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Messaggi - green demetr

#1216
Tematiche Filosofiche / Re: Materialismo vs idealismo.
16 Febbraio 2023, 15:03:18 PM
Citazione di: daniele22 il 16 Febbraio 2023, 08:21:47 AM
Ero stanco ... Non è propriamente l'ebraismo, o religione giudaica, la causa di tutti i nostri mali ... dico solo che detta religione ha fatto "pezo tacon che sbrego". Ovviamente mi riferisco alla posizione arbitraria e addirittura fuorviante (la donna estratta dalla costola di Adamo mentre dovrebbe essere a rigor di logica il contrario) assunta nei confronti della donna rendendola responsabile principale della disobbedienza a Dio ... robe dell'altro mondo

La traduzione della Bibbia è quanto mai difficile impresa.
Per questo parlavo di ebraismo onirico, ossia una mia personale re-interpretazione delle parole della Bibbia rifelttendo e ragionando sui grandi commentari del pensiero ebraico.
Progetto che si è fermato drammaticamente.
Per fare un esempio, leggevo su alcuni forum italiani di comunità ebree, che adamo significa corazza d'oro....capiamo già da questo che qualcosa è andato storto nelle traduzioni che a loro volta hanno costruito tradizioni.
Molto difficile parlarne, se non in un contesto di visione fantastica.
#1217
Tematiche Filosofiche / Re: Materialismo vs idealismo.
16 Febbraio 2023, 14:58:15 PM
Citazione di: daniele22 il 15 Febbraio 2023, 22:09:02 PM
Brevemente Green, sono un po' stanco e senz'altro rimanderò le risposte sull'altro fronte. Non ti ho fatto critiche Green, ti ho dato solo ragione e poi ho aggiunto una puntualizzazione.
Il sostantivo si riferisce a qualcosa. Nei confronti di certe cose noi sviluppiamo delle affettività positive/negative che spesso nascondiamo, soprattutto quelle negative. Nel sostantivo, che è il protagonista nel discorso e nel discorso può essere parte centrale di una contesa, possono focalizzarsi delle forti polarizzazioni determinate dalle affettività nei confronti di quello che il sostantivo indica nella realtà, siano esse ideologie, fedi di vario genere e oggetti materiali; quando parli di chiarezza nella premessa, ebbene questa premessa è retta da una affettività.
Non so cosa sia l'ebraismo onirico.
Se per cristianesimo intendi le chiese sono senz'altro d'accordo. Se parli della figura di Cristo forse bisognerebbe spiegarci un po'. Un saluto

Ps: Modifica. L'ebraismo è una delle cause di tutti i nostri mali, non il cristianesimo

Sulla questione dell'affezione che precede il giudizio, persino quello critico, con me sfondi una porta aperta.
Per me l'affezione proviene da Dio. (a meno che tu stai parlando della moda introdotta dalla macelleria intellettuale della propaganda americana: i bias e amenità varie a scendere).
Su questo potremmo aprire centinaia di thread...purtroppo non riesco a uscire da un ventennio di indolenza e non riesco a lavorare, mettici il crollo politico-morale-etico-giuridico, e il futuro di controllo militare totale, che ho la testa lievemente pesante.
Per certi argomenti serve l'otium romano, serve la leggerezza necessaria.
La figura del Cristo, se letta in chiave gnostica, non una gnostica nichilista come quella che viene portata avanti dalle elite (che magari sono in prevalenza famiglie ebraiche, che portano avanti un certo tipo di ebraismo gnostico, non dovrebbe dare adito a fenomeni come quello dell'antiebraismo GENERALE che continua a sussitere a livello globale, e che mai capirò) a me affascina, ma poi appena prima della covidemia mi ero deciso a seguire la vecchia religione.
Dare colpa poi all'ebraismo storico è ridicolo, è stato spazzato via insieme a tante altre religioni da ROMA e dal loro alleato storico il cristianesimo, ovviamente della chiesa, che mi pare parte integrante del discorso cristiano.
#1218
Tematiche Filosofiche / Re: Materialismo vs idealismo.
16 Febbraio 2023, 14:44:08 PM
Citazione di: Ipazia il 15 Febbraio 2023, 21:28:27 PMNo, è un dato di storia della filosofia il rovesciamento dell'idealismo dialettico in dialettica materialistica, coi piedi per terra ed una filosofia della prassi dai risvolti anche metafisici.

La scolastica ha avuto molte sfaccettature e correnti e la questione res è stata al centro delle sue dispute. Cartesio la risolve analiticamente, certo per la sua testolina matematica, ma senza Cartesio neppure Kant, con le sue ultranalitiche categorie.

Non c'entra con i fondamenti del materialismo filosofico e con il realismo fondato sull'immanenza. L'etica è discorso che va oltre, e gli incubi a cielo aperto hanno molteplici paternità, tutte rintracciabili da un'analisi materialistica della storia, pur in assenza di ricette salvavita. Cosa che non sa fare una concezione idealistica della storia, che si limita a ricette alla Dulcamara.

Si siamo d'accordo, ma non chiamiamolo materialismo allora, chiamiamolo storicismo, chiamiamola politica di matrice storicista etc...
La vulgata dell'idealismo hegeliano storicista, a me non torna, e non è mai tornata.
Mettiamo che sia vera, mettiamo che da qualche parte Hegel compia un errore importante, allora non sarei MAI d'accordo con lui. Le ricette di Dulcamara le lascio anch'io volentieri alle anime belle.
Su questo concordiamo nonostante le premesse diverse.
#1219
Tematiche Filosofiche / Re: Realtà e Verità
16 Febbraio 2023, 14:36:16 PM
Citazione di: Alberto Knox il 15 Febbraio 2023, 21:17:27 PMcon trascendenza non mi riferisco a visioni mariane e visioni ultraterrene ovviamente. La trascendenza è l'autonomia del mondo rispetto agli schemi concettuali e gli apparati percettivi , la sua trascendenza rispetto al pensiero.
Penso a un mondo interno e a un mondo esterno, il mondo interno sono le categorie con i quali strutturiamo il sapere , gli schemi concettuali " sulla luna ci sono montagne alte 4000 metri" davvero potremmo dire che sulla luna ci sono montagne se non possedessimo i concetti o le parole "montagna" , "luna" ecc? . La realtà possiede un nesso strutturale ( e strutturato) che non solo è indipendente dagli schemi concettuali ma li precede. Propio per questo il concetto di "mondo esterno" va inteso primariamente come esterno ai nostri schemi e ai nostri apparati percettivi. Un tale mondo esiste altrimenti ogni nostro sapere sarebbe indistinguibile da un sogno.
Posso anche essere totalmente a digiuno di ogni sapere ma il fuoco continuerà a bruciare , il sole ad accecare e la ciabatta a starsene lì sul tappeto. Considerando l'indipendenza della realtà rispetto al sapere concettuale si smaschera la fallacia dell "essere/sapere"  di matrice ermeneutica o kantina  che ritiene , invece, che anche il fatto che sulla luna si trovino montagne alte 4000 metri non sia indipendente dai nostri schemi concettuali o anche solo dalle parole che usiamo. Questa posizione filosofica ritiene insomma che parti più o meno grandi della realtà siano costruite dai nostri schemi concettuali e dai nostri apparati percettivi.
In realtà siamo sulla stessa posizione, anche io non credo che la realtà sia compresa dal nostro intelletto.
Ossia non esiste una adequazione dell'oggetto all'intelletto, ma una adeguazione dell'intelletto alla cosa.
Nel primo caso siamo nel nominalismo aristotelico-tommasiano-kantiano (che anch'io critico)
Nel secondo caso siamo a Dun Scoto e Heidegger.
PS.
anche se questo non c'entra niente con la trascendenza, ma con la gnoseologia. ma l'importante è capirsi.
#1220
Tematiche Filosofiche / Re: Edonismo unica via?
16 Febbraio 2023, 14:28:43 PM
Citazione di: Ipazia il 16 Febbraio 2023, 09:20:28 AMQuesto è l'argomento, la pars costruens, tutt'altro che contraddittoria. L'oltreuomo ha che fare con una morale "oggettiva", con una nuova metafisica, e col superamento di "sgangherati culti di un fantomatico "Dio de Niente"". Così come Marx attua un rovesciamento epistemologico ed etico dell'idealismo hegeliano nei grandi eventi storici, Nietzsche rovescia le fasi dell'estremo idealismo etico di Kierkegaard, passando dal religioso, all'etico, all'estetico.

Livello estetico che non va confuso con un disperato culto anestetico del piacere, ma posto nell'ambito dell'ethos umano, contrassegnato dalla contraddizione tra bene e male (eros e thanatos sintetizzando molto) che ho sopra postato. Ethos, dalla cui matericità biologica autocosciente emerge la domanda di senso rivolta all'unico spirito che può rispondere, lo spirito della terra (Erdgeist) con le sue implacabili leggi naturali. Tanto spazio per nuove metafisiche che sappiano giocare a proprio vantaggio queste leggi (livello etico), nell'oltreumanesimo non privo, come ogni avventura antropologica, di inganni, pericoli e sentieri interrotti.
Quest'ultima elaborazione sembra un elogio del transumanesimo.
Io quando penso allo spirito della terra, penso allo spirito e non alla terra.
Potrei quasi dire che è uno spirito che aleggia sulla terra, esattamente come la tempesta che solca le acque del Bereshit.
#1221
Tematiche Filosofiche / Re: Edonismo unica via?
16 Febbraio 2023, 14:22:38 PM
Citazione di: Phil il 15 Febbraio 2023, 16:57:37 PMIl "mondo oltre il mondo" è a suo modo una realtà, ma non tutte le realtà sono ontologiche, così come non tutte le visioni hanno un contenuto reale. Parimenti la libido c'è (e non rientra nella metafisica), ma non sempre l'oggetto cui tende è ontologicamente reale.
Se (de)pensiamo il nichilismo come uno sgangherato culto di un fantomatico "Dio del niente" o come riduzione di ogni concetto a niente o come distruzione capricciosa da sovversivo adolescenziale, allora è comprensibile che diventi uno spauracchio buono solo per goffe parodie, e non una fase prodromica agli sviluppi del pensiero contemporaneo, che è «post-metafisico» per chi ha metabolizzato il nichilismo, ma «nichilista» per chi è rimasto arroccato al di qua del nichilismo, sotto l'egida della metafisica e del suo "secondo mondo".
Non mi ritengo nichilista in alcuna maniera, altrimenti non leggerei Niezche.
Tu parli di ontologia, ma l'ontologia è la scienza che lega gli enti.
Mentra la metafisica si occupa dell'essere, e delle sue manifestazioni che sono totalmente astratte.
La libido è una astrazione, considerarla un ente è l'errore permanente dello scientismo da Pinel ai maghi dell' IA.
Non ho parlato di un Dio del niente, ma del fare di Dio un niente.
Il nichilismo metabolizzato dal positivismo, è semplicemente la manifestazione più evidente del nichilismo in atto.
Prendo atto dell'ennesimo punto in cui siamo agli antipodi.
#1222
Tematiche Filosofiche / Re: Edonismo unica via?
15 Febbraio 2023, 16:24:15 PM
Citazione di: Phil il 15 Febbraio 2023, 15:55:54 PMSe si è insabbiati dentro la domanda/esigenza di senso, significa che si è amanti passionali della metafisica, quindi il nichilismo è una sfida tutta ancora da affrontare, da esorcizzare, da evitare o altro (magari nella convinzione che ciò sia "superarlo"). Interrogare la neurologia sul senso è un gesto "sensato" solo per la metafisica che vuole "vincere facile", come quel farmacista che chiede al cuoco se le sue pietanze guariscano malattie (v. il "malessere metafisico"). Andare a caccia di "sensi" oltre il mondo è pulsione tipica per, come li definì qualcuno, «quegli stregoni alla rovescia i quali, invece di creare il mondo dal nulla, del mondo fanno un nulla».
Il mondo oltre il mondo è una realtà, il fatto che il tuo edonismo mischiato con il tuo nichilismo, o a voler essere gentili, con il nichilismo del mondo, non ti permetta di vederlo è affare degli animali di questo tempo storico che continuano a chiamare Dio un niente.
Peccato perchè la libido freudiana mi pare materia di pensiero assai feconda, anche per chi vuole proprio fare voto di distruzione e auto-distruzione, e in questo caso non mi sto riferendo a te, ma al tempo storico odierno del popolo equino.
E per inciso la libido non è un niente, almeno quella dovrebbe essere una spinta talmente forte che è impossibile negarla.
Chiamasi evidenza.
#1223
Tematiche Filosofiche / Re: Materialismo vs idealismo.
15 Febbraio 2023, 16:16:37 PM
Citazione di: Ipazia il 15 Febbraio 2023, 14:46:07 PMLa distinzione tra res cogitans e res extensa è figlia legittima della scolastica medioevale che a sua volta si fonda sul razionalismo aristotelico.

Il materialismo filo-sofico ha oltrpassato questa fase, appoggiandosi all'estrema sintesi dell'idealismo, ovvero la dialettica hegeliana, rimettendo l'episteme filosofica coi piedi per terra, nell'immanenza.

La quale, attraverso l'autocoscienza della "materia", trascende se stessa oltre i limiti del determinismo naturale, inventando aree di creazionismo intelligente, fondato tutto nella realtà immanente e sulle leggi naturali via via disvelate. (un reverente pensiero a Spinoza, giustamente espunto dall'ebraismo).

A questo punto materialismo coincide con realismo, e la res torna unita nella sostanza e articolata nella funzione. Natura sive Deus. Se proprio ne abbiamo bisogno. Oppure: Natura, e basta. Con tutto il metafisico/trascendentale del caso.
Ti consiglio di andare a rileggere il 3d su Hegel, Hegel non mette la realtà sulla terra bensì nel cielo della metafisica.
Che poi Marx abbia capito che il cielo della metafisica sia sulla terra, è un problema tutto suo.
Figuriamoci il materialismo storico che nell'attesa del messia che scenda giù dal cielo ha dato vita al peggio del peggio che il socialismo abbia mai testimoniato, prima ovviamente che la Cina progetasse i futuri progrom dell'umanità.
La distinzione tra res cogitans e res extensa è l'eredità che Cartesio ha capito nella sua testolina matematica da animale da numeri.Direi di passare oltre ed arrivare subito a Kant.
La scolastica credo sia proprio altra cosa, sopratutto nella distinzione tra nominalismo e realismo. E per inciso io sono un realista alla Duns Scoto.
Se vogliamo fare un discorso storico direi di lasciar perdere le promesse mai mantenute del socialismo e vedere quello che è al giorno d'oggi: un incubo a cielo aperto. Direi che questa è la terra, non la "tua" a cui francamente non capisco come tu possa credere.
#1224
Tematiche Filosofiche / Re: Materialismo vs idealismo.
15 Febbraio 2023, 16:06:02 PM
Citazione di: daniele22 il 15 Febbraio 2023, 10:37:22 AM
Giusto Green, Io sì però, o almeno la mia premessa l'ho dichiarata da molto tempo. Se poi questa fosse falsa in quanto diabolicamente progettata a fini maligni dubito che te ne accorgeresti fino a quando io sveli l'inganno ... e sarebbe forse per te troppo tardi. La tua unica possibilità quindi consiste nel distruggere la mia premessa, o almeno di dire la tua che a me non è molto chiara. A suo tempo ti additai come un ebreo; il dubbio è in parte rimasto, magari un ebreo ateo qualora possano esistere. Comunque, un saluto davanti ad un bicchiere con un cin

Non ho capito minimamente nè il tuo discorso sul sostantivo, nè quale sia la critica che mi porti.
Più che dirti che non sono un ebreo non so che dirti.
Più che dirti che mi interessa un ebraismo onirico non so che dirti.
Se ti dà fastidio che indichi il cristianesimo come la causa di tutti i mali, non so che farci, la storia parla da sè.
#1225
Tematiche Filosofiche / Re: Materialismo vs idealismo.
15 Febbraio 2023, 15:57:20 PM
Citazione di: iano il 15 Febbraio 2023, 14:11:28 PMIl punto centrale secondo me è che, più che non esporre le premesse per fretta, non ne abbiamo consapevolezza, consapevolezza che quando arriva grazie al dialogo, sgonfia ogni apparente irriducibilità, e queste premesse ignote a chi ''le fà'' si rivelano poi sempre come metafisiche.
Per cui non c'è da preoccuparsi di andare in direzione metafisica, perchè non possiamo fare a meno di andarci, e quando sveliamo queste ipotesi, non stiamo facendo altro che sostituirle con altre ignote.
Possiamo superare l'opposizione fra materialismo e idealismo, ma solo per trovarci con opposizioni diverse ,ma simili nella sostanza.
Perchè dovremmo farlo allora?
Dobbiamo farlo se pensiamo che avere una visione del mondo sia per noi essenziale, e se inoltre pensiamo che, non essendo univoca, abbisogni di essere aggiornata.
Cosi' magari possiamo iniziare questo lavoro a partire dalla constatazione che se il materialismo è fondato sulla ''cosa estesa'', se poi acquisiamo consapevolezza che i suoi confini non sono così ben definibili, allora forse il materialismo si basa a sua volta su qualcosa di sfuggente e metafisico, al pari dell'idealismo.
La differenza alla fine sta nel diverso grado di ''sfuggevolezza''.
L'opposizione fra materialismo e idealismo si fondava ,immagino, sul fatto che se una idea non sembra avere un confine, la materia invece si, ma nessuno dei due in effetti ha un confine perfettamente precisabile.
Il materialismo, facendo un ragionamento ardito che solo un ignorante in materia come me può permettersi (voi non fatelo), è figlio illegittimo di Platone,
perchè solo se esistono confini perfetti, seppure in un iperuranio, siamo autorizzati a parlare di ''cosa estesa'' seppur dai confini imperfetti.
Ma col senno di poi, questi confini più che imperfetti dovrebbero risultarci imprecisabili, o, il che è lo stesso, possono essere definiti da una figura platonica scelta a caso, o ancor meglio secondo contingente convenienza teorica.
I fisici le chiamano ipotesi ad hoc, che però quando funzionano si materializzano, ma non si materializzano più come faceva la buona vecchia materia, come res estensa.
Il discorso mio è centrato sull'evidenza, perchè quando capisci l'origine di una evidenza hai smascherato la metafisica sottostante. Ma non si tratta di una campagna contro la metafisica, e anzi tutto il contrario, perchè si tratta di comprenderne  l'importanza per rinnovarne l'efficacia, rendendola attivamente attuale, adeguata ai tempi.
Vorrei così inaugurare un ''relativismo metafisico''?
Perchè no?

Perchè il fine dell'idealismo tedesco non è affatto il relativismo, ma di indicare che la mela è una mela, non sempre e comunque ma nel qui e ora.
Inoltre benchè la fisica del molto grande e del molto piccolo siano incommensurabili, non mi pare proprio che la Scienza si sia mai professata relativista.
A me le mezze frasi mi sono sospette.
#1226
Tematiche Filosofiche / Re: Vita, nascita e morte
15 Febbraio 2023, 03:52:10 AM
Citazione di: Aspirante Filosofo58 il 08 Febbraio 2023, 18:19:11 PMBuonasera, spesso mi capita di leggere qua e là della morte in contrapposizione alla vita, mentre la morte dovrebbe essere contrapposta alla nascita: muore unicamente ciò che nasce. O sbaglio?

Sbagli nel senso che non è tanto la morte come evento finale del corpo organico, ma l'idea della morte che si contrappone all'idea della vita.
E' una questione inerente la psicologia con cui si affronta la vita stessa, che sia organica o spirituale in questo caso poco conta.
#1227
Tematiche Filosofiche / Re: Edonismo unica via?
15 Febbraio 2023, 03:40:38 AM
Citazione di: Phil il 10 Febbraio 2023, 16:43:47 PML'utopia di un «sistema morale oggettivo» è tanto attuale quanto lo è la matafisica: "antiquariato" direbbe forse Nietzsche, nel senso che sussiste ancora ma ha perso la sua utilità originaria, trasfigurando il proprio valore in valore perlopiù estetico, piuttosto che funzionale (raramente si compra un oggetto di antiquariato per usarlo con il suo scopo originario, proprio perché vale più ora di quanto valesse all'epoca della sua "normale" presenza). Difficile (ma non impossibile) credere ancora di poter trovare la "pietra filosofale dell'etica" (o è già nei testi sacri, per cui "a ciascuno il suo", oppure dubito la troveremo indagando il cosmo fisico); ancor più difficile negare il contestualismo delle varie morali, ora che possiamo facilmente attingere alle differenti culture e storie dei popoli.
Per elaborare fino in fondo il lutto della metafisica si può anche partire da Nietzsche, tuttavia, come osservato da Jacopus, ancorarsi troppo a quell'autore (come a qualunque altro del millennio scorso, sia esso Marx o Kant o altri) significa restare comunque anacronistici e inattuali, seppur non in tutto (i grandi filosofi hanno l'ombra lunga, tuttavia se si sceglie di restare nella loro ombra ci si autolimita, e proprio lo stesso Nietzsche credo sconsigli di farlo).
Di vie da seguire ne esistono "oggettivamente" molte; quella che manca è l'unica Via da seguire predicata da assolutismi ormai desueti. Ciò rende ancora più interessante la questione di quale via seguire, proprio in assenza di ricompense o punizioni divine. La scelta non è mai neutra e, come ricordato da Jacopus, è inevitabilmente una questione di imprinting sociale, neuroplasticità, contingenze, etc.
Ribadisco la mia perplessità riguardo al "brancolare": è una reazione comprensibile nel momento in cui ci si accorge che il cielo non è pieno di dei, che non c'è oggettività nella metafisica, ma il nichilismo non è più qualcosa a cui «reagire», essendo stato metabolizzato e rimuginato per tutto il novecento, al punto che ora è altrettanto inattuale che la metafisica (salvo nostalgie "antiquarie"). Se non ci si accontenta del disincanto circa l'immanenza delle leggi umane, ma si pensa di dover/poter "reagire con disincanto al nichilismo", quasi a colmare lo spazio che il nichilismo ha rivelato vuoto (o quantomeno debolmente occupato), allora si olia nuovamente la ruota autoreferenziale dell'incanto oltre il mondo (meta-fisico), rinnovando la perduta "sacralità" della ricerca di quel «senso profondo» (nostalgia dell'impossibile) che certamente non è irrelato al piacere, ma forse sovraccarica semanticamente quest'ultimo, oltre la sua immanente radice terrena (neurologica, etc.).
Forse che la neurologia può dare una risposta di senso? e se sì, sarebbe di nuovo metafisica (e della peggiore). Ma lo sappiamo, tu per edonismo ti fermi prima.
#1228
Tematiche Filosofiche / Re: Edonismo unica via?
15 Febbraio 2023, 03:34:22 AM
Citazione di: GennaroDeSia il 10 Febbraio 2023, 14:56:52 PMNon hai colto il punto, Jacopus. Non esiste alcuna ''molla dell'agire umano''. Non ho detto che il piacere individuale ''dev'essere'' la ''molla'' dell'azione umana. Ho escluso perentoriamente l'esistenza di una molla oggettiva. Il mio discorso è: poiché non esiste un sistema morale oggettivo, l'uomo non è tenuto, obbligato a un comportamento morale, non ''deve'' più. Il ''Dovere'' è stato distrutto. E se il ''dovere'', come tale, è stato distrutto, quale criterio di condotta è ancora possibile applicare? Un sistema conforme al piacere individuale. Pensa in astratto: se non c'è ragion sufficiente per privarmi di un'azione, perché dovrei privarmene? Se sono disposto a trasgredire le leggi, cosa mi dovrebbe fermare? Il Bene e il Male sono due categorie metafisiche e come tali sono state distrutte. Non c'è paradiso o inferno che mi attenda: ogni mia azione è ontologicamente indifferente. L'unico veto possibile è la comodità personale: non lo faccio perché ci sono le leggi che mi ricattano, che mi tengono in scacco. Ma se io sono disposto, come i mafiosi, a violarle? Non v'è Tartaro o isola de' Beati che mi attenda: Platone mentiva. Ecco, come vedi non esiste alcuna ''molla'' oggettiva dell'agire umano, se non il ''ricatto'' giuridico-legale, che sappiamo essere violabilissimo. Ora, il mio punto è: in un mondo totalmente privo di riferimenti, quale potrebbe mai essere l'azione\reazione umana, se non un solipsismo edonistico, e cioè un agire secondo il proprio piacere e tornaconto? Bada che anche il collettivismo è una forma dell'individualismo: se stare in armonia con gli altri non mi desse piacere, me ne guarderei. L'uomo si guarda da tutto ciò che gli procura dolore: discorso del Beccaria, ''siamo fluidi alla costante ricerca del piacere, intesa quale fuga dal dolore''. Anche le suddette leggi sono una forma di collettivismo volta al piacere del singolo: il piacere di tutti è anche il MIO piacere. Ma quando questa formula non vale? Ho fatto l'esempio della mafia: ci sono uomini disposti a infrangere le leggi. E poi le leggi sono ancora sovrastrutturali, metafisiche: l'universo non ha leggi morali. Come dicevo ieri, è a-morale. La materia è a-morale. E' altro dalla morale. La morale è dei soggetti, non degli oggetti. Sicché, io non sono nemmeno tenuto a rispettare il mio prossimo, posto che io abbia la possibilità di vivere bene comunque, come i mafiosi. Si riconferma il discorso tenuto in precedenza: l'unica ''via'' è l'edonismo. Ma io con 'via' non intendo via da seguire: sarebbe contraddittorio. Non esiste una via da seguire. Con ''via'' mi riferisco all'unica possibile disincantata reazione di fronte al nichilismo. Se ''nulla è'', in che modo mi dovrei comportare? Che sia piacere collettivo od individuale non importa: è sempre piacere. Non esistono scopi. Non esistono altre ''molli''. Il piacere è l'unico traino di questa umanità brancolante. Non mi interessano le implicazioni evolutive: come diceva Stirner ''il compito degli altri non è il mio compito''. Non m'importa dell'homo sapiens, del medico e del paziente. Anche quello è piacere egoistico, 1; non sono tenuto a regolarmi in maniera funzionale per l'evoluzione della specie, 2. Non sono ''tenuto'' a nulla. Non c'è niente che io ''Debba'' fare (''il Dovere è stato distrutto con la morale'', Nietzsche). Non c'è da fare. Oltretutto Nietzsche non mai scrisse che il piacere ''individualistico''  è ''l'unica molla dell'agire umano'': si riferiva al piacere generico (collettivistico ed individualistico insieme). Il piacere, in senso generico e generale, è l'unico traino di questa umanità che manca di senso profondo.
Il piacere egoistico è tale perchè serve a proteggere il nostro senso di identità.
In Nietzche vi è in ballo molto di più di quanto lasci presagire nei tuoi riferimenti che sono corretti come direzione iniziale.
Il fatto stesso che non vedi direzionalità nel pensiero nicciano è un grave problema.
Infatti una via che non è una via, è nient'altro che nichilismo e non il suo superamento come invece sembri quasi vagheggiare.
#1229
Tematiche Filosofiche / Re: Edonismo unica via?
15 Febbraio 2023, 03:29:44 AM
Citazione di: bobmax il 07 Febbraio 2023, 13:00:26 PMLa non conoscibilità può riferirsi all'alterità così come alla ipseitá.
Cioè all'oggetto in sé o al soggetto in sé.
La metafisica, a mio avviso, li riguarda entrambi, unificandoli. In quanto la metafisica è apertura all'Essere.

Questa apertura è la ricerca da parte della esistenza della propria Trascendenza.
Quindi di ciò che fonda la stessa esistenza, e perciò non esiste.

Ogni costruzione metafisica non può che fallire. Perché pretende di fare esistere ciò che non esiste.
Infatti Essere = Nulla.

L'autentica metafisica è fede nella Verità, apertura al Nulla.
Direi ESSERE= ESSERE
#1230
Tematiche Filosofiche / Re: Edonismo unica via?
15 Febbraio 2023, 03:27:37 AM
Citazione di: InVerno il 07 Febbraio 2023, 10:07:14 AMPenso che si confonda la ricerca del piacere "in sé e per sé", con una ricerca "critica" del piacere, una ricerca che al contempo critica l'idea stessa di piacere, cercando di affinare la propria sensibilità alla ricerca del  "vero piacere". L'accusa che si muove alla ricerca del piacere, mi pare, è il suo essere "istintuale" infatti spesso accomunata con l'essere "animale", tuttavia ci si dimentica che è mediato attraverso ragione. Durante la vita cambiamo continuamente e criticamente la nostra idea di piacere, è uno sforzo quotidiano che comincia probabilmente nell'adolescenza e accompagna alla bara, lo trovo molto poco istintuale ed animale, quanto spirituale. Il chiedere se è "unica", come delusi dalla mancanza di un alternativa, mi pare strano, perchè bisorebbe aver due teste per poter ragionare anche un alternativa, con l'unica testa che mi ritrovo ho già molti problemi a risolvere il problema del piacere.

E' curioso che il popolo equino e cioè somaro, accetti di essere un animale, ma poi si arrovelli da bravi cristiani instupiditi, che l'animale è una bestia immonda!Qua la metafisica dei Miao miao e dei Bau bau raggiunge un livello di demenza tipo alta quota, manca proprio l'ossigeno per capire  :D.