiche Spirituali / Re:Essere umili servi di Dio
03 Novembre 2017, 12:57:55 PM
Inverno,
tutto nasce da un uomo fatto a somiglianza e immagine divina ( a cui non credo, non era Dio, Dio non "scende" le scale per creare un uomo e un pianeta Terra in tutto l'Universo) e da quì tutto l'antropomorfismo umano nel rapporto uomo-Dio.
Proiettiamo su Dio tutti gli accidenti mondani. per questo, ma è un mio percorso e quindi personale, sono credente in Dio più per filosofia  che  per religione.

Ciò non toglie che tute le problematiche umane tendano ad un'origine, a chi ha voluto(se di volizione si tratta) tutto questo.
Ma è inutile, oltre alla teodicea, ciò che scrivi tu e io aggiungo tutti  i bambini di pochi mesi o anni morti:che senso ha?

Non so dire dell'assenza e della presenza divina, ma sicuramente c' è un significato per cui tutto debba funzionare in u na certa maniera.
Persino per chi non crede deve esserci una risposta al nascere dai gameti e finire nella polvere.
#1222
Sgiombo,
tu fai "casino" fra determinismo e libero arbitrio.
Forse sarebbe corretto non utilizzare più i termini determinismo e indeterminismo se generano confusione.
Un corpo celeste o un fenomeno e "imprigionato" in una legge fisica .
Nessuna legge  può descrivere il comportamento umano.
La dimostrazione è che le leggi universali fisiche del dominio naturale spiegano  i fenomeni, mentre le leggi umane tentano di limitare le libertà individuali, per cui il piano della causa-effetto è completamente rovesciato.
La libertà o libero arbitrio, significa essere se stessi causa attraverso la volizione di scelte che rompono o possono rompere lo schema causa effetto, generando altre cause effetto e quindi non è prevedibile il comportamento umano.

Sono convinto che grosso modo la pensiamo uguale, ma c'è confusione sui termini

ciao
#1223
Citazione di: green demetr il 01 Novembre 2017, 18:15:53 PM
Poichè non leggo come Paul la religione occidentale come un naturalismo, ma piuttosto a ben pensarci come un Mistero.

Il problema del rapporto Spirito Carne, si impone, non tanto come vizio virtù, bensì come Libertà contro Storia.

.............
Green,
dove hai dedotto che penso che la religione sia un naturalismo è "un alto mistero della mente......umana"
Ho sempre suddiviso il dominio della natura da quello del sacro.

La religione intesa come liberazione è una strumentalizzazione teologica politica.
Dove mai Gesù ha detto di liberarsi dal corpo e dalla propria storia?
#1224
Green
........se tu leggessi con più attenzione.
Se l'uomo non è mai cambiato nel suo intimo essere significa che il livello della sua possibilità
di fare violenza non è mai mutato.
Che cosa lo ha "addomesticato"? La costruzioni di enti (ed attenzione il termine giuridico è simile al termine filosofico
metafisico, perché gli enti giuridici sono astrazioni ma dentro le pratiche: lo Stato è un'invenzione umana).
Il cristianesimo con la Chiesa canalizza il pensiero e lo cristallizza nel dogma(sublimazione come cristallizzazione), il diritto canalizza la violenza attraverso la mediazione di nuovi ruoli sociali, il giurista, l'avvocato, il giudice.

Le religioni nacquero come impositive, prescrittive con leggi, feste, riti.
La ritualità (gli iter burocratici di negoziazione, mediazione, rappresentanza, procura, e così via)laica anche contemporanea segue gli identici schemi, spostandoli dal religioso allo Stato.

Nulla hanno a che fare con l'anima in sé e per sé, se non come limitazione di un comportamento che si diventa violento ,nello schema religioso compie peccato, nello schema laico diventa reo.

La struttura della rappresentanza politica a sua volta sposta su un altro piano, quello dell'interesse corporativo,di mestieri, di ruoli economici e sociali e lo veicola nei luoghi della politica: il Parlamento.Blocca la rivoluzione violenta per il riformismo pragmatico della negoziazione.

Quindi la violenza, che potenzialmente non è mai mutata nell'uomo, si sfoga quando i luoghi deputati alla negoziazione e mediazione che appartengono alle scienze giuridiche e politiche, falliscono.
I populismi nascono dai fallimenti riformistici

Ribadisco, l'anima non c'entra nulla in tutto questo.
#1225
Jacopus,
quando soprattutto una religione che si autoinveste di potere divino utilizza la forza dell'autorità perché non è più in grado di suffragare l propria identità con valide ragioni, e questo vale non solo per le religioni, vuol dire che l'autorevolezza che fu invece la ragione che accolse il primo cristianesimo nel messaggio di Gesù, perde in condivisione popolare e deve mostrare i muscoli e non la forza della ragione .E' alla frutta qualunque istituto o istituzione che agisce con la forza. L'imperatore che si prostrò a Canossa veniva del Centro Europa, e già era fuori dall'orbita latina-cristiana, come la sarà il protestantesimo e poi il calvinismo.

Il cristianesimo nella fattispecie, se ha visto fiorire dal messaggio di Gesù mille altre chiese è da indagarne il motivo.
Il messaggio non è la legge mosaica ebrea, non ha costruito vere e proprie regole o leggi, questo ha lasciato moltissimo alle interpretazioni sul proprio messaggio vangelico.

E' un altro errore madornale la separazione del corpo e dello spirito.
Gesù mangiava convivialmente e si faceva massaggiare con unguenti profumati che erano segni sociali.
Se la mente è collocata nel cervello e le dita del piede sono meno importanti, non significa  esaltare la mente e amputarsi i piedi per a ragionare meglio.
Qui c'è un altro errore storico, altro luogo comune. Il mondo delle idee se è più importante in quanto fu ritenuto il luogo della verità rispetto alle percezioni fallibili e questo lo asseriva già Socrate, non significava che il corpo 
dovesse essere mortificato per esaltare l'anima.
Sono stati alcuni patristi a costruire interpretazioni misogene, sessuofobe, a indicare il corpo come vizio e l'anima come virtù.Come  se ontologicamente l'anima fosse già verità e perfezione in sé e per sé e il corpo come vizio, falsità in sé e per sé.Questo errore fu preso strumentalmente dalle istituzioni per asservire il ruolo della donna come simbolo procreativo, sessuale del desiderio tale da identificarla come demoniaca. Fu culturalmente addirittura un passo indietro non solo rispetto al messaggio di Gesù in cui donne e il corpo non sono affatto secondari, ma a quello dei dettami ebraici veterotestamentari .

Non esiste Jacopus che una identità religiosa costruita su un messaggio divino si adatti ai tempi che riconfigurano economie e poteri romani, imperiali, medievali fino allo Stato moderno. Chi lo fa perde il messaggio originario diventando qualcosa d'altro che cavalca le mode culturali per costruirsi consensi con le demagogie politiche e non più con verità divine O è religione o non lo è.L'uomo non è cambiato mai nel suo essere, nel suo profondo intimo.
La storia degli ultimi duemila anni è costruita su conoscenze naturali ,non spirituali. Il cosiddetto progresso è tecnologico non umano individuale .Semmai sono maturate, questo sì ,consapevolezze sulle organizzazioni sociali, non ci ammazziamo per strada come un tempo.

Sono d'accordo che il concetto ontologico come essenza, come essere, e l'aspetto dinamico, relazionato con giustizia, salvezza e così via  dell'anima è ambiguo, nel senso che può essere strumentalizzato: e lo è stato
Ma è proprio la dinamica delle relazioni dell' anima con il vissuto ,con l'esistenza in funzione di una verità ontologica che ci descrive se quell'anima dentro un corpo segue una strada giusta o sbagliata.
Ora togli l'anima e lascia solo il corpo, come credi che funzioni la giustizia laica dello Stato? Giudica in modo simile, con tanto di atto sanzionatorio per il reo.
Ecco perché dico che alla fine è stato il diritto a sublimare la violenza, a limitare i comportamenti sociali, a convogliare la violenza a costruir e ritualità(iter) negoziali e pacificatori di parti avverse che un tempo si dedicavano all'occhio per occhio e dente per dente o alla legge del taglione.
#1226
Citazione di: sgiombo il 31 Ottobre 2017, 21:10:04 PM
Per Domingo94 e Paul11

Ma se noi siamo stati creati da Dio, allora siano come siamo a seconda di come Dio ci ha creati, e di conseguenza agiamo: bene nella misura in cui Dio ci ha creati buoni, male nella misura in cui ci ha creati malvagi.

Non dobbiamo confondere la libertà da coercizioni che impediscano di agire come si vuole con la casualità del volere
Ingiusto é negare a qualcuno la libertà di agire come vuole, impedendoglielo con la violenza.
Ma uno vuole agire come vuole agire a seconda di come é (e costringerlo ad volere diversamente da come vuole o a non avere la volontà che ha sarebbe pure ingiusto, e non significherebbe concedergli alcuna libertà); ed é (se l' ha creato Dio) a seconda di come Dio l' ha creato.
Dunque agisce a seconda di come Dio l' ha creato.

Se le pene dell' inferno fossero semplicemente il rimorso per il male fatto (che però a occhio e croce mi sembra una tesi un po' eretica), non credo che ciò dovrebbe durare in eterno: di solito quando uno si pente di qualcosa dopo un tempo più o meno lungo se ne fa una ragione e pensa ad agire meglio nel futuro.
Se così non fosse, dal momento che tutti siamo, chi più chi meno, "peccatori", la vita diventerebbe ben presto insopportabile per chiunque.

Mi sembra che tutto ciò che é per qualche riguardo infinito (per esempio la durata del' inferno) dovrebbe avere senso piuttosto nel dominio dello spirito divino (che per definizione é infinito) e non nel dominio degli uomini (che sono di fatto finiti).


E riemerge il tuo determinismo....... Non penso affatto che libertà e volontà siano nel piano deterministico, per cui il criminale segue il suo piano delittuoso perché è così che deve andare e il saggio scrive e dice cose sapienti, perché è cosi che era già scritto.
E' vero semmai che ognuno, ogni umano, nasce da condizioni, restrizioni, condizioni che più o meno restringono il grado di libertà per cui è più o meno facile/difficile utilizzare la volontà per uscire da quelle condizioni esterne, ma anche interne, appartengono anche alla coscienza.
Molti si autogiustificano la propria incapacità di non utilizzare la volontà proprio costruendosi delle restrizioni fasulle che lo ingabbiano. E' facile per il criminale dire io sono così. Non esisterebbe giustizia.
il ricco dice io sono nato ricco, lo sfruttatore idem. E magari dicono.....lo ha voluto Dio.Il determinismo o chi crede nel destino segnato autogiustifica qualunque ruolo sociale, famigliare.
Come se il mondo funzionasse per inerzia mentale.

C'è chi pensa che l'inferno sia già qui nel mondo
#1227
Da anni penso, e probabilmente sbaglio, essendo fuori dai canoni religiosi come ragionamento, che nel momento in cui fossimo solo spirito, tutto diventa chiaro nella regola della bilancia della giustizia. Chi ha fatto  più male capisce il bene e viceversa, una compensazione spirituale del vissuto e in particolare del proprio.
Per questo sarebbe possibile essere giudici di se stesso.
Forse, ma ribadisco, probabilmente sbaglio, i messaggi sono e furono in funzione delle culture storiche.
Ad una persona immatura devi sempre "stargli dietro" e dire cosa deve o non deve fare, se fosse stato un saggio, va da sé che avrebbe capito da solo.Forse e ribadisco il mio pensiero "errante" ogni messaggio è in funzione di un tempo storico ed essendo universale si indirizza sia allo stolto che al saggio, e ognuno a suo modo capirà, capisce o  ha capito.L'inferno ,come regola eterna.........non ha senso nel dominio dello spirito, ma ha senso nel dominio degli uomini.
Ma forse sbaglio, anzi sicuramente erro
#1228
Citazione di: Angelo Cannata il 28 Ottobre 2017, 19:59:08 PM
Mi sembra che porre la questione in questo modo sia impoverente, perché si limita a porre l'alternativa stare bene / stare male. Se si sta male, ciò che bisogna cercare è stare bene, se si raggiunge lo stare bene è tutto risolto. Questo per me è impoverente, se la spiritualità dovesse ridurre a questo i suoi scopi, sarebbe una ben misera cosa.

Qualsiasi male, in questo caso il problema della solitudine, piuttosto che essere affrontato concentrandosi interamente ed esclusivamente verso la sua eliminazione, verso il raggiungimento dello stare bene, può essere sfruttato per esplorare più a fondo gli interi universi a cui esso è connesso, in questo caso le dinamiche dell'io. Ridurre le dinamiche dell'io ad uno star bene / star male con sé stessi mi risulta impoverente. Trovo più arricchente in questo caso esplorare le dinamiche che portano a star bene o star male con sé stessi, quindi il mondo delle relazioni col nostro io e con gli altri, in cui entrano in gioco un'infinità di fattori: consapevolezza, fiducia, amore, concorrenza, emozioni, aspettative, significati, ricerca, fisionomie, storia, illusioni... Allora sì che la questione diventa arricchente. Al confronto, un ridursi a voler stare bene, in pace, è troppo simile alla morte: riposa in pace, amen.

Sono d'accordo. lavorare sui motivi per cui ci si sente a proprio agio o disagio, capire perché ci sono momenti che viviamo come felici e infelici, significa lavorare su stessi per capire noi stessi, quali nodi gordiani abbiamo da risolvere o quali ci portano a star bene. Riuscire a capire questo significa anche poter capire gli altri e aiutare, consigliare. o semplicemente confrontare i propri vissuti e a nostra volta imparare o meglio ancora crescere insieme.La spiritualità è anche qualcosa di profondo in tutti noi che ci accomuna e ha un suo linguaggio da estrapolare, comunicare
#1229
Citazione di: Jacopus il 30 Ottobre 2017, 09:29:09 AM
Nei secoli nei quali le religioni hanno avuto il predominio si e' di solito assistito a forme di violenza e a veri e propri genocidi (i crociati distrussero molte comunita  ebraiche in medio oriente, i catari furono tutti sterminati). Per far confessare un eretico si usavano mezzi di tortura rispettl ai quali i carcerieri di Guantanamo sono dei boy-scout.
La tesi che formulo e' la seguente: la convinzione che vi sia un'anima rende possibile un livello di violenza che oggi e' solo sopita per la concorrenza di altri modelli e filosofie di vita.
Oggi essendo piu' importante la vita fisiologica essa viene tutelata e non passa piu' in secondo piano rispetto all'anima.
Un altro esempio per chiarire cio' di cui parlo: nel medioevo una donna accusata di stregoneria poteva venire lanciata su un lago dentro ad un sacco. Se galleggiava era la prova di stregoneria e veniva arsa. Se affondava era innocente ma moriva ugualmente ma almeno la sua anima era salva.
Pensare alla salvezza delle anime comporta percio' sempre un surplus di violenza?
Ci sono contraddizioni , Jacopus, che sono interpretative e ormai assodate come se fossero verità.

Rifletti:
come sarebbe stato possible il passaggio all'Umanesimo con una Chiesa potente?
Come sarebbe stato possible lo stato di diritto nella modernità contro lo stato"divino"?
C'è mai stato una teocrazia divina in occidente come primato sul commercio, sugli usi e costumi?
Si provi a verificare quanto invece ha inciso il diritto divino sui diritti delle cives nella società ebraica ed islamica?
Semmai è proprio nell'occidente ,quello che imputa la colpa ad un Dio (la sindrome del capro espiatorio) che si avvisa la contraddizione di potenza economica e politica sopra qualunque forma "divina".
Se una colpa storicamente l'abbia avuta la Chiesa di Roma è stata la secolarizzazione, vale adire perdere sempre più l'origine per correre dietro alle nuove culture che storicamente si sono date.
Quello che si è assistito è stato un dogmatismo teorico, ma una prassi temporale,dove l'incarnazione della Chiesa sul divino, ha patteggiato di fatto con la storia

Sei convinto che fu davvero la Chiesa romana così potente sui re ed imperatori? Gli eserciti chi li deteneva?
Le crociate "sotto sotto" furono visti come un affare per gli imperatori e vari re. Significava detenere il potere sulle vie di commercio fra Occidente ed Oriente, per mare e per terra.
Quando un potere reprime è perchè si mostra la sua debolezza ed è sulle difensive.Vedeva il fiorire di nuove forme di cristianità, infatti
il Concilio di Trento fu la risposta al protestantesimo

L'anima, come concetto, nasce ben prima delle religioni.Bypassando l'aspetto ontologico ,che è fondamentale, la dinamica dell'anima risponde al piano divino, ma anche a quello terreno ed ha a che fare con il concetto di giustizia divina e terrena.
Entrambi, divino e terreno, limitano la violenza codificandola e sublimandola alla fine nel diritto.

Ciò che scaturisce  semmai nell'uomo contemporaneo è il netto distacco fra divino e terreno, ma proprio per l'ampia "tolleranza" del ruolo religioso dentro la storia, cultura e società delle pratiche, dei comportamenti.
Il fedele cristiano imputa la colpa alla Chiesa di essere stata fin troppo tollerante nelle pratiche, fino ad accettare il compromesso del
"perdoniamo tutti", come in politica, come in economia, perdendo di vista la giustizia, l'anima, il divino.
#1230
Davintro,
sono d'accordo su tutta la parte di premessa, ho delle perplessità che la fenomenologia di Husserl a cui fai riferimento sia la strada "giusta". C'è un problema ontologico nel suo epochè o giudizio in sospensione.
Husserl è stato importante storicamente nel togliere lo steccato fra oggetto e soggetto, aprendo a due strade,
una filosofica che è l'esistenzialismo ,ma non in "senso stretto" e l'altro alla scienza naturale, perché dopo di lui
diverse branche di scienze hanno accettato questo nuovo approccio scientifico ,dalla psicologia alla corrente costruttivista.

Alla scienza chiederei semplicemente: ci sono 4 forze o interazioni fondamentali, elettromagnetismo, gravità ,
interazione nucleare debole, interazione nucleare forte.
Il pensiero a quale delle 4 forze risulterebbe? Le imaging utilizzano l'elettromagnetismo, un computer lavora sull'energia elettromagnetica ,il nostro corpo percepisce sensitivamente l'elettromagnetismo dai sensi.
Allora perché non appaiono i nostri pensieri? Siamo sicuri che è dominio fisico, quale energia porta al pensiero e quale energia costituisce il pensiero?