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Messaggi - sgiombo

#1216
Citazione di: SamuelSilver il 03 Dicembre 2018, 00:05:29 AM
Per Sgiombo:
Scrivi: "MI sembra evidente (e genialmente rilevato da Hume); ma chi afferma (e non: chi nega!) l' indeterminismo (per lo meno un indeterminismo relativo, limitato, "debole", ovvero probabilistico-statistico) non può -per definizione; di "conoscenza scientifica"- coerentemente, non contraddittoriamente credere nella verità della conoscenza scientifica stessa (se lo fa, inevtabilmente cade in contraddizione"
Hai perfettamente riassunto tutto il mio discorso, grazie di questo intervento.

Mi comporto deprecabilmente da bieco profittatore prepotente se ti chiedo (anche se hai dimostrato che non ce ne sarebbe bisogno; in realtà non ho motivo di dubitarne) di dimostrare "concretamente" la tua gratitudine (di cui ho gran soddisfazione comunque) dedicandoti con particolare impegno a considerare ulteriormente la mia modesta (...ma che ipocrita che sono a volte!) proposta ontologica dualista dei fenomeni, monista del noumeno?
#1217
Citazione di: Ipazia il 05 Dicembre 2018, 08:01:59 AM
L'energia si manifesta solo quando c'è una differenza di potenziale. La materia invece si manifesta sempre ed è messa in movimento da questa differenza di potenziale. Finora la fisica è riuscita a metterle insieme solo matematicamente, non fisicamente (ontologicamente). Può darsi che la quantistica riesca a farlo a partire dal pattern dei campi, ma Heisenberg gode ancora di ottima salute.
Citazione
Continui a confondere "materia" e "massa".

La massa (materia energetica) é in movimento da sempre (inerzia) e subisce variazioni nel suo continuo movimento (accelerazioni) ad opera di forze.
Inoltre la massa (materia massiva) si trasforma continuamente in altra massa (materia massiva) e/o in energia (materia non massiva o energetica) e viceversa l' energia (materia non massiva o energetica) si trasforma continuamente in altra energia e/o in massa non caoticamente ma soltanto in ben determinate circostanze secondo ben determinate modalità (universali e costanti; astraibili da parte del pensiero -conoscibili scientificamente- dai particolari concreti della natura in continuo divenire) implicanti l' assoluta, immutabile costanza della somma totale di tutta la massa e di tutta l' energia dell' universo fisico - materiale (quali che siano le diverse forme che continuamente assumono mutevolmente); ovvero  l' assoluta, immutabile costanza della somma totale di tutta la materia dell' universo (quali che siano le diverse forme -massive e/o non massive ovvero energetiche- che continuamente assume mutevolmente).

Non capisco la frase "Finora la fisica è riuscita a metterle insieme solo matematicamente, non fisicamente (ontologicamente).
Ovviamente ciò che la scienza conosce della realtà lo conosce come insieme di predicati, come teoria (conoscenza della realtà =/= realtà); e la matematica é di fatto una componente fondamentale delle teorie scientifiche (conoscenze della realtà materiale - naturale).

Nemmeno comprendo, di conseguenza, il riferimento ad Heisenberg; ma comunque Plank, Einstein, Scroedinger, de Broglie e Bohm godono di non meno buona salute che Heisenberg e Bohr.




"Materia" e pensiero: la causa prima non vale, lasciamola ai teisti e agli esecutori testamentari. Il secondo è sicuramente generato dalla prima ma gode di relativa autonomia e creatività (il pensiero è creazionista  :D ) tant'è che la materia di suo non avrebbe prodotto nemmeno uno spillo.  C'è un fantasma che si aggira per il mondo, si chiama "causa finale", non previsto da mamma natura che i dadi li getta a caso.

Sia chiaro, non pretendo si tratti di episteme finale, ma per ora mi pare la più convincente.
Citazione
Concordo che la causa prima non vale (non l' ho mai tirata in ballo); anche se purtroppo temo sia presto per sperare che i teisti lascino posto ad esecutori testamentari (mi sembrano vivi e vegeti anche loro).

Il pensiero é creativo ("creazionista", secondo l' uso corrente, significa che crede nella creazione -solitamente divina- dell' universo, e in particolare delle specie viventi già belle pronte così come sono contro la biologia scientifica; scusa la pignoleria).

Se la conoscenza scientifica é vera, allora necessariamente la materia non può che "generare" (trasformarsi in) altra materia secondo modalità e proporzioni quantitative universali e costanti, immutabili (non può "fare nient' altro" che questo).
Dunque delle due l' una:
O il pensiero (o la mente) é una forma di materia (ma nella scienza, nelle teorie fisiche non si trova mai alcun riferimento a siffatto concetto; lo si trova in alcune interpretazioni filosofiche materialiste della neurologia, dalle quali é inteso come l' insieme degli aspetti algoritmici-cognitivi della neurofisiologia cerebrale; i quali non contraddicono mai le leggi chimiche e fisiche: sono in ultima analisi meri aspetti del mondo materiale naturale; dunque non può godere di alcuna "relativa autonomia e creatività" dalle leggi della fisica, non può in alcun modo violarle; ovvero: é assolutamente incompatibile con il libero arbitrio).
Oppure il pensiero (la mente) non é materia ("generata", ovvero "nata" dalla trasformazione di altra materia secondo modalità e proporzioni quantitative generali e costanti e immutabili), ma invece é qualcosa d' altro, di non materiale (contrariamente all' energia, la quale é altrettanto materiale della massa): dualismo ontologico!

(A parte l fatto che il gioco dei dadi da risultati considerabili epistemicamente relativamente indeterministici -probabilistici-statistici- in conseguenza di meccanismi balistici perfettamete deterministici ontologicamente) Dissento dalla tesi che mamma natura giocherebbe a dadi).

Ma gli uomini che producono gli spilli e altri marchingegni molto più complessi, con le loro "cause finali" (scopi intenzionali coscienti), con la loro cultura, non sono (sia pure "in ultima analisi", "fatte le debite considerazioni e precisazioni) che natura, non implicando alcunché di "soprannaturale" o "preternaturale" (che rendessi un così utile servigio ai preti che tanto aborri proprio non me l' aspettavo): natura con importanti (per noi, del, tutto soggettivamente!) peculiarità, le quali puramente e semplicemente costituiscono gli effetti delle "normalissime", "banali", "ordinarie" leggi generali astratte di natura in determinati contesti particolari concreti.
#1218
Citazione di: Ipazia il 04 Dicembre 2018, 16:36:17 PM
Citazione di: sgiombo il 04 Dicembre 2018, 14:24:32 PM
Citazione di: Ipazia il 04 Dicembre 2018, 11:27:43 AM
Citazione di: sgiombo il 04 Dicembre 2018, 09:32:01 AM

Ma resto sempre in credito* di una spiegazione di come il trascendente, o per lo meno "trascendentale", (complemento oggetto: la materia) si rapporti non contraddittoriamente (non si "incastri") con la materia stessa e prima ancora di come una monista materialista possa in maniera logicamente corretta ammettere l' esistenza (e una fondamentale funzione storica!) di qualcosa che trascenda la materia stessa.

Allo stesso modo in cui un capitalista e un intellettuale borghese fondarono il movimento storico più importante contro il capitalismo e l'ideologia borghese liberale/liberista.

Il monismo per me è genetico, non evolutivo. Sono materialista come causa prima, non come divenire e il riscontro di cui sopra me ne dà ragione. La materia genera qualcosa che materia non è. Capita anche nelle migliori famiglie  ;D

Salvo l' ultima arguta osservazione, devo dire che non capisco proprio.

Peccato, perchè è questo il cuore della questione. Se Marx ed Engels fossero stati plasmati da un monismo materialistico ferreo, il "materialismo scientifico" non sarebbe mai nato. Ad un certo punto ci si è accorti dell'autonomia del politico. Fochino. L'autonomia del pensiero va oltre politica, materia ed energia. Ci va così oltre da, come dice un altro grande musicista-poeta, inventare i mondi sui quali guardare.
Citazione di: Ipazia il 04 Dicembre 2018, 16:36:17 PM
Citazione


In realtà risposta di Sgiombo:

(Probabile lapsus per "materialismo storico" o per "socialismo scientifico").

Ma fammi capire.
Cos' é un "monismo materialistico non ferreo"?
Un mondo (fenomenico, almeno per me, non in sé) nel quale intervengono contro le leggi fisiche del divenire fattori extranaturali, che "autonomizzano" il politico dalle leggi fisiche consentendogli di violarle?

E che significa che "L'autonomia del pensiero va oltre politica, materia ed energia"?

Che (alla maniera di Cartesio) il pensiero interferisce con la materia attraverso qualche "succedaneo della ghiandola pineale"?
Perché se invece si trattasse di mero epifenomenismo, allora il pensiero sarebbe del tutto irrilevante riguardo alle attività umane (individuali e sociali, interamente regolare, determinate esclusivamente dai cervelli), con buona pace del libero arbitrio nelle scelte umane chimicamente-fisicamente determinate.

Che (alla maniera di taluni materialisti) il pensiero sarebbe nel cervello, nel quale imporrebbe una violazione delle leggi fisiche deterministiche per imporvi il libero arbitrio?
Perché invece secondo me i corrispettivi materiali del pensiero e della volontà umana (e non: il pensiero e la volontà umana) seguono leggi neurofisiologiche che non violano le leggi biologiche, le quali a loro volta non violano le leggi chimiche, le quali non violano quelle della fisica.
Altrimenti, se "talvolta", "in determinati casi" le leggi fisiche vengono violate, allora in realtà, a ben vedere (oltre le immediate apparenze ingannevoli), non esiste un (reale) divenire naturale ordinato secondo (tali) leggi universali e costanti, ma invece esiste il caos indeterministico (reale), nel coso del quale accadono "talora", in determinate circostanze delle meramente apparenti sequenze di eventi ordinati; come nel caso di cento lanci di una moneta non truccata (inclusi nell' ambito di parecchi fantastiliardi di lanci totali nei quali si avrebbe un realmente disordinato, caotico, irregolare succedersi di esiti "tesa" ed esiti "croce") si verificassero cento esiti consecutivi tutti "testa" o tutti "croce". così da ingannevolmente dare l' impressione delle realmente inesistente "legge del lancio della moneta" falsamente recitante: "gli esiti del lancio stesso della moneta sono sempre gli stessi, uguali (sempre "testa" oppure sempre "croce")".


****************************************************+
 
Non ridurrei le facoltà cognitive all'energia che è certamente l'altra faccia della materia nel mondo reale, ma molto più della materia concetto speculativo.
CitazioneA me quello di "energia" pare invece un concetto non affatto "speculativo" ma al contrario naturalissimamente empirico, esattamente come quello di "massa" e quello (generico) di "materia" che li include entrambi restando costante nelle trasformazioni secondo universali e costanti rapporti quantitativi dell' una nell' altra.
Ovviamente le facoltà mentali e più in generale coscienti c' entrano come i cavoli a merenda con l' energia (una forma naturalissimamente assunta, in determinate circostanze e in determinate quantità regolate dalle leggi fisiche, dalla materia complessiva, per l' appunto secondo le leggi naturali -fisiche, dal greco- del divenire del mondo materiale -id est: massivo e/o energetico- stesso).

Einstein ha stabilito un'equivalenza che, a livello ontologico/filosofico, ha generato molti fraintendimenti.
CitazioneInfatti, appunto (e senza colpe da parte di Einstein)!

L'energia della formula Einsteniana è quella che si genera dalla rottura dei legami atomici nelle reazioni di fissione e fusione nucleare con conversione di una parte di materia
CitazioneRectius: massa.

in energia. La reazione inversa e -> m è molto più complicata e richiede comunque delle particelle (quindi materia)
CitazionePiù precisamente: massa (materia massiva: particelle-onde dotate di massa).

***La "m" della formula einsteiniana non sta affatto per "materia" ma invece per "massa"***.

all'interno di campi con gradienti di energia assai elevati. L'energia deriva da una differenza di potenziale tra campi diversi (elettromagnetici, gravitazionali, quantistici) che mette in movimento materia
CitazioneIdem.

. Quindi tra materia
CitazioneIdem.

ed energia la differenza ontologica rimane.
CitazioneNo!
Trattandosi di due diverse forme della stessa "cosa ontologica", la materia (complessiva, genericamente intesa), la quale si trasforma dall' una all' altra forma secondo proporzioni universali e costanti, ma rimanendo complessivamente sempre di quantità totale invariata.

Altrettanto rimane una differenza ontologica tra energia e pensiero, oggetti immateriali entrambi, ma il secondo assai più arcano del primo da decifrare.
Citazione
No, guarda che l' energia, contrariamente al pensiero, é materia al 100% esattamente come la massa: sono due forme alternative (e coesistenti) della stessa "cosa ontologica" che é la materia complessiva, la quale si trasforma continuamente dall' una all' altra e viceversa senza che se ne "distrugga" (che ne cessi di esistere) né se ne "crei" (cominci ad esistre dal "nulla") mai alcuna quantità.
#1219
Citazione di: davintro il 04 Dicembre 2018, 15:43:30 PM


Non sono d'accordo invece nel considerare come mero "politically correct", qualcosa di ipocrita e buonista, l'idea che il fine delle pene debba limitarsi alla rieducazione del criminale e alla prevenzione di nuovi reati.

CitazioneA me pare sia una posizione "politicamente corretta" de facto (il che non é l' aspetto importante della questione, ovviamente: non é un argomento per provare l' infondatezza o la falsità delle tue convinzioni; però un po' narcisisticamente ci tengo a sottolineare la mia scorrettezza politica in ogni occasione che mi capita di dimostrarla).



A mio avviso invece questa impostazione è coerente con la natura autentica dello stato: lo stato non è una realtà originaria, naturale, ma artificiale, prodotto della volontà associativa di singoli individui, che considerano la limitazione della libertà a causa delle leggi statali un male minore rispetto al male che subirebbero in una società del tutto caotica, dove vige solo la legge del più forte. Stando così le cose, lo stato non può essere considerato un fine, un valore etico a se stante, ma solo un mezzo, uno strumento pratico necessario a tutelare delle esigenze, queste sì etiche, perché avvertite, dal concreto vissuto dei singoli individui in carne e ossa, il cui insieme forma la comunità di popolo fondatrice dello stato, ragion d'essere di quest'ultimo. Ora, sanzionare con una pena un individuo sulla base di un giudizio morale di colpa, implica che il soggetto che stabilisce la sanzione si ponga come un'autorità morale superiore rispetto all'individuo oggetto del suo giudizio, ma se lo stato è un mezzo, e non fine in sé, mezzo al servizio di valori superiori come il benessere degli individui che legittimano la sua autorità, allora appare chiaro che tale porsi come autorità morale giudicante è a tutti gli effetti un abuso di poteri da parte dello stato, un contravvenire ai limiti del ruolo per il quale lo stato esiste.

Citazione
Se, come me (contro nichilismo e relativismo) si ritiene che esistono imperativi etici di fatto universali (fatto ben spiegabile dalla teoria scientifica dell' evoluzione biologica) anche se non tali "di diritto", non dimostrabili logicamente ma semplicemente constatabili, allora i cittadini hanno il diritto che lo stato tuteli e imponga a tutti il rispetto di tali imperativi etici di fatto, compresa l' esigenza di punire adeguatamente chi li viola come finalità in sé e non solo come mezzo per il buon vivere sociale.




Se il mezzo è sempre moralmente inferiore rispetto al fine verso cui è ordinato, l'idea di uno stato, il mezzo, che presume di giudicare moralmente degli individui, il fine, pretendendo di avere un valore superiore ad essi, è del tutto assurda, una contraddizione, un'inversione logica.Se lo stato intende restare coerente col fine per cui è sorto, cioè il benessere complessivo della comunità di popolo che lo ha fondato, allora l'attribuzione della pena non può essere attuata in nome di una, inesistente, autorità morale con cui porsi al di sopra di essa, ma solo sulla base di un calcolo pratico di costi/benefici: danneggiare un individuo, togliendoli la libertà, se e solo se risulta strettamente necessario a tutelare un bene maggiore, la tutela di tanti altri individui, i cui diritti sarebbero messi in pericolo dal lasciare a piede libero il criminale. Un giudizio morale di colpa può essere formulato solo da un singolo individuo, unico reale depositario di un sentimento valoriale.

Citazione
Fra i fini dello stato può benissimo (anzi, secondo me deve) esserci la comminazione delle giuste punizioni ai colpevoli (anche come fine a se stesso, oltre che per prevenire ulteriori crimini).

Ribadisco che credo contro il relativismo morale che esistano valori etici di fatto universali anche se non perché dimostrabili logicamente ma solo perché constatabili empiricamente (e molto bene spiegabili dalla scienza biologica).


#1220
Citazione di: viator il 04 Dicembre 2018, 12:48:01 PM
Salve Ipazia. Noto con sarcasmo che il concetto filosofico di materia non riconosce ad essa una qualche parentela con la sua gemellina eterozigote, l'energia. Per il filosofo sembra proprio che l'energia esista sì, ma sia figlia di genitori diversi che abitano in un altro continente.

Invece una ipotesi assai seria, secondo me, è che la materia generi ciò che la "trascende" sotto forma di energia mentre l'energia genererebbe ciò che la "immanizza" (ti piace il termine, o preferisci "trascende" ?).

Eh già...perché molti trattano di materialismo evitando di ipotizzare che lo spiritualismo potrebbe forse venir chiamato energismo. Certo lo spiritualismo non scalda e non aiuta a svolgere un lavoro, ma ciò solo perché all'interno del proprio ambito esso funge solo a livelli energetici molto molto bassi (e questo è anche elogiativo della sua insuperabile efficienza).

Il problema è l'ostinata separazione che troppe dottrine insistono nel mantenere tra "materia" e "spirito", dovuta in parte ad interessi umani ed in parte a mancanza di fantasia.

Ma tanto la massa quanto l' energia non sono che due diverse forme di materia che si trasformano l' una nell' altra (reciprocamente) secondo proporzioni universali e costanti.
#1221
Citazione di: Ipazia il 04 Dicembre 2018, 11:27:43 AM
Citazione di: sgiombo il 04 Dicembre 2018, 09:32:01 AM

Ma resto sempre in credito* di una spiegazione di come il trascendente, o per lo meno "trascendentale", (complemento oggetto: la materia) si rapporti non contraddittoriamente (non si "incastri") con la materia stessa e prima ancora di come una monista materialista possa in maniera logicamente corretta ammettere l' esistenza (e una fondamentale funzione storica!) di qualcosa che trascenda la materia stessa.

Allo stesso modo in cui un capitalista e un intellettuale borghese fondarono il movimento storico più importante contro il capitalismo e l'ideologia borghese liberale/liberista.

Il monismo per me è genetico, non evolutivo. Sono materialista come causa prima, non come divenire e il riscontro di cui sopra me ne dà ragione. La materia genera qualcosa che materia non è. Capita anche nelle migliori famiglie  ;D

Salvo l' ultima arguta osservazione, devo dire che non capisco proprio.
#1222
Tematiche Culturali e Sociali / Re: Ècouter les femmes
04 Dicembre 2018, 14:19:51 PM
Citazione di: Lou il 04 Dicembre 2018, 10:53:18 AM

Devo ammettere che per quanto mi riguarda, quel e il come rispondo a un intervento non dipende da chi lo abbia editato, se uomo o donna: tendo a confrontarmi nel merito di quel che viene esposto al netto del genere dello scrittore, nutro infatti l'idea che in qualche modo il pensiero e lo stile complessivo dello stesso riesca a non essere catturato dalle trame di genere, ma abbia una sua autonomia e neutralità, non è per forza di cose "sessuato" il pensare, tranne rare eccezioni e in merito ad alcuni temi, dove la componente biografica e di genere trovo essere un aspetto e un elemento imprenscindibili e concausanti la sostanza e lo stile di ciò che viene descritto e testimoniato.

Concordo in pieno!

La persona di certo più intelligente (in particolare una "bomba" in fatto di matematica!) che ho conosciuto di persona é una mia compagna di scuola del ginnasio (ed era tutt' altro che lo stereotipo della professoressa di matematica brutta e zitella; mi scuso con le fereqentatrici del forum, ma ne ho avute ben quattro perfettamente rispondenti a questo cliché nel mio curriculum scolastico).
#1223
Tematiche Culturali e Sociali / Re: Ècouter les femmes
04 Dicembre 2018, 14:14:03 PM
Citazione di: Ipazia il 04 Dicembre 2018, 10:50:43 AM
Citazione di: Sariputra il 04 Dicembre 2018, 09:12:25 AM
Per questo invito le varie Ipazia , Everlost, Lou, ecc. a mettere anche una loro foto, non farlocca, in bella mostra sotto il nickname...questo mi aiuterebbe molto... :-[  :-[

Il primo passo per uscire dalla "lotta tra i classe" tra i genere è pensare di avere di fronte, quando si discute di qualcosa, delle persone, non (s)oggetti sessuali. Per tale motivo mi guarderei come la peste dal sessualizzare la mia presenza in un forum filosofico. Fosse di cuori solitari, certamente posterei la mia foto. Ma non li frequento. Quanto alle botte dialettiche fate pure. Non mi va di essere trattata come una handicappata solo perchè sono donna. Però attenti all'effetto boomerang. Mettetelo in conto. Senza facili censure.

Si, Inverno, non esagerare con la pretesa molto maggiore prestanza fisica di noi uomini (anch' essa per lo meno in grandissima parte di origine epigenetica - culturale...): ho preso certe "paghe" in bici da cicliste, anche di gran bell' aspetto (a meno che non me le facesse sembrare tali l' obnubilamento mentale da fatica)!
Per un riflesso "veteromaschilista" le prime volte ci restavo malissimo, ma poi mi ci sono abituato (oh, non esageriamo, qualche paga ogni tanto riesco ancora a darla anch' io)....
#1224
Tematiche Culturali e Sociali / Re: Ècouter les femmes
04 Dicembre 2018, 09:42:56 AM
Citazione di: Sariputra il 04 Dicembre 2018, 09:12:25 AM
Il rapporto tra uomini e donne è fatto sostanzialmente di luoghi comuni. Le donne generalmente non sono quello che di loro dicono gli uomini, e viceversa...anche se spesso le donne ci azzeccano di più nel giudicarci (ma non sempre...). Il fatto è che sono esseri più complessi di noi. Complessità che non vuol dire naturalmente qualità migliore. Storicamente , quando sono state al potere, si sono comportate  più o meno come i colleghi maschi, non disdegnando l'uso della violenza e lo strumento della guerra (fatta dai maschi...) e non facendosi mancare spesso nemmeno la tortura e la crudeltà...
Personalmente le temo moltissimo, al limite del terrore, proprio per il fatto che le amo e che vivo praticamente con sole donne attorno...discutere con una donna è più stimolante ( seppur spesso più snervante. Infatti i miei poveri nervi ne soffrono tantissimo...) che non con un maschio, perchè ti costringe ad 'uscire' da una certa prospettiva limitante che quasi sempre tende ad instaurarsi nelle discussioni fra maschi. Discussioni che purtroppo spesso si arenano per l'eccesso d'aggressività e di volontà d'imporsi che sovviene. Naturalmente una discussione con una donna, soprattutto se graziosa e affascinante, è quasi sempre piuttosto 'ambigua' ( e proprio in questo sta il suo fascino ...). Si è disposti a concedere di più alle opinioni di una simile femm...ops!Donna... :-[. Quasi sempre finisco vigliaccamente per darmi per convinto pur di fare una buona impressione e di 'piacere'...Questo potrebbe essere una forma di 'sessismo' , considerare cioè poco importante l'argomentare di una donna, ritenendo più importante il piacerle... :( Lo noto anche nelle discussioni in questo forum, in cui si tende ad evitare generalmente una contrapposizione forte nei riguardi delle nostre interlocutrici ,forse anche per il timore di 'prenderle'... La nostra autostima di maschi ne soffre terribilmente; non siamo ancora ben disposti a concedere che una donna ne sappia più di noi...Razionalmente forse lo accettiamo, ma istintivamente no...Ma forse è solo un sentire personale, dato dalla mia inadeguatezza...non so...Trovo spesso assai divertente discutere con una donna, perché inevitabilmente, anche se non ne siamo consapevoli, noi maschi, diventa quasi sempre una forma di 'seduzione' da ambo le parti. In un forum questo non s'avverte naturalmente perché abbiamo solo un nick dall'altra parte e spesso non siamo neppure del tutto convinti che trattasi di discutere veramente con una donna... ??? Per questo invito le varie Ipazia , Everlost, Lou, ecc. a mettere anche una loro foto, non farlocca, in bella mostra sotto il nickname...questo mi aiuterebbe molto... :-[  :-[

Grande, Sari!

Forse, almeno in qualche misura, mi hai proprio perso in castagna a proposito della risposta ho appena dato (forse con un' eccesso di "delicatezza" che con un Viator o anche con te non avrei avuto)  all' Ipa nella discussione sull' illusione del libero arbitrio!
#1225
Citazione di: Ipazia il 04 Dicembre 2018, 08:40:03 AM
Non per fare la pignola, ma sei ricaduto nella fallacia teistica della causa prima  :P (che, a differenza dei teisti in cui è solo argomento fallace, in questo caso è vera, ma non spiega i fenomeni trascendentali contenuti nella "causa finale" spiegati anche dai profeti del marxismo e ripresi nell'ottimo testo di M.Cini at. altri "l'ape e l'architetto")

Ma ciò che fin da principio distingue il peggiore architetto dall'ape migliore è il fatto che egli ha costruito la celletta nella sua testa prima di costruirla in cera. (K.Marx, Capitale, Libro I)



Mi corre l' obbligo di precisare che ho una pessima opinione di Marcello Cini e soprattutto de L' ape e l' architetto.

E continuando nella pignoleria:

Il marxismo é una scienza (sia pure umana) e non ha alcun profeta (questa da te non me l' aspettavo proprio; va beh, sarà una metafora...) ma solo ricercatori.
E senza tirare in ballo il discusso materialismo dialettico (secondo me discusso """troppo"""; nel senso di "messo in discussione", negato come filosofia realmente propria di Marx e non solo di Engels, Lenin, Stalin e altri; quando non puramente e semplicemente demonizzato; personalmente non lo seguo, ma lo apprezzo non poco, per quanto criticamente), sono convinto che il materialismo storico non contraddica per niente il determinismo del divenire naturale, in quanto non lo viola il suo oggetto di studio (ma invece lo sviluppa "creativamente" attraverso un "salto dialettico"; quasi letteralmente: nel senso in cui, nella sintesi, tesi e antitesi non sono semplicemente negate, annullate ma "superate").

Ma resto sempre in credito* di una spiegazione di come il trascendente, o per lo meno "trascendentale", (complemento oggetto: la materia) si rapporti non contraddittoriamente (non si "incastri") con la materia stessa e prima ancora di come una monista materialista possa in maniera logicamente corretta ammettere l' esistenza (e una fondamentale funzione storica!) di qualcosa che trascenda la materia stessa.

___________________________________
* Non prendertela: la metafora vuole essere cordiale e benevola; ci tengo a non urtare nessuno, men che meno l' ottima critica delle ideologie correnti Ipazia, di cui ho grande stima (e adesso spero proprio non mi darete del buonista, ne sarei davvero offeso: scrivo questo in assoluta sincerità, semplicemente perché lo penso e mi sembra giusto evitare spiacevoli equivoci).
#1226
Tematiche Culturali e Sociali / Re: Ècouter les femmes
04 Dicembre 2018, 08:56:24 AM
Viva la nostra splendida lingua italiana continuamente violentata dall' anglicorum (o inglese maccheronico, come ho sempre detto; ma anche la parafrasi del Renzo manzoniano é ottima)!

Facciamo qualcosa, se possibile, per salvarla!

Sì spesso i "debunkers" non sono che pseudosbufalatori, in realtà i peggiori bufalari al servizio della menzogna corrente a pro dell' ingiustizia e del privilegio imperante (le perfide, abominevoli, ipocritissime boldrine -non solo italiane- hanno inventato questo neologismo anglicorum allo scopo preciso -perverso- di censurare Internet, forse l' unica tribuna pubblica rimasta dove ancora, fra tantissime bbballe, -non é un errore di ortografia- con un po' di pazienza si può trovare anche qualche verità).
#1227
Tematiche Culturali e Sociali / Re: Ècouter les femmes
04 Dicembre 2018, 08:14:15 AM
Eh, per noi vecchi maschi era molto -probabilmente troppo- più facile (o almeno per me: auguro ad Inverno di essere più giovane, ovviamente); ma lo era quasi tutto, non solo i rapporti con le donne.
Ma forse per i maschi giovani di oggi potrebbe essere più interessante e soddisfacente, come é spesso quando ottenere qualcosa costa più fatica e impegno (absit iniuria verbis: "ottenere" non nel senso letterale-tecnico economico di "venire in possesso"! Piuttosto di "realizzare", costruire o anche creare insieme).

Della cosa vista dal lato delle donne, vecchie e giovani, non mi azzardo a parlare essendo già stato bacchettato a sufficienza, per i miei gusti...

(Sono pedante se preciso che spero non sfugga a nessuno, o forse soprattutto a nessuna, il carattere gioviale e scherzoso che vogliono avere queste mie parole?).
#1228
Tematiche Culturali e Sociali / Re: Ècouter les femmes
03 Dicembre 2018, 22:55:46 PM
Citazione di: Ipazia il 03 Dicembre 2018, 22:46:08 PM
Il debunking o sbufalamento sui pregiudizi di genere é sempre gradito da qualunque genere provenga.


Bello questo neologismo, "sbufalamento"!

E' farina del tuo sacco o l' hai letto da qualche parte?

Ne farò buon uso e frequente, data la forsennata, pazzesca inflazione dei suoi potenziali oggetti.
#1229
Citazione di: Ipazia il 03 Dicembre 2018, 22:23:24 PM
Perfino la semantica della causalità complotta contro chi nega il l.a.: nel mondo deterministico della natura non esiste la causa finale. Essa esiste solo nella sfera inderministica della volontà umana  8)
Citazione
Non per fare il pignolo (infatti non lo faccio, semplicemente lo sono; perdonatemi: chi é senza difetti scagli la prima pietra), ma le cause finali della mente umana hanno un corrispettivo neurofisiologico che "funziona" (diviene) deterministicamente e deterministicamente regola il comportamento (teorico e pratico) degli uomini.

La semantica (del parlare quotidiano, ma in qualche caso anche dei filosofi) talvolta inganna... 

Esiste in effetti la possibilità che il diritto non discenda dall'etica. Potrebbe essere nato sotto un cavolo  :P
#1230
Tematiche Culturali e Sociali / Re: Ècouter les femmes
03 Dicembre 2018, 22:21:51 PM
Citazione di: Lou il 03 Dicembre 2018, 19:06:53 PM
Citazione di: sgiombo il 03 Dicembre 2018, 08:18:31 AM
Citazione di: Kobayashi il 02 Dicembre 2018, 16:48:45 PM
D'istinto prediligo gli ambienti misti e quindi anch'io come Jean sono rimasto favorevolmente colpito dal recente aumento del numero di utenti di genere femminile.
Ma la verità è che in un ambiente virtuale la cosa si dimentica in fretta e si finisce, giustamente, per osservare il modo di pensare specifico di un utente senza collegarlo al genere di appartenenza.

Faccio però notare che recentemente è stata aperta una discussione per capire i motivi della diminuzione dei partecipanti attivi al forum. Molti leggono, pochi hanno il coraggio di scrivere.
Ecco, tirar fuori delle argomentazioni maschiliste o comunque delle ipotesi sul funzionamento del cervello delle donne che non sarebbe adatto a sforzi teoretici – banalità in cui a quanto pare anche uomini in gamba non possono fare a meno di cadere – non mi sembra aiuti molto a migliorare il clima...

Ma forse sì, come provocazione...
Provocazione di che? Allo sforzo teoretico? Da parte di chi?  Sai che sforzo teoretico paventare ipotesi bislacche, a supporto di queste ipotesi che abbiamo? Sentiamo.

Beh, per me é ovviamente difficile immaginare di essere una donna; ma credo che magari queste affermazioni "veteromaschiliste" di Socrate83 (ma adesso non demonizziamolo: secondo me scrive anche cose molto sensate, vere, interessanti) mi avrebbero potuto forse aiutare a superare una certa ritrosia e a replicare (o la psicologia femminile -o meglio: le psicologie femminili- sono -per lo più, più o meno unanimemente- così diverse da come riesco ad immaginarle? Può darsi benissimo, e credo che non sarei per questo da biasimare; ma casomai da aiutare a capire, per quanto possibile; e sempre che qualche frequentatrice del forum ritenga che ne valga la pena).