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Messaggi - Eutidemo

#1216
Varie / Re: Un enigma del finito.
30 Settembre 2023, 06:57:01 AM
Ciao Iano. :)
Il tuo post sullo "zero" è estremamente intrigante ed interessante; e, almeno secondo il mio modesto parere, è complessivamente condivisibile.
***
Però io non avevo minimamente parlato dello "zero"; il quale senz'altro esiste come numero (pari).
Io, invece, avevo considerato un "insieme privo di elementi"; come, ad esempio,  l'"insieme dei numeri naturali dispari divisibili per due", che è un "insieme vuoto", perché nessun numero naturale dispari può essere diviso per due.
Ora, l'"insieme dei numeri naturali dispari divisibili per due", non contenendo "infiniti elementi", anzi "non contenendo nessun elemento" (neanche lo zero),  non può in nessun modo considerarsi un "insieme infinito di numeri"; come lo è, invece "l'insieme dei numeri naturali pari divisibili per due" (che contiene anche lo zero).
E se l'"insieme dei numeri naturali dispari divisibili per due" non è un insieme "infinito", ne consegue, per il "principio del terzo escluso", che si tratta senz'altro di un insieme "finito"; però, essendo privo di elementi, non  esiste nessun elemento che possa "delimitarlo" in un senso o in un altro.
Quindi, secondo me, è un insieme "finito" ma "illimitato"; nel senso, cioè, che è "privo di limiti".
***
.
***
Un cordiale saluto! :)
***
#1217
Ciao PhyroSphera :)
Di ben "quindici" mie argomentazioni, tu ti sei limitato a contestarne (erroneamente) soltanto "una", sostenendo che: "sul resto non voglio rispondere perché è inutile continuare a sorvolare il circolo vizioso in cui tu ti sei messo".
Il che corrisponde allo "stratagemma sofistico N. 32" di Schopenaur, il quale, quando non si sa che cosa replicare e "che pesci prendere", suggerisce di accantonare ed ignorare la maggior parte delle tesi dell'interlocutore "in modo spiccio", con la scusa che si tratta di argomenti "viziosi" che non meritano replica.
Molto comodo!  ;)
***
In ogni caso, all'unico tuo tentativo di "replica" su 15, a mia volta "replico" come segue.
***
Eccoti un bel perimetro formato da otto segmenti uguali:
***
Non è affatto errato dire che il quadrato sia costituito da un perimetro e da un'area; però non è neanche sbagliato dire che il perimetro, a sua volta, è costituito da quattro segmenti chiamati lati,  ciascuno dei quali può essere sezionato in quanti segmenti si vuole!
***
Ed infatti la circostanza che un'"entità" (cioè un "ente") sia costituita da "tot" "elementi", non significa che ciascuno di tali "elementi" non possa a sua volta essere costituito da altri "elementi"; i quali, quindi, anche loro, "omisso medio" fanno indubbiamente parte della complessiva "entità", globalmente considerata.
***
Vale a dire che:
- se il motore è un elemento di un'automobile, ed il carburatore è un elemento del motore, non c'è dubbio che anche il carburatore sia un elemento dell'automobile;
- quindi, allo stesso modo, se il perimetro è un elemento del quadrato, ed il segmento chiamato lato è un elemento del perimetro, non c'è dubbio che anche il segmento chiamato lato sia un elemento del quadrato.
***
.
***
Un cordiale saluto! :)
***
#1218
Citazione di: bobmax il 29 Settembre 2023, 14:04:13 PMEutidemo, ammiro l'aplomb con cui tieni la barra dritta nei marosi. Non ne sarei assolutamente in grado.

Ciò che latita in questo forum, così come nella società, è proprio il tenere il punto, dove tutti si sentono autorizzati a dire tutto e il contrario di tutto.

La libertà di espressione è sacrosanta, ma quando diventa arbitrio senza che nessuno lo denunci, può solo portare disastri.
Ti ringrazio; ma tu sei perfettamente in grado di  tenere la barra dritta nei marosi anche meglio di me :)
Lo hai dimostrato più volte ;)
#1219
Ciao PhyroSphera.
Riguardo alle tue ultime "considerazioni", osservo quanto segue:
.
1)
Tu scrivi: "È inutile che tu citi discorsi e sforni concetti di cui non hai capito proprio funzione e natura."
Era proprio quello che volevo dire a te, ma temevo di offenderti! ;)
.
2)
Tu scrivi: "La geometria fa parte della matematica e come in aritmetica (che pure fa parte della matematica) esistono i calcoli in geometria esistono delle procedure, ma non esistono solo calcoli e procedure.".
Grazie delle informazioni, ma erano cose che già sapevo benissimo!
Comunque, tali tue corrette "premesse", non suffragano neanche lontanamente le erronee "conseguenze" che tu vorresti trarne; così come la corretta "premessa", che una "lucertola" ha quattro zampe, non dimostra minimamente che la lucertola sia un "mammifero", il quale pure ha quattro zampe. :D
I tuoi "sillogismi" sono quasi tutti più o meno di tal genere!
.
3)
Ed infatti, poi, tu, "sibillinamente", scrivi: "Una cosa è analizzare un quadrato, e un'altra cosa è studiare come si ottiene."
Come se ci fosse gran "differenza" tra il dire che :
-  se vogliamo "analizzare" un quadrato, constateremo che è un quadrangolo regolare, cioè avente i segmenti costituenti i lati di lunghezza uguale (e parallelli in coppia), e gli angoli di apertura uguale a 90 gradi;
- se, invece, vogliamo "ottenere" un quadrato, dovremo disegnare un quadrangolo regolare, cioè avente i segmenti costituenti i lati di lunghezza uguale (e parallelli in coppia), e gli angoli di apertura uguale a 90 gradi.
Beato te che vedi questa grande differenza tra le due cose! ;D
.
4)
Poi tu, "lapalissianamente" scrivi: "Un quadrato si può ottenere facendo incrociare opportunamente quattro rette, secondo angoli di 90° gradi, ma pure suddividendo una figura geometrica più grande!"
Il che non dimostra assolutamente niente; ed infatti è come dire che una torta si mangia dopo averla tagliata regolarmente a fette! :D
.
5)
Poi tu scrivi: "Se tu però consideri un quadrato, non stai considerando rette o quant'altro".
Certo!
Così come quando considero una casa, non sto considerando i singoli mattoni con cui è costruita; però non c'è dubbio alcuno che i mattoni siano suoi elementi costitutivi primari.
Una casa è fatta di "mattoni", non di "analisi del mattoni"!
.
6)
Poi scrivi: "Tu usi le procedure per confonderle con le teorie."
Ma non ti accorgi che "Tu, invece, usi le "teorie" per confonderle con le "procedure""!
.
7)
Poi tu scrivi: "Ti ho fatto l'esempio di una suddivisione di ciascun lato in più segmenti, due, tre o più, per dimostrarti che la identificazione del lato del quadrato col segmento è parte solo di una particolare procedura analitica, non descrive il quadrato stesso, e ti ho dato pure molte altre smentite!"
Sì, è vero: mi hai dato molte altre smentite dei tuoi stessi assurdi paralogismi!
Ed infatti, la possibile suddivisione di ciascun "lato" in due, tre o più "segmenti", non toglie che il "lato" resti comunque uno dei quattro "segmenti" che costituiscono gli "elementi  costitutivi del quadrato"; la circostanza che un lato possa essere suddiviso in segmenti più corti, non dimostra assolutamente niente!
Sarebbe come dire che, se dividi a metà ciascuno dei quattro "segmenti" che costituiscono gli "elementi  costitutivi del quadrato", ti ritrovi con un quadrato costituito da otto lati! :D
.
8 )
Tu scrivi: " Invece di pensare che hai una zia professoressa prova a pensare qualcosa sulle risposte che ti ho dato."
La professoressa di matematica all'Università di Pisa è mia cugina, non mia zia; lo vedi che hai difficoltà a leggere quanto scrivo con la dovuta attenzione?
.
9)
Poi tu scrivi" "Che senso ha che tu mi racconti che esistono pure le linee curve? C'era bisogno che me lo ricordassi tu?"
Temo che ce ne fosse davvero bisogno, in quanto tu avevi scritto: ""Una linea...si disegna in geometria semplicemente segnando una riga", invece di scrivere, molto più "perspicuamente", che ""Una linea RETTA si disegna in geometria semplicemente segnando una riga".
.
10)
Poi tu scrivi: "Lo struzzo che mette la testa nella sabbia per non vedere, davvero non vede. Se tu circondi la tua mente di pregiudizi sbagliati, non ci capirai mai niente di matematica e quanto più ci penserai tanto più troverai conferme dei tuoi ragionamenti, senza avvederti che sia ragionamenti che conferme ai ragionamenti sono interni a un errore che ripeti tenacemente."
Be', se così fosse, mi conforta almeno di sapere che, a cadere nel mio stesso errore, sono anche:
- l'Encilopedia Treccani;
- I professori universitari di matematica.
.
11)
Poi tu scrivi: "L'errore che fai è sulla unità e molteplicità. Ti sei tradito con l'esempio del plotone!"
Ma io ti avevo chiaramente spiegato che era solo un esempio per evidenziare come nel "quadrato" ottenuto, i "segmenti" ci sono ancora senza doverli "estrapolare", solo che si chiamano "lati"; così come i trenta "uomini" in divisa che formano un plotone si chiamano "soldati", ma non per questo cessano di essere anche degli "esseri umani".
Non avendo compreso la mia spiegazione, tu avevi replicato: "È ovvio che un quadrato è un ente singolo, un plotone una molteplicità di enti, una <<entità>>, e non <<ente>>, formata da singoli enti."
Al riguardo, però, ti avevo fatto notare che <<entità>> ed <<ente>> sono dei "sinonimi"; cioè, significano esattamente la stessa cosa.
.
12)
Poi, per cercare la tua solita scappatoia, mi scrivi "tu non capisci che cosa è un sinonimo"; mentre invece sei tu a non comprendere minimamente il significato del termine sinonimo, in quanto ignori persino il vocabolario.
.
13)
Ed infatti, come pure avevo vanamente cercato di spiegarti, parlando da punto di vista "concettuale" (e non "fisico"), un "quadrato" è una <<entità concettuale >> ( o "ente") singola, così come lo è un "plotone"; entrambi, però, sono composti a loro volta da una molteplicità di <<entità concettuali>> ( o "enti") anch'esse singole, che ne fanno parte e li definiscono:
- i "soldati" (che sono "uomini") nel caso del concetto astratto di "plotone";
- i "lati" paralleli in coppia (che sono "segmenti"), l'"area" e gli "angoli retti" nel caso del concetto astratto di "quadrato".
.
14)
Poi scrivi: " È vero che un quadrato è fatto di due cose, un perimetro e un'area interna, cioè non è un'unità semplice ma è pur sempre un'unità; e se tu nel pensiero suddividi il perimetro in segmenti, resta che la figura che hai davanti presenta, oltre all'area interna, un perimetro, non dei segmenti."
Ma, visto che il "perimetro" è costituito da quattro "segmenti" chiamati "lati", non vedo perchè mai, come Caifa, tu ti debba stracciare le vesti, come se io avessi pronunciato una "bestemmia". :D
.
15)
Poi tu, "sibillinamente", concludi: "Un essere umano che finge di fare filosofia resta tale, fintanto non decide di diventare serio."
Cioè, cosa vuoi dire, che se decide di diventare "serio" , cessa di essere umano? :D
***
Un cordiale saluto!
***
#1220
P.S.
Comunque, ad ogni buon conto, ti ripeto quanto avevo scritto, sperando che, questa volta, almeno qualche punto tu riesca a recepirlo senza "scantonare per la tangente"
.
1)
Tu scrivi "Analisi non significa mappa!"; sono perfettamente d'accordo con te, ma sei tu a conferirgli tale aberrante significato, quando scrivi che i segmenti che costituiscono i lati del quadrato, sono elementi "interni" all'analisi, e non al quadrato (il che è come dire che gli organi sono "interni" all'anatomia, invece che al corpo umano).
Ed infatti, i "segmenti che formano i lati del quadrato", sono senz'altro "elementi del quadrato", e non certo "elementi dell'analisi del quadrato";  la quale si limita semplicemente, appunto, ad analizzarli!
Non riesco proprio a capire come tu possa cadere in una simile confusione concettuale, confondendo l'"analisi una entità", con gli "elementi costitutivi di tale entità"!
.
2)
Poi tu scrivi: "Se analiticamente si pensa ai <<lati>> di un quadrato quali <<segmenti>>, questi ultimi non sono gli elementi analizzati ma solo il modo di rappresentarli dell'analista".
Il che è come scrivere che: "Se anatomicamente si pensa alle <<braccia>> di un uomo quali <<arti>>, questi ultimi non sono gli elementi anatomizzati dall'anatomapatologo ma solo il modo di rappresentarli dell'anatomapatologo ".
Il che, secondo me, è un modo di ragionare assolutamente "contorto", "involuto" e "paralogistico"; ed infatti i "segmenti che formano i lati del quadrato" sono semplicemente dei <<segmenti>> coordinati tra di loro in un determinato modo.
.
3)
Poi tu scrivi: "È ovvio che un quadrato è un ente singolo, un plotone una molteplicità di enti, una <<entità>>, e non <<ente>>, formata da singoli enti."
Al riguardo ti faccio notare che <<entità>> ed <<ente>> sono dei "sinonimi"; cioè, significano esattamente la stessa cosa.
Per cui, parlando da punto di vista "concettuale" (e non "fisico"), un "quadrato" è una <<entità concettuale >> ( o "ente") singola, così come lo è un "plotone"; entrambi, però, sono composti a loro volta da una molteplicità di <<entità concettuali>> ( o "enti") anch'esse singole, che ne fanno parte e li definiscono:
- i "soldati" (che sono "uomini") nel caso del concetto astratto di "plotone";
- i "lati" paralleli in coppia (che sono "segmenti") e gli "angoli retti" nel caso del concetto astratto di "quadrato".
.
4)
Poi tu scrivi: "Il segmento non è una figura geometrica"; il che è assolutamente erroneo, in quanto lo è in tutto e per tutto.
.
5)
Poi tu scrivi: "I lati del quadrato sono e si dicono <linee>>, e non <<segmenti>>"; il che pure è assolutamente erroneo.
.
6)
Tu fai una gran confusione concettuale tra <linee>>, "rette" e non "rette", <<semirette>> e <<segmenti>>; ed infatti, i <<lati del quadrato>>, non sono genericamente delle <<"linee">>, bensì, più specificamente, dei <<"segmenti">> di <<"linea retta">>.
.
7)
Poi tu scrivi: "Su un lato del quadrato possiamo variamente considerare una molteplicità di segmenti (anche tre, quattro)... e se ne consideriamo uno lungo quanto il lato, a chi non ha chiaro cosa si intenda per segmento sembrerà che il lato è proprio un segmento."
Il che costituisce un ulteriore grottesco e paradossale "sofisma"; però non degno di Protagora"!
Ragionando in questo modo, infatti, per assurdo, si potrebbe dire la stessa cosa dello stesso quadrato nella sua interezza, e, cioè: " "Su un quadrato possiamo variamente considerare sovrapposti una molteplicità di altri quadrati coincidenti (anche tre, quattro o quattromila), per cui non potremo mai sapere quanti quadrati abbiamo davanti (ovvero, qual è quello vero, e quali, invece, soltanto delle mere "sovrapposizioni")!"
.
8 )
Sorvolo sugli altri tuoi "paralogismi", i quali sono così palesemente privi di costrutto, da non meritare neanche una confutazione; ed infatti non riescono a stare in piedi neanche da soli.
.
9)
Quanto al fatto che, come tu scrivi: "Una linea si disegna in geometria semplicemente segnando una riga", questo non è necessariamente "errato", ma non è neanche del tutto "perspicuo".

Ed infatti:

Come, peraltro, confermato dalla solita Treccani.

***
.

***

Un cordiale saluto! :)
***
                                                 
#1221
Ciao PhyroSphera. :)
Riguardo alle tue ultime "considerazioni", osservo quanto segue:
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1)
Tu mi scrivi: "Impara a capire cosa è un argomento!"
Ma anche se io dovessi davvero "imparare" a capire cosa sia un "argomento" (cosa che faccio continuamente da una vita), di sicuro non saresti tu a potermelo e dovermelo insegnare; ed infatti, senza offesa, il tuo modo di argomentare e di ragionare è sempre decisamente "incongruo" e molto spesso è anche senz'altro  "fallace".
Come ti ho ripetutamente dimostrato senza ricevere da te alcuna congrua "specifica" controdimostrazione.
.
2)
Poi tu scrivi: "Quando si tratta un argomento si possono menzionare anche svariate altre cose".
Il che è verissimo!
Ma quando si "scantona per la tangente" per evitare di fornire una specifica "controdimostrazione" a quanto ti ha dettagliatamente "dimostrato" il tuo interlocutore  non sapendo cosa controbattere in "modo specifico",  allora "parlare d'altro" è solo un patetico "espediente" per "deviare il discorso.
Ed infatti, come appresi nel "corso di dialettica" da me a suo tempo seguito all'università, "spostare l'argomento su altre questioni" quando non si sa cosa ribattere in modo specifico, corrisponde allo "stratagemma n°18 di Schopenauer".
Ma con me non attacca!
.
3)
Poi tu scrivi: "Se ci sono professori universitari senza le idee chiare, che se le chiariscano"; allora, forse, se non ci riescono da soli, potresti essere tu a riunirli in un convegno per chiarirgliele.
Ma tu "chi sei"*, per avere la pretesa di chiarire le idee a chiunque altro, a cominciare dai professori universitari?
Secondo me meriteresti l'"oscar della presunzione"!
.
4)
Infine tu scrivi: "Non bisogna dare credito senza aver capito veramente".
Invito che dovresti rivolgere in primo luogo a te stesso!
.
***
Un cordiale saluto! :)
***
*"...Or tu chi se', che vuo' sedere a scranna,
per giudicar di lungi mille miglia
con la veduta corta d'una spanna?"(Paradiso, Canto XIX)
#1222
Ciao PhyroSphera. :)
Hai perfettamente ragione  quando scrivi che: "Noi umani siamo portati a immaginare Dio antropomorficamente"; ma, secondo me, noi umani siamo portati a immaginare Dio anche "antropopateticamente", e, cioè, ad attribuirgli delle emozioni umane.
***
Ad esempio, nella Bibbia (Vangeli compresi) Dio è spesso considerato soggetto al'"ira" ed alla "rabbia", come nel seguente versetto :"Ora, fra breve, rovescerò il mio furore su di te; e su di te darò sfogo alla mia ira!" ( Ez 7,8-9); e i casi di "collera divina", nelle sacre scritture, si contano a dozzine (non in minor numero di quelli di Zeus)!
***
Sono ben consapevole che nessuno può conoscere cosa sia Dio (se effettivamente esiste); però "non sapere ciò che Dio possa essere" non significa che non si possa immaginare "cosa Dio molto probabilmente non possa essere".
Ed infatti, così come  molto probabilmente Dio non può avere una fluente "barba bianca", allo stesso modo non può neanche andare soggetto all'"ira"; ed infatti sono entrambe caratteristiche che non possono prescindere dalla "fisicità di un corpo umano" (ed anche animale).
***
Non c'è dubbio, invero, che l'"ira", la "rabbia" ed il "furore" siano prodotti dall'"amigdala", che una componente fisica ben individuata nel nostro cervello.
***
La reazione "iraconda" scatenata dall'"amigdala" si attiva in conseguenza di uno stimolo che funge da "innesco emotivo"; che può essere uno stimolo ambientale esterno, come, ad esempio un grave insulto.
In tali casi l'amigdala reagisce allo stimolo catalizzatore della reazione emotiva, attivando i surreni con il rilascio di "epinefrina" (adrenalina), e di "cortisolo" ad opera della "ghiandole surrenali", e così spingendo il soggetto a dare in qualche modo "sfogo" alla sua ira.
***
Ciò premesso il versetto :"Ora, fra breve, rovescerò il mio furore su di te; e su di te darò sfogo alla mia ira!" ( Ez 7,8-9) non è assolutamente plausibile; salvo a voler supporre che Dio sia dotato di "amigdala" e di "ghiandole surrenali", così come quel primate bipede classificato tassonomicamente come "homo sapiens".
Il che mi sembra "estremamente improbabile" (per usare un eufemismo)!
***
In conclusione, cioè, immaginare Dio "antropopateticamente", e, cioè, attribuendogli delle emozioni umane, equivale, in sostanza, ad immaginarselo "antropomorficamente"; anche se molti non si rendono conto che tale conseguenza è logicamente implicita nella premessa.
***
Per cui, secondo me, l'unico modo di riferirsi adeguatamente a Dio, e quello "apofatico" di San Dionigi l'Aeropagita.
***
Un cordiale saluto! :)
***
#1223
Ciao PhyroSphera. :)
Vedo che "hai cambiato completamente argomento"; e, anche se  sei andato completamente O.T. devo dire che questa volta sono perfettamente d'accordo con te.
***
Ed infatti anch'io, come te, penso che in Italia, tra i tanti, ci siano due gravi problemi di carattere culturale:
- il problema del "cattivo uso dei libri", per scarsa comprensione del testo da parte di coloro che non abbiano una adeguata preparazione scolastica;
- il problema dell'abuso degli "anglicismi", anche quando siano del tutto inutili.
***
Ad esempio, quando io entro in un negozio di computer:
- se mi serve un "mouse" uso senz'altro il termine inglese, perchè non esiste un valido termine corrispondente in italiano (salvo "periferica di controllo manuale esterno del puntatore", che è assurdo da usare).
- se, invece, mi serve una "tastiera" uso senz'altro il termine italiano, perchè non c'è motivo di usare il corrispondente inglese "keyboard".
***
Sono anche perfettamente d'accordo con te quando scrivi: "Non conviene leggere senza essere guardinghi o diffidenti; se uno vuol fare filosofia, far "uso passivo" di enciclopedie e dizionari è particolarmente disastroso."
***
Ma se si fa "ricorso attivo" ad una enciclopedia storica ed accreditata come la Treccani, che tra il suoi collaboratori ha avuto persino Enrico Fermi e Rita Levi Montalcini (e le cui voci sono tutt'ora curate dai più eminenti esponenti della nostra cultura umanistica e scientifica), è davvero difficile prendere cantonate.
***
Per cui, ad esempio, checchè tu ne dica, non c'è dubbio alcuno, almeno secondo me e la Treccani, che il "lato" di un quadrato sia costituito da un "segmento".
.
***
Definizione che, peraltro, mi è stata confermata anche da mia cugina, che è professoressa titolare di matematica all'Università di Pisa.
***
Quanto al fatto che, come tu scrivi: "Una linea si disegna in geometria semplicemente segnando una riga", questo non è necessariamente "errato", ma non è neanche del tutto "perspicuo". 
Ed infatti:
Come, peraltro, confermato dalla solita Treccani.
***
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***
Un cordiale saluto! :)
***
#1224
Racconti Inediti / Un "vecchio" pericoloso!
27 Settembre 2023, 12:00:19 PM
PREMESSA
Ogni riferimento a persone realmente esistenti e ad eventi realmente verificatisi, è puramente casuale.
.
CAPITOLO 1
Un vecchio "clochard", a sera inoltrata, stava ancora vanamente chiedendo l'elemosina in un sottopassaggio ormai deserto; in realtà, tra i fumi dell'alcool, si era mezzo addormentato senza neanche accorgersene.
***
Fu ridestato da un calcio sui piedi, e vide che incombeva su di lui la sinistra figura di un uomo incappucciato con una felpa che lo minacciava con un coltello.
- Fuori i soldi, nonnetto!- sibilò il tristo figuro agitando nell'aria il suo coltello - Se non vuoi che ti tagli la gola!-
***
Il vecchio accattone si alzò a fatica appoggiandosi al suo bastone, e, infilata una mano in tasca, ne trasse un pugno di monete che offrì al rapinatore.
Quest'ultimo le afferrò con aria disgustata, e poi le gettò in terra urlando: - Voglio le banconote che ti hanno sicuramente dato in giornata, non questi spiccioli! Avanti...dammi la "grana" vera!-
***
-Se cerchi "grane" hai trovato la persona giusta!-  rispose sorridendo il vecchio.
E sollevato il suo bastone da appoggio, glielo abbattè violentemente sulla testa, stendendolo in terra morto stecchito sul colpo.
***
.
CAPITOLO 2
Il commissario Agresti, dopo aver ascoltato la testimonianza del "clochard" così come sopra sinteticamente da me riferita, leggendo il "referto autoptico", rimase molto perplesso dal suo contenuto.
Per cui chiese all'anatomopatologo: - Si rende conto che quello che ha scritto qui sopra suona alquanto contraddittorio?-
- Sì- rispose il medico Severi - Ma non ci posso fare niente se le cose stanno così come le ho clinicamente descritte.
Cioè, in sintesi:
- non c'è alcun dubbio che l'arma del delitto sia stato il bastone da appoggio dell'aggredito, sia confrontandolo con la ferita, sia perchè è ancora sporco della materia cerebrale del morto;
- però non c'è neanche alcun dubbio che il bastone dell'aggredito, che pesa pochissimo per agevolare la deambulazione di un vecchio o di un seminvalido, non dovrebbe essere in grado neanche di spaccare in due una mela.-
- Già!- convenne il commissario - Tanto più se manovrato da un ottantaquattrenne che si regge a malapena in piedi; sebbene ai suoi tempi, da giovane, sia stato un militare decorato sul campo!-
- Ha ragione, Commissario!
Non riesco proprio a capire come quel leggero bastone, nelle mani di un vecchio ottantaquattrenne debilitato dall'inedia e dall'ubriachezza, sia riuscito a fracassare la testa del suo robusto aggressore, sfondando anche la "dura madre" e spappolandogli la "neocorteccia frontale"!-
- Ha controllato se l'assassino avesse assunto droghe che potessero potenziarne le forze fisiche?- chiese Agresti.
- Certo!- rispose Severi -Ma il vecchio non aveva assunto alcuna droga che potesse potenziarne le forze; questo è sicuro!
Poteva senz'altro avere la forza per sollevare in aria quel bastone a due mani, ed anche uno più pesante, per colpire violentemente il suo aggressore, così come ammette di aver fatto; ma, non "coadiuvato" da un peso adeguato dell'"arma" improvvisata, quando lo  avesse calato sulla testa della vittima, non avrebbe avuto sicuramente la forza per spaccargliela come un cocomero, con la sola forza delle sue braccia! 
E se invece di lui fosse stato un altro, molto più giovane e forte di lui a colpire la vittima?-
- Ci avevo pensato anch'io!- rispose il commissario -Ma, sebbene nessuna telecamera abbia potuto riprendere la scena del delitto, ce ne sono due alle estremità del sottopassaggio che escludono tale eventualità: là c'erano solo loro, al momento dell'evento. Il vecchio ci ha chiamato usando il cellulare della vittima; che non aveva il "pin" perchè era "usa e getta"!-
.
CAPITOLO 3
Il commissario Agresti, alla fine, si decise ad eseguire una "ricostruzione peritale" dell'accaduto.
Al vecchio "clochard", collegato con vari sensori ad una apparecchiatura di rilevamento nervoso e muscolare, venne messo in mano il suo bastone ed invitato a colpire con tutte le sue forze la testa di un manichino che aveva le stesse capacità di resistenza di un cranio umano; ma, sebbene l'apparecchiatura di rilevamento nervoso e muscolare avesse rilevato che, effettivamente, il vecchio aveva usato davvero tutte le sue forze nel colpire il bersaglio, il colpo non incrinò neanche minimamente il finto cranio del manichino.
- Hmm...- borbottò il Commissario - Forse ho capito quello che è successo!-
E voi?
***
                                          FINE PRIMA PARTE
Il quarto capitolo, che, ovviamente, ho già scritto, contiene il mio "finale personale"; però, ciascuno di coloro che hanno letto fin qui il mio breve giallo, è libero di scegliere il proprio "finale personale" (ovviamente congruente col resto del racconto), che, magari, risulterà anche migliore del mio.
Il mio "finale personale", che, peraltro, è abbastanza facile da immaginare in anticipo, e che può comportare anche alcune interessanti considerazioni di diritto, lo pubblicherò tra qualche giorno, per darvi tempo, se volete, di scrivere il vostro.
Un saluto a tutti gli intervenuti, che hanno avuto la pazienza di leggere sin qui il mio breve racconto! :)
***
#1225
Citazione di: PhyroSphera il 26 Settembre 2023, 12:49:37 PMInutile star dietro alle tue risposte perché tu prendi in seria considerazione solo le abitudini mentali tue e di altri che si sono messi nella stessa tua condizione, con tutti i fraintendimenti linguistici e culturali che ne conseguono... Pensi il tuo corpo coi disegni risultanti dai dissezionamenti (il corpo dissezionato non resta uguale), di fronte a un oggetto singolo (il quadrato) dici di scorgerne tanti e parimenti pensando a tanti soldati dici di scorgere una sola cosa (questo sarebbe il tuo modo di amare i collettivi?), pensi che uno stesso significato sia il medesimo senza neppure domandarti in ordine a quale esigenza espressiva accade una uguaglianza — cioè, quadrati a parte, non trattieni neppure l'informazione di cosa sia un sinonimo — quanto più usi l'enciclopedia tanto più sbagli, a contatto con la filosofia ti disperdi in elucubrazioni chiudendoti alla verità e impedendoti lo stesso pensiero filosofico, scambi lo studio matematico per un'occupazione nella quale di fronte a una dimostrazione non bisogna pensare (così fai con le mie) fai pessime schermaglie per passare inosservato... Il tuo non è un ozio, è una rovina. Peggio per voi.

Mauro Pastore
Allora prenditela con la Treccani e con i suoi redattori, nonchè con tutti gli altri conformi dizionari della lingua italiana; ed infatti, secondo me e loro, i fraintendimenti linguistici, matematici, geometrici e culturali sono soltanto quelli tuoi! :)
Ma, come avevo già scritto, non ho alcuna intenzione di continuare a replicare ancora alle tue ripetitive,  fumose ed inconcludenti argomentazioni, perchè ritengo inutile ostinarsi a lucidare il ghiaccio.
D'altronde ciascuno ha il diritto di avere le sue opinioni; per cui le tue opinioni vanno senz'altro pienamente rispettate in quanto tali.
Fine! :)
#1226
Varie / Re: Un enigma del finito.
27 Settembre 2023, 06:31:11 AM
Ciao Iano. :)
A livello "fisico" un "contenitore" può esistere senz'altro anche quando non ha niente da contenere (tipo una bottiglia vuota, che, però, contiene aria); ma, a livello "concettuale", un "contenitore", cioè un "contenente", che non "contiene" niente è una contraddizione in termini!
Sempre a livello "concettuale", un "contenitore", cioè un "contenente", non è in sè un "limite"; però pone dei "limiti" all'insieme di elementi che esso  "concettualmente" contiene o limita; ma, se l'insieme è vuoto, cioè senza nessun elemento, non c'è niente nè da contenere nè da limitare.
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Quanto al fatto che nel numero 103 lo zero indica il posto dove vanno ''riposte'' le decine, secondo me tu confondi due tipi di "insieme":
- l'insieme delle singole cifre, considerate in modo autonomo dal punto di vista "grafico";
- l'insieme delle cifre, considerate unitariamente come un numero dal punto di vista "concettuale".
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Per cui l'insieme di 103 elementi, ha come limite inferiore (o iniziale) il primo e come limite superiore (o finale) l'ultimo.
Lo 0 non ha alcuna valenza autonoma in tale insieme!
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Un cordiale saluto! :)
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#1227
P.S.
Mi scuso  per aver scritto che "è difficile trovare del senno nella tua palese dissennatezza"; in quanto avrei dovuto scrivere  che "è difficile trovare del senno nella palese dissennatezza dei tuoi ragionamenti in ordine al concetto di segmento".
Per cui chiedo venia se il mio testo è risultato involontariamente offensivo! :-[
#1228
Varie / Re: Un enigma del finito.
26 Settembre 2023, 07:31:53 AM
Citazione di: iano il 25 Settembre 2023, 17:22:03 PMAl concetto di ordine che ci ha fatto vedere quello di infinito da un particolare punto di vista, affiancherei quello di generalizzazione che è il pane quotidiano della matematica, la quale appunto procede per generalizzazioni.

Se io dico che una proprietà vale per ogni numero naturale N, non posso indicare ogni numero per cui vale la proprietà essendo infiniti.
Risolvo la questione generalizzando.
Adesso per dimostrare che una proprietà vale per ogni numero naturale mi basta dimostrare che vale ''per un solo numero'' N.
Mi sono espresso in un modo massimamente rozzo.
Ma espressa in termini più corretti quella che ho rozzamente illustrato viene detta ''induzione matematica''.
La sostanza però non cambia molto, perchè nell'induzione matematica i casi in cui occorre dimostrare che la proprietà vale non è 1, ma sono 2, o forse 3, non ricordo, ma comunque in un numero finito di casi.

(induzione matematica, principio di procedimento che permette di inferire che una certa proprietà P vale per ogni numero naturale una volta che sia stato dimostrato che a) essa vale per 0 o per 1, intesi come elementi iniziali e che, b) se essa vale per n, allora vale anche per il successore di n, cioè per n + 1, qualunque sia n ∈ N.)

Ma insomma non ci sono particolari problemi , per quanto l'induzione matematica rimanga oggetto di discussione, ad operare con insiemi infiniti, sia per effettuare conteggi sui suoi elementi che per dimostrare proprietà su di essi.

Certo tutto è discutibile (per fortuna aggiungo io), ma mi sembra che ad abortire l'idea di infinito si perda tanta ricchezza di pensiero.
Liberi di accettarla o meno, ma una volta accettatala si vede che poi anche l'idea di finito non è così scontata come sembra, e non basta la condizione di finitezza per poter contare, come non è sufficiente quella di infinitezza per impedirlo.

Hai ragione!
Ma il tuo quesito riguarda gli insiemi finiti, non quelli infiniti.
Lo zero esiste senz'altro come numero; ma un "insieme finito vuoto", non ha limiti perchè non contiene alcun elemento da delimitare.
 
#1229
Varie / Re: Un enigma del finito.
26 Settembre 2023, 07:27:43 AM
Citazione di: iano il 25 Settembre 2023, 16:54:00 PMVediamo se troviamo differenze.
L'insieme di tutti gli insiemi finiti pensati è esso stesso un elemento dell'insieme, perchè è un insieme pensato.
Quanti elementi possiede l'insieme?
Dobbiamo contare l'insieme stesso oppure no?
Di un insieme finito presumiamo, in quanto finito, di poterne ben contare il numero di elementi, ma non è così a quanto pare.
Direi che da questa discussione è venuto fuori che la difficoltà nel contare gli elementi di un insieme non è necessariamente legata all'infinità dei suoi elementi.

Ma,l'insieme di tutti gli insiemi limitati pensati, fà parte esso stesso dell'insieme come elemento?
L'insieme di tutti gli insiemi limitati pensati è limitato?
Cosa significa esattamente pensare un insieme limitato?

Hai ragione! :)
Questo ci riporta, in un certo senso, al famoso paradosso di Russel!
#1230
Varie / Re: Un enigma del finito.
26 Settembre 2023, 07:26:00 AM
Citazione di: iano il 25 Settembre 2023, 14:14:20 PMSarebbe come dire che lo zero non è un numero perchè con lo zero non si conta nulla.
Che tu abbia difficoltà ad accettare lo zero come numero lo sanno anche i muri di questo forum ormai ;D, ma come ho già scritto altrove il tuo è un ripercorrere in modo indipendente la storia della matematica, dove ci sono voluti millenni per accettare lo zero come numero.
Ti sbagli alla grande; ed infatti io ho sempre considerato lo zero come un numero!
Dove diamine hai trovato scritto che io non lo considero un numero? :)