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Messaggi - Carlo Pierini

#1231
Citazione di: iano il 29 Agosto 2017, 19:01:18 PM
Verità e falsità sono complementari.
Se esistono, esistono insieme.

Quindi se io dico: "Oggi sono andato al cinema, ma oggi non sono andato al cinema", ho formato una coppia di opposti complementari? ...E quale sarebbe la sintesi?
#1232
Citazione di: Phil il 29 Agosto 2017, 22:08:33 PM
Oltre a coloro che ragionano "con" la verità (religiosi), a coloro che ragionano "per" la verità (scienziati), ci sono anche coloro che ragionano "sulla" verità (filosofi), e se alcuni di essi propendono per il relativismo, forse conviene esitare un attimo prima di liquidarli con un anacronistico (quasi "esistenzialmente nostalgico") "se non cercano la Verità, allora non sono filosofi!".
Sebbene, ironicamente, proprio il relativismo ci suggerisca che anche tale prospettiva ha un suo contesto di senso  ;).

Anche il relativismo pretende che ciò che afferma sia VERO. ...Ergo, esso è auto-contraddittorio, cioè, è una non-filosofia.
#1233
Citazione di: Jacopus il 29 Agosto 2017, 21:44:51 PM
Tra l'altro il concetto di verità è ben diverso da cultura a cultura. L'episteme greca è fondata sull'idea che la verità per essere tale deve essere dimostrata: è in qualche modo l'antesignana del metodo scientifico moderno. L'episteme ha bisogno di essere provata. La veritas latina invece è più connessa alla parola indoeuropea vir, che fa riferimento al significato di fede e che nel linguaggio comune ha il suo reperto archeologico nella parola fede e vera che indicano entrambe l'anello nuziale, simbolo principe della fedeltà.

Comunque la si intenda, la verità è inscindibile dal linguaggio e dalla filosofia. E lo stesso p.d.n.c. (l'unico principio che governa la filosofia) è una conseguenza dell'innegabilità della verità.
#1234
Citazione di: Lou il 29 Agosto 2017, 21:34:32 PM
Penso che pensi male: la  filosofia  non nasce come come ricerca della verità, il problema della verità diventa tale solo con l'avvento del cristianesimo, per gli antichi filosofi il problema centrale e decisivo  è l'essere in quanto qualcosa.
Appunto: la ricerca della verità sull'essere, non chiacchiere vane sull'essere.
#1235
Citazione di: Sariputra il 29 Agosto 2017, 18:43:14 PM
Citazione di: Amphitrite il 29 Agosto 2017, 18:29:34 PM
CitazioneIo invece penso che abbiano ragione loro. Altrimenti, cosa dobbiamo pensare? ...Che è venuto un Gesù storico che ha fallito la sua missione, visto che dopo due millenni dalla sua venuta non c'è stata alcuna Redenzione, anzi, che la Sua Chiesa nel frattempo si è macchiata di gravi delitti, come quelli della "Santa" Inquisizione?
Hai mai sentito nominare il concetto di "Anticristo"? E' colui menzionato continuamente nell'Apocalisse di Giovanni. Essere umano che prometterà la Luna dal cielo nel nome di una dittatura universale. E questo per te il vero "messia"? Un essere dotato di cosiddetta sapienza che soddisfa le vostre esigenze da "intellettuali"? Per te, e per coloro che la pensano come te, una crocifissione e una Resurrezione e' un "fallimento"? In questo caso, provo veramente amarezza. Spiritualmente parlando, Cristo non ha mai fallito. Il miracolo della sua Resurrezione accade ogni anno nella terra di Gerusalemme. Nessuna prova scientifica abbia mai rinnegato questo (strano) fenomeno. Il fatto che la Chiesa ha interpretato a modo suo le parole di Cristo e' una questione totalmente diversa. Pero', da tipici esseri umani testardi e ciechi, siamo abituati a scagliare sempre la pietra contro il Divino pur di non ammettere i nostri errori. Ah, ma alla fine ognuno ha i suoi punti di vista. Non mi sono iscritta qui per fare catechismo a gente adulta né essere stuzzicata da sofisti.

La "resurrezione" è una dimensione del cuore, non dell'intelletto logico-discorsivo. E' una vera follia per la ragione.  Questa resurrezione avviene ogni attimo che riusciamo ad andare avanti, a ri-nascere dalle nostre amarezze, dai nostri dolori e dalle nostre sconfitte.  :)

Anch'io la vedo così!
#1236
Citazione di: lorenzo il 29 Agosto 2017, 21:17:10 PM
Ma che c'è da spiegare? Leggendo
Citazione"cominciamo a vedere la mente (di cui il pensiero è un aspetto) nella sua relazione con il cervello e vediamo come possiamo configurarla rispetto a ciò che osservano, per esempio, le neuroscienze."
avevo inteso che queste (le neuroscenze) potessero osservare come il cervello configura la mente (certo che il periodo è un po' contorto).

Infatti, se si estrapolano le frasi dal loro contesto... si sa cosa succede, no?
#1237
Citazione di: Lou il 29 Agosto 2017, 20:53:48 PM
anche - sia.
Un filosofo che "sostiene e afferma" il relativismo, non è un filosofo, perchè?

Perché ho sempre pensato che la filosofia sia nata come ricerca della verità, proprio come la religione è nata come ricerca di Dio. E se togli la verità alla filosofia, cos'altro resta se non delle vuote chiacchiere?
#1238
Citazione di: Lou il 29 Agosto 2017, 19:11:42 PM
Ma poi i filosofi mica son tutti t'amblè predicatori @.@, anzi - vorrei sapere in che misura sussista un nesso tra la figura del predicatore e la figura del filosofo, che in qualche modo nella mia testa cozzano, come figure.
Attendo nuove, grazie anticipate, giusto per sapere chi sono i filosofi "predicatori".

"Predicare" significa anche "affermare, sostenere".
#1239
Citazione di: lorenzo il 29 Agosto 2017, 18:51:52 PM
Mio caro Carlo, ma non conosci dei modi un po' più urbani per interloquire?
Nel merito: c'è evidentemente stato un fraintendimento, ma mi pare sia stato il tuo modo di esprimerti a crearne i presupposti.
Ciao.

...Spiegati pure, ti ascolto.
#1240
Citazione di: Phil il 29 Agosto 2017, 16:36:08 PM
Citazione di: Carlo Pierini il 29 Agosto 2017, 00:17:39 AM
errore classico commesso sia - da qualche millennio - dalle filosofie taoista ed eraclitea, sia dalla dialettica hegeliana: quello di fare di tutta l'erba un fascio tra opposizioni contraddittorie - che non possono essere sintetizzate-unificate in quanto soggette al principio di non contraddizione - e opposizioni dialettiche, le sole che possono armonizzarsi attraverso un processo di confronto e di complementarizzazione.
Sorvolando sul povero Hegel (ma poi non dire che qualcuno non ti aveva già avvisato che tesi ed antitesi non sono affatto elementi contraddittori, ma momenti complementari di un processo storico-dialettico... detto altrimenti, per Hegel, non è che banalmente "caldo" è tesi di cui "freddo" è antitesi e "tiepido" la sintesi! ;D ), vorrei chiederti di spiegare meglio cosa "rimproveri" al taoismo, ovvero in che senso, secondo te, mischia "opposizioni contraddittorie" e "opposizioni dialettiche".

Prima di rispondere, vorrei farti una domanda io: leggendo le opere di Hegel e il Tao te Ching, che indicazioni ne hai ricavato per applicare alla vita reale la Dialettica o il Principio di complementarità degli opposti? Ti hanno aiutato almeno una volta a risolvere qualche tuo problema conoscitivo o esistenziale?

PHIL
In ambito di "logica spirituale"(?) ti segnalo, qualora tu non lo conosca già, l'"esplosione" del principio di non-contraddizione nel "catuskoti"...  ;)

CARLO
...Quello secondo cui la verità appartiene alla via di mezzo tra l'"è" e il "non-è" e, pertanto, è inattingibile? Non l'ho approfondito, ma se avessero ragione i buddhisti, io e te staremmo qui a comunicare con i segnali di fumo, invece che con un computer.
Con questo non voglio dire che non ci sia qualcosa di vero; ma se viene interpretato come negazione del p.d.n.c., vuol dire che si tratta di un riflessione sicuramente errata. E la ragione è sempre la solita: si seguono processi di pensiero assolutamente separati dall'esperienza, quindi ci si perde a causa dell'elasticità di significato dei termini. Senza riscontri nell'esperienza non si va da nessuna parte.
#1241
Citazione di: Amphitrite il 29 Agosto 2017, 18:29:34 PM
CitazioneIo invece penso che abbiano ragione loro. Altrimenti, cosa dobbiamo pensare? ...Che è venuto un Gesù storico che ha fallito la sua missione, visto che dopo due millenni dalla sua venuta non c'è stata alcuna Redenzione, anzi, che la Sua Chiesa nel frattempo si è macchiata di gravi delitti, come quelli della "Santa" Inquisizione?


Hai mai sentito nominare il concetto di "Anticristo"? E' colui menzionato continuamente nell'Apocalisse di Giovanni. Essere umano che prometterà la Luna dal cielo nel nome di una dittatura universale. E questo per te il vero "messia"? Un essere dotato di cosiddetta sapienza che soddisfa le vostre esigenze da "intellettuali"?

No, quell'Anticristo lì corrisponde con il materialismo scientifico che esercita una dittatura repressiva contro lo Spirito (la negazione di una natura ontologica della mente e dello Spirito).

AMPHIRITE
Per te, e per coloro che la pensano come te, una crocifissione e una Resurrezione e' un "fallimento"? In questo caso, provo veramente amarezza.

CARLO
Provi amarezza perché mi attribuisci affermazioni che non ho fatto. Sei pregata di commentare quello che scrivo, e non quello che tu pensi io voglia scrivere. Altrimenti non ne usciamo

AMPHIRITE
Spiritualmente parlando, Cristo non ha mai fallito. Il miracolo della sua Resurrezione accade ogni anno nella terra di Gerusalemme. Nessuna prova scientifica ha mai rinnegato questo (strano) fenomeno.  

CARLO
Di quale fenomeno parli?

AMPHIRITE
Il fatto che la Chiesa ha interpretato a modo suo le parole di Cristo e' una questione totalmente diversa. Pero', da tipici esseri umani testardi e ciechi, siamo abituati a scagliare sempre la pietra contro il Divino pur di non ammettere i nostri errori. 

CARLO
Non ho capito. CHI rimproveri di scagliare sempre pietre contro il Divino: me, la chiesa, o te stessa ("...siamo abituati a scagliare..."?
#1242
Citazione di: lorenzo il 29 Agosto 2017, 16:49:47 PM
Citazione di: Carlo Pierini il 29 Agosto 2017, 13:16:42 PM
Citazione di: lorenzo il 28 Agosto 2017, 13:43:25 PM
Citazione di: Carlo Pierini il 26 Agosto 2017, 16:21:15 PMPer cui, come sopra: cominciamo a vedere la mente (di cui il pensiero è un aspetto) nella sua relazione con il cervello e vediamo come possiamo configurarla rispetto a ciò che osservano, per esempio, le neuroscienze.
Un po' come sperare di trovare analizzandone il motore, perché l'auto portò Luigi dall'amante e non dalla consorte. Comunque, anch'io penso che è la mente, la coscienza, ad essere un aspetto del pensiero.
Con questa arguta metafora ti sei dato la zappa sui piedi. Infatti mi dai ragione, se pensi che le scelte di Luigi non sono determinate causalisticamente dal motore, proprio come in neurobiologia non ci sono motivi per pensare che le intenzioni della mente dipendano causalisticamente dal cervello e che si tratti, invece, di auto-determinazione.

Non fare il sibillino,  :)  fingendo di non aver capito che il pezzo (mio) che hai commentato difendeva l'idea di auto-determinazione della mente, contro l'idea determinista-causale di Phil.
#1243
Tematiche Spirituali / Re:spiritualità e ascetismo
29 Agosto 2017, 18:14:44 PM
Citazione di: baylham il 29 Agosto 2017, 17:53:39 PM
Inoltre perché gli artisti producono opere, oggetti creativi per il committente, per il pubblico? Per spinte, motivi ascetici? 

...O per ispirazione dall'Alto?

<<O buono Apollo, a l'ultimo lavoro
fammi del tuo valor sì fatto vaso,
come dimandi a dar l'amato alloro...>> [Dante]

<<O Musa, tu, che (...) su nel cielo, infra i beati cori
hai di stelle immortali aurea corona, tu spira al petto mio
celesti ardori, tu rischiara il mio canto...>> [T. Tasso]

<<Cantami o Diva del pelide Achille l'ira funesta...>> [Omero]

<<Musa, quell'uom di multiforme ingegno dimmi...>> [Omero]
#1244
Citazione di: Apeiron il 29 Agosto 2017, 14:39:41 PM
Carlo nemmeno io ho raggiunto la fine della ricerca, non credevo che tu capissi questo dalle mie parole  ;) ho solo detto che a mio giudizio la comprensione PIENA della Realtà tramite i concetti (o anche tramite questo metodo di opposizione dialettica) è impossibile.

Una comprensione PIENA della realtà è il risultato di una somma (grande quanto vuoi) di comprensioni NON-PIENE, ma reciprocamente convergenti, della realtà stessa. E non sta scritto da nessuna parte che questa somma debba essere virtualmente infinita, cioè tale da attribuire alla tua "dichiarazione di impossibilità" un valore di verità assoluta. Pertanto, l'imporre a-priori delle Colonne d'Ercole senza altre motivazioni che una vaga idea di non-identità tra mappa e territorio, significa semplicemente "mettere il carro davanti ai buoi".
L'esperienza reale della conoscenza umana ci ha mostrato che esistono concetti (o paradigmi) più adeguati e concetti meno adeguati per comprendere il mondo; e ci anche mostrato che, quando adottiamo i primi, il nostro sapere compie dei salti evolutivi prima inimmaginabili. Tant'è, che in soli duecento anni (un batter d'occhio rispetto ai tempi geologici dell'evoluzione della vita) i paradigmi scientifici ci hanno permesso tante e tali realizzazioni tecnologiche che nemmeno le fantasie più ardite della magia erano in grado di concepire prima.
Sono questi i fatti di cui il tuo "pregiudizio di impossibilità" non tiene conto e che dunque non ti permette di distinguere tra la "mappa" rappresentata dal sapere pre-scientifico e la "mappa" rappresentata dal sapere scientifico. Se una mappa valesse l'altra, non ci sarebbe stata alcuna rivoluzione della conoscenza.
E non è casuale che in questo lungo post tu abbia totalmente ignorato i contenuti centrali del mio scritto d'apertura.

APEIRON
E qui sta la grossa differenza tra noi due che mi pare incolmabile: tu ritieni che la concettualizzazione sia un "ritratto" della realtà, io invece ritengo che sia un modello. Le due cose non coincidono a meno che uno non creda ad esempio all'idealismo di Berkeley (o simili) secondo cui le cose sono "i pensieri di Dio".

CARLO
Bravo. Dopo venticinque anni di ricerche, ho buone ragioni per pensare che il mondo sia una "analogia Entis", che esista cioè una analogia-complementarità strutturale, ontologica, tra quei concetti universali che chiamiamo archetipi (i pensieri di Dio) e il mondo sensibile; e che i numeri rappresentino la gerarchia più bassa di quesi "pensieri", mentre il Principio di Complementarità ne occupi il vertice. E siccome non esistono considerazioni logico-epistemico-filosofiche che possano confutare a-priori quest'ipotesi, mentre esistono, invece, osservazioni che la confermano (le osservazioni che ho esposto in questo 3d e in molti altri), ho l'impressione che dovrai rassegnarti a considerare relativa, e non assoluta, la tua "dichiarazione di impossibilità" e riflette sulla differenza che c'è tra "mappe" adeguate e mappe non-adeguate.  :)

APEIRON
A questo punto essendo la realtà fatta solo di pensieri allora puoi dire benissimo che "realtà=modello che noi facciamo di essa". Ma senza l'introduzione di un Dio che modella il mondo tramite la dialettica non puoi concludere che la complementarità degli opposti è un "ritratto" della realtà stessa.

CARLO
Ho già scritto molte volte che la conoscenza non è l'identità tra idea e realtà, ma la corrispondenza complementare tra "ordo et connexio idearum" e "ordo et connexio rerum". Pertanto la Dialettica è un ritratto (o lo diventerà) della realtà, o meglio, la somma di tanti ritratti reciprocamente complementari della realtà. Non sto dicendo niente di nuovo o di rivoluzionario; già 1.200 anni fa scriveva Scoto Eriugena:

"La dialettica non è stata creata da accorgimenti umani, ma è fondata dalla natura stessa, è stata creata dall'Autore di tutte le arti che sono veramente arti, scoperta dai sapienti ed usata per il vantaggio di ogni solerte indagine sulle cose".  (G. SCOTO ERIUGENA: De divisione Naturae, IV, 4)

APEIRON
In ogni caso introducendo Dio sposti il problema: a questo punto l'Ineffabile non è più "la realtà" bensì Dio stesso che non è altro che Realtà Assoluta (non a caso Tertualliano (!), Agostino, Tommaso, Cusano, Weil ecc sono tutti filosofi credenti che hanno asserito che Dio è oltre ogni comprensione -

CARLO
Lo hanno asserito perché, come te, hanno messo il carro davanti ai buoi e non hanno pensato alla possibilità che Dio possa essere visto come un Principio universale di validità dimostrabile in OGNI disciplina del sapere.

APEIRON
In ogni caso la mia ricerca non è conclusa: non ho avuto nessun "Risveglio" ma riconosco che tale "Risveglio" (come già affermato da Buddha, Laozi ecc - o come credo che loro stessi hanno affermato) è oltre ogni comprensione concettuale (così come lo è dopotutto il Dio personale secondo i credenti). Ritengo altresì che siccome il "risveglio" è quasi impossibile (se non totalmente impossibile e quasi protendo per questa ipotesi) sia comunque nostro dovere ricercare di "approssimare" la "verità" cercando di costruire modelli via via più affidabili.

CARLO
Non credo che Buddha o Lao-tse, nel loro rifiuto della conoscenza, possano dirci qualcosa di utile sui problemi della conoscenza. Non ci sarà mai alcun "Risveglio" o "salvezza" autentici dell'umanità che non includano anche la polarità materiale dell'Essere. Per questo gli alchimisti parlavano della loro meta (l'Opus) come "Salvator Spiritus et Naturae".

APEIRON
Per quanto riguarda la complementarità degli opposti... prendiamo "fuori/dentro". Poniamo di avere una particella e una "scatola" in una stanza. Ora tu mi chiedi: dove è la particella? Io ti dico: "è nella scatola" (stato "0") oppure è "fuori dalla scatola" (stato "1"). Mi pare ovvio che se io comprendo cosa significa che è "nella scatola" comprendo anche cosa significa che è "fuori dalla scatola". In sostanza ogni distinzione crea non un concetto bensì due.

CARLO
Certo, ma l'uno esclude l'altro e non è pensabile una loro complementarizzazione, come invece avviene per le coppie uomo-donna (nel tertium superiore che chiamiamo "Amore"), oppure  libertà-legge (nel "tertium" superiore che chiamiamo Giustizia), oppure matematica-fisica (nel "tertium" che chiamiamo "Conoscenza"), ecc.. Ecco, idealmente, quel "tertium" è sempre lo stesso: Dio.

APEIRON
Per esempio il DaoDeJing afferma che "lungo e corto si misurano tra loro" (cap 2) ossia che è impossibile avere la comprensione di "lungo" senza avere quella di "corto" ma quando ne comprendi uno in realtà l'altro "viene da sé", quasi come se fosse un bonus.
Sinceramente la complementarità l'ho capita in questi termini, ossia che la nostra mente produce concetti a coppie che non possono essere scisse.

CARLO
Questo è un aspetto marginale della complementarità.  Ci sono opposti che si presentano come unità indistinte, e allora devono essere scissi prima di poterli coniugare in una sintesi superiore; mentre ci sono opposti che si presentano come dualismi assolutamente separati e contraddittori, e allora devono essere sottoposti a un processo di confronto per risalire alla loro natura originaria comune.
#1245
Tematiche Spirituali / Re:spiritualità e ascetismo
29 Agosto 2017, 15:03:35 PM
SARIPUTRA
II  Il vero ascetismo è vuoto di dispute e di contese. Il vero ascetismo non disprezza il corpo, ma trova felicità nella rinuncia. "Di tutte le felcità possibili, la felicità frutto della rinuncia è la più alta" (Buddha Shakyamuni)

CARLO
Messa in questi termini sembra una cosa saggia. Ma se aggiungiamo (come fanno le religioni orientali) che la realtà materiale-corporale è "maya", cioè illusione, invece di considerarla come l'altra polarità del Divino, cadiamo nell'estremismo uguale e contrario all'estremismo materialista che considera "epifenomeno", cioè, irreale la mente e lo spirito, con tutte le conseguenze aberranti che conosciamo.
Quindi, hanno tutta la mia solidarietà gli alchimisti, che rivendicavano l'integrazione della Mater (Materia) ad una Santissima Trinità esclusivamente spirituale-maschile:

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